I Test Psicologici
I Test Psicologici
I Test Psicologici
Francis Galton
D lavvio alla diffusione dei test psicologici. Grande interesse per lereditariet delluomo. Crea un laboratorio antropometrico, dal quale proviene il primo grande complesso di dati sulle differenze individuali nei processi psicologici semplici (percezione). Ritiene che i test di discriminazione sensoriale possano essere utilizzati come test di intelligenza (influenza teorie Locke). E pioniere nellapplicazione di scale di valutazione, questionari e nella tecnica delle libere associazioni. Elabora metodi statistici facilmente utilizzabili da tutti per lanalisi dei risultati (attivit proseguita da suoi allievi, tra cui Karl Pearson).
Alcuni psicologi europei si occupano dello stesso problema: Kraepelin (1895): tenta di studiare funzioni pi complesse, lavorando soprattutto nel campo dell'esame clinico di pazienti psichiatrici. Crea una serie di test per misurare i fattori essenziali per la caratterizzazione di un individuo (effetti dell'esercizio, memoria, suscettibilit alla fatica e alla distrazione). Ebbinghaus (1897): elabora test sul calcolo aritmetico, sulla memoria immediata, sul completamento di frasi. Ferrari: si interessa dell'applicazione di test a soggetti patologici. Elabora test di tipo fisiologico e percettivo.
Binet e Henri (1895): criticano gli approcci precedenti perch troppo concentrati su misurazioni di capacit sensoriali eccessivamente specializzate. Propongono una gamma di test estesa e varia, che misura moltissime funzioni, e all'interno della quale si possono trovare gli elementi che condurranno poi allo sviluppo della scala di intelligenza di Binet.
Vengono effettuate diverse revisioni: Stanford-Binet (Terman, Stanford University, 1916). Si parla per la prima volta di QI (rapporto tra et mentale e et cronologica). La versione pi recente oggi largamente utilizzata. Kuhlmann-Binet (1912). Estende la scala ai primi mesi di vita, ponendo le basi per lo sviluppo dei test di intelligenza prescolastici e infantili.
I test collettivi
I test collettivi si distinguono dai precedenti test individuali (Binet). Nascono da un'esigenza pratica: lo studio di strumenti psicologici di supporto alla selezione e all'amministrazione delle truppe americane che parteciperanno alla prima guerra mondiale (1917). A questo scopo vengono creati i primi test di intelligenza di gruppo: l'Army Alpha (per i casi normali) e l'Army Beta (per gli analfabeti e gli stranieri). Dopo la fine della guerra tali strumenti vengono pubblicati ed utilizzati per scopi civili (numerosi adattamenti). Questo rende possibile l'esame simultaneo di ampi gruppi, semplificando somministrazione e procedure. Iniziano cos ad essere utilizzati nelle scuole, nello studio di particolari gruppi di adulti (es. detenuti), e a radicarsi sempre di pi nell'opinione pubblica. Ci non si accompagna per ad un'evoluzione delle tecniche (spesso ancora molto grezze) altrettanto rapida, e si giunge cos all'uso talvolta indiscriminato dei test avvenuto durante il boom degli anni '20.
I test attitudinali
Presto si giunge alla conclusione che il termine test di intelligenza non adeguato a definire i particolari aspetti che questi test misurano.
Alcuni di questi test vengono definiti come test attitudinali e utilizzati per l'orientamento e la selezione scolastica e professionale. Si riscontrano ben presto variabilit individuali rilevanti all'interno di uno stesso test, che portano i clinici ad avvalersi di tali strumenti al fine di valutare la costituzione psicologica di un individuo. Il contemporaneo studio dei tratti di personalit fornisce nel frattempo gli strumenti per la creazione di tali test. L'avvento dell'analisi fattoriale nella costruzione dei test (Spearman, Kelly, Thurstone), porta dopo il 1945 allo sviluppo delle batterie attitudinali multiple per valutare i tratti individuali (es. per valutare come specializzare le truppe americane durante la seconda guerra mondiale).
I test di personalit
Levoluzione degli strumenti diagnostici fortemente legata a quella della psicologia. Essa, fino alla seconda met del 1800, non viene considerata come una scienza esatta, soprattutto a causa della metodologia utilizzata, considerata troppo speculativa. Con linversione di tale tendenza nasce lesigenza di caratterizzare la psicologia come disciplina specifica, tramite la definizione degli oggetti di studio, diversificati in base alle varie funzioni psichiche, e dei relativi metodi per trattarli. in questo scenario che il metodo dei test acquista importanza. Esso si trova per al centro di un conflitto dove, da una parte, ci sono i bisogni fondamentali cui la psicologia deve rispondere (scientificit, applicabilit degli strumenti nella risoluzione di problemi pratici, oggettivit), dallaltra, un certo scetticismo dovuto alla ricerca di un maggiore rigore metodologico e alla perplessit sullutilizzo dei numeri per descrivere una realt psicologica complessa. Il Test di personalit definito come uno strumento che misura le caratteristiche emotive, motivazionali, interpersonali e di atteggiamento di un individuo, distinte dalle sue abilit intellettive. (Anastasi, 1954) Nellevoluzione storica di questo strumento si possono individuare diverse tappe salienti: Kraepelin tenta per primo di misurare la personalit (test di libere associazioni, successivamente utilizzato in ambito clinico, ancora oggi strumento diagnostico). Galton e Cattel. Primi strumenti per discriminare capacit sensoriali e abilit psicofisiologiche. In seguito usati per la costruzione di test di personalit. Woodworth. Personal Data Sheet (questionario per individuare tendenze psiconevrotiche nelle reclute della prima guerra mondiale, prototipo dei questionari di personalit, modello per i successivi questionari di adattamento emotivo come il Personality Schedule di Thurstone).
Dopo la fine della guerra. Utilizzo di questi strumenti a scopi civili, non supportato per da adeguati strumenti teorici. Tra il 20 e il 40. Periodo di maggiore fioritura delluso del test, accompagnata dai primi sforzi per una definizione pi precisa dei costrutti. Esigenza supportata dal metodo statistico e da strumenti come lanalisi fattoriale, grande contributo degli studi di Pearson, Spearman, Kelley, Thurstone e Burt. Negli stessi anni. Diffondersi dei test proiettivi (influenza degli studi psicoanalitici). Anni successivi. Boom della diffusione del test di personalit ( data lapplicabilit in vari campi e la sempre maggiore richiesta). Rapidissima diffusione, uso indiscriminato. Seconda met anni 50. Disagio da parte dellopinione pubblica americana ( intrusione nel privato, test come strumento di potere politico). Esso si accentua tra il 60 e il 70. Nasce un movimento in seguito definito anti-test (pubblicazioni che criticano la scarsa consistenza dei test e l incompetenza di chi li utilizza per decidere la sorte degli utenti). Due tipi di reazioni da parte degli psicologi. 1) Elaborazione di norme etiche (1966, Standard of Educational and Psychological Tests, rispetto della persona e rigore scientifico). 2) Sforzo per costruire strumenti sempre pi precisi, a livello psicometrico e di utilizzo. Oggi i test vengono considerati come strumenti potenzialmente utili o, al contrario, pericolosi, a seconda delloggetto di studio e del modo in cui si utilizzano. Per quanto riguarda le tecniche proiettive, negli anni pi recenti si cercato di ottenere valide conferme empiriche, al fine di superare le critiche ad esse rivolte (esempio: lavoro di approfondimento sul Rorschach, molto apprezzato ma accusato di scarsa validit e attendibilit.)
Il tema della valutazione della personalit stato per molti anni al centro della dicotomia tra metodo psicometrico e approccio clinico (1954, Meehl, approfondita analisi della questione). Pare per evidente che la scienza psicometrica fornisca un importante strumento di supporto alla misurazione psicologica, e quindi alla valutazione clinica, pur non rappresentandone un sostituto (Korchin). Il test si configura quindi come un prezioso strumento per il diagnosta, che pu cos valutare lindividuo in rapporto alla norma, alla media, della popolazione, e indirizzare poi lintervento terapeutico nella direzione pi costruttiva. Viene utilizzato in ambito clinico quando fornisce informazioni utili sulla condizione del paziente (a livello qualitativo e quantitativo), ma anche per rilevare tratti di personalit, tenendo per sempre conto della sua non esaustivit. Inoltre il diagnosta ha il compito di integrare il testing allinterno della relazione emotiva instauratasi con il paziente, evitando che questi si trovi in una situazione di difficolt (emotivit scatenata dalla paura di sentirsi giudicati, pregiudizi a riguardo), alterando i risultati. Il tutto necessita di uno sforzo da parte del soggetto, agevolato dal comportamento dello psicologo (il pi possibile disponibile ed empatico). Nella scelta di uno strumento di valutazione da utilizzare, occorre sempre partire dal presupposto che nessun test pu fornire un quadro esaustivo della situazione psicologica di un individuo. Per effettuare una valutazione della costituzione psichica di un soggetto consigliabile lutilizzo di una batteria di test (di vario tipo), cos da cogliere aspetti diversificati. Gli strumenti utilizzati per la valutazione della personalit si posso catalogare in due grandi categorie: Misure autodescrittive (test obiettivi). Prevedono metodi applicativi, di risposta e di interpretazione, standardizzati. Occupano un posto di rilievo dal punto di vista
applicativo. Sono pi facilmente impiegabili. Il test di questo tipo pi famoso e utilizzato il MMPI. Tecniche proiettive. Prevedono unampia gamma di interpretazioni. Gli stimoli presentati sono scarsamente strutturati (ci riduce il processo di falsificazione delle risposte da parte del soggetto). Ne esistono di diversi tipi (es. associazioni con macchie dinchiostro: Rorschach). Il rapporto con il somministratore ha un ruolo fondamentale. Sono utilizzati soprattutto in ambito clinico, neuropsichiatrico, scolastico e forense. Il soggetto, tramite questo tipo di test, rivela i principi della sua struttura psicologica (aspetti strutturali e dinamici della personalit). (Rapaport)
La Somministrazione di un Test
Come avviene e implicazioni etico-sociali ad essa legate
Preparazione preliminare Il requisito pi importante consiste nella preparazione
preliminare. essenziale imparare a memoria le istruzioni verbali. Un altro importante passo preliminare consiste nella preparazione del materiale; bene che i materiali siano posti su un tavolo vicino a quello di somministrazione, in modo da essere facilmente raggiunti dall'esaminatore senza per distrarre i soggetti. In genere l'esaminatore legge le istruzioni, pone attenzione al tempo a disposizione ed responsabile di tutto ci che riguarda il gruppo a cui viene somministrato il test. Gli assistenti distribuiscono i materiali del test, si accertano che i soggetti seguano le istruzioni, rispondano alle eventuali domande e impediscano le copiature. La standardizzazione delle procedure di somministrazione riguarda anche l'ambiente in cui esso viene somministrato. importante che la stanza sia priva di distrazioni, fornita di luce, silenziosa. Bisogna seguire la prassi standardizzata fin nei pi minuti dettagli, quando questa descritta nel manuale di istruzioni; annotare tutto quello che di insolito si registra nelle condizioni di somministrazione; tenere conto delle condizioni di somministrazione quando si interpretano i risultati del test stesso.
Condizioni
di
somministrazione
Ansia del test La relazione esistente tra la ansiet e il rendimento ai test non una relazione
lineare, in quanto una piccola quantit di ansiet benefica mentre una grossa quantit risulta dannosa. Gli individui poco ansiosi traggono beneficio da condizioni di somministrazione che
suscitano un po' di ansiet, mentre quelli molto ansiosi rendono di pi in condizioni di maggiore serenit. Esistono rassegne complete dei risultati di tutti gli studi riguardanti gli effetti di queste variabili sui punteggi ai test. Il comportamento dell'esaminatore prima e durante la somministrazione sembra inferire sui risultati dei test. Un altro modo in cui l'esaminatore pu, senza volere, influenzare le reazioni dell'esaminando riguarda le aspettative dell'esaminatore.
I risultati dei test non vanno comunicati meccanicamente ma vanno accompagnati da spiegazioni. Indipendentemente dal modo in cui essi vengono comunicati, tuttavia, ci che conta che i risultati dei test vengano presentati in termini di livello generale e non sotto forma di punteggi numerici; si devono preferire descrizioni qualitative. In tutti i casi opportuno tenere conto delle caratteristiche della persona a cui si devono comunicare le informazioni. Infine c' anche il problema di come comunicare i risultati del test al soggetto stesso, sia esso un bambino o adulto. Innanzitutto, la comunicazione dei risultati va considerata come parte integrante del processo terapeutico e del rapporto con il soggetto. In secondo luogo, opportuno riferire i risultati del test sotto forma di risposta ai problemi specifici che l'esaminando solleva. Dal 1950 in poi si assistito all'aumento dell'interessamento dell'opinione pubblica in fatto di diritti delle minoranze. Gran parte della preoccupazione determinata dall'abbassamento dei punteggi ai test legato alle condizioni culturali che possono aver influito negativamente sullo sviluppo degli atteggiamenti, degli interessi e delle altre caratteristiche psicologiche degli appartenenti ai gruppi minoritari.
Variabilit individuale a causa di fattori emotivi Altro punto rilevante che diversi
soggetti, con differenti attitudini (maggiore o minore emotivit, tendenza all'ansia) nell'affrontare una situazione di "minaccia al prestigio personale" e quindi in ogni caso un frustrante, possono avere approcci molto diversi al test e questi fattori possono influire sull'attendibilit delle varie valutazioni. I risultati possono quindi variare in base a fattori emotivi.
faccia trasparire che il test non un modo per valutare o giudicare ma per avere una maggiore conoscenza e preparazione per lintervento terapeutico.
Intrusione nella sfera privata E fondamentale che questa non avvenga e che sia tutelata
la protezione della privacy, sia prima che dopo il test. I soggetti devono sempre essere informati sugli scopi dei test a cui vengono sottoposti. Devono sentirsi tutelati e sicuri e percepire affidabilit e seriet per essere il pi possibile sereni nell'esecuzione del test.
Condizione culturale del soggetto Altro fattore individuale che influisce sui risultati ad
un test la condizione culturale della persona che si sottopone alla prova. Questo crea secondo noi un problema per quanto riguarda il confronto tra i risultati ottenuti da persone con provenienza o condizione attuale culturale diversa. Riteniamo sia opportuno chiedersi come comportarsi relativamente alla somministrazione di test alle minoranze culturali. E altres importante che il soggetto comprenda pienamente tutti gli item che gli vengono sottoposti. Una soluzione potrebbe essere fare test preliminari per capire le capacit e la cultura dei soggetti che si sottopongono al test.