Cartesio: Riassunto Della Filosofia Di Carla Atzori
Cartesio: Riassunto Della Filosofia Di Carla Atzori
Cartesio: Riassunto Della Filosofia Di Carla Atzori
VITA E OPERE
Nasce il 31 marzo 1596 a La Haye nella Touraine da 1 famiglia di piccola borghesia,fece il liceo La
Flèche dove entrò nel 1604 e rimase sino al 1612. Qui ricevette una grande cultura,ma i suoi studi
furono fonte di discontinuità nei confronti del sapere tradizionale;infatti essi non bastarono a dargli
un orientamento sicuro, e alla ricerca di questo orientamento C. studiò da solo andando alla ricerca
di un'alternativa. Partecipò alla guerra dei 30 anni; ma il costume militare del tempo permetteva ai
nobili libertà ed egli poté viaggiare per tutta l'Europa e dedicandosi agli studi di matematica e di
fisica e continuando ad elaborare la sua dottrina del metodo. In seguito scrisse un trattato sul Mondo,
a cui diede il nome di Trattato della luce.
La condanna di Galilei lo sconsigliò dal pubblicare l’opera, nella quale egli sosteneva la dottrina
copernicana. In seguito pubblicò tre saggi la Diottrica, le Meteore e la Geometria ai quali premise
una prefazione intitolata Discorso del metodo. Intorno al 1644 egli cedette ai ripetuti inviti della
regina Cristina di Svezia di andare a stabilirsi presso la sua corte. Nell'ottobre egli giungeva a
Stoccolma; ma nel rigido inverno nordico si ammalò di polmonite e 1'11 febbraio 1650 moriva.
IL METODO
Uscito dal liceo C. si rese conto ke tutti gli insegnamenti ricevuti gli servivano a poco,in quanto non
aveva nessun criterio x distinguere il vero dal falso. Per lui sapere dev'essere vero e utile (teoretico e
pratico),deve dare una conoscenza teorica,ma anche una pratica,xkè non devono essere solo i libri a
dare risposte, ma anche l'esperienza; infatti l'uomo deve avere la possibilità di rendersi padrone della
natura e deve poter godere senza fatica dei frutti della terra nella quale vive e di altre comodità
(vantaggio). Egli sostiene ke tutti gli uomini hanno la ragione (bona mens) , quindi se commettono
errori non sono degli stupidi xkè non possiedono capacità, ma devono invece saper utilizzare la
propria intelligenza. Cartesio si chiedeva se esistesse una scienza la quale nessun uomo potesse
controbattere o confutare; trovò risposta nelle regole matematiche. La matematica è un sapere vero e
certo, che già di per se contiene la pratica del metodo. Ma qsto metodo oltre che necessitare di
un'astrazione e di 1formulazione per poter exere applicato a tutte le altre branche del sapere,
necessita di una giustificazione e deve possedere un'applicazione universale,valida in tutti i casi.
Detto ciò, il progetto di Cartesio nei confronti del metodo era:
1) descriverlo (comporta il come egli lo trovò);
2) giustificarlo/dimostrarlo (dargli una spiegazione razionale);
3) estenderlo a tutto il sapere (renderlo valida per tutto).
Da qui le 4 regole del metodo:
1) regola dell'evidenza: nel metodo matematico si pongono come premesse delle supposizioni
indimostrabili,che sono vere per necessità. Egli diceva di non accettare x vero nulla che facesse
nascere il minimo dubbio.
2) reg. Analisi: ridurre tutto ai singoli elementi; per risolvere un problema bisogna considerare
singolarmente le sue parti + semplici.
3) reg. Sintesi: da elementi di un intero si può ricavare l'intero. Un problema si può risolvere
conoscendo prima le cose + semplici,poi quelle + complesse;
4) reg. Revisione/enumerazione: rispettivam sono: procedura che permette di verificare i risultato
dell'analisi; procedura ke permette di verificare i risultati della sintesi.
IL DUBBIO E IL COGITO ERGO SUM
Bisogna dubitare di tutto e considerare inizialmente falso tutto ciò su cui il dubbio è possibile. C
andava alla ricerca di una verità assoluta nell'ambito del sapere,essa può essere trovata con il metodo
del dubbio. Questo dubbio si distingue da quello scettico, che è una concezione secondo la quale
l'uomo non raggiungerà mai la verità,mentre x C questa possibilità era possibile. Divide le
conoscenze in due tipi: sensibili e razionali;le prime possono essere messe in dubbio dato ke i sensi
ingannano (come i sogni ad esempio), quindi se qsti ci ingannano delle volte niente ci può assicurare
ke non ci ingannino sempre; le seconde sono quelle della logica e della matematica; esse sono
semrpe vere a prescindere da ciò che le circonda,esse prescindono dai sensi. Questa conoscenza si
appoggia sul principio di non contraddizione,e anche queste conoscenze possono essere messe in
dubbio. Infatti la convinzione che la conoscenza matematica sia vera. Potrebbe essere frutto di un
plagio,di un Dio o un genio mostruoso che nella nostra creazione ci ha trasmesso un sentimento di
certezza nei confronti di queste conoscenze. Avendo eliminato ogni possibilità di incertezza si
giunge al dubbio iperbolico,ma è in esso ke nasce una prima certezza. Esso ci permette di capire che
il fatto che un individuo dubiti di qualcosa è la conseguenza necessaria dell'esistenza di tale
individuo,se egli nn esistesse,non potrebbe dubitare. Ma l'individuo che dubita ed esiste,chi è? Non
potendo essere materia (il pensiero non è materiale) è identificabile solo grazie al fatto di
pensare,dubitare,sentire,capire,affermare,negare..da qui il famoso detto Cogito ergo sum. Quindi
esiste un io, costituito da pensieri,dubbi,certezze... e dal fatto di esistere, tutte le altre cose sono
pensieri (una briciola può non esistere,ma esisto x forza io ke penso ad essa). Io penso in rapporto
con la regola dell'evidenza;essa presuppone un'evidenza originaria,che è l'autocoscienza che l'io ha
della propria esistenza,quindi essa poggia su una regola stabile.
DUALISMO CARTESIANO
Esistono due tipi di sostanze : Res extenta= è costituito dal mondo materiale,le sue caratteristiche
hanno a che fare con l'estensione,cioè con uno spazio. Tutto ciò ke è materia occupa uno
spazio:Sono quelle proprietà primarie,o quantitative, del mondo. Res cogitans= è il pensiero,
inesteso, non occupa spazio, non lo puoi toccare, pesare, spingere. I pensieri e il pensiero sono
caratterizzati dalla legge opposta a quella dei corpi, sono liberi, il pensiero non può essere
determinato. Quindi opposizione tra libertà e necessità. Il problema di fondo: come fanno le cose
materiali ad interagire con quelle spirituali (pensiero)? Egli divide i due mondi giustificandoli con
due principi, il principio della casualità, definito dal principio di necessità e libertà, e del
determinismo, definito come un processo necessario (cio ke avviene, avviene a partire da una causa
che la determina). Cartesio pensa di risolvere la questione con la teoria della ghiandola pineale
(l'odierna epifisi), concepita come la sola parte del cervello che, non essendo doppia, può unificare le
sensazioni che vengono dagli organi di senso, che sono tutti doppi.
IL MONDO FISICO E LA GEOMETRIA
Cartesio sostiene ke la natura si basi esclusivamente sulla casualità. Conoscendo i principi primi e la
matematica si può arrivare facilmente a tutta la fisica. C ha una scienza ke si basa solo sulla
razionalizzazione e non sull'esperienza;la fisica è una scienza a priori xkè i suoi principi, insieme a
quelli matematici,sono innati,quindi l'osservazione serve solo x constatare ciò ke si ottiene dalle
formule. Il meccanicismo cartesiano influenzò tantissimo la formazione della mentalità scientifica
nella sua epoca, e il suo sistema riscosse notevole successo,quanto quello di Newton. Meccanicismo
significa determinismo. Una spontaneità della natura,come detto sopra, una sua casualità che la fisica
non può avere, poiché i fenomeni si svolgono secondo quel principio di oggettiva necessità causale.