BACONE
BACONE
BACONE
Bacone pu essere definito con facilit come il filosofo della tecnica. Infatti elgi intende la scienza come un qualcosa che al servizio dell'uomo e che serve al regnum hominis, ossia al dominio delluomo sulla natura. Egli nella "Nuova Atlantide", opera incompiuta, volle delineare una citt ideale nella quale erano portati a compimento le invenzioni di tutto il mondo. Essa un laboratorio sperimentale, nel quale gli abitanti cercano di conoscere tutte le forze nascoste della natura; i numi tutelari dellisola sono i grandi inventori del passato e le sacre reliquie sono gli esemplari di tutte le grandi invenzioni. Ma la sua maggiore attivit fu spesa per la realizzazione di un Enciclopedia delle scienze che comprende tutte le discipline che si fondano su: 1. memoria(storia) 2. immaginazione(poesia) 3. ragione(filosofia). Nel "Nuovo Organo" egli critica la logica aristotelica, atta solo a vincere nelle dispute verbali, per questo egli delinea una nuova logica che deve trovare principi veri e non approssimativi; si vuole cos porre la scienza al servizio delluomo. Luomo l'interprete della natura: attraverso lesperienza o la riflessione. Sapere potere ci che nellosservazione sta come causa, nellagire sta come legge. Per penetrare e dominare la natura bisogna rifarsi agli esperimenti escogitati in coincidenza allo scopo che si vuole raggiungere; lesperimento il connubio tra la mente e l'universo che si pu celebrare solo quando si eliminano tutte le forme di pregiudizio, che confondono la mente. Questi pregiudizi per Bacone corrispondono ai vari tipi di idola di cui ci parla nel Novum Organum. Gli idola si dividono in * idola tribus * gli idola specus I primi comuni a tutti gli uomini,i secondi individuali. Gli idola tribus sono la tracotanza delluomo, la sua frenesia, la sua voglia di ottenere sempre pi di quello che ha; gli idola specus sono invece le propensioni che un uomo ha ed acquisisce in base alleducazione. Oltre a queste due specie naturali di idola, vi sono quelli artificiali: * gli idola fori * idola theatri I primi idola sono quelli scaturiti dal linguaggio; non bisogna, infatti, credere a ci a cui ci portano le parole, ma deve essere la ragione a far nascere un giusto discorso, le giuste parole. Gli idola theatri sono quelli scaturiti dalle errate dottrine filosofiche, che per Bacone sono: 1. la sofistica 2. l'empirismo 3. superstizione. Egli ritiene che una delle maggiori cause che ci portano a questi idola sia la troppa riverenza verso il sapere antico. La verit figlia del tempo: bisogna contemplare e dimostrare e sommare tutte le conoscenze per riuscire ad arrivare gradualmente alla verit. La ricerca scientifica non si pu basare solo sui sensi n solo sullintelletto e per realizzarla bisogna far ricorso al metodo dellinduzione. Egli attraverso questo metodo elimina i casi particolari per arrivare agli assiomi generalissimi, per gradi. Questa eliminazione di casi particolari suppone in primo luogo la raccolta di questi fatti particolari che egli chiama storia naturale. Questa storia deve per essere catalogata per non creare confusione nella mente umana e a questo servono le tavole, a spiegare i particolari aspetti di un fatto: 1. Le tavole di presenza saranno le tavole di raccolta dei casi nei quali un determinato fenoimeno si prensenta bench in circostanze diverse 2. Le tavole di assenza segnaleranno i casi simili a quelli in cui un fatto avvenuto nei quali lo stesso fenomeno non avviene 3. Le tavole dei gradi indicano lordine decrescente della presenza di un evento e le tavole esclusive escludono il verificarsi del fenomeno Le tavole presentano lintero materiale di lavoro, dal quale si formula una prima ipotesi, l'ipotesi di lavoro, che guida poi tutta la ricerca successiva. A questo punto si passa alle dimostrazioni dette istanze prerogative, tra le quali la pi importante listanza cruciale, che deve essere superata per la formulazione di una legge. Bacone paragona poi il proprio metodo alle api che sono produttive, il metodo degli empiristi alle formiche, che sono accumulatrici,e infine quello dei razionalisti ai ragni, che sono produttivi, ma solo per se stessi.