Pensa

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Pensa – Fabrizio Moro

Ci sono stati uomini che hanno scritto pagine 


Appunti di una vita dal valore inestimabile 
Insostituibili perché hanno denunciato 
il più corrotto dei sistemi troppo spesso ignorato 
Uomini o angeli mandati sulla terra per combattere una guerra 
di faide e di famiglie sparse come tante biglie 
su un isola di sangue che fra tante meraviglie 
fra limoni e fra conchiglie... massacra figli e figlie 
di una generazione costretta a non guardare 
a parlare a bassa voce a spegnere la luce 
a commentare in pace ogni pallottola nell'aria 
ogni cadavere in un fosso 
Ci sono stati uomini che passo dopo passo 
hanno lasciato un segno con coraggio e con impegno 
con dedizione contro un'istituzione organizzata 
cosa nostra... cosa vostra... cos'è vostro? 
è nostra... la libertà di dire 
che gli occhi sono fatti per guardare 
La bocca per parlare le orecchie ascoltano... 
Non solo musica non solo musica 
La testa si gira e aggiusta la mira ragiona 
A volte condanna a volte perdona 
Semplicemente 
Pensa prima di sparare 
Pensa prima di dire e di giudicare prova a pensare 
Pensa che puoi decidere tu 
Resta un attimo soltanto un attimo di più 
Con la testa fra le mani 
Ci sono stati uomini che sono morti giovani 
Ma consapevoli che le loro idee 
Sarebbero rimaste nei secoli come parole iperbole 
Intatte e reali come piccoli miracoli 
Idee di uguaglianza idee di educazione 
Contro ogni uomo che eserciti oppressione 
Contro ogni suo simile contro chi è più debole 
Contro chi sotterra la coscienza nel cemento 
Pensa prima di sparare 
Pensa prima di dire e di giudicare prova a pensare 
Pensa che puoi decidere tu 
Resta un attimo soltanto un attimo di più 
Con la testa fra le mani 
Ci sono stati uomini che hanno continuato 
Nonostante intorno fosse [tutto bruciato 
Perché in fondo questa vita non ha significato 
Se hai paura di una bomba o di un fucile puntato 
Gli uomini passano e passa una canzone 
Ma nessuno potrà fermare mai la convinzione 
Che la giustizia no... non è solo un'illusione 
Pensa prima di sparare 
Pensa prima dì dire e di giudicare prova a pensare 
Pensa che puoi decidere tu 
Resta un attimo soltanto un attimo di più 
Con la testa fra le mani 
Pensa. 

Il testo sopra riportato è il vincitore del festival di Sanremo giovani dell’anno 2007 interpretato dal
cantautore romano Fabrizio Moro. L’artista con origini calabresi decise in quell’anno di portare al massimo
concorso di musica a livello europeo una canzone che tratta un argomento tanto delicato quanto
importate: le vittime della mafia in Sicilia. Il testo parla della bell’isola unendo la sua bellezza caratteristica a
dolore della gente che a perso i propri cari in questa lotta che sembra non abbia più fine e che continua a
mietere vittime, anche innocenti, per arrivare alla conquista e al dominio di un impero a cui non vogliono
porre confini. Il testo è intriso di grandissime emozioni, principalmente negative, che però vogliono portare
chi ascolta la canzone a non commettere questo genere di sbaglio. L’attenzione maggiore dell’artista è
andata sicuramente a questi eroi, alcuni più celebri di altri, che nonostante la difficoltà della loro missione
hanno messo in gioco la loro vita per raggiungere uno scopo nobile qual è la giustizia. Il testo può essere
compreso da chi almeno ha provato a capire quest’orrendo e complicato meccanismo qual è la mafia.
Personalmente penso di poter dire di aver capito davvero il testo solo dopo aver conosciuto di persona Rita
Borsellino, sorella del celebre magistrato morto proprio per mano della malavita siciliana. Durante una sua
intervista ad una trasmissione radio ho davvero compreso quanto dolore c’è nel cuore dei parenti di coloro
che muoiono lottando contro questa tremenda organizzazione. Il senso di impotenza e di sottomissione
sono emozioni che sulle persone più sensibili possono avere un effetto devastante. Ed è proprio contro
questo tipo di trappole che la gente non deve cadere per lanciare alla mafia un messaggio che è quello che
il popolo non si arrende ma continua a lottare per raggiungere quel famoso ideale tanto voluto da grandi
uomini come Borsellino e Falcone. Solo dopo quell’intervista e dopo aver visto gli occhi pieni di rabbia e di
voglia di lottare ho capito il vero senso delle parole di Fabrizio Moro. In quel momento sono emerse
emozioni nuove che non mi sarebbero mai arrivate se non avessi avuto la fortuna di essere presente in
occasione di quell’intervista. Lasciando per un attimo questo triste tema, posso dire con certezza che un
emozione non arriva mai in pieno se non si è nell’ottica di chi la vuole trasmettere facendo un altro esempio
sempre riferito al testo sopra citato. La canzone non narra solo le tristi vicende di cosa nostra ma mischia
questo lato buio con l’esaltazione di una delle più belle regioni d’Italia: la Sicilia. Ho avuto la fortuna di
visitare parte dei magnifici luoghi presenti nella bell’isola arrivando solo allora a capire appieno tutte le
parole della canzone “Pensa” che esaltano, giustamente, una terra così bella che sa trasmettere gioia
nonostante tutte le atrocità e il sangue che ha sporcato un popolo con così tanta vitalità. In conclusione
posso affermare che le emozioni non possono essere spiegate o studiate su libri ma solo vissute il più
possibile vicino alla loro fonte d’origine perché solo così possono essere davvero apprezzate per intero.

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