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Interazioni fra atomi che non sono legati da legami covalenti.

Le interazioni non covalenti sono molto meno intense rispetto alle


interazioni covalenti (poche kcal/mol rispetto ad esempio a 83
kcal/mol per un legame CC).
Questi legami deboli possono formarsi sia fra parti diverse della
stessa macromolecola, sia fra parti di macromolecole diverse.
Essi giocano un ruolo fondamentale in molti processi biologici, fra
cui la fedele replicazione del DNA, il folding delle proteine, il
riconoscimento specifico di substrati da parte di enzimi, il
riconoscimento di molecole segnale.
Le interazioni non covalenti si possono classificare in:
- interazioni elettrostatiche

- interazioni di van der Waals

- legami idrogeno

- effetto idrofobico
1

Energie di legame associate alle principali interazioni non covalenti:


Tipo di interazione non covalente

Energia di legame (kcal/mole)

Interazioni elettrostatiche

0.3-4

Legame idrogeno

0.5-4

Interazioni di van der Waals

0.03-0.1

Nel considerare i vari contributi energetici che stabilizzano una proteina


non si pu prescindere dal fatto che la proteina immersa in un solvente,
che costituito principalmente da acqua. Le propriet fisiche del
solvente sono estremamente importanti per la stabilit della proteina.
2

Le interazioni elettrostatiche, i legami idrogeno e le interazioni di


van der Waals tra due molecole in un ambiente acquoso non sono
particolarmente favorevoli dal punto di vista energetico, perch
sono in competizione con interazioni di analoga intensit fra le
molecole e lacqua che le circonda.
Infatti, lacqua una molecola polare, con una grande capacit di
formare legami idrogeno.
Inoltre
lacqua
indebolisce
fortemente
le
interazioni
elettrostatiche e i legami idrogeno fra molecole polari:
- lacqua diminuisce lintensit delle interazioni elettrostatiche di
un fattore di circa 80 (costante dielettrica) rispetto alle stesse
interazioni nel vuoto;
- lacqua pu competere con gruppi della proteine nella formazione
di legami idrogeno.
3

Due gruppi elettrostaticamente carichi si attraggono o si respingono con


una forza:

!
1 q1q2
F=
r
4"# r 2

forza di Coulomb

dove q1 e q2 sono le cariche (Coulomb) dei due gruppi


r la distanza!tra q1 e q2, ! la costante dielettrica del mezzo in cui si
trovano le cariche.
Linterazione maggiore nel vuoto, minore in un mezzo come lacqua (! =
80). Non facile misurare ! per una proteina: in genere viene assegnato
un valore di 3-5.

Interazioni elettrostatiche di ordine superiore


- caricadipolo (lenergia va come 1/R2)
- dipolodipolo (1/R3)
- caricadipolo indotto (1/R4)
- dipolodipolo indotto (1/R6) = van der Waals

Lisina, Arginina e Istidina


Sono tre aminoacidi basici, carichi positivamente a pH fisiologico.

Acido aspartico e Acido glutammico


Sono due aminoacidi acidi, carichi negativamente
sopra pH = 4

Esempio di ponte salino (o legame ionico):


Interazione
elettrostatica
tra
lacido
glutammico che porta una carica di 1, e la
istidina che ha carica +1.

I ponti salini sono poco numerosi nelle proteine


e si concentrano prevalentemente sulla
superficie proteica.

Ponti salini in zone meno accessibili delle proteine si realizzano se gli


aminoacidi carichi sono coinvolti nel meccanismo catalitico di un enzima (per
es. la triade catalitica Asp-His-Ser delle proteasi a serina).
6

Sono interazioni aspecifiche fra molecole non cariche, che giocano


un ruolo quando gli atomi distano tra loro 3-4 .
Esprimono il fatto che esiste una mutua attrazione fra molecole od
atomi anche uguali fra loro e con distribuzione di carica
simmetrica. Tale simmetria per presente solo da un punto di
vista statistico e lorigine di queste forze attrattive dovuta
alleffetto di fluttuazioni temporane di distribuzione elettronica
che generano dipoli transienti nellatomo o nella molecola
considerata.

A loro volta tali dipoli transienti inducono dei dipoli transienti


(detti dipoli indotti) nelle molecole pi vicine e quindi forze
7
attrattive di natura elettrostatica.

Le interazioni di van der Waals possono essere rappresentate da unenergia


potenziale E(r), funzione della distanza r, che include sia una componente
attrattiva, sia una componente repulsiva a corto raggio.
Questa energia rappresentata dal potenziale di Lennard-Jones:
E(r)

E(r) =

B
A
"
r12 r 6

"1/r12

Termine
repulsivo

Termine
attrattivo

A e B sono delle costanti che possono


essere determinate empiricamente

"1/r6

Per una coppia di atomi la distanza in


corrispondenza della quale si ha un minimo del
potenziale, corrisponde alla somma dei rispettivi
raggi di van der Waals.
Il raggio di van der Waals si estrapola dalla minima
distanza di contatto fra due atomi adiacenti, non
legati covalentemente.

E(r)
"1/r12

r
"1/r6

La forza attrattiva fra due atomi aumenta quando


essi si avvicinano, fino a quando raggiungono la
distanza di van der Waals di contatto.
A distanze inferiori a quella di contatto diventano
predominanti forti forze repulsive, perch le
nuvole elettroniche pi esterne tendono a
sovrapporsi.

1.17
1.75
1.55
1.40
1.80

Il legame idrogeno pu essere formato sia tra molecole non cariche che
cariche.
In un legame idrogeno un atomo di idrogeno viene condiviso da due atomi.
Latomo di idrogeno legato covalentemente a uno dei due atomi, chiamato
donatore (D) di idrogeno, ed interagisce con laltro atomo, chiamato
accettore (A) di idrogeno.
Una molecola non carica pu essere polarizzata, cio i suoi orbitali
elettronici possono essere distribuiti in modo tale che una parte della
molecola ha meno elettroni (quindi porta una carica positiva) mentre
unaltra parte ha un eccesso di elettroni (quindi porta una carica negativa).
In una molecola nella quale uno o pi atomi di H sono legati covalentemente
ad un elemento pi elettronegativo (O, S, N), si genera un dipolo in cui
latomo/gli atomi di H rappresentano la parte positiva
10

(#+)

(#-)

(#+)

H
H

H-F

(#-)

(#+)

H
H -N (#-)
H

Se latomo a cui legato lidrogeno elettronegativo (S, O, N) latomo H si


carica positivamente e puo legare un altro atomo carico negativamente.
Le piccole dimensioni dellatomo di H e la presenza in esso di un solo elettrone
(assenza di elettroni di schermo) rendono particolarmente intenso il campo
elettrostatico di H che puo dunque legarsi con un altro atomo che disponga di
un doppietto elettronico libero (lone pair, orbitale atomico completo con 2
elettroni).

11

Se sia D che A sono elettronegativi, allora la nuvola elettronica relativa a

D-H polarizzata verso D, cio si ha un eccesso #- di carica negativa su D.


A ha una parziale carica negativa #- che attrae latomo di idrogeno. In
questo senso, il legame idrogeno si pu pensare come un intermedio nel
trasferimento di un protone da un acido ad una base.
acido

base

D H -#-

#+

A
#-

- interazione elettrostatica di #- e #+
- deformazione degli orbitali molecolari
- depauperamento di elettroni nellorbitale di H $ avvicinamento fra H ed A

12

Nelle proteine il donatore in un legame idrogeno un atomo di ossigeno o


azoto (o zolfo nella Cys) che ha un atomo di idrogeno legato covalentemente.
Laccettore pu essere sia un atomo di ossigeno che di azoto.

Dist. tra il primo e lultimo atomo

- la lunghezza di un legame idrogeno


intermedia tra quella di un legame covalente
e di uninterazione di van der Waals.
Di solito la distanza tra atomo H e accettore
A 10-25% inferiore della somma dei
corrispondenti raggi di van der Waals.
-
i legami idrogeno sono altamente
direzionali. I legami idrogeno pi intensi si
hanno quando A e D sono collineari
13

In generale, le energie in gioco nel legame idrogeno sono dellordine di


qualche kcal/mol.
In realt, se consideriamo il legame idrogeno che si pu formare tra due
gruppi in una proteina, lenergia associata minore, circa 0.5-1 kcal/mole.
Si deve pure tenere conto del fatto che una proteina non si trova nel
vuoto ma in una soluzione acquosa: affinch si formi un legame idrogeno
fra due gruppi appartenenti alla proteina, si devono prima rompere i
legami idrogeno che ciascun gruppo fa con una molecola dacqua.
Tenendo conto dellenergia che si spende per rompere tali legami
idrogeno, si arriva ai valori di 0.5-1 kcal/mole.

14

Ibridizzazione
Ibridizzazione = combinazione lineare di orbitali atomici
s+p = orbitale sp
2 orb. molecolari

s+2 orbitali p = sp2


3 orb. molecolari

s+3 orbitali p = sp3


4 orb. molecolari

planare

H2 O

15

#-

#-

#+

Una variante del legame idrogeno


particolarmente forte si ha in
presenza di gruppi carichi.
16

17

I legami idrogeno sono fondamentali nelle strutture proteiche. La capacit


dellossigeno carbonilico della catena principale di formare legami idrogeno
con i gruppi amminici della catena principale promuove la formazione delle
strutture secondarie come %-eliche e foglietti &.

%-elica

foglietto &

18

Dinamica molecolare
cos ?
metodologia per descrivere alcune propriet dinamiche di un sistema

come funziona ?
legge che mette in relazione forze e propriet cinematiche nel sistema: MQ, MC

Fi = m ia i
applicazione allo studio di una proteina: si parte dalla struttura della proteina:

!
N

{ri }i=1
si sceglie un force field

modello delle interazioni tra gli atomi


della proteina

Force field

V (r) = Vlegame + Vnon"legame

N legami

!
Vlegame = Vl + V" + V# + ... =

$
i=1

Fi = "
N legami

1
1
bi (li % li0 ) 2 + $ ai (" i % " i0 ) 2 +
!i=1 2
2
angoli di legame

dist. di legame

!
#V
= "$ iV
#ri

Vl

N legami

$ d (1+ cos(n# % #
i

i=1

rot. attorno ai legami

l0 = 1

l0 = 1
l

i0

))

Interazioni di non legame

)# &12 # & 6 ,
A
B
qq
Vnon"legame = Vvdw + Ve = 0+%% ij (( " %% ij (( . + 0 i j
+
$ rij ' .- i/ j 412rij
i/ j *$ rij '
Vvdw

Ve

!
!

Evoluzione del sistema nel tempo

#ri
1 # 2ri 2
ri (t + "t) = ri (t) + "t +
"t + o("t 3 )
2
#t
2 #t
Serie di Taylor

$ri
1 $ 2ri 2
ri (t " #t) = ri (t) " #t +
#t " o(#t 3 )
2
$t
2 $t
algoritmo di Verlet

!
ri (t + "t) = 2ri (t) # ri (t # "t) +

"ri (t = 0)
#
$ v i (t = 0)

Fi 2
"t + o("t 4 )
mi

#ri ("t)
$
% v i ("t)

#ri (n"t)
$
% v i (n"t)

"t = 10#15 sec = 1 fs


!

Stima degli errori nella traiettoria

1 2 1
mv = kT
2
2

v=

v=

kT
" 10 /ps
m

"r
# "r !
= v"t = 10 $10%3 = 10%2
"t

errore di algoritmo su r

" v # $t 4 " 10%11

errore su r = er. di alg. + er. di arrotondamento + er. di derivata + er. di cut off

!
La traiettoria percorsa non quella vera ma formata da tante traiettorie possibili dato un
force field (E) e delle condizioni al contorno (T,P).

Schema operativo

{ri (t = 0)}i=1

Parametri del Force field (l, q, )

Definizione di un box attorno alla proteina (>10 ): aggiunta di acqua, condizioni al


contorno periodiche, neutralit della carica elettrica nel box

Rint " 10 # 20

!
definizione di un range per le interazioni (Rint) di non legame: VdW e elettrostatiche

Minimizzazione
Modificazione delle coordinate in accordo al force field: ricerca di una
conformazione che minimizza lenergia definita dal f.f.

Termalizzazione
Aumento graduale della temperatura fino alla temperatura di riferimento

Equilibrazione
Raggiungimento di uno stato di energia minima/cost. alla temperatura desiderata

Evoluzione, NPT

Controllo

Analisi

Controllo
r.m.s.d

energia
-270000

0,6

-272000

0,5

-274000
-276000

0,4

E (kJ/mol)

r.m.s.d.

0,7

0,3
0,2

-278000
-280000
-282000
-284000

0,1

-286000
-288000

0
0

1000

2000

3000
ps

4000

5000

-290000
0

1000

2000

3000
ps

4000

5000

Le interazioni fra acqua e molecole non polari non sono favorevoli: proprio
come lolio disperso nellacqua tende a raccogliersi in ununica goccia, anche i
gruppi non polari nelle proteine tendono ad aggregarsi, per ridurre la
superficie apolare a contatto con lacqua.
Questa preferenza di specie idrofobiche per ambienti non polari viene detta
effetto idrofobico: esso uno delle principali cause del folding delle
proteine.
Leffetto idrofobico fa s che sostanze non polari minimizzino il loro
contatto con lacqua, e molecole anfipatiche (come per esempio i detergenti)
formino micelle in soluzioni acquose.
Il meccanismo fisico per cui entit non polari sono escluse da soluzioni
acquose dipende dallentropia.

27

Le molecole dacqua allo stato liquido formano dinamicamente (in funzione


della temperatura) un alto numero di legami idrogeno.
Lintroduzione di una molecola non polare nellacqua crea una sorta di
cavit nellacqua, che temporaneamente rompe alcuni legami idrogeno, (un
gruppo non polare infatti non pu formare legami idrogeno con le molecole
dacqua)

Le molecole dacqua spostate si riorientano per


formare il maggior numero di nuovi legami
idrogeno, creando una struttura ordinata, una
specie di gabbia, detta clatrato, intorno alla
molecola non polare.

28

Poich il numero di modi con cui le molecole dacqua formano legami


idrogeno intorno ad un gruppo non polare inferiore a quello che
farebbero in sua assenza si ha una diminuzione di entropia del sistema.
Anche se, da un punto di vista entalpico, il sistema clatrato pi stabile
('H < 0, per una debole liberazione di energia dovuto alla formazione di
legami idrogeno ed interazioni di van der Waals), globalmente:

'G = 'H T'S > 0

processo non spontaneo

Laggregazione di gruppi non polari minimizza la


superficie della cavit occupata dal gruppo
apolare e quindi la perdita di entropia del
sistema.

C6H6

2xC6H6

C6H6

acqua

acqua

Leffetto idrofobico rappresenta una interazione chiave per il folding


delle proteine, in cui residui con catene laterali idrofobiche si ripiegano
verso linterno della proteina lasciando esposti al solvente i residui polari.
29

La catena polipeptidica contiene sia gruppi polari che non polari, per cui si
avr un diverso comportamento dei residui nellacqua. Si osserva, infatti,
che i gruppi apolari sono in gran parte raccolti nella parte interna (core) e
idrofobica della proteina, mentre i residui polari sono esposti al solvente.

Ribosoma
Proteina estesa
(unfolded)

(U) Unfolded

Molten
globule

Proteina globulare
(folded)

) Folded (F)
(

'GFOLDING = GF GU = 'H T'S

< 0 processo
spontaneo di folding
> 0 processo non
spontaneo

30

31

'H = variazione di entalpia fra stato finale ed iniziale (interazioni di van


der Waals, elettrostatiche, legami idrogeno). 'H risulta << 0.
T = temperatura assoluta (K)
'S = variazione di entropia (disordine del sistema) fra stato finale ed
iniziale.
Poich SU >> SF ) 'S << 0
Nel 'GFOLDING il contributo T'S positivo e sia 'H che T'S assumono
valori grandi (migliaia di kcal/mol). Al contrario 'GFOLDING ha valori piccoli:

'GFOLDING = -10, -15 kcal/mol


Quindi il processo di folding avviene grazie ad un minimo prevalere di
'H su T'S; sufficiente un piccolo aumento di T per causare
unfolding (e denaturazione) della proteina.

32

Responsabile della variazione di entropia anche leffetto idrofobico.

'SFOLDING = SF SU = 'SCATENA+ 'SSOLVENTE


sempre < 0

Nel caso di un soluto apolare in un mezzo acquoso, le molecole dacqua che


formano il clatrato attorno alla molecola apolare sono caratterizzate da
una variazione di entropia negativa. Spontaneamente le molecole apolari si
riuniscono in modo da minimizzare la variazione negativa di 'SSOLVENTE.
Nel caso del folding proteico di proteine globulari solubili, si forma una
zona interna, core idrofobico di molecole dacqua che, nella forma
proteica unfolded erano coinvolte nella formazione dei clatrati con
molecole dacqua ordinate attorno alle catene laterali degli aminoacidi
idrofobici.

33

Superficie accessibile al solvente di una proteina


La superficie proteica definita dallinsieme dei punti degli atomi esterni,
ciascuno descritto come una sfera rigida avente come raggio il raggio di
van der Waals (superficie di van der Waals). Le molecole dacqua sono
considerate sfere con raggio di van der Waals pari a 1.4 .

La superficie accessibile al solvente


(ASA) definita come larea descritta
dal centro di una molecola dacqua che
rotola sopra la superficie di van der
Waals della proteina

superficie di
van der Waals

34

'G di trasferimento delle catene laterali degli aminoacidi


E stato misurato il 'G di trasferimento di ciascun aminoacido dallacqua
ad un solvente organico (per esempio etanolo o diossano).
Per avere la misura del 'G di trasferimento della sola catena laterale,
bisogna non considerare il contributo della catena principale (che
falserebbe la misura, avendo sempre una carica negativa del gruppo
carbossilico COO- e una positiva del gruppo amminico NH3+).
Ci equivale a sottrarre dal valore di 'G di trasferimento di ciascun
aminoacido il 'G di trasferimento della Gly.
'Gcat.lat. = 'Gaa - 'GGly

35

Esiste una relazione lineare tra 'G di trasferimento (dallacqua ad un


solvente apolare) e superficie accessibile al solvente per catene laterali
completamente non polari.

Nel caso di aminoacidi


moderatamente polari
(Thr, Ser, Met, Tyr e Trp)
una relazione analoga
relativamente valida,
applicando una diminuzione di
circa 1.5 kcal/mole nel 'G di
trasferimento.

36

Si pu quindi dire che il 'G di trasferimento proporzionale alla


superficie non polare accessibile al solvente.
La costante di proporzionalit (coefficiente angolare della retta) vale
0.025 kcal/mole 2.
Questo significa che si guadagnano 0.025 kcal/mole (o equivalentemente
25 cal/mole) per ogni 2 di superficie non polare che si seppellisce nel
cuore di una proteina.

37

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