Orbitali Molecolari
Orbitali Molecolari
Orbitali Molecolari
Come abbiamo visto, la teoria del legame di valenza combinata con la teoria VSEPR in
grado di dare indicazioni soddisfacenti sulla geometria e sulla natura dei legami, riuscendo
a spiegare molte delle propriet strutturali come, ad esempio, le geometria e la struttura
dei legami. In particolare spesso necessario ricorrere ad ulteriori teorie per potere
interpretare fenomeni come le lunghezze di legame uguali in ioni come SO42 , spiegate
con risonanza, etc.
Consideriamo per il caso dell'ossigeno: Sperimentalmente si osserva che l'ossigeno
una molecola paramagnetica (cfr figura).
(Ricordo che si definisce una sostanza paramagnetica, una sostanza che interagisce con il
campo magnetico ed in particolare viene attratta dal campo magnetico, mentre sostanze
che non vengono attratte dal campo magnetico si dicono diamagnetiche).
In base al modello di legame VB (valence bond), si otterrebbe invece una situazione in cui
gli elettroni sono accoppiati:
O O
E evidente quindi che il modello VB inadeguato al spiegare le propriet dellossigeno.
Ricordiamo che gli elettroni possiedono un momento magnetico dello spin e, di fatto, le
1
Osserviamo quindi che gli orbitali devono avere la stessa simmetria rispetto all'asse del
legame. Inoltre bisogna sempre tenere presente che tanti orbitali atomici utilizziamo per la
combinazione lineare e tanti orbitali molecolari dobbiamo ottenere.
Consideriamo il caso della molecola di idrogeno.
Ogni elettrone descritto da una funzione d'onda del tipo 1s . Le combinazioni possibili
che utilizziamo si ottengono, trascurando gli opportuni coefficienti, essenzialmente
considerando di sommare o di sottrarre i vari orbitali atomici.
Quindi possiamo nel caso di H2 derivare i due orbitali come segue:
1 = c A A + c B B
1 = c A A c B B
L'energia che si ottiene sommando gli orbitali inferiore a quella che si ottiene sottraendo
gli orbitali.
Questo processo pu essere descritto con il seguente diagramma
Dalla figura risulta immediatamente chiaro che l'orbitale a minore energia quello che si
ottiene sommando le due funzioni d'onda, infatti esso non presenta piani nodali.
E' da notare inoltre che la distribuzione della carica localizzata essenzialmente tra i due
nuclei contribuendo quindi a formare un legame tra i nuclei. Infatti, l'orbitale che si forma
per somma detto orbitale legante. L'orbitale che si forma per sottrazione, invece
presenta un energia maggiore, infatti ha un piano nodale, ed detto antilegante, infatti vi
un piano nodale tra i due atomi.
L'energia di stabilizzazione che si osserva nel formare la molecola di H2, ovvero l'energia
di legame da attribuire al fatto che nella molecola popoliamo con gli elettroni due orbitali
molecolari che si trovano a energia pi bassa rispetto a quelli atomici. L'energia di questo
orbitale pi bassa perch possiamo pensare qualitativamente che esso sente l'attrazione
di due nuclei.
Seguiamo ora queste regole e vediamo come si possono combinare i vari orbitali anche a
energia superiore.
Si noti che per costruire tale diagramma di energia necessario considerare le solite
condizioni di sovrapposizione degli orbitale che devono soddisfare requisite geometrici e
quelli energetici per ottenere combinazioni permesse (leganti) e qulle no permesse
(antileganti).
Come vediamo a seconda come combiniamo gli orbitali possiamo ottenere orbitali
molecolari leganti o antileganti a simmetria oppure . Antilegante si indica con
asterisco.
Nella nomenclatura degli orbitali molecolari si tiene quindi conto del tipo di orbitale che si
tratta oppure , e di quali sono stati gli orbitali atomici utilizzati per fare la
combinazione lineare.
Proviamo quindi a costruire il diagramma energetico per le molecole biatomiche
omonucleari:
E' da notare che questo diagramma valido per molecole biatomiche a partire da
ossigeno. Nel caso di azoto o di altre molecole pi leggere invece si ha inversione tra gli
orbitali 2 p x e gli orbitali 2 p y e 2 p z . Questo comprensibile se noi consideriamo il fatto in
queste molecole minore la carica nucleare e di conseguenza i livelli di energia degli
*
orbitali 2s di partenza sono pi elevati, di conseguenza anche il livello di 2 s e 2s
sono
pi elevati e quindi tendono ad interagire con gli orbitali 2 p x innalzandone l'energia.
Fisicamente succede che gli elettroni dei due legami si trovano nella stessa zona tra i
due nuclei e di conseguenza si respingono. Nelle molecole pi pesanti questo non
succede perch gli elettroni 2 s sono a energia pi bassa ovvero confinati pi vicino ai
nuclei. Anche per questo spesso la descrizione dell'orbitale molecolare si limita spesso
solo ai livelli di valenza. Questo infatti come vedremo l'approccio che si fa per descrivere
i legami in atomi policentrici.
O22
Distanza di legame (pm)
150
149
140
O2
130
O2
126
120.7
120
O2+
112.3
110
100
1
1.5
Ordine di legame
2.5
F2 :
risulta ovvio che nella costruzione del diagramma degli orbitali molecolari per molecole
eteronucleari bisogna tenere presente che le energie di partenza non sono simili.
Consideriamo il caso del CO: isoelettronico con N2. E' da osservare che le specie
isoelettroniche hanno la stessa struttura.
Polarit del legame: energia del orbitale legante pi vicina a quella dell'elemento pi
elettronegativo, ci significa che l'orbitale ha maggiore carattere del nucleo pi
elettronegativo di conseguenza gli elettroni si trovano in prevalenza vicino a questo
nucleo. Viceversa gli orbitali antileganti si trovano a energia pi vicina al nucleo
elettropositivo e di conseguenza avranno pi carattere di questo nucleo.
Si noti che riempiendo lo schema riportato in Figura 5 con i dieci elettroni localizzati nei
livelli 2 di C e O (gli elettroni con n=1 possono essere considerati localizzati su orbitali a
carattere sostanzialmente atomico guscio kk) si ottiene una configurazione
CO :
Nel caso di CO, gli elettroni localizzati nellorbitale 2 p sono quelli ad energia maggiore e,
pertanto, il relativo orbitale viene chiamato HOMO (highest occupied molecular orbital)
mente gli orbitali 2 px , 2 p z sono gli orbitali vuoti a minore energia (LUMO: lowest
unoccupied molecular orbital).
Lidentificazione correta della simmetria e forma degli orbitali LUMO e HOMO
fondamentale per comprendere la natura chimica della molecola in quanto LUMO
rappresenta il centro dove la molecola pu subire un attacco nucleofilo da parte di una
base di Lewis, ovvero il centro di acidit di Lewis, mentre HOMO il centro di basicit di
Lewis della molecola, suscettibile di un attacco elettrofilo.
Esempio NO :
H
H
H
N
NO
Propriet
Peso molecolare
Punto di ebollizione
(C)
Punto di fusione (C)
Elettronegativit
alogeno
Energia di
dissociazione del
legame (kJ/mol)
Distanza H-X (pm)
Solubilit in H2O
(g/100g H2O, 10C)
Acidit (pKa, 25C)
HF
HCl
HBr
HI
20.01 36.46 80.92 127.91
19.9
-85
-67
-35
-83
3.98
-114
3.16
-87
2.96
-51
2.66
565
431
364
297
92
127
78
141
210
161
234
3.2
-7
-9
-10
Diversamente, lacido pi forte tra quelli riportati lacido iodidrico che rappresenta la
minore differenza di elettronegativit tra lidrogeno e lo iodio. Tenendo presente la
reazione di dissociazione di HX in acqua:
HX ( aq ) + H 2 O(l ) H 3 O + ( aq ) + X ( aq )
Ci si aspetta che le energie di idratazione sia dellacido che dellanione dissociato siano
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Figura 6 riporta il diagramma dei livelli energetici atomici di H e F Si noti che a causa
delleffetto della carica nucleare, l'energia di 1s di H paragonabile a quella di 2p del
fluoro, di fato a energia maggiore!
Tenendo presente le propriet di simmetria degli orbitali p del fluoro, risulta quindi
possibile solamente una combinazione legante/antilegante a simmetria , che a causa
della vicinanza energetica degli orbitali, conferisce un significativo contributo covalente al
legame H F rendendolo molto forte.
Scendendo nel gruppo, prevale leffetto schermo della chiusura del guscio e, pertanto, gli
orbitali degli altri alogeni si trovano ad un energia pi elevato rendendo la sovrapposizione
degli orbitali meno efficace e pertanto il legame risulta pi debole. Si noti gli orbitali p del
fluoro in Figura 6 che non si combinano con quelli dellidrogeno, mantenendo quindi le
caratteristiche dellorbitale atomico: sono orbitali di non legame
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Si noti che lo schema riportato in Figura 8 pu essere utilizzato per altre molecole
triatomiche sia quelle isolelettroniche ( N 2 O , N 3 . CS 2 , OCS ) che quelle che hanno meno
di 16 elettroni di valenza ( NCO , NCN ).
Per molecole triatomiche con pi di 16 elettroni si osserva che gli elettroni in eccesso
andrebbero ad occupare gli orbitali di antilegame x* aumentando lenergia del sistema.
Per minimizzare tale effetto si osserva in genere un piegamento della molecola in modo da
rendere questi orbitali di tipo non legante.
H
Si noti che al centro della molecola, in posizione 2, vi presente un legame singolo. Ci,
di fatto, dovrebbe permettere una rotazione libera intorno a tale legame.
Sperimentalmente si riscontra invece che il butadiene una molecola planare, indicando
quindi che non possibile una rotazione lungo tale asse.
Come possiamo interpretare tale dato sperimentale e descrivere il suo legame? E chiaro
che utilizzare orbitali molecolari piuttosto complesso. Si ricorre quindi al metodo HuckelDebye, ovvero allo schema . Con questo metodo si descrive la struttura dei legami a
simmetria con VB (valence bond) e si applica il metodo LCAO (combinazione lineare di
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H
H H H H
H
H H H H
Energia
H
H
H
H
H
H
nella molecola
C
H
CH
HC
C
H
CH
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.Le figure riportate di seguito illustrano che la delocalizzazione degli elettroni nella
molecola di benzene pu essere interpretata con facilit considerando gli orbitali
molecolari generati per combinazione degli orbitali 2p del carbonio a simmetria .
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