Opere Principali Arch Block

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Opere principali

di Architettura
di Franco Albini
1931 - 1945
Opera Descrizione Periodo

Casa a struttura d’acciaio alla V Triennale di Milano Nel 1933 si svolge nel “Palazzo dell’arte” realizzato da Giovanni Muzio la prima edizione della Triennale di 1933
(con G. Pagano - capogruppo - R. Camus, G. Minoletti, G. Mazzoleni, Milano, che prende il posto dell’Esposizione internazionale delle arti decorative e industriali moderne di
G. Palanti) Monza, proseguendone gli appuntamenti.
Luogo di confronto e di riflessione sugli sviluppi del mondo del progetto e della produzione, la Triennale
di Milano avrà un ruolo decisivo nella promozione dell’architettura moderna italiana. All’interno del Parco
Sempione vengono realizzati una serie di edifici dimostrativi di una nuova idea di abitare. Il giovane Albini
vive in prima persona l’evento della prima triennale milanese. Fa parte infatti del gruppo, coordinato da
Giuseppe Pagano, impegnato nella realizzazione di una “casa a struttura d’acciaio”. In questo edificio dal
forte carattere sperimentale il rapporto tra struttura e costruzione è denunciato attraverso l’esibizione del
nudo telaio d’acciaio nei primi due piani.
In particolare Albini si occupa con Giancarlo Palanti dell’arredamento di uno degli alloggi.

Opere principali di Architettura di Franco Albini | 3


Opera Descrizione Periodo

Allestimento della Sala dell’Aerodinamica alla Mostra Il campo degli allestimenti espositivi è il primo in cui Albini cimenta il suo esercizio progettuale ed anche 1934
dell’Aeronautica italiana, Palazzo dell’Arte, Milano quello che gli permetterà di esprimere al meglio e con continuità nel tempo i caratteri della proprio lin-
guaggio spaziale. Queste architetture provvisorie, della cui memoria oggi restano solo i disegni e le foto-
grafie d’epoca, sono state per gli architetti italiani un importante terreno di ricerca e sperimentazione.
La Mostra dell’Aeronautica italiana, allestita nel Palazzo dell’Arte di Milano, Franco Albini si occupa della
Sala dell’aerodinamica. L’allestimento è composto da griglie metalliche a maglie larghe appoggiate a un
telaio di legno bianco su cui sono applicate scritte e grandi pannelli fotografici.

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Opera Descrizione Periodo

Padiglione INA alla Fiera Campionaria di Milano L’edificio è pensato come struttura permanente per gli allestimenti espositivi dell’Istituto Nazionale 1935
Assicurazioni alla Fiera Campionaria di Milano (per lo stesso committente Albini aveva realizzato i padiglio-
ni provvisori nel 1933 e nel 1934).
La costruzione, realizzata in mattoni e cemento armato con rivestimento di intonaco bianco è composta
da due volumi accostati, ordinati secondo una maglia modulare quadrata.
All’interno i diaframmi di rete metallica che vanno da terra fino al soffitto e i pannelli di vetro retinato e
vitrex bianco trasparente creano uno spazio avvolgente e dinamico.
La luce entra dall’alto, attraverso tre gole che attraversano tutto il salone, e dalla grande vetrata a nord,
posta davanti alla maglia strutturale.
Il rapporto con la Fiera di Milano proseguirà fino alla fine della carriera professionale di Albini, con la rea-
lizzazione di numerosi stand espositivi.

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Opera Descrizione Periodo

Allestimento della “Stanza per un uomo” alla VI Triennale di Milano Alla VI Triennale di Milano del 1936, segnata dalla tragica scomparsa di Edoardo Persico, la “Mostra dell’a- 1936
bitazione”, ospitata nel nuovo padiglione costruito da Giuseppe Pagano, è affidata a un gruppo di giovani
progettisti milanesi. Albini si occupa (con R. Camus, P. Clausetti, I. Gardella, G. Mazzoleni, G. Minoletti, G.
Mucchi, G. Palanti, G. Romano) dell’arredamento di tre alloggi tipici e sperimenta le innovative applicazioni
della gommapiuma prodotta dalla Pirelli.
Ma la sintesi perfetta di una nuova idea di abitare è rappresentata dalla “Stanza per un uomo”, un piccolo
ambiente dimostrativo realizzato per la ditta Dassi all’interno della Mostra dell’arredamento.
In uno spazio ordinato intorno al modulo di pianta Albini colloca gli elementi di arredo tra cui una libreria
di cristallo a tutt’altezza e il letto sospeso a oltre due metri da terra.
Nella stanza, pensata per un uomo sportivo, spiccano alcuni elementi di assoluta modernità come il box
doccia trasparente mentre sullo sfondo è collocata una grande parete rivestita in beola.

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Opera Descrizione Periodo

Allestimento della Mostra dell’antica oreficeria italiana alla VI All’interno della VI Triennale di Milano Albini progetta con Giovanni Romano la Mostra dell’antica oreficeria 1936
Triennale di Milano (con G. Romano) italiana. L’allestimento è composto da vetrine di cristallo “securit” tenute sospese da aste metalliche bian-
che. L’andamento filiforme di questi sostegni è esaltato dal contrasto con pavimento e soffitto neri.
La mostra è senza dubbio un omaggio alla Sala delle Medaglie d’Oro, realizzata da Edoardo Persico e
Marcello Nizzoli alla Mostra dell’Aeronautica del 1934, ma segna anche l’invenzione di un sistema espositi-
vo che, attraverso continui affinamenti, diventerà il motivo conduttore del lavoro di Albini nel campo degli
allestimenti.

Opere principali di Architettura di Franco Albini | 7


Opera Descrizione Periodo

Arredamento di casa Minetti, Milano Fin dagli esordi della sua attività professionale Albini dimostra una particolare capacità nel misurarsi con il 1936
tema degli interni domestici.
Nell’arredamento di casa Minetti del 1936 adotta alcune delle soluzioni già sperimentate nelle mostre
come la lastra di marmo verde sorretta da uno scheletro interno di tubi di ferro che divide il soggiorno
dalla sala da pranzo e la parete di fondo tappezzata di riproduzioni fotografiche d’arte antica.

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Opera Descrizione Periodo

Villa Pestarini, Milano L’edificio è posizionato nell’angolo di un lotto rettangolare ed ha orientamento nord-sud, con la facciata 1938
ovest prospiciente la strada e quella est volta verso lo spazio privato del giardino.
Si compone di due piani fuori terra e un piano seminterrato adibito a locali di servizio. Al piano rialzato
sono disposti gli ambienti di soggiorno, una cucina, l’office e un bagno. Il primo piano è invece destinato a
zona notte, con quattro camere da letto e i servizi.
L’impianto planimetrico è molto semplice e si caratterizza per l’uso razionale dello spazio, dove tutti gli
ambienti sono perfettamente riconoscibili ma possono diventare flessibile attraverso elementi mobili
come tende e pannelli divisori.
Il fulcro della composizione è costituito dalla scala padronale, posta sullo sfondo della parete in vetroce-
mento verso la strada. La accurata progettazione degli spazi interni costituisce uno degli aspetti più inte-
ressanti di questa casa.
L’edificio ha subito nel tempo diversi interventi e modificazioni: il sopralzo di un piano, del 1949, è firmato
dallo stesso Albini.

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Opera Descrizione Periodo

Quartiere “Fabio Filzi”, Milano (con R. Camus, G. Palanti) Nei primi anni di attività professionale, Franco Albini ha modo di confrontarsi con il tema dell’edilizia eco- 1936 - 1938
nomica e popolare.
Con Renato Camus e Giancarlo Palanti realizza a Milano i quartieri “Fabio Filzi” (1936-38), “Gabriele
D’Annunzio” (1938-40) e “Ettore Ponti” (1939), aderenti alle tematiche del linguaggio razionalista ed
orientati ad un modello alternativo di sviluppo della città che si consolida con i progetti urbani elaborati
insieme al gruppo italiano del CIAM: “Milano Verde” (1938), “Quattro città satelliti” (1940) e Piano A.R.
(1945).
L’impianto planimetrico del quartiere “Fabio Filzi” è generato da una sequenza di edifici in linea paralleli,
disposti con orientamento nord-sud che crea all’interno del lotto una serie di cortili aperti.
Gli alloggi, di differente taglio, hanno standard ridottissimi. I servizi comuni (bagni, docce, lavatoi e stendi-
toi) sono posti nel seminterrato del corpo edilizio centrale.
Nel 1939 Giuseppe Pagano sulla rivista “Casabella” presenta questo progetto come “un’oasi di ordine” nel
disordinato tessuto della città.

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Opera Descrizione Periodo

Arredamento di casa Albini in via de Togni a Milano In questa casa, che Albini progetta per sé e la sua famiglia, la scansione degli spazi in cui si svolge la vita 1940
quotidiana è composta dall’accostamento di elementi nuovi e antichi.
Accanto a mobili ed oggetti di famiglia trovano posto alcuni “pezzi” disegnati dall’architetto che denotano
una straordinaria modernità, come la libreria Veliero in frassino con tiranti d’acciaio e ripiani in vetro tem-
perato e l’apparecchio radio compresso tra due lastre di cristallo con le parti meccaniche a vista.
Gio Ponti la descrive come una casa “felice” e parla di “fantasia di precisioni”, cioè quel delicato equilibrio
tra rigore e libertà espressiva che è una costante nel lavoro di Albini.

Opere principali di Architettura di Franco Albini | 11


Opera Descrizione Periodo

Allestimento della “Stanza di soggiorno in una villa” alla VII Alla VII Triennale di Milano, aperta nel 1940 a guerra ormai cominciata, Albini progetta la Stanza di sog- 1940
Triennale di Milano giorno in una villa, un ambiente quasi surreale in cui gli elementi compositivi sono sospesi in un’atmosfera
magica. Uno spazio “impressionista” in cui costante è il richiamo alla natura: un albero, il cielo dipinto sulla
parete di sfondo, una voliera per uccelli e addirittura un prato fiorito come pavimento, protetto da lastre di
cristallo temperato.
Per questa stanza Albini disegna alcuni arredi emblematici tra cui le sedute ad altalena sospese al soffitto
e rivestite con tessuto a righe bianche e azzurre ed i primi prototipi della celebre poltrona Fiorenza, pro-
dotta negli anni ‘50.
Completano l’ambiente alcune opere d’arte come il tavolo-mosaico di Del Bon o la scultura in cemento
rosa di Genni Mucchi.

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Opera Descrizione Periodo

Allestimento della Mostra di Scipione e di disegni contemporanei, L’allestimento della mostra del pittore Gino Bonichi, detto Scipione (1904-1933) segna il completo affina- 1941
Pinacoteca di Brera mento del metodo espositivo albiniano.
Una maglia quadrata di cavi d’acciaio ad un’altezza di tre metri sostiene una serie di montanti in legno a
forma di fuso appoggiati al pavimento. Questi ultimi reggono, oltre alle lampade, tre tipi di supporti: fon-
dali di stoffa bianca o color nocciola con telai staccati per i quadri, doppie lastre di vetro per i disegni e,
per i “disegni contemporanei”, piani inclinati protetti da vetri con fondo a graticcio. Un nastro di carta da
disegno, sopra il reticolo dei tiranti, unisce visivamente le quattro sale della mostra e diffonde la luce dei
riflettori in tutto l’ambiente, mentre lunghi teli di carta da tappezzeria sono allineati a mo’ di quinte verti-
cali lungo le pareti.
Le tre opere più importanti di Scipione sono collocate sullo sfondo di esedre in mattoni a vista.

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Opera Descrizione Periodo

Pellicceria Zanini, Milano La Pellicceria Zanini a Milano, realizzata nel 1945, è una piccola ma significativa lezione di allestimento di 1945
uno spazio commerciale.
Il negozio, ricavato in uno ambiente stretto e lungo dai contorni irregolari di un vecchio edificio del centro,
è suddiviso da due tende: una in seta rossa che scherma la vista verso la strada e una in velluto nero a
coste che separa l’area destinata alla vendita dal deposito.
Lungo le pareti le pellicce sono inquadrate in cornici di legno verniciate di bianco, alternate a specchi della
stessa dimensione e pannelli forati su cui possono essere applicati i figurini.
In vetrina una lastra di vetro sospesa, tenuta al soffitto da tondini in ferro bianco, diventa elemento espo-
sitivo che offre la merce allo sguardo della città.

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1946 - 1977
Opera Descrizione Periodo

Albergo-rifugio per ragazzi Pirovano, Cervinia (con L. Colombini) L’Albergo-rifugio Pirovano di Cervinia è emblematico di questa volontà di portare l’elemento della tradi- 1948 - 1952
zione ad essere “accolto dalla sensibilità moderna”.
La progettazione parte dall’analisi e dalla reinterpretazione del procedimento costruttivo delle baite valdo-
stane, composte da un blocco ligneo, il rascard, sovrapposto ad un altro in pietra e da esso distanziato
mediante dei supporti a fungo.

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Opera Descrizione Periodo

Gallerie Comunali di Palazzo Bianco, Genova (ordinamento di C. Nel dopoguerra la museografia italiana esprime la volontà di ripristinare i luoghi dell’arte secondo un’otti- 1949 - 1951
Marcenaro) ca nuova, trasformandoli in strumenti attivi di cultura e di educazione.
L’allestimento delle Gallerie Comunali di Palazzo Bianco a Genova, progettato da Albini secondo l’ordina-
mento espositivo di Caterina Marcenaro ne è un esempio.
La sistemazione, non più esistente, dei frammenti del gruppo scultoreo della Elevatio animae di
Margherita di Brabante su un supporto mobile metallico stimolava i visitatori ad intervenire attivamente
nella fruizione anche dinamica dell’opera.

Opere principali di Architettura di Franco Albini | 17


Opera Descrizione Periodo

Edificio per uffici INA, Parma Nell’edificio per gli uffici dell’Istituto Nazionale delle Assicurazioni Franco Albini si confronta sul tema del- 1950 - 1954
l’inserimento dell’architettura in un centro storico. Siamo a Parma, a pochi passi dal Battistero.
L’elegante e semplice partito compositivo della facciata evidenzia il telaio strutturale in cemento armato a
vista, con tamponamenti in mattoni, rastremante verso l’alto.
Il piano terreno è separato dai cinque piani superiori mediante una cordonatura orizzontale a sbalzo.
All’interno la scala, elemento di grande riflessione nella ricerca albiniana, diventa centro visivo della com-
posizione.

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Opera Descrizione Periodo

Edificio nel quartiere “Mangiagalli” Iacp, Milano (con I. Gardella) Nel dopoguerra prosegue la ricerca di Albini sulla residenza popolare. Se la produzione del periodo ante- 1950 - 1952
cedente la guerra era la rigorosa risposta a condizioni di estrema scarsità, gli interventi degli anni della
ricostruzione vedono lo sviluppo di nuovi temi progettuali.
Il processo compositivo si articola in una maggiore complessità nella configurazione distributiva degli
ambienti, in cui si evidenzia l'autonomia volumetrica del corpo scala, come avviene nell’edificio del quar-
tiere Mangiagalli realizzato per lo Iacp di Milano con Ignazio Gardella.
Una medesima ricerca compositiva è riscontrabile in altri progetti degli stessi anni come la casa per lavora-
tori Incis a Vialba, Milano (1951-53) e la Casa per impiegati della Società del Gres a Colognola, Bergamo
(1954-56).

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Opera Descrizione Periodo

Nuovi uffici comunali, Genova L’edificio sorge nel centro storico di Genova, nell’area in pendio che dal seicentesco Palazzo Tursi sale a 1950 - 1964
Castelletto.
I due corpi di fabbrica paralleli, di lunghezza differente, hanno andamento degradante per non chiudere la
visuale sulla città. I tetti sono piani, utilizzati a giardino, in modo che l’architettura non si ponga come ele-
mento di rottura rispetto al contesto urbano.
Gli spazi interni, destinati agli uffici comunali, sono pensati secondo un criterio di flessibilità modulare. La
trasformabilità degli ambienti di lavoro è assicurata creando ad ogni piano un unico ambiente con pareti
spostabili.
La sala del Consiglio, ridisegnata nel 1962, è un ambiente a pianta ogivale su due livelli con portali in
cemento armato sagomato che reggono una volta sottile a lente. L’interno, per il quale sono stati disegna-
ti tutti gli arredi, è rivestito in stoffa rossa.
La struttura è costruita con ossatura in cemento armato e tamponamenti in mattoni. Il rivestimento è in
pietra di Finale chiara con cornici marcapiani in lastre di ardesia.

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Opera Descrizione Periodo

Galleria di Palazzo Rosso, Genova (con F.Helg; ordinamento di C. L’ordinamento delle sale è curato come in Palazzo Bianco da Caterina Marcenaro, responsabile dei musei 1952 - 1962
Marcenaro) del Comune di Genova.
La continuità e le trasparenze dell’architettura barocca vengono ripristinate eliminando i tramezzi, frutto di
interventi successivi che occludevano i porticati e le logge, e sostituendoli con vetrate di Nell’ala ovest
viene costruita una nuova scala ottagonale sostenuta da tiranti metallici, che si pone come segno rappre-
sentativo dell’intervento albiniano e sintesi della sua poetica architettonica.
Nella soffitta di Palazzo Rosso è situato l’appartamento progettato per Caterina Marcenaro, che integra
mirabilmente nello spazio abitabile oggetti e arredi di grande valore artistico e decorativo.

Opere principali di Architettura di Franco Albini | 21


Opera Descrizione Periodo

Museo del Tesoro di San Lorenzo, Genova Questo museo costituisce un’eccezione nel percorso albiniano. 1952 - 1956
Nel piccolo spazio ipogeo della Cattedrale di Genova, Albini crea uno “scrigno”, un ambiente introverso e
carico di suggestione, giocato sul contrasto tra la brillantezza degli oggetti esposti (ori, argenti e pietre
preziose, databili dall’alto medioevo al XVIII secolo) e la grigia pietra di Promontorio che riveste murature
e pavimenti.
Le tre camere circolari che ospitano la collezione di arte sacra riprendendo l’idea della tholos micenea. Il
disegno del pavimento riflette quello del soffitto, innervato da travetti in cemento disposti a raggiera.

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Opera Descrizione Periodo

Allestimento della Mostra di arte contemporanea, arte decorativa e Prosegue anche nel dopoguerra l’attività di Franco Albini nel campo degli allestimenti espositivi tempora- 1953
architettura italiana, Stoccolma nei. Nella mostra di arte italiana del Novecento che si tiene nelle sale del Liljevalchs Konsthall di
Stoccolma nel 1953 le opere sono collocate sotto un “cielo” realizzato con velari di tarlatana bianca.

Opere principali di Architettura di Franco Albini | 23


Opera Descrizione Periodo

Allestimento Salone d'Onore, X Triennale di Milano (con F. Helg) In occasione della X Triennale di Milano viene bandito un concorso per l’allestimento del Salone d’Onore. Il 1954
progetto di Albini e Helg divide in due lo spazio per soddisfare la duplice funzione di una sala per confe-
renze e di un’area espositiva per ospitare la mostra “I trent’anni della Triennale”.
La mostra si sviluppa a piano del pavimento per tutta l’estensione del salone.
L’auditorium per 198 posti a sedere è sospeso a tre metri di altezza dal pavimento ed è sospeso su una
struttura a maglia triangolare in tubi Innocenti.
L’accesso avviene da due rampe poste ai lati estremi della sala stessa.
L’ambiente è rivestito interamente in panno rosso.

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Opera Descrizione Periodo

Impianti sportivi Shell e stadio per Coppa Davis, Valletta Cambiaso, La valletta, situata nella zona orientale di Genova, scende in pendio dal monte verso il mare ed è situata 1955 - 1963
Genova (con F. Helg) davanti alla villa Cambiaso, importante esempio di architettura rinascimentale della città.
L’intervento consiste nella trasformazione a giardino pubblico dell’area e nella realizzazione di attrezzatu-
re sportive (tre campi da tennis, un campo di pallacanestro, cinque campi da bocce, una piscina per bam-
bini).
Il progetto rispetta la morfologia del luogo e valorizza le visuali prospettiche sul paesaggio.
Il giardino, che si estende per una superficie di 4 ettari, segue l’andamento naturale del terreno con ter-
razzamenti degradanti ed è arricchito da percorsi pedonali, aree di servizio e punti di sosta.
A sud degli impianti Shell viene realizzato in un secondo momento lo stadio per le competizioni di coppa
Davis, con una capienza di 2.200 posti, aumentabili mediante l’installazione di gradinate provvisorie.

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Opera Descrizione Periodo

Grandi magazzini La Rinascente, Roma L’edificio è costituito da sei piani fuori terra (di cui quattro adibiti alla vendita, il quinto per le riserve di 1957
merce e l’ultimo per gli uffici) e tre sotterranei destinati ad impianti e servizi.
La maglia strutturale è in ferro dal primo sotterraneo alla copertura. Il tamponamento, realizzato con pan-
nelli prefabbricati in graniglia di granito e marmo rosso, è studiato per contenere le canalizzazioni degli
impianti.
Anche in questo edificio, dove il linguaggio architettonico si arricchisce degli esiti di una sempre più affi-
nata ricerca tecnologica, è possibile leggere quel rapporto tra modernità e tradizione che è un tema
costante nella riflessione di Franco Albini. La Rinascente si colloca nel contesto della città di Roma coglien-
do una serie di suggestioni del suo ambiente e dei suoi colori e riferendosi alla tradizione storica dei
palazzi rinascimentali e delle vicine mura aureliane.

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Opera Descrizione Periodo

Negozio Olivetti, Parigi Il grande salone di esposizione è aperto direttamente sulla Rue du Faubourg. Due salette sul retro dedica- 1958
te alle dimostrazioni e alle prove fanno da diaframma con l’area destinata agli uffici.
Una maglia di cavi d’acciaio serve da aggancio a una serie di montanti in mogano lucido che sostengono i
ripiani per l’esposizione delle macchine da scrivere e da calcolo, realizzati a forma di triangolo equilatero e
componibili liberamente secondo le esigenze di allestimento.
Il sistema dei puntoni, già ampiamente sperimentato da Albini nelle sue esperienze di allestimento, viene
qui ulteriormente raffinato.
Le lampadine nude, poste sulla testa dei montanti, illuminano in modo indiretto lo spazio mentre le lam-
pade a sospensione che illuminano direttamente i prodotti sono realizzate in vetro di Murano su disegno
degli architetti (produzione Venini).
La continuità degli ambienti è affidata alla uniformità di materiali e colori. Le pareti, il soffitto e i piani di
appoggio per le macchine sono rivestiti in panno verde, il pavimento è in moquette.
Per accentuare il carattere di spzaio espositivo sono collocati accanto alla produzione Olivetti, su volere del
committente, alcuni importanti dipinti di pittori contemporanei.

Opere principali di Architettura di Franco Albini | 27


Opera Descrizione Periodo

Arredamento di casa Brion, Milano Il grande appartamento, che occupa per intero il diciottesimo piano di un grattacielo milanese, è destina- 1960 - 1966
to a un collezionista.
L’impostazione degli spazi e la qualità degli elementi di finitura e degli arredi è fortemente influenzata
dalla presenza delle opere d’arte.
Si tratta di una vera e propria casa-museo. L’ampio soggiorno, caratterizzato da un pavimento in tessere
di mosaico bianco e nero, ospita dipinti e sculture di eccezionale valore, da Sironi a Bellini, da Castrati a
Marini, da Campigli a Mirò.
In tutta la casa a soffitto corre un profilato di ferro con la funzione di reggi-quadri.
Nelle camere dei figli un pavimento in ceramica a nastri prosegue nei disimpegno e nei bagni, risvoltando
sulle pareti.
L’arredamento accosta ai pezzi antichi di collezione mobili di serie moderni di produzione internazionale e
prototipi disegnati appositamente dagli architetti.

28 | Opere principali di Architettura di Franco Albini


Opera Descrizione Periodo

Allestimento delle stazioni della linee 1 e 2 della Metropolitana La Metropolitana Milanese affida allo studio Albini - Helg, insieme al grafico Bob Noorda, l’incarico della 1962 - 1964
Milanese (con F. Helg, A. Piva; grafica di B. Noorda) progettazione delle finiture d’interni per le stazioni della linea 1 e 2, già definite nella loro struttura.
L’obiettivo dei progettisti è quello di creare una continuità visiva nelle singole fermate, mediante la scelta
di un colore (rosso per la linea 1 e verde per la linea 2)
Colori scuri sono invece scelti per pavimento e soffitto. I pannelli di rivestimento delle pareti, in lastre
modulari di pietra artificiale, sono assemblati a secco su una intelaiatura metallica in modo da garantire l’i-
spezionabilità della retrostante intercapedine per gli impianti.
Il disegno dei dettagli (come il corrimano in tubolare di ferro verniciato) e la precisa identità dei colori e
della segnaletica adottata, si pongono come elementi di immediata riconoscibilità e chiarezza espressiva e
propongono un modello di qualità per l’arredo urbano della città.
Il progetto vince il premio “Compasso d’oro” nel 1964.

Opere principali di Architettura di Franco Albini | 29


Opera Descrizione Periodo

Museo di Sant’Agostino, Genova (con F. Helg, A. Piva, M. Albini) La Metropolitana Milanese affida allo studio Albini - Helg, insieme al grafico Bob Noorda, l’incarico della 1963 - 1979
progettazione delle finiture d’interni per le stazioni della linea 1 e 2, già definite nella loro struttura.
L’obiettivo dei progettisti è quello di creare una continuità visiva nelle singole fermate, mediante la scelta
di un colore (rosso per la linea 1 e verde per la linea 2)
Colori scuri sono invece scelti per pavimento e soffitto. I pannelli di rivestimento delle pareti, in lastre
modulari di pietra artificiale, sono assemblati a secco su una intelaiatura metallica in modo da garantire l’i-
spezionabilità della retrostante intercapedine per gli impianti.
Il disegno dei dettagli (come il corrimano in tubolare di ferro verniciato) e la precisa identità dei colori e
della segnaletica adottata, si pongono come elementi di immediata riconoscibilità e chiarezza espressiva e
propongono un modello di qualità per l’arredo urbano della città.
Il progetto vince il premio “Compasso d’oro” nel 1964.

30 | Opere principali di Architettura di Franco Albini


Opera Descrizione Periodo

Nuove terme “Luigi Zoja”, Salsomaggiore (con F. Helg, G.Rizzo) Dopo un primo concorso per la costruzione di una nuova area termale per Salsomaggiore, il progetto 1964 - 1967
viene affidato allo studio Albini-Helg in una zona facilmente accessibile dal centro città.
L’articolazione planimetrica è composta da tre bracci disposti attorno ad un nocciolo centrale di disimpe-
gno e collegamenti.
Al piano terreno sono sistemati i servizi tecnici. Al piano basamentale sono collocati i servizi per il pubbli-
co, polverizzazioni e irrigazioni. Quattro piani sono destinati alle cure di bagni e di fanghi mentre l’ultimo
piano è occupato dai volumi tecnici e dai serbatoi delle acque necessarie alle cure.
Il nucleo di distribuzione verticale è caratterizzato da una grande scala a pianta ellittica ed è costituito da
due atri a quote diverse che permettono continuità visiva e di percorso tra il giardino delle terme ed il
parco pubblico.
L’edificio ha struttura portante in cemento armato con rivestimento esterno in pannelli di conglomerato
cementizio colorato.

Opere principali di Architettura di Franco Albini | 31


Opera Descrizione Periodo

III Edificio per uffici Snam, San Donato Milanese (con F. Helg, A. Piva, In questo edificio, realizzato per la Snam a San Donato Milanese, il disegno planimetrico è ordinato secon- 1969 - 1972
M. Albini) do un criterio di ortogonalità. L’impianto cruciforme è composto da quattro corpi di fabbrica innestati su
un nucleo centrale. L’atrio d’ingresso è caratterizzato da un’ampia scala in acciaio a pianta ottagonale.
L’andamento orizzontale delle finestre a nastro in alluminio anodizzato è esaltato dalle fasce marcapiano
rosso vermiglio, che profilano i cinque piani fuori terra. Le carenature, in resina di poliestere, proteggono
le canalizzazioni dell’impianto di condizionamento e sono smontabili dall’esterno.

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Opere principali di Architettura di Franco Albini | 33
Descrizioni Scientifiche Opere Architettura: Annette Tosto
Supervisione Federico Bucci

Logo Fondazione: Bob Noorda

Raccolta materiali: Paola Albini

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