Le Psicoterapie
Le Psicoterapie
Le Psicoterapie
E ASPETTI SPECIFICI
E LE INDICAZIONI ALLA
PSICOTERAPIA
Psicoterapia psicodinamica;
Psicoterapia di gruppo;
Psicoterapia cognitiva-comportamentale;
Psicoterapia interpersonale;
Psicoterapia di Liaison;
Psicoterapia d’urgenza.
Munno, 2008
Psicoanalisi
SCOPO: progressiva integrazione del materiale rimosso nella struttura
globale della personalità al fine di giungere a una sua
ristrutturazione, ottenendo come risultato indiretto il miglioramento
della sintomatologia
FONDAMENTI TEORICI:
- Transfert: l’insieme dei sentimenti e comportamenti del paziente
nei confronti dell’analista che deriva dai desideri infantili del
soggetto verso i propri genitori; questi sentimenti inconsci
emergono permettendo così al paziente di ottenere la gratificazione
attraverso l’analista.
- Controtransfert: risposta emotiva a livello inconscio dell’analista a
stimoli provenienti dal paziente. È importante che il clinico
riconosca tali sentimenti per evitare che possano essere d’ostacolo
alla relazione terapeutica (Kernberg, 1976).
- Interpretazione: rielaborazione esplicitata dell’analista del legame
esistente tra un sintomo, un comportamento o un’emozione e i vissuti
inconsci.
- Resistenza: si tratta della repressione di idee e impulsi inaccettabili alla
coscienza che possono manifestarsi attraverso lunghi periodi di silenzio,
ritardi agli appuntamenti, mancati pagamenti. E’ fondamentale
superarla per lo svolgimento del processo analitico.
FREQUENZA E DURATA: la durata è compresa di solito da un minimo
di tre fino a cinque o più anni, per quattro, cinque incontri a settimana.
SETTING: di solito il paziente è steso su un lettino o su un divano e
l’analista si pone dietro di lui. Le verbalizzazioni del terapeuta sono
limitate. Tali aspetti favoriscono la regressione che, a sua volta, facilita
il riemergere dei vissuti inconsci.
Munno, 2008
TECNICHE DI TRATTAMENTO
- Libere associazioni: espressione del paziente di tutto quello che gli viene in
mento senza censure;
- Attenzione fluttuante: capacità dell’analista di prestare un’accurata
attenzione sia ai contenuti del paziente sia ai propri vissuti soggettivi.
- Regola dell’astinenza: posticipazione della gratificazione di ogni desiderio
istintuale (non permettendo al paziente di gratificare, nella relazione analitica,
il desiderio di affetto e amore originato nell’infanzia), così da generare una
tensione che permetta l’esplicitazione di associazioni rilevanti utilizzate
dall’analista con lo scopo di aumentare la consapevolezza del paziente.
RUOLO DEL TERAPEUTA: ruolo di specchio riflettente; assoluta neutralità;
frustrazione del paziente
FATTORE TEUAPEUTICO: dominanza dell’introspezione in un ambiente
relativamente deprivato.
Munno, 2008
INDICAZIONI:
- Profonda motivazione;
- Sensibilità psicologica;
- Precedenti relazioni oggettuali buone;
- Capacità di mantenere la nevrosi di transfert;
- Buona sopportazione della frustrazione;
- Nevrosi;
- Lieve psicopatologia caratteriale
CONTROINDICAZIONI:
- Psicosi;
- Dipendenze da sostanze;
- Impossibilità di modificare le reali condizioni di vita del paziente (l’analisi potrebbe peggiorare la
situazione);
- Disturbo antisociale di personalità;
- Limiti di tempo;
- Una storia di grave sadismo e violenza;
- Intelligenza di livello inferiore o troppo superiore alla media;
- Incapacità di instaurare legami emotivi con gli altri.
Munno, 2008
Psicoterapia psicodinamica
Si è sviluppata dalla psicoanalisi classica ed è stata definita in diversi e
numerosi modi: psicoterapia psicoanalitica, espressivo-supportiva,
orientata all’insight, esplorativa, svelante e intensiva.
Tiene conto dei sintomi e della loro riduzione, si occupa della
soluzione di conflitti circoscritti, cerca di ottenere degli equilibri
psico-emozionali il più possibile stabili attraverso la sostituzione di
meccanismi di difesa non adattivi con altri più egosintonici e
consoni a una vita relazionale soddisfacente (Svartberg, 2004).
SCOPI:
- Migliorare l’insight;
- Alleviare la sintomatologia;
(Munno, 2008)
Terapia comportamentale
- suggerimenti;
- interpretazioni;
- direttività;
FATTORI TERAPEUTICI:
- Speranza: il recupero, attraverso le esperienze nel gruppo, della
fiducia negli altri;
- L’universalità: il riconoscimento della propria appartenenza al
genere umano attraverso la comprensione del fatto di non essere
soli nella propria sofferenza;
- La conoscenza: l’apprendimento di nuovi aspetti della malattia, di
sé e degli altri;
- L’altruismo: l’attitudine a capire di essere in grado di offrire agli altri e diventare più
disponibili a ricevere da loro;
- La ricapitolazione: correzione dell’originaria esperienza infantile familiare, rivisitata
nelle relazioni stereotipe vissute con gli altri membri del gruppo;
- La socializzazione: riduzione della tendenza all’isolamento, attraverso lo sviluppo di
abilità sociali;
- L’imitazione: l’opportunità di apprendere nuovi patern di comportamento più adattivi;
- La catarsi: l’espressione di emozioni e affetti utile per comprendere come talune
espressioni non sono poi così devastanti;
- Il fattore esistenziale: il contatto con alcune dimensioni di base dell’assistenza come la
vita, la morte, la libertà, la paura, la responsabilità, l’odio e l’amore, che vengono
apertamente discusse in gruppo;
- La coesione: il senso di appartenenza e gruppalità;
- L’apprendimento interpersonale: si verifica grazie all’immediatezza del rapporto con
l’altro all’interno degli scambi che avvengono nel microcosmo gruppale.
Munno, 2008
LIVELLI TERAPEUTICI DELLA TERAPIA DI GRUPPO:
1. Gruppi di attività: il gruppo utilizza come strumento terapeutico un’attività o un
comportamento definito:
• tipi di terapia: terapia occupazionale, gruppi sportivi, musicali, di ballo, ecc.;
• presupposto terapeutico: appartenere, essere e agire in gruppo;
• Fattori terapeutici: speranza, universalità, catarsi, coesione;
• Implicazioni psicodinamiche:
a) Dipendenza da un leader o da uno specifico compito;
b) Gruppi basati sull’organizzazione;
c) Simpatia idealizzata;
d) Possibilità di sublimazione e rinforzamento del sé;
• Indicazioni: terapia di appoggio e di riabilitazione in pazienti psicotici,
psicorganici e con debolezze strutturali dell’Io.
2. Gruppi terapeutici propriamente detti: l’attività di gruppo e poco strutturata; non è
• Implicazioni psicodinamiche:
- Pazienti deliranti;
- Pazienti che potrebbero costituire una minaccia fisica per i membri del gruppo a
causa di esplosioni incontrollabili di aggressività;
- Incompatibilità con le norme del gruppo;
- Disorganizzazione psicotica;
- Dipendenza da sostanze;
- Gravi somatizzazioni;
Munno, 2008
Psicoterapia interpersonale
Nasce come terapia breve (dura una settimana) per la cura della depressione, in base alle teorie
della Scuola interpersonale di Sullivan (1953).
Si basa sull’ipotesi che l’esordio della sintomatologia depressiva sia legato a problematiche
interpersonali attuali piuttosto che a caratteristiche stabili della personalità (Weissman,
2007; Klerman et al. 1984; Stuart, Robertson, 2003).
RUOLO DEL TERAPEUTA: attivo e di supporto.
TECNICA:
I fase: i sintomi vengono collegati dal terapeuta alle quattro aree interpersonali, che
comprendono il lutto, i conflitti di ruolo, le transizioni di ruolo e le carenze interpersonali;
II fase: indagine specifica di una delle quattro aree interpersonali;
III fase: il terapeuta aiuta il paziente a rilevare i benefici della psicoterapia e ad acquisire
strategie per identificare e in seguito affrontare eventuali sintomi che potrebbero insorgere
in futuro.
INDICAZIONI: fase acuta della depressione; di recente stata utilizzata per una vasta gamma
di psicopatologie.
Munno, 2008
Psicoterapia di Liaison
All’interno della consulenza psicologico-clinica e psichiatrica è
prevedibile un intervento psicoterapico a volte unico a volte
contestuale a prese in carico brevi.
SCOPO: introdurre a diversi livelli e a seconda del trattamento e del
contesto, un cambiamento nel soggetto, nella sua rete relazionale o
nel contesto socioambientale.
OBIETTIVI:
- Rafforzare le difese e le capacità di adattamento dell’hic et nunc;
- trapianti d’organo;
- malattie dermatologiche;
- psicosomatica;
- ipertensione;
- diabete.
(Munno, 2008)
Psicoterapie d’urgenza
OBIETTIVI:
- Il superamento della situazione di crisi;
(Munno, 2008)
Per approfondimento consultare il capitolo 6 Concetto
Fulcheri
Concetto di Psicologia Clinica come galassia, come sistema complesso che è andato
evolvendosi
(Fulcheri, 2005)
Le indicazioni alla psicoterapia
Nel corso dell’incontro tra il terapeuta e il paziente, sia in
ambito pubblico sia privato, esiste una fase corrispondente
all’indicazione al trattamento. Tale fase è fondamentale per
comprendere meglio che cosa sia la psicoterapia.
L’indicazione per un determinato metodo psicoterapeutico
dipende dalle seguenti valutazioni:
- La domanda del paziente (motivazione);
- L’anamnesi;
- La personalità del paziente (osservazione, colloqui, intelligenza
cognitiva e affettiva, insight, rigidità-elasticità);
- La valutazione testistica (questionari di personalità, test
proiettivi, test cognitivi, scale di valutazione);
La domanda del paziente
Esistono due fondamentali tipi di motivazione: estrinseca e intrinseca. Nella prima il soggetto
viene inviato al colloquio da altri (familiari, amici o
figure professionali), per cui la motivazione alla conoscenza è soprattutto del
clinico, il quale può comunque provare attraverso i colloqui a favorire lo
sviluppo nel soggetto di una motivazione almeno in parte intrinseca. Nella seconda è il paziente a
essere motivato a richiedere il colloquio mettendo in discussione se stesso; tale motivazione è
indispensabile per il processo psicoterapeutico.
Secondo Schneider (1977) alla domanda del paziente possono sottostare i
seguenti tipi di motivazione:
5. Storia terapeutica;
7. Familiarità psichiatrica;
10. Sviluppo (nascita e adolescenza);
l’integrazione dei dati ottenuti dai colloqui clinici e dai test somministrati
di M. Fulcheri
Risorse ed orientamenti per l’assessment
clinico