Usura Tecnologia Meccanica

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LUSURA

MISURAZIONE DELLUSURA DEGLI


UTENSILI
Linserto durante le lavorazioni per asportazione di truciolo soggetto a
sollecitazioni meccaniche e termiche che si manifestano come usura
progressiva e, talvolta, come collasso improvviso. Lusura rappresenta
lasportazione graduale di materiale dalla superficie dellinserto,
provocando unalterazione della forma e delle dimensioni dello stesso.

Lusura viene utilizzato come vincolo tecnologico delle lavorazioni per
asportazione di truciolo; difatti, raggiunto un determinato valore limite
dellusura, linserto viene sostituito affinch la sua forma alterata
dallusura non incida negativamente sulla qualit del pezzo lavorato.
Meccanismi principali di usura
Lusura il fenomeno per il quale avviene la perdita progressiva di
materiale dalla superficie di un solido, originata da cause meccaniche,
termiche, chimiche e abrasive interconnesse tra loro.

Lusura fenomeno superficiale che provoca un progressivo
decadimento delle prestazioni degli utensili oltre che una
dissipazione di energia per attrito.

Nelle lavorazioni per asportazione di truciolo, la principale causa di
usura lo strisciamento del materiale rimosso sulla superficie
dellutensile, che comporta lalterazione delle dimensioni del pezzo
lavorato e la degradazione delle caratteristiche superficiali.

Lusura degli utensili dovuta ad una serie di sollecitazioni sui taglienti,
risultato dellinterazione tra diversi fattori quali la geometria
dellutensile e del pezzo, la natura dei materiali a contatto e le
condizioni operative, in particolar modo i parametri di taglio utilizzati
per la specifica lavorazione.

Meccanismi principali di usura
Usura abrasiva: prodotta dalla presenza di particelle dure tra le due superfici di
scorrimento, che incidono il materiale pi tenero. Questo tipo di usura pu
avvenire per scalfitura, strappamento o erosione e pu essere ridotta per mezzo
di un indurimento della superficie mediante carbocementazione, nitrurazione o
incrudimento
Usura adesiva: consiste nella rottura di asperit
microscopiche delle due superfici a contatto e in
moto relativo di strisciamento. Si manifesta anche
in condizioni di temperatura e sollecitazioni non
particolarmente severe e pu essere ridotta per
mezzo di un fluido lubrificante che impedisca alle
due superfici di saldarsi
Meccanismi principali di usura
Usura per diffusione: prodotta dalla migrazione di atomi attraverso
linterfaccia utensile-truciolo, ed originata da processi di mutua
solubilit tra alcuni componenti dei materiali a contatto. E legata alla
temperatura e alla velocit di taglio, ed la responsabile della
formazione del cratere sul petto dellinserto. Si pu ridurre mediante
laggiunta negli utensili di elementi chimici a basso coefficiente di
diffusione o mediante rivestimenti superficiali duri
Usura corrosiva: pu verificarsi se presente una superficie
metallica ossidata; se, tramite contatto strisciante, lo strato di ossido
asportato avviene la sua trasformazione in particelle abrasive e la
formazione di nuovo ossido sulla superficie fresca.
Usura da erosione: E causata
dallimpatto di particelle solide o
liquide su una superficie.
Comporta diversi meccanismi di
erosione controllati in gran parte
dal materiale che costituisce le
particelle, dalle loro dimensioni,
dallangolo e dalla velocit di
impatto. Quando le particelle
sono solide e dure il meccanismo
di usura simile a quello per
abrasione; quando invece gli
elementi erosivi sono particelle
liquide labrasione non ha luogo e
il meccanismo di usura il
risultato delle ripetute
sollecitazioni di impatto.
Meccanismi di usura da erosione
Meccanismi principali di usura
Usura per fatica: dovuta alle fluttuazioni delle sollecitazioni meccaniche e
termiche a cui soggetto lutensile. Si manifesta con linsorgenza di cricche
sulla superficie, che possono essere accentuate dalla presenza di idrogeno
o acqua nel fluido lubrificante.
Livelli di deformazione superficiale per
fatica
Meccanismi principali di usura
Meccanismi principali di usura
Fretting Wear e meccanismi di usura minori: il fenomeno
del fretting si ha ogni volta che scorrimenti alternativi di piccola
ampiezza tra due superfici a contatto avvengono per un gran
numero di cicli; questo provoca usura superficiale e
deterioramento a fatica. Lusura a fatica da fretting provoca la
rottura di componenti anche robusti ed presente in tutte le
macchine, poich contatti che apparentemente sono privi di
movimenti relativi (come ad esempio le connessioni con
interferenza) permettono invece dei movimenti dellordine dei
nanometri, difficili da eliminare. I detriti prodotti da questo tipo
di usura inoltre sono spesso trattenuti nella zona di contatto, e
tendono ad allontanare gradualmente le due superfici. Il
fenomeno del fretting accelerato ulteriormente dalla
corrosione e dalla temperatura.
Altri meccanismi di usura minori sono: usura-fusione, dovuta a
scariche elettriche e usura da impatto dovuta al martellamento
di un componente contro un altro.
Meccanismi principali di usura
Tutti i meccanismi descritti si combinano tra loro in funzione
delle condizioni operative, dando origine a varie forme di
usura.
Lusura generalmente provoca:
Aumento della rumorosit della macchina utensile e dei
giochi tra le relative parti mobili;
Aumento delle sollecitazioni per fatica e delle vibrazioni;
Comparsa di fenomeni durto;
Distribuzione non uniforme delle tensioni.
PRINCIPALI TIPOLOGIE DI USURA
DEGLI UTENSILI DA TAGLIO
Lusura degli utensili un processo graduale
stabilire la durata di un utensile
tempo di lavorazione fino al momento in cui il tagliente ha
subito danni tali da non consentire pi il taglio corretto.
tempo di lavorazione fino al momento in cui il tagliente ha
subito danni tali da non consentire pi il taglio corretto. Nel
momento in cui linserto viene sostituito, il meccanismo di
asportazione del truciolo ha gi subito delle alterazioni
sostanziali, si possono infatti individuare due zone principali in
cui si sviluppa lusura: il petto e il fianco dellutensile.
Tool life
Tool life length of cutting time that a tool can be used or a
certain flank wear value has occurred (0.02)


Taylors tool life equation:

v T
n
= C (exponential again!)

v = cutting speed
n = cutting exponent
C = cutting constant

Note: n and C depend on speed, work material, tool material, etc. C has
units of fpm and is the speed at which the tool life lasts 1 min, i.e.,
v T
n
= C (1)
n
= C .
For turning at feed = 0.01/rev. and depth = 0.100
Operators tool life
Tool life is measured by:

Visual inspection of tool edge
Tool breaks
Fingernail test
Changes in cutting sounds
Chips become ribbony, stringy
Surface finish degrades
Computer interface says
- power consumption up
- cumulative cutting time reaches certain level
- cumulative number of pieces cut reaches certain value
Cutting tool materials



Plain carbon and low alloy steels rarely used today

High-speed steel (HSS) primary alloys are tungsten
(AISI T grade > 12%) or molybdenum (M grade, 5
8%).... sometimes coated with TiN to improve
performance, toughness good

Cast cobalt alloys cobalt (50%), chromium (30%), and
tungsten (20%), improved wear resistance, but toughness
< HSS

+ Hardness
Cutting tool materials

Cemented carbides, cermets, and coated carbides related
materials that are a composite of ceramic and metallic materials.
Cemented carbides use tungsten carbides.cermets use titanium
carbides. Coated carbides use coatings of TiC or Al
2
O
3
to improve
wear properties. Higher WC contents in cemented carbides
detrimental to steel cutting (affinity of steel with carbon in WC),
but ok for other metals. Alloying with TiC and TaC reduces this
problem.

Ceramics Primarily Al
2
O
3
... not good in dynamic (higher speeds,
shock) cutting situations.

+ Hardness
Cutting tool materials


Synthetic polycrystalline diamond (SPD) and cubic boron nitride
(CBN) typically used as coating on base tool material such as WC-
Cothere is an affinity of SPD with iron and nickel; CBN does not
have this affinity expensive.
+ Hardness
PRINCIPALI TIPOLOGIE DI USURA
DEGLI UTENSILI DA TAGLIO
Lusura sul petto si manifesta attraverso la formazione di un
avvallamento detto cratere dusura (Crater Wear), dovuto allo
scorrimento del truciolo durante la lavorazione.
Lusura sul fianco principale si manifesta
come un progressivo appiattimento
dovuto al contatto con la superficie
lavorata, che viene detto labbro dusura
(Flank Wear).
lutensile subisce una perdita di materiale e unalterazione della sua
forma e delle sue dimensioni.
Grandezze fondamentali del labbro
dusura
La rappresentazione quantitativa del labbro dusura
richiede il rilevamento delle seguenti grandezze, in ordine
di importanza:

Il valore VB della larghezza del labbro dusura sul fianco
principale (misurato dallo spigolo del tagliente originario), o
il valore VBmax;
La lunghezza b che
coincide con la
profondit di passata;
La distanza VN tra il
tagliente usurato e
quello originario
Grandezze fondamentali del cratere
d'usura
La rappresentazione quantitativa del cratere dusura, richiede invece il
rilevamento delle grandezze seguenti, in ordine di importanza:
Profondit massima KT del cratere sulla faccia dellutensile;
Distanza KM del punto medio del cratere, misurata dallo spigolo del
tagliente originario;
Larghezza del cratere KL;
Distanze dei bordi del cratere dal tagliente originario KB e KF;
INFLUENZA DEL TEMPO DI TAGLIO
SUL LABBRO DUSURA
Andamento della larghezza VB del labbro dusura, in
funzione del tempo di taglio. Normalmente la curva pu
essere suddivisa in tre regioni: usura iniziale, stato
stazionario di usura, usura accelerata.
INFLUENZA DELLA VELOCIT DI
TAGLIO SULLA PROFONDIT KT DEL
CRATERE DI USURA

(a) Crater wear, and

(b) flank wear on a cemented
carbide tool, as seen
through a toolmaker's
microscope

(Courtesy Manufacturing
Technology Laboratory,
Lehigh University, photo
by J. C. Keefe)

CRITERI DI USURA
La durata dellutensile dipende sostanzialmente dal materiale da
lavorare, dallo spessore del truciolo, dallangolo di spoglia
frontale, dalla velocit di taglio e dalla lubro-refrigerazione.
Per stabilire la durata di un utensile occorre fissare dei Criteri di
Usura, utilizzando dei parametri facilmente misurabili. Criteri di
usura possono essere ad esempio fissati:
in funzione dei limiti di tolleranza dimensionale ammissibili sul
pezzo in lavorazione;
in funzione dei limiti ammissibili sul grado di rugosit
superficiale del pezzo in lavorazione;
in funzione del grado di usura massimo ammissibile sul petto
dellutensile
in funzione del grado di usura massimo ammissibile sul labbro
dellutensile
NORMA ISO 3685
Stabilisce le modalit di esecuzione delle prove di durata di un utensile
contiene dei riferimenti destinati ad unificare le procedure per lo studio degli
utensili nei comuni processi di taglio, allo scopo di aumentare laffidabilit e la
comparabilit dei risultati dei test effettuati utilizzando differenti materiali da lavoro,
utensili da taglio, fluidi e parametri di taglio.
Le condizioni descritte nella norma ISO sono state ottenute mediante test condotti
su acciaio e ferro di normale microstruttura, tuttavia, con opportune modifiche, la
norma pu essere applicata anche alle lavorazioni di tornitura su altri materiali di
lavoro o con utensili da taglio sviluppati per applicazioni specifiche.
Tutto ci che la norma contiene, pu essere applicato sia in prove di laboratorio che
nella pratica di produzione;
il momento in cui uno strumento cessa di produrre pezzi della grandezza e della
qualit superficiale desiderata, determina la fine della sua vita utile, tuttavia le
ragioni per le quali si pu considerare finita la vita utile di uno strumento sono varie
e diverse in ciascun caso, a seconda delle condizioni di taglio e di altri fattori.
La norma quindi raccomanda essenzialmente di utilizzare il deterioramento
dellutensile sotto forma di usura, come strumento per determinare la sua
durata.

CRITERI PER LA DETERMINAZIONE
DELLA VITA UTILE DI UN UTENSILE
In una serie specifica di test, la
tipologia di usura che
contribuisce maggiormente
alla fine della vita utile dello
strumento, deve essere utilizzata
come riferimento per la scelta di
uno dei criteri per la sua
definizione: tale criterio verr poi
indicato nel verbale di collaudo.
Se tuttavia non chiaro quale sia
il tipo di usura predominante,
possibile utilizzare due o pi
criteri, che risulteranno in due o
pi curve differenti.

CRITERI PER LA DETERMINAZIONE
DELLA VITA UTILE DI UN UTENSILE
Per gli utensili in acciaio ad alta velocit e per gli utensili in ceramica, i
criteri pi comunemente usati sono i seguenti:
Larghezza massima del fianco dusura VBmax = 0,6 mm se nella
regione B lusura non regolare.
Larghezza media del fianco dusura VB = 0,3 mm se lusura nella
regione B regolare.

Per gli utensili in metalli duri, i criteri pi comunemente usati sono invece:
Larghezza massima del fianco di usura VBmax = 0,6 mm, se nella
regione B lusura non regolare.
Larghezza media del fianco dusura VB = 0,3 mm, se lusura sul fianco
nella regione B ha un andamento regolare.
Profondit del cratere dusura KT in mm, dato dalla formula KT= 0,06 +
0,3f dove f (feed) lavanzamento, espresso in mm/giro. Per valori
standard di feed, il valore di KT;

MISURAZIONE DELLUSURA DEGLI
UTENSILI
Lattivit sperimentale stata progettata ed eseguita per rilevare
levoluzione dellusura, tramite la misura della grandezza V
B
secondo
le procedure prescritte dalla norma ISO 3685 (Tool-life testing with
single-point turning tools) in funzione dei parametri di taglio Feed (F,
avanzamento al giro, mm/giro) e Speed (S, velocit di taglio, m/min) e
del tempo di lavoro dellinserto.
Nellattivit sperimentale, volta alla valutazione della modalit di
evoluzione dellusura sul fianco dellinserto in funzione delle
condizioni di taglio, la variabile stocastica V
B
(larghezza del labbro di
usura, da rilevare nella zona indicata con B in Figura 1) influenzata
dai parametri deterministici:
o Feed (avanzamento al giro, espresso in mm/giro);
o Speed (velocit di taglio, espressa in m/min);
o tempo (intervallo temporale di utilizzo dellinserto, espresso in
min).

Rappresentazione tipica dellusura sul fianco di
un inserto (fonte norma ISO 3685)
Obiettivo dellattivit sperimentale
Lattivit sperimentale svolta si pone lobiettivo di definire la relazione:

V
B
= V
B
(S, F) = m(S, F) + p(S, F)t + e

ed, in particolare, di determinare i coefficienti delle relazioni che definiscono i
parametri m e p. Tali relazioni, a loro volta, contengono:
termini costanti;
termini dipendenti linearmente da S e da F;
termini dipendenti dal prodotto (S F);
termini dipendenti dal quadrato di S ed F;
difatti occorre individuare 6 coefficienti per definire m e 6 coefficienti per definire
p. Al fine di definire i 12 coefficienti, dunque necessario eseguire almeno 12
esperimenti e, volendo analizzare quattro differenti valori di S ed F, il numero
minimo di prove da realizzare pari a 16 a cui occorre aggiungere un certo
numero di ripetizioni.

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