Contratto Grafici
Contratto Grafici
Contratto Grafici
bilaterale
artigianato
trentino
Contratto
Per le imprese
e i lavoratori del settore
grafico ed editoria
Associazione Artigiani e Piccole Imprese della provincia di Trento
CGIL - CISL - UIL del Trentino
a cura di
Adriano Chinellato
CONTRATTO METALMECCANICI
INDICE
Il giorno 12 del mese di giugno 2001, presso la sede dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese
della provincia di Trento, in via Brennero 182
tra
l’Associazione Artigiani e Piccole Imprese della provincia di Trento,
rappresentata dal Presidente Provinciale Tullio UEZ
e dal Presidente della Sezione Grafici Stefano TOVAZZI
e
la SLC - CGIL rappresentata dal Sig. Paolo BALDO
la FISTEL - CISL rappresentata dal Sig. Luca GALANTE
la UILSIC - UIL rappresentata dal Sig. Ugo MAROCCHI
• premesso che in data 1 luglio 1998 è stato sottoscritto il C.C.N.L. per i lavoratori delle imprese arti-
giane area comunicazione;
• premesso che tale C.C.N.L. recepisce integralmente l’Accordo Interconfederale nazionale 3 dicem-
bre 1992 che ha sancito tempi e procedure della contrattazione integrativa provinciale.
viene stipulato
il presente Contratto Collettivo Provinciale Integrativo del Contratto nazionale,
da valere nella Provincia Autonoma di Trento per tutte le imprese iscritte
alla Associazione Artigiani e Piccole Imprese esercenti le seguenti lavorazioni:
Grafica ed editoria, Serigrafia, Cartotecnica, Eliografia, Copisteria,
Produzione astucci flessibili e stampati, Grafica pubblicitaria, Stampa e grafica tradizionale e digitale,
Studi di service e progettazione tecnica grafica.
Le parti contraenti, con la stipula del presente C.C.P I., ribadiscono la volontà di attuare - per quanto
di loro competenza - un sistema di relazioni industriali coerente con quanto stabilito dagli Accordi
Interconfederali del 3 agosto e 3 dicembre 1992, nonché dal vigente C.C.N.L. “Area comunicazione
Artigiani”.
In tale ambito le parti, pur ribadendo la propria autonomia di comportamento e di giudizio, convengo-
no sull’opportunità di privilegiare il confronto ed il dialogo come coerente metodo di relazione e di raf-
forzamento dei rapporti fra le rispettive organizzazioni.
Nel ribadire la sempre maggior importanza che il sistema artigiano ha acquisito nel sistema economi-
co provinciale, in relazione alla crescita occupazionale e della qualità del lavoro, le parti riconferma-
no il loro impegno al fine di consolidare e sviluppare il settore.
Per i motivi sopra esposti, le parti concordano di attuare inoltre periodici incontri al fine di valutare
congiuntamente:
• l’andamento produttivo ed occupazionale dei settori dell’area comunicazione;
• la complessiva consistenza numerica delle aziende, l’andamento macroeconomico dei settori e le loro
prospettive;
• l’evoluzione tecnologica, con particolare riguardo al riflesso che questa potrà avere sugli andamenti
occupazionali, sull’ambiente di lavoro,sul decentramento produttivo e sulle dinamiche salariali e del
costo del lavoro, nonché sui fabbisogni di manodopera e sulla formazione professionale.
La formazione professionale, nei settori dell’Area comunicazione dovrà tener conto delle particolarità
delle imprese dei settori.
Le parti firmatarie il presente contratto ritengono pertanto che l’approccio ai problemi della formazio-
ne non possa prescindere da tali specificità.
La formazione professionale e la formazione continua per gli addetti dell’area comunicazione costi-
tuirà obiettivo di primario interesse per le parti. Rimane comunque inteso che la formazione medesi-
ma non potrà prescindere dalle reali esigenze di mercato, atteso che nella stesura dei progetti e piani
formativi estrema attenzione dovrà essere posta a tali esigenze al fine di creare figure professionali
facilmente collocabili nei contesti aziendali.
Le parti convengono sull’assoluta priorità della tutela della salute all’interno dell’impresa artigiana.
Pertanto verranno fornite in appositi incontri, con cadenza annuale, informazioni disaggregate per
comparto, relative a:
• modificazioni strutturali delle imprese;
• innovazioni tecnologiche;
• presenza di sostanze tossico-nocive nei cicli produttivi e nelle lavorazioni.
Eventuali specifici incontri si terranno allo scopo di verificare situazioni relative ad aziende a rischio
ambientale interno (l. 626/94) e/o con forti problematicità sul versante dell’impatto ambientale.
In relazione al disposto di cui all’art. 13 del vigente C.C.N.L; e dalla legge 626/94, le aziende forni-
ranno ai lavoratori informazioni adeguate in materia di sicurezza ambientale e di salute, nonché di pre-
venzione degli infortuni in riferimento all’attività aziendale e alle mansioni specifiche del lavoratore.
Le parti potranno avvalersi della collaborazione dell’Ebat.
In ottemperanza a quanto stabilito dall’art.4 del vigente C.C.N.L., a far data dal 1 giugno 200l, le azien-
de erogheranno, mensilmente, un Premio di produttività collettivo provinciale stabilito nelle misure e
negli importi sotto indicati.
Gli aumenti salariali sopra indicati saranno inseriti nella retribuzione quale Premio di produttività col-
lettivo provinciale” [PPCP] in aggiunta ai valori pattuiti nel CPI di data 13 dicembre 1996.
Agli apprendisti l’elemento di cui sopra verrà corrisposto secondo le percentuali stabilite dal C.C.N.L.
Eventuali aumenti mensili, espressamente corrisposti a titolo di “acconto futuri miglioramenti retribu-
tivi” potranno essere assorbiti, sino a concorrenza degli incrementi previsti dal presente Contratto.
Ai lavoratori in forza alla data del presente accordo verrà corrisposta “una tantum” di lire 200.000
lorde uguali per tutti e sarà corrisposta in due tranches:
100.000 con la retribuzione del mese di giugno 2001;
100.000 con la retribuzione del mese di ottobre 2001.
Ai lavoratori assunti in corso d’anno tale “una tantum” competerà a tutti i lavoratori e verrà corrispo-
sta in frazioni di 1/5 per i lavoratori assunti nel corso del corrente anno. Si intende mese intero qualo-
ra l’assunzione sia stata effettuata entro il giorno 15 di ciascun mese.
Ai lavoratori part-time, la “una tantum” verrà corrisposta in misura proporzionale all’orario di lavoro
prestato.
Le parti dichiarano che è loro comune intento il miglioramento della produttività complessiva dei set-
tori dell’area comunicazione e della competitività delle imprese da realizzare anche attraverso gli stru-
menti previsti in materia di partecipazione economica dei lavoratori alle performance delle imprese.
Pertanto, in ottemperanza, coerenza e pieno rispetto delle linee strategiche definite dal Protocollo tra
le Parti sociali ed il Governo del 23 luglio 1993, le parti firmatarie il presente accordo convengono di
istituire una quota retributiva variabile in base a criteri, parametri, indicatori e relative quantità eroga-
te di seguito specificate.
a. andamento occupazionale complessivo degli addetti;
b. andamento macroeconomico dei settori dell’area comunicazione della Provincia Autonoma di Trento;
c. variazione del numero di lavoratori dipendenti il settore;
d. variazione del numero delle imprese.
La verifica dei risultati relativi al Premio di Risultato verrà effettuata in un apposito incontro fra le parti
entro il mese di marzo di ogni anno.
I dati per la verifica del Premio di Risultato saranno forniti dall Commissione Provinciale per
l’Artigianato e dall’Ente Bilaterale dell’Artigianato Trentino - EBA T.
Gli importi eventualmente erogati a consuntivo ed in funzione del raggiungimento del risultato positi-
vo degli indicatori di settore, matureranno annualmente e saranno erogati, a partire dal mese di aprile
di ogni anno, in quote mensili.
Livelli decorrenza 1°aprile 2002 valori annui in € valori mensili valori mensili in €
1° A 660.000 340 86 55.000 28,41
1° B 600.000 309,87 50.000 25,82
2° 540.000 278,89 45.000 23,24
3° 480.000 247.90 40.000 20,66
4° 390.000 201,42 32.500 16,53
5° B 324.000 167.33 27.000 13,94
5° 270.000 139,44 22.500 11,62
6° 144.000 74.37 12.000 16,20
Le parti, fermo restando quanto stabilito dall’art. 5 del CC L 13 dicembre 1996 in materia di
“Previdenza integrativa”, si impegnano a definire la materia non appena intervenga l’accordo quadro
definito a livello nazionale dalle rispettive Confederazioni.
DECORRENZA E DURATA:
Il presente Contratto Collettivo provinciale di Lavoro, per la parte normativa, avrà decorrenza
01.06.2001 ed avrà scadenza il 31.05.2005.
In riferimento ai benefici economici, le parti concordano di incontrarsi entro il primo trimestre del
2003 per verificare la validità del Premio di Risultato ed eventualmente trovare le soluzioni atte a ridi-
stribuire le quote di produttività di settore rilevate.
• premesso che in data 30.9.1993 è stato sottoscritto il Contratto Nazionale per dipendenti da aziende
Grafiche e Affini Artigiane;
• premesso che detto Contratto nazionale recepisce integralmente l’Accordo interconfederale nazionale 3
dicembre 1992 il quale sancisce tempi e metodi prestabiliti per la contrattazione integrativa provinciale
viene stipulato
il presente accordo provinciale collettivo integrativo del Contratto nazionale da valere
in Provincia di Trento per tutte le imprese aventi i requisiti di cui alla Legge provinciale n. 34
del 12.12.1977 “Nuova Disciplina dell’Artigianato” ed esercenti le seguenti attività:
Grafica ed editoria, serigrafica, cartotecnica, eliografica, copisteria, produzione astucci flessibili e
stampati, grafica pubblicitaria, computer grafica, studi di service e progettazione tecnico-grafica.
Le parti contraenti, con la stipula del presente accordo provinciale integrativo, intendono attuare, per
quanto di loro competenza, un sistema di relazioni sindacali coerente con quanto all’uopo stabilito
dagli Accordi Interconfederali del 3 agosto e del 3 dicembre 1992, nonché da quanto previsto dal
vigente C.C.N.L. Grafici Artigiani.
Nel ribadire la sempre maggior importanza che il sistema artigianato sta acquisendo nell’ambito del-
l’economia trentina, le parti si impegnano a favorire lo sviluppo dell’artigianato della grafica ed atti-
vità affini per accrescere l’occupazione, il consolidamento ed il radicamento delle aziende artigiane e
migliorare le condizioni di lavoro di tutti gli addetti.
Nel ribadire l’autonomia delle parti, l’Associazione Artigiani e Piccole Imprese della provincia di
Trento e Slc - Cgil, Fis - Cisl e Uilsic - Uil convengono sull’opportunità di dotarsi di un sistema di rela-
zioni sindacali che, attraverso il confronto fra le parti, migliori le relazioni e rafforzi i rapporti fra le
rispettive Organizzazioni.
In relazione di quanto sopra si terranno incontri periodici per procedere a delle valutazioni congiunte:
a) sull’andamento produttivo e occupazionale del comparto;
b) sulla complessiva consistenza numerica delle aziende, l’andamento del settore e le prospettive produttive;
c) sull’evoluzione tecnologica con particolare riguardo al riflesso che questa può avere sull’andamen-
to occupazionale, sull’ambiente di lavoro, sul decentramento produttivo, le dinamiche salariali e il
costo del lavoro, l’esigenza di mano d’opera e la formazione professionale.
Le parti concordano di utilizzare, così come previsto dagli accordi interconfederali del 1988 e del 1992,
1’Ente Bilaterale, quale sede per esaminare ed eventualmente dirimere e conciliare vertenze individuali
o collettive, in ordine a spettanze dei lavoratori e/o a licenziamenti.
La formazione professionale nel settore grafico ed affini dovrà tener conto dell’estrema peculiarità del-
l’attività delle imprese.
Le parti firmatarie del presente accordo ritengono pertanto che ogni opportuno approccio al problema
non possa prescindere da tale specificità.
La formazione professionale e la formazione continua per gli addetti dovrà costituire obiettivo di pri-
mario interesse per le parti firmatarie fermo, restando che la formazione professionale non potrà pre-
scindere dalle esigenze del mercato e a questo dovrà essere prestata la massima attenzione nella stesu-
ra dei piani formativi al fine di creare figure professionali facilmente collocabili.
Le parti convengono sulla assoluta priorità della tutela della salute all’interno dell’impresa grafica artigiana.
Verranno pertanto fornite informazioni, in specifici incontri annuali, disaggregate per comparto a livel-
lo provinciale, relative alla modificazione strutturale delle aziende, alle innovazioni tecnologiche e alla
presenza di eventuali sostanze nocive nelle lavorazioni.
Si terranno incontri specifici in relazione ad eventuali situazioni relative ad aziende a rischio ambien-
tale interno e/o all’impatto ambientale esterno.
In relazione a quanto previsto dall’art. 13 del vigente Contratto Nazionale e dal Decreto Ministeriale
626 le aziende forniranno ai lavoratori una informazione adeguata in materia di sicurezza e di salute
con particolare riferimento all’attività aziendale e alle mansioni del lavoratore.
Le parti potranno avvalersi della collaborazione dell’Ente Bilaterale.
In relazione a quanto stabilito dall’art. 4 del vigente C.C.N.L. le aziende erogheranno mensilmente un
premio di produttività collettivo provinciale a far data dal 1° gennaio 1997 nella misura sotto indicata.
Livello 1.1.1997
1° A L. 59.000
1° B L. 51.000
2° L. 48.000
3° L. 42.000
4° L. 37.000
5° B L. 31.500
5° L. 29.500
6° L. 26.000
Gli aumenti salariali sopra indicati saranno inseriti in busta paga come “Premio di produttività collet-
tivo provinciale (PPCP)”.
Agli apprendisti l’elemento di cui sopra verrà corrisposto secondo le percentuali stabilite dal contratto
nazionale.
Le parti si danno atto che il premio di produttività collettivo provinciale compensa i particolari incre-
menti di produttività resi dai lavoratori delle imprese grafiche artigiane del Trentino e che pertanto sarà
oggetto degli sgravi di decontribuzione previsti dall’accordo interconfederale nazionale del 23 luglio
1993 secondo le misure previste dalla legislazione di attuazione.
In ottemperanza alle relative disposizioni, copia del presente contratto sarà trasmessa, entro i tempi
previsti, all’Ufficio Provinciale del Lavoro e alle sedi Provinciali Inps e Inail.
Eventuali aumenti mensili, espressamente corrisposti a titolo di acconto su future migliorie contrattuali
potranno essere assorbiti sino a concorrenza degli incrementi retributivi previsti nel presente contratto
integrativo provinciale.
Le parti si danno atto dell’importanza che ha assunto dopo l’approvazione della Legge 335/95 l’avvio
di sistemi di previdenza complementare collettiva che integrando la previdenza pubblica obbligatoria
possano migliorare il grado di tutela previdenziale dei lavoratori.
Le parti inoltre convengono, ove compiutamente attuata la legislazione regionale e attivati i relativi
fondi integrativi, di incontrarsi per definire negozialmente la quota di T.F.R. destinata ad alimentare
la previdenza complementare e le eventuali quote ulteriori a carico del lavoratore dipendente.
Le parti convengono, sin d’ora, che le imprese artigiane grafiche contribuiranno con una somma pari
a L. 6.000 mensili per ciascun lavoratore iscritto al Fondo regionale secondo modalità e tempi che
saranno successivamente concordati.
La somma di cui sopra sarà posta a disposizione dei lavoratori interessati a decorrere dal mese suc-
cessivo a quello nel quale saranno attivati ed operativi i relativi fondi per la previdenza integrativa.
ACCORDO
In data 8 aprile 1994, presso la sede dell’Associazione Artigiani della Provincia di Trento
tra
l’Associazione Artigiani della Provincia di Trento, rappresentata per delega del Presidente
Fausto Roner da Gianni Cainel1i, Presidente della categoria dei Grafici artigiani,
assistito da Renzo Rensi, Nicola Berardi, Gabriella Benini e Tiziana Facchini
e
la FILIS - CGll., provinciale, rappresentata da Sergio Prandi
la FIS - CISL provinciale, rappresentata da Armando Tommasii
la UILSIC - U1L provinciale, rappresentata da Ugo Marocchi
si è convenuto quanto segue:
- considerate le divergenze di interpretazione sorte in seguito all’applicazione del nuovo C.C.N.L.
Grafici Artigianato del 30.09.1993 relativamente all’aggiornamento della paga base prevista con
decorrenza 01.07.1993 ed emerse in merito alle “disposizioni per i livelli 2° (ex B1), 4° (ex C1) e
5°(ex C2)” previste dall’Accordo integrativo provinciale dei Grafici Artigianato stipulato in data
19.04.1991 per i lavoratori in forza alla data del 30.06.1990 (pag. 4);
- considerato che le parti firmatarie il suddetto accordo citate in epigrafe intendono evitare soluzioni
interpretative sul punto ricorrendo ad azioni conflittuali di qualsiasi tipo,le parti citate compongono
le divergenze di cui sopra nel seguente modo:
a partire dalla retribuzione del corrente mese di aprile (01.04.1994) per i lavoratori sopra indicati (in
forza alla data del 30.06.1990) vengono ripristinati gli importi mensili di £ 31.000 per il livello 2°
(ex Bl), £ 43.000 per il livello 4° (ex C1), e £ 43.500 per i1livello 5° bis (ex C2) a titolo di supermi-
nimo individuale.
Tali importi, che erano stati assorbiti integralmente (per il liv. 2° ex B1) o in parte (£. 25.000 per il liv.
4° ex C1) dagli aumenti di paga base erogati in data 01.07.1993, saranno reinseriti nella retribuzione a
partire dal mese di aprile (01.04.1994).
Le parti stabiliscono inoltre che per il periodo pregresso 01.07.1993 - 31.03.1994 non siano ricono-
sciuti arretrati ad alcun titolo.
Infine le parti chiariscono che nell’ambito del sistema contrattuale per l’area grafica si faccia esclusi-
vo riferimento al C.C.N.L. Grafici Artigianato stipulato in data 19.07.1990 e successivi rinnovi e alle
condizioni di miglior favore (malattia, gratifica natalizia, automatismi, superminimi individuali per i
livelli 2° ex B1, 4°ex C1 e 5° bis ex C2) riconosciute per il personale in forza alla data del 30.06.1990
dall’Accordo integrativo provinciale stipulato in data 19.04.1991.
Letto, confermato e sottoscritto.
In data 19 aprile 1991 presso la sede dell’Associazione Artigiani della provincia di Trento
tra
l’Associazione Artigiani della provincia di Trento, rappresentata per delega del Presidente
Fausto Roner da Gianni Cainelli, Presidente della categoria dei grafici artigiani,
assistito da Renzo Rensi e Nicola Berardi
e
la FILIS - CGIL provinciale rappresentata da Sergio Prandi
la FIS - CISL provinciale rappresentata da Bruno Furlan
la UILSIC - UIL provinciale rappresentata da Ugo Marocchi
si e convenuto quanto segue:
stipulazione del presente accordo quale fonte integrativa contrattuale al
C.C.N.L. Grafici Artigianato del 19.07.1990 al fine di gestire la transizione al citato
C.C.N.L. dall’Accordo provinciale Grafici Artigianato del 19.03.1985.
Finalità del presente accordo è mantenere i trattamenti di miglior favore stabiliti, con l’Accordo pro-
vinciale del 1985 di cui sopra, per alcuni livelli e armonizzare l’applicazione del presente accordo con
l’applicazione del C.C.N.L. Grafici Artigianato quale oggettiva fonte normativa contrattuale di riferi-
mento.
2. Malattia
A tutto il personale viene garantito il seguente trattamento di miglior favore, non previsto dal C.C.N.L.
Grafici Artigianato:
nel caso di assenza del lavoratore per malattia riconosciuta dall’INPS verrà corrisposto al lavoratore
stesso quanto segue:
OPERAI: integrazione al 100% della paga globale di fatto dal 1° al 180° giorno.
APPRENDISTI: corresponsione del 50% della retribuzione di fatto dal 1 al 180 giorno.
3. Apprendistato
Per gli apprendisti vige il trattamento economico e normativo previsto dal CCNL Grafici Artigianato.
c) Automatismi
vengono riconosciuti i seguenti automatismi:
l’operaio 5BIS (ex D1) acquisisce dopo due anni di permanenza nel 5° bis il 4°;
livello (ex C1); il legatore 5BIS (ex D1) dopo due anni di permanenza in tale livello resta al 5 °bis e
ottiene una maggiorazione tale da garantirgli la retribuzione del livello C2 del C.C.N.L. Grafici
Industria.
Per i dipendenti di cui sopra, e quindi appartenenti alle categorie soggette ad automatismo secondo il
punto c). del presente accordo, gli eventuali scatti di anzianità maturati nel periodo 01.07.1990 -
31.03.1991 verranno assorbiti dall’incremento “ad personam” di cui al punto b. del presente accordo.
Lo stesso periodo si intende utile ai fini dell’iter professionale.
Resta inteso che la decorrenza del biennio utile alla maturazione del 1° scatto di anzianità avrà luogo
al termine dell’iter professionale previsto dal punto b del presente accordo.
La misura degli scatti sarà quindi quella di seguito indicata:
omissis
Per quant’altro non specificato nel presente accordo, si farà riferimento a tutti gli istituti normativi e
contrattuali previsti dal C.C.N.L. Grafici Artigianato del 19.07.1990.
4. Relazioni sindacali
Le parti concordano su un sistema di relazioni sindacali che consentano una più approfondita cono-
scenza delle problematiche che investono il rapporto di lavoro all’interno dell’azienda.
A tale scopo si auspica che le stesse parti possano trovare frequenti occasioni di incontri per discutere
e risolvere le problematiche di cui sopra.
Letto, approvato e sottoscritto.
GRAFICA ED EDITORIA
C.C.N.L. 01 luglio 1998
LAVORATORI DIPENDENTI DALLE IMPRESE ARTIGIANE GRAFICHE,
FOTOGRAFICHE, CARTOTECNICA, GRAFICO-PUBBLICITARIE E AFFINI
1 luglio 1997 - 30 giugno 2001
PARTE PRIMA
Comune
Art. 15 - ASSUNZIONI
Le assunzioni al lavoro vengono effettuate in conformità al presente CCNL ed alle disposizioni legis-
lative. In particolare, il datore di lavoro deve fare presente nella lettera di assunzione:
- decorrenza dell' assunzione, eventuale periodo di prova;
- qualifica, livello, mansioni e trattamento economico.
Da parte sua, il lavoratore, oltre al libretto di lavoro, dovrà produrre i necessari documenti INPS ed il
titolo di studio, le informazioni su residenza, domicilio, stato di famiglia, codice fiscale.
Se si tratta di lavoratore apprendista all’atto dell' assunzione egli dovrà produrre il titolo di studio e
dichiarare gli eventuali corsi professionali frequentati, nonché i periodi di lavoro già svolti.
Prima dell’assunzione, il lavoratore può essere sottoposto a visita medica.
Il lavoratore potrà essere sottoposto, prima dell' assunzione, a visita medica da parte del sanitario di
fiducia dell’azienda per l’accertamento di requisiti fisici e psico-attitudinali necessari per l’espleta-
mento del lavoro cui é destinato.
Egualmente potrà essere sottoposto a visita medica, effettuata da gabinetti medici o di analisi specia-
lizzati, gestiti da Enti pubblici o universitari, allorquando contesti la propria idoneità fisica a continuare
nell’espletamento delle proprie mansioni o ad espletarne altre che non siano incompatibili, per le mag-
giori gravosità, con la propria idoneità fisica.
Il datore di lavoro ha facoltà di far controllare la idoneità fisica del lavoratore da parte di Enti pubbli-
ci o da istituti specializzati di diritto pubblico.
Restano in ogni caso ferme le norme di legge circa le visite mediche obbligatorie, la cui diagnosi sarà
resa nota al lavoratore.
L’assunzione del lavoratore può essere fatta nell’ambito della qualificazione per la quale é stato richie-
sto, per un periodo di prova - che dovrà risultare da comunicazione scritta - la cui durata non può esse-
re superiore a:
Nei casi di infortuni sul lavoro e malattie professionali intervenuti durante il periodo di prova é dovu-
ta a carico del datore di lavoro, l' integrazione economica.
Durante il periodo di prova é ammessa, da entrambe le parti la rescissione del rapporto senza alcun
preavviso.
In questo caso, al lavoratore, oltre alla retribuzione pattuita, spetteranno i diversi ratei (gratifica, ferie,
TFR, ecc.) previsti.
I periodi di prova sono computati in caso di conferma come validi per l’anzianità dei lavoratori e per
la durata dell’apprendistato.
L’orario di lavoro - fermo restando quanto previsto in materia dalle norme legislative - é fissato in 8
ore giornaliere e/o 40 settimanali.
Qualora vi sia un regime di lavoro a turni, l’orario per il 3° turno é di 36 ore settimanali a parità di
retribuzione.
Nel caso in cui la distribuzione dell' orario settimanale sia articolato in 6 giorni l’orario giornaliero é
di 6 ore e 40 minuti.
Diverse distribuzioni dell’orario settimanale potranno essere definite a livello aziendale.
Le ore non lavorate in dipendenza di festività nazionali e infrasettimanali, cadenti in giorno lavorati-
vo, saranno computate al fine del raggiungimento dell’orario di lavoro settimanale.
Le parti convengono che a partire dal 1-7-1990 ogni lavoratore avrà diritto a permessi retribuiti pari a
16 ore per anno solare.
Tali permessi saranno usufruiti, previa intesa tra datori di lavoro e lavoratori, singolarmente o colletti-
vamente.
I permessi di cui ai commi precedenti matureranno per le frazioni di anno in dodicesimi considerando
un dodicesimo la frazione di mese superiore a 15 giorni.
Tali permessi dovranno essere utilizzati nel corso dell' anno. La parte eventualmente non utilizzata sarà
direttamente retribuita al lavoratore entro il 31 gennaio dell' anno successivo.
a) In presenza di turni di lavoro, ai lavoratori turnisti spetta una maggiorazione oraria pari al 6% e si
applica al 1° e 2° turno. Per il 3° turno la maggiorazione é del 24%.
Normalmente i turni si intendono di 8 ore ciascuno, comprensivi di mezz’ora di intervallo retribuito.
In caso di turni non avvicendati é esclusa la maggiorazione per il 1° turno purché questi inizi dopo
le ore 6, termini entro le ore 14 e comprenda l’intervallo meridiano retribuito di 30 minuti.
Il 2° turno non potrà terminare oltre le ore 24 con, in tal caso, una maggiorazione pari al 24% dopo
le ore 22.
b) Non si applica la mezz’ora di intervallo retribuita per i turni di lavoro fino a 6 ore.
c) Qualora il lavoro sia organizzato in 6 giorni settimanali, la durata del turno di lavoro non potrà supe-
rare le 7 ore e 10 minuti, comprensiva di 30 minuti di intervallo non retribuito e comporterà il paga-
mento della maggiorazione sia al 1° che al 2° turno.
La durata del riposo intermedio obbligatorio per i fanciulli e gli adolescenti fissato dalla legge
17-10-1967, n. 677 (per la tutela del lavoro minorile), potrà essere ridotta, in conformità al disposto
dell’art. 20, comma 2°, della legge stessa, a mezz’ora.
É considerato straordinario, ai soli fini contrattuali, il lavoro eseguito oltre le 8 ore giornaliere (6 ore e
40 minuti se il lavoro é svolto nell' arco di 6 giornate settimanali o l’orario giornaliero stabilito) o le
40 settimanali.
Le ore di prestazione straordinaria potranno - nella misura non inferiore a 1/3 - essere recuperate tra-
mite riposi compensativi non retribuiti ferma restando la maggiorazione prevista.
Per il godimento di questi riposi, nei limiti del possibile, varranno gli accordi diretti tra datore di lavo-
ro e lavoratore che, di norma verranno assunti al momento della decisione delle prestazioni d’orario
straordinario che, appunto, daranno luogo a tali riposi.
Di norma le prestazioni straordinarie verranno ripartite uniformemente tra tutti i lavoratori.
Per lavoro notturno si intende quello effettuato dalle ore 22 alle ore 6 del mattino.
Per lavoro festivo si intende quello effettuato nelle domeniche o nei giorni di riposo compensativo o
nelle festività di cui agli artt. 53 e 59 salvo quello che termina il 3° turno.
Non si considera festivo il lavoro prestato nei giorni di domenica dai lavoratori che godono del riposo
compensativo in altro giorno della settimana fatta salva la maggiorazione.
Per il lavoro straordinario notturno e festivo sono corrisposte le seguenti maggiorazioni percentuali da
calcolarsi sulla retribuzione oraria:
- lavoro straordinario 35%
- lavoro straordinario notturno escluso sabato e prefestivi 45%
In alternativa a quanto previsto dall’art. 22 del C.C.N.L. 30-9-1993 é possibile recuperare tutte le ore
di lavoro supplementare e straordinario svolto compresa la traduzione in termini di quantità orarie delle
relative maggiorazioni spettanti secondo le modalità di cui al medesimo art. 22, purché tale volontà
risulti da un atto sottoscritto tra l' impresa ed il lavoratore.
Tale recupero si realizzerà entro e non oltre un periodo di 12 mesi dall' inizio dell’accumulo delle ore
e delle relative maggiorazioni tenuto conto dei periodi di minore attività produttiva e delle esigenze del
lavoratore, compatibilmente queste ultime con le esigenze tecnico-produttive o organizzative dell’im-
presa. Il lavoratore che accetta questa modalità di recupero delle ore supplementari e straordinarie ha
diritto al riconoscimento di un’ulteriore quantità di ore di permesso retribuite pari al 4% delle ore
accumulate come previsto dal comma precedente.
Trascorso il periodo di 12 mesi, al lavoratore verrà liquidato l’importo corrispondente alle ore even-
tualmente ancora non recuperate, al valore della retribuzione oraria vigente al momento della eroga-
zione.
Nella busta paga mensile verranno evidenziate le ore supplementari e straordinarie accumulate, non-
ché la traduzione in quantità orarie delle relative maggiorazioni ed ulteriore quota di ore di permesso
maturata.
Il lavoratore é tenuto entro 10 giorni dal ricevimento della busta paga ad evidenziare eventuali errori
e/o non corrispondenza relativamente ai dati ivi indicati.
Per il suo carattere innovativo le parti, in sede nazionale e di osservatori regionali, procederanno a veri-
ficare l’efficacia della presente normativa e dei suoi esiti, entro due anni dalla stipula del C.C.N.L.
Fermo restando quanto previsto dal presente articolo, in sede di confronto regionale, possono essere defi-
nite specifiche regolamentazioni di costituzione e di recupero del monte ore accumulato dai singoli lavo-
ratori, avvalendosi della istituzione di un meccanismo di banca-ore territoriale, come indicato nell’art. 23.
Considerate le particolari caratteristiche del settore ed anche allo scopo di contenere l’entità dei ricor-
si allo straordinario ed a sospensioni del lavoro connessi a tale caratteristica, viene introdotta la flessi-
bilità dell’orario contrattuale di lavoro.
Per far fronte alle variazioni di intensità dell’attività lavorativa dell’azienda o di parti di essa, l’azien-
da potrà realizzare diversi regimi di orario in particolari periodi, con il superamento dell’orario con-
trattuale sino al limite delle 48 ore settimanali, per un massimo di 120 ore annue.
A fronte del superamento dell’orario contrattuale corrisponderà, di norma nei sei mesi successivi ed in
periodi di minore intensità produttiva, una pari entità di riposi compensativi. Tale recupero può avve-
nire anche prima dell’effettuazione delle ore eccedenti l’orario normale previsto.
I lavoratori interessati percepiranno la retribuzione relativa all’orario contrattuale settimanale sia nei
periodi di superamento che in quelli di corrispondente riduzione dell’orario contrattuale.
Per le ore prestate oltre l’orario contrattuale verrà corrisposta la maggiorazione del 10% da calcolarsi
sulla retribuzione di fatto da liquidare nei periodi di superamento dei medesimi.
Tale maggiorazione non é cumulabile con quanto previsto dall’art. 22.
Le modalità attuative di quanto previsto al 2o comma del presente articolo, relative alla distribuzione
delle ore di supero, alle forme, ai tempi di recupero delle riduzioni di orario compensative, saranno
definite congiuntamente, e per iscritto, in tempo utile tra l’azienda ed i lavoratori.
L’attuazione della flessibilità é impegnativa per tutti i lavoratori interessati, salvo deroghe individuali
motivate.
La presente normativa esclude prestazioni domenicali, salvo per le imprese del settore delle attività
fotografiche ed affini.
Il regime di flessibilità é incompatibile, per i lavoratori interessati, con contemporanee prestazioni indi-
viduali di lavoro straordinario.
Qualora venga attuato dal singolo lavoratore un regime di flessibilità superiore alle 40 ore, allo stesso
lavoratore, per l’anno in cui viene effettuata la flessibilità, vengono riconosciute 8 ore di permessi retri-
buiti aggiuntivi.
Ferma restando la non cumulabilità di diverse normative in materia, diverse condizioni previste da con-
tratti integrativi regionali, vigenti alla data di stipula del presente C.C.N.L., vanno salvaguardate e
potranno essere armonizzate a livello regionale.
Art. 24 - FERIE
I lavoratori di età superiore a 16 anni, che hanno un’anzianità di 12 mesi consecutivi presso la stessa
azienda, hanno diritto ogni anno ad un periodo di ferie, con la retribuzione commisurata all’orario con-
trattuale pari a 180 ore a far data dal 1-7-1990.
Per gli apprendisti di età non superiore a 16 anni la durata delle ferie, ai sensi dell’art. 14 della legge
19-1-1955, n. 25, non dovrà essere inferiore a 30 giorni.
Comunque agli operai e agli apprendisti, che non abbiano maturato il diritto alle ferie intere, spette-
ranno tanti dodicesimi di ferie quanti sono i mesi interi di anzianità.
Si computano, nell’anzianità, agli effetti della maturazione del diritto alle ferie, i periodi di assenza per
malattia, infortunio, gravidanza e puerperio nei limiti previsti dal presente contratto e per assenze giu-
stificate per un periodo non superiore a tre mesi complessivi nell’anno.
L’epoca delle ferie, salvo obiettive esigenze tecniche, sarà stabilita di norma nel periodo maggio-otto-
bre per le prime 3 settimane mentre il godimento dei giorni eccedenti la terza settimana potrà essere
I nuovi minimi di retribuzione riportati nelle tabelle allegate, che fanno parte integrante del presente
contratto, derivano dalla somma dei minimi di retribuzione al 31-1-1998 e degli incrementi retributivi
di seguito riportati.
Ai sensi e per gli effetti dell’Accordo interconfederale vigente in materia di riforma della struttura della
retribuzione, sottoscritto nelle date del 3 agosto e del 3-12-1992, le parti concordano, ai fini della defi-
nizione degli incrementi retributivi e del riallineamento, sui seguenti tassi di inflazione programmata:
- Secondo semestre 1997 - e anno 1998: 2,65%
- 1999: 1,50%
- 2000: 1,50%
- Primo semestre 2001: 0,75%
Premesso che l’I.V.C. deve essere erogata fino al mese di gennaio 1998 a partire dall’1-2-1998 ver-
ranno erogati, secondo gli importi indicati alle singole scadenze, i seguenti incrementi retributivi cor-
rispondenti ai tassi di inflazione programmata sopra concordati per i rispettivi periodi:
Incrementi retributivi
La somma forfetaria di lire 20.000 mensili, erogata, a partire dal mese di gennaio 1993, a titolo di
E.d.r., sarà considerata utile ai fini dei vari istituti contrattuali alla stessa stregua della ex indennità di
contingenza di cui alla L. n. 38/1986.
Eventuali aumenti mensili, corrisposti a titolo di acconto sui futuri miglioramenti contrattuali o in pre-
visione del presente rinnovo, saranno assorbiti fino a concorrenza degli incrementi retributivi previsti
dal presente C.C.N.L., mentre non sono assorbibili eventuali livelli retributivi derivanti da accordi inte-
grativi pattuiti a livello regionale.
Dichiarazione delle parti - Se per ragioni tecniche l’incremento retributivo relativo al mese di febbraio
1998, previsto dal presente C.C.N.L. non potrà essere erogato alla scadenza prevista, lo stesso sarà cor-
Le maggiorazioni per lavoro a turno del presente contratto, salvo i casi in cui le stesse siano state cor-
risposte per prestazioni occasionali, saranno computate nei vari istituti contrattuali come segue, ad
eccezione delle condizioni in atto eventualmente più favorevoli:
- per le ferie, in base a quanto avrebbe percepito il lavoratore se avesse prestato servizio;
- per la tredicesima mensilità e la gratifica natalizia, in base alla media maturata nell’anno ai titoli di cui sopra.
Nel caso di passaggio di qualifica l’anzianità trascorsa nella qualifica di provenienza deve valere agli
effetti del preavviso, delle ferie e del trattamento di malattia.
Art. 37 - ASSENZE
Art. 38 - PERMESSI
Al lavoratore saranno concessi brevi permessi per improrogabili giustificate necessità familiari.
Potranno altresì essere concessi brevi permessi ai lavoratori che ne facciano richiesta per giustificati
motivi, compatibilmente con le esigenze tecniche dell’azienda.
Per i permessi di cui ai commi precedenti nessuna retribuzione é dovuta al lavoratore e le ore perdute
potranno essere recuperate.
In conformità al DL 13-9-1946, n. 303, la chiamata alle armi per adempiere agli obblighi di leva o servi-
zio civile sostitutivo, sospende il rapporto di lavoro e il lavoratore ha diritto alla conservazione del posto.
La norma di cui sopra si applica subordinatamente all’osservanza dell’obbligo, da parte del lavorato-
re, di porsi a disposizione del datore di lavoro per riprendere il servizio entro 30 giorni dal congedo o
dall’invio in licenza illimitata.
Il richiamo alle armi non risolve il rapporto di lavoro ed il tempo trascorso in servizio é computato agli
effetti dell’anzianità.
Al lavoratore assente per malattia professionale o infortunio saranno conservati il posto di lavoro e
l’anzianità fino alla guarigione clinica, intesa questa nel senso che la stessa coincida con il rilascio del
certificato definitivo di abilitazione alla ripresa del lavoro, ovvero quando cessa da parte dell’Istituto
assicuratore l’erogazione dell’indennità temporanea economica secondo la legge in vigore.
L’assenza per malattia e le prosecuzioni devono essere comunicate all’impresa nello spazio di 24 ore,
salvo il caso di accertato impedimento, ed il certificato medico relativo deve essere consegnato o fatto
pervenire entro 3 giorni dall’inizio dell’assenza stessa.
Il lavoratore ammalato o infortunato non può essere considerato in ferie, né in preavviso, né in perio-
do di congedo matrimoniale, durante i previsti periodi di conservazione del posto.
Il lavoratore che entro 5 giorni dal termine del periodo di malattia non si presenti al lavoro, sarà con-
siderato dimissionario.
Per quanto concerne i controlli, valgono le leggi in vigore.
Ferme restando le disposizioni di legge sulla tutela fisica ed economica delle lavoratrici madri per
quanto non espressamente richiamato nel precedente articolo, le gestanti e le puerpere non possono
essere licenziate durante il periodo di gestazione accertato da regolare certificato medico fino al ter-
mine di interdizione del lavoro, di cui al comma seguente, nonché fino al compimento di un anno di
età del bambino.
Esse non possono essere adibite al lavoro durante i 2 mesi che precedono la data presunta del parto
indicata nel certificato medico di gravidanza (e qualora il parto avvenga dopo tale data per tutto il
periodo successivo che precede il parto) e durante i 3 mesi dopo il parto.
Durante il periodo di assenza obbligatoria dal lavoro di cui al comma precedente alle lavoratrici sarà
corrisposta una integrazione del trattamento corrisposto dall’Istituto assicuratore fino a garantire il
100% della retribuzione di fatto netta.
Il periodo di assenza obbligatoria dal lavoro sarà computato ai fini della anzianità di servizio, della gra-
tifica natalizia e delle ferie.
Le lavoratrici avranno inoltre diritto, a norma di legge, di assentarsi dal lavoro trascorso il periodo di
assenza obbligatoria, di cui al 2° comma del presente articolo, per un periodo di mesi 6, durante il quale
sarà loro conservato il posto e sarà corrisposta da parte dell’INPS una indennità giornaliera pari al 30%
della retribuzione.
Al lavoratore non in prova sarà concesso, in occasione del suo matrimonio, un periodo di congedo della
durata di 15 giorni consecutivi di calendario. Durante il periodo di congedo per gli impiegati decorre-
rà la normale retribuzione di fatto mensile; gli operai e gli apprendisti hanno diritto al pagamento di
quanto avrebbero percepito durante il congedo.
Per questi ultimi il trattamento economico di cui sopra é corrisposto dall’azienda in via anticipata ed é
comprensivo dell’assegno INPS.
La richiesta di congedo deve essere avanzata dal lavoratore salvo casi eccezionali con un anticipo di 6
giorni di calendario. La celebrazione del matrimonio dovrà essere documentata entro 30 giorni suc-
cessivi al termine del periodo di congedo tramite il certificato di matrimonio.
4) reati per i quali siano intervenute condanne penali definitive e per i quali, data la loro essenza, si
renda incompatibile la prosecuzione del rapporto di lavoro;
5) prestare la propria opera presso aziende che svolgono attività similari a quella presso la quale é
occupato, o comunque esercitare attività in concorrenza diretta con la medesima;
6) insubordinazione grave ai superiori;
7) furto;
8) danneggiamento volontario o con colpa grave del materiale dello stabilimento o del materiale in
lavorazione;
9) risse nell’azienda;
10) reati di cui al punto 4) commessi nell’ambito aziendale;
11) trafugamento di schizzi, disegni o documenti, di procedimenti di lavorazione o di fabbricazione o
di riproduzione degli stessi;
12) assenza ingiustificata per tre giorni di seguito, salvo che la giustificazione dell’assenza non sia
potuta pervenire all’azienda in tempo utile a causa di comprovati motivi di forza maggiore.
Dal 1-1-1990, in caso di risoluzione del rapporto di lavoro, é dovuto al lavoratore un trattamento di
fine rapporto da calcolarsi ai sensi della L. 29-5-1982, n. 297.
Per l’anzianità maturata precedentemente al 31-12-1989 valgono, in ogni caso, le norme contrattuali
applicate o comunque indicate nelle dichiarazioni obbligatorie (INPS - INAIL - Ispettorato del lavoro,
ecc.) oppure nelle Contrattazioni regionali e territoriali, fra le parti, a quella data in vigore.
Agli operai per l’anzianità di servizio maturata presso la stessa azienda indipendentemente da qualsia-
si aumento di merito sarà corrisposto per ogni biennio e fino ad un massimo di 5 bienni un aumento in
cifra fissa differenziata per ciascun livello retributivo.
L’importo degli aumenti - rapportato a mese - é il seguente:
Livelli Importi
2° 27.500
3° 26.000
4° 24.500
5° bis 23.000
5° 22.000
6° 20.000
Detti aumenti biennali fanno parte della retribuzione e non sono considerati ai fini dei cottimi e delle
altre forme di lavoro ad incentivo.
Gli aumenti periodici decorrono dal primo giorno del mese immediatamente successivo a quello in cui
si compie il biennio di anzianità.
Tuttavia, per gli operai che, sulla base del presente C.C.N.L., seguono iter professionali predetermina-
ti ai sensi dell’art. 19, l’anzianità utile ai fini della maturazione degli aumenti periodici decorre dal 1°
giorno del mese successivo a quello in cui il lavoratore avrà completato il proprio iter professionale.
Poiché l’anzianità valida per la maturazione degli scatti é quella aziendale in caso di passaggio di livel-
lo, compresi i casi di passaggio da operaio a impiegato, si farà luogo alla rivalutazione degli scatti
maturati al valore corrispondente a livello acquisito e la frazione del biennio in corso di maturazione
sarà utile per l’attribuzione dello scatto al valore del nuovo livello.
Tale norma, in base a quanto sopra stabilito, non si applica per i passaggi di livello che avvengono nel
corso dell’iter professionale.
Norma transitoria - Ai lavoratori che al 1-7-1990 avessero maturato, in seguito all’applicazione di qual-
siasi normativa, importi a titolo di aumenti periodici di anzianità tali cifre verranno congelate “ad per-
sonam” e concorreranno al raggiungimento dell’importo massimo previsto dal CCNL per il livello nel
quale sono inquadrati.
Per l’aumento periodico in corso di maturazione lo stesso verrà riconosciuto alla normale scadenza
(prevista precedentemente alla data di stipula del presente CCNL) con la corresponsione dell’importo
previsto, per il livello di appartenenza, dal presente articolo.
PARTE SECONDA
Operai
a) Il riposo settimanale coincide, di norma, con la domenica. Quando, nei casi consentiti, il lavoratore
lavori di domenica, oltre alle percentuali maggiorative previste, ha diritto al corrispondente riposo
compensativo in altro giorno settimanale da concordare e, comunque, non assimilabile alle ferie.
b) Altri giorni festivi sono:
- 1° gennaio
- 6 gennaio
- 1° maggio
- 25 aprile
- 15 agosto
- 1 novembre
- 8 dicembre
- 25 dicembre
- 26 dicembre
- Lunedì di Pasqua
- Ricorrenza del Santo Patrono della località dove ha sede l’impresa.
- Localmente o aziendalmente potrà essere concordato lo spostamento ad altro giorno della setti-
mana del godimento delle festività relative al 26 dicembre ed al Santo Patrono.
c) A decorrere dal 1-1-1985 i lavoratori usufruiranno di 4 giorni di riposo compensativo retribuito (8
ore per regime di prestazione su 5 giorni e 6 ore e 40 minuti per prestazione su 6 giorni, a parità di
retribuzione rispetto alle 40 ore) in relazione alla soppressione delle festività di cui alla legge n.
54/1977.
d) Le festività che cadono di domenica o nel giorno di riposo compensativo saranno retribuite nella
misura di 1/6 dell’orario settimanale contrattuale.
e) Il pagamento delle festività é dovuto anche in assenza del lavoratore, purché la ragione rientri nei
seguenti motivi:
- infortunio, malattia, gravidanza, puerperio, congedo matrimoniale, ferie, permessi e assenze per
giustificati motivi;
- sospensione dal lavoro per riposo compensativo o coincidenza con altre festività;
- sospensione dal lavoro, a qualunque causa dovuta indipendentemente dalla volontà del lavorato-
re, salvi, per quanto concerne le festività di cui al punto b), i periodi di sospensione del lavoro in
atto da oltre due settimane.
Nel caso di assenza per malattia, infortunio, gravidanza e puerperio, l’azienda integrerà il trattamento
degli Istituti mutualistici ed infortunistici, ove corrisposto, fino a raggiungere la retribuzione che per
detta festività l’operaio avrebbe percepito se non fosse stato ammalato o infortunato.
La retribuzione é oraria e si ottiene dividendo la retribuzione mensile per 173. In caso di orario setti-
manale di 36 ore la retribuzione oraria si ottiene dividendo la retribuzione mensile per 156.
Art. 55 - TRASFERTE
All’operaio in missione per esigenze di servizio spetterà il rimborso delle spese effettive di viaggio cor-
rispondenti a mezzi normali di trasporto, nonché il rimborso delle normali spese di vitto e alloggio, a
pié di lista, quando la durata della trasferta obblighi l’operaio ad incontrare tali spese.
La tredicesima mensilità, il cui pagamento avverrà di norma nel mese di dicembre é stabilita nella
misura di una mensilità globale di fatto (comunque non inferiore a 173 ore di retribuzione).
Agli effetti della liquidazione della gratifica natalizia verranno computate le sospensioni delle presta-
zioni di lavoro dovute a congedo matrimoniale, assenze giustificate, nonché dovute a malattia, infor-
tunio, nell’ambito dei periodi previsti di conservazione del posto, i periodi di assenza per gravidanza
e puerperio, ad integrazione delle quote erogate dagli istituti preposti.
La corresponsione deve avvenire, normalmente, alla vigilia di Natale. Nel caso di inizio o di cessazio-
ne del rapporto di lavoro durante il corso dell’anno, il lavoratore non in prova ha diritto a tanti dodice-
simi dell’ammontare della tredicesima mensilità quanti sono i mesi di servizio prestati presso l’azienda.
La frazione di mese superiore a 15 giorni sarà considerata come mese intero.
Il periodo di prova seguito da conferma é considerato utile per il calcolo dei dodicesimi di cui sopra.
a) Infortuni e malattie extraprofessionali - Al lavoratore assente per malattia verrà corrisposta una inte-
grazione a quanto il lavoratore percepisce, in forza delle disposizioni legislative, fino al raggiungi-
mento della paga globale di fatto.
Il licenziamento dell’operaio non in prova e non ai sensi dell’art. 42, o le sue dimissioni, dovranno aver
luogo con il seguente preavviso:
Il preavviso di regola deve essere dato per iscritto l’ultimo giorno della settimana lavorativa ed avere
decorrenza dal primo giorno della successiva.
In caso di dimissioni senza preavviso l’azienda ha diritto di trattenere sulle competenze dovute all’o-
peraio l’equivalente del preavviso da questi non dato.
L’azienda può anche esonerare l’operaio dalla prestazione del lavoro corrispondendo la retribuzione
delle ore lavorative mancanti al compimento del preavviso.
L’operaio che ha ricevuto il preavviso può interrompere il rapporto di lavoro prima della scadenza del
preavviso stesso, con la sola retribuzione relativa al periodo lavorato.
La retribuzione corrisposta in caso di preavviso lavorato o a titolo di indennità sostitutiva del preavvi-
so viene computata nella retribuzione annua ai fini del trattamento di fine rapporto.
PARTE TERZA
Impiegati
Il riposo settimanale coincide di regola con la domenica, salvo le eccezioni e le deroghe consentite
dalla legge.
Sono considerati giorni festivi, oltre le domeniche e i giorni prestabiliti per riposo compensativo setti-
manale, i seguenti:
a) festività nazionali:
- 25 aprile;
- 1 maggio;
b) altre festività:
- Capodanno;
- Epifania;
- Lunedì successivo alla Pasqua;
- 15 agosto (Assunzione della Beata Maria Vergine);
- 1o novembre (Ognissanti);
- 8 dicembre (Immacolata Concezione);
- 25 dicembre (S. Natale);
- 26 dicembre (S. Stefano);
- la ricorrenza del Santo Patrono della località ove ha sede lo stabilimento (per le unità produttive
ubicate nel Comune di Roma 29 giugno SS. Pietro e Paolo). Tale festività sarà localmente sposta-
ta ad altro giorno da stabilirsi tra le Organizzazioni territoriali qualora la ricorrenza del S. Patrono
coincida con altra festività retribuita.
In dette festività, quando non vi sia prestazione di lavoro, si intende che il pagamento della festività
stessa é compreso nella retribuzione mensile percepita dall’impiegato e non si farà, quindi, luogo ad
alcuna variazione del normale trattamento. Nel caso di prestazione di lavoro spetterà all’impiegato il
pagamento delle ore lavorative effettivamente prestate con la maggiorazione per lavoro festivo.
Nel caso in cui le festività sopra elencate cadano di domenica, sarà dovuto, oltre la normale retribu-
zione mensile, un ventiseiesimo della retribuzione stessa.
In sostituzione delle festività infrasettimanali abolite dalla legge 5-3-1977, n. 54, così come modifica-
ta dal DPR 28-12-1985, n. 792, vengono riconosciute 4 giornate di riposo con decorrenza della retri-
buzione.
Per quanto riguarda le due festività la cui celebrazione é spostata alla domenica (2 giugno e 4 novem-
bre), l’impiegato beneficerà del trattamento previsto per le festività che coincidono con la domenica.
Agli impiegati per l’anzianità di servizio maturata presso la stessa azienda indipendentemente da qual-
siasi aumento di merito sarà corrisposto per ogni biennio e fino ad un massimo di 5 bienni un aumen-
to in cifra fissa differenziata per ciascun livello retributivo.
L’importo degli aumenti - rapportato a mese - é il seguente:
Livelli Importi
1°A 31.000
1°B 31.000
2° 27.500
3° 26.000
4° 24.500
5° bis 23.000
5° 22.000
6° 20.000
Gli aumenti periodici decorrono dal primo giorno del mese immediatamente successivo a quello in cui
si compie il biennio di anzianità.
L’anzianità utile per la maturazione degli aumenti decorre dal compimento del 20° anno di età.
Tuttavia, per gli impiegati che, sulla base del presente C.C.N.L., seguono iter professionali predeter-
minati ai sensi dell’art. 17, l’anzianità utile ai fini della maturazione degli aumenti periodici decorre
dal primo giorno del mese successivo a quello in cui il lavoratore avrà completato il proprio iter pro-
fessionale.
Poiché l’anzianità valida per la maturazione degli scatti é quella aziendale, in caso di passaggio di
livello, si farà luogo alla rivalutazione degli scatti maturati al valore corrispondente al livello di acqui-
sizione e la frazione del biennio in corso di maturazione sarà utile per l’attribuzione dello scatto al
valore del nuovo livello.
Tale norma, in base a quanto sopra stabilito, non si applica per i passaggi di livello che avvengono nel
corso dell’iter professionale.
Norma transitoria - Agli impiegati che al 1-7-1990 avessero maturato, in seguito all’applicazione di
qualsiasi normativa, importi a titolo di aumenti periodici di anzianità tali cifre verranno congelate «ad
personam» e concorreranno al raggiungimento dell’importo massimo previsto dal C.C.N.L. per il livel-
lo nel quale sono inquadrati.
Per l’aumento periodico in corso di maturazione lo stesso verrà riconosciuto alla normale scadenza
(prevista precedentemente alla data di stipula del presente C.C.N.L.) con la corresponsione dell’im-
porto previsto, per il livello di appartenenza, dal presente articolo.
Norme applicative per gli impiegati in servizio al 1-1-1979 - Gli impiegati in servizio al 1-1-1979
hanno diritto alla maturazione di un importo massimo complessivo corrispondente a 12 scatti.
Passaggi di livello - Nei casi di passaggio di livello si farà luogo, sino a concorrenza dei nuovi valori
base contrattuali, all’assorbimento degli eventuali scatti di anzianità già maturati e l’eventuale ecce-
denza verrà mantenuta in cifra con diritto alla maturazione di ulteriori scatti biennali secondo gli
importi previsti dal nuovo regime nei limiti di un importo massimo complessivo, riferito al nuovo livel-
lo, corrispondente a 12 scatti.
Passaggi da operaio a impiegato - In caso di passaggio da operaio a impiegato verranno rivalutati gli
scatti maturati come operaio - secondo la disciplina prevista dal presente articolo - al valore valevole
per il livello di acquisizione, con diritto alla maturazione di ulteriori scatti nei limiti di un importo mas-
simo, riferito al nuovo livello, corrispondente a 5 scatti.
L’impiegato la cui normale mansione consista nel maneggio di denaro, per riscossioni e pagamenti con
responsabilità per errore anche finanziario, ha diritto ad una particolare indennità mensile pari al 7%
della retribuzione base del livello di appartenenza e dell’indennità di contingenza.
Le somme eventualmente richieste all’impiegato a titolo di cauzione dovranno essere depositate e vin-
colate a norma del garante e del garantito presso un istituto di credito di comune gradimento.
I relativi interessi matureranno a favore dell’impiegato.
Nel caso di interruzione del servizio dovuta a malattia od infortunio non determinato da eventi grave-
mente colposi imputabili all’impiegato, verrà accordato all’impiegato non in prova il seguente tratta-
mento:
1) per anzianità di servizio fino a 6 anni: conservazione del posto per mesi 12 e corresponsione del-
l’intera retribuzione per 6 mesi;
2) per anzianità di servizio oltre i 6 anni: conservazione del posto per 12 mesi e corresponsione della
intera retribuzione per 6 mesi e della metà di essa per altri 4 mesi.
Uguali diritti spetteranno all’impiegato in periodo di preavviso e sino alla scadenza del periodo stesso.
Agli effetti del trattamento sopra fissato é considerata malattia anche la infermità derivante da infortu-
ni non sul lavoro, purché esso non sia determinato da eventi gravemente colposi, imputabili al dipen-
dente stesso.
In caso di prolungamento dell’assenza al di là del limite massimo stabilito nei precedenti capoversi, il
datore di lavoro potrà effettuare ed il lavoratore chiedere, la risoluzione del rapporto conservandosi in
ogni caso al lavoratore il diritto di anzianità maturata ed alla indennità sostitutiva del preavviso.
Al lavoratore assente per malattia professionale o infortunio saranno conservati il posto di lavoro e
l’anzianità fino alla guarigione clinica, intesa questa nel senso che la stessa coincida con il rilascio del
certificato definitivo di abilitazione alla ripresa del lavoro, ovvero quando cessa da parte dell’Istituto
assicuratore l’erogazione dell’indennità temporanea economica secondo la legge in vigore.
L’assenza per malattia e le prosecuzioni devono essere comunicate all’impresa nello spazio di 24 ore,
salvo il caso di accertato impedimento, ed il certificato medico relativo deve essere consegnato o fatto
pervenire entro 3 giorni dall’inizio dell’assenza stessa.
Il lavoratore ammalato o infortunato non può essere considerato in ferie, né in preavviso, né in perio-
do di congedo matrimoniale, durante i previsti periodi di conservazione del posto.
Il lavoratore che entro 5 giorni dal termine del periodo di malattia non si presenti al lavoro, sarà con-
siderato dimissionario.
Alla scadenza dei termini avanti indicati, ove l’azienda proceda al licenziamento dell’impiegato, gli
corrisponderà il TFR, ivi compresa l’indennità sostitutiva del preavviso.
Per quanto concerne i controlli, valgono le leggi in vigore.
Il licenziamento dell’impiegato non in prova e non ai sensi dell’art. 43, o le sue dimissioni, dovranno
avere luogo con un preavviso di:
A) Per gli impiegati che non hanno superato i 5 anni di servizio:
1) 2 mesi e 15 gg. per gli impiegati dei livelli 1° A e 1° B
2) 1 mese e 15 gg. per gli impiegati dei livelli 2° e 3°
3) 1 mese per gli impiegati dei livelli 4°, 5° bis, 5° e 6°
B) Per gli impiegati che hanno superato i 5 anni di servizio e non i 10:
1) 3 mesi e 15 gg. per gli impiegati dei livelli 1° A e 1° B
2) 2 mesi per gli impiegati dei livelli 2° e 3°
3) 1 mese e 15 gg. per gli impiegati dei livelli 4°, 5° bis, 5° e 6°
C) Per gli impiegati che hanno superato i 10 anni di servizio:
1) 4 mesi e 15 gg. per gli impiegati dei livelli 1° A e 1° B
2) 2 mesi e 15 gg. per gli impiegati dei livelli 2° e 3°
3) 2 mesi per gli impiegati dei livelli 4°, 5° bis, 5° e 6°
I termini di disdetta decorrono dal 1° al 15° di ciascun mese.
La parte che risolve il rapporto senza l’osservanza dei predetti termini di preavviso, deve corrisponde-
re all’altra un’indennità pari all’importo della retribuzione per il periodo di mancato preavviso.
La retribuzione corrisposta in caso di preavviso lavorato o a titolo di indennità sostitutiva del preavvi-
so viene computata nella retribuzione annua ai fini del trattamento di fine rapporto.
É in facoltà della parte che riceve la disdetta ai sensi del 1° comma, di troncare il rapporto, sia all’ini-
zio, sia nel corso del preavviso, senza che da ciò derivi alcun obbligo di indennizzo per il periodo di
preavviso non compiuto.
Durante il compimento del periodo di preavviso il datore di lavoro concederà all’impiegato dei per-
messi per la ricerca di nuova occupazione; la distribuzione e la durata dei permessi stessi saranno sta-
bilite dal datore di lavoro in rapporto alle esigenze dell’azienda.
Tanto il licenziamento quanto le dimissioni saranno comunicati per iscritto.
1 SCOPO E APPLICABILITÀ
Il Fondo ha lo scopo di erogare prestazioni a favore delle imprese artigiane e dei lavoratori dipenden-
ti dalle stesse, è istituito ai sensi degli Accordi interconfederali e sulla base dei contenuti dell’atto
costitutivo dei Fondi Provinciali Accordo Interconfederale stipulato fra le parti costituenti l’Ente
Bilaterale, in Trento il 30 giugno 1995.
2 FINANZIAMENTI
Il Fondo è alimentato dalle imprese artigiane con contributi annuali, così come previsto dagli Accordi
Interconfederali del 1988 modificato in data 22 giugno 1993, e il suo intervento ha natura solidaristi-
ca tra le imprese artigiane.
Sono tenute al versamento al Fondo le imprese artigiane con personale dipendente, così come previsto
dai rispettivi contratti collettivi nazionali di lavoro con esclusione dell’edilizia, dell’autotrasporto e i
settori non coperti da contratti collettivi nazionali di lavoro.
Fermo restando che l’onere, dal punto di vista finanziario, è a carico del Fondo, lo stesso può avvaler-
si delle imprese per l’erogazione delle provvidenze.
La percentuale del 70 % si applica ad ogni singolo lavoratore, esclusivamente per le prime 40 ore della
somma dei periodi di sospensione effettuati nel corso dell’anno solare.
Ai dipendenti che non hanno i requisiti per accedere alla disoccupazione il Fondo interviene con la quota
del 40% per un massimo di 640 ore per singolo lavoratore.
Il Fondo non interviene nei casi di sospensione che prevedono periodi iniziali inferiori alle 40 ore conti-
nuative per singolo lavoratore.
I lavoratori sono tenuti alla sottoscrizione di una apposita Autocertificazione attestante il ricorso alla
disoccupazione ordinaria, specificando se si riferisce all’indennità con requisiti normali o indennità con
requisiti ridotti, o attestante il mancato ricorso alla disoccupazione perché privo dei requisiti.
Gli apprendisti non sono tenuti ad alcuna dichiarazione.
Le autocertificazioni, sottoscritte dai lavoratori dovranno essere fornite all’Ufficio paga dell’Azienda
o al consulente entro e non oltre 30 giorni dall’inizio della sospensione.
L’EBAT riterrà perfezionata la pratica con l’invio delle autocertificazioni di tutti i lavoratori interessa-
ti e solo successivamente provvederà all’erogazione del contributo.
L’EBAT potrà dare corso ad accertamenti presso Pubblici Uffici per verificare la rispondenza a verità
di quanto dichiarato.
Documentazione richiesta:
• accordo sindacale di sospensione; stipulato a livello provinciale con le OOSS costituenti l’EBAT
• copia del libro presenze
• copia dei versamenti al FSR EBAT anno in corso e due precedenti
• autocertificazione
• copia busta paga mese precedente l’evento
3.1.2 Contratti di solidarietà
A fronte di accordi sindacali che stabiliscano una riduzione dell’orario di lavoro al fine di evitare la dichia-
razione di esubero del personale dipendente l’EBAT - Fondo Sostegno al Reddito interviene a favore dei
lavoratori dipendenti a fronte di situazioni di difficoltà che comportino forme di riduzione dell’orario di
lavoro giornaliero, settimanale, mensile o annuale attuate con le procedure di cui all’art. 5 L. 19/7/93 n° 236.
In considerazione del fatto che la stipula del contratto di solidarietà non è compatibile con la richiesta di
disoccupazione ordinaria, le provvidenze riconosciute ai lavoratori interessati sono indicate nelle seguen-
ti misure per anno solare:
40% per un massimo di 340 ore per singolo lavoratore;
25% per le ulteriori ore.
Le percentuali sono riferite alla retribuzione da prendere a riferimento per il calcolo del contributo di soli-
darietà (ammontare delle retribuzioni lorde dei 12 mesi precedenti, escluso straordinario, denunciate
all’INPS).
La riduzione può essere richiesta per periodi continuativi superiori a 26 giorni lavorativi e per periodi supe-
riori o uguali a 40 ore per dipendente, con un massimale di 700 ore aziendali per dipendente per anno sola-
re e comunque non superiore a 800 ore aziendali nel biennio
Il calcolo delle ore di riduzione deve coincidere con l’aliquota di riduzione riportata sull’accordo, in caso
contrario il Ministero ritiene valida quest’ultima e riproporziona a questa le ore di riduzione, in questo caso
l’intervento di EBAT si adegua alla decisione Ministeriale.
Al momento della stipula dell’accordo sindacale per riduzione di orario ogni lavoratore interessato deve
aver fruito di tutte le ferie maturate, con esclusione di quelle previste per fermate collettive.
I contratti di solidarietà vanno stipulati a fronte di effettiva possibilità di ripresa dell’attività, si ritengono
escluse dalla riduzione di orario la stagionalità e la ciclicità dei prodotti.
Gli accordi aziendali sottoscritti di riduzione dell’attività vanno inviati in originale, entro 8 giorni dalla
data della stipula all’Ente Bilaterale dell’Artigianato Trentino, il Comitato di Gestione provvederà, diret-
tamente o tramite apposita Commissione opportunamente delegata, a verificare che i contenuti siano veri-
tieri e ad esprimere il parere di conformità.
Gli accordi vistati verranno restituiti alle singole imprese in tempo utile per la presentazione delle doman-
de agli uffici competenti.
Documentazione richiesta:
• accordo sindacale di riduzione di orario ; stipulato a livello provinciale con le OOSS costituen-
ti l’EBAT
• scheda informativa aziendale - dettaglio dell’orario ordinario - dettaglio dell’orario concordato
• scheda informativa per la determinazione del contributo ministeriale
• elenco nominativo dei lavoratori interessati
• copia del libro presenze
• copia dei versamenti al FSR EBAT anno in corso e due precedenti
• copia busta paga mese precedente l’evento
3.1.3 Malattia di lunga durata
Nei casi che il lavoratore sia impossibilitato di recarsi al lavoro per un sopraggiunto stato morboso, non
preesistente all’inizio del rapporto di lavoro, l’EBAT interviene con una provvidenza a favore dei
dipendenti a cui si garantirà:
1. sino al 180 giorno di malattia l’integrazione del 100% del salario, con esclusione dei primi tre gior-
ni, in deroga a quanto previsto al punto “Limitazioni”;
2. dal 181 giorno fino allo scadere del 270 giorno di malattia integrazione del 34% per tutta la durata
dell’intervento;
3. per gli apprendisti l’intervento sarà pari al 34% a partire dal primo giorno di mancata copertura da
parte dell’azienda, fino allo scadere del 270 giorno.
L’intervento dell’Ente Bilaterale vale per singolo o su più interventi riconducibili ad un’originaria patologia.
EBAT non si sostituisce a obblighi contrattuali aziendali ed interviene in assenza di integrazioni azien-
dali o dell’INPS.
Le percentuali sono riferite alla retribuzione in vigore al momento della prima assenza per malattia
effettuata dal lavoratore nell’anno solare.
Documentazione richiesta:
• generalità del dipendente
• data di assunzione
• fotocopia della documentazione presentata all’INPS
• copia del libro presenze
• copia dei versamenti al FSR EBAT anno in corso e due precedenti
• copia busta paga mese precedente l’evento
• fotocopia certificato medico indicante la prognosi della malattia
3.1.4 Maternità
Per le lavoratrici assunte da almeno 12 mesi, l’EBAT prevede il riconoscimento, qualora il contratto
applicato nell’azienda non contempli l’integrazione da parte dell’azienda, nei 5 mesi di assenza obbliga-
tori, di una integrazione al trattamento INPS fino a garantire il 100% della retribuzione netta.
Le percentuali sono riferite alla retribuzione in vigore al momento della prima interruzione per mater-
nità da parte della lavoratrice.
Documentazione richiesta:
• generalità della dipendente
• data di assunzione
• data presunta del parto
• fotocopia della documentazione presentata all’INPS
• copia del libro presenze
• copia dei versamenti al FSR EBAT anno in corso e due precedenti
• copia busta paga mese precedente l’evento
3.1.5 Aspettativa facoltativa per maternità
Per le dipendenti che, al termine del periodo obbligatorio di maternità, intendono usufruire della aspet-
tativa non retribuita post parto ai sensi della Legge 1204, al momento del rientro definitivo sul lavoro
l’EBAT riconoscerà una integrazione, a quanto corrisposto dall INPS fino a garantire il reddito pari al
50% della retribuzione netta in vigore al momento della prima interruzione di attività per maternità da
parte della lavoratrice stessa, per un totale di giorni 60 di assenza.
L’intervento sarà retroattivo e verrà erogato a favore di quelle dipendenti che hanno ripreso l’attività
lavorativa da almeno 60 giorni.
Documentazione richiesta:
• generalità della dipendente
• data di assunzione
• copia del libro presenze
• copia dei versamenti al FSR EBAT anno in corso e due precedenti
• copia busta paga mese della prima interruzione per maternità
• dichiarazione del datore di lavoro di ripresa dell’attività lavorativa da almeno da almeno 60 giorni
3.2 Limitazioni
Potranno accedere ai benefici del Fondo esclusivamente i dipendenti delle aziende artigiane in regola
con i versamenti all’Ente Bilaterale come previsto al punto Modalità.
Per tutte le erogazioni del presente regolamento e in particolare ai punti 3.1.1, 3.1.3, 3.1.5, da sole, o
cumulativamente con altri eventuali interventi, non potranno superare il tetto massimo riconosciuto
dalla Cassa Integrazione.
Nel caso in cui le somme stanziate non fossero sufficienti a coprire l’intero ammontare delle richie-
ste, queste saranno soddisfatte in misura proporzionale, o per minor periodo rispetto alla richiesta, o
per una percentuale inferiore.
Questo verrà stabilito ad insindacabile giudizio dal Comitato di Gestione dell’Ente Bilaterale.
Le domande per avere accesso alle prestazioni dei punti 3.1.3, 3.1.4, 3.1.5, 7, dovranno essere presen-
tate all’EBAT attraverso gli Uffici dei Soci Fondatori entro 60 giorni dall’evento e le prestazioni ver-
ranno liquidate entro 90 giorni dalla ricezione di tutta la documentazione richiesta.
Eventuali casi particolari saranno valutati dal Comitato di Gestione.
5 MODALITÀ
Il Fondo Sostegno al Reddito stanzierà ogni anno, gli importi per le specifiche voci di spesa sulla base
della programmazione di bilancio.
Il Comitato di Gestione, o una Commissione tecnica dallo stesso nominata, analizzerà entro 30 giorni
le domande pervenute.
Il Comitato di Gestione delibererà sulle provvidenze da erogare alle singole imprese e autorizzerà alla
liquidazione effettiva e si dovrà preventivamente accertare della corretta destinazione dei fondi, in par-
ticolare che le somme vengano indirizzate verso i lavoratori interessati per la parte di loro competenza.
Hanno titolo alle prestazioni dell’EBAT le aziende e i dipendenti delle stesse che risultino in regola con
i versamenti all’EBAT per l’anno in corso e per i due precedenti, da almeno sei mesi di calendario dalla
data del sopraggiungere dell’evento.
Fanno fede le date di versamento sulle ricevute bancarie o postali.
Si da mandato alla struttura tecnica di predisporre la modulistica prevista per il corretto funzionamento
degli interventi.
6 DIVULGAZIONE
Il presente Regolamento verrà inviato, tramite numero speciale, a tutte le aziende aderenti all’EBAT e
a tutti Consulenti del Lavoro della provincia di Trento.
Inoltre un congruo numero di copie verrà fornita ai Soci Fondatori, affinché provvedano ad eventuali
divulgazioni mirate in via breve.
INDENNITA REGIONALE
A FAVORE DEI LAVORATORI DISOCCUPATI INSERITI
NELLE LISTE PROVINCIALI DI MOBILITÀ
È in vigore la legge regionale che in Trentino Alto Adige istituisce, unica in Italia, l'indennità di mobi-
lità per i lavoratori che in caso di licenziamento dovuto a crisi dell'impresa, che non beneficiano degli
ammortizzatori sociali (cassa integrazione straordinaria e indennità di mobilità nazionale) previsti dalla
normativa nazionale.
I punti principali della legge
ART. 1
I beneficiari dell'indennità regionale:
Lavoratori licenziati per riduzione del personale residenti nella regione Trentino Alto Adige inseriti
nelle liste di mobilità della Provincia di Trento e di Bolzano, i quali non abbiano i requisiti per bene-
ficiare dell'indennità di mobilità prevista dalla legge nazionale n. 223/1991.
Es. Lavoratori licenziati da aziende artigiane, lavoratori licenziati da aziende occupanti meno di 16
dipendenti
ART. 2
Misura dell'indennità regionale:
L'indennità regionale verrà corrisposta nella misura dell'80% della retribuzione entro la quantità mas-
sima di £ 1.250.000 - mensili.
N.B. Si tratta della stessa quantità mensile prevista per gli altri lavoratori dalla legge nazionale, al
momento della approvazione della legge regionale n. 29/93.
ART. 3
Durata dell'indennità regionale:
- l'indennità regionale è corrisposta per una durata massima di 12 mesi;
- qualora, durante tale periodo, il lavoratore venga cancellato dalla lista di mobilità l'indennità regio-
nale cessa contemporaneamente;
- qualora il lavoratore venga sospeso dalla lista di mobilità sarà corrispondentemente sospesa anche l'in-
dennità regionale. L'erogazione dell'indennità regionale riprenderà alla cessazione della sospensione.
ART. 4
Cumulabilità
Per i mesi nei quali al lavoratore spetta il trattamento ordinario di disoccupazione, l' indennità regio-
nale è corrisposta ad integrazione dello stesso e nella differenza tra disoccupazione ordinaria e misura
massima (£ 1.250.000) dell'indennità regionale.
ART. 5
Domanda e decorrenza
La domanda di indennità regionale va presentata entro 30 giorni dal licenziamento, unitamente alla
domanda di disoccupazione ordinaria.
N.B. Trascorso tale termine cessa il diritto alla indennità regionale.
Art. 3
MISURE GENERALI DI TUTELA
Le misure generali per la protezione della salute e per la sicurezza dei lavoratori sono:
a) valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza;
b) eliminazione dei rischi in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico e, ove ciò
non é possibile, loro riduzione al minimo;
c) riduzione dei rischi alla fonte;
d) programmazione della prevenzione mirando ad un complesso che integra in modo coerente nella
prevenzione le condizioni tecniche produttive ed organizzative dell' azienda nonché l' influenza dei
fattori dell' ambiente di lavoro;
e) sostituzione di ciò che é pericoloso con ciò che non lo é, o é meno pericoloso;
f) rispetto dei principi ergonomici nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e
nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, anche per attenuare il lavoro monotono e quel-
lo ripetitivo;
g) priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale;
h) limitazione al minimo del numero dei lavoratori che sono, o che possono essere, esposti al rischio;
i) utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici, sui luoghi di lavoro;
l) controllo sanitario dei lavoratori in funzione dei rischi specifici;
m) allontanamento del lavoratore dall' esposizione a rischio, per motivi sanitari inerenti la sua persona;
n) misure igieniche;
o) misure di protezione collettiva e individuale;
p) misure di emergenza da attuare in caso di pronto soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei
lavoratori e di pericolo grave ed immediato;
q) uso di segnali di avvertimento e di sicurezza;
r) regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, macchine e impianti, con particolare riguardo ai
dispositivi di sicurezza in conformità alla indicazione dei fabbricanti;
s) informazione, formazione, consultazione e partecipazione dei lavoratori ovvero dei loro rappresen-
tanti, sulle questioni riguardanti la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro;
t) istruzioni adeguate ai lavoratori.
Le misure relative alla sicurezza, all’igiene ed alla salute durante il lavoro non devono in nessun caso
comportare oneri finanziari per i lavoratori.
Art. 4
OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO, DEL DIRIGENTE E DEL PREPOSTO
Il datore di lavoro, in relazione alla natura dell' attività dell' azienda ovvero dell' unità produttiva, valu-
ta, nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché
nella sistemazione dei luoghi di lavoro, i rischi per la sicurezza e per la salute dei lavoratori, ivi com-
presi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari
All’esito della valutazione di cui al comma primo, il datore di lavoro elabora un documento contenente:
a) una relazione sulla valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro, nella quale
sono specificati i criteri adottati per la valutazione stessa;
b) l' individuazione delle misure di prevenzione e di protezione e dei dispositivi di protezione indivi-
duale, conseguente alla valutazione di cui alla lettera a);
c) il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di
sicurezza.
Il documento é custodito presso l’azienda ovvero unità produttiva.
Il datore di lavoro:
a) designa il responsabile del servizio di prevenzione e protezione interno o esterno all’azienda secon-
do le regole di cui all’art. 8;
b) designa gli addetti al servizio di prevenzione e protezione interno o esterno all’azienda secondo le
regole di cui all’art. 8;
c) nomina, nei casi previsti dall’art. 16, il medico competente.
Il datore di lavoro adotta le misure necessarie per la sicurezza e la salute dei lavoratori, e in particolare:
a) designa preventivamente i lavoratori incaricati dell' attuazione delle misure di prevenzione incendi
e lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori in caso di pericolo grave e immediato, di salva-
taggio, di pronto soccorso e, comunque, di gestione dell' emergenza;
b) aggiorna le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi e produttivi che hanno
rilevanza ai fini della salute e della sicurezza del lavoro, ovvero in relazione al grado di evoluzione
della tecnica della prevenzione e della protezione;
c) nell' affidare i compiti ai lavoratori tiene conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rap-
porto alla loro salute e alla sicurezza;
d) fornisce ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale, sentito il responsabi-
le del servizio di prevenzione e protezione;
e) prende le misure appropriate affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni
accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico;
f) richiede l’osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti, nonché delle disposizioni
aziendali in materia di sicurezza e di igiene del lavoro e di uso dei mezzi di protezione individuali
messi a loro disposizione;
g) richiede l' osservanza da parte del medico competente degli obblighi previsti dal presente decreto,
informandolo sui processi e sui rischi connessi all' attività produttiva;
h) adotta le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dà istruzioni affin-
ché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato ed inevitabile, abbandonino il posto di lavoro
o la zona pericolosa;
i) informa il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa
il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;
l) si astiene, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro atti-
vità in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave e immediato;
m) permette ai lavoratori di verificare, mediante il rappresentante per la sicurezza, l’applicazione delle
misure di sicurezza e di protezione della salute e consente al rappresentante per la sicurezza di acce-
dere alle informazioni ed alla documentazione aziendale di cui all’art. 19, comma primo, lettera e);
n) prende appropriati provvedimenti per evitare che le misure tecniche adottate possano causare rischi
per la salute della popolazione o deteriorare l’ambiente esterno;
o) tiene un registro nel quale sono annotati cronologicamente gli infortuni sul lavoro che comportano
un' assenza dal lavoro di almeno un giorno. Nel registro sono annotati il nome, il cognome, la qua-
lifica professionale dell' infortunato, le cause e le circostanze dell' infortunio, nonché la data di
abbandono e di ripresa del lavoro. Il registro é redatto conformemente al modello approvato con
decreto del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, sentita la commissione consultiva per-
manente, di cui all' art. 393 del DPR 27-4-1955, n. 547, e successive modifiche, ed é conservato sul
luogo di lavoro, a disposizione dell’organo di vigilanza. Fino all' emanazione di tale decreto il regi-
stro é redatto in conformità ai modelli già disciplinati dalle leggi vigenti;
p) consulta il rappresentante per la sicurezza nei casi previsti dall’art. 19, comma primo, lettere b), c) e d);
q) adotta le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell’evacuazione dei lavoratori, non-
ché per il caso di pericolo grave e immediato. Tali misure devono essere adeguate alla natura dell’at-
tività, alle dimensioni dell' azienda ovvero dell' unità produttiva, e al numero delle persone presenti.
Il datore di lavoro effettua la valutazione di cui al comma primo ed elabora il documento di cui al
comma secondo in collaborazione con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e con il
medico competente, nei casi in cui sia obbligatoria la sorveglianza sanitaria, previa consultazione del
rappresentante per la sicurezza.
La valutazione di cui al comma primo e il documento di cui al comma secondo sono rielaborati in occa-
sione di modifiche del processo produttivo significative ai fini della sicurezza e della salute dei lavo-
ratori.
Il datore di lavoro custodisce, presso l’azienda ovvero l’unità produttiva, la cartella sanitaria e di
rischio del lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria, con salvaguardia del segreto professionale, e
ne consegna copia al lavoratore stesso al momento della risoluzione del rapporto di lavoro, ovvero
quando lo stesso ne fa richiesta.
Per le piccole e medie aziende, con uno o più decreti da emanarsi entro il 31-3-1996 da parte dei
Ministri del lavoro e della previdenza sociale, dell’industria, del commercio e dell' artigianato e della
sanità, sentita la commissione consultiva permanente per la prevenzione degli infortuni e per l’igiene
del lavoro, in relazione alla natura dei rischi e alle dimensioni dell’azienda, sono definite procedure
standardizzate per gli adempimenti documentali di cui al presente articolo. Tali disposizioni non si
applicano alle attività industriali di cui all' art. 1 del DPR 17-5-1988, n. 175, e successive modifiche,
soggette all' obbligo di dichiarazione o notifica ai sensi degli artt. 4 e 6 del decreto stesso, alle centra-
li, termoelettriche, agli impianti e laboratori nucleari, alle aziende estrattive ed altre attività minerarie,
alle aziende per la fabbricazione e il deposito separato di esplosivi, polveri e munizioni, e alle struttu-
re di ricovero e cura sia pubbliche sia private.
Per le medesime aziende di cui al comma nono, primo periodo, con uno o più decreti dei Ministri del
lavoro e della previdenza sociale, dell’industria, del commercio e dell' artigianato e della sanità, senti-
ta la commissione consultiva permanente per la prevenzione degli infortuni e per l’igiene del lavoro,
possono essere altresì definiti:
a) i casi relativi a ipotesi di scarsa pericolosità, nei quali é possibile lo svolgimento diretto dei compi-
ti di prevenzione e protezione in aziende ovvero unità produttive che impiegano un numero di addet-
ti superiore a quello indicato nell' allegato I;
b) i casi in cui é possibile la riduzione a una sola volta all' anno della visita di cui all’art. 17, lettera h),
degli ambienti di lavoro da parte del medico competente, ferma restando l' obbligatorietà di visite
ulteriori, allorché si modificano le situazioni di rischio.
Fatta eccezione per le aziende indicate nella nota (1) dell' allegato I, il datore di lavoro delle aziende
familiari, nonché delle aziende che occupano fino a dieci addetti non é soggetto agli obblighi di cui ai
commi secondo e terzo, ma é tenuto comunque ad autocertificare per iscritto l’avvenuta effettuazione
della valutazione dei rischi e l' adempimento degli obblighi ad essa collegati. L’autocertificazione deve
essere inviata al rappresentante per la sicurezza. Sono in ogni caso soggette agli obblighi di cui ai
commi secondo e terzo le aziende familiari nonché le aziende che occupano fino a dieci addetti, sog-
gette a particolari fattori di rischio, individuate nell' ambito di specifici settori produttivi con uno o più
decreti del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con i Ministri della sanità, dell’in-
dustria, del commercio e dell' artigianato, delle risorse agricole alimentari e forestali e dell' interno, per
quanto di rispettiva competenza.
Gli obblighi relativi agli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare, ai sensi del
presente decreto, la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati in uso a pubbliche amministrazioni o
a pubblici uffici, ivi comprese le istituzioni scolastiche ed educative, restano a carico dell’amministra-
zione tenuta, per effetto di norme o convenzioni, alla loro fornitura e manutenzione. In tal caso gli
obblighi previsti dal presente decreto, relativamente ai predetti interventi, si intendono assolti, da parte
dei dirigenti o funzionari preposti agli uffici interessati, con la richiesta del loro adempimento all’am-
ministrazione competente o al soggetto che ne ha l’obbligo giuridico.
Art. 5
OBBLIGHI DEI LAVORATORI
Ciascun lavoratore deve prendersi cura della propria sicurezza e della propria salute e di quella delle
altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui possono ricadere gli effetti delle sue azioni o omis-
sioni, conformemente alla sua formazione ed alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro.
In particolare i lavoratori:
a) osservano le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai
fini della protezione collettiva e individuale;
b) utilizzano correttamente i macchinari, le apparecchiature, gli utensili, le sostanze e i preparati peri-
colosi, i mezzi di trasporto e le altre attrezzature di lavoro, nonché i dispositivi di sicurezza;
c) utilizzano in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione;
d) segnalano immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e
dispositivi di cui alle lettere b) e c), nonché le altre eventuali condizioni di pericolo di cui vengono
a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell’ambito delle loro competenze e
possibilità, per eliminare o ridurre tali deficienze o pericoli, dandone notizia al rappresentante dei
lavoratori per la sicurezza;
e) non rimuovono o modificano senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di
controllo;
f) non compiono di propria iniziativa operazione o manovre che non sono di loro competenza ovvero
che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori;
g) si sottopongono ai controlli sanitari previsti nei loro confronti;
h) contribuiscono, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all' adempimento di tutti gli
obblighi imposti dall' autorità competente o comunque necessari per tutelare la sicurezza e la salu-
te dei lavoratori durante il lavoro.
TITOLO I - CAPO II
Servizio di prevenzione e protezione
Art. 9
COMPITI DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Art. 12
DISPOSIZIONI GENERALI
Ai fini degli adempimenti di cui all’art. 4, comma quinto, lettera q), il datore di lavoro:
a) organizza i necessari rapporti con i servizi pubblici competenti in materia di pronto soccorso, sal-
vataggio, lotta antincendio e gestione dell’emergenza;
60 Contratto grafica ed editoria
IGIENE E SICUREZZA SUL LAVORO
b) designa preventivamente i lavoratori incaricati di attuare le misure di cui all’art. 4, comma quinto,
lettera a);
c) informa tutti i lavoratori che possono essere esposti ad un pericolo grave e immediato circa le misu-
re predisposte ed i comportamenti da adottare;
d) programma gli interventi, prende i provvedimenti e dà istruzioni affinché i lavoratori possano, in
caso di pericolo grave ed immediato che non può essere evitato, cessare la loro attività, ovvero met-
tersi al sicuro, abbandonando immediatamente il luogo di lavoro;
e) prende i provvedimenti necessari affinché qualsiasi lavoratore, in caso di pericolo grave e immediato
per la propria sicurezza ovvero per quella di altre persone e nell' impossibilità di contattare il com-
petente superiore gerarchico, possa prendere le misure adeguate per evitare le conseguenze di tale
pericolo, tenendo conto delle sue conoscenze e dei mezzi tecnici disponibili.
Ai fini delle designazioni di cui al comma primo, lettera b), il datore di lavoro tiene conto delle dimen-
sioni dell' azienda ovvero dei rischi specifici dell' azienda ovvero dell' unità produttiva.
I lavoratori non possono, se non per giustificato motivo, rifiutare la designazione. Essi devono essere
formati, essere in numero sufficiente e disporre di attrezzature adeguate, tenendo conto delle dimen-
sioni ovvero dei rischi specifici dell' azienda ovvero dell' unità produttiva.
Il datore di lavoro deve, salvo eccezioni debitamente motivate, astenersi dal chiedere ai lavoratori di
riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato.
Art. 15
PRONTO SOCCORSO
Il datore di lavoro, tenendo conto della natura dell’attività e delle dimensioni dell’azienda ovvero dell'
unità produttiva, sentito il medico competente ove previsto, prende i provvedimenti necessari in mate-
ria di pronto soccorso e di assistenza medica di emergenza, tenendo conto delle altre eventuali perso-
ne presenti sui luoghi di lavoro e stabilendo i necessari rapporti con i servizi esterni, anche per il tra-
sporto dei lavoratori infortunati.
Il datore di lavoro, qualora non vi provveda direttamente, designa uno o più lavoratori incaricati dell’at-
tuazione dei provvedimenti di cui al comma primo.
Le caratteristiche minime delle attrezzature di pronto soccorso, i requisiti del personale addetto e la sua
formazione sono individuati in relazione alla natura dell' attività, al numero dei lavoratori occupati e
ai fattori di rischio, con decreto dei Ministri della sanità, del lavoro e della previdenza sociale, della
Funzione pubblica e dell' industria, del commercio e dell' artigianato, sentita la commissione consulti-
va permanente e il Consiglio superiore di sanità.
Fino all' emanazione del decreto di cui al comma 3 si applicano le disposizioni vigenti in materia.
TITOLO I - CAPO VI
Informazione e formazione dei lavoratori
Art. 21
INFORMAZIONE DEI LAVORATORI
Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva un’adeguata informazione su:
a) i rischi per la sicurezza e la salute connessi all’attività dell' impresa in generale;
b) le misure e le attività di protezione e prevenzione adottate;
c) i rischi specifici cui é esposto in relazione all’attività svolta, le normative di sicurezza e le disposi-
zioni aziendali in materia;
d) i pericoli connessi all’uso delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla base delle schede dei dati di
sicurezza previste dalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica;
e) le procedure che riguardano il pronto soccorso, la lotta antincendio, l’evacuazione dei lavoratori;
f) il responsabile del servizio di prevenzione e protezione ed il medico competente;
g) i nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di cui agli artt. 12 e 15.
Il datore di lavoro fornisce le informazioni di cui al comma primo, lettere a), b), c), anche ai lavorato-
ri di cui all’art. 1, comma terzo.
Art. 22
FORMAZIONE DEI LAVORATORI
Il datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore, ivi compresi i lavoratori di cui all’art. 1, comma
terzo, riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di sicurezza e di salute, con particola-
re riferimento al proprio posto di lavoro ed alle proprie mansioni.
La formazione deve avvenire in occasione:
a) dell’assunzione;
b) del trasferimento o cambiamento di mansioni;
c) dell’introduzione di nuove attrezzature di lavoro o di nuove tecnologie, di nuove sostanze e prepa-
rati pericolosi.
La formazione deve essere periodicamente ripetuta in relazione all' evoluzione dei rischi ovvero all’in-
sorgenza di nuovi rischi.
Il rappresentante per la sicurezza ha diritto a una formazione particolare in materia di salute e sicurez-
za, concernente la normativa in materia di sicurezza e salute e i rischi specifici esistenti nel proprio
ambito di rappresentanza, tale da assicurargli adeguate nozioni sulle principali tecniche di controllo e
prevenzione dei rischi stessi.
I lavoratori incaricati dell’attività di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei lavo-
ratori in caso di pericolo grave ed immediato, di salvataggio, di pronto soccorso e, comunque, di
gestione dell’emergenza devono essere adeguatamente formati.
La formazione dei lavoratori e quella dei loro rappresentanti di cui al comma quarto deve avvenire, in
collaborazione con gli organismi paritetici di cui all' art. 20, durante l’orario di lavoro e non può com-
portare oneri economici a carico dei lavoratori.
I Ministri del lavoro e della previdenza sociale e della sanità, sentita la commissione consultiva per-
manente, possono stabilire i contenuti minimi della formazione dei lavoratori, dei rappresentanti per la
sicurezza e dei datori di lavoro di cui all’art. 10, comma terzo, tenendo anche conto delle dimensioni
e della tipologia delle imprese.
SLC CGIL
Via Muredei, 8 - 38100 Trento
Tel 0464.401 966 - fax 0461.935 176
Internet : www.cgil.it/slc.trentino - e-mail: [email protected]
Segretario: Paolo Baldo
FISTEL CISL
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Tel. 0461.215 210 - Fax 0461.237 458
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Coordinatore: Diego Faccini
UILCOM UIL
Via Scaligero, 2 - 38066 Riva del Garda
Tel. 0464.554 298 - fax. 0464.559 161
Internet: www.uil.tn.it - e-mail: [email protected]
Segretario: Ugo Marocchi
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