miniGuidaANIT Gennaio2018
miniGuidaANIT Gennaio2018
miniGuidaANIT Gennaio2018
Associazione mini
GUIDA ANIT
Nazionale
per l’Isolamento
Termico e acustico
Certificazione energetica
Linee Guida Nazionali per la Certificazione
energetica aggiornate con il DM 26/6/2015
Classificazione acustica
Sintesi della norma UNI 11367
SPONSOR
www.termoriflettenti.com
QUADRICROMIA
C: 0 C: 65 C: 0
M: 0 M: 0 M: 100
Y: 0 Y: 95 Y: 100
B: 100 B: 32 B: 0
miniGUIDA ANIT – Efficienza energetica e acustica degli edifici
LA miniGUIDA ANIT
ANIT, Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e acustico, sintetizza in questa miniGUIDA le principali
informazioni legislative e normative su efficienza energetica e acustica degli edifici.
Tutti gli argomenti sono approfonditi nelle GUIDE ANIT, scaricabili dai SOCI su www.anit.it, e nei libri della
collana editoriale ANIT “L’isolamento termico e acustico”.
INDICE
1 EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI EDIFICI ............................................................................................................... 2
2 CERTIFICAZIONE ENERGETICA ............................................................................................................................ 11
3 REQUISITI ACUSTICI PASSIVI DEGLI EDIFICI ........................................................................................................ 14
4 CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DELLE UNITÀ IMMOBILIARI .................................................................................. 18
5 GUIDA ALLE DETRAZIONI .................................................................................................................................... 22
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I software PAN, ECHO,
Costante aggiornamento LETO, IRIS e APOLLO, per
sulle norme in vigore con calcolare tutti gli aspetti
le GUIDE ANIT dell’efficienza energetica e
dell’acustica degli edifici
Servizio di chiarimento
Abbonamento alla rivista
tecnico da parte dello
specializzata Neo-Eubios
Staff ANIT
1.1 INTRODUZIONE
In materia di efficienza energetica la Comunità Europea ha indicato ai Paesi membri la strada da percorrere con la
Direttiva 2002/91/CE “Rendimento energetico nell’edilizia” (EPBD, Energy Performance Buildings Directive),
successivamente aggiornata con la Direttiva 2010/31/UE (EPBD2).
L’Italia recepisce le indicazioni delle due direttive attraverso il DLgs 192/05, il Decreto Legge 63/13 (convertito
dalla Legge 90/13) e il Decreto Ministeriale del 26 giugno 2015.
In questo capitolo presentiamo una guida alla comprensione delle regole in vigore dal 1° ottobre 2015.
Ampliamento di edifici esistenti con nuovo impianto (All. 1 Art. 1.3 e Art. 6.1) (*)
Ampliamento di edifici esistenti (dotati di nuovi impianti tecnici) per il quale valga almeno
una delle seguenti condizioni:
nuovo volume lordo climatizzato > 15% volume lordo climatizzato esistente
nuovo volume lordo climatizzato > 500 m3
La parte ampliata di fatto è trattata come una porzione di nuova costruzione.
Per quanto riguarda gli ampliamenti, il decreto individua di fatto un’ulteriore casistica:
Ampliamento di edifici esistenti con estensione di impianto (All. 1 Art. 1.3 e Art. 6.1) (*)
Ampliamento di edifici esistenti (collegati all’impianto tecnico esistente) per il quale valga
almeno una delle seguenti condizioni:
nuovo volume lordo climatizzato > 15% volume lordo climatizzato esistente
nuovo volume lordo climatizzato > 500 m3
(Le verifiche previste per questa casistica riguardano quindi il controllo di prestazioni sull’involucro e/o sugli
impianti in base all’intervento previsto. Per facilitare la lettura della nostra guida, si è deciso di scindere la
casistica in due parti riconducendo le verifiche separatamente all’involucro e/o agli impianti se previsto).
Il decreto individua infine la categoria delle “Riqualificazioni energetiche” per tutti gli interventi non riconducibili
ai casi precedenti e che hanno, comunque, un impatto sulla prestazione energetica dell’edificio:
Riqualificazione energetica dell’involucro (All. 1 Art. 1.4.2)
Interventi sull’involucro che coinvolgono una superficie ≤ 25 % della superficie
disperdente lorda complessiva dell’edifici (**).
E1(1)
E1(2)
E1(3) A,B,D,F,G, A,B,D,E,F,G,
E2 H,J,K,L*,M, H,J,K,L*,M,
E3 P,Q,R,S, P,Q R,S,
B,C,E,F,I, C,E,F,I,
E4 T,W,X,Y T,W,X,Y
K, L* K,Q E,
E5
B,F,H, M,N, M,O,
E7 K,Q,S, Q, R,S, Q, R,S,
A,B,D,F, T,W,Y A,B,D,E,F, U,V, W,X
H,J,K,L*,M, H,J,K,L*,M, W,X,Y
E6
P,Q R,S, P,Q R,S,
T,W,X,Y T,W,X,Y
A,B,F, A,B,E,F,
H,J,K,L*,M, H,J,K,L*,M, B,C,E,F, C,E,F,
E8
P,Q R,S, P,Q R,S, K, L* K,Q
T,W,X,Y T,W,X,Y
o Per avere il quadro delle verifiche da rispettare (e di eventuali esclusioni) è necessario riferirsi ai contenuti di ogni singola lettera
riportati nelle pagine che seguono.
o Per tutti i casi non espressamente citati è necessario valutare se si rientra in uno o più dei tipi di intervento riportati nel decreto.
o Qualora un edificio sia costituito da parti individuabili come appartenenti a classi di utenza differenti (ad esempio un palazzo con
negozi al piano terra e appartamenti residenziali ai piani superiori) le stesse devono essere valutate separatamente ciascuna nella
categoria che le compete.
(*) Questo requisito secondo le FAQ pubblicate ad Agosto 2016 dal Ministero dello Sviluppo Economico si applica solo se l’intervento
ricade anche negli ambiti di applicazione del DLgs 28/11 ovvero nel caso di edifici di nuova costruzione o di edifici esistenti soggetti a
2
ristrutturazione rilevante (ovvero edificio con sup.utile>1000m e soggetto a ristrutturazione integrale degli elementi edilizi costituenti
l’involucro oppure edificio soggetto a demolizione e ricostruzione in manutenzione straordinaria).
PARAMETRI D’INVOLUCRO
Le seguenti tabelle riportano i valori delle trasmittanze di riferimento delle strutture (comprensive di incidenza
del ponte termico) da utilizzare nel calcolo degli indici di prestazione energetica (EP) limite, divise per data di
entrata in vigore: il primo insieme di valori entra in vigore dal 1° ottobre 2015, mentre il secondo dal 1° gennaio
2019 (per gli edifici pubblici) e dal 1° gennaio 2021 (per tutti gli altri edifici).
PARAMETRI D’IMPIANTO
L’edificio di riferimento si considera dotato degli stessi impianti di produzione di energia dell’edificio reale.
Le efficienze medie dei sottosistemi di utilizzazione e di generazione sono definite nelle Tabelle 7 e 8 e sono
comprensive dell'effetto dei consumi di energia elettrica ausiliaria.
TABELLA 7 (Appendice A) Efficienze medie ηu dei sottosistemi di utilizzazione dell’edificio di riferimento per
i servizi di H, C, W
Efficienza dei sottosistemi di utilizzazione ηu H C W
Distribuzione idronica 0,81 0,81 0,70
Distribuzione aeraulica 0,83 0,83 -
Distribuzione mista 0,82 0,82 -
TABELLA 8 (Appendice A) Efficienze medie ηgn dei sottosistemi di generazione dell’edificio di riferimento
per la produzione di energia termica per i servizi di H, C, W e per la produzione di energia elettrica in situ.
Produzione di energ. termica Produzione di en.
Sottosistemi di generazione: H C W elettrica in situ
Generatore a combustibile liquido 0,82 - 0,80 -
Generatore a combustibile gassoso 0,95 - 0,85 -
Generatore a combustibile solido 0,72 - 0,70 -
Generatore a biomassa solida 0,72 - 0,65 -
Generatore a biomassa liquida 0,82 - 0,75 -
Pompa di calore a comp. di vapore con motore el. 3,00 (*) 2,50 -
Macchina frigorifera a comp. di vapore a motore el. - 2,50 - -
Pompa di calore ad assorbimento 1,20 (*) 1,10 -
Macchina frigorifera a fiamma indiretta - 0,60 x ηgn (**) - -
Macchina frigorifera a fiamma diretta - 0,60 - -
Pompa di calore a comp. di vapore a motore endoterm. 1,15 - 1,05 -
Cogeneratore 0,60 - 0,60 0,20
Riscaldamento con resistenza elettrica 1,00 - - -
Teleriscaldamento 0,97 - - -
Teleraffrescamento - 0,97 - -
Solare termico 0,3 - 0,3 -
Solare fotovoltaico - - - 0,1
Mini eolico e mini idroelettrico - - - (**)
Nota: Per i combustibili tutti i dati fanno riferimento al potere calorifico inferiore
(*) Per pompe di calore che prevedono la funzione di raffrescamento si considera lo stesso valore delle macchine
frigorifere della stessa tipologia
(**) Si assume l’efficienza media del sistema installato nell’edificio reale
Per il fabbisogno di energia elettrica per illuminazione, il calcolo è effettuato secondo la UNI EN 15193 e la UNI/TS
11300-2. Per l’edificio di riferimento si considerano gli stessi parametri dell’edificio reale e sistemi automatici di
regolazione di classe B (UNI EN 15232). In presenza di impianti di ventilazione meccanica, nell’edificio di
riferimento si considerano le medesime portate di aria che nell'edificio reale. Nell'edificio di riferimento si
assumono i fabbisogni di energia elettrica per la ventilazione della seguente Tabella.
Zona climatica
N. riga TIPOLOGIA DI INTERVENTO AeB C D E F
4 Ampliamenti e Ristrutturazioni importanti di
0,73 0,70 0,68 0,65 0,62
secondo livello per tutte le tipologie edilizie
TABELLA 5 (Appendice B) Fattore di trasmissione solare totale ggl+sh per componenti finestrati con orientamento da
Est a Ovest passando per Sud, in presenza di una schermatura mobile
ggl+sh [-]
Zona climatica Dal 1° ottobre 2015 Dal 1° gennaio 2021
Tutte 0,35 0,35
Note importanti:
Nel caso in cui fossero previste aree limitate di spessore ridotto, quali sottofinestre e altri componenti, i limiti devono
essere rispettati con riferimento alla trasmittanza media della rispettiva facciata
Nel caso di strutture delimitanti lo spazio riscaldato verso ambienti non riscaldati, i valori limite di trasmittanza devono
essere rispettati dalla trasmittanza della struttura divisa per il fattore di correzione dello scambio termico tra ambiente
climatizzato e non climatizzato, come indicato nella norma UNI TS 11300-1.
Nel caso di strutture rivolte verso il terreno, i valori limite di trasmittanza devono essere rispettati dalla trasmittanza
equivalente della struttura tenendo conto dell’effetto del terreno calcolata secondo UNI EN ISO 13370.
I valori di trasmittanza delle precedenti tabelle 1, 2 e 3, si considerano comprensive dei ponti termici all’interno delle
strutture oggetto di riqualificazione (a esempio ponte termico tra finestra e muro) e di metà del ponte termico al
perimetro della superficie oggetto di riqualificazione.
Nel caso di sostituzione delle chiusure tecniche trasparenti il requisito su ggl+sh può essere inteso come trasmittanza
energetica solare totale gtot calcolato ai sensi delle norme tecniche armonizzate di riferimento per i componenti
finestrati. (FAQ. 2.34 Agosto 2016).
REQUISITI PER POMPE DI CALORE E MACCHINE FRIGORIFERE (stralcio del decreto)
TABELLA 6 (App. B) Pompe di calore elettriche servizio riscaldamento (macchine reversibili e non)
Tipo di pompa di calore e ambiente Ambiente esterno [°C] Ambiente interno [°C] COP
Bulbo secco all’entrata: 7 Bulbo secco all’entrata: 20
aria/aria 3,5
Bulbo umido all’entrata: 6 Bulbo umido all’entr.: 15
aria/acqua Bulbo secco all’entrata: 7 Temperatura entrata: 30
3,8
potenza termica utile riscaldam. < 35 kW Bulbo umido all’entrata: 6 Temperatura uscita: 35
aria/acqua Bulbo secco all’entrata: 7 Temperatura entrata: 30
3,5
potenza termica utile riscaldam. >35 kW Bulbo umido all’entrata: 6 Temperatura uscita: 35
Temperatura entrata: 15 Bulbo secco all’entrata: 20
acqua/aria 4,2
Temperatura uscita: 12 Bulbo umido entrata: 15
Temperatura entrata: 30
acqua/acqua Temperatura entrata: 10 4,2
Temperatura uscita: 35
TABELLA 7 (App. B) Prova per pompe di calore elettriche servizio raffrescamento (macchine reversibili e non)
Tipo di pompa di calore e ambiente Ambiente esterno [ºC] Ambiente interno [ºC] EER
Bulbo secco all’entrata: 35 Bulbo secco all’entrata: 27
aria/aria 3,0
Bulbo umido all’entr.: 24 Bulbo umido all’entr.: 19
aria/acqua Bulbo secco all’entrata : 35 Temperatura entrata: 23
3,5
potenza termica utile riscaldam. < 35 kW Bulbo umido all’entr.: 24 Temperatura uscita: 18
aria/acqua Bulbo secco all’entrata: 35 Temperatura entrata: 23
3,0
potenza termica utile riscaldam. >35 kW Bulbo umido all’entr.: 24 Temperatura uscita: 18
Temperatura entrata: 30 Bulbo secco all’entrata: 27
acqua/aria 4,0
Temperatura uscita: 35 Bulbo umido all’entr.: 19
Temperatura entrata: 30 Temperatura entrata: 23
acqua/acqua 4,2
Temperatura uscita: 35 Temperatura uscita: 18
TABELLA 8 (App. B) Pompe di calore ad assorbimento ed endotermiche servizio riscaldam. (macchine reversibili e non)
Tipo di pompa di calore e ambiente Ambiente esterno [ºC] Ambiente interno [ºC] (*) GUE
Bulbo secco all’entrata: 7
aria/aria Bulbo secco all’entrata: 20 1,38
Bulbo umido all’entrata: 6
Bulbo secco all’entrata: 7
aria/acqua Temperatura all’entrata:30 (*) 1,30
Bulbo umido all’entrata: 6
acqua/aria Temperatura entrata: 10 Bulbo secco all’entrata: 20 1,50
acqua/acqua Temperatura entrata: 10 Temperatura all’entrata: 30 (*) 1,45
(*) Δt : pompe di calore ad assorbimento 30-40°C - pompe di calore a motore endotermico 30-35°C
TABELLA 9 (App. B) Pompe di calore ad assorbimento ed endotermiche per il servizio di raffrescamento, tutte le tipologie
Tipo di pompa di calore EER
Assorbimento ed endotermiche 0,6
I valori di cui alle Tabelle da 6 a 9 possono essere ridotti del 5% per macchine elettriche con azionamento a velocità variabile. La
prestazione delle macchine deve essere misurata in conformità alle seguenti norme:
a. per le pompe di calore elettriche in base alla UNI EN 14511;
b. per le pompe di calore a gas ad assorbimento in base alla UNI EN 12309-2 (valori di prova sul p.c.i.);
c. per le pompe di calore a gas endotermiche non essendoci una norma specifica, si utilizza la UNI EN 14511.
Fattori di conversione in energia primaria dei vettori energetici (STRALCIO) DM 26/6/15, All. 1, Art.1.1
fP,TOT = fP,NREN + f P,REN
Vettore energetico fP,nren fP,ren fP,tot
(1)
Gas naturale 1,05 0 1,05
GPL 1,05 0 1,05
Gasolio e Olio combustibile 1,07 0 1,07
(2)
Biomasse solide 0,20 0,80 1,00
(2)
Biomasse liquide e gassose 0,40 0,60 1,00
(3)
Energia elettrica da rete 1,95 0,47 2,42
(4)
Teleriscaldamento 1,5 0 1,5
(5)
Energia termica da collettori solari 0 1,00 1,00
(5)
Energia elettrica prodotta da fotovoltaico, mini-eolico e mini-idraulico 0 1,00 1,00
(5)
Energia termica dall’ambiente esterno – pompa di calore 0 1,00 1,00
(1)
I valori saranno aggiornati ogni due anni sulla base dei dati forniti da GSE
(2)
Come definite dall'allegato X del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152
(3)
I valori saranno aggiornati ogni due anni sulla base dei dati forniti da GSE
(4)
Fattore assunto in assenza di valori dichiarati dal fornitore e asseverati da parte terza
(5)
Valori convenzionali funzionali al sistema di calcolo
2 CERTIFICAZIONE ENERGETICA
Linee Guida Nazionali per la Certificazione energetica degli edifici aggiornate con il DM
26/6/15 e abilitazione dei Soggetti Certificatori secondo il DPR 75/13
2.1 INTRODUZIONE
Alla luce di tutti i recenti aggiornamenti legislativi in materia di certificazione energetica gli schemi delle pagine
che seguono si propongono come guida interpretativa per rispondere ai seguenti dubbi:
chi può redigere l’attestato di prestazione energetica?
quando è obbligatoria la certificazione energetica?
cosa indica la classe energetica di un edificio?
Per un’analisi completa rimandiamo alla Guida ANIT scaricabile da www.anit.it per tutti i soci.
Attenzione: ricordiamo che a livello regionale in molti casi vigono regole e obblighi differenti da quelli nazionali.
INFORMAZIONE
ALLEGAZIONE
DOTAZIONE o
Sanzioni
PRODUZIONE
CONSEGNA
per omessa
dichiarazione o
allegazione
*
Edifici di nuova costruzione
(comma 1)
Edifici sottoposti a
ristrutturazione importante (comma 1)
Vendita o compravendita
Da 3.000 a 18.000€
(comma 2) (commi 2 e 3) (comma 3) (commi 2, 3 e 8) (comma 3)
Trasferimento a titolo Da 3.000 a 18.000€
oneroso (comma 3) (comma 3) (comma 3) (comma 3)
Trasferimento a titolo
gratuito (comma 2) (comma 2) (comma 2)
Locazione di edifici
** Da 3.000 a 18.000€
(comma 2) (commi 2 e 3) (comma 3) (commi 2, 3 e 8) (comma 3)
Locazione di singole unità ** Da 1.000 a 4.000€
immobiliari (comma 2) (commi 2 e 3) (commi 2, 3 e 8) (comma 3)
Edifici utilizzati da pubbliche
amministrazioni e aperti al
***
(comma 6) (commi 6 e 7)
pubblico
Contratti, nuovi o rinnovati,
relativi alla gestione degli
impianti termici o di
climatizzazione degli edifici
(comma 9)
pubblici, o nei quali figura
come committente un
soggetto pubblico
Note:
* Secondo il comma 10 l’obbligo di dotazione viene meno ove sia già disponibile un attestato in corso di validità, rilasciato
conformemente alla direttiva 2002/91/CE
** Ad eccezione delle locazioni degli edifici residenziali utilizzati meno di quattro mesi all'anno (comma 8)
2
*** Secondo il comma 7 per gli edifici aperti al pubblico, con superficie utile totale superiore a 500 m , per i quali sia stato prodotto
l’APE secondo quanto previsto ai commi 1 e 2 è fatto obbligo di affiggere con evidenza tale attestato all’ingresso dell’edificio o
in altro luogo chiaramente visibile al pubblico
La scala delle classi è definita a partire dal valore dell’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile EPgl-
nren,rif,standard (2019-2021). Tale indice è posto quale limite di separazione tra la classe A1 e B.
EPgl-nren,rif,standard (2019-2021) si calcola partendo dall’edificio di riferimento a cui vengono imposti i valori di riferimento
per l’involucro al 2019/2021 riportati nel DM 26/6/15 nel capitolo dedicato ai requisiti minimi (di seguito
abbreviato DM requisiti minimi) e ipotizzando che nell’edificio siano installati gli impianti standard riportati nella
tabella 1. Nel certificato sono poi presenti anche altri indicatori di qualità che riguardano le prestazioni termiche
invernali ed estive dell’involucro valutate in funzione dei requisiti minimi di legge.
3.1 INTRODUZIONE
Gli edifici di nuova costruzione devono essere caratterizzati da specifiche prestazioni di isolamento ai rumori. I
limiti da rispettare sono indicati nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 dicembre 1997
“Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici” (Gazzetta Ufficiale - Serie generale n. 297) e riguardano:
Isolamento dai rumori aerei tra differenti unità immobiliari
Isolamento dai rumori provenienti dall’esterno (isolamento di facciata)
Isolamento dai rumori da calpestio
Isolamento dai rumori degli impianti a funzionamento continuo e discontinuo
Tempo di riverberazione di aule scolastiche e palestre
I paragrafi che seguono descrivono gli aspetti principali trattati nel DPCM 5/12/1997. Maggiori informazioni sono
riportate in altre GUIDE ANIT e nel volume 3 della collana ANIT “L’isolamento termico e acustico”.
Il testo completo del Decreto è scaricabile dal sito www.anit.it
DESCRITTORI
Potere fonoisolante La capacità di una partizione realizzata in opera di limitare il passaggio di rumori
apparente aerei (voci, TV, radio, ecc.) è definita dal descrittore indice di potere fonoisolante
R’w apparente (R’w). Il parametro indica in sostanza “quanti dB è in grado di eliminare la
partizione”. Pertanto più il valore di R’w è alto, migliore è la prestazione di
isolamento.
Isolamento acustico di L’indice di isolamento acustico di facciata (D2m,nTw) caratterizza la capacità di
facciata partizione di abbattere i rumori aerei provenienti dall’esterno. Anche in questo caso
D2m,nTw il parametro indica in sostanza “quanti dB” è in grado di eliminare la facciata. Alti
valori di D2m,nTw indicano migliori prestazioni di isolamento.
Livello di rumore di L’indice di livello di rumore di calpestio (L’nw) caratterizza la capacità di un solaio di
calpestio di solai abbattere i rumori impattivi. Si valuta azionando una macchina per il calpestio sul
normalizzato solaio da analizzare e misurando il livello di rumore percepito nell’ambiente
L’nw disturbato (in genere l’ambiente sottostante). Di conseguenza più basso è il livello
di rumore misurato migliori sono le prestazioni di isolamento del solaio.
Livello di rumore degli Il livello di rumore di impianti a funzionamento discontinuo è caratterizzato dal
impianti a descrittore livello massimo di pressione sonora ponderata A misurata con costante
funzionamento di tempo slow (LASmax). Si valuta in sostanza misurando il “picco massimo” di rumore
discontinuo emesso da un impianto. Il DPCM considera impianti a funzionamento discontinuo:
LASmax ascensori, scarichi idraulici, bagni, servizi igienici e rubinetteria.
Livello di rumore degli Il livello di rumore di impianti a funzionamento continuo è definito dal descrittore
impianti a livello equivalente di pressione sonora ponderata A (LAeq). Si valuta misurando il
funzionamento “livello costante” di rumore emesso dall’impianto. Il DPCM considera impianti a
continuo funzionamento continuo gli impianti di riscaldamento, aerazione e
LAeq condizionamento.
Tempo di Il tempo di riverberazione (T) è il tempo necessario perché un suono decada di 60
riverberazione dB all’interno di un locale. Il parametro varia con la frequenza considerata.
T
VALORI LIMITE
Di seguito i valori limite da rispettare in opera, a edificio finito. (*)
Parametri [dB]
Categorie di ambienti abitativi
.
R’w D2m,nT,w L’nw LASmax LAeq
Edifici adibiti ad ospedali, cliniche, case di cura
≥ 55 ≥ 45 ≤ 58 ≤ 35 ≤ 25
e assimilabili
Edifici adibiti a residenze, alberghi, pensioni ed ≤ 35 o 25?
≥ 50 ≥ 40 ≤ 63 ≤ 35
attività assimilabili (**)
Edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i
≥ 50 ≥ 48 ≤ 58 ≤ 35 ≤ 25
livelli e assimilabili
Edifici adibiti ad uffici, attività ricreative o di ≤ 35 o 25?
≥ 50 ≥ 42 ≤ 55 ≤ 35
culto, attività commerciali o assimilabili (**)
Tempo di riverberazione (T)
Il DPCM richiama quanto riportato nella Circ. Min. LL. PP. n. 3150 del 22/05/1967 “Criteri di valutazione e
collaudo dei requisiti acustici negli edifici scolastici”: “La media dei tempi di riverberazione misurati alle
frequenze 250 - 500 - 1000 - 2000 Hz, non deve superare 1,2 sec. ad aula arredata, con la presenza di due
persone al massimo. Nelle palestre la media dei tempi di riverberazione (qualora non debbano essere
utilizzate come auditorio) non deve superare 2,2 sec”.
Note:
(*) Regolamenti edilizi o leggi regionali possono imporre valori più restrittivi.
(**) Leggere le considerazioni a pagina seguente
ENTRATA IN VIGORE
Il Decreto è entrato in vigore il giorno 20 febbraio 1998. Per gli edifici realizzati precedentemente a tale data
vanno applicate eventuali prescrizioni riportate all’interno di normative locali (Regolamenti edilizi, ecc.).
Rientrano nell’applicazione del Decreto tutti gli edifici per i quali sia stata rilasciata Concessione Edilizia (o
altra autorizzazione prevista) dopo il 20 febbraio 1998 (cfr. Circ. Min. Amb. del 9-03-1999 su www.anit.it).
Sembra pertanto tornare in vigore la formulazione della Legge Comunitaria 2008, secondo la quale:
In attesa del riordino della materia, la disciplina relativa ai requisiti acustici passivi degli edifici e dei loro
componenti […], non trova applicazione nei rapporti tra privati e, in particolare, nei rapporti tra costruttori-
venditori e acquirenti di alloggi sorti successivamente alla data di entrata in vigore della presente legge.
A prescindere da questo ANIT propone le seguenti considerazioni:
1. Il DPCM 5/12/1997 è ancora in vigore! Tale Decreto non è stato abrogato e gli edifici di nuova
realizzazione devono essere costruiti rispettando i limiti in esso definiti.
2. Si specifica che l’espressione “sorti successivamente alla data di entrata in vigore della presente
legge” deve essere necessariamente riferita ai “rapporti tra costruttori e acquirenti” a non agli
“alloggi”. La data di entrata in vigore della Legge è il 29 luglio 2009.
3. La situazione relativa alla cause in tribunale resta comunque confusa. Alcuni analisti ritengono che, a
seguito della sentenza della Corte Costituzionale, “decadono” anche le indicazioni della Legge
Comunitaria 2008. Rimane quindi molto difficile prevedere gli esiti delle cause inerenti rapporti tra
costruttore e acquirente sorti dopo il 29 luglio 2009.
Una analisi più approfondita di questo argomento è riportata in una specifica “GUIDA ANIT” sul sito
www.anit.it
4.1 INTRODUZIONE
Nel mese di luglio 2010 è stata emanata la norma tecnica UNI 11367 dal titolo “Classificazione acustica delle unità
immobiliari – Procedura di valutazione e verifica in opera”. Il documento spiega come determinare la classe
acustica di una unità immobiliare esistente sulla base dei risultati di misure fonometriche eseguite sull’edificio.
Successivamente la norma Norma UNI 11444, pubblicata nel 2012, ha fornito ulteriori indicazioni per la
classificazione acustica delle unità immobiliari in edifici con caratteristiche non seriali.
Attualmente l’applicazione delle classi acustiche è generalmente volontaria e il rispetto di una specifica
prestazione può essere richiamato nelle condizioni contrattuali.
Si evidenzia però che il DM 11 ottobre 2017 sui “Criteri Ambientali Minimi”, che ha aggiornato il DM 11 gennaio
2017, impone per le gare di appalto degli edifici pubblici il raggiungimento della Classe II e di altri parametri
descritti nella UNI 11367. Ad esempio: il comfort in ospedali e scuole, la qualità acustica interna degli ambienti e
l’isolamento delle stanze rispetto alle parti comuni. È possibile scaricare un approfondimento su questo tema sul
sito www.anit.it nella sezione “Pubblicazioni-Manuali”.
Di seguito si riporta una descrizione degli aspetti principali trattati nella UNI 11367. Maggiori informazioni si
possono trovare in altre GUIDE ANIT e nel volume 6 della collana ANIT “L’isolamento termico e acustico”.
VALORI LIMITE
Di seguito i valori limite delle classi acustiche.
Le ultime due colonne a destra indicano i limiti di isolamento ai rumori aerei e al calpestio per le partizioni
orizzontali e verticali tra camere d’albergo.
Indici di valutazione Alberghi
Classe
.
I limiti della tabella sono validi per tutte le destinazioni d’uso ad eccezione di ospedali e scuole. Per queste
tipologie di edifici la norma propone nell’Appendice A alcuni valori di riferimento per definire costruzioni con
prestazioni acustiche “di base” o “superiori”.
DEFINIZIONI
Di seguito alcune delle definizioni riportate nella norma tecnica
Ambienti abitativi Porzioni di unità immobiliare completamente delimitate destinate al soggiorno e
alla permanenza di persone per lo svolgimento di attività e funzioni caratterizzanti
la destinazione d’uso.
Ambienti accessori o Parti di unità immobiliare con funzione diversa da quella abitativa. Sono considerati
di servizio ambienti di servizio i corridoi, le scale interne, i depositi e i servizi igienici
Ambienti Le rilevazioni fonometriche possono essere realizzate solo in locali di dimensioni
acusticamente sufficienti a consentire l’allestimento di misurazioni in conformità ai procedimenti
verificabili di prova descritti nelle norme tecniche di riferimento.
Impianti a La verifica del rumore degli impianti (Lic, Lid) considera in sostanza la misura del
funzionamento disturbo generato dagli impianti più rumorosi esterni all’unità immobiliare in
discontinuo e esame.
continuo Negli alberghi la verifica degli impianti considera i rumori generati in unità
Lid immobiliari differenti e gli impianti sanitari di camere contigue. Non sono
Lic considerati gli impianti a servizio della stessa camera.
La classe acustica di uno specifico descrittore si ottiene mediando i valori utili pertinenti con le relazioni
matematiche indicate di seguito.
Valori medi: R’w, D2m,nT,w, DnT,w Valori medi: L’nw, Lic, Lid
n Xi n Yi
10 10
10 10
X r 10 log i 1
Yr 10 log i 1
n n
dove:
Xi , Yi valore utile di un determinato requisito di uno specifico elemento tecnico/impianto
n è il numero di elementi tecnici/impianti coinvolti
Dalle classi dei singoli descrittori si ricava la classe acustica globale dell’unità immobiliare associando ad ogni
descrittore un coefficiente (cfr. tabella seguente) e calcolando la media aritmetica.
Prestazioni fino a 5 dB (o Prestazioni per più di 5 dB
Classe I II III IV dBA) peggiori rispetto alla (o dBA) peggiori rispetto
classe IV alla classe IV
Coefficiente 1 2 3 4 5 10
Il valor medio arrotondato all’intero più vicino determina la classe acustica globale.
Nell’attestato di classificazione devono essere riportate, oltre alla classe acustica globale, anche le
caratteristiche di tutti i descrittori, come indicato nella tabella che segue.
Unità immobiliare UI …
Classe D2m,nT,w R’w L’nw Lic Lid
III III II IV NP III
I soci ANIT ricevono il software Echo che consente di stimare la classe acustica delle unità immobiliari
Classe acustica
. Prestazioni acustiche attese (R’w, L’nw, Lic, Lid)
I Molto buone
II Buone
III Di base
IV Modeste
La seconda tabella in particolare correla, seppur molto qualitativamente, l’efficacia dell’isolamento di facciata
con il clima acustico esterno.
APPENDICI
La norma comprende 10 appendici, normative e informative. Di particolare importanza le parti G e H che
analizzano il tema del campionamento. Nel caso in un edificio vi siano più elementi tecnici identici tra loro, la
norma propone un metodo per limitare le misure ad alcuni elementi campione ed estendere i risultati,
opportunamente corretti, agli altri elementi. Di seguito si riporta un elenco sintetico delle Appendici.
Lo schema riassume percentuali e durata delle detrazioni attualmente vigenti (Legge di Bilancio 2018):
(*) Gli interventi di efficienza energetica che accedono alle detrazioni sono quelli elencati nella pagina che segue.
(**) Per “ristrutturazione edilizia” si intende una tipologia di interventi disciplinati nel comma 1 dell’art. 16-bis del DPR 917/1986
(testo unico imposta sui redditi) con modifiche introdotte da Legge 190/14 all’art. 1. L’art. 16-bis richiama gli interventi
indicati all’art. 3 del DPR 380/01 alle lettere a), b), c) e d) effettuati sulle parti comuni e b), c) e d) sulle singole unità
immobiliari e altre casistiche (interventi di conseguimento di risparmio energetico o riduzione inquinamento acustico, ecc..)
(***) Per interventi relativi a parti comuni degli edifici condominiali di cui agli articoli 1117 e 1117–bis del codice civile o che
interessino tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio.
Edifici residenziali della classe E1, esclusi collegi, conventi, case di pena, e caserme
DM 11/3/08 Valori di EPi limite da verificare dal 1/01/2010 (in kWh/m² anno)
Limiti per accedere alle detrazioni
Zona climatica
A B C D E F
<600 900 901 1400 1401 2100 2101 3000 >3000
601 GG
GG GG GG GG GG GG GG GG GG
≤0.2 7.7 7.7 11.5 11.5 19.2 19.2 27.5 27.5 37.9 37.9
≥0.9 7.4 7.4 11.5 11.5 15.6 15.6 18.3 18.3 25.1 25.1
Trasmittanza termica delle strutture che compongono l’involucro - Limiti per accedere alle detrazioni
DM 26/1/10 Valori di trasmittanza U da verificare dal 1/01/2010 (in W/m2K)
Strutture opache orizzontali Finestre
Strutture opache
Zona climatica o inclinate comprensive di
verticali
Coperture Pavimenti infissi
A 0.54 0.32 0.60 3.7
B 0.41 0.32 0.46 2.4
C 0.34 0.32 0.40 2.1
D 0.29 0.26 0.34 2.0
E 0.27 0.24 0.30 1.8
F 0.26 0.23 0.28 1.6
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