Lo studio di Franco Albini viene incaricato di progettare un nuovo palazzo uffici per circa tremila addetti dell'Eni a San Donato Milanese. L'edificio a cinque piani ha una pianta cruciforme con quattro bracci aggregati secondo una geometria ortogonale. I prospetti sono scanditi da finestre a nastro e fasce in poliestere rosso che alloggiano le tubazioni.
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Lo studio di Franco Albini viene incaricato di progettare un nuovo palazzo uffici per circa tremila addetti dell'Eni a San Donato Milanese. L'edificio a cinque piani ha una pianta cruciforme con quattro bracci aggregati secondo una geometria ortogonale. I prospetti sono scanditi da finestre a nastro e fasce in poliestere rosso che alloggiano le tubazioni.
Lo studio di Franco Albini viene incaricato di progettare un nuovo palazzo uffici per circa tremila addetti dell'Eni a San Donato Milanese. L'edificio a cinque piani ha una pianta cruciforme con quattro bracci aggregati secondo una geometria ortogonale. I prospetti sono scanditi da finestre a nastro e fasce in poliestere rosso che alloggiano le tubazioni.
Lo studio di Franco Albini viene incaricato di progettare un nuovo palazzo uffici per circa tremila addetti dell'Eni a San Donato Milanese. L'edificio a cinque piani ha una pianta cruciforme con quattro bracci aggregati secondo una geometria ortogonale. I prospetti sono scanditi da finestre a nastro e fasce in poliestere rosso che alloggiano le tubazioni.
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FONDAZIONE DELL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI,
PIANIFICATORI, PAESAGGISTI E CONSERVATORI
DELLA PROVINCIA DI MILANO Cc.279/itinerari
Terzo Palazzo Uffici Saipem (ex-Snam) / 1969-1974 /
Franco Albini, Franca Helg, Antonio Piva Terzo Palazzo Uffici Saipem (ex-Snam) / 1969-1974 / F. Albini, F. Helg, A. Piva
viale Alcide De Gasperi 16, San Donato Milanese
dall’accostamento di tre forme rettangolari della modanatura tecnologica ad un allungate slittate tra loro: quella centrale serramento in alluminio sia alla base di un Lo studio composto da Franco Albini, centro del lotto e ha una pianta cruciforme, contiene, in posizione baricentrica, i servizi sistema di facciata che, ripetuto ad libitum, Franca Helg e Antonio Piva (a cui da pochi con quattro bracci aggregati tra loro e i sistemi di distribuzione verticale. Le chiude i volumi dell’edificio riproducendo anni si è unito anche il figlio di Franco, secondo una rigida geometria ortogonale: due esterne sono interamente destinate la natura seriale dell’attività che vi si Marco) viene incaricato da Eni e Snam di la coppia più estesa è caratterizzata da un ad accogliere gli spazi per gli uffici, la cui svolge. progettare un nuovo palazzo uffici, il terzo, andamento parallelo all’asse Nord-Sud regolarità – al loro disegno è sottesa una CARLO VENEGONI dopo i primi due realizzati rispettivamente mentre quella Est-Ovest risulta accorciata maglia di 1,20 m di lato – permette un alto da Marcello Nizzoli con Giuseppe per la presenza del volume della mensa, grado di flessibilità. Mario Oliveri (1955-1957) e da Marco non prevista nel primo progetto ma inserita All’esterno, lo slittamento Bacigalupo con Ugo Ratti (1959-1962). in itinere dalla committenza. Nel punto di apparentemente casuale e mai simmetrico L’Ente Nazionale Idrocarburi, ancora in incrocio delle quattro ali il volume viene dei volumi che compongono le ali, VISTA DI SCORCIO (FOTO DI BARBARA PALAZZI) pieno sviluppo, commissiona un edificio svuotato ad accogliere un grande atrio conferisce varietà e un certo dinamismo direzionale per circa tremila addetti da di ingresso, impreziosito da una scala a ai prospetti, altrimenti molto semplici. costruirsi in un lotto di forma regolare, nel sviluppo poligonale realizzata in acciaio e Caratterizzati dallo spiccato sviluppo cuore del nuovo quartiere di Metanopoli. granito. orizzontale, i fronti sono infatti scanditi L’edificio di cinque piani si situa al In pianta ciascuno dei bracci è ottenuto dalla successione di finestre a nastro in alluminio anodizzato e innervati da fasce DISEGNO PROSPETTICO DEL COMPLESSO (IMMAGINE DA FONDAZIONE FRANCO ALBINI) convesse realizzate in poliestere rosso vermiglio, che alloggiano le tubazioni del sistema di condizionamento. Ancora una volta, come nel progetto per la Rinascente (1957-1961) di piazza Fiume a Roma, e soprattutto in analogia con l’edificio delle nuove Terme Zoja a Salsomaggiore (1964-1971), anch’esso impostato su una pianta cruciforme, Albini affida l’orditura dei prospetti a un componente edilizio dominante, qui la carenatura in poliestere, che copre tutte le parti non vetrate delle pareti verticali. Nel complesso però la soluzione adottata a San Donato appare meno caratterizzante, sebbene l’accostamento