Bernini e Borromini

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Il 600 caratterizzato dalla Guerra dei Trentanni, che insanguin gran parte dellEuropa centro-settentrionale.

. Scoppiato per motivi religiosi, il conflitto nascondeva il desiderio di espandersi e ridisegnare i confini. Infatti, firmata la pace di Westfalia nel 1648, si consolidarono i grandi Stati unitari (Inghilterra, Spagna e Francia). Il conflitto ebbe ripercussioni anche sullassetto politico italiano, dove si riconferm il predominio spagnolo, contrastato solamente dal Regno dei Savoia, dalla Repubblica di Venezia e dallo Stato Pontificio. Il 600 anche il secolo della Controriforma e Roma cerca di porre il proprio potere anche attraverso larte, diventando la capitale artistica. Gli artisti italiani ed europei a Roma sono attratti dalle antichit, sia dalle opere dei "divini" maestri del '500, ma anche dalle commissioni del clero e delle ricche famiglie della nobilt romana. Uno degli aspetti del '600 il Barocco. Rappresenta il nuovo gusto della chiesa trionfante: l'esibizione fastosa della gloria, della potenza, della ricchezza, della gioia. I maggiori protagonisti del barocco a Roma sono Bernini e Borromini.

BORROMINI

Francesco Castelli, detto Borromini uno dei massimi esponenti dellarte Barocca del 600 . Attraverso lo studio dei modelli architettonici di Bramante e di Michelangelo, Borromini arriva a formulare un interpretazione dello spazio del tutto nuova e rivoluzionaria. Attraverso di esso, larchitetto cerca di emozionare e coinvolgere losservatore, non pi attraverso larmonia e la razionalit, come avveniva in epoca Rinascimetale, ma grazie alla monumentalit e a un uso pi critico dello spazio.

1.

Nuovo utilizzo dello SPAZIO attraverso: - La linea curva : Borromini riesce ad animare le sue costruzioni architettoniche con contrastanti movimenti ondulatori concavi e convessi delle superfici murarie. Un esempio di questa dinamicit data dalla facciata della Chiesa di San Carlo alle Quattro fontane. -Gioco di luci e ombre: Abbandona definitivamente la regola rinascimentale delle proporzioni utilizzando la dinamicit delle facciate che, anche per effetto di un complesso uso della luce, infondono nellosservatore un senso di apparente leggerezza delle superfici murarie. -Adozione di piante innovative: Per esempio, in San Carlo delle Quattro Fontane, la pianta si trasforma in un ottagono con quattro lati curvi. Limpressione che si ricava quella di uno spazio perennemente mosso, avvolgente e modellato.

-Illusione prospettica: Per esempio, in SantIvo alla Sapienza, lelica che via via si restringe procedendo verso lalto imprime alledificio un senso di movimento rotatorio sempre pi accelerato.

2 . UTILIZZO DI MATERIALI POVERI: - A differenza di Bernini che utilizza per le sue opere monimentali materiali nobili e pregiati quali marmi e bronzo, Borromini utilizza materiali comuni, quali i mattoni e lintonaco.

3.

ACCURATA ATTENZIONE ALLE DECORAZIONI: - Borromini curava personalmente tutti i dettagli ornamentali creando qualcosa di unico nelle soluzioni decorative. Un esempio ci dato dalle decorazioni interne della Chiesa di SantAgnese in Agnone.

SINTESI CONCLUSIVA: Borromini dunque il simbolo dellet del Barocco, in particolare della libert compositiva, espressa nelle complesse geometrie delle piante e nelle soluzioni spaziali e decorative. Questi sono gli elementi fondamentali che lo distaccano dallarchitettura rinascimentale, proiettandolo come uno dei maggiori interpreti del Barocco.

A) Osservazioni: 1- RACCOLTA DATI: Titolo: Chiesa di SantAndrea al Quirinale Architetto: Gian Lorenzo Bernini Collocazione: Roma Datazione: 1658-1678 Tecniche e materiali: Chiesa barocca

2-DESCRIZIONE DEL SOGGETTO: La chiesa fu commissionata da papa Alessandro VII e finanziata dal cardinale Camillo Pamphili e divenne sede dalla congregazione dei Gesuiti. La pianta ovale e il perimetro murario viene interrotto da quattro cappelle ellittiche che modulano lo spazio. Anche in corrispondenza dellaltare maggiore si apre labside semiellittico. La copertura consiste in una cupola, anchessa ellittica, con dieci nervature che prolungano le parante disposte lungo le pareti. Laccesso esterno costituito da un pronao aggettante sorretto da due colonne ioniche che si apre su un piccolo cortile fiancheggiato da due ali che ricordano il Colonnato di San Pietro.

B) Analisi:
Studiando la pianta si nota subito la grande simmetria e la perfetta modularit che caratterizza tutte le opere del Bernini. Tracciano un asse di simmetria longitudinale si individua lo schema della chiesa, dove ad ogni nicchia su una parete ne corrisponde una speculare. Questo espediente di grande effetto poich lo spettatore, entrando allinterno, si sente subito proiettato in un spazio dilatato e avvolgente. Leffetto creato dai due archi attigui alla piazza, simile a quello di Piazza San Pietro, ha lo scopo di circondare losservatore e di concentrare tutta lattenzione sulla facciata della chiesa.
Legenda:

Convergenza verso il centro

Pianta centralizzata

Lequilibrio formato dallincrocio tra le linee verticali delle paraste e di quelle orizzontali trasmette allosservatore un grande senso di ordine, modularit e armonia, caratteristiche tipiche delle opere di Bernini. Lentrata ricorda quella di un tempio grecoromano, con una scalinata centrale e un piccolo pronao formato da due colonne attigue alla porta principale. Linsieme risulta molto semplice, riprendendo gli schemi classici e riadattandoli ai caratteri seicenteschi.

Legenda:

Verticalit e spinta verso lalto della costruzione Staticit

C) Ricostruzione critica:

La forza artistica di questa chiesa consiste nella semplicit della sua pianta e della sua facciata, assieme allincredibile armonia che il Bernini riuscito a creare, anche grazie alluso dei due archi che circondato la piazza. In una sola opera, questo architetto riuscito ad unire lo stile classico greco-romano, con il suo ordine e la sua modularit, con lo stile barocco e i suoi schemi innovativi. Il risultato uno stile straordinario e innovativo, ci che ha fatto la fortuna di Bernini.

A) Osservazioni: 1- RACCOLTA DATI: Titolo: SantIvo alla Sapienza Architetto: Francesco Borromini Collocazione: Roma Datazione: 1642-1660 Tecniche e materiali: Chiesa barocca 2-DESCRIZIONE DEL SOGGETTO: La chiesa di SantIvo considerata uno degli assoluti capolavori di Borromini. Qui larchitetto ticinese dovette innanzitutto misurarsi con la preesistenza del palazzo e del cortile gi realizzati che lasciavano uno spazio molto limitato per far sorgere la chiesa. La rivoluzione di Borromini parte dalla pianta delledificio, totalmente innovativa: egli abbandona La regola rinascimentale delle proporzioni, che faceva generare ledificio dalla ripetizione di moduli, per proporre una progettazione per schemi geometrici. Partendo da un triangolo equilatero con un semicerchio su ciascun lato si genera uno schema planimetrico mai impiegato prima. La seconda grande caratteristica di questa chiesa rappresentata dalla cupola, in cui in cui le sottili costolature che, con un movimento elicoidale, convergono allultimo anello della lanterna sormontata dalla croce.

La pianta disegna una sorta di stella a sei punte con gli angoli tagliati da un arco di cerchio e con un semicerchio su ciascun lato che formano tre grandi absidi lobate alternate a tre nicchie aventi il fondo convesso.

Legenda:

linee di costruzione

parti rimosse dal triangolo originale cerchi di costruzione/ nicchie

La forma delle pianta prosegue in alzato senza variazioni, diversamente da altre opere di Borromini, per culminare nella cupola elicoidale, la cui struttura ricalca perfettamente quella della pianta con i suoi spigoli e le sue rientranze e che conferisce grandissima tridimensionalit alledificio, in contrapposizione con le lesene della facciate, statiche e verticali.

Legenda: Verticalit e staticit della costruzione Dinamismo

C) Ricostruzione critica: Lo stile che Borromini presenta in SantIvo senzaltro innovativo: contrapposizione da linee verticali ed oblique, alternanza tra archi concavi e convessi e tra triangoli e cerchi; il tutto conferisce alledificio un equilibrio architettonico che solo un insieme di staticit e dinamismo poteva creare. Lemblema di questo nuovo stile che si viene a sviluppare nel corso del Seicento, che, come nella letteratura di quel tempo, prediligeva la finzione e lirrazionale, la cupola, che subisce una straordinaria spinta verso lalto grazie al movimento dellelica e che porta locchio dellosservatore direttamente alla sua sommit, con la lanterna e, pi in alto, la croce.

Indubbiamente i due architetti italiani pi famosi del XVII secolo, Bernini e Borromini hanno completamente rivoluzionato gli stili artistici dellepoca, anche se adottando caratteristiche per alcuni versi opposte. Lo stile limpido e modulato di Bernini viene sicuramente riconosciuto come uno tra i pi perfetti di tutta la storia dellarte. A questo si contrappone quello pi innovativo e contraddittorio di Borromini, simbolo per eccellenza del Barocco italiano, il quale, grazie alle sue forme e alla sue linee eccentriche, ha sconvolto i canoni della classicit, introducendo una nuova visione dello spazio e del mondo intero. Questa contrapposizione stilistica si pu vedere in due famosissime opere dei due artisti, la chiesa di SantAndrea al Quirinale di Bernini e SantIvo alla Sapienza di Borromini. Nella prima tutta lattenzione dello spettatore viene attratta dalla perfetta modularit e dallordine della pianta e della facciata esterna, che ricorda lentrata di un tempio classico; nella seconda dominano leffetto dinamico e la tendenza allirrazionale, rappresentata dalla pianta innovativa e dalla cupola a forma di spirale. Due visioni antitetiche dello spazio, del mondo e della bellezza: sono queste le principali tematiche che caratterizzarono larte romana del 1600.

Heinrich Wlfflin stato uno storico dellarte svizzero. Con il saggio Concetti fondamentali , di impianto prevalentemente metodologico e volto a ricostruire gli schemi dello sviluppo stilistico, tenta di trovare delle leggi di fondo a una storia dell'arte senza nomi, dividendo lo sviluppo stilistico in cinque coppie polari:
LINEARE RAPPRESENTAZIONE IN PIANO FORMA CHIUSA MOLTEPLICITA CHIAREZZA ASSOLUTA PITTORICO RAPPRESENTAZIONE IN PROFONDITA FORMA APERTA UNITA CHIAREZZA RELATIVA

Gli schemi sono un tentativo di descrivere la vita e la forza delle forme, fonti del piacere e della rappresentazione, quelle forme che senza certamente sottrarsi al condizionamento esterno, risultano per dotate di autonomia e di capacit condizionante e compenetrano la vita spirituale. I primi 5 punti (a sinistra) trattano dellarte rinascimentale, mentre i modi opposti (a destra) trattano dellarte barocca. In Borromini, essendo un architetto del Barocco, sono riscontabili i 5 punti trattati dallo storico dellarte a destra.

PITTORICO: Lo stile lineare, caratterizzato dalla valorizzazione dei contorni, comporta la volont di rappresentare le cose come sono, di dar conto cio della loro forma concreta ed oggettiva. Lo stile pittorico, in cui ha pi valore il colore inteso come macchia, comporta invece lintenzione di rappresentare le cose come appaiono, e dunque di restituire limpressione soggettiva che deriva dalla loro osservazione. Esso presuppone una percezione della scena puramente ottica, cio distante e sintetica. Wlfflin afferma: Nello stile pittorico non esiste pi un contorno continuo e le superfici tattili sono scomparse. Non si hanno pi che macchie, una accanto allaltra; il disegno slegato e il modellato non coincidono pi, geometricamente, con la forma corporea del modello, ma riproducono soltanto lapparenza ottica degli oggetti. In SantIvo alla Sapienza ci riscontrabile nella cupola, dove forme lineari, curve profonde, cerchi e triangoli si mescolano, e anche nellalzato formato da spigoli, rientranze e sporgenze.

RAPPRESENTAZIONE IN PROFONDITA: La profondit nellopera di Borromini visibile in diversi modi e diverse direzioni. Nellinterno, visibile soprattutto nella cupola, gli elementi sembrano voler andare oltre uno schema prefissato, di superare la linearit che era stata impostata durante il Rinascimento. Questo senso di evasione, di infrangere tutte le regole impostate nel periodo precedente si pu riscontrare anche nellesterno, dove il movimento rotatorio sempre pi accelerato verso lalto viene conferito dallelica scultorea che circonda la lanterna. Il movimento anche dato dalla facciata che sembra che si stia chiudendo in s stessa, mentre lalzato della cupola sembra sporgersi rendendo la struttura contraddittoria.

FORMA APERTA: per forma aperta si intende lo slancio dellarte barocca verso linfinito, la sua volont di apparire illimitato. Per questo motivo la forma che caratterizza larchitettura del 600 una forma aperta, complessa, apparentemente caotica. In SantIvo alla Sapienza la pianta mistilinea disegna una sorta di stella a sei punte, e le mura ne ricalcano il perimetro. Inoltre la forma aperta viene creata anche dal movimento della facciata cos come dal movimento dellelica. Questultima un ottimo esempio del tentativo dellarte barocca di rompere gli schemi per ottenere lo slancio verso linfinito e lignoto; essa infatti si restringe procedendo verso lalto e imprime un movimento rotatorio sempre pi accelerato.

UNITA: Nonostante le forme dellarchitettura risultino contraddittorie, nel complesso esse sono amalgamate con omogeneit. Lo spazio interno racchiuso in un involucro unitario in cui c' un riferimento classico al Pantheon,come testimonia anche la totale visibilit da ogni parte di tutta la struttura. La forma della pianta prosegue in alzato senza variazioni in un modo che dimostra la chiarezza e lorganicit della progettazione per culminare nella cupola la cui struttura ripete spigoli, rientranze e sporgenze della pianta. Queste si annullano soltanto nellanello del serraglio della lanterna, le cui facce sono tutte convesse. Alla stessa logica compositiva risponde lesterno. Per la costruzione larchitetto parte da proporzioni ideali aumentandone le misure reali in fase di costruzione in modo da conferire al complesso proporzioni ideali se guardato dal punto di vista privilegiato sotto larco di ingresso al cortile.

CHIAREZZA RELATIVA: Nel Rinascimento larte assoluta prevedeva di rappresentare ogni cosa in modo pi chiaro ed esauriente possibile. Al contrario, per chiarezza relativa, come nella pittura barocca, si tende ad una rappresentazione parziale, transitoria e la bellezza non coincide pi con la forma chiara e pienamente visibile, ma passa a quelle forme che hanno in s qualcosa dinafferrabile e che sembrano volere sfuggire ogni volta allosservatore. Anche questa volta ci che manifesta il senso di irraggiungibilit creato dal movimento rotatorio dellelica della lanterna che si protrae verso lalto, verso linfinito.

PRESENTAZIONE A CURA DI:


- PICCOLO ALBERTO - FAVERO ALESSSANDRA - MORETTO CAMILLA

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