Diritto Costituzionale, Martines
Diritto Costituzionale, Martines
Diritto Costituzionale, Martines
Parte prima
SOCIETA', DIRITTO, STATO
d) Il diritto si caratterizza come espressione della socialit degli individui nell' istituzione e nella
costituzione di un gruppo sociale, per cui risulta impossibile isolare il fenomeno giuridico da altri
fenomeni sociali che presuppongono l' esistenza stessa del gruppo sociale, e in primo luogo da quello
prettamente associativo;
e) Il diritto nelle sue due componenti, materiale e formale, pu essere definito come un fatto razionale
che consiste in una composizione, in una riduzione dei pluralismi di interessi differenti e/o conflittuali
(componente materiale) nella creazione del gruppo sociale, la cui stabilit e continuit nel tempo
affidata a un sistema normativo (componente formale);
(Secondo il Mortati per costituzione materiale si deve intendere quel nucleo essenziale di fini e di forze che regge ogni
singolo ordinamento positivo per costituzione formale quell' insieme di norme che ridimensionano, regolano e disciplinano
i comportamenti umani. Il Mortati collega l 'ordine reale all' ordine giuridico identificando la fonte suprema dell'
ordinamento nell' organizzazione delle forze sociali stabilmente ordinate intorno ad un sistema di interessi e di fini ad esse
corrispondenti.)
2. La norma giuridica.
Concetto di norma giuridica: "prescrizione generale ed astratta che identifica ed enuncia gli
interessi vigenti in un gruppo sociale od appresta le procedure per la loro tutela ed il loro concreto
soddisfacimento e della quale, pertanto, deve essere garantita l' osservanza".
(Le norme giuridiche si distinguono dalle altre norme sociali in quanto determinano e specificano gli interessi generali per
cui il gruppo si costituito e le procedure per la loro composizione qualora la fonte sia scritta, sono enucleate in via
interpretativa, da formulazioni linguistiche che: a) evidenziano gli interessi propri del gruppo; b) prescrivono i modi ed i
limiti con i quali i soggetti possono o devono perseguire tali interessi; c) determinano gli organi e le procedure per accertare
e dichiarare l' inosservanza delle prescrizioni; d) stabiliscono la sanzione da applicare nei confronti di chi non ha osservato
la norma, al fine di ripristinare l 'ordinamento giuridico violato e di assicurare la certezza nei rapporti giuridici fra i
consociati.)
a) la norma per essere giuridica deve essere positiva, vale a dire deve enunciare un interesse
effettivamente vigente nella comunit o predisporre gli strumenti necessari per il suo
soddisfacimento (la norma potr dirsi dotata del carattere della positivit-effettivit non quando
essa puramente e semplicemente osservata e fatta osservare in base al principio della sua
applicazione autoritaria ma quando riesce ad esprimere e tutelare gli interessi ed i valori del
gruppo sociale);
b) La norma giuridica coattiva, nel senso che, qualora l' interesse della comunit richieda la sua
puntuale osservanza, l' ordinamento appresta gli strumenti affinch il precetto normativo sia
esguito anche contro la volont o in assenza della volont del destinatario;
c) La norma giuridica disciplina la vita di relazione e ne organizza i modi di svolgimento, quindi
ha il carattere della esteriorit;
d) La norma giuridica per essere tale deve possedere anche il carattere della generalit e dell'
astrattezza.
Bisogna ovviamente considerare la preminenza della legge del Parlamento, e la presenza di fonti aventi
un 'efficacia subordinata a quella della legge formale (i regolamenti governativi, degli organi
costituzionali e degli organi a rilevanza costituzionale).
c) La consuetudine, nel sistema gradualistico delle fonti del diritto, una fonte subordinata sia alle
leggi sia ai regolamenti, una fonte non scritta e al tempo stesso una fonte-fatto, un fatto produttivo di
norme di diritto.
(consuetudine costituzionale, convenzioni costituzionali, prassi, ovvero una serie di atti o fatti posti in essere da organi
costituzionali ed indicativi del modo in cui questi intendono l' esercizio delle competenze loro affidate, e precedente,
ovvero un atto o un fatto singolo cui si uniforma, in presenza delle medesime circostanze, l' attivit dell' organo che lo ha
posto in essere o di un diverso organo).
d) L' interpretazione giudiziale assume una rilevanza fondamentale nel passaggio dall' astratto e dall'
impersonale (la previsione normativa) al concreto (il caso particolare e specifico a cui la norma deve
essere applicata), al punto che si pu affermare che l' ordinamento giuridico non quello che risulta
dai codici e dalle varie leggi bens, almeno in parte, quello che risulta dalle sentenze della
magistratura: si pu quindi riconoscere alla giurisprudenza valore di fonte del diritto.
e) Anche i contratti collettivi di lavoro sono fonti di diritto (non statali) sebbene non ancora
effettivamente operanti ma potenzialmente riconosciute ed aventi efficacia obbligatoria per le parti
contraenti.
f) Tra le fonti poste in ordinamenti esterni a quello italiano si devono distinguere:
1. gli ordinamenti generali da cui derivano le norme di diritto internazionale della Comunit
(adattamento automatico e ordine di esecuzione);
2. gli ordinamenti particolari da cui derivano norme di altri ordinamenti statali (presupposizione e
rinvio);
3. gli ordinamenti intermedi da cui derivano norme comunitarie, i cui principali tipi di fonte sono i
regolamenti (rispondenti ai criteri di portata generale, obbligatoriet, applicabilit diretta da
cui deriva il primato del diritto comunitario sul diritto interno).
g) Fonti atipiche e leggi rinforzate.
L' interpretazione dei testi normativi e l' efficacia delle norme nello spazio e nel
tempo.
4.
Dovendo necessariamente distiguere la fonte, il testo scritto, dalla norma che di per se esterna
all' atto che l' ha posto e non si identifica con la statuizione legislativa (detta anche formula
normativa o disposizione) risultante da uno o pi articoli, l' interprete del testo normativo a dover
enucleare la norma cogliendone la portata e il significato nei limiti e nel contesto dell' ordinamento
giuridico, e in tal senso l' interpretazione in fase attuativa deve svolgersi secondo regole
predeterminate o ricavabili dal sistema e saper sopperire ad eventuali lacune di tipo normativo o
istituzionale:
1. interpretazione letterale (obiettivizzazione della mens o ratio legis);
2. interpretazione sistematica (estensiva o restrittiva);
3. interpretazione adeguatrice e interpretazione evolutiva;
4. interpretazione autentica (proposta su intervento del legislatore in caso di interpretazioni
contrastanti, ambigue o inadeguate);
5. interpretazione analogica (che sopperisce una carenza normativa in un settore, disciplina un
caso specifico in cui fosse richiesta l' applicazione di una norma, bansandosi su criteri e principi
generali);
Particolare rilievo assume l' interpretazione delle disposizioni costituzionali, considerata anche la
molteplicit e la variet dei soggetti che sono direttamente o indirettamente interessati alla loro
osservanza o alla loro attuazione, che senza dubbio risentono di un' elevata carica di politicit, e di
una certa polivalenza e suscettibilit a seconda del contesto storico e quindi politico-economico. La
Costituzione si indirizza necessariamente a tutto il corpo sociale, nelle sue varie articolazioni e
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strutture organizzative, e non pu non essere influenzata da fattori politici nel momento in cui l'
interprete si trovi a dover raffrontare i fini e i valori che egli trae dalle disposizioni e la realt in cui
opera.
Senza alcun dubbio l' applicabilit e l' efficacia delle norme giuridiche hanno una loro
dimensione temporale e spaziale stabilta anzitutto dal principio della irretroattivit, sancita
costituzionalmente solo nel campo del diritto penale. Vi sono leggi a breve-medio termine, cos
come si pu poi ricorrere all' abrogazione espressa o tacita, totale o parziale anche facendo ricorso
al referendum popolare; ma vi sono anche casi in cui si ricorre alla disapplicazione delle leggi
qualora ne venga riconosciuta l' illegittimit costituzionale. Da non tralasciare il problema della
durata della Costituzione per quanto intangibile e durevole, e il principio della territorialit delle
leggi.
c) nella natura dei fini che lo Stato persegue, fini che sono generali perch propri dell' intera
collettivit;
d) nella preminenza dell' apparato autoritario dello Stato rispetto a quello delgi altri gruppi sociali
in esso compresi.
(L' elmento umano acquista nello Stato-istituzione una determinata qualificazione giuridica e un suo nomen iuris, che
quello di popolo e che sta a designare la comunit di tutti coloro ai quali l' ordinamento giuridico statale assegna lo status di
cittadino; il popolo , almeno nel nostro ordinamento costituzionale, una figura giuridica soggettiva, vale a dire un soggetto
privo di personalit giuridica ma titolare di situazioni giuridiche, anche se non di veri e propri diritti soggettivi; dal popolo
inteso come l' insieme dei cittadini, va distinta la popolazione dello Stato e la nazione. L' attribuzione della sovranit,
ovvero del massimo potere di governo, da esercitare nelle forme e nei limiti della Costituzione, allo Stato lo caratterizza sia
come ordinamento originario ed indipendente, sia come ordinamento supremo, fermo restando che il principio della
sovranit appartiene al popolo in un sistema democratico rappresentativo moderno.)
Parte seconda
L' ORDINAMENTO DELLO STATO ITALIANO
esercizio tutelando in tal modo sia il parlamentare sia le assemblee elettive stesse contro indebite
ingerenze volte a limitarne o comprimerne l' indipendenza.
(Tra le guarantigie si ricordano: l' irresponsabilit per le opinioni espresse ed i voti dati; la libert personale e domiciliare;
la libert di comunicazione e corrispondenza; il divieto di mandato imperativo e conseguentemente l' irresponsabilit
politica. Sono inoltre previste sanzioni disciplinari a carico dei parlamentari, ai quali garantita un' indennit.)
sede legislativa per l' esame e l' approvazione dei progetti di legge; in sede redigente per la
formulazione degli articoli di un progetto di legge;
c) Le giunte, anch' esse organi permanenti delle Camere, sono alla Camera, la giunta per il
regolamento, per le autorizzazioni, delle elezioni, al Senato per il regolamento, per gli affari delle
Comunit europee, delle elezioni e delle immunit parlamentari.
a) la mozione di fiducia attinente la determinazione dell' indirizzo politico, con la quale il Parlamento
accorda la sua fiducia al Governo in seguito alle dichiarazioni programmatiche del Presidente del
Consiglio;
b) le leggi di indirizzo politico, ovvero: la legge di approvazione del bilancio preventivo e la legge
finanziaria rispettivamente volte a predisporre normativamente la ripartizione dei mezzi finanziari
fra i vari rami dell' amministrazione in stretta correlazione con i fini che si intendono conseguire e
ad operare modifiche ed integrazioni a disposizioni legislative aventi riflessi sul bilancio dello stato
e sui bilanci delle aziende del cosidetto settore pubblico allargato; le leggi di approvazione dei
programmi economici volte ad identificare e rendere espliciti i fini sociali ai quali deve essere
indirizzata e coordinata l' attivit economica pubblica e privata; le leggi di autorizzazione alla
ratifica dei trattati internazionali; le leggi di concessione dell' amnistia e dell' indulto;
c) la deliberazione dello stato di guerra;
d) le procedure di indirizzo, di controllo e di informazione ovvero: la mozione, per promuovere una
deliberazione dell' Assemblea su un determinato argomento, e la risoluzione diretta a manifestare
orientamenti o a definire indirizzi su specifici argomenti; l' interrogazione, una semplice domanda
rivolta da un parlamentare al Governo, l' interpellanza, una domanda rivolta ad aspetti specifici
della politica del Governo; le inchieste politiche o legislative, le indagini e le attivit conoscitive
svolte dalle commissioni parlamentari;
e) la mozione di sfiducia con la quale le Camere possono porre termine al rapporto fiduciario con il
governo costringendolo alle dimissioni e aprendo una fase di crisi.
in quel determinato momento politico, per definire le linee del programma ed eventualmente
formare la lista dei futuri ministri. Nel caso in cui l' incaricato non riesca nel suo intento torner dal
Presidente della Repubblica e, sciogliendo la riserva, dichiarer di rinunciare all' incarico che potr
essere affidato ad altri. Qualora la rinuncia all' incarico sia dovuta all' impossibilit obiettiva di
formare una maggioranza, il Presidente pu rinviare il Governo dimissionario (ma non in seguito a
una crisi parlamentare) alle Camere, o sciogliere le Camere ed indire le elezioni anticipate. Qualora,
invece, l' incaricato abbia concluso positivamente i suoi colloqui consultivo sottoporr al Presidente
la lista dei ministri e si dichiarer pronto a presiedere il nuovo Governo.
Successivamente alle consultazioni elettorali (anticipate o meno) il leader della coalizione
vincente dispone gi di una lista di ministri, e il Presidente della Repubblica si trova difronte a una
scelta obbligata, per cui non pu che procedere all' emanazione del decreto che sancisce la nomina
della Presidenza del Consiglio. Prima di assumere le loro funzioni i membri del Governo dovranno
prestare giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica, ed entro dieci giorni presentarsi
alle Camere per ottenere la fiducia esponendo il suo programma a mezzo del Presidente del
Consiglio.
Uno dei primi atti del Consiglio dei ministri la designazione dei sottosegretari di Stato aventi
funzioni coadiuvanti nei ministeri, e facolt di intervenire e partecipare alle sedute del Parlamento.
Ai ministeri si affiancano poi i cosidetti comitati interministeriali e i comitati di ministri.
Gli organi del potere esecutivo sono al tempo stesso organi burocratici e organi di governo veri
e propri; nel campo della direzione politica del Governo la Costituzione attribuisce un ruolo
preminente al Presidente del Consiglio.
4.
Le funzioni normative.
Il potere esecutivo svolge una funzione materialmente legislativa, per quanto non sempre possa
essere chiara la distinzione tra leggi in senso formale e leggi in senso materiale, ma si definiscono
quest' ultime come tutti gli atti che contengono norme giuridiche. Gli atti normativi del potere
esecutivo si distinguono, infine, a seconda che abbiano o non abbiano la stessa efficacia formale
della legge.
Il Governo, in casi straordinari di necessit e di urgenza, pu adottare, sotto la sua responsabilt,
provvedimenti provvisori con forza di legge, i decreti legge; ma deve il giorno stesso presentarli per
la conversione alle Camere che, anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono
entro cinque giorni. Ma il Governo pu adottare decreti aventi forza di legge, i decreti legislativi,
anche senza che ricorrano casi straordinari di necessit e di urgenza: in tal caso l' esercizio della
funzione legislativa viene espressamente delegato dalle Camere al Governo con una legge delega
che pone limiti, principi e criteri direttivi. Infine abbiamo i cosidetti regolamenti che vengono
deliberati dal Consiglio dei ministri, su parere del Consiglio di Stato, ed emanati con decreto del
Presidente della Repubblica: regolamenti di esecuzione delle leggi e dei decreti legislativi;
regolamenti di attuazione e di integrazione delle leggi e dei decreti legislativi recanti norme di
principio; regolamenti autonomi o indipendenti; regolamenti di organizzazione, regolamenti
autorizzati (vedi pp. 474-488).
Ovviamente i regolamenti incontrano limiti specifici nelle riserve di legge espressamente
previste nella Costituzione: la riserva di legge ha chiaramente una funzione garantista ma
rimangono tuttora molte perplessit sull' effettiva estensione di tali riserve che possono essere
assolute o relative, e rafforzate, semplici, implicite o costituzionali.
5.
extraparlamentare nel caso in cui uno o pi gruppi parlamentari ritirino il loro appoggio al Governo
o il Governo stesso decida di dimettersi. Il Governo inoltre tenuto a dimettersi in caso di mancata
costituzione iniziale. Ma possono esservi anche cause diverse: la morte del Presidente del Consiglio,
la cessazione o la sospensione della carica per motivi inerenti la propria persona; l' elezione di un
nuovo Presidente della repubblica; in seguito a elezioni generali.
Non bisogna poi tralasciare la responsabilit giuridica (civile, penale e amminstrativa) e politica
del Governo nella persona del Presidente del Consiglio e dei singoli ministri e, inoltre, il ruolo
sovlto dai cosidetti organi ausiliari, il Consiglio nazionale dell' economia e del lavoro, Il Consiglio
di Stato (organo di consulenza giuridico-amministrativa del Governo), la Corte dei Conti, l'
Avvocatura dello Stato (vedi pp.507-510).
amministrativi, l' opposizione ed il ricorso gerarchico anche improprio, che pur rientrando nell'
ambito della giustizia amministrativa non hanno natura giurisdizionale e non possono essere
proposti nel caso di atti definitivi. Bisogna poi considerare il potere di annullamento di cui il
Governo dispone nei confornti di tutti gli atti amministrativi. In materia di controversie civili oltre
che alla giurisdizione ordinaria i privati possono ricorrere al giudizio arbitrario, e la Costituzione
riserva la giurisdizione in materia matrimoniale al diritto canonico, quindi alla Santa Sede
attraverso i tribunali ecclesiastici. Rimangono poi delle perplessit sulla legittimit cosidetta
giustizia sportiva.
Occorre infine tener conto delle giurisdizioni internazionali come la Corte internazionale di
Giustizia, la Corte di giustizia delle Comunit europee, la Commissione europea dei diritti dell'
uomo e la Corte europea dei diritti dell' uomo.
competenti con la loro controfirma ministeriale; giuridicamente il Presidente della Repubblica non
responsabile per gli atti compiuti nell' esercizio delle proprie funzioni, tranne che per alto
tradimento o attentato alla Costituzione, mentre come privato cittadino egli pienamente
responsabile ma, in materia penale, soltanto alla scadenza dell' ufficio.
2. Le attribuzioni.
Il Presidente della Repubblica rappresenta un potere neutro non essendo direttamente partecipe
delle attivit di indirizzo politico: egli rappresenta l' unit nazionale e ne il simbolo, esercita una
concreta influenza sul corretto svolgimento delle attivit costituzionali, il garante della
Costituzione e degli equilibri istituzionali fra i vari organi. Il Presidente della Repubblica in
relazione al potere legislativo ed alla relativa funzione:
a) indice le elezioni delle Camere e ne fissa la prima riunione; pu convocare ciascuna Camera in via
straordinaria;
b) pu inviare messaggi alle Camere;
c) autorizza con suo decreto la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa
governativa;
d) pu ricorrere al rinvio;
e) pu nominare cinque senatori a vita;
f) pu sciogliere le Camere, sentiti i loro Presidenti, o solo una di esse;
g) promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di legge e i regolamenti;
h) indice il referendum abrogativo e costituzionale.
In relazione al potere esecutivo ed alla funzione amministrativa:
a) nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e su proposta di quest' ultimo i ministri; nomina
altres, i commissari straordinari del governo ed i sottosegretari di Stato;
b) nomina nei casi previsti dalla legge, i funzionari dello Stato;
c) accredita e riceve i rappresentanti diplomatici;
d) ratifica i trattati internazionali, previa autorizzazione delle Camere se occorre;
e) ha il comando delle Forze armate e presiede il Consiglio supremo di difesa;
f) dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere;
g) conferisce le onorificenze della Repubblica;
h) ha una serie di competenze in ordine alle funzioni amministrative svolte dal potere esecutivo.
In relazione al potere giudiziario ed alla relativa funzione:
a) presiede il Consiglio superiore della magistratura ed emana i decreti relativi allo stato giuridico dei
magistrati;
b) concede la grazia e commuta le pene; nomina cinque giudici della Corte Costituzionale.
Oltre ai messaggi rivolti formalmente alle Camere in caso di rinvio o per segnalere agli organi
legislativi stessi gravi necessit comuni o l' esigenza di provvedere a determinate situazioni, diverso
il potere di esternazione cui il Presidente della Repubblica pu ricorrere in ragione dell' esercizio
delle sue funzioni presidenziali. Per quanto riguarda il ricorso al potere di scioglimento delle
Camere la questione appare ancor pi delicata poich influisce sul corso della politica del Paese e
sugli equilibri istituzionali (scioglimento successivo o anticipato), inoltre egli non pu farvi ricorso
negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano con gli ultimi sei mesi della
legislatura (semestre bianco).
Gli atti del Presidente della Repubblica si possono classificare in tre grandi categorie: I) atti
formalmente presidenziali e sostanzialmente governativi ( il cui contenuto predisposto e voluto dai
membri del Governo); II) atti formalmente e sostanzialmente presidenziali; III) atti
sostanzialmente complessi ( il cui contenuto predisposto e voluto sia dal Presidente della
Repubblica sia dal Governo).
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2. Le procedure.
Secondo il procedimento in via incidentale (o d' eccezione) la questione di legittimit costituzionale
pu essere sollevata, mediante apposita istanza, nel corso di un giudizio innanzi a un' autorit
giurisdizionale, da una delle parti o d' ufficio: in tal caso, non essendo prevista la possibilit di un il
ricorso diretto alla Corte costituzionale, la questione di illegittimit viene rivolta alla Corte tramite un'
autorit giurisdizionale e in occasione e nel corso di un giudizio. L' apposita istanza deve indicare le
disposizioni della legge, o dell' atto avente forza di legge, viziate da illegittimit costituzionale e le
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disposizioni della Costituzione o delle leggi costituzionali che si assumono violate (vi sono casi in cui
il vizio di legittimit costituzionale determinato non dalla violazione diretta di una disposizione
costituzionale bens dalla violazione di una norma interposta).
Il giudice innanzi al quale sollevata la questione deve accertarsi della rilevanza della questione e
della non manifesta infondatezza della questione e pronunciarsi su di essa, accogliendo l' istanza (e in
tal caso si procede alla sospensione del giudizio in corso demandando la decisione alla Corte con un'
ordinananza che dispone l' immediata trasmissione degli atti), o respingendola (ma pu essere
riproposta all' inizio di ogni grado ulteriore del processo). Se il giudice accoglie l' istanza presentata, si
proceder alla notifica dell' ordinananza alle parti in causa e al pubblico ministero, al Presidente del
Consiglio e al Presidente della Giunta regionale, ordinanza che deve essere comunicata anche ai
Presidenti delle Camere e al Presidente del Consiglio regionale interessato. Se, invece, il giudice
respinge l' eccezione, la relativa ordinanza deve essere anch' essa adeguatamente motivata. Tale
procedura strettamente subordinata al sorgere di un giudizio innanzi a una autorit giurisdizionale.
Entro venti giorni dall' avvenuta notificazione si deve disporre, in via del tutto facoltativa, la
costituzione delle parti e l' intervento del Presidente del Consiglio e della Giunta regionale, il
Presidente della Corte nomina un guidice per l' istruzione e la relazione e convoca la Corte entro i
successivi venti giorni per la discussione: se non si costituita nessuna parte la Corte pu decidere in
camera di consiglio.
Con il procedimento in via d' azione ( o principale) lo Stato pu ricorrere in via diretta contro una
legge regionale o provinciale promuovendo, successivamente a un rinvio, una questione di legittimit
innanzi alla Corte costituzionale in via preventiva, analogamente la regione nei confronti di una legge
od un atto avente forza di legge dello stato, o di una legge di un' altra regione, in via successiva.
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Parte terza
LE LIBERTA' E LE AUTONOMIE
a)
b)
c)
d)
e)
a)
b)
c)
d)
e)
f)
Alcuni diritti soggettivi pubblici costituzionalmente riconosciuti e garantiti, non hanno come
oggetto una libert:
il diritto alla difesa, inviolabile in ogni stato e grado del procedimento giuridico e strettamente
legato al diritto di agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi;
il diritto di voto, ovvero il diritto di essere iscritto nelle liste elettorali;
il diritto di petizione;
il diritto all' accesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive;
il diritto per chi chiamato a svolgere funzioni pubbliche elettive, di disporre del tempo necessario
al loro adempimento e di conservare il proprio posto di lavoro;
Vi sono poi alcuni doveri costituzionali:
dovere di fedelt alla Repubblica e ai principi dello Stato;
dovere di difendere la Patria, sacro dovere del cittadino;
dovere di prestare servizio militare nei limiti e nei modi stabiliti dalla legge;
dovere del lavoro, dovere inderogabile di solidariet politica, economica e sociale;
dovere di prestazioni patrimoniali, concorrendo alle spese pubbliche in ragione delle proprie
capacit contributive;
dovere di voto, civico.
La Dichiarazione universale dei diritti dell uomo (approvata dallAssemblea generale dell ONU il
10 dicembre 1948) rappresenta un ideale comune da raggiungere per tutti i popoli e tutte le Nazioni ed
ha assunto indubbiamente un altissimo valore programmatico. La Convenzione per la salvaguardia dei
diritti dell uomo e delle libert fondamentali dispone in merito ad istituzioni deputate alla tutela delle
libert fondamentali. La condizione giuridica dello straniero presuppone limiti e particolarit che non
permettono di enunciare criteri di riconoscimento dei diritti condivisibili ed uniformemente applicabili,
premesso che le libert fondamentali siano universalmente garantite nei limiti delle Costituzioni
vigenti.
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1. La famiglia e la scuola.
La famiglia la primigenia formazione sociale in cui si forma la personalit dell individuo:la
Repubblica riconosce la famiglia come societ naturale. Fondamento della famiglia il matrimonio
(accompagnato o meno da un riconoscimento religioso) inteso come ordine morale e materiale che a
sua volta ordinato sulleguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge
a garanzia dell unit familiare. Spetta ad entrambi i genitori il diritto-dovere di mantenere, istruire
ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio nei limiti della loro libert di scelta e di
orientamento, un diritto-dovere sanzionabile penalmente e civilmente in caso di inadempienza.
Strettamente connessa alla famiglia la funzione sociale della scuola: lo Stato deve garantire il
diritto allo studio e alla formazione dei propri cittadini senza escludere la possibilit che enti e privati
istituiscano scuole ed istituti per la formazione e l educazione parificati e senza oneri ulteriori per lo
Stato stesso nel rispetto dell autonomia della formazione, della libert d insegnamento e del
pluralismo scolastico.
2.
Le confessioni religiose.
Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere di fronte alla legge: i rapporti fra lo Stato
italiano e la Chiesa cattolica sono stati regolamentati dai Patti lateranensi le cui norme non sono state
costituzionalizzate riservandosi la Corte costituzionale di sindacare i Patti ed eventuali rettifiche,
modifiche o revisioni, sotto il profilo del loro eventuale contrasto con i principi supremi dell
ordinamento costituzionale, sempre sotto la tutela costituzionale dell art. 7, secondo il quale Lo
Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine indipendenti e sovrani.
Un lentissimo processo di liberalizzazione ha caratterizzato l evoluzione dei rapporti fra lo Stato ed
i culti acattolici: i rapporti delle confessioni religiose diverse da quella cattolica con lo Stato sono
regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.
secondo la quale sia un diritto soggettivo, nel senso che le leggi regolamentatrici dello sciopero
potranno disciplinare esclusivamente le modalit di esercizio del diritto stesso.
Rispetto ai sindacati, la cui azione ha avuto modo di esplicarsi ampiamente sia ricorrendo alla
contrattazione collettiva e allo sciopero sia attraverso la tessitura di una complessa ed articolata rete di
rapporti con i poteri dello Stato seguendo un fine istituzionale essenzialmente socio-economico, i
partiti politici assumono una rilevanza costituzionale ed hanno finalit sociopolitiche. Il partito un'
associazione di individui accomunati da una visione di parte degli interessi generali di una data
comunit statale: la natura giurdicocostituzionale dei partiti varia in funzione del regime politico e del
sistema partitico costituzionalmente adottato.
Fra le formazioni sociali rientrano anche le minoranze linguistiche che la Repubblica tutela con
apposite norme. Tale tutela ha trovato attuazione negli Statuti di alcune regioni in cui vivono gruppi di
alloglotti ed, in paritcolare, negli Statuti del Trentino-Alto Adige, del Friuli-Venezia Giulia e della
Valle d' Aosta, ed in alcune altre leggi.
stessa. La durata del Consiglio, il cui numero dei componenti pu essere variabile, fissata in cinque
anni e, sempre per le regioni a Statuto speciale, prevista la prorogatio. Lo status di consigliere
regionale disciplinato sia nella Costituzione sia nei singoli Statuti e non prevede forme di immunit
penale.
La Giunta regionale l' organo esecutivo della regione ed composto da un Presidente e da un un
numero di assessori, fisso o variabile, assegnati ai rami dell' amministrazione in base a criteri diversi a
seconda degli Statuti, ed eletti dal Consiglio regionale fra i suoi componenti. Nelle regioni a Statuto
speciale gli assessori rappresentano degli organi esterni della regione aventi specifiche attribuzioni di
competenza.
Il Presidente della Giunta regionale , al tempo stesso, il capo dell' ente regione: nelle regioni a
Statuto speciale partecipa per espresse disposizioni al Consiglio dei ministri, con voto consultivo, per
questioni inerenti la loro regione.
integrazione). Le materie attribuite ai tre tipi di potest legislativa delle regioni a Statuto speciale sono
indicate nei singoli Statuti, ma la definizione e la conseguente individuazione delle materie di
competenza regionale si prestano ad una interpretazione restrittiva o estensiva dei poteri delle regioni.
Molto controversa risulta la determinazione della posizione della legge regionale nel sistema delle
fonti che la vede subordinata, non sempre in modo gerarchico, alle leggi statali, che possono
condizionarne la validit, oltre ai principi e ai limiti della Costituzione.
5. Le funzioni amministrative.
Per quanto riguarda le funzioni amministrative regionali in base al criterio di corrispondenza alle
regioni spettano funzioni amministrative nelle stesse materie in cui loro attribuita la funzione
legislativa. Molto spesso le regioni possono ricorrere a ulteriori decentramenti amministrativi ad enti
locali minori nei limiti delle competenze, delle esigenze e delle disponibilt degli enti stessi, oltre che
dei principi costituzionali.
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