Lezione 1
Lezione 1
Lezione 1
Lezione 1
Presentazione dell’insegnamento -
Cariche elettriche e correnti elettriche
1
Programma
1) Componenti (tipologie fondamentali): generatori di tensione e
corrente, resistori, diodi, condensatori, induttori, trasformatori,
generatori pilotati (o controllati).
2) Collegamenti fra componenti (topologia delle reti elettriche):
leggi e sistemi di equazioni topologiche.
3) Principi e teoremi generali delle reti elettriche.
4) Reti elettriche in regime stazionario: proprietà, teoremi e metodi
di analisi.
5) Reti elettriche in regime sinusoidale: grandezze elettriche
sinusoidali, fasori, impedenze ed ammettenze, risonanza serie e
parallelo, reti simboliche, teoremi e metodi di analisi.
6) Reti elettriche in regime variabile: reti elementari del primo e del
secondo ordine (generatore di tensione costante e carico ohmico-
capacitivo, ohmico-induttivo, ohmico-induttivo-capacitivo). 2
1
1.1 Presentazione dell’insegnamento
2
1.1 Presentazione dell’insegnamento
Modalità d’esame
La prova d’esame ha una parte di esercizi e una parte di domande di
teoria. L’iscrizione all’esame deve avvenire utilizzando le liste
apposite aperte su Uniweb.
L’esame si terrà in presenza in aula, fatte salve disposizioni
dell’Università di Padova che portino in alcuni casi allo svolgimento
dell’esame in modalità telematica.
L’esame in presenza, in aula, si terrà in forma scritta sia per la parte
di esercizi che per la parte delle domande di teoria.
L’esame in modalità telematica, si terrà in forma scritta per la parte
di esercizi e in forma orale per la parte delle domande di teoria (con
formule/relazioni/ecc. che saranno scritti dalla/dal candidata/o su
fogli). Le prove d’esame in modalità telematica si terranno nella
stessa data delle prove d’esame in presenza (orario delle prove
d’esame in modalità telematica: da definire). 5
3
1.1 Presentazione dell’insegnamento
4
1.1 Presentazione dell’insegnamento
10
5
1.1 Presentazione dell’insegnamento
Testi di riferimento
1. G. Chitarin, F. Gnesotto, M. Guarnieri, A. Maschio, A. Stella,
Elettrotecnica 1 - Principi. Bologna: Società Editrice Esculapio,
2020 (seconda edizione).
2. D. Desideri, Dispensa_parte_teoria_A.A.2022_23. Dispensa
disponibile su Moodle.
3. D. Desideri, Dispensa_parte_esercizi_A.A.2022_23. Dispensa
disponibile su Moodle.
4. Compitini/compiti di Teoria dei Circuiti di appelli passati (IBM
e/o IF e/o IL), disponibili su Moodle.
Su bacheche Moodle (in caso di iscrizione spontanea, chiave
di iscrizione: iscrizione) ci sono anche:
• Programma_A.A.2022_23
• Notizie_A.A.2022_23
• Dispensa_parte_misure_A.A.2022_23 11
Esercitazione di misura
• Facoltativa. Si tratta di un’esercitazione pratica di misura, che
viene fatte in aula.
• Durata prevista: 45 minuti. Sono previsti più turni. L’esercitazione
di misura è prevista fuori dell’orario di lezione.
• Sono previsti due turni da 32 studenti per turno.
• Venerdì 31/03/2023 aula Ae, due turni (inizio turni: 12.30,
13.30).
• Iscrizione al turno: su Moodle dal 07/03/2023 (intorno alle 9.00).
12
6
1.2 Cariche elettriche
Carica puntiforme
Il modello di una carica concentrata in un punto P è
P q
una carica puntiforme q (unità di misura: C).
Densità di carica
Densità volumetrica (o volumica) di carica
Dato un generico punto P, si considera al generico istante t la carica
totale dq = dq+ + dq- contenuta nel volume infinitesimo dV intorno a
tale punto P. La densità volumetrica di carica ρc nel punto P all’istante
t è quindi data dal rapporto tra la carica dq contenuta nel volumetto
infinitesimo dV attorno al punto P e il volumetto stesso:
dq dq
ρ P, t = dV • P
dV
L’unità di misura della densità volumetrica di carica è il coulomb su
metro cubo (simbolo C/m3).
La carica dq presente nel volume infinitesimo dV è quindi dq = ρc 14dV.
7
1.2 Cariche elettriche
Densità di carica
Densità volumetrica (o volumica) di carica
- Osservazione. Il volumetto infinitesimo dV centrato in P è
infinitesimo a livello “macroscopico”, cioè senza arrivare alla scala
atomica. La funzione densità volumetrica di carica così ottenuta è, in
generale, una funzione regolare: si intenderà che sia una funzione
limitata e continua (ci si riferisce alla modellizzazione di corpi che
occupano ciascuno un volume finito e ciascuno viene rappresentato
mediante la densità di carica volumetrica di valore limitato e
continua).
- Se si considerano separatamente le cariche positive e quelle
negative, procedendo come prima, si ottengono le definizioni di
densità volumetrica di carica per le cariche positive ρ e per quelle
negative ρ . Da dq = dq+ + dq- si ottiene:
𝜌 𝑃, 𝑡 = 𝜌 𝑃, 𝑡 + 𝜌 𝑃, 𝑡 15
Densità di carica
Densità volumetrica (o volumica) di carica
Dato un volume V, la carica q presente su tale volume all’istante t è
data da somma fatta su tutti i volumetti dV che compongono il
volume V (cioè è l’integrale sul volume V) delle cariche presenti su
ciascun volumetto:
dV • P V
q(t) = ∫ 𝜌 (𝑃, 𝑡)𝑑𝑉
dq=ρcdV
Osservazione
In una regione di spazio si ha un campo scalare quando ad ogni
punto della regione si associa un valore di una grandezza scalare.
Quando ad ogni punto della regione si associa un vettore allora si ha
un campo vettoriale.
La densità volumetrica di carica è un esempio di campo scalare. 16
8
1.2 Cariche elettriche
Densità di carica
Densità superficiale di carica
In alcuni casi la carica si distribuisce su uno strato molto sottile di
materiale. Si utilizza il modello di una distribuzione di carica su una
superficie. Data una superficie S, la densità superficiale di carica σc
nel punto P all’istante t è pari al rapporto tra la carica dq contenuta
sull’area infinitesima dS attorno al punto P e l’area dS stessa, al
generico istante temporale t: 𝑑𝑞 dq=σcdS
σ 𝑃, 𝑡 = dS • P
𝑑𝑆
Unità di misura: coulomb su metro quadro (C/m ). 2 S
Considerando separatamente le cariche positive e quelle negative, si
ottengono le definizioni di densità superficiale di carica per le cariche
positive σ e negative σ . Vale: σ P, t = σ P, t + σ P, t
Densità lineare di carica. In alcuni casi si utilizza il modello di una
distribuzione di carica su di una linea. Si usa la densità lineare di carica.
17
9
1.4 Corrente elettrica
10
1.4 Corrente elettrica
11
1.4 Corrente elettrica
i t = J⃗ n dS
𝑺
24
12
1.5 Corrente nei conduttori filiformi
S ℓ
t
13
1.6 Amperometro
Amperometro
L’intensità della corrente elettrica nei conduttori filiformi viene
misurata con uno strumento detto amperometro.
Il modello idealizzato di tale strumento è l’amperometro ideale.
Il simbolo che sarà utilizzato per l’amperometro ideale è mostrato in
figura.
+ A -
+ A -
i
27
1.6 Amperometro
Amperometro
+ A -
S i
In figura a sinistra, il conduttore filiforme è indicato mediante il suo
asse curvilineo ed è indicata la sezione S trasversale dove si intende
effettuare la misura di corrente. A destra, è rappresentato
l’amperometro ideale: misura la corrente, che deve intendersi
relativa alla sezione S del conduttore filiforme, con il riferimento
che va dal segno + al segno –.
L’amperometro ideale è l’amperometro che, con la sua presenza,
non modifica le condizioni preesistenti, cioè non perturba. Inoltre
indica istante per istante il valore (che può essere positivo, nullo o
negativo) della corrente, per quanto rapidamente essa vari. 28
14