Cei 10-9
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Norma Italiana
CEI 10-9
Data Pubblicazione Edizione
1997-09 Prima
Classificazione Fascicolo
10-9 3363 H
Titolo
Determinazione della permettività, del fattore di dissipazione dielettrica
e della resistività di liquidi isolanti
Title
Measurement of relative permittivity, dielectric dissipation factor and d.c. resistivity
of insulating liquids
NORMA TECNICA
COMITATO
ELETTROTECNICO CNR CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE • AEI ASSOCIAZIONE ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA ITALIANA
ITALIANO
SOMMARIO
La Norma si applica agli idrocarburi ed agli askarel liquidi alla temperatura di prova. Si applica inoltre a
liquidi isolanti diversi da quelli descritti, nel qual caso possono essere richieste altre procedure di pulizia
della cella.
La presente Norma costituisce la ristampa con modifiche editoriali, secondo il nuovo progetto di veste
editoriale, della Norma pari numero ed edizione (Fascicolo 610).
DESCRITTORI
liquidi isolanti; permettività; fattore di dissipazione dielettrica; resistività;
Europei
INFORMAZIONI EDITORIALI
Norma Italiana CEI 10-9 Pubblicazione Norma Tecnica Carattere Doc.
CDU
LEGENDA
(IDT) La Norma in oggetto è identica alle Norme indicate dopo il riferimento (IDT)
CAPITOLO
1 OGGETTO E SCOPO 1
A L L E G AT O
A TRADUZIONE DELLA PUBBLICAZIONE IEC N. 247 (1978): 2
A.1 Campo di applicazione ....................................................................................................................................................... 2
A.2 Definizioni .................................................................................................................................................................................... 2
A.3 Considerazioni generali ...................................................................................................................................................... 3
A.4 Apparecchiatura ........................................................................................................................................................................ 4
A.5 Solvente per la pulizia ......................................................................................................................................................... 6
A.6 Pulizia della cella di prova ............................................................................................................................................... 7
A.7 Prelievo dei campioni .......................................................................................................................................................... 7
A.8 Condizionamento e preparazione dei campioni .............................................................................................. 7
A.9 Riempimento della cella di prova ............................................................................................................................... 8
A.10 Temperatura di prova ........................................................................................................................................................... 8
A.11 Misura del fattore di dissipazione ................................................................................................................................ 8
A.12 Misura della permettività relativa ................................................................................................................................. 9
A.13 Misura della resistività (in corrente continua) .................................................................................................. 10
A PP ENDI CE
A PROCEDURE ALTERNATIVE PER LE PROVE DI ROUTINE DEL FATTORE
DI DISSIPAZIONE DIELETTRICA E DELLA RESISTIVITÀ DEI LIQUIDI ISOLANTI 12
A.1 Generalità .................................................................................................................................................................................... 12
A.2 Cella di misura ......................................................................................................................................................................... 12
A.3 Ambiente di prova ................................................................................................................................................................ 12
A.4 Temperatura di prova ......................................................................................................................................................... 12
A.5 Pulizia della cella ................................................................................................................................................................... 12
A.6 Preparazione dei campioni e riempimento della cella .............................................................................. 13
A.7 Tensione di prova ................................................................................................................................................................. 13
A.8 Misure ............................................................................................................................................................................................ 13
Fig. 1 Esempio di una cella a tre elettrodi per misure su liquidi ...................................................................... 14
Fig. 1a Esempio di schermatura della cella di fig. 1 ...................................................................................................... 15
Fig. 2 Esempio di una cella a due elettrodi, per misure su liquidi .................................................................. 16
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1 OGGETTO E SCOPO
CAPITOLO
1.1.1 Oggetto
La presente Norma si applica agli idrocarburi ed agli askarel liquidi alla tempe-
ratura di prova.
La presente Norma è pure applicabile a liquidi isolanti diversi da quelli descritti,
nel qual caso possono essere richieste altre procedure di pulizia della cella.
1.1.2 Scopo
La presente Norma ha lo scopo di descrivere i metodi di prova per la determina-
zione del fattore di dissipazione dielettrica, della permettività relativa e della re-
sistività (in corrente continua) dei dielettrici liquidi.
La presente Norma riporta in allegato la traduzione della Pubblicazione
IEC n. 247 (I978), che viene adottata come Norma CEI.
A.2 Definizioni
(1) Il termine askarel si riferisce ad una estesa categoria di liquidi isolanti che, essendo costituiti totalmente o parzialmente da
policlorobifenili, possono essere contaminanti persistenti per l’ambiente. Si deve avere cura, nel corso della manipolazione e
della eliminazione di questi prodotti, di non disperderli nell’ambiente.
(2) Cioè prove che fanno testo, da effettuare quando si presenti la necessità di garantire l’elevata precisione del risultato numerico.
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A.3 Considerazioni generali
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A.3.2 Resistività
La misura della resistività (in corrente continua) dei liquidi dipende da diverse
condizioni di prova, in particolare:
a) Temperatura
La resistività è particolarmente sensibile alle variazioni di temperatura poiché
dipende esponenzialmente dal reciproco della temperatura assoluta. Di con-
seguenza è necessario effettuare le misure in condizioni di temperatura suffi-
cientemente precise.
b) Intensità del campo elettrico
La resistività di un dato campione può essere influenzata dal valore della sol-
lecitazione applicata. Perché i risultati siano comparabili le misure devono es-
sere realizzate con gradienti di tensione approssimativamente uguali.
c) Durata dell’applicazione della tensione
Dopo l’applicazione di una tensione continua, la corrente attraverso il cam-
pione decresce tendendo verso un valore limite a causa della migrazione dei
portatori di carica verso gli elettrodi. Per convenzione si fissa a 1 min la dura-
ta dell’applicazione della tensione. Ogni variazione di tale durata può provo-
care scarti apprezzabili nei risultati di prova.
La resistività (in corrente continua) è fortemente influenzata dalla contaminazione
del campione e dipende dal tempo. Devono essere seguite esattamente le stesse
precauzioni descritte in 3.1 al fine di ridurre la dispersione dei risultati dovuta ad
una manipolazione impropria del campione di liquido o delle celle di prova, op-
pure ad effetti legati al tempo di permanenza nella cella. Come per il fattore di
dissipazione, impurezze ionizzabili e colloidali possono ugualmente influenzare
la resistività. La presenza di acqua in fase finemente dispersa può ridurre la resi-
stività in modo rilevante. L’acqua disciolta può diventare importante quando la
concentrazione si avvicina alla saturazione.
Nonostante tutti questi fattori che influenzano la significatività scientifica dei
risultati, la resistività (in corrente continua) resta un criterio utile.
A.4 Apparecchiatura
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modo da poter essere posta in un bagno o in una stufa mantenuta ad una op-
portuna temperatura costante e che la temperatura dell’elettrodo interno pos-
sa essere misurata;
2) i materiali utilizzati per la costruzione della cella non devono essere porosi e
devono poter resistere in modo soddisfacente alle temperature richieste. La
centratura degli elettrodi non deve essere influenzata da una variazione di
temperatura;
3) la superficie degli elettrodi in contatto con il liquido in prova deve avere una
finitura speculare per facilitare la pulizia. Non si deve avere alcuna intera-
zione chimica fra il liquido in prova e gli elettrodi. Questi non devono essere
deteriorati dai prodotti impiegati per la pulizia. Le celle di acciaio inossidabile
si sono dimostrate soddisfacenti per qualsiasi tipo di liquido isolante. L’allu-
minio e le sue leghe non possono essere utilizzati perché possono essere at-
taccati da detergenti alcalini.
Nota In generale le superfici placcate si sono rivelate meno soddisfacenti degli elettrodi di metallo
massiccio. Tuttavia, le superfici rivestite d’oro, di nickel o di rodio si sono dimostrate soddi-
sfacenti purché il rivestimento sia ben fatto e resti intatto. L’invar a rivestimento di rodio si è
rivelato soddisfacente e possiede inoltre il vantaggio di avere una debole dilatazione termica.
L’ottone placcato di nickel e di oro come pure l’acciaio inossidabile placcato di nikel sono stati
ugualmente utilizzati.
4) i materiali isolanti solidi utilizzati per sostenere gli elettrodi devono avere un
debole fattore di dissipazione e una alta resistività. Essi non devono assorbire
o essere alterati dai liquidi di taratura, di prova e dai prodotti usati per la pu-
lizia.
Nota La silice fusa è generalmente considerata come materiale adeguato per essere utilizzato come
isolante nella cella. A causa della differenza fra il coefficiente di dilatazione lineare dei metalli
usuali e quello della silice fusa, è necessario prevedere fra i giunti un gioco radiale sufficiente.
Questo gioco può diminuire la precisione della centratura degli elettrodi.
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to all’art. 6, montate e conservate in un ambiente asciutto e senza polvere. Può
essere ritenuto utile limitare l’utilizzo di una stessa cella ad una sola classe di li-
quidi.
A.4.3 Vetreria
Si dovrà usare normale vetreria di laboratorio di vetro borosilicato: bicchieri, ci-
lindri graduati, pipette, ecc.
Tutta la vetreria utilizzata per la manipolazione di campioni sarà pulita almeno
secondo il grado di pulizia raggiunto con la procedura descritta all’art. 6 e poi ac-
curatamente asciugata.
A.4.6 Cronometro
Precisione di 0,5 s per la misura della durata di applicazione della tensione.
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A.6 Pulizia della cella di prova
La pulizia della cella di prova è di estrema importanza nella misura delle pro-
prietà dielettriche a causa dell’estrema sensibilità dei liquidi isolanti alla più pic-
cola traccia di contaminanti.
È di conseguenza essenziale che la procedura sotto descritta sia seguita rigorosa-
mente.
n Smontare completamente la cella.
n Lavare a fondo tutte le parti con due porzioni di solvente (art. 5).
n Risciacquare tutte le parti con acetone e lavarle poi con un sapone o un de-
tergente leggermente abrasivo. Le particelle abrasive e l’operazione di pulitu-
ra non dovranno danneggiare la finitura speculare delle superfici metalliche.
n Far bollire in acqua distillata contenente il 5% di fosfato trisodico tutte le parti
per almeno 5 min. Effettuare poi diversi risciacqui con acqua distillata.
n Far bollire in acqua distillata tutte le parti della cella per almeno 1 h.
n Asciugare accuratamente tutte le parti della cella in una stufa riscaldata fra
105 e 110 °C per non più di 90 min in quanto alcuni materiali possono dete-
riorarsi. La durata di essiccamento dipende dal tipo di cella ma, in generale,
un periodo da 60 a 90 min è sufficiente per eliminare ogni traccia di umidità.
Dopo che gli elettrodi sono stati lavati, fare attenzione a non toccare più la loro
superficie con le dita nude.
Fare anche attenzione alla pulizia delle superfici dove sono poste le parti della
cella. Non esporle a contaminazione da parte di vapori o di polvere.
Nota Durante l’uso dei solventi devono essere osservate le precauzioni necessarie contro il fuoco e gli
effetti tossici sul personale.
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Il recipiente contenente il campione e i recipienti ausiliari sono tappati e il li-
quido è riscaldato in una stufa ad una temperatura superiore a quella di prova di
5-10 °C.
Con i liquidi suscettibili di venire ossidati, il periodo di riscaldamento non deve
superare 1 h.
Per ridurre il rischio di contaminazione, può essere opportuno utilizzare una stu-
fa diversa per ciascuna classe particolare di liquido.
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A.11.2 Misura
Dieci minuti dopo il riempimento della cella(1), effettuare la misura del fattore di
dissipazione mentre la temperatura dell’elettrodo interno è alla temperatura di
prova richiesta, con la tolleranza di ±1 °C Applicare la tensione solamente du-
rante la misura.
Dopo questa prima misura, vuotare la cella e riempirla con una seconda frazione
dello stesso campione seguendo la stessa procedura e con le stesse precauzioni
della prova precedente, omettendo tuttavia il risciacquo. Effettuare la misura. Le
due letture non dovranno differire l’una dall’altra di oltre 0,0001 più il 25% del
più elevato dei due valori misurati. Se questa condizione non è soddisfatta, pro-
seguire le misure su altre frazioni di campione fino a che si ottengano due letture
successive che non differiscano di oltre 0,0001 più il 25% del maggiore dei due
valori presi a confronto. Questi risultati saranno quindi considerati accettabili.
In alternativa le prove in doppio possono essere effettuate in celle differenti ma
di concezione equivalente. Le due letture devono soddisfare i criteri di accettabi-
lità precedenti.
Cn – Ca
C e = -------------------
εn – 1
Cg = Ca – Ce
dove:
Cn capacità della cella riempita con il liquido di taratura di permettività relativa εn
Ca capacità della cella con aria come dielettrico.
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Misurare la capacità Cx della cella riempita col liquido in prova e calcolare la per-
mettività relativa εx secondo:
Cx – Cg
ε x = ------------------
Ce
Ripetere la prova finché si sia ottenuta una ripetibilità del 5% del valore più ele-
vato.
Note: 1 La precisione massima si ottiene quando sono noti i valori Ca, Cn e εn alla stessa tempe-
ratura alla quale è determinato il valore Cx.
2 Quando si utilizza una cella a tre morsetti ben progettata e preventivamente controllata o
quando può essere accettata una precisione inferiore, il termine Cg può essere trascurato e
la permettività relativa può essere calcolata con la formula semplificata:
Cx
ε x = ------
Ca
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Calcolare la resistività in ohm metro con la formula:
U
ρ = K ---
I
dove:
U lettura della tensione di prova, volt,
I lettura della corrente, ampere,
K costante della cella, metri.
La costante K della cella è calcolata partendo dalla capacità, nel modo seguente:
Le due letture non dovranno differire l’una dall’altra di oltre il 35 % del valore più
elevato. Se questa condizione non è rispettata, continuare con altri riempimenti
fino a che si ottengano due misure consecutive della resistività differenti fra loro
meno del 35% del più elevato dei due valori a confronto.
Questi due risultati saranno considerati come accettabili.
Nota Una seconda misura effettuata dopo ciascun riempimento con inversione della polarità della
tensione può fornire informazioni sulla pulizia della cella e su altri fenomeni. Alcuni strumen-
ti elettronici, che non dispongono di commutatore per questa inversione, dovranno essere uti-
lizzati con precauzione per evitare di ottenere risultati erronei.
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APPENDICE
A PROCEDURE ALTERNATIVE PER LE PROVE DI ROUTINE DEL FATTORE DI
DISSIPAZIONE DIELETTRICA E DELLA RESISTIVITÀ DEI LIQUIDI ISOLANTI
A.1 Generalità
Queste procedure semplificate sono utili per verificare se il fattore di dissipa-
zione o la resistività di una serie di campioni di idrocarburi liquidi o di tipo
askarel in servizio in apparecchiature elettriche, o non ancora usati, sono peggio-
ri di certi valori specificati.
I metodi di prova descritti in questa appendice sono meno precisi di quelli de-
scritti precedentemente, ma permettono una maggiore rapidità di esecuzione con
un livello di precisione ancora del tutto accettabile.
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Quando un certo numero di campioni di uno stesso tipo di liquido isolante nuo-
vo deve essere provato consecutivamente la stessa cella può essere utilizzata sen-
za lavaggi intermedi, a condizione che il valore della grandezza misurata sul
campione precedente sia migliore del valore prescritto. In caso contrario la cella
di prova sarà pulita prima di essere utilizzata per le prove successive.
A.8 Misure
Quando il liquido non è riscaldato nella cella, la lettura è effettuata dopo un pe-
riodo di attesa nella cella da 10 a 15 min quando la temperatura dell’elettrodo in-
terno è alla temperatura prescritta con tolleranza di ±2 °C
Se il riscaldamento è effettuato nella cella, il liquido dovrà raggiungere la tempe-
ratura di prova entro 1 h (si applica ancora la tolleranza di 2 °C); poi saranno ef-
fettuate le misure. Quando sono richieste misure in corrente alternata, esse de-
vono sempre precedere quelle in corrente continua.
Si possono effettuare le misure su una sola porzione di prova per ciascun cam-
pione.
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Fig. 1 Esempio di una cella a tre elettrodi per misure su liquidi
LEGENDA
1 elettrodo interno
2 elettrodo esterno
3 anello di guardia
4 maniglia di sollevamento
5 anello di quarzo o di vetro borosilicato
6 anello di quarzo o di vetro borosilicato
7 livello minimo del liquido
Il volume del liquido è circa 45 cm3
Tutte le superfici in contatto con il liquido devono avere una finitura speculare
Dimensioni in millimetri
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Fig. 1a Esempio di schermatura della cella di fig. 1
LEGENDA
1 Anello di schermatura rimovibile (acciaio inossidabile)
2 Elettrodo esterno
3 Anello di guardia
4 Spina dell’elettrodo interno
5 Cavo schermato
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Fig. 2 Esempio di una cella a due elettrodi, per misure su liquidi
LEGENDA
a Pozzetto per il termometro
b Isolatore
c Due uscite per l’eccesso di liquido
d Intercapedine
Dimensioni in millimetri
a
Fine Documento
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La presente Norma è stata compilata dal Comitato Elettrotecnico Italiano
e beneficia del riconoscimento di cui alla legge 1º Marzo 1968, n. 186.
Editore CEI, Comitato Elettrotecnico Italiano, Milano - Stampa in proprio
Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 4093 del 24 luglio 1956
Responsabile: Ing. E. Camagni
Lire 35.000
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