Geriatria - Lezione 4
Geriatria - Lezione 4
Geriatria - Lezione 4
CAUSE:
- Condizioni dolorose acute e croniche - interventi di chirurgia maggiore
- patologie muscoloscheletriche - insufficienza cardio-respiratoria
- instabilità posturale o della marcia - astenia
- forme morbose rigido-acinetiche - cachessia neoplastica
- lesioni midollari - malattie cerebrovascolari acute
- deficit neurosensoriali - disturbi cognitivi
- insufficienza vascolare periferica - malattie neurodegenerative
→APPARATO RESPIRATORIO
- Alterato rapporto V/P maggiormente alle basi - ristagno delle secrezioni bronchiali
- riduzione scambi respiratori (nell'anziano la tosse per espellere le
secrezioni bronchiali non è più così efficace)
- polmoniti
→APPARATO GASTROINTESTINALE
- Anoressia e malnutrizione - rallentamento del transito e stipsi
- difficoltà alla deglutizione - subocclusione e fecalomi
- reflusso gastroesofageo
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diversi anni, aveva raggiunto uno stato di omeostasi, di equilibrio atto a garantire il funzionamento del cervello al
meglio delle sue capacità.
Tuttavia, con il ricovero vengono persi il ritmo sonno- veglia e stimoli vari, con conseguente scompenso, che spesso
non viene recuperato, anche una volta concluso il periodo di ospedalizzazione.
(Anche pz giovani con febbre molto alta possono avere delle allucinazioni, ma si hanno rapidi tempi di recupero.)
→APPARATO MUSCOLOSCHELETRICO
- Aumentato catabolismo e ridotta sintesi proteica (è - aumento del rischio di caduta
importante praticare l'esercizio fisico, perché - aumentata attività osteoclastica
mantiene i muscoli del corpo in attività) - osteoporosi da disuso
- perdita di massa magra e ipotrofia muscolare - riduzione della flessibilità articolare
- perdita di forza - osteoartrosi.
Dopo circa 1 settimana il 10 % del volume ematico viene ridistribuito dagli arti inferiori alla circolazione centrale con
aumento della gittata cardiaca (ipotensione ortostatica).
FOCUS:
Al 1° giorno di allettamento si sviluppa perdita di forza muscolare pari all’1-1,5 %.
Già dalla 2° giornata di allettamento si verifica perdita della massa muscolare; cresce esponenzialmente nei primi 15
giorni e si ha fino al 5 % di perdita di forza ogni giorno.
Vanno considerati questi aspetti in un pz anziano che, per es., ha avuto una frattura al femore; perciò, merita trattamenti
diversi rispetto a pz con la stessa problematica ma giovani: necessita di maggiore assistenza infermieristica anche
urologica, immediata riabilitazione (prima con mobilizzazione passiva, poi attiva); agendo in modo preventivo si
possono evitare il delirium, le piaghe da decubito ecc.
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SARCOPENIA
“Sarx” = carne, “penia” = carenza
È una condizione clinica caratterizzata dalla progressiva e generalizzata perdita di massa muscolare scheletrica che si
verifica con l'invecchiamento.
Affligge il 5-13 % delle persone dai 60-70 anni e più del 50 % delle persone sopra 80 anni.
N.B. sarcopenia si manifesta nella sindrome dell'allettamento, ma può aversi anche in regimi di non allettamento.
Perché per l’organismo conviene assumere meno Kcal e ridurre il loro consumo, rallentando il metabolismo?
Più energia viene consumata→ più il nostro metabolismo è attivo→ più vengono prodotte sostanze di scarto →questi
prodotti di rifiuto si accumulano sempre più → diviene sempre più difficile e dispendioso eliminarli.
Si verificano, inoltre,
alterazioni
mitocondriali, fusione
e fissione
mitocondriale.
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DEFINIZIONE CLINICA DI SARCOPENIA
Secondo l’ EWGSOP2 (european working group of sarcopenia in older people 2, cioè l’ultimo consensus panel di esperti
europei) del 2018 la sarcopenia è così definita:
CRITERI:
CRITERI:
Se è soddisfatto solo il criterio 1., vi è PROBABILE SARCOPENIA.
1. 1. bassa forza muscolare
Se sono soddisfatti i criteri 1. e 2., la diagnosi di SARCOPENIA È CONFERMATA.
2. 2. bassa quantità o qualità muscolare
Se sono soddisfatti i criteri 1., 2., 3., vi è SARCOPENIA SEVERA.
3. 3. bassa performance fisica
Questa definizione di sarcopenia mette in luce che non è solo importante la quantità del muscolo, ma è importante
anche la funzionalità del muscolo, nell’ottica per cui al medico interessa la qualità di vita del pz.
Per es.: se una persona è sarcopenica ma “è campione di salto in alto”, va bene, non è patologico.
Se il rischio è presente, si passa a VALUTARE LA FORZA MUSCOLARE, DUNQUE LA GRIP STRENGHT (forza della presa
con la mano), attraverso l’Hand grip test che si serve di un dimamometro con molle e
resistenze, che il pz deve stringere con il massimo della sua forza e poi registra la quantità di
forza.
Secondo l’opinione personale del prof. Sangineto (da non riportare in sede d’esame), già con
l’esecuzione dell’Hand grip test si comprende se il pz è a rischio di avere la sarcopenia, già
viene identificato il pz con bassa qualità di vita o a rischio di outcome ospedaliero negativo.
Un altro test utile è il Chair stand test: misura forza e resistenza degli arti inferiori. Tuttavia, esistono dinamometri in
grado di valutare la forza degli arti inferiori, probabilmente anche dotati di maggiore precisione nel predire l’outcome
del pz.
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Se il test precedente è positivo, considerando i diversi criteri, si passa a VALUTARE LA MASSA MUSCOLARE:
- massa muscolare appendicolare mediante DXA (Assorbimento a raggi X a doppia energia), che è la metodica più
affidabile e non è invasiva.
- massa muscolare appendicolare (quindi anche massa grassa) o massa muscolare scheletrica totale mediante
Bioimpedenziometria. È la metodica di più semplice uso; è meno precisa negli anziani, in quanto è spesso
influenzata dallo stato di idratazione e l'anziano presenta spesso delle alterazioni elettrolitiche.
Studiare la massa muscolare appendicolare e la massa muscolare scheletrica totale con TC o RM sarebbe il gold
standard, ma non vi è molta disponibilità e vi solo costi elevati.
La BIA stima solo la massa muscolare appendicolare; essendo basata sulla stima della massa magra in base alla
conduttività elettrica del corpo, a causa dell’alterato stato di idratazione dell'anziano, sarebbe meglio
“aggiustare” per altezza o BMI (ASM/altezza ^2; ASM/peso; ASM/BMI).
- sezioni della muscolatura lombare mediante TC o RM.
parere del prof. → in questo punto nasce un conflitto: è stato detto che l'importante è avere la forza muscolare… e
allora si dovrebbero avere cut-off che consentono di capire se la forza è normale o patologica, e non si dovrebbero
adoperare dei cut-off predittivi di sarcopenia. Tuttavia, attualmente questi sono gli strumenti a disposizione.
Tutti questi test sono, a parere del prof, più per scopi di ricerca; da un punto di vista clinico, basterebbe fare l’Hand grip
Test.
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SARCOPENIA ≠ DINAPENIA
Un paper del 2008 firmato Clark e Manini, dell’università della Florida, afferma che la sarcopenia non è dinapenia (per
dinapenia si intende mancanza di forza).
Il consensus dell’EWGSOP2, in cui si definisce la sarcopenia, è del 2018: hanno impiegato 10 anni per capire che la forza
muscolare è una cosa diversa dalla sarcopenia, e che è meglio prima valutare la forza muscolare per capire se vi è
sarcopenia.
Nella perdita di carico che, ad es., avviene durante l'allettamento, la perdita di forza muscolare si instaura prima della
sarcopenia, e con l'esercizio si ottiene un guadagno di forza prima di avere un recupero di massa muscolare; inoltre, la
perdita e il recupero della forza spesso non sono proporzionalmente correlate alla perdita e al recupero della massa
muscolare. Quindi un paziente può avere poca massa muscolare, ma la forza muscolare è buona, e viceversa.
Nel 2012 inseriscono un update dello stesso paper→ “Dynapenia and Aging: an update”.
Ciò che è stato evidenziato è che la forza muscolare (e non semplicemente la massa muscolare) è un fattore critico
nel determinare sia disabilità fisica che la mortalità negli anziani.
Questa è un'anticipazione delle prossime linee
guida che ci diranno di andare a valutare
direttamente solo la forza muscolare.
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Al contrario, se un individuo ha fattori di rischio o nulli o bassi, si propone valutazione della forza di presa (Hand grip),
facile da amministrare per determinare se è giustificato un test di resistenza agli arti inferiori.
Per quanto riguarda i cut-off per l’Hand grip e per la forza di estensione del ginocchio, non ci sono delle linee guida
internazionali che stabiliscano quale sia il valore di forza muscolare normale o patologico.
…Quindi, finora ciò che funziona meglio è l'esercizio fisico (di resistenza, con carico, che stimola la forza) ma anche
una buona alimentazione.
Per quanto riguarda l'integrazione alimentare, gli studi condotti sono abbastanza discordanti. Sulla base dell'esperienza
clinica, secondo il prof., è meglio intervenire con l'alimentazione che con le integrazioni; ciò vale anche per gli omega
3, che, quando sono somministrati come integratori, non hanno molta utilità.
È stato visto nei pz con steatosi che, se anziché dare gli integratori, viene data una dieta arricchita con gli alimenti che
contengono gli omega 3, si raggiungono risultati molto più soddisfacenti.
L'esercizio fisico è l'intervento più efficace per migliorare la sarcopenia. stimola la contrazione muscolare, che, a sua
volta, stimola i miociti a produrre miochine, che possono:
- migliorare l'innervazione muscolare
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- stimolare l'angiogenesi
nei muscoli
- stimolare la
proliferazione e la
differenziazione delle
cellule satelliti
ESERCIZIO
- Esercizio aerobico e di resistenza: aumenta la massa muscolare e forza, nonché sintesi proteica muscolare e
miglioramento delle prestazioni fisiche. La motivazione per l'esercizio negli anziani è bassa. Altamente dipendente
dalla mobilità dei pazienti.
FARMACI
- Testosterone: aumenta la forza muscolare e le prestazioni fisiche e diminuisce la massa grassa e l'ospedalizzazione
negli anziani. Effetti collaterali, come quelli CVD, ritenzione di liquidi, ginecomastia, peggioramento dell'apnea
notturna, policitemia.
- Ormoni della crescita: aumento della massa magra e diminuzione della massa grassa. Effetti collaterali quali
ritenzione di liquidi, ipotensione ortostatica, induzione di neoplasie.
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sedentario che di immobilità o disabilità correlate alla malattia; adeguato apporto di energia o proteine (anoressia,
malassorbimento, accesso limitato a cibi sani o limitata capacità di mangiare).
Esiste anche l’OBESITÀ SARCOPENICA: è una condizione di ridotta massa corporea magra nel contesto dell'eccesso di
adiposità. Il paziente con obesità sarcopenica va comunque trattato, prescrivendo lieve/ moderata riduzione di massa
grassa, preservando la massa magra.
In questo caso, naturalmente, bisogna trattare i problemi sottostanti come la sindrome metabolica, osteoartrite,
demenza, OSAS ecc.
Ci sono molti fattori confondenti nel determinare la “Obesity Paradox“ negli anziani (ad es. l'aumento di densità ossea
e l'effetto ammortizzatore del grasso sulle anche possono proteggere dalle cadute).
Dopo gli 80 anni fa anche bene una nutrizione con un po’ di grassi in più.
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