Opere
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Michelangelo). Fontana, giacomo ella porta e Vignola preferirono consolidare l’imposta della calotta grazzie
al ruolo dei costoloni e a cerchiature metalliche. Inizialmente era previsto un impianto centrico con una
struttura quitux colossale. Successivamente bramante agganciò la fabbrica basilicale a un corpo centrico
con cupola centrale e campanili angolari. Dopo la sua morte intervenne Raffaello che ipotizzava la presenza
di grandi piloni per ritmare la navata . successivamente antonio da sangallo ripenso a un ritorno della
pianta centrica preceduta da un avancorpo e dei campanili, progetto che venne promosso. Con la critica di
michelangevo abbiamo un nuovo disegno dove i quattro pilastri, realizati per reggere la cupola,
teterminarono il centro della croce greca. Probblematica fu la costruzione della cupola e del tamburo
soggetta a un rialzamento del sesto.
1-CASTEL NUOVO NAPOLI: GUILLEM SAGRERA. (la sala dei baroni con un principio emulativo della cupola di
Brunelleschi). Implemento di una scala sperimentale ovvero la scala a elica, addossata a muti laterali ma
girava intono a una grande occhio centrale. Riprendevano i temi già sperimentati nella loggia di maiorca
con l’ausilio di un bastone centrale a elica.
BRUNELLESCHI
12-SANTA MARIA DEL FIORE, CUPOLA, BRUNELLESCHI, cupola a doppia calotta con profilo rialzato,
costruita in pietra macigno e mattoni, con grandi costoloni negli angoli e altri due minori all’interno di ogni
lato. Struttura realizzata in anelli autoportanti . il suo diametro è comparabile alla dimensione del
pantheon. Mostrava la volontà di emulare e superare gli antichi . strumento simbolico incrementando i
tentativi di replica. Processo di aggiustamenti e contromisure come l’apparecchio a spina di pesce , la corda
Blanca ecc.… che inizialmente non erano previsti
13- SAN LORENZO E SAGRESTIA VECCHIA FIRENZE, BRUNELLESCHI, stabilisce un metodo compositivo per
aggiunta di campate coperte da volte a vela mentre la copertura della navata centrale è coperta da un
cassettonato ligneo. Il modulo ad Quadratum e l’uso di archi a tutto sesto agevolano lo scarto dimensionale
con il transetto. CAPPELLA SAGRESTIA: sepoltura di Giovanni di bicci, si trattava di uno spezio cubico
coperto da una cupola a ombrello impostata su pennacchi. Nell’invaso principale si aggiungeva uno spazio
minore anch’esso cupolato. Dopo la morte dell’architetto il cantiere venne affidato al maestro MANETTI
che introduceva l’impianto basilicale di età precedente, sottoposti a semplificazione
CAPPELLA PAZZI A FIRENZE NEL COMPLESSO DI SANTA CROCE, BRUNELLESCHI, uno spazio centralizzato
coperto da una cupola a cui vengono addossati due bracci rettangolari coperti da volte a botte. È un
modello che rimanda molto alla sagrestia vecchia soprattutto per l’organizzazione dell’interno e il rapporto
con la decorazione. Venne ipotizzato che il disegno appartenesse a michelozzo, sospetto che vale per il
corpo della facciata e il vestibolo. La cupola ebbe riflessi nell’architettura di giuliano da sangallo
14- OSPEDALE DEGLI INNOCENTI FIRENZE, BRUNELLESCHI, uso della volta a vela ripetuta per nove campate
comprendo il portico in facciata
15- CHIESA DEL SANTO SPIRITO A FIRENZE, BRUNELLESCHI, le navate laterali rigirano sul transetto. Uso di
cappelle semicircolari e di semicolonne mostrano una minore gracilità e un rimando all’antico
BASILICA DI SAN LORETO IN FORME, BRAMANTE, intervento di giuliano da sangallo per il completamento
della cupola ispirata a quella brunelleschiana
CATTEDRALE DI PAVIA, BRAMANTE E ANTONIO AMEDEO. Ottagono centrale impostato su otto pilastri e su
un transetto a tre navate. Emula lo spazio centralizzato del SANTUARIO DI LORETO
PALAZZO FARNESE A ROMA, Antonio da sangallo il giovane, utilizzo delle strutture in getto in casseforme
CHIESA DELLA MADONNA DI SAN BIAGIO A MONTEPULCIANO, ANTONIO DA SANGALLO, impianto a croce
greca con abside semicircolare e due campanili affiancati alla facciata principale. Il modello è
probabilmente quello del fratello giuliano per la chiesa di santa Maria delle carceri. Bracci coperti da volte a
botte e marcate da robusti arconi . le pareti sono caratterizzate da semicolonne tra lesene. Mentre
all’estreno la decorazione e molto piu essenziale
CATTEDRALE DI LORETO, il primitivo progetto è da attribuire a MARCO DI CENDRINO a cui si attribuisce
l’impianto planimetrico a tre navate con ottagono centrale. A partire dagli anni 80 GIULIANO DA MAIANO
completò le parti absidali e l’erezione del tamburo della cupola, che venne sostituita da GIULIANO DA SAN
GALLO prendendo in prestito il modello della cupola di brunelleschi.
VIGNOLA
9-VILLA FARNESE A CAPRAROLA: VIGNOLA, scala con pozzo interno aperto.
10-CHIESA DEL GESU A ROMA: VIGNOLA, progettata da Vignola e la collaborazione di GIACOMO DELLA
PORTA per la costruzione della cupola.
LEON BATTISTA ALBERTI
SACELLO RUCELLAI, ALBERTI
SANTA MARIA NOVELLA, ALBERTI, pietra intarsiata con il marmo gli dava un carattere aulico
CATTEDRALE DI FERRARA, (CAMPANILE: ALBERTI, rivestimento in pietra, presenza di semi colonne e archi a
tutto sesto rimandava ai criteri del mondo romano)
CAPPELLA CHIGI NELLA CHIESA DI SANTA MARIA DEL POPOLO A ROMA, RAFFAELLO, tema della cappella
affiancata alle navate laterali, abbiamo un solito cubico con angoli smussati in cui si attesta un tamburo
cilindrico coperto da una cupola
MICHELANGELO BUONARROTI
CAPELLA PER LA FAMIGLIA SFORZA NEL SANTA MARIA MAGGIORE A ROMA, MICHELANGELO : cupola
ispirata al pantheon. L’importanza della fabbrica sta nella verifica e formule nuove. Nella cappella la
struttura centrica non si attribuisce a una geometria elementare, al contrario è frutto di un dinamismo
spaziale dovuto alla presenza delle absidi laterali. l’effetto elle grosse masse murarie è da una fonte di
illuminazione posta nella parte alta dell’abside e da una percezione dinamica allo spazio
GIULIO ROMANO
6-PALAZZO TE A MANTOVA: GIULIO ROMANO, decorato tramite dei cicli pittorici ispirati alle fonti classiche.
DUOMO DI MANTOVA, GIULIO ROMANO, impianto a cinque navate, colonne corinzie scanalate che
reggono trabeazioni rettilinee
FRANCESCO DI GIORGIO
2-PALAZZO DUCALE DI URBINO: FRANSCESCO DI GIORGIO, l’intenzione era quella di creare ‘’una città a
forma di palazzo’’, nel palazzo si fusero la consulenza di Alberti, l’apporto teorico di Francesco di Giorgio e
la competenza tecnica di Luciano Laurana. Venne ripreso il modello della scala a elica del Castelnuovo.
ROSSELLINO
3-PALAZZO PICCOLOMINI E CATTEDRALE A PIENZA: ROSSELLINO, facciata anticheggiante, interno gotico
per la presenza di un aula a ‘’sala’’, navata centrale di con altezza uguale alle navate laterali , pilastri
compositi e coperture a crociera . gotico: coro illuminato con grandi aperture vetrate
PALLADIO
7-PALAZZO CHIERICATI A VICENZA: PALLADIO, che venne innalzato in corrispondenza della confluenza dei
due fiumi che circondavano Vicenza. Il portico della facciata principale sporge nel suolo pubblico in modo
da garantire una visibilità del panorama urbano. La sua facciata riprende la concezione plastica della
basilica
GIORGIO VASARI
8-UFFIZZI FIRENZE, VASARI, procedendo dapprima con la realizzazione del portico a U, per giaciture
orizzontali e successivamente alla costruzione degli uffici alle sue spalle, agganciando i setti murari
dell’edificio al portico.
TIBALDI
11-COLLEGIO BORROMEO A PAVIA, TIBALDI
FILARETE
OSPEDALE MAGGIORE, FILARETE direzione dei lavori
BALDASSARE PERUZZI
PALAZZO CHIGI A ROMA, BALDASSERE PERUZZI utilizza il cotto per la decorazione del fregio
DUOMO DI CAPRI, BALDASSARE PERUZZI, aggregazione complessa di colonne. Ridefinizione del centro
urbano del centro urbano con la definizione della nuova piazza. La struttura era caratterizzata da un abside
monumentale e da sagrestie ottagonali ai lati. I lavori cominciarono dal coro. Il progetto ebbe difficolta ad
andare avanti infatti venne interrotto e poi ripreso nel 1605 in cuoi lo terminarono parzialmente sotto la
guida di altri maestri che lo modificarono e semplificarono.
PALAZZO RIARIO A ROMA, sistema del sostegno colonnare con fusto monolitico. 44 colonne e 8 pilastri
d’angolo grazie alla realizzazione del GRANITO
CHIESA SANTA MARIA DEL POPOLO A ROMA, viene utilizzata la tecnica della cupola su 4 piloni
DUOMO DI COMO, ingloba la fabbrica precedente, le maggiori mutazioni le abbiamo con TOMMASO
RODARI che costruì il transetto e la parte del coro. Centralizzazione dello spazio (triconco)
CATTEDRALE DI ALGHERO, gruppo di operatori provenienti dal regno aragonese. Nel XVI nuovo coro,
abside con cappelle radiali e un campanile collocato al fianco dell’ingresso posteriore è totalmente
estraneo ai caratteri del rinascimento
SANTA MARIA DELLE GRAZIE A MILANO, guiniforte solari, disegno a tre navate (quella centrale poco più
alta di quelle laterali) e volta a crociera. Venne eretta una tribuna coperta da un tiburio, demolendo la
testata, e aveva una finalità funeraria per la famiglia sforza. concezione attribuita a bramante
CHIESA DI SAN ZACCARIA A VENEZIA, deambulatorio gotico e plinti che amplificano la direzione delle
colonne. Inizio sotto la guida di ANTONIO DI MARCO GAMBELLO, chiesa basilicale è conclusa da un
deambulatorio con cinque cappelle radiali. L’impianto è chiaramente gotico e mostra un attenzione per
l’antico. Mentre l’ottima latezza delle volte mostra un buono controllo elle geometrie