Canti, ritratti e teoremi de lo Vil Male
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Il Bene, il Male? Dio, Satana?
Oggi, vive l'impero de lo Vil Male e che altro?
Diavolo in minore, le banalità, l'apparire, le volgarità gratuite, la superficie delle cose, le mode, l'effimero?
Oggi, è lo Vil Male a primeggiare nel cuore degli uomini.
L'uomo a prosperare come in direzione del Nulla?
L'autore pure non ne è immune, come alle volte però si crede.
La resistenza sia il nostro Primo Reato.
L’uomo a scegliere l’immediato, il più facile o più semplice?
Le cose più stupide e senza il minimo sforzo di contrarietà?
Lo Vil Male è più alla mano, questo la Democrazia consente, facilita, favorisce?
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Anteprima del libro
Canti, ritratti e teoremi de lo Vil Male - Dario Schonberg
Dario Schönberg
Canti, ritratti e teoremi, ne l’impero
de lo Vil Male
Poetry Fiction
www.darioschonberg.it
Abel Books
Proprietà letteraria riservata
© 2012 Abel Books
Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico.
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Abel Books
via Terme di Traiano, 25
00053 Civitavecchia (Roma)
ISBN 9788897513919
I diritti d’autore del libro alla L.I.A. (Lega Internazionale Antiproibizionista, in tema di droghe), sede a New York.
In Italia, a Roma, Via di Torre Argentina 76 (presso Partito Radicale).
Dedicato a ragazzi/ ragazze di sala, del banco e cuochi.
A tutti coloro che, in oltre sedici anni da lavapiatti,
m'hanno rifornito della materia prima su cui...
Meditare? Io di vivace pensiero (tra un piatto e l’altro).
La filosofia della cucina come se fosse? Io in altrove.
Se m'han visto morire, non fu per caso
ero prossimo alle radici del cielo
vicina era la stagione del disgelo
le mie ali a dirsi come rapprese?
fu allora che il mio cuore le prese
mi videro cadere nell'ego profondo
precipitare ai confini del mondo
del demone della riflessione facile preda
trafitto, da mille aghi di pino trafitto
d'altro raffinato strale, che male! che male!
Tenuto in vita da fame e sete
oppresso da orgoglio e balzano umore
l'amore un assillo costante
m'ero impiccato ad un raggio di sole
in furenti impeti di giustizia itinerante
se m'han visto morire, strada per strada
non fu per caso, no davvero!
Appeso ad un esile crine
vagavo per inferni senza fine
come scendere e salire scale infinite?
calarsi in un pozzo nero e senza fondo?
così, fu che caddi nell'ego profondo
precipitando ai confini del mondo
ero prossimo alle radici del cielo
le ali come tagliate al dunque
l'ebbrezza estinta in un vicolo cieco...
Il mio cuore poi lo assediò il gelo, il gelo!
Se m'han visto morire non fu per caso
i valzer delle stagioni tra ritmo e affanni
d'anime, intensi i pensieri lungo gli anni
che dolente resero lo sguardo verso l'infinito
perché tenuto in vita da fame e sete
la mente in assillo s'una punta di spillo
caddi nell'ego profondo, precipitando
precipitando ai confini del mondo
ai confini del mondo, nell’ego profondo
Indice
Il dissenso morale
Le fondamenta del Nulla
Il vizio nuovo
Prologo – Là, dove il cuor mio ascolta
L’atto politico
Primo sangue
Di formidabili ossa
Lo stronzo Vil Male
Vil Male, conosci te stesso
L’atto di compresenza
Il sospetto
De l'esaltazione, pura
Prima linea
Manderlay
L’infinito/ l’ultima frontiera
La colonna dell’impero
Estreme speranze di vita
Alea iacta est
L’umano disfacimento
La stanza concettuale
Mistica
Adelante
Il Libro de lo Vil Male
La Spinta H
Il ventunesimo prossimo venturo
Io e lo Vil Male
L’altro concetto di lavoro
L’impero de lo Vil Male
Nome e cognome: Silvio Berlusconi
Il mondo come un divano
Le dieci domande ne lo Vil Male
Là, dove il cuor mio ascolta...
I sensi de lo Vil Male
L’oscuro fine de lo Vil Male
In navigazione/ Ibn Battuta al vento
Mariateresa Di Lascia
Il malessere del contemporaneo
Lettera a lo Vil Male
La disuguaglianza
Sognando
La rotta
Intime risorse inaudite
Palpito di coscienza
L'Apocalisse quotidiana
Poesie e sciacalli
Il ruffiano
Di Alesia
Il diavolo in minore
Giulio de Le Nebbie
Lotta per la vita
Presentimenti
Vuoto interplanetario
Direttiva primaria
La Convenzione di Sangarre
Un sensuale atto di teologia
I dannati denari
Rimembranze
Imperialismo
La politica del pompino
A Gola Profonda la perfezione
L'elaborazione del lutto
Lacrime, sudore e sangue
Sursum corda
I fiori de lo Vil Male
Il Manifesto di spirituale avversità a lo Vil Male
Il veleno che i morti rianima
I cavalieri de l’Eclisse
Io, dal mio eremo
Il Medioevo moderno
La Magia del Fare
Lettera a succubi e sudditi de lo Vil Male
La teoria della relatività universale
Slogan
Il caso, Dio, il destino
Oltre il giardino
Il diversivo del Male
La condanna al Nulla
Le coordinate de lo Vil Male
Il complesso di Abramo
L’apostolato
L'amico platonico
Metatossine
La morte della televisione
Manifesto pro discarica, il continuum Vil Male
L’equazione
Sonetto cantante
L’isola deserta
Ieratico sound
Lettera alla Democrazia
Radio Base – Popolare network
Radio Capital
Radio Sherwood
Radio Bellla e Monella
Radio Radicale
Radio Montecarlo
Complesso Radio RAI
Radio Birikina
Elogio del militante
Elogio dello sbirro
Elogio del Coglione
Il virus dell’anima
Professione
Senza parole
Sin city
Io che scrivo tutto questo
Le stronzate
Baby-sitter
La dialettica shakespeariana
Il dormiglione
La citazione
Il senso della vita
Astronomicamente parlando
Elogio della solitudine
Dignità e relatività nell'Osceno
I quattro cavalieri dell'Apocalisse
Onestamente
Fondamentale di rotta
Una splendida canaglia
Il Party di If
Felicità sociale
E così sia
Inferno e governo
Il segreto de lo Vil Male
La fregola
Mode
Là, dove il qualcosa accade
Il morto vivente
La poesia muscolare
Il disagio contemporaneo
Superfici
Epigramma senza dibattito
Ray
La L.I.A.
Crisi d’astinenza
La Grande Menzogna
Manifesto di Speranza Antiproibizionista
Dubito, dunque sono
La cella esistenziale
Dio, Patria e Famiglia
I benpensanti
Spianati davvero
Niente scuse
Giornale di bordo
Onnipresenza
Tolleranze/ intolleranze
I bruciacore
Droga legale
Indovina chi viene a cena?
De le membra d'argilla
Una pro eutanasia
Le circostanze e la volontà di partecipazione
Poi, è troppo tardi
Degenerazione
Al di qua del Bene e del Male
Il dono dell’immaginazione
Ebbri di noia
Saggezza orientale
La legge nei calzoni
Audacia
Sound
Acqua alta
La presa di coscienza
D'Ei sa
Mens rea
I comitati di passione
Stato d’allarme
Contabile
La bella donna
L’erotico politico
Il nostro Primo Reato
Romanticismo
Interior march
Nimrod
La linea Celentano
Il raduno esistenziale
La quisquilia quotidiana
Poesie come pietre
Noia
Cooperpolitic
Anche gli stronzi
Movimento Keating
James Stewart
Liberté, Fraternité, Responsabilité
A Judy Davis
Elogio a Rimbaud
Lettera ad Abissi e Cime
M.P.I.
De l'intenso scrivere
Il perseverare è diabolico
Notturno
ExtraRomero
Forma mentis
Dopo le elezioni
La poetica infernale
La crisi del consenso
Sociopatie e Medioevo moderno
Il bosco di Robert Frost
La grande muraglia
Sotto il segno de lo Vil Male
L’anziano di biblioteca
Il sogno d’un sogno
Dei topi e dei gatti
I tutti nei tutti
Jim Graham
Non altri bastardi
Dieci consigli di rotta ( per Sangarre)
Presenze
Nureyev-panzer
Teso a l'indipendenza ( dell'autore)
Brainstorming
E per tetto un cielo di stelle
Specchio, specchio, specchio
Fantafilosofie
Dieci possibili antidoti a lo Vil Male
Crusoe metropolitano
Eventualmente
Impressioni su di un Punto Cortez
Il peso del mondo
La legge del più forte
Libero autore libero
Io, in nome mio
Ultima analisi
La compensazione
Il mal di schiena filosofico
I protagonisti
Pubbliche relazioni
Venezia senza pause
Ran
Il poema vive
L’anelo epocale
Senso e significato profondo
Nano/ titano
Epilogo – Là, dove la mano scrive
Il lucchetto sul cuore
Canti, ritratti e teoremi
Il dissenso morale
Si fanno il culo sull’esito
dei sondaggi
l’affanno loro tutto nell’apparire
chi in chi come a dire
e significare
Successo, Soldi e Sesso
e che altro?
Certo, la ricerca spirituale.
Certo, l’impegno, il dovere, per chi il voto.
Ma come prendere il verso
di chi bene predica e razzola come?
Lo pretendono il tuo non cedere
alla tentazione d’ogni sorta
di droghe
d’evasione, d’oblio o d’altra speranza
che invece tutto si dispera?
No droghe! no per droghe altre!
Sì, te lo impongono e poi… come?
In te, il disperato bisogno di vita
di qualcosa in cui credere
tu che non credi
perché quello che senti e che vedi…
Inconscio o consapevole
disperato bisogno di alternative
che si dicano vive!
Le droghe?
Non lo sono come non lo sono loro.
Siamo sotto il segno de lo Vil Male.
Le fondamenta del Nulla
Un mondo di merda, il nobile dominante?
Valori di merda! Una vita di merda!
Possibilità certo, di merda! Le alternative…
Pure di merda?
Una Società fondata sul Nulla e destinata
a tremare pericolosamente al primo respiro
serio del vento dello scontento?
Di verità, tale respiro e d’estro più forte
tanto quanto più si dice
di morte interiore, la pia ipocrisia?
Una Società destinata a cadere tutta
il giorno che sarà fatale
perché… cos’è che la tiene in piedi?
Una coalizione di convenzioni di bugie?
Su cosa a poggiare le salde fondamenta?
La gente sta male? Lo sa che tutto è merda?
Le droghe, il relativo momentaneo e nullo
conforto che estrania,
distoglie, confonde e mai risolve?
La gente che sta male ha necessità di verità.
Per provare, ammettere e capire al fine
di un altrimenti guarire e poi
ripartire, da zero alle stelle?
Qui invece, abbiamo stolidi effimeri
nulla che sul Nulla discettano
e come fasulli prosperano e vivono
che tutti muoiono,
dentro prima morendo di stenti
veri e solitari e tremendi.
Il vizio nuovo
Oh voi, uomini di Fede che il Male
tanto vorreste affrontare
nel cuore ospitale dell’uomo
e sgominare,
sappiate (dovreste da tempo):
il Male che era… no più non regna.
Oggi, è tempo di Vil Male!
Meno e molto più grave de l’antico.
Ambiguo, sinuoso e sommo corruttore de le ore,
arduo e come elusivo nel contrasto, il vizio nuovo?
Che ovunque egli trova caldo letto e affetto,
agio, libertà, complice il nostro lasciarsi andare?
E’ tempo di democrazia ed è tutto normale,
lo Vil Male tratta tutti nello stesso nodo, vero?
Così, l’uomo indulge nel nuovo e vuoto suo assale.
Siamo e viviamo ne l’impero de lo Vil Male.
D’esso, anche Satana è stato sconfitto?
A Dio sì pari, dal come più facile trafitto.
E’ tempo di democrazia, il banale,
in onda sulle sue onde,
ci prende e l’anima ci stende e svende.
Prologo – Là, dove il cuor mio ascolta
Perché là dove il cuor mio ascolta...
Ecco, cuore non conosce pace.
Quale testimone del mio tempo,
quale impuro atto di compresenza,
qui lo rendo il mio non esiguo senso?
Io vivendo questo tempo sì tremendo,
vivendolo sotto il segno de lo Vil Male,
il più letale e più vile?
Voi, dite su, parlate! E' il mio tempo?
L'uomo fa memoria? io che scrivo.
La vita e la morte? io sempre scrivo?
Il Male e lo Vil Male... io che scrivo ancora?
Stati di indignazione o di più assuefazione?
Lo Vil Male regna, s'ingegna e s’impegna pure,
mille dosi e più malevite al giorno, certo.
Dite, la religione la sua parte l’ha avuta?
L'uomo alienato e non più senso, né Natura?
Uomo ad imago dei, il mondo a sua misura?
Momenti che mi prendono e... beh, scrivo.
L'Apocalisse quotidiana procede e incede.
Siamo alla fine di fine pure quotidiana?
Lo scrivere è l’infelice ultimo colpo in canna?
Non è più (e mai lo è stato) come sufficiente
alla smarrita o più inquieta mia mente in assillo.
Odissea persistente, ulisside esistenziale.
Il gatto in corpo, il delitto nel cuore.
Io che ogni verso a dirsi è quale atto politico,
nel gesto tutto e nel pretesto ch’è mio...
Danza disperata e leggera la mia sì giovane filosofia,
l'universo stesso (io nel mio) danza e canta
sia pure raccolto in forma pur nobile di poesia?
Lo Vil Male, ecco.
Ne l’impero de lo Vil Male, di mille angosce,
l'uomo medio-mediocre che
nel più facile democratico
cresce, dicendosi!
A lo Vil Male adeguandosi sempre
a più forti dosi?
Innumerevoli i conclamati chiari esempi?
Io che ora... a l’ascolto miei lettori, miei cuori.
Porgetemi i sensi, gli umori, i rumori intimi.
Io che vorrei...
Io che spero...
Io che tento, io che m’invento! questo mio verso
a lo Vil Male in alternativo.
E da vivo dentro è che scrivo.
Vivo più che mai nei miei assai.
L’atto politico
Dal profondo dell’abisso più remoto,
la coscienza come fosse nel suo resistere,
ecco: una trama risale, si scrolla e disvela e lotta,
al consistere tesa, tra affanni da Vil Male giocati.
Ne l’impero de lo Vil Male sopravvivendo? a stento.
Una trama intrigante? E così sia! Se così è.
Segnata da propri luoghi e propri tempi,
la poesia si lacera e si sente, poi tutta si prende
e si rianima e si tormenta e più si offende,
mentre si addiviene e s’inquieta e si scrive.
Il mondo è diventato piccolo piccolo così?
Il mondo come fosse un divano!
E la spinta H a soffiare forte, a l'agitare
e far leva forte (sì robusta la leva)
su quel che resta dell'animo mio, oggi?
La condizione poetica e sua licenza, sia come sia,
stimolata, riproduce la gonfia mia vena interiore.
Filosofia, pensieri e concetti in definire
di Dio, di Patria e di Famiglia? D’altre avventure.
Certo, personalissima la chiave di lettura,
ogni verso come fosse un chiaro atto politico.
L’atto politico di filosofico e poetico senso.
Contro lo Vil Male! Contro assai e tutto.
Il mondo come il divano.
La stanza come una cella diversa
sporgente e danzante su l'esistenziale?
Oh mio cuore! mio indocile verso!
Altrove, prospera lo Vil Male nel suo sedurre
chi continua a cercare (disperatamente)
un senso, un brivido, un vero?
In fottute cose che non potranno mai dare.
Dove c'è verità... l’inganno possibile?
Questo, anno dopo anno, il mio affanno.
Io d’indicibile.
Io che solo nei versi...
Primo sangue
Lo Vil Male?
Questo diavolo in minore
che mastica le nostre ore...
Raramente si oppone resistenza
a lo Vil Male?
Le mani basse e le stagioni crasse?
A filosofi e politici, l'incombenza?
D’Invece, nei poeti l’urgenza si dice?
O lettore/ ice!
Poesia/ filosofia?/ la politica pure?
Lo Vil Male! Noi di controtendenza?
Di resistenza e pure di consistenza?
A cozzare e fare duro scontro fare.
A questo, io sempre meditabondo.
E' da tempo memorabile e memore
che il primo sangue fatto
è stato versato nella mia anima.
E sempre duole.
Io che vorrei tendere all’ultimo sangue...
Oh come lo vorrei!
In una vita al limite, io tutto nel verso.
Il limite interno che il corpo è perso.
Di formidabili ossa
Lo Vil Male, questo demonio più