3-Parto e Svezzamento Elly

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LA GESTIONE DEL

PARTO E DELLO
SVEZZAMENTO
Prof. Di Ianni Francesco PhD
ALIMENTAZIONE E
PROBLEMETICHE
CORRELATE
PARTO IMMINENTE

LA TEMPERATURA DELLA CAGNA INIZIA AD ABBASSARSI DI CIRCA UN


GRADO (37-37,5°)

ALCUNE CAGNE PRESENTANO UNA TEMPERATURA INFERIORI GIA ’


NELL’ULTIMA SETTIMANA DI GRAVIDANZA

INQUIETUDINE

RICERCA LUOGHI ISOLATI IN CUI FARE IL “NIDO”

PRESENZA DI LATTE NELLE MAMMELLE

LA VULVA DIVENTA EDEMATOSA CON PERDITE DI LIEVE ENTITA’


SEGNALI FETALI
AUMENTA L’ACTH FETALE
AUMENTA IL CORTISOLO
PRODUZIONE PG
PLACENTARI LIBERAZIONE
DI OSSITOCINA DALL’IPOFISI
L’AUMENTO DEGLI ESTROGENI DETERMINA LA LIBERAZIONE DI
PROSTAGLANDINE PLACENTARI E MIOMETRIALI

ATTIVAZIONE DELLA CONTRATTILITA’ MIOMETRIALE

RELAXINA AZIONE DI RILASSAMENTO SUL LEGAMENTO


INTERPUBICO
COLLAGENE CERVICALE
RILASSAMENTO DELLA CERVICE

VARIAZIONI ORMONALI AL PARTO


IL PARTO SI DIVIDE IN TRE FASI

PRIMO STADIO: RILASCIAMENTO E


DILATAZIONE DELLA CERVICE

SECONDO STADIO: NASCITA DEI FASI DEL PARTO


CUCCIOLI

TERZO STADIO: ESPULSIONE DELLE


PLACENTE La cagna passa in queste fasi per
ogni cucciolo partorito
PRIMO STADIO: TRAVAGLIO

DURA GENERALMENTE 4 ORE MA PUO ‘ ARRIVARE


FINO A 36 ORE NELLA CAGNA PRIMIPARA (MEDIA 6-12)

LA CERVICE SI DILATA
LA CAGNA E ‘ IRREQUIETA
TREMA, ANSIMA
PUO ‘ PRESENTARE ANCHE VOMITO
CONTRAZIONI UTERINE SONO DI LIEVE ENTITA’
GENERALMENTE NON PERCEPIBILI ESTERNAMENTE
SECONDO STADIO
nascita dei cuccioli

FORTI CONTRAZIONI UTERINE PERCEPIBILI ANCHE


PALPAZIONE DELL’ADDOMNE
NON DEVONO TRASCORRE PIU ‘ DI 6-8 ORE
DALL’ESPULSIONE DEL PRIMO CUCCIOLO.

GENERALMENTE TRA UN CUCCIOLO E L’ALTRO PASSANO


DAI 25 AI 120 MINUTI. OLTRE LE 3 ORE DIVENTA PATOLOGICO

IN ALCUNI CASI POSSONO ESSERE NECESSARIE ANCHE 24


ORE PER L’ESPLETAMENTO DEL PARTO
VENGONO ESPULSE LE PLACENTE E GLI INVOGLI FETALI

IN ALCUNI CASI I CUCCIOLI VENGONO PARTORITI CON LE


MEMBRANE FETALI INTEGRE

ALCUNE CAGNE INGERISCONO LE PLACENTE

LE PLACENTE CONTENGONO ORMONI CHE POSSONO FAVORIRE


L’INVOLUZIONE UTERINA
POST PARTUM

DOSE SINGOLA DI OSSITOCINA SUBITO


DOPO IL PARTO PER FAVORIRE
L’INVOLUZIONE DELL’UTERO (5 U.I.)

NEI GIORNI SUCCESSIVI SI POSSONO


UTILIZZARE DERIVATI DELLA
ERGOMETRINA PER FAVORIRE UNA
RAPIDA E COMPLETA INVOLUZIONE
UTERINA E L’ESPULSIONE DELLE
PLACENTE
SALA PARTO
PATOLOGIE LEGATE AL PARTO
DISTOCIA
ECLAMPSIA
MASTITE
PROLASSO
EMORRAGIA ACUTA
ROTTURA DELL’UTERO
DIFETTI DILATAZIONE CERVICALE INCOMPLETA
DELL'ADEGUATE TORSIONE DELL'UTERO),
ZZA DEL CANALE OSTRUZIONI (AD ES. NEOPLASIE) O ANOMALIE MECCANICHE
DEL PARTO (DOPPIA CERVICE, CERVICE AD S).
MALFORMAZIONE DEL BACINO NELLE CAGNE BRACHICEFALE
UTERO ERNIATO
SOSPETTARE UNA DISTOCIA QUANDO:

30-60 MINUTI DI SFORZI ESPULSIVI SENZA ESITO

INTERRUZIONE OLTRE LE 6 ORE DALL’ULTIMO FETO

ASSENZA DI MANIFESTAZIONI DOPO 24 ORE DAL CALO


DELLA TEMPERATURA

IRREQUITEZZA, LAMBIMENTO ECCESSIVO DELLA VULVA


DURANTE IL PARTO

GRAVIDANZA OLTRE 70 GIORNI DAL COITO


VISITA CLINICA AL PARTO
ALZARE LA CODA
SI VEDE TESTA O PARTI POSTERIORI
UNA TALE SCOPERTA È PIÙ COMUNE NEL GATTO CHE NELLA CAGNA
È PROBABILE CHE IL PARTO SI SVOLGA NORMALMENTE
ESAME CLINICO (ALZARE CODA)
ESAME DEL TRATTO RIPRODUTTIVO
(ESPLORAZIONE)
VALUTAZIONE DEL PAZIENTE
ARITMIE SOSPETTO
DISIDRATAZIONE DISTOCIA
IPERTERMIA
IPOCALCEMIA
IPOGLICEMIA
ECOGRAFIA
PRESENTAZIONE
SIGNIFICA IL RAPPORTO TRA L’ASSE LONGITUDINALE DEL FETO E IL
CANALE DEL PARTO MATERNO.
PRESENTAZIONE LONGITUDINALE, CHE PUÒ ESSERE ANTERIORE O
POSTERIORE, A SECONDA DI QUALE ESTREMITÀ FETALE STA ENTRANDO
NEL BACINO
PRESENTAZIONE TRASVERSALE; VENTRALE O DORSALE, A SECONDA CHE
SI PRESENTI LA PARTE VENTRALE O DORSALE IL FETO
PRESENTAZIONE VERTICALE; VENTRALE O DORSALE.
PRESENTAZIONE CERVICALE

LA POSIZIONE
INDICA LA SUPERFICIE DEL CANALE DEL PARTO MATERNO
CUI VIENE APPLICATA LA COLONNA VERTEBRALE FETALE
PUÒ ESSERE DORSALE,
VENTRALE E LATERALE SINISTRO O DESTRO
QUESTI POSSONO ESSERE:
DETERMINAZIONE DELLA POSIZIONE
DEL FETO TRAMITE PALPAZIONE
INSERIMENTO DI UN DITO GUANTATO ALL’INTERNO DELLA VAGINA
SE È PRESENTE LA TESTA MA SI PALPANO L'OCCIPITE E LE ORECCHIE PIUTTOSTO CHE
LA BOCCA, È PROBABILE CHE SI TRATTI DI UN CASO DI PRESENTAZIONE CERVICALE.
SE SI SENTE UN SINGOLO ARTO, MA NON C'È TRACCIA DELLA TESTA,
PROBABILMENTE È UN CASO DI DEVIAZIONE LATERALE DELLA TESTA.
SE LA PRESENTAZIONE È POSTERIORE SI PALPA LA CODA (ANCHE SE A VOLTE È
DIRETTA IN AVANTI SUL DORSO DEL FETO).
ARTI POSTERIORI (FLESSI)
DETERMINAZIONE DELLA VITALITÀ FETALE TENTANDO DI SUSCITARE RIFLESSI
È INAFFIDABILE
TRATTAMENTO
STIMOLAZIONE DELLE CONTRAZIONI
DISTOCIA
MANOVRE OSTETRICHE PER FACILITARE IL PARTO

PARTO CESAREO.
ESERCITARE TRAZIONI DELICATE IN
SINCRONIA CON LE CONTRAZIONE
MOVIMENTI DI LATERALITA’ SUL FETO
DURANTE LE TRAZIONI COMBINARE LA
MANOVRA DI TRAZIONE CON LA
PALPAZIONE ADDOMINALE
DIFETTI DELLE FORZE ESPULSIVE/INERZIA
INERZIA PRIMARIA
DIFETTI INTRINSECI DELLA CONTRATTILITÀ UTERINA
FALLIMENTO DELLA CONTRAZIONE DOVUTO A
SQUILIBRI MINERALI/ORMONALI A PARTIRE DALLE
PRIME FASI DEL TRAVAGLIO
INERZIA SECONDARIA
ESAURIMENTO DELLE RISERVE IPOFISARIE DI
OSSITOCINA
MANCANZA DELLA CONTRAZIONE DEI MUSCOLI
ADDOMINALI DURANTE LA SECONDA FASE DEL
TRAVAGLIO PER AFFATICAMENTO MUSCOLATURA
DELL’UTERO
INFEZIONI UTERINE:
AZIONE PARALIZZANTE
ESPLICATA DALLE
TOSSINE BATTERICHE
SULLA MUCOSA
PARTO DELL’UTERO.

SILENTE O
FATTORI
LANGUIDO PSICOLOGICI
CAUSE STRESS O ANSIA
DISTOCIA
ANOMALIE UTERINE
TERAPIA INERZIA

SOMMINISTRAZIONE DI OSSITOCINA 0,5 -1 UI/Kg MAX 10 UI

CALCIO GLUCONATO AL 10 % IV INFUSIONE LENTA


0,2 0,4 ml/kg IN 30 Min

MONITORARE ARITMIE

RISPOSTA IN 30 MIN

CHIRURGIA
ECLAMPSIA
POST PARTO
LIVELLI DELLA CALCEMIA INFERIORI A
7mg/dl

CAUSE:
LA DIETA DELLA CAGNA NON FORNISCE UNA
QUANTITÀ SUFFICIENTE DI CALCIO
MONTATA LATTEA ESAGERATA
CUCCIOLATA NUMEROSA
CORPO INIZIA A PRELEVARE IL CALCIO DALLE
SUE RISERVE OSSEE PER FORMARE LATTE
DIMINUZIONE DEI LIVELLI DI CALCIO NEL
SANGUE, CAUSANDO L'ECLAMPSIA
PIU’ FREQUENTE IN CAGNE DI PICCOLA
TAGLIA (RARA NELLA GATTA)
50% DEL CALCIO E’ IN FORMA LEGATA 50% IN
FORMA LIBERA IONIZZATA ATTIVA

L’ALCALOSI SISTEMICA LEGATA ALLA


IPERVENTILAZIONE PER ES. IN CORSO DI DISTOCIA
ACCRESCE LA FORMA LEGATA E QUINDI
PREDISPONE ALLA ECLAMPSIA
SINTOMATOLOGIA

I SINTOMI DELL'ECLAMPSIA POSSONO VARIARE IN GRAVITÀ E POSSONO INCLUDERE:


SINTOMI INIZIALMENTE POCO SPECIFICI (nervosismo,affanno,gemiti)

TREMORI MUSCOLARI: CONTRAZIONI MUSCOLARI INVOLONTARIE, SPESSO EVIDENTI ALLE ZAMPE POSTERIORI.
RIGIDITÀ MUSCOLARE

INCOORDINAZIONE DIFFICOLTÀ NEL CAMMINARE O NELL'EQUILIBRIO.


CONVULSIONI: IN CASI GRAVI, LA CAGNA PUÒ SPERIMENTARE CRISI CONVULSIVE.
IPERTERMIA
LETARGIA: LA CAGNA PUÒ SEMBRARE DEBOLE, STANCA O MENO ATTIVA DEL SOLITO.
PERDITA DI APPETITO
EDEMA CEREBRALE E MORTE
DIAGNOSI E LA DIAGNOSI SI BASA SUI SINTOMI CLINICI E
SU UN ESAME DEL SANGUE PER MISURARE I
TRATTAMEN LIVELLI DI CALCIO NEL SANGUE
TO:
TERAPIA
TERAPIA INFUSIONE LENTA DI GLUCONATO DI CALCIO AL
10% 0,2 ml/Kg ora IV

STESSO VOLUME SC IN TRE VOLTE

MONITORARE L’ATTIVITA’ CARDIACA

SOSPENDERE AI PRIMI SEGNI DI ARITMIA

MONITORARE LA TEMPERATURA CORPOREA


CAUSE
COMPLICAZIONI NEL PROCESSO DI PARTO: UN PARTO
COMPLICATO O PROLUNGATO PUÒ INTERFERIRE
CON LA CORRETTA ESPULSIONE DELLE PLACENTE.
ESAURIMENTO FUNZIONALE UTERINO
RITENZION
INFEZIONE UTERINA: L'INFEZIONE UTERINA POST-
E DI PARTUM PUÒ INFLUIRE SULLA CONTRAZIONE
DELL'UTERO E OSTACOLARE L'ESPULSIONE DELLE
PLACENTA PLACENTE. EFFETTO PARALIZZANTE TOSSINE

DISTURBI ORMONALI: FLUTTUAZIONI ORMONALI


POSSONO INFLUENZARE LA CONTRAZIONE UTERINA
E RALLENTARE IL PROCESSO DI ESPULSIONE DELLE
PLACENTE.
PRESENZA DI TESSUTO FETALE O MEMBRANOSO
VISIBILE NELL'AREA VULVARE DOPO IL PARTO.

SECREZIONI VAGINALI SGRADEVOLI, SPESSO DI


SINTOMI COLORE SCURO O FETIDO.

AUMENTO DELLA FREQUENZA CARDIACA E DELLA


TEMPERATURA CORPOREA NELLA CAGNA.

PERDITA DI APPETITO, LETARGIA O SEGNI DI


DISAGIO GENERALE DOVUTO ALL’ENDOTOSSICOSI
DIAGNOSI

ESAME VAGINALE O
SEGNI CLINICI PRESENZA
ECOGRAFICO PER
DI TESSUTO FETALE O
CONFERMARE LA
MEMBRANOSO VISIBILE
PRESENZA DI PLACENTE
NELL'AREA VULVARE
NELL'UTERO.
TRATTAMENTO:

RIMOZIONE MANUALE DELLE PLACENTE: SOTTO ANESTESIA PER


EVITARE LESIONI ALL'UTERO.
LAVAGGI UTERINI
TERAPIA ANTIBIOTICA: SE È PRESENTE UN'INFEZIONE O SI SOSPETTA
UNA POSSIBILE INFEZIONE

SUPPORTO TERAPEUTICO: FLUIDI PER VIA ENDOVENOSA

MONITORAGGIO POST-TRATTAMENTO
MASTITE

LA MASTITE È UNA CONDIZIONE


INFIAMMATORIA DELLE
GHIANDOLE MAMMARIE CHE PUÒ
VERIFICARSI NELLE CAGNE
DURANTE L'ALLATTAMENTO.
LA MASTITE CLINICA È CARATTERIZZATA DA SEGNI
VISIBILI DI INFIAMMAZIONE NELLE GHIANDOLE
MAMMARIE, COME GONFIORE, ARROSSAMENTO,
CALORE E DOLORE. IL LATTE PUÒ APPARIRE
ANORMALE O CONTENERE PUS

MASTITE MAMMELLE INDURITE

CLINICA

MASTITE SUBCLINICA: LA MASTITE SUBCLINICA È


MENO EVIDENTE, POICHÉ NON MOSTRA SEGNI
VISIBILI DI INFIAMMAZIONE. TUTTAVIA, PUÒ
ESSERE RILEVATA MEDIANTE TEST SPECIFICI,
COME L'ESAME DEL LATTE O IL CONTEGGIO DELLE
CELLULE SOMATICHE
MASTITE CON INFEZIONE
BATTERICA

I BATTERI PATOGENI POSSONO ENTRARE NELLE


GHIANDOLE MAMMARIE ATTRAVERSO LESIONI O
CREPE NEI CAPEZZOLI DURANTE
L'ALLATTAMENTO.

UN BLOCCO NEI DOTTI DELLE GHIANDOLE


MAMMARIE PUÒ CAUSARE ACCUMULO DI LATTE
E CREARE UN AMBIENTE FAVOREVOLE PER LO
SVILUPPO DELLE INFEZIONI.
UNA SCARSA IGIENE DURANTE L'ALLATTAMENTO
PUÒ AUMENTARE IL RISCHIO DI INFEZIONI
BATTERICHE NELLE GHIANDOLE MAMMARIE.
GONFIORE, ARROSSAMENTO CALORE E DOLORE
SENSIBILITÀ ALLA PALPAZIONE
SECREZIONE ANORMALE DI LATTE DENSO O
CONTENERE PUS.
SINTOMI RIDOTTA PRODUZIONE DI LATTE O RIFIUTO DEL
CUCCIOLO DI SUCCHIARE.
LA CAGNA PUÒ MOSTRARE SEGNI DI DISAGIO O
PERDITA DI APPETITO.
IN ALCUNI CASI GRAVI, POSSONO VERIFICARSI
SINTOMI SISTEMICI COME FEBBRE, LETARGIA E
MALESSERE GENERALE.
DIAGNOSI

ESAME CLINICO DELLE GHIANDOLE MAMMARIE


ANALISI DEL LATTE
CAMPIONI DI LATTE PER VALUTARE LA PRESENZA DI
BATTERI O EFFETTUARE UN CONTEGGIO DELLE CELLULE
SOMATICHE PER DETERMINARE LA GRAVITÀ
DELL'INFIAMMAZIONE O INFEZIONE
TRATTAMENTO DELLA
MASTITE
TERAPIA ANTIBIOTICA:

TERAPIA DI SUPPORTO: SOMMINISTRARE ANTIDOLORIFICI O


ANTINFIAMMATORI PER ALLEVIARE IL DOLORE E L'INFIAMMAZIONE
DELLE GHIANDOLE MAMMARIE.

RIMOZIONE DEL LATTE:RIMUOVERE MANUALMENTE O CON L'USO DI


UNA POMPA IL LATTE DALLE GHIANDOLE MAMMARIE PER ALLEVIARE
LA PRESSIONE E PREVENIRE L'ACCUMULO DI LATTE STAGNANTE

IMPACCHI CALDI CON CLOREXIDINA


IGIENE ADEGUATA: MANTENERE PULITI I CAPEZZOLI E LE GHIANDOLE
MAMMARIE, EVITANDO L'ACCUMULO DI SPORCO O RESIDUI DI LATTE.

MONITORAGGIO REGOLARE: OSSERVARE ATTENTAMENTE LE


GHIANDOLE MAMMARIE PER RILEVARE PRECOCEMENTE SEGNI DI

PROFILASS INFIAMMAZIONE O INFEZIONE.

I NUTRIZIONE EQUILIBRATA: FORNIRE ALLA CAGNA UNA DIETA


NUTRIENTE E BILANCIATA PER SOSTENERE LA SUA SALUTE GENERALE E
LA PRODUZIONE DI LATTE.

ATTACCAMENTO CORRETTO DEI CUCCIOLI: ASSICURARSI CHE I CUCCIOLI


SI ATTACCHINO CORRETTAMENTE AI CAPEZZOLI PER GARANTIRE UN
COMPLETO SVUOTAMENTO DELLE GHIANDOLE MAMMARIE.
PROLASSO AL PARTO
CAUSE

PARTO DIFFICILE: IL PROLASSO UTERINO PUÒ VERIFICARSI DOPO UN PARTO DIFFICILE O UN


TRAVAGLIO PROLUNGATO, QUANDO I MUSCOLI DEL PAVIMENTO PELVICO SONO INDEBOLITI.

ROTTURA DEL LEGAMENTO UTERO-SACRALE: I LEGAMENTI CHE SOSTENGONO L'UTERO


POSSONO ESSERE DANNEGGIATI O INDEBOLITI, CONSENTENDO ALL'UTERO DI PROLASSARSI.

OBESITÀ: L'OBESITÀ PUÒ AUMENTARE IL RISCHIO DI PROLASSO UTERINO POICHÉ IL


SOVRAPPESO ESERCITA UNA MAGGIORE PRESSIONE SULLA CAVITÀ ADDOMINALE.

TUMORI: IN ALCUNI CASI, LA PRESENZA DI TUMORI NELL'AREA PELVICA PUÒ CAUSARE UN


PROLASSO UTERINO
ECCESSIVO STRESS SULLE PARETI
DELL'UTERO:
TRAVAGLIO PROLUNGATO
DIMENSIONI ECCESSIVE DEI CUCCIOLI O DI
POSIZIONI ANOMALE DEI CUCCIOLI NEL CANALE
ROTTURA DEL PARTO.

DELL’UTE CICATRIZZAZIONE O DANNI PREESISTENTI:


CICATRICI DA PRECEDENTI INTERVENTI
RO CHIRURGICI
DEBOLEZZA DEL TESSUTO UTERINO
AL PARTO MALATTIE METABOLICHE
METRITI ED INFEZIONI
TRAZIONI O MANOVRE ERRATE DURANTE LE
DISTOCIE
DOLORE ADDOMINALE ACUTO.
DISTRESS MATERNO CON SEGNI DI SHOCK.
INERZIA UTERINA SECONDARIA.
PRESENZA DI SANGUE EMORRAGICO
NELLA VAGINA O NEL CANALE DEL PARTO
Segni e EMORRAGIA ACUTA
sintomi DIAGNOSI ECOGRAFICA
• TRATTAMENTO:
• UN INTERVENTO CHIRURGICO
IMMEDIATO.
• RIMOZIONE CUCCIOLI
• RIMOZIONE UTERO
EM.AC. SEGNI E SINTOMI

PERDITA DI SANGUE DALLA VULVA DELLA CAGNA.


LETARGIA O DEBOLEZZA.
PALLORE DELLE GENGIVE.
FREQUENZA CARDIACA ELEVATA.
RESPIRAZIONE RAPIDA E SUPERFICIALE.
CESSAZIONE DELLE CONTRAZIONI DURANTE IL PARTO.
MANCATA ESPULSIONE DEI CUCCIOLI.
VALUTARE ANEMIA
VALUTAZIONE PRESSIONE
VALUTARE SATURAZIONE
TERAPIA VALUTARE DISIDRATAZIONE
VALUTARE PERSISTENZA EMORRAGIA
EMAC VALUTARE RESPIRAZIONE
E POI DECIDERE
STABILIZZARE
OPERARE
I NEONATI SONO CATTIVI REGOLATORI DELLA LORO TEMPERATURA
CORPOREA.

POSSONO PERDERE CALORE CORPOREO A CAUSA DI


EVAPORAZIONE, RADIAZIONE, CONVEZIONE E RAFFREDDAMENTO
IL CUCCIOLO
IPOTERMICO
DURANTE LA LORO PRIMA SETTIMANA DI VITA RICHIEDONO
TEMPERATURE AMBIENTALI COMPRESE TRA 30° E 32°

PRIMA SETTIMANA DI VITA LE TEMPERATURE RETTALI VARIANO DA


35° A 36° C

SECONDA E TERZA SETTIMANA LE TEMPERATURE VARIANO DA 36°


A 38° C

AL MOMENTO DELLO SVEZZAMENTO(45gg), LE TEMPERATURE


MEDIE RETTALI SONO QUASI LE STESSE DEGLI ADULTI
NEI CUCCIOLI IPOTERMICO LA FREQUENZA CARDIACA PUÒ

NEONATALE
DIMINUIRE PRECIPITOSAMENTE
IPOTERMIA
UN NEONATO CON UNA TEMPERATURA RETTALE DI 36 °C HA
UNA FREQUENZA CARDIACA COMPRESA TRA 200 E 250 BATTITI
AL MINUTO (BPM)

UNA VOLTA CHE LA TEMPERATURA RETTALE RAGGIUNGE I 21° C,


LA FREQUENZA CARDIACA SCENDE RAPIDAMENTE A SOLI 40
BPM

LA BRADICARDIA PUÒ PROVOCARE

• INAPPETENZA
• DISIDRATAZIONE E PERDITA DEI RIFLESSI DI SUZIONE
• LE CAGNE POSSONO RIFIUTARSI DI ALLATTARE E PRENDERSI CURA DEI CUCCIOLI
FREDDI E ALLONTANARLI.
ACIDOSI METABOLICA

MORTE CELLULARE
ALTRTE
CONSEGUEN DIMINUZIONE DELLA CAPACITÀ DEI LINFOCITI
DI TRASFORMARSI E COMBATTERE LE
ZE INFEZIONI

IPOTERMIA SISTEMA CARDIOVASCOLARE E QUELLO


GASTRO-INTESTINALE COMPROMESSI
• UMIDITÀ RELATIVA COMPRESA TRA L'85% E IL 90%
È PIÙ EFFICACE NEL MANTENIMENTO
DELL'IDRATAZIONE E DELLA TEMPERATURA
CORPOREA.
UMIDITA’ • TEMPERATURE DI (35° C) E SUPERIORI INSIEME A
UMIDITÀ RELATIVA SUPERIORE AL 95% PORTANO A
DIFFICOLTÀ RESPIRATORIE
CONCENTRAZIONI NORMALI DI GLUCOSIO NEL
SANGUE NEI NEONATI SONO COMPRESE TRA 52 E
127 mg/dl TRA 1 E 3 GIORNI
GLICEMIA
111 mg/dl A 4 SETTIMANE DI ETÀ
NEL UNA GLICEMIA INFERIORE A 40 mg/dl NEI CUCCIOLI
NEONATO DI ETÀ COMPRESA TRA 2 E 6 SETTIMANE DEVE
ESSERE CONSIDERATA PATOLOGICA
PRESENZA DI SEGNI CLINICI
IPOGLICEMIA
SEGNI CLINICI
LETARGIA,
INCAPACITÀ DI SUCCHIARE
DEPRESSIONE

IL CANE OTTUSITÀ MENTALE


TREMORI E CONVULSIONI
NEONATO AGITAZIONE
VOCALIZZAZIONI
IRRITABILITA’
ESSERE INTENSAMENTE AFFAMATI E PERDERE
CONOSCENZA
COMA
CAUSE
SOVRALIMENTAZIONE
DIARREA VIRUS O PARASSITI
NEONATAL TEMPERATURE CORPOREE INFERIORI A
34,5° C (94° F) DIMINUISCE LA LORO
E CAPACITÀ DI DIGESTIONE
SINTOMI
DISIDRATAZIONE E MORTE
SEGNI CLINICI
• INCAPACITÀ DI SUCCHIARE
• DIARREA
• IPOTERMIA

SETTICEM
• CIANOSI
• VOCALIZZAZIONE E INFINE COMA
• SI PUÒ OSSERVARE LA DESQUAMAZIONE DELLE ESTREMITÀ

IA (AD ESEMPIO, DITA DEI PIEDI, CODA, ORECCHIE)


• PETECCHIE INTERDIGITALI

NEONATA • SUPPORTO FLUIDO AGGRESSIVO

LE
• LOTTA ALLO SHOCK SETTICO
• RINFORZO NUTRIZIONALE
• SELEZIONE DI UN ANTIBIOTICO SICURO ED EFFICACE
• TEMPERATURE ED UNIDITA’ AUMENTATE
• ALIMENTAZIONE FORZATA ANCHE CON COLOSTRO SE NELLE
PRIME 24 H
ALIMENTAZIONE FORZATA
• INTERVALLI DI 2-3 ORE RIDUCONO IL RISCHIO DI SOVRACCARICO DI VOLUME, DISAGIO
ADDOMINALE, DIARREA E ASPIRAZIONE
• LA PRIVAZIONE DEL COLOSTRO AUMENTA NOTEVOLMENTE IL RISCHIO DI COMPLICANZE
FISIOLOGICHE COME LA MALATTIA ENTERICA NECROTIZZANTE E LA SETTICEMIA, SOPRATTUTTO
NEI SOGGETTI CON BASSO PESO ALLA NASCITA
• RICONOSCERE PRECOCEMENTE QUESTA POSSIBILITÀ E FORNIRE L’ASSUNZIONE DI COLOSTRO PUÒ
ESSERE FONDAMENTALE PER LA SOPRAVVIVENZA.

• IL FABBISOGNO ENERGETICO GIORNALIERO DEI NEONATI È DI CIRCA 20-26 KCAL/100 G DI PESO


CORPOREO
• LA MAGGIOR PARTE DEI SOSTITUTI DEL LATTE IN COMMERCIO FORNISCONO CIRCA 1,0 KCAL/ML;
LA CAPACITÀ MASSIMA DELLO STOMACO CONFORTEVOLE È DI CIRCA 4 ML/100 G DI PESO
CORPOREO
• PERTANTO STIMARE L’ASSUNZIONE GIORNALIERA RICHIESTA E LA FREQUENZA DI ALIMENTAZIONE.
• SEGNARE IL TUBO: IL TUBO DI ALIMENTAZIONE DEVE ESTENDERSI NELLO STOMACO
• SE TROPPO LUNGO RISCHIA DI TORNARE IN ESOFAGO
• LA LUNGHEZZA NECESSARIA PUÒ ESSERE MISURATA LUNGO LA PARTE ESTERNA DEL CORPO DEL
CUCCIOLO.
• DISTANZA CORRETTA PER L'INSERIMENTO APPENA DIETRO L'ULTIMA COSTOLA
• SOSTITUIRE SPESSO I TUBI DI ALIMENTAZIONE FLESSIBILI
• LE SONDE PER L'ALIMENTAZIONE DEVONO ESSERE DISINFETTATE E POI RISCIACQUATE
ACCURATAMENTE TRA UNA POPPATA E L'ALTRA NELLO STESSO GIORNO.

• FORMULA DEVE ESSERE RISCALDATA ALLA TEMPERATURA CORPOREA (ADATTA ALL'ETÀ), POICHÉ
LA TERMOREGOLAZIONE INDIPENDENTE È ANCORA POCO SVILUPPATA.
IL TUBO DI ALIMENTAZIONE VIENE POSIZIONATO CON CURA ALLA PROFONDITÀ DEL NASTRO
SEGNALETICO.

UNA CONTENZIONE ECCESSIVA PUÒ PROVOCARE DIFFICOLTÀ E AUMENTARE IL RISCHIO DI


ASPIRAZIONE O ALTRI INCIDENTI LEGATI ALL'ALIMENTAZIONE.

INIZIARE CON PICCOLE DOSI

ALCUNI CUCCIOLI "PREFERISCONO" GATTONARE SU UNA SUPERFICIE PIANA MENTRE VENGONO


NUTRITI

ATTENTI ALLE USTIONI


ELIMINAZIONE

È NECESSARIO STIMOLARE GLI ORIFIZI ANALI E URINARI ESTERNI DEI CUCCIOLI DOPO
OGNI POPPATA, PER EFFETTUARE LA DEFECAZIONE E LA MINZIONE

QUESTO VIENE FATTO MASSAGGIANDO DELICATAMENTE GLI ORIFIZI CON COTONE O


UN PANNO MORBIDO

QUESTO PROCESSO DEVE CONTINUARE FINCHÉ I CUCCIOLI NON INIZIANO A URINARE


E DEFECARE VOLONTARIAMENTE, COSA CHE AVVERRÀ ENTRO I GIORNI 14-21, A
SECONDA DELLE CONDIZIONI E DEL TASSO DI MATURAZIONE DEI CUCCIOLI.
IL DEPERIMENTO È CARATTERIZZATO DA UN PROGRESSIVO DECLINO
CLINICO ASSOCIATO
ANORESSIA
RITARDO DELLA CRESCITA

SINDROME DEPRESSIONE
DISIDRATAZIONE
DI RISPOSTA SEMPRE PIÙ SCARSA AGLI STIMOLI AMBIENTALI
DEPERIMENT CAUSE
O ERRORI METABOLICI CONGENITI
DEFICIT IMMUNOLOGICO
INFEZIONI BATTERICHE, VIRALI E PARASSITARIE
DISFUNZIONE D'ORGANO CONGENITA O ACQUISITA
PUÒ AVERE NUMEROSE EZIOLOGIE
IPOSSIA •IPOSSIA FISIOLOGICA IPERCAPNIA E ACIDOSI
IMMEDIATAMENTE DOPO LA NASCITA

DA PARTO •IL FETO SUBISCE UN BREVE PERIODO DI


ASFISSIA CONTEMPORANEAMENTE ALLE
CONTRAZIONI UTERINE
•DIMINUZIONE DEL FLUSSO SANGUIGNO
UTERINO
•DELLA PERFUSIONE PLACENTARE E DELLO
SCAMBIO DI GAS
•L’ADATTAMENTO ALLA RESPIRAZIONE
POLMONARE DOPO LA NASCITA È ESSENZIALE
PER L’ELIMINAZIONE DELLA CO2 E IL RIPRISTINO
DELL’EQUILIBRIO ACIDO-BASE
•TRANSITORIA
RIANIMAZIONE O
TAGLIO CESAREO

• IL NEONATO DEVE RAGGIUNGERE L'OSSIGENAZIONE, IL VIGORE E UNA SUZIONE


EFFICACE ENTRO POCHI ISTANTI DALLA NASCITA
• LA RIANIMAZIONE NEONATALE PREVEDE GLI STESSI “ABC” DI QUALSIASI
RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE
• VIE AEREE OSSIGENO
• TEMPERATURA
• FLUIDI
• GLUCOSIO
OSSIGENOTERAPI
A

VIE AEREE
RIMUOVERE TEMPESTIVAMENTE LE
MEMBRANE FETALI
ASPIRARE DELICATAMENTE IL FLUIDO
DALLE VIE AEREE UTILIZZANDO UN
ASPIRATORE
TENERE LA TESTA DEL NEONATO PIÙ IN
BASSO RISPETTO AL TORACE
NON FAR OSCILLARE IL CUCCIOLO
SE PERSISTE CIANOSI OSSIGENO
• DOXAPRAM COME STIMOLANTE RESPIRATORIO
NON È RACCOMANDATO.
• SE LA VENTILAZIONE A PRESSIONE POSITIVA CON
MASCHERA FACCIALE È INEFFICACE DOPO > 5
MINUTI, SI CONSIGLIA L'INTUBAZIONE
ENDOTRACHEALE E UN PALLONE PER LA
RESPIRAZIONE ARTIFICIALE
• UTILIZZARE UN TUBO ENDOTRACHEALE DA 2 MM O
UN CATETERE EV DI CALIBRO 12-16).
18-21 GIORNO
CAMMINATA NON COORDINATA
ORIENTAMENTO SONORO AVVIENE
25 E 28
RIFLESSI NEONATALI DI
GRUFOLARE E SUCCHIARE SI
Dal 21 al 28 ESTINGUONO
GIORNO 28
NORMOTONIA
ESPLORAZIONI AMBIENTALI.
TERMOREGOLAZIONE
AUTONOMICA
PERCEZIONE DELLA PROFONDITA’

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