Cartesio - Pascal - Leibniz

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CARTESIO (1) Cartesio considerato il padre della filosofia moderna sia per il suo soggettivismo, lio il soggetto che

he diventa il fondamento del sapere; sia perch il suo pensiero la giustificazione filosofica di quella che la nuova scienza. Infatti un meccanicista e determinista. Linsoddisfazione del sapere sta nel fatto che lui era insoddisfatto del sapere tradizionale. Insoddisfatto della logica (sillogismo) che ha solo un valore didattico ma non euristico cio non di d nuovo sapere (verit), ma serve solo a ragionare. Insoddisfatto della matematica perch non ha un metodo valido per sempre e per tutti (es. ci troviamo un problema che non abbiamo mai visto, non lo possiamo risolvere). Insoddisfatto della metafisica perch la nuova scienza rende inutile metafisica: la nuova scienza era basata su un metodo sperimentale, ma la metafisica non sperimentabile (anima), quindi crolla. La via migliore per la ricerca della prima verit quella del dubbio metodico. un dubbio che serve a trovare il nuovo sapere. Dobbiamo cominciare a dubitare della ragione in quanto talvolta pu ingannarci e farci fare falsi ragionamenti, ma se lo fa qualche volta allora potrebbe farlo sempre. Una conseguenza il dubbio iperbolico. un dubbio portato alle estreme conseguenze (iperbolico, ingigantito). Dice che dobbiamo dubitare anche del fatto che 2+2=4 perch potrebbe esserci un genio maligno che potrebbe indurci a sbagliare. Questo non vuol dire che 2+24 n che il genio maligno esista ma solo una dimostrazione di come dobbiamo dubitare di tutto e di come questo dubbio portato alle estreme conseguenze. Dubitiamo di tutto finch non arriviamo alla prima verit che unidea che se fosse messa in dubbio sarebbe riconfermata: COGITO ERGO SUM (penso dunque sono). 1. Metto in dubbio qualsiasi cosa. 2. Ma se dubito cosa penso. 3. Se penso, sono. Cogito ergo sum unintuizione, la trasparenza dellio a se stesso e non la conclusione di un ragionamento o di un sillogismo (tutto ci che pensa esiste, io penso, io esisto) se cosi fosse non sarebbe la verit prima. Io sono una cosa che pensa, una sostanza pensante, io sono RES COGITANS. Il pensiero prima era una facolt dellio, adesso coincide con lio stesso. Il cogito il fondamento del sapere perch da questo momento in poi se unidea ha la stessa evidenza del cogito, posso prenderla per vera. Bisogna trovare un metodo che sia assolutamente vera su cui poter edificare il nuovo sapere. Questo metodo si divide in 4 momenti. 1. EVIDENZA. Non cogliere unidea se non chiara e distinta, cio uguale a se stessa e diversa da tutte le altre; levidenza di unidea la colgo con lintuizione, in maniera immediata e non attraverso un ragionamento. 2. ANALISI. Scomporre un problema complesso in tutte le sue parti pi semplici per poterlo risolvere; lanalisi avviene in maniera mediata e non intuitiva. 3. SINTESI. Tornare allidea di partenza dopo aver riflettuto, cio dopo lanalisi. 4. CONTROLLO. Consta di due momenti: ENUMERAZIONE: controllare la completezza dellanalisi. REVISIONE: controllare la correttezza della sintesi. Critica di Gassendi. Gassendi dice che Cartesio ha fatto un sillogismo: tutto ci che pensa esiste, io penso, io esisto; non andrebbe bene perch non ha dimostrato che la premessa vera dunque non potrebbe essere sicuro nemmeno della verit della conclusione. Ma Cartesio ricorda che il cogito non un ragionamento ma unintuizione immediata della mente.

CARTESIO (2) Allora se io sono pensiero, lio un insieme di idee in quanto tale. Tipi di idee. 1. INNATE. Sono idee che hanno tutti fin dalla nascita. Es. lidea di Dio ce lha pure lateo. 2. AVVENTIZIE. Sono idee vere e ci provengono dai nostri sensi. 3. FITTIZIE (o FATTIZIE). Sono idee che ci creiamo noi arbitrariamente ma che sono fittizie appunto. Cartesio non si occupa di queste. Prove dellesistenza di Dio. 1. Prova a priori di Anselmo dAosta. 2. Luomo un essere finito ma ha in s lidea innata dellinfinit di Dio. Ma un essere finito come pu avere lidea dellinfinito e del perfetto? Non resta allora che Dio come la vera causa della sua idea nella mia mente. Dunque Dio esiste. 3. Auto creazione. Se Dio non c luomo si sarebbe auto creato. Ma che razza di uomo sarebbe colui che si crea imperfetto? Quindi non ci siamo auto creati, ma siamo stati creati da Dio. Dio, garante del sapere. Unidea evidente, ma chi mi garantisce che non sbaglio? Dio vero e non pu ingannarci anche se lo costringerebbe ad una necessit (non poter). Tramite Dio sappiamo cosa vero e cosa no, e quando ci troviamo davanti unidea evidente possiamo essere sicuri che Dio ci garantisce che sar cos. Lerrore per esiste ma non il nostro intelletto che sbaglia ma la nostra volont: a volte ci impuntiamo che unidea sia evidente solo per nostro interesse, perch ci conviene, per nostra volont. Circolo vizioso su Dio. Dapprima Cartesio dimostra Dio attraverso levidenza, successivamente levidenza tramite Dio. Indirettamente accogliamo Dio come garante dellevidenza e allo stesso tempo levidenza deve dimostrare Dio. Presunzione metafisica. Non capiamo se dobbiamo cogliere levidenza attraverso Dio o attraverso il cogito. Dualismo cartesiano. Due sostanze: 1. Res cogitans (= sostanza pensante) sarebbe lio, il pensiero. Spirituale, libera, consapevole (della sua esistenza). 2. Res extensa (estensione, materialit) sarebbe tutto ci di materiale, il mondo. Materiale, non libera ma retta dal meccanicismo e dal determinismo, non consapevole (della sua esistenza). Poich queste due realt non possono interagire, si crea un problema nella spiegazione della capacit umana di agire secondo libera volont. Come possono interagire i due domini di res extensa e res cogitans nell'uomo? Cartesio cerca di risolvere la questione del dualismo ammettendo comunicazione tra i due domini per mezzo della "ghiandola pineale" (l'odierna epifisi), centro dellanima (contraddizione che pu stare qualcosa di infinito dentro una ghiandola). Passaggio dal cardiocentrismo allencefalocentrismo.

CARTESIO (3) Tra le idee avventizie c lidea del mondo (res extensa) retta dal meccanicismo e dal determinismo ( materia si muove e non pu non muoversi). Trasmissione del movimento. Il movimento si distribuisce attraverso lurto, quindi la spinta dei corpi, egli non crede nelle forze di attrazione e di repulsione (forze a distanza) quindi la trasmissione del moto non si ha nel vuoto ma nelletere costituito da corpuscoli invisibili. Principio di inerzia. Un corpo persevera nel suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme finch non interviene un altro corpo a deviarlo o fermarlo. Principio di conservazione della quantit di moto. Il movimento avviene grazie allurto grazie al quale si ha un passaggio di energia che quindi si conserva; uno assume la stessa quantit che laltro perde. Dio crea il mondo. Dio d questo movimento al momento della creazione. un deista in quanto accetta la creazione e che dar un giudizio perch sono fatti che sono compatibili con la ragione anche se non possono essere dimostrate. Dio ha creato il mondo e ha dato una certa quantit di moto che rimarr la stessa fino alla fine dei tempi; la totalit sempre quella, quello che cambia la distribuzione. Mondo freddo. Perch paragonato ad un orologio formato da meccanismi che si muovo e basta, luomo una macchina priva di anima, macchina semovente. Morale provvisoria. Cartesio aveva detto che quando avremmo trovato la prima verit potremo edificare il nuovo sapere, se non la troviamo ci teniamo il vecchio sapere. In questo periodo di attesa mentre le altre branche del sapere possono aspettare, dobbiamo pur rispettare dei principi morali; per tale motivo provvisoria, cio in attesa del nuovo sapere. La morale provvisoria segue delle regole (provvisorie). 1. Obbedire alle leggi ed ai costumi del paese. 2. Essere il pi fermo e risoluto possibile nell'azione e di seguire con costanza anche l'opinione pi dubbiosa, una volta che fosse stata accettata. 3. Cercare di vincere piuttosto se stessi che la fortuna e di cambiare i propri pensieri pi che l'ordine del mondo. Ne Le passioni dellanima Cartesio distingue nell'anima azioni e affezioni: le azioni dipendono dalla volont, le affezioni sono involontarie e sono costituite da percezioni, sentimenti o emozioni. Le emozioni si rapportano tutte al corpo e sono date all'anima in quanto congiunta con esso. In questo senso la tristezza e la gioia sono le emozioni fondamentali. Dalla prima infatti l'anima avvertita delle cose che danneggiano il corpo e cos prova odio verso ci che le causa tristezza e il desiderio di liberarsene. Dalla gioia invece l'anima avvertita delle cose utili al corpo e cos prova amore verso di esse e il desiderio di acquistarle o di conservarle. L'uomo deve lasciarsi guidare, per quanto possibile, non da esse, ma dall'esperienza e dalla ragione, e solo cosi potr distinguere nel loro giusto valore il bene ed il male ed evitare gli eccessi. In questo dominio sulle emozioni consiste la saggezza.

PASCAL (1) Divertissement (lett.: distrazione) assume il significato filosofico di oblio e stordimento di s davanti alle occupazioni, ai lavori e alle attivit generali che svolgiamo per non pensare. Il divertimento, quindi, una fuga da s. Ma da cosa fugge l'uomo? Dalla propria infelicit e dal pensare alla propria miseria. Ma luomo facendo ci si leva lunica cosa che lo potrebbe allontanare dalla miseria che il pensiero. Le due conoscenze. Per esprimere l'antagonismo esistente tra ragione e cuore, Pascal introduce il concetto di esprit de gomtrie e di esprit de finesse. Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce. Lo spirito di geometria la ragione scientifica, che ha per oggetto la realt fisica e sensibile e gli enti astratti della matematica e procede dimostrativamente. Lo spirito di finezza ha per oggetto, Dio, la morale, lanima e si fonda sul cuore, la conosciamo con i sentimenti ed intuitiva. PASCAL (2) La filosofia superiore alla mentalit comune e alla scienza in quanto si pone i massimi problemi metafisici ed esistenziali; essa, comunque, non in grado di risolverli. Dio. La pretesa dei metafisici di dimostrare, a partire dalla natura, l'esistenza di Dio falsa, giacch l'ordine e le meraviglie del creato non dimostrano di per s l'esistenza di Dio; solo agli occhi di chi crede la natura appare come un'opera divina, mentre per chi non crede essa pu venire interpretata anche senza Dio. Uomo. La filosofia incapace di spiegare anche la condizione dell'uomo del mondo. La miseria legata alla sua condizione, grandezza legata al pensiero. Per Pascal la caratteristica principale dell'uomo quella di essere in una posizione mediana nell'ordine delle cose. CREATURA MEDIANA. 1. Ontologico. Luomo di fronte al nulla tutto, di fronte al tutto niente. 2. Gnoseologico. Luomo non cos ignorante da non sapere nulla, ma non nemmeno sapiente da sapere tutto. 3. Morale. Luomo allo stesso tempo capace di compiere atti angelici e bestiali. Pascal infatti dice che dobbiamo ricordare alluomo di entrambi altrimenti si deprime se ricordiamo solo come bestia, si esalta se ricordiamo solo come angelo. La filosofia non pu fondare la morale, se la ragione potesse fondare la morale avrebbe fondato principi universali nel tempo e nello spazio (valide per sempre e per tutti). La filosofia non pu fondare nemmeno la politica, se la ragione potesse fondare la politica avrebbe leggi civili valide per sempre e per tutti. Relativismo morale. C in Pascal una forma di relativismo morale. Pascal non un relativista ma lo sostiene perch considerava il relativismo uno strumento per mostrare come la ragione non risulta in grado di fondare solide norme comportamentali morali e politiche. La fede pu dare i principi validi per sempre e per tutti che la ragione non pu darmi. Metafilosofia. Secondo Pascal l'unica vera filosofia una sorta di meta-filosofia consapevole dellimpotenza della filosofia stessa. La filosofia allora un punto di partenza per trovare delle risposte, dopo deve subentrare qualcosa di pi grande: la fede. Cristianesimo. Secondo Pascal, la religione cristiana l'unica religione vera, in quanto esprime meglio la condizione di miseria e di grandezza delluomo: esprime la miseria tramite la cacciata dal paradiso terrestre costringendo luomo alla forza del lavoro e la donna al dolore del parto, esprime la grandezza tramite lincarnazione di Dio sulla Terra. Ragionevolezza del Cristianesimo. Il cristianesimo pur non essendo razionale, ossia pur non essendo un corpo dimostrato di verit cui si accede attraverso l'intelletto, ragionevole, ossia conforme alla ragione. Anzi, pur essendo una fede e non una filosofia, il cristianesimo cos aderente alla ragione da essere in grado di chiarire ci che essa non chiarisce.

PASCAL (3) Scommessa su Dio. Per mostrare ulteriormente la ragionevolezza della fede, Pascal elabora il celebre concetto della scommessa su Dio, il quale afferma che l'uomo deve scegliere tra il vivere come se Dio ci fosse e il vivere come se Dio non ci fosse. 1. Scommetto che Dio esiste. Faccio una vita di rinunce e di sacrifici. Se dopo Dio c allora avr acquistato linfinito e perso il finito. Se dopo Dio non c allora non ho acquistato il finito e non acquisto nemmeno linfinito in quanto non c. 2. Scommetto che Dio non esiste. Faccio una vita senza rinunce. Se dopo Dio c allora avr acquistato il finito ma perso linfinito. Se dopo Dio non c avr acquistato il finito e non acquisto nemmeno linfinito in quanto non c. Ora, chi scommette sull'esistenza di Dio, se guadagna, guadagna tutto, se perde, non perde nulla. In poche parole, l'uomo ha interesse a scommettere su Dio perch in caso di perdita perder solo dei beni finiti e in caso di vincita guadagner quel bene infinito che Dio e la beatitudine eterna. Ragionevolezza del cristianesimo. La fede trascende la ragione poich ci sono misteri che la ragione non pu spiegare come il peccato originale, anzi un paradosso: come pu avere un bambino il peccato originale che deriverebbe da Adamo ed Eva? Senza il peccato originale per luomo sarebbe pi incomprensibile del mistero stesso perch non si spiegherebbe questa inclinazione verso il male. Ambiguit di pascal. 1. Pascal dice: importante che luomo si convinca dellimportanza della fede con la ragione. Prima ambiguit: prima dice che dobbiamo accostarci a Dio tramite i sentimenti, dopo inserisce pure la ragione. Seconda ambiguit: Pascal un giansenista e crede che Dio non doni la fede a tutti, allora come facci a convincermi razionalmente dellimportanza della fede? 2. Il compito dei cristiani di divulgare la parola di Dio: levangelizzazione. Posizione giansenista del concetto di predestinazione: cosa serve convertirsi al cristianesimo se non so se sono stato predestinato alla salvezza? Alcuni sostenitori di Pascal dicono che non predestinazione dalla nascita ma con la conversione.

LEIBNIZ (1) Leibniz nella visione del mondo concilia il finalismo con il determinismo e il meccanicismo distinguendo un mondo come appare (retto dal determinismo e dal meccanicismo) e un mondo come veramente (retto dal finalismo). Per lui pi importante il mondo come veramente perch vero solo nella sua essenza. La filosofia superiore alla scienza perch tramite la filosofia conosciamo il mondo come nella sua essenza mentre tramite la scienza conosciamo il mondo come appare. LOGICA. Verit di ragione e verit di fatto. 1. Verit di ragione. (Il triangolo ha 3 lati). Aspetti negativi: non accresce il nostro sapere col predicato (es. il triangolo ha tre lati, il predicato superfluo). Aspetti positivi: sono universali, uguali per tutti, eterne, se cambio predicato cambio soggetto. Innatismo virtuale. Linnatismo virtuale cio impotente. Ci che innata non la verit di ragione ma linclinazione ad averle. I sensi sono solo dei mezzi attraverso i quali conosco che servono per passare dalla potenza allatto, cio dalla possibilit di averle ad averle veramente. 2. Verit di fatto. Aspetti negativi: sono universali, non sono eterne, non sono necessarie. Aspetti positivi: accrescono il mio sapere (es. questa finestra rotta). Queste verit di fatto si fondano sul principio della ragione sufficiente: PER OGNI COSA CHE ACCADE C UNA RAGIONE SUFFICIENTE A SPIEGARE PERCH ACCADE E PERCH ACCADE COS E NON ALTRIMENTI. Cio vuol dire che nulla avviene a caso. Se ogni cosa ha una ragione sufficiente anche il mondo ce lha, questa ragione sufficiente Dio, cio Dio la ragione sufficiente a spiegare perch il mondo e perch cos. Necessit metafisica in Dio. Dio ha creato il mondo cos perch lo poteva pensare, ma significherebbe limitare Dio, lo costringerebbe ad una necessit. (Questa non presente in Leibniz). Necessit morale in Dio. Pur potendo pensare infiniti mondi non poteva non scegliere quello che gli sembrava il migliore, quindi il nostro sarebbe il miglior mondo tra tutti i possibili. Qui evidente lottimismo di Leibniz.

Leibniz (2) METAFISICA monadologia. Tutto ci che esiste o una monade o un aggregato di monadi. Una monade una forza, o meglio un atomo immateriale che sprigiona energia. Le monadi non hanno finestre cio sono impenetrabili e non possono comunicare tra loro. Le monadi hanno delle caratteristiche. 1. PERCEZIONE. la capacit delle monadi, seppur chiuse, di rappresentare dentro di loro tutto ci che c allesterno, per questo sono definite piccoli microcosmi, specchi vivente delluniverso. 2. APPETIZIONE. la tendenza che hanno le monadi ad avere la percezione. 3. APPERCEZIONE. tipica delluomo ed la coscienza. Le monadi sono coscienti della percezione. Queste monadi sono state costruite da Dio e non periscono a meno che Dio non decida di distruggerle. Tutto ci che esiste o una monade o un aggregato di monadi; questo aggregato tenuto unito grazie ad una monade dominante (nelluomo la coscienza). La monade un microcosmo allinterno della quale troviamo tutto luniverso, allinterno della monade coscienza troveremo prima Dio e poi luniverso. La materia. Tutti noi siamo costituiti da monadi e lo sforzo che queste fanno per percepire lesterno ci fanno apparire materiali. Quindi la materia solo apparenza. Dio governa tutte le monadi con le due leggi della forza e del movimento, gli uomini con la legge della giustizia. Questo mondo deve rendere felice luomo, ma luomo deve meritarsi questo ruolo centrale che gli si sta dando. Armonia prestabilita. Se la monade senza finestre, cio tutta chiusa in se stessa, come spiegare lapparente influsso che una monade esercita sopra unaltra? Ad es. butto dellacqua ad una pianta e questa rinvigorisce, vuol dire che c stato un rapporto tra le monadi (pianta) e le monadi (acqua). Leibniz lo spiega tramite larmonia prestabilita: cio Dio, monade sprema, nellatto della creazione ha stabilito il rapporto tra di loro. Relazione anima e corpo. 1. Filosofia volgare. Anima e corpo entrano in relazione. 2. Filosofia occasionalistica. Loccasionalismo ammetteva lintervento continuo di Dio per regolare questa armonia. 3. Armonia prestabilita. Dio allatto della creazione ha stabilito che ad un malessere fisico corrisponde un malessere morale ma questo non implica uninterazione tra le due. TEODICEA. (lett.: problema della giustizia di Dio). Scagionare Dio dallessere il responsabile del male nel mondo. 1. Male metafisico. Coincide con imperfezione stessa delluomo in quanto Dio non poteva crearci perfetti perch avrebbe creato altri dei. 2. Male fisico. Dolore che proviamo proprio perch siamo imperfetti. 3. Male morale. il peccato, fonte del libero arbitrio, scagiona Dio. Prescienza. Dio sa tutto quello che noi faremo ma non limita la libert in quanto (come San Tommaso) convinto che Dio sia uno spettatore della nostra vita ma che non la modifichi.

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