Capitolo Ix Generalità Sulla Tecnica Del Vuoto: 1) Linee Da Vuoto. Analogia Con Il Caso Elettrico
Capitolo Ix Generalità Sulla Tecnica Del Vuoto: 1) Linee Da Vuoto. Analogia Con Il Caso Elettrico
Capitolo Ix Generalità Sulla Tecnica Del Vuoto: 1) Linee Da Vuoto. Analogia Con Il Caso Elettrico
⎛N⎞
1 atm = 1.013⋅10 5 Pascal ⎜ 2 ⎟ = 760 torr ( mmHg) = 1013 mbar
⎝m ⎠
10 3 1 10 −3 10 −6 10 −9 10 −11 p(mbar)
2 ⋅ 10 −6 3 3 ⋅ 10 3 5 ⋅ 10 6 λ(cm)
1
Cammino libero medio per l’aria λ=
nσ
Sezione d’urto σ
Molecole cm 3 n
La pompa mantiene una d.d.p. (differenza di pressione) tra la bocca e lo scarico → analogia con la
f.e.m. elettrica.
Δp = differenza di pressione senza perdite
p1 =vuoto limite della pompa
Supponiamo ora che ci sia una piccola perdita verso p 0 . Lo schema si modifica così:
128
Se invece la pompa sta vuotando un recipiente privo di perdite, in esso p diminuisce come il
potenziale di un condensatore sotto carica:
⎧p iniz = p 0 ⎧v iniz = 0
⎨ ⎨
⎩p ∞ = p1 ⎩v ∞ = f
!
Il sistema da vuoto sia in equilibrio. In ogni punto allora p(t ) = costante. V
è il volume di gas che fluisce per secondo attraverso la sezione A in
corrispondenza della quale la pressione è p.
Se la temperatura T è uniforme lungo la linea:
Q = costante
1
Se T varia lungo la linea :
Q
= costante
k BT
Si può dunque stabilire l’analogia:
ΔV Δp
=R→ =Z
I Q
Δp = p1 − p 2
La caduta di pressione per unità di flusso è chiamata proprio impedenza della linea, Z ed è legata
alla viscosità del gas e all’attrito sulle pareti. .La conduttanza è invece definita come
1
C=
Z
1
T può essere definita perché la velocità di flusso v del gas nella linea è molto minore della velocità quadratica media
delle molecole (agitazione termica)
129
Schema equivalente di un circuito da vuoto
completo:
Z S = impedenza della pompa
Z p = perdita della pompa
Z = impedenza della linea
C = volume da vuotare
Z C = perdite del recipiente
Zp
V= f
Z p + ZS
Se Z p >> Z S ⇒ V ≅ f
Q
S = V! ( ℓ s ) =
p
Q C ⋅ (p1 − p 2 ) ⎛ p ⎞
S= = = C ⋅ ⎜⎜1 − 2 ⎟⎟
p1 p1 ⎝ p1 ⎠
2
Gas rarefatto: le molecole passano in entrambi i versi attraverso un’apertura senza urtarsi
130
2.1) CONDUTTANZA DI UN TUBO CILINDRICO
⎧1 p
⎪ = ⎧ p pP 1 1
⎪⎪ S Q ⎪Z = − = −
⎪ Q Q S SP
⎨ ZQ = p − pP → ⎨
⎪1 p ⎪1 = Z + 1 = 1 + 1
⎪ = P ⎪⎩ S SP C SP
⎪⎩ SP Q
Esempio
Si vuole evitare di “strozzare” una pompa avente SP = 10 ℓ s applicandole un tubo lungo 1 m. Si
può imporre
C = 10 ⋅ SP
3
D
Poiché C = 12 = 100 ℓ s ⇒ D ≅ 3 8000 = 20 mm (diametro del tubo).
L
Q + Q 0 = SP ⋅ p
⎛ Q0 ⎞
Q = S P ⋅ p − Q 0 = S P ⋅ p⎜⎜1 − ⎟⎟ .
⎝ S P ⋅ p ⎠
131
A Q = 0 si raggiunge il vuoto limite p 1 . Allora:
Q 0 = S P ⋅ p1
Q
Posto poi S' P = si ha:
p
⎛ p ⎞
S' P = S P ⎜⎜1 − 1 ⎟⎟ Velocità di aspirazione effettiva
⎝ p⎠
p S' p
Sp p1
Ricordando poi che a valle di un’impedenza Z la velocità di aspirazione è:
1 1
=Z+
S' S' P
dove ora, per una pompa reale,
⎛ p ⎞
S' P = S P ⎜⎜1 − 1 ⎟⎟
⎝ p⎠
si ottiene:
1
S' = −1
1⎛ p⎞
Z + ⎜1− 1 ⎟
SP ⎝ p⎠
dN dV dp dp
Recipiente ⇒ k B T =p +V =V
dt dt dt dt
⎧Flusso attraverso ! = − dN ⇒ Q = −V dp ⇒ p ⋅ S = −V dp ⇒ dp = − S P dt
! ; N
⎨ ⇒ Q = k B TN P P P
⎩ la pompa dt dt dt p V
⇒ p = pi ⋅ e−SPt V = pi ⋅ e−t τ
132
V
τ=
SP
⎛ p ⎞
S = S P ⎜⎜1 − 1 ⎟⎟
⎝ p⎠
Si ottiene allora:
p − p1 dp dp S
p SP = −V ⇒ = − P dt
p dt p − p1 V
−S P t V
p − p1 = (p i − p1 ) ⋅ e
Inoltre poiché p1 << p i si ha:
p − p 1 ≅ p i ⋅ e −S P t V = p i ⋅ e − t τ
!
! = V ( a 1atm )
v! ⋅ σ
cm s cm 2
ottiene:
p
S P = 0 vσ Velocità di aspirazione alla bocca della pompa
p
133
3) POMPE DA VUOTO
POMPE ROTATIVE
Il ballast (zavorratore) si apre quando si pompa aria umida per evitare condensazione di acqua
nell’olio.
SP = V ⋅ f
V = volume di gas rimosso ad ogni ciclo; f = giri/sec
134
POMPE PRIMARIE (DA BASSO VUOTO) MAGGIORMENTE IN USO
POMPA ROTATIVA
Doppio stadio con trasmissione ad albero ( p 0 ≈ 10 −3 mbar ,S P ≈ 500 ℓ s ). Pompa con olio adatta
come primaria di una pompa a diffusione. Spesso usata in serie ad una trappola ad azoto liquido per
bloccare i vapori d’olio.
POMPA A MEMBRANA
POMPA ROOTS
135
3.2) POMPE DA ALTO VUOTO
POMPA A DIFFUSIONE
POMPA TURBOMOLECOLARE
136
3.3) POMPE DA ULTRA-ALTO VUOTO (UHV)
POMPE IONICHE
137
3.4)CONNESSIONI DA VUOTO
E’ così possibile il baking della linea (degassamento per giorni con fasce riscaldanti a T>100°C)
138
3.5) SCHEMA GENERALE DI UN CIRCUITO DA ALTO VUOTO
Operazioni
1. Prevuoto sulla pompa a diffusione
2. Prevuoto sul recipiente V
3. Alto vuoto sul recipiente V
4. Spegnimento della diffusione
5. Spegnimento della rotativa
139
3.7) PROCEDURE DI RICERCA CON UN CERCAFUGHE
140
4) VACUOMETRI
Si misura la differenza di altezza del fluido nei due rami, uno dei quali comunica con il volume
contenente il gas, e l’altro (riferimento) è in aria o in vuoto.
A MERCURIO E A OLIO
Δp = ρ fluido g ⋅ Δh
ρ(mercurio) ≅ 13 g cm 3
ρ(olio) ≅ 0.9 g cm 3
MC LEOD
p = ρ Hg g ⋅ Δh 1000
141
4.2) VACUOMETRI A CONDUCIBILITA’ TERMICA
Si misura la temperatura di un filamento al quale viene inviata una potenza elettrica nota.
PIRANI
142
4.3) VACUOMETRI A IONIZZAZIONE
TERMOIONICO
Gli elettroni che ionizzano il gas sono emessi dal filamento caldo. A corrente di griglia
I g = costante , I C ∝ p tra 10 −2 e 10 −8 mbar.
A p < 10 −8 torr , si comporta esso stesso come una pompa.
PENNING
E’ privo di filamento caldo, quindi viene anche detto “a catodo freddo”. Elettroni sempre presenti
nell’aria (radioattività naturale, raggi cosmici) vengono accelerati tra i due catodi e spiralizzati dal
campo magnetico per aumentare la probabilità d’urto con gli atomi del gas. Si crea una scarica la
cui intensità è proporzionale alla pressione p ed è misurata dalla corrente anodica. Misura tra 10 −2 e
10 −6 mbar.
143
5) CENNI SUGLI APPARATI
CRIOGENICI
Fig. 1
Come si vede nella Fig. 2, che mostra la curva della tensione di vapore Pv dell’elio liquido
con la transizione lambda a 2,17 K, pompando sopra il bagno di elio con una pompa di
grande portata si può abbassare Pv e così raffreddarlo fino a circa 0.9 K (a circa 10-2 mbar).
Fig. 2
144
5.2) IL CRIOSTATO A 3He
In una cella metallica, inizialmente in contatto tramite una camicia di elio gas con l’4He a
circa T=1 K, si può immettere l’isotopo 3He e condensarlo. Poiché esso ha una curva di
tensione di vapore più alta di quella dell’4He in Fig. 2, una volta isolata termicamente la
cella dall’4He liquido pompando via il gas di scambio nella camicia, si può cominciare a
pompare sull’3He liquido per raffreddarlo. Così un campione in contatto termico con la
cella dell’3He può raggiungere una temperatura di circa 0.3 K.
Fig. 3
Una miscela gassosa 3He-4He viene fatta circolare tra il distillatore (“still”), la camera di
mescolamento (mixing chamber) e i tubi, con un pompaggio a circuito chiuso. Passando
accanto al vaso (pot) pieno di 4He che, tramite pompaggio separato, è raffreddato a 1 K, la
miscela si fredda e gocciola attraverso la flangia fredda (cold plate) nella camera di
mescolamento (circuito rosa). Qui, al di sotto di 870 mK, 3He e 4He liquidi si separano in
una fase molto concentrata in 3He (più leggera, che resta in alto) e in una diluita, molto più
ricca in 4He (in basso). Pompando sulla fase diluita (circuito giallo) l’3He della fase
concentrata scende per cercare di ristabilire l’equilibrio ma così facendo deve assorbire
dall’ambiente entalpia di mescolamento e quindi lo fredda. L’3He vapore, pompato
attraverso il distillatore (dove l’4He superfluido resta in quiete avendo una tensione di
vapore Pv molto minore) quindi è via via più freddo; nella flangia scambia calore con quello
che arriva, finché non si stabilisce ai vari livelli l’equilibrio delle temperature mostrato in
figura, con la più bassa a circa 20 mK. Il riscaldatore sotto il distillatore ha la funzione di
mantenere costante la sua temperatura e quindi la pressione a cui lavora la pompa.
145
5.2) CRIOPOMPA/CRIOGENERATORE
I criogeneratori, anche detti criostati a ciclo chiuso, hanno il vantaggio di non richiedere l’uso,
costoso e scomodo, di liquidi criogenici. Uno dei più comuni, a doppio stadio, è illustrato nella Fig.
4: permette di raggiungere temperature molto basse (≈ 10K ) senza uso di gas liquefatti. Se usato per
raffreddare campioni destinati a misure ottiche, è tuttavia necessario smorzare le vibrazioni prodotte
dal pistone.
Fig. 4
Il gas elio, grazie al lavoro del pistone, effettua un ciclo refrigerante detto Gifford-Mac Mahon,
illustrato nelle pagine seguenti. Il criogeneratore può essere usato anche come criopompa (da alto
vuoto) montando sulle due flange fredde dei radiatori di elevata superficie, che adsorbono e
intrappolano le molecole di ossigeno e azoto dell’aria.
146
5.3) CICLO GIFFORD-MAC MAHON
147
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
Il criogeneratore funziona a circuito chiuso, utilizzando gas elio come fluido operatore. Il Ciclo
termodinamico seguito dal fluido è il "GIFFORD MAC MAHON".
Nella figura precedente é illustrato il criogeneratore nella versione a due stadi che è quella
normalmente usata per raggiungere le temperature di 10 K, indispensabili per il criopompaggio. Lo
stantuffo, in due stadi, si muove nel cilindro fra una posizione inferiore ed una posizione superiore;
in tal modo il gas viene spostato ciclicamente dalla camera A alla camera B e, attraverso questa, alla
camera C. All'interno dei due stadi dello stantuffo è alloggiato il rigeneratore la cui funzione è
quella di sottrarre calore al gas proveniente dal compressore e restituirla al gas che, dopo aver
subito l'espansione, torna al compressore. La differenza di pressione fra le camere del cilindro è
minima, dovuta solo alla perdita di carico del rigeneratore, per cui le tenute non sono sollecitate e
possono essere ridotte al minimo.
In figura è riportato anche il ciclo termodinamico nel piano T-S con la posizione dello stantuffo nei
punti più importanti.
Punto 1 - Può essere considerato l'inizio del ciclo. Con la valvola di scarico chiusa, viene aperta
quella di ingresso ed il gas ad alta pressione, proveniente dal compressore, riempie la camera
A ed i due rigeneratori.
Trasformazioni 1-2 e 1-2' - Con la valvola di scarico sempre chiusa e quella di ingresso aperta
continua la fase di riempimento. Lo stantuffo si muove verso l'alto, spostando il gas dalla
camera A alla camera B e da questa, attraverso il secondo rigeneratore, alla camera C.
Punti 2 e 2' - Il punto 2 è rappresentativo del gas che si trova sulla camera B (primo stadio), il punto
2' del gas che dalla camera B, raffreddato ulteriormente dal secondo rigeneratore, è passato
nella camera C (secondo stadio).
TrasFormazioni 2-3 e 2’-3' - La valvola di ingresso viene chiusa, mentre quella di scarico viene
aperta. Il gas subisce una istantanea espansione, si raffredda e ritorna al compressore
attraverso la valvola di scarico. Il gas del primo stadio subisce l’espansione 2-3, mentre quello
del secondo stadio subisce l'espansione 2’-3’, raggiungendo la temperatura minima del ciclo.
Punti 3 e 3’ - Sono i punti rappresentativi del gas che ha subito le espansioni, idealmente
isentropiche 2'-3' 2-3.
Trasformazioni 3-4 e 3'-4 - Con la valvola di ingresso sempre chiusa e quella di scarico aperta, il
gas continua ad uscire mentre lo stantuffo si muove verso il basso, spostando il gas dalla
camera C alla camera B e da questa alla camera A.
Punto 4 - E' il punto rappresentativo del gas residuo che, alla pressione di scarico, si trova nella
camera superiore A.
Trasformazioni 4-1 - Si chiude la valvola di scarico, si apre quella di ingresso ed il ciclo ricomincia.
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