Piaggio P.VIII
Piaggio P.VIII | |
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Descrizione generale | |
Costruttore | Piaggio & C. |
Tipo | motore radiale |
Numero di cilindri | 9 |
Alimentazione | carburatore |
Schema impianto | |
Cilindrata | 28,63 l |
Alesaggio | 146 mm |
Corsa | 190 mm |
Distribuzione | OHV |
Combustione | |
Combustibile | benzina |
Raffreddamento | ad aria |
Uscita | |
Potenza | 373 kW (500 CV) |
Dimensioni | |
Lunghezza | 1.050 mm |
Diametro | 1.416 mm |
Rapporti di compressione | |
Rap. di compressione | 5,3:1 |
Peso | |
A vuoto | 385 kg |
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Il Piaggio P.VI (noto anche come Piaggio Jupiter VIII) era un motore aeronautico radiale a 9 cilindri raffreddato ad aria, versione del britannico Bristol Jupiter, prodotta su licenza dall'azienda italiana Piaggio & C., di Pontedera.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]I cilindri erano ricavati dal blocco stampato in acciaio Ni-Cr, le alette sui cilindri erano circolari ed orizzontali mentre le alette sulle teste erano orizzontali e verticali. Le teste dei cilindri erano riportate, in alluminio.
L'asse a manovella era realizzato in due pezzi, in acciaio Ni-Cr.
I pistoni erano in lega d'alluminio fusa in conchiglia, con due fasce elastiche ed una fascia raschiaolio.
La biella madre era in un unico pezzo, stampata in acciaio Ni-Cr e la testa porta gli spinotti delle otto bielle secondarie.
Le bielle secondarie erano anch'esse in acciaio Ni-Cr, a sezione ad H.
Era presente un riduttore planetario a ingranaggi conici per dimezzare il numero di giri dell'albero.
La distribuzione avveniva su quattro valvole (due per l'aspirazione, due per lo scarico), azionate da un disco a cammes.
La lubrificazione sotto pressione era assicurata da due pompe a ingranaggi, l'una di mandata (con valvola regolatrice) e l'altra di recupero.
L'alimentazione era tramite una pompa comandata dal motore, che inviava il combustibile a un carburatore a tre corpi.
L'accensione avveniva grazie a due magneti Marelli MF 9.[1]
Velivoli utilizzatori
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Jotti da Badia Polesine, Annuario dell'Aeronautica Italiana, Milano, Libreria Aeronautica, 1934, p. 230.