Dispensa Estrusione Prof-Tricarico
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3. L'estrusione
Nel processo di estrusione il materiale da deformare forzato da un pistone a fluire attraverso una matrice;
l'operazione pu essere anche combinata con la fucinatura. Il processo in genere di tipo semi-continuo in
quanto ogni billetta viene estrusa singolarmente; esso pu essere realizzato sia a caldo che a freddo, in
funzione naturalmente della duttilit del materiale e dei limiti tecnologici delle attrezzature utilizzate.
L'estrusione produce semilavorati a sezione costante (la geometria della matrice non varia durante
l'operazione). I materiali che vengono generalmente estrusi sono l'alluminio, il rame, l'acciaio, il magnesio e
il piombo (i tubi in piombo erano realizzati per estrusione nel diciottesimo secolo). Altri metalli come il
titanio e le leghe refrattarie possono essere estrusi con livelli di difficolt maggiori. Bench l'estrusione sia
un processo semi-continuo, esso economico sia per piccole che per grandi produzioni; i costi totali sono
generalmente bassi specialmente per la produzione di sezioni semplici.
3.1 Il processo di estrusione
Una billetta cilindrica viene caricata all'interno di un contenitore ed forzata a fluire attraverso una matrice.
Inizialmente la deformazione di tipo non stazionario, ma dopo che il prodotto fuoriesce dalla matrice, pu
considerarsi stazionaria perch il flusso del materiale in una sezione non subisce pi variazioni nel tempo.
Condizioni non-stazionarie riprendono alla fine del processo.
L'estrusione pu essere realizzata a caldo o a freddo. L'estrusione a caldo indicata per i materiali che non
presentano elevata duttilit a temperatura ambiente, o nei casi in cui necessario ridurre la forza di
estrusione; questo comporta naturalmente l'introduzione di problematiche come per esempio una non
omogenea resistenza alla deformazione del materiale della billetta (a causa di un gradiente di raffreddamento
della billetta nella camera) o una eccessiva usura delle matrici (ridotta resistenza della matrice ad alta
temperatura). Come per la fucinatura, per evitare i danneggiamenti dovuti ai cicli termici, previsto il
preriscaldo delle matrici di estrusione.
L'estrusione a freddo finalizzata prevalentemente alla produzione di pezzi finiti; i vantaggi di un estrusione
a freddo possono riassumersi nei seguenti punti: migliori propriet meccaniche per effetto dell'incrudimento
(nell'ipotesi che il calore generato per deformazione plastica non ricristallizzi il metallo); ristrette tolleranze
di lavorazione; migliore finitura superficiale per l'assenza degli ossidi superficiali (nell'ipotesi di una buona
lubrificazione); eliminazione della fase di riscaldamento della billetta. Il pi importante svantaggio
dell'estrusione a freddo la maggiore sollecitazione a cui vengono sottoposte le attrezzature, specialmente
quando si estrude l'acciaio.
3.2 Parametri caratteristici
L'estrusione caratterizzata da parametri geometrici e di processo. Le
variabili geometriche del processo sono l'angolo della matrice , il
rapporto di estrusione R, il fattore di forma sf, il diametro del cerchio
circoscritto CCD e per i prodotti cavi, lo spessore di parete.
Il rapporto di estrusione un indice della deformazione realizzata sulla
billetta; esso definito come: R = A o / A f , dove Ao la sezione iniziale
della billetta mentre Af la sua sezione finale; il valore di R varia da 10:1 a
Figura 3.1
100:1; valori pi bassi si possono utilizzare per
materiali poco duttili mentre pu raggiungere 400:1
per applicazioni speciali.
Il diametro del cerchio circoscritto il diametro del
cerchio pi piccolo che circoscrive la sezione del
prodotto estruso (figura 3.1); come per il fattore di
forma esso un indice della difficolt del processo.
Per l'alluminio CCD varia tra 0.25m ed 1m; per
l'acciaio viene generalmente limitato a 0.15m.
Il fattore di forma un indice della complessit del
processo (figura 3.1); esso viene definito come:
sf = pf / A f dove pf il perimetro della sezione del
Figura 3.2
prodotto estruso.
Lo spessore di parete definito come il minimo spessore di un pezzo a sezione cava ( un altro indice della
severit di estrusione dei pezzi cavi); esso influenzato dall'attrito e dalla difficolt di deformare il materiale
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in lavorazione: per l'alluminio per esempio lo spessore di parete limitato ad 1mm, per l'acciaio al carbonio
3mm, per l'acciaio inossidabile 5mm. I tubi ottenibili possono avere spessori di parete anche inferiori ad
1mm.
Importanti parametri di processo sono invece il tipo di lubrificante utilizzato, la temperatura della billetta e la
velocit di estrusione. Il valore limite della velocit del pistone in genere 0.5m/s (valori minori sono
preferibili per le leghe di alluminio rame e magnesio, mentre valori maggiori vengono utilizzati per l'acciaio
e per i materiali refrattari).
3.3 Tipologia dei processi di estrusione
In linea di principio l'estrusione pu essere effettuata secondo due schemi fondamentali (estrusione diretta ed
estrusione inversa); a partire da questi schemi sono state ingegnerizzate nuove configurazioni finalizzate a
ridurre l'attrito (estrusione idrostatica) o a realizzare tassi di produzione pi elevati (estrusione per urto).
Ulteriori soluzioni vedono la combinazione dell'estrusione con la fucinatura.
3.3.1 Estrusione diretta
Nell'estrusione diretta (figura 3.3) una
billetta a sezione circolare introdotta nella
camera di estrusione ed forzata attraverso
l'apertura di una matrice che riproduce la
sezione del prodotto da ottenere (l'estruso),
mediante un pistone comandato con
Figura 3.3
circuito idraulico. Tutto il materiale
costretto a muoversi rispetto al contenitore con evidente sviluppo di una forza di attrito addizionale tra
billetta e contenitore (fig. 3.3). Quando il processo realizzato a caldo ed il riscaldamento della billetta non
avviene in atmosfera inerte, lo strato di ossido superficiale modifica il flusso del materiale (a causa
dell'attrito), e peggiora le finiture superficiali del prodotto estruso. Una soluzione quella di utilizzare un
pistone con diametro inferiore rispetto a quello della camera in modo che durante l'operazione lo strato
superficiale della billetta rimane nella camera mentre viene estruso il materiale privo di ossidi; naturalmente
dopo l'estrusione della billetta necessario eliminare la pellicola di materiale e ossidi che rimane nella
camera.
3.3.2 Estrusione inversa
Nell'estrusione inversa la billetta non presenta alcun
moto relativo rispetto al contenitore (figura 3.4). La
forza pu essere esercitata o sulla matrice oppure
sulla billetta, quando si preferisce che l'estruso non
attraversi gli organi di spinta. Per l'assenza di moto
relativo contenitore/billetta, non si sviluppano forze
di attrito addizionali sull'interfaccia con il
contenitore.
Figura 3.4
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Figura 3.6
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3.4. I Prodotti
Gli estrusi hanno lunghezza generalmente inferiore a 7.5m per la difficolt di maneggiare lunghe barre (ci
sono comunque esempi di estrusi lunghi 30m); dopo estrusione sono in genere necessarie operazioni di
raddrizzatura, realizzate mediante stiratura. Le tolleranze nell'estrusione sono comprese nel range di
0.252.5mm ed aumentano con l'aumentare della sezione dell'estruso; quest'ultima pu essere piena o cava e
con diverse forme, cos come evidenziato nelle figure 3.13 e 3.2.
Figura 3.13
Figura 3.14
Figura 3.15
I prodotti ottenuti combinando l'estrusione con la fucinatura sono in genere di piccole dimensioni, (in alcuni
casi possono raggiungere i 45kg ed avere lunghezze sino a 2m); le applicazioni di questo processo sono
diffuse in diversi settori industriali, molto utilizzato per esempio nella realizzazione di componenti per
l'industria automobilistica e veicolistica in genere (figura 3.14). Prodotti tipici dell'estrusione per impatto
sono i contenitori di dentifricio in materiale collassabile (figura 3.15).
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Figura 3.18
d f = (4 A f ) /
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4. Per le lavorazioni a caldo importante conoscere la velocit di deformazione media calcolata come:
& = [(6 v d 02 tg ) /(d 03 d 3f )] f (con v = velocit del pistone). Per alti rapporti di estrusione, per
=45, come nel caso di matrici che sviluppano una zona morta, e per una scarsa lubrificazione, la
velocit di deformazione pu stimarsi con la: & = (6 v / d 0 ) f
A partire dalla velocit di deformazione, la tensione di flusso : f = C & m .
Nelle lavorazioni a freddo il materiale incrudisce durante il passaggio attraverso la matrice per cui il
calcolo della tensione di flusso deve far riferimento al valore medio: f = ( K n ) /(1 + n) .
5. Il calcolo della pressione di estrusione pe deve essere calcolato tenendo conto dellenergia necessaria per
deformare il materiale dalla sezione iniziale a quella finale, dellenergia necessaria per vincere le forze di
attrito nella zona di contatto del materiale con la matrice, dellenergia necessaria per vincere le forze di
attrito sulla zona di contatto materiale contenitore (nel caso di estrusione diretta), dellenergia necessaria
per contrastare linomogeneit della deformazione.
a) Deformazione ideale:
zona di contatto materiale contenitore, si ottiene imponendo lequilibrio tra la forza esercitata dal
pistone e quella di attrito per effetto del tensione di taglio allinterfaccia i
( pe f [ d o2 / 4] = d o i l , dove l la lunghezza della billetta da estrudere). La tensione di
pe f = f (2 l ) / d o e quindi: pe = f (1.7 f + 2 l / d 0 ) .
e) Deformazione ideale con attrito e deformazione non omogenea nel caso di estrusione diretta:
pe = f [(0.8 + 1.2 f ) + (2 l ) / d o ]
6. La forza di estrusione data da: Pe = p e A 0 .
Nellestrusione inversa e per bassi valori di riduzione, si pu assumere come forza di estrusione,
il valore pi piccolo tra quello precedentemente calcolato e quello ottenuto assimilando il
processo ad uno di fucinatura con punzone in un contenitore chiuso: Pi = p i A p , dove la
pressione di interfaccia pi tra punzone e materiale compresa tra 3f e 4f5f mentre larea del punzone
Ap : Ap = A0 Af.
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Figura 3.19
perch interessa solo le regioni
superficiali del materiale e non il suo
interno.
In queste condizioni invece il centro
interessato da tensioni di trazione
secondaria prodotti dagli strati
esterni che per la deformazione e per
la conservazione di volume tendono a
scorrere pi velocemente di quelli
Figura 3.20
Figura 3.21
interni; questo stato di sollecitazione
pu generare fratture a punta di freccia dette anche centerburst. Il difetto si presenta, in funzione della duttilit del
materiale, per h/L maggiori di 2.
Tensioni residue possono verificarsi nel prodotto estruso anche per gradienti di velocit nella sezione di estrusione, a
causa dellattrito tra il materiale e la matrice (figura 3.20). Le tensioni residue possono raggiungere valori piuttosto
elevati e tali da provocare cricche o deformazioni del prodotto. Gradienti di velocit possono essere inoltre favoriti
anche dal tipo di sezione di estrusione che pu privilegiare lo scorrimento solo in alcune regioni (figura 3.21); in
questo caso opportuno proporzionare matrici con collari di lunghezza differenziate, in modo da uniformare il flusso
del materiale (aumento delleffetto dellattrito nella regione che favorita nello scorrimento).
3.8 Esercizi
Esercizio n. 5
Una billetta di rame di 127mm di diametro e 250mm di lunghezza, estrusa in modo diretto a 900C ad una velocit di 250mm/sec.
Loperazione effettuata utilizzando matrici con angolo di 90 ed in assenza di lubrificante. Stimare la forza massima richiesta per
estrudere la billetta ad un diametro di 50mm, trascurando leffetto della inomogeneit della deformazione.
1. Il rapporto di estrusione : R = (do/d1)2=(127/50)2 = 6.45.
2. La velocit media di deformazione : & = ( 6 v / d 0 ) f = ( 6 250 / 127 ) ln 6 .45 = 22 s 1
3. A 900C, per il rame C=41MPa e m=0.2; la tensione di flusso media : fm = C & m = 41 22 0.2 = 76.09MPa
4. La pressione massima di estrusione (ottenuta per l = lo) : p e = f (1.7 f + 2 l / d o ) = 76.09 (1.7 ln 6.45 + 2 127 / 250) = 540MPa
5. La forza massima di estrusione : Pe = p e A0 = 540 ( 250 2 / 4) = 6845.835kN = 684t
Esercizio n. 6
Un contenitore in alluminio di 50mm di diametro esterno e 48mm di diametro interno, ottenuto per estrusione inversa di un disco di
50mm di diametro. Determinare la forza di estrusione ritenendo il processo stazionario.
1. Il prodotto estruso un tubo di A1 = ( d o2 / 4) ( d 2f / 4) = ( 50 2 / 4) ( 48 2 / 4) = 154mm 2 di sezione.
2. Il rapporto di estrusione : R=A0/A1=(502)/(4154)=12.7
3. La deformazione reale : = ln R e = ln 12.7 = 2.54
4. In
condizioni
stazionarie
necessario
fare
riferimento
alla
tensione
di
flusso
media:
f = ( K n ) /(1 + n) = (140 2.54 0.25 ) /(1 + 0.25) = 141MPa , dove K=140MPa e n=0.25
5. La
forza
di
estrusione
il
valore
pi
Pe = A0 p e = Ao f [(0.8 + 1.2 f )] = 1962 .5 141 (0.8 + 1.2 2.54 ) = 1962 .5 540 = 1.12 MN e
Pi = pi Ap = 5 f ( A0 A f ) = 5 141 (1962.5 154) = 1.27 MN
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piccolo
tra: