Mezzi D'unione e Legamenti Tamma

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MEZZI D’UNIONE

2020/2021
E LEGAMENTI PER
ESAME TAMMA
Contiene tutte le articolazioni
spiegate dal professor Tamma con
la descrizione di tutti i mezzi
d’unione e legamenti richiesti
all’esame (da integrare con tutte
quelle che non spiega a lezione ma
richiede all’esame come ATM, coxo-
femorale, del ginocchio…). Si
consiglia di utilizzare il file
contestualmente ad un atlante o
alle slide mostrate a lezione, in
modo da avere un’idea chiara della
collocazione delle varie componenti
di un’articolazione. Per questo tipo
di esame è molto più facile
imprimere un’immagine nella
memoria, piuttosto che imparare
una descrizione.

Francesco Cappelli
MEZZI D’UNIONE E LEGAMENTI PER ESAME TAMMA
MEZZI DI UNIONE PER ARTICOLAZIONE TRA CORPI VERTEBRALI:
 LEGAMENTO LONGITUDINALE ANTERIORE (DAL CORPO DI C2 AL SACRO S2, costituita da FIBRE
SUPERFICIALI che coprono 4-5 vertebre e FIBRE PROFONDE che coprono 2 vertebre consecutive).
SUPERIORMENTE A C2 CONTINUA CON UN CORDONE MEDIANO (LEGAMENTO OCCIPITO-ASSIALE
MEDIANO ANTERIORE) CHE SI INSERISCE NELLA PORZIONE BASILARE DELL’OCCIPITALE. A LIVELLO
CERVICALE IL LEGAMENTO OCCIPITO-ASSIALE MEDIANO ANTERIORE SI TROVA PIU’
SUPERFICIALMENTE DEL LEG. ATLO-ASSIALE ANTERIORE E ATLO-OCCIPITALE ANTERIORE. NEL
TORACE IL LEGAMENTO LONGITUDINALE ANTERIORE SI SLARGA IN 3 PORZIONI: CENTRALE (SPESSA
E CHE ADERISCE AI CORPI) E 2 LATERALI (MENO SPESSE E CHE SI CONTINUANO CON I LEGAMENTI
RAGGIATI O COSTO-VERTEBRALI ANTERIORI)
 LEGAMENTO LONGITUDINALE POSTERIORE (DAL CLIVO DELL’OCCIPITALE QUINDI DAL MARGINE
ANTERIORE DEL FORAME MAGNO SINO ALLA FACCIA ANTERIORE DEL CANALE SACRALE). CON LA SUA
FACCIA ANTERIORE ENTRA IN CONTATTO CON PARTE POSTERIORE DEL CORPO VERTEBRALE E CON
DISCHI; CON LA SUA FACCIA POSTERIORE ENTRA IN RAPPORTO CON LA DURA MADRE DEL MIDOLLO
SPINALE (PIU’ CORRETTAMENTE CON LO SPAZIO EPIDURALE COSTITUITO DA UN MANICOTTO DI
TESSUTO ADIPOSO). IL LEGAMENTO NON DECORRE LINEARMENTE MA SI SLARGA IN PROSSIMITA’
DEI DISCHI. ANCHE QUI CI SARANNO FIBRE SUPERFICIALI E FIBRE PROFONDE. A LIVELLO CERVICALE
LA FACCIA ANTERIORE NON ENTRA IN DIRETTO CONTATTO CON LA FACCIA POSTERIORE DEL CORPO,
BENSI’ CON LA MEMBRANA TECTORIA (LEGAMENTO OCCIPITO-ASSIALE INTERMEDIO O LEGAMENTO
OCCIPITO-ASSIALE POSTERIORE) CHE SI ESTENDE DAL CLIVO ALLA FACCIA POSTERIORE DEL CORPO
DI C2

MEZZI DI UNIONE PER ARTICOLAZIONI TRA PROCESSI ARTICOLARI


(ZIGAPOFISI)
 LIGAMENTI GIALLI: MEZZI DI UNIONE TRA LE LAMINE VERTEBRALI (NON TRA GLI ARCHI). SONO 2 PER
COPPIA DI VERTEBRE ADIACENTI. DI FORMA RETTANGOLARE SI ESTENDONO CON IL LORO MARGINE
SUPERIORE SULLA FACCIA ANTERIORE DI UNA LAMINA VERTEBRALE E CON IL LORO MARGINE
INFERIORE SUL MARGINE SUPERIORE DELLA LAMINA SOTTOSTANTE. LA FACCIA ANTERIORE ENTRA
IN CONTATTO CON LO SPAZIO EPIDURALE.
 LEGAMENTI INTERSPINOSI: TRA I MARGINI INFERIORI E SUPERIORI DI 2 PROCESSI SPINOSI DI
VERTEBRE ADIACENTI. IN AVANTI SI CONTINUA CON IL LIGAMENTO GIALLO E INDIETRO SI FONDE
CON IL LEGAMENTO SOPRASPINOSO. A LIVELLO CERVICALE SI FONDE CON IL LEGAMENTO NUCALE
 LEGAMENTI SOPRASPINOSI: LEGAMENTO A PONTE CHE PASSA TANGENTE AGLI APICI DEI PROCESSI
SPINOSI E COSTITUISCE NELLA PARTE CERVICALE UNA PORZIONE DEL LEGAMENTO NUCALE
 LEGAMENTI INTERTRASVERSARI: CORDONI FIBROSI CHE UNISCONO GLI APICI DEI PROCESSI
TRASVERSI DI VERTEBRE CONTIGUE. SI DIFFERENZIANO NELLE VARIE PORZIONI DELLA COLONNA: NEL
COLLO SI CONFONDONO CON I MUSCOLI INTERTRASVERSARI; NEL TORACE DIVENTANO DEI
CORDONI VERI E PROPRI; NEI LOMBI SONO MOLTO PIU’ SVILUPPATIE E SONO SOTTESI TRA LA BASE
DEL PROCESSO TRASVERSO DELLA VERTEBRA SOPRASTANTE E IL PROCESSO MAMILLARE E
ARTICOLARE SUPERIORE DELLA VERTEBRA SOTTOSTANTE
 LEGAMENTO NUCALE: LAMINA TRIANGOLARE ESTESA SUL PIANO SAGITTALE MEDIANO.
CORRISPONDE ALLA PORZIONE CERVICALE DEL LEGAMENTO SOPRASPINOSO CHE A PARTIRE DAL
PROCESSO SPINOSO DI C7 SI ESTENDE VERSO L’ALTO E RAGGIUNGE LA PROTUBERANZA OCCIPITALE
ESTERNA

ARTICOLAZIONE ATLO-ASSIALE MEDIANA


SI TRATTA DI UN GINGLIMO LATERALE IN CUI E’ IL CILINDRO VUOTO (ANELLO OSTEO-FIBROSO) A RUOTARE
ATTORNO AL PERNO CILINDRICO (DENTE DI C2). QUESTA E’ UNA DIARTROSI DOPPIA DATO CHE LE 2
SINOVIALI SONO SEPARATE E NON COMUNICANTI. ALCUNI AUTORI RITENGONO CHE LA SINOVIALE
POSTERIORE POSSA COMUNICARE CON LA SINOVIALE DELL’ARTICOLAZIONE ATLO-ASSIALE LATERALE.

 LEGAMENTO CROCIATO: SI COMPONE DEL LEGAMENTO TRASVERSO E DEL LEGAMENTO


LONGITUDINALE. IL LEGAMENTO TRASVERSO NON HA UNA VERA FUNZIONE STABILIZZANTE MA
SERVE A DELIMITARE LA COMPONENTE FIBROSA DELL’ANELLO OSTEO-FIBROSO, INFATTI IL
LEGAMENTO TRASVERSO SI INSERISCE TRA LE PARETI MEDIALI DELLE 2 MASSE LATERALI
DELL’ATLANTE E FORNISCE NEL SUO CENTRO UNA PORZIONE ARTICOLARE PER LA FACCETTA
ARTICOLARE POSTERIORE DEL DENTE DI C2. IL LEGAMENTO LONGITUDINALE, A PARTIRE DAL
LEGAMENTO TRASVERSO, SI DIRIGE VERSO L’ALTO E VERSO IL BASSO. SUPERIORMENTE SI INSERISCE
SULLA PORZIONE BASILARE DELL’OCCIPITALE FORMANDO IL LEGAMENTO OCCIPITO-TRASVERSARIO.
INFERIORMENTE SI INSERISCE A LIVELLO DELLA FACCIA POSTERIORE DEL CORPO DI C2 FORMANDO
IL LEGAMENTO TRASVERSO-ASSIALE.
 MEMBRANA TECTORIA o LEGAMENTO OCCIPITO-ASSIALE MEDIANO POSTERIORE o LEGAMENTO
OCCIPITO-ASSIALE INTERMEDIO: LEGAMENTO A DISTANZA CHE SI INSERISCE SUL CLIVO
DELL’OCCIPITALE E SCENDE FINO ALLA FACCIA POSTERIORE DEL CORPO DI C2.
 LEGAMENTO DELL’APICE DEL DENTE: DALL’APICE DEL DENTE SI DIRIGE VERSO L’ALTO E SI INSERISCE
A LIVELLO DEL MARGINE ANTERIORE DEL GRANDE FORAME OCCIPITALE
 LEGAMENTI ALARI: COPPIA DI LEGAMENTI OBLIQUI DIRETTI VERSO L’ESTERNO. SI ESTENDONO DAL
MARGINE LATERALE DEL DENTE VERSO LE FACCE ENDOCRANICHE MEDIALI DEI CONDILI
DELL’OCCIPITALE

RIASSUMENDO: ANDANDO DAL MIDOLLO VERSO LA FACCIA POSTERIORE DEL CORPO DELLE VERTEBRE
CERVICALI (NEL TRATTO INIZIALE) AVREMO: MIDOLLO DURA SPAZIO EPIDURALE LEGAMENTO
LONGITUDINALE POSTERIORE MEMBRANA TECTORIA LEGAMENTO CROCIATO LEGAMENTO
DELL’APICE DEL DENTE E LEGAMENTI ALARI.
ARTICOLAZIONE ATLO-OCCIPITALE
 2 CAPSULE ARTICOLARI: FASCI FIBROSI CON ORIENTAZIONE VERTICALE. IN ALTO SI INSERISCONO AI
CONTORNI DEI CONDILI E IN BASSO A LIVELLO DELLA SUPERFICIE GLENOIDEA RIVESTITA DI
CARTILAGINE. LA CAPSULA NON HA SPESSORE UNIFORME: LA SUPERFICIE MEDIALE E’ MOLTO
SOTTILE TANTO DA CONFONDERSI CON GLI ALTRI LEGAMENTI, MENTRE LA PARTE LATERALE E’ COSI’
SPESSA DA ESSERE CONSIDERATA LEGAMENTO ATLANTO-OCCIPITALE LATERALE
 LEGAMENTO ATLANTO-OCCIPITALE ANTERIORE: SI ESTENDE DALLA PARTE ANTERIORE DEL
CONTORNO DEL FORO OCCIPITALE SINO AL MARGINE SUPERIORE DELL’ARCO ANTERIORE
DELL’ATLANTE. QUESTO LEGAMENTO E’ PIU’ ‘’PROFONDO’’ RISPETTO AL LEGAMENTO OCCIPITO-
ASSIALE MEDIANO ANTERIORE (CHE E’ L’ORIGINE DEL LEGAMENTO LONGITUDINALE ANTERIORE)
 LEGAMENTO ATLANTO-OCCIPITALE POSTERIORE: SI ESTENDE DAL MARGINE POSTERIORE DEL
CONTORNO DEL FORO OCCIPITALE SINO AL MARGINE SUPERIORE DELL’ARCO POSTERIORE
DELL’ATLANTE. QUESTO LEGAMENTO PUO’ ESSERE CONSIDERATO IL ‘’PRIMO LEGAMENTO GIALLO’’.
QUESTO LEGAMENTO, IN PROSSSIMITA’ DELLA CAPSULA DELLA CONDILOARTROSI, PRESENTA UN
FORO CHE SERVE PER IL PASSAGGIO DELL’ARTERIA VERTEBRALE CHE DOPO AVER ATTRAVERSATO I
FORI TRASVERSARI PASSA ATTRAVERSO IL SOLCO DELL’ARTERIA VERTEBRALE DI C1, POI ATTRAVERSO
QUESTO FORO SUL LEGAMENTO ATLANTO-OCCIPITALE E QUINDI ENTRA NEL CRANIO

ARTICOLAZIONE OCCIPITO-ASSIALE
NON E’ UNA VERA E PROPRIA ARTICOLAZIONE; SI TRATTA DI UNA SERIE DI LEGAMENTI CHE IMPEDISCONO
ALLA TESTA DEL DENTE DI USCIRE DALL’ANELLO OSTEOFIBROSO CHE LO CIRCONDA

 LEGAMENTI OCCIPITO-ASSIALI PROPRIAMENTE DETTI: DA UNA PARTE SI INSERISCONO


SULL’OCCIPITALE E DALL’ALTRA PARTE SUL CORPO DI C2. QUESTI LEGAMENTI SONO IL LEGAMENTO
OCCIPITO-ASSIALE MEDIANO POSTERIORE (MEMBRANA TECTORIA) E DAI LEGAMENTO OCCIPITO-
ASSIALI LATERALI. LA MEMBRANA TECTORIA E’ STATA GIA’ DESCRITTA NELL’ART. ATLO-ASSIALE
MEDIANA. I LEGAMENTI OCCIPITO ASSIALI LATERALI SONO DEI FASCI FIBROSI OBLIQUI CON
INSERZIONI SU PARTI LATERALI DEL FORO OCCIPITALE (TRA I CONDILI E IL FORO DELL’IPOGLOSSO) E
LA FACCIA POSTERIORE DEL CORPO DELL’ASSE AI LATI DELLA MEMBRANA TECTORIA
 LEGAMENTI OCCIPITO-ODONTOIDEI: DA UNA PARTE SI INSERISCONO SULL’OCCIPITALE E
DALL’ALTRA PARTE SUL DENTE DI C2. QUESTI LEGAMENTI CORRISPONDONO AL LEGAMENTO
DELL’APICE DEL DENTE E I 2 LEGAMENTI ALARI, GIA’ DESCRITTI NELL’ART. ATLO-ASSIALE MEDIANA.

L. ATLO-ASSIALE
ANTERIORE
ARTICOLAZIONE CHE COINVOLGONO LE COSTE
ARTICOLAZIONE COLONNA COSTE
 ARTICOLAZIONI COSTO-SOMATICHE (COSTO-VERTEBRALI PROPRIAMENTE DETTE): ARTRODIA
DOPPIA TRA LA TESTA DELLA COSTA E LE FACCETTE O EMI-FACCETTE COSTALI DEL CORPO
VERTEBRALE. RICORDA CHE LA TESTA PRESENTA UN ANGOLO DIEDRO CON VERTICE IN DIREZIONE
DEL DISCO INTERVERTEBRALE.
o LA CAPSULA FIBROSA E’ MOLTO SOTTILE, QUINDI VIENE RINFORZATA DAL L. COSTO-
VERTEBRALE ANTERIORE (L. RAGGIATO DELLA TESTA DELLA COSTA) E DAL L. COSTO-
VERTEBRALE POSTERIORE.
o IL L. COSTO-VERTEBRALE ANTERIORE E’ FORMATO DA 3 FASCI SEPARABILI TRA LORO: I FASCI
SUPERIORI PRENDONO RAPPORTO CON IL CORPO DELLA VERTEBRA SOPRASTANTE, I FASCI
MEDI ANTERIORMENTE CON IL DISCO INTERVERTEBRALE E I FASCI INFERIORI CON IL CORPO
DELLA VERTEBRA SOTTOSTANTE.
o IL L. COSTO-VERTEBRALE POSTERIORE PARTE DALLA PORZIONE SUPERO-POSTERIORE DEL
COLLO COSTALE E SI DIRIGE VERSO L’ALTO E MEDIALMENTE, DELIMITANDO IL MARGINE
ANTERIORE DEL FORO INTERVERTEBRALE PER FISSARSI NELLA PARTE POSTERIORE DEL
CORPO VERTEBRALE SOPRASTANTE E SUL DISCO.
o INOLTRE, E’ PRESENTE IL LEGAMENTO INTEROSSEO (L. INTRARTICOLARE DELLA TESTA
DELLA COSTA) CHE SI INSERISCE PROSSIMALMENTE SUL DISCO E DISTALMENTE SULLA
CRESTA DELL’ANGOLO DIEDRO.
LE ECCEZIONI RIGUARDANO T1, T11 E T12 IN CUI VI E’ UN’ARTODIA SEMPLICE E NON
HANNO LA CRESTA QUINDI MANCA IL L. INTEROSSEO.
 ARTICOLAZIONI COSTO-TRASVERSARIE: PICCOLA ENARTROSI TRA IL TUBERCOLO COSTALE E LA
FACCETTA ARTICOLARE DEL PROCESSO TRASVERSO. QUEST’ARTICOLAZIONE MANCA IN T11 E T12
CHE NON POSSIEDONO LA SUP. ART. SUI PROCESSI TRASVERSI.
o LA CAPSULA FIBROSA E’ RUDIMENTALE, MOLTO SOTTILE. PER QUESTO MOTIVO CI SONO
MOLTI LEGAMENTI STABILIZZANTI
o IL LEGAMENTO COSTO-TRASVERSARIO INTEROSSEO E’ SOTTESO LUNGO TUTTA LA
LUNGHEZZA DELLA FACCIA POSTERIORE DEL COLLO (QUNDI DALLA BASE DELLA TESTA FINO
AL TUBERCOLO COSTALE) E SI INSERISCE SULLA FACCIA ANTERIORE DEL PROCESSO
TRASVERSO
o I LEGAMENTI COSTO-TRASVERSARI SI SUDDIVIDONO IN SUPERIORE, INFERIORE E
LATERALE.
IL LATERALE SI ESTENDE DALLA PORZIONE POSTERO-LATERALE DEL TUBERCOLO
COSTALE E SI DIRIGE MEDIALMENTE SINO ALL’APICE DEL PROCESSO TRASVERSO
CORRISPONDENTE (ALLA STESSA ALTEZZA).
IL SUPERIORE E’ MOLTO ESTESO (0,8 X 1 cm) ED E’ DI FORMA RETTANGOLARE. SI
RICONOSCONO 3 FASCI SEPARABILI. IL FASCIO PRINCIPALE SI ESTENDE DAL
MARGINE SUPERIORE DEL COLLO DELLA COSTA FINO AL MARGINE INFERIORE DEL
PROCESSO TRASVERSO SOPRASTANTE (QUINDI LA COSTA ENTRA IN RAPPORTO
ANCHE CON LA VERTEBRA SOPRASTANTE PER RAFFORZARE LA STABILITA’). I FASCI
ACCESSORI SONO I FASCI LATERALI E MEDIALI. IL LATERALE SI ESTENDERA’ DALLA
FACCIA POSTERIORE DELLA COSTA (AL DAVANTI DEL TUBERCOLO) SINO AL MARGINE
INFERIORE DEL PROCESSO TRASVERSO SOPRASTANTE; IL MEDIALE RAGGIUNGERA’
SEMPRE IL MARGINE INFERIORE DEL PROCESSO TRASVERSO SOPRASTANTE, PERO’
ORIGINA PIU’ MEDIALMENTE QUINDI A LIVELLO DELLA TESTA DELLA COSTA.
IL LEGAMENTO COSTO-TRASVERSARIO INFERIORE E’ MENO SVILUPPATO ED E’
COSTITUITO DA ESILI FASCI COMPRESI DAL MARGINE INFERIORE DELLA COSTA FINO
AL PROCESSO TRASVERSO CORRISPONDENTE.
ARTICOLAZIONI COSTO-CONDRALI
SONO SINCONDROSI CHE CONSENTONO LA FORMAZIONE DELL’ARCO COSTALE (COSTA + CART. COSTALE).
LE SUPERFICI OFFERTE SONO: CONCAVA DELLA COSTA E CONVESSA DELLA CARTILAGINE COSTALE. QUESTE
SUPERFICI SI SALDANO ATTRAVERSO UNA SINCONDROSI. IL MEZZO D’UNIONE IN QUESTO CASO E’ DATO DAL
PERIOSTO COSTALE CHE IN PROSSIMITA’ DELLA CARTILAGINE CONFLUIRA’ NEL PERICONDRIO.

ARTICOLAZIONI CONDRO-STERNALI
SI TRATTA DI ARTRODIA DOPPIA TRANNE NELLA PRIMA COSTA CHE E’ ARTICOLATA TRAMITE SINCONDROSI.
CI SONO CARATTERISTICHE SIMILI ALLE COSTO-SOMATICHE. INFATTI LA SUPERFICIE COSTALE SARA’
CUNEIFORME PRESENTANDO UNA FACCIA SUPERO-MEDIALE E UNA INFERO-MEDIALE CHE PRENDERANNO
RAPPORTI CON L’INCISURA COSTALE SUL MARGINE LATERALE DELLO STERNO. I MEZZI D’UNIONE
COMPRENDONO:

o CAPSULA FIBROSA ESILE, RINFORZATA DAI LEGAMENTI RAGGIATI ANTERIORE E POSTERIORE


(MOLTO ESILE). NELLA SECONDA COSTA LE SUPERFICI ARTICOLARI SONO MOLTO INCLINATE,
MENTRE NELLA SETTIMA E’ ANCHE PRESENTE IL L. COSTO-XIFO-STERNALE CHE DAL MARGINE
INFERIORE DELLA VII CART COSTALE RAGGIUNGE LA SUPERFICIE ANTERIORE DEL PROCESSO
XIFOIDEO
o E’ PRESENTE IL LEGAMENTO INTRARTICOLARE TRA L’APICE DEL CUNEO CARTILAGINEO E L’INCISURA
COSTALE SULLO STERNO. QUESTO LEGAMENTO PUO’ ESSERE +/- SVILUPPATO. DOVE E’
COMPLETAMENTE SVILUPPATO, COME NELL’ARTICOLAZIONE DELLA SECONDA COSTA, DIVIDE IN 2
LA CAVITA’ ARTICOLARE

ARTICOLAZIONI INTERCONDRALI
SI INSTAURA TRA UNA PARTE DI UNA CARTILAGINE E QUELLA SOTTOSTANTE. NON SONO SEMPRE PRESENTI.
QUELLE PIU’ SOLITAMENTE PRESENTI SONO TRA LA 6-7, TRA LA 7-8 E LA 8-9 E SONO DELLE ARTRODIE
RUDIMENTALI PERCHE’ PRESENTANO UNA ESILE CAPSULA E UNA SINOVIALE. COME MEZZI D’UNIONE
POSSIEDONO IL PERICONDRIO. INOLTRE SONO PRESENTI DEI FASCI FIBROSI CON DECORSO LATERO-MEDIALE
DALL’ALTO VERSO IL BASSO SIA ANTERIORMENTE CHE POSTERIORMENTE.
ARTICOLAZIONE STERNO-CLAVICOLARE
E’ L’UNICA ARTICOLAZIONE CHE CONSENTE L’UNIONE DELL’ARTO SUPERIORE AL TRONCO. SI TRATTA DI UNA
DIARTOSI A SELLA DOPPIA PER INTERPOSIZIONE DI UN DISCO FIBRO-CARTILAGINEO. QUEST’ARTICOLAZIONE
PERMETTE L’ABBASSAMENTO, IL SOLLEVAMENTO E LA SPINTA IN AVANTI E INDIETRO DELLA CLAVICOLA.
L’ARTICOLAZIONE PREVEDE 3 PORZIONI CHE ENTRANO IN CONTATTO: ESTREMITA’ PROSSIMALE DELLA CLAVICOLA,
INCISURA CLAVICOLARE DELLO STERNO E CARTILAGINE COSTALE. QUINDI L’ESTREMITA’ STERNALE DELLA CLAVICOLA
DEVE AVERE UNA FORMA CHE LE CONSENTA DI ARTICOLARSI CON LE ALTRE DUE PORZIONI.

 LA SUPERFICIE ARTICOLARE MEDIALE (STERNO COSTALE) E’ RAPPRESENTATA SIA DALLA FACCETTA


STERNALE (CORRISPONDE ALL’INCISURA CLAVEARE), SIA DA UNA SUPERFICIE PIANA, TRIANGOLARE,
POSTA SULLA FACCIA SUPERIORE DELLA CARTILAGINE DELLA 1° COSTA. QUESTE PORZIONI SONO
RIVESTITE DA FIBROCARTILAGINE ED ENTRANO IN RELAZIONE CON UN DISCO ARTICOLARE CHE LE
SEPARA DALLA FACCIA ARTICOLARE PRESENTE SULLA PORZIONE PROSSIMALE DELLA CLAVICOLA. LA
SUPERFICIE ARTICOLARE LATERALE (CLAVEARE), QUINDI LA TESTA STERNALE DELLA CLAVICOLA,
PRESENTA UN’UNICA SUPERFICIE ARTICOLARE SUDDIVISA IN 2 PARTI: UNA ORIENTATA
MEDIALMENTE CHE SEGUE L’ANDAMENTO DELL’INCISURA CLAVEARE E UNA PICCOLA SUPERFICIE
ARTICOLARE PIANA, POSTA AD ANGOLO RETTO RISPETTO ALLA PRECEDENTE PERCHE’ DEVE ESSERE
IN GRADO DI INTERAGIRE CON LA PORZIONE PIANA TRIANGOLARE DELLA CARTILAGINE COSTALE.
ANCHE QUESTA E’ RIVESTITA DI FIBROCARTILAGINE

 DISCO FIBROCARTILAGINEO: DIRETTO MEDIO-LATERALMENTE E DALL’ALTO AL BASSO. PRENDE


RAPPORTO CON TUTTA LA PERIFERIA DELLA CAVITA’ ARTICOLARE E SI ESTENDE FISSANDOSI ANCHE
ALLE STRUTTURE LIGAMENTOSE CHE STABILIZZANO QUEST’ARTICOLAZIONE. DIVIDE
L’ARTICOLAZIONE IN UNA PORZIONE SUPERO-LATERALE E UNA INFERO-MEDIALE. SUPERIORMENTE
PRENDE RAPPORTO CON IL LEGAMENTO STERNO-CLAVICOLARE SUPERIORE E CON IL L.
INTERCLAVICOLARE; ANTERIORMENTE E POSTERIORMENTE RISPETTIVAMENTE CON IL L.
STERNOCLAVICOLARE ANTERIORE E POSTERIORE. INOLTRE, IL DISCO NON HA UNO SPESSORE
UNIFORME, INFATTI HA UN MASSIMO SPESSORE MEDIALE E ANTERIORE, MENTRE LATERALMENTE
E POSTERIORMENTE E’ RIDOTTO. INOLTRE, IL DISCO PUO’ ESSERE PERFORATO NELLA SUA PARTE
INTERMEDIA.

 I MEZZI D’UNIONE SONO:

o CAPSULA ARTICOLARE: MOLTO SEMPLICE, ABBRACCIA SIA MEDIALMENTE CHE


LATERALMENTE I CONTORNI DEI CAPI ARTICOLARI
o L. STERNO-CLAVEARE ANTERIORE: PRENDE RAPPORTO LATERALMENTE E SUPERIORMENTE
CON LA FACCIA SUPERIORE E ANTERIORE DELLA CLAVICOLA E MEDIALMENTE E
INFERIORMENTE CON LA FACCIA ANTERIORE DEL MANUBRIO STERNALE E CON LA PRIMA
PORZIONE DELLA CART. DELLA PRIMA COSTA
o L. STERNO-CLAVEARE POSTERIORE: TESO TRA LA FACCIA POSTERIORE DELLA CLAVICOLA E
LA FACCIA POSTERIORE DEL MANUBRIO STERNALE
o L. STERNO-CLAVEARE SUPERIORE E L. INTERCLAVICOLARE: VA DALLA SUPERFICIE
SUPERIORE DELLA CLAVICOLA E SI FISSA IN PUNTI DIVERSI IN FUNZIONE DELLA LUNGHEZZA
DEI FASCI. CON I FASCI PIU’ CORTI SI FISSA SULLA PARTE LATERALE DELL’INCISURA
GIUGULARE (SI PARLA DI L. STERNO-CLAV SUP), MENTRE CON I FASCI PIU’ LUNGHI
RAGGIUNGERA’ LA CLAVICOLA CONTROLATERALE (SI PARLA DI L. INTERCLAVICOLARE)
o L. COSTO-CLAVEARE (ROMBOIDEO): SI ESTENDE DALL’IMPORNTA DEL L. COSTO-CLAVEARE,
PRESENTE SULLA SUPERFICIE INFERO-MEDIALE DELLA CLAVICOLA, ALLA FACCIA SUPERIORE
DELLA CART. DELLA PRIMA COSTA
ARTICOLAZIONE ACROMIO-CLAVEARE
SI TRATTA DI UN’ARTODIA SEMPLICE (DOPPIA NEL 30% DEI CASI MEDIANTE DISCO ARTICOLARE, SPESSO
INCOMPLETO). LE SUPERFICI ARTICOLARI (RIVESTITE DI FIBROCARTILAGINE) SONO: LA FACCETTA
CLAVICOLARE (FACCIA LATERALE DELLA CLAVICOLA) E LA FACCETTA ACROMIALE (PARTE ANTERO-MEDIALE
DELL’ACROMION)

 CAPSULA ARTICOLARE: SI INSERISCE SUI CONTORNI DELLE FACCETTE ARTICOLARI


 LEGAMENTO ACROMIO-CLAVEARE SUPERIORE: DALLA FACCIA SUPERIORE ACROMIALE ALLA FACCIA
SUPERIORE DELL’ESTREMITA’ LATERALE DELLA CLAVICOLA
 LEGAMENTO ACROMIO-CLAVEARE INFERIORE: DALLA FACCIA INFERIORE ACROMIALE ALLA FACCIA
INFERIORE DELL’ESTREMITA’ LATERALE DELLA CLAVICOLA
 LEGAMENTO CORACO-CLAVICOLARE: LEGAMENTO A DISTANZA CHE IMPEDISCE
L’ALLONTANAMENTO DELLA CLAVICOLA DALL’ACROMION. SI COSTITUISCE DI 2 FASCI: IL
LEGAMENTO TRAPEZOIDE (+ ANTERIORE) E’ TESO TRA LA FACCIA SUPERIORE DEL PROCESSO
CORACOIDEO E LA LINEA TRAPEZOIDEA SULLA FACCIA INFERIORE DELL’ESTREMITA’ ACROMIALE
DELLA CLAVICOLA; IL LEGAMENTO CONOIDE (+ POSTERIORE) UNISCE LA BASE DEL PROCESSO
CORACOIDEO CON IL TUBERCOLO CONOIDE DELLA CLAVICOLA (COLLOCATO ANCH’ESSO
INFERIORMENTE)

ARTICOLAZIONE GLENO-OMERALE
SI TRATTA DI UN’ENARTROSI CHE UNISCE LA SCAPOLA ALL’OMERO. LE SUPERFICI ARTICOLARI COINVOLTE
SONO LA TESTA DELL’OMERO E LA CAVITA’ GLENOIDEA DEL MARGINE LATERALE DELLA SCAPOLA CHE
PRESENTA UNA STRUTTURA A ‘PERA’ ((E IL CONTORNO PRESENTA SUL MARGINE ANTERO-SUPERIORE
L’INCISURA GLENOIDEA)). LA CART. ARTICOLARE NON HA UNO SPESSORE UNIFORME SU TUTTA LA SUP.
GLENOIDEA MA RAGGIUNGE UN MINIMO A LIVELLO DI UNA PROTUBERANZA ELISSOIDE CHIAMATO
‘TUBERCOLO GLENOIDEO’ CHE PRESENTA NEL CENTRO UNA ‘MACCHIA GLENOIDEA’ GIALLOGNOLA PER VIA
DELLA DIFFERENTE COMPOSIZIONE (+ RICCA IN FIBRE ELASTICHE); INVECE NELLA TESTA DELL’OMERO LA
CARTILAGINE E’ ABBASTANZA UNIFORME.

 IL LABBRO (CERCINE) GLENOIDEO È UNA STRUTTURA FIBRO-CARTILAGINEA CHE COMPLETA LA


SUPERFICIE ARTICOLARE DELLA CAVITA’ GLENOIDEA IN QUANTO C’E’ UNA DIFFERENZA TRA LA
CONVESSITA’ OFFERTA DALL’OMERO E LA CONCAVITA’ GLENOIDA, QUINDI IL LABBRO SERVE AD
AUMENTARE LA CONGRUENZA. IL LABBRO È COSTITUITO SIA DA FASCI PROPRI DI FIBRE COLLAGENE,
SIA DA FASCI DI RINFORZO DERIVANTI DAI TENDINI DEI M. BICIPITE BRACHIALE E TRICIPITE. IL
LABBRO IN SEZIONE HA FORMA TRIANGOLARE E POSSIAMO RICONOSCERE UNA FACCIA INTERNA
ARTICOLARE CHE SI CONTINUA CON LA CAVITA’ GLENOIDEA, UNA FACCIA MEDIA CHE CORRISPONDE
AL PERIMETRO DELLA CAVITA’ GLENOIDEA E UNA FACCIA ESTERNA CHE E’ INSERZIONE DI
LEGAMENTI DI RINFORZO
 CAPSULA ARTICOLARE: SI INSERISCE SUPERIORMENTE E MEDIALMENTE (LATO SCAPOLARE) SULLA
FACCIA ESTERNA DEL LABBRO GLENOIDEO E SUL COLLO DELLA SCAPOLA DOVE SUPERIORMENTE
PRENDE RAPPORTO CON IL PROCESSO CORACOIDEO E SI FISSA ALLA SUA BASE E INFERIORMENTE SI
CONFONDE CON IL TENDINE DEL M. TRICIPITE. LA CAPSULA INFERIORMENTE E DISTALMENTE (LATO
OMERALE) SI INSERISCE SUL COLLO ANATOMICO DELL’OMERO E INFERIORMENTE SI DISTANZIA DAL
COLLO ANATOMICO RAGGIUNGENDO QUELLO CHIRURGICO; DI CONSEGUENZA IL GRADO DI
TENSIONE DEL MANICOTTO CAPSULARE E’ DIFFERENTE PERCHE’ INFERIORMENTE E’ MOLTO PIU’
LASSA E FORMERA’ QUINDI IL RECESSO ASCELLARE INSIEME CON IL LEGAMENTO GLENO-OMERALE
INFERIORE. LA CAPSULA RISULTA ESSERE MOLTO SOTTILE E QUINDI NECESSITA DEI RINFORZI DEI
TENDINI DEI MUSCOLI CHE SI INSERISCONO SUI TUBERCOLI OMERALI (CUFFIA DEI ROTATORI): M.
SOTTOSCAPOLARE (IN AVANTI), SOPRASPINATO (IN ALTO), SOTTOSPINATO E PICCOLO ROTONDO
INDIETRO
 LEGAMENTO CORACO-OMERALE: SI ESTENDE DAL MARGINE LATERALE E DALLA BASE DEL PROCESSO
CORACOIDEO (SOTTOFORMA DI UNICO FASCIO) E POI SI BIFORCA AD ‘Y ROVESCIATA’ PRENDENDO
RAPPORTO SIA CON LA GRANDE CHE CON LA PICCOLA TUBEROSITA’ DELL’OMERO. QUESTO
LEGAMENTO FORMA IL LEGAMENTO TRASVERSO DELL’OMERO CHE E’ UN TUNNEL PER IL
PASSAGGIO DEL TENDINE DEL MUSCOLO BICIPITE BRACHIALE.
 LEGAMENTO GLENO-OMERALE: SI SUDDIVIDE IN SUPERIORE, MEDIO ED INFERIORE. IL SUPERIORE
ORIGINA DAL LABBRO GLENOIDEO E SI FISSA SU UN’INCISURA TRA LA TESTA DELL’OMERO E IL
PICCOLO TUBERCOLO. IL MEDIO ORIGINA SEMPRE DAL LABBRO GLENOIDEO (INFATTI IL SUPERIORE
E IL MEDIO POSSONO ESSERE CONSIDERATI COME LO STESSO LEGAMENTO CHE SUBITO SI BIFORCA)
E SI INSERISCE SUL COLLO ANATOMICO (SOTTO IL TENDINE DEL M. SOTTOSCAPOLARE). L’INFERIORE
E’ MOLTO GRANDE E SI ESTENDE DAL LABBRO GLENOIDEO E DAL COLLO SCAPOLARE PER INSERIRSI
SUL COLLO CHIRUGICO CONTRIBUENDO A DEFINIRE IL RECESSO ASCELLARE
 SINOVIALE: SFRUTTA DELLE APERTURE PRESENTI SULLA CAPSULA PER PORTARSI AL DI FUORI
DELL’ARTICOLAZIONE, FORMANDO DELLE STRUTTURE CHIAMATE ‘BORSE’. LE PIU’ IMPORTANTI
SONO:
o SOTTOTENDINEA DEL M. SOTTOSCAPOLARE: EMERGE TRA I LEGAMENTI GLENO-OMERALI
SUPERIORE E MEDIO PORTANDOSI SOTTO IL M. SOTTOSCAPOLARE
o BICIPITALE: GUAINA SINOVIALE CHE ACCOMPAGNA IL DECORSO DEL PRIMO TRATTO DEL
TENDINE DEL CAPO LUNGO DEL BICIPITE BRACHIALE
o SOTTO ACROMIALE: TRA LA SUPERFICIE SUPERIORE DELLA CAPSULA FIBROSA E QUELLA
INFERIORE DELL’ACROMION
o SOTTO-CORACOIDEA: TRA IL PROCESSO CORACOIDEO E LA CAPSULA
o SOTTO-DELTOIDEA
o ACROMIALE SOTTOCUTANEA
ARTICOLAZIONE DEL GOMITO
LE SUPERFICI ARTICOLARI COINVOLTE SONO: L’ESTREMITA’ DISTALE DELL’OMERO, ESTREMITA’
PROSSIMALE DEL RADIO E DELL’ULNA. TRA I MEZZI D’UNIONE AVREMO:

 CAPSULA ARTICOLARE: AVVOLGE A MANICOTTO TUTTA L’ARTICOLAZIONE E SI FISSA


PROSSIMALMENTE ANTERIORMENTE CON UN’ANDAMENTO A ‘V ROVESCIATA’ PRENDENDO
RAPPORTI CON IL CONTORNO DELLE FOSSETTE RADIALI E CORONOIDEA; POSTERIORMENTE SUL
CONTORNO DELLA FOSSA OLECRANICA; LATERALMENTE SU UN SOLCO SINUOSO CHE PASSA TRA
EPICONDILO E CONDILO E GIUNGE FINO AL MARGINE LATERALE DELLA TROCLEA; MEDIALMENTE
S’INSERISCE IN UN SOLCO TRA EPITROCLEA E TROCLEA. DISTALMENTE PRENDE RAPPORTO SIA CON
IL RADIO CHE CON L’ULNA. NELL’ULNA SI INSERISCE A PARTIRE DAL MARGINE LATERALE
DELL’INCISURA TROCLEARE, SEGUE IL MARGINE SUPERIORE DELL’OLECRANO, CONTINUA SUL
MARGINE MEDIALE DELL’INCISURA TROCLEARE PER PRENDERE INFINE RAPPORTO (DOPO AVER
FATTO TUTTO IL GIRO) CON LA FACCIA ANTERIORE DEL PROCESSO CORONOIDEO. NEL RADIO,
INVECE, CIRCOSCRIVE TUTTO IL COLLO
 LEGAMENTI DI RINFORZO:
o ANTERIORE: RICOPRE ESATTAMENTE LA SUPERFICIE ANTERIORE DELLA CAPSULA
SEGUENDONE IL CONTORNO SUPERIORE, INFATTI L’INSERZIONE E’ PROPRIO QUELLA ‘V
ROVESCIATA’. DA QUI, PARTONO DEI FASCI CONVERGENTI: FASCIO OBLIQUO LATERALE,
INTERMEDIO ED OBLIQUO MEDIALE. QUESTI FASCI CONVERGONO A LIVELLO DELL’INCISURA
RADIALE DELL’ULNA, INSERENDOSI SUL PROCESSO CORONOIDEO E SULL’ESTREMITA’
DELL’ANELLO FIBROSO DELLA TESTA DEL RADIO
o POSTERIORE: È COSTITUITO DA 2 TIPI DI FASCI: FASCI OMERO-OMERALI CHE PASSANO A
PONTE SULLA FOSSA OLECRANICA E FASCI OMERO-OLECRANICI CHE ORIGINANO DALLE
FACCE POSTERIORI DELL’EPICONDILO E EPITROCLEA E SI INSERISCONO SUL CONTORNO
DELL’OLECRANO
o LATERALE: COSTITUITO DAL LEGAMENTO COLLATERALE RADIALE. QUESTO ORIGINA
DALL’EPICONDILO (LATERALE) E RAGGIUNGE IL RADIO TRAMITE FASCI ANTERIORI (SULLA
FACCIA ANTERIORE DEL RADIO), MEDI (SUL LEGAMENTO ANULARE) E POSTERIORI (SULLA
FACCIA LATERALE OLECRANICA)
o MEDIALE: COSTITUITO DAL LEGAMENTO COLLATERALE ULNARE E DAL LEGAMENTO
ARCIFORME O DI COOPER. IL L. COLLATERALE ULNARE PARTE DALL’EPITROCLEA E SI APRE A
VENTAGLIO PRENDENDO RAPPORTO TRAMITE I FASCI ANTERIORI E MEDI CON IL MARGINE
ANTERO-MEDIALE E MEDIALE DEL PROCESSO CORONOIDEO E CON I FASCI POSTERIORI CON
IL LATO MEDIALE DELL’OLECRANO. IL L. ARCIFORME CONNETTE LA BASE DELL’OLECRANO
CON LA BASE DEL PROCESSO CORONOIDEO TRAMITE FASCI A CONVESSITA’ INFERIORE
 SINOVIALE: TAPPEZZA COMPLETAMENTE LA MEMBRANA FIBROSA E TERMINA CON DUE FONDI
CIECHI: QUELLO ANTERIORE AL DI SOPRA DELLE FOSSETTE ARTICOLARI E QUELLO POSTERIORE SULLA
FOSSA OLECRANICA
ARTICOLAZIONE RADIO-ULNARE PROSSIMALE
SI TRATTA DI UN GINGLIMO LATERALE IN CUI IL CILINDRO PIENO RUOTA NEL VUOTO. LE SUPERFICI
ARTICOLARI SONO: LA CIRCONFERENZA ARTICOLARE RADIALE, L’INCISURA RADIALE DELL’ULNA E IL
LEGAMENTO ANULARE DELL’ULNA.

 IL LEGAMENTO ANULARE DETERMINA LA FORMAZIONE DI UN ANELLO FIBRO-CARTILAGINEO; IL


LEGAMENTO S’INSERISCE SUI MARGINI ANTERIORI E POSTERIORI DELL’INCISURA RADIALE
DELL’ULNA E POI CIRCONDA LA CIRCONFERENZA ARTICOLARE RADIALE; QUESTO LEGAMENTO È A
FORMA DI CONO CON DIAMETRO DELLA CIRC. SUPERIORE MAGGGIORE DI QUELLA INFERIORE. LA
FACCIA INTERNA DEL LEGAMENTO È FIBROCARTILAGINEA, MENTRE QUELLA ESTERNA È FIBROSA E
COSTITUITA DA FASCI INTRINSECI ED ESTRINSECI PROVENIENTI DAI LEGAMENTI DEL GOMITO.
 LEGAMENTO QUADRATO: LAMINA QUADRILATERA POSTA INFERIORMENTE RISPETTO ALL’ANELLO
FIBRO-CARTILAGINEO; RISULTA TESO TRA LA SUPERFICIE INFERIORE DELL’INCISURA RADIALE E LA
SUPERFICIE CORRISPONDENTE DEL COLLO DEL RADIO. QUESTO LEGAMENTO È IMPORTANTE
PERCHE’ NEL MOMENTO IN CUI SI HA IL PROCESSO DI PRONAZIONE (PROCESSO CHE PORTA AD
ESPORRE IL DORSO DELLA MANO ANTERIORMENTE) IL RADIO RUOTA MEDIALMENTE E IN QUESTO
MOVIMENTO IL LEGAMENTO SI AVVOLGE ATTORNO AL RADIO E NE LIMITA IL MOVIMENTO
 MEMBRANA INTEROSSEA: SINDESMOSI

ARTICOLAZIONE RADIO-ULNARE DISTALE


SI TRATTA DI UN GINGLIMO LATERALE. LE SUPERFICI ARTICOLARI SONO: L’INCISURA ULNARE DEL RADIO
(CONCAVITA’ CHE ACCOGLIE LA PORZIONE CONVESSA CHE QUESTA VOLTA APPARTIENE ALL’ULNA) + FACCIA
SUPERIORE DEL LIGAMENTO TRIANGOLARE, LA FACCETTA LATERALE DELL’ULNA E LA FACCETTA INFERIORE
DELL’ULNA. QUINDI L’ULNA OFFRE 2 SUPERFICI ARTICOLARI: LA FACCETTA SUPERO-LATERALE CHE E’
CONVESSA E COSTITUISCE I 2/3 DELLA CIRCONFERENZA E S’INSERISCE NELL’INCISURA ULNARE E LA FACCETTA
INFERIORE CHE RISULTA PIANA E RIVOLTA VERSO LA MANO MA NON ENTRA IN DIRETTO RAPPORTO
ARTICOLARE CON IL CARPO, BENSI’ ENTRA IN RAPPORTO DI VICINANZA (NON VI ADERISCE) CON LA FACCIA
SUPERIORE DEL LEGAMENTO TRIANGOLARE.

 IL LEGAMENTO TRIANGOLARE HA FORMA TRIANGOLARE CON BASE CHE SI ATTACCA SULL’INCISURA


ULNARE PRESENTE SUL RADIO, L’APICE SUL PROCESSO STILOIDEO DELL’ULNA, LA FACCIA SUPERIORE
SI MODELLA SULL’ULNA SENZA ADERIRVI, QUELLA INFERIORE GUARDA LE OSSA DELLA PRIMA FILA
DEL CARPO (PIRAMIDALE E SEMILUNARE) E I MARGINI ANTERIORI E POSTERIORI SI CONTINUANO
CON LA CAPSULA FIBROSA RADIO-CARPICA E RADIO ULNARE DISTALE
 CAPSULA FIBROSA: PRENDE RAPPORTI CON IL CONTORNO SUPERIORE DELL’INCISURA ULNARE DEL
RADIO, CON IL CONTORNO SUPERIORE DELLA FACCETTA ARTICOLARE ULNARE E CON IL LEGAMENTO
TRIANGOLARE.
 I MEZZI DI RINFORZO SONO:
o LEGAMENTO TRIANGOLARE (VEDI SOPRA)
o LEGAMENTO RADIO-ULNARE ANTERIORE: ORIGINA ANTERIORMENTE ALL’INCISURA
ULNARE DEL RADIO E S’INSERISCE SULLA TESTA DEL RADIO
o LEGAMENTO RADIO-ULNARE POSTERIORE: ORIGINA POSTERIORMENTE ALL’INCISURA
ULNARE DEL RADIO E S’INSERISCE SULLA TESTA DEL RADIO
o MEMBRANA INTEROSSEA: SINDESMOSI
 SINOVIALE: MOLTO LASSA PER AGEVOLARE I MOVIMENTI ED È COMUNE PER L’ARTICOLAZIONE
RADIO-ULNARE DISTALE E PER QUELLA TRA ULNA E L. TRIANGOLARE
ARTICOLAZIONE RADIO-CARPICA
È L’ARTICOLAZIONE DEL POLSO: UNISCE AVAMBRACCIO E MANO. SI TRATTA DI UNA CONDILOARTOSI. LA
SUPERFICIE ELLITTICA PIENA È DATA DALLE OSSA DELLA PRIMA FILA DEL CARPO, MENTRE LA SUPERFICIE
ELLITTICA CAVA E’ FORNITA DALLA PORZIONE DISTALE DEL RADIO E DAL L. TRIANGOLARE. L’ARTICOLAZIONE
È RADIO-CARPICA, INFATTI L’ULNA NON NE PRENDE PARTE. QUINDI LE SUPERFICI ARTICOLARI SONO: DALLA
PARTE ANTIBRACHIALE, LATERALMENTE LA FACCIA INFERIORE DELL’ESTREMITA’ DISTALE RADIALE,
MEDIALMENTE LA FACCIA INFERIORE DEL LEGAMENTO TRIANGOLARE; DALLA PARTE CARPICA TROVIAMO
UNA SUPERFICIE COSTITUITA DALLE FACCETTE ARTICOLARI PROSSIMALI DI SCAFOIDE, SEMILUNARE E
PIRAMIDALE (ANDANDO LATERO-MEDIALMENTE IN POSIZIONE ANATOMICA SULLA PRIMA FILA).

LO SCAFOIDE E LA PORZIONE LATERALE DEL SEMILUNARE PRENDONO RAPPORTO CON LA FACCIA


INFERIORE DEL RADIO, MENTRE LA PARTE MEDIALE DEL SEMILUNARE E IL PIRAMIDALE CON IL L.
TRIANGOLARE

 ESTREMITA’ RADIALE DISTALE (FACCIA CARPICA): MOLTO SVILUPPATA RISPETTO ALL’EPIFISI


DISTALE DELL’ULNA. VISTA IN NORMA INFERIORE ASSUME UNA FORMA TRIANGOALRE CON BASE
RIVOLTA VERSO L’ULNA. QUESTO TRIANGOLO RISULTA ESSERE SUDDIVISO DA UNA CRESTA ANTERO-
POSTERIORE IN 2 PARTI: LA PORZIONE LATERALE HA FORMA TRIANGOLARE ED ENTRA IN RAPPORTO
CON LO SCAFOIDE; LA PORZIONE MEDIALE HA FORMA QUADRANGOLARE ED ENTRA IN RAPPORTO
CON LA SUPERFICIE LATERALE DEL SEMILUNARE
 LEGAMENTO TRIANGOLARE: HA FORMA TRIANGOLARE CON BASE CHE SI ATTACCA SULL’INCISURA
ULNARE PRESENTE SUL RADIO, L’APICE SUL PROCESSO STILOIDEO DELL’ULNA, LA FACCIA SUPERIORE
SI MODELLA SULL’ULNA SENZA ADERIRVI, QUELLA INFERIORE GUARDA LE OSSA DELLA PRIMA FILA
DEL CARPO (PIRAMIDALE E SEMILUNARE) E I MARGINI ANTERIORI E POSTERIORI SI CONTINUANO
CON LA CAPSULA FIBROSA RADIO-CARPICA E RADIO ULNARE DISTALE
 CAPSULA ARTICOLARE: DAL CONTORNO DELLA SUPERFICIE CARPALE DEL RADIO E DAI MARGINI DEL
L. TRIANGOLARE FINO AL CONTORNO DELLA SUPERFICIE CONDILARE DEL CARPO.
 LEGAMENTO ANTERIORE: SUDDIVISO IN FASCIO RADIO-CARPICO E ULNO-CARPICO. IL RADIO-
CARPICO ORIGINA DAL MARGINE ANTERIORE DELLA FACCIA CARPICA DEL RADIO E DAL MARGINE
ANTERIORE DEL PROCESSO STILOIDEO DEL RADIO E SI PORTA OBLIQUAMENTE IN SENSO LATERO-
MEDIALE PER PRENDERE RAPPORTO CON IL CAPITATO (CHE NON FA PARTE DELLA PRIMA FILA, STA
PIU’ SOTTO) E CON IL SEMILUNARE E IL PIRAMIDALE. IL FASCIO ULNO-CARPICO ORIGINA IN
PROSSIMITA’ DEL PROCESSO STILOIDEO DELL’ULNA E S’INSERISCE SEMPRE SUL SEMILUNARE,
PIRAMIDALE E CAPITATO
 LEGAMENTO POSTERIORE: CORRISPONDE AL RADIO-CARPICO DORSALE. SI COMPONE DI 2
FASCETTI: UNO VA DAL MARGINE POSTERIORE DELLA FACCETTA ARTICOLARE CARPICA SINO ALLA
FACCIA POSTERIORE DEL PIRAMIDALE; L’ALTRO VA DAL MARGINE POSTERIORE DEL PROCESSO
STILOIDEO DEL RADIO SINO AL CAPITATO
 LEGAMENTO COLLATERALE RADIALE: LEGAMENTO LATERALE CHE DECORRE DAL PROCESSO
STILOIDEO DEL RADIO SINO ALLO SCAFOIDE
 LEGAMENTO COLLATERALE ULNARE: LEGAMENTO MEDIALE CHE DECORRE DAL LATO MEDIALE DEL
PROCESSO STILOIDEO DELL’ULNA SINO AL PISIFORME E ALLA FACCIA DORSALE DEL PIRAMIDALE

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