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Canti, ritratti e teoremi de lo Vil Male
Canti, ritratti e teoremi de lo Vil Male
Canti, ritratti e teoremi de lo Vil Male
E-book286 pagine2 ore

Canti, ritratti e teoremi de lo Vil Male

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Info su questo ebook

Una Poetry Fiction dal sapore saggistico, anche se non monotematica.
Il Bene, il Male? Dio, Satana?
Oggi, vive l'impero de lo Vil Male e che altro?
Diavolo in minore, le banalità, l'apparire, le volgarità gratuite, la superficie delle cose, le mode, l'effimero?
Oggi, è lo Vil Male a primeggiare nel cuore degli uomini.
L'uomo a prosperare come in direzione del Nulla?
L'autore pure non ne è immune, come alle volte però si crede.
La resistenza sia il nostro Primo Reato.
L’uomo a scegliere l’immediato, il più facile o più semplice?
Le cose più stupide e senza il minimo sforzo di contrarietà?
Lo Vil Male è più alla mano, questo la Democrazia consente, facilita, favorisce?
LinguaItaliano
EditoreAbel Books
Data di uscita18 ott 2012
ISBN9788897513919
Canti, ritratti e teoremi de lo Vil Male

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    Anteprima del libro

    Canti, ritratti e teoremi de lo Vil Male - Dario Schonberg

    Dario Schönberg

    Canti, ritratti e teoremi, ne l’impero

    de lo Vil Male

    Poetry Fiction

    www.darioschonberg.it

    Abel Books

    Proprietà letteraria riservata

    © 2012 Abel Books

    Tutti i diritti sono riservati. È  vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico.

    Le richieste per l’utilizzo della presente opera o di parte di essa in un contesto che non sia la lettura privata devono essere inviate a:

    Abel Books

    via Terme di Traiano, 25

    00053 Civitavecchia (Roma)

    ISBN 9788897513919

    I diritti d’autore del libro alla L.I.A. (Lega Internazionale Antiproibizionista, in tema di droghe), sede a New York.

    In Italia, a Roma, Via di Torre Argentina 76 (presso Partito Radicale).

    Dedicato a ragazzi/ ragazze di sala, del banco e cuochi.

    A tutti coloro che, in oltre sedici anni da lavapiatti,

    m'hanno rifornito della materia prima su cui...

    Meditare? Io di vivace pensiero (tra un piatto e l’altro).

    La filosofia della cucina come se fosse? Io in altrove.

    Se m'han visto morire, non fu per caso

    ero prossimo alle radici del cielo

    vicina era la stagione del disgelo

    le mie ali a dirsi come rapprese?

    fu allora che il mio cuore le prese

    mi videro cadere nell'ego profondo

    precipitare ai confini del mondo

    del demone della riflessione facile preda

    trafitto, da mille aghi di pino trafitto

    d'altro raffinato strale, che male! che male!

    Tenuto in vita da fame e sete

    oppresso da orgoglio e balzano umore

    l'amore un assillo costante

    m'ero impiccato ad un raggio di sole

    in furenti impeti di giustizia itinerante

    se m'han visto morire, strada per strada

    non fu per caso, no davvero!

    Appeso ad un esile crine

    vagavo per inferni senza fine

    come scendere e salire scale infinite?

    calarsi in un pozzo nero e senza fondo?

    così, fu che caddi nell'ego profondo

    precipitando ai confini del mondo

    ero prossimo alle radici del cielo

    le ali come tagliate al dunque

    l'ebbrezza estinta in un vicolo cieco...

    Il mio cuore poi lo assediò il gelo, il gelo!

    Se m'han visto morire non fu per caso

    i valzer delle stagioni tra ritmo e affanni

    d'anime, intensi i pensieri lungo gli anni

    che dolente resero lo sguardo verso l'infinito

    perché tenuto in vita da fame e sete

    la mente in assillo s'una punta di spillo

    caddi nell'ego profondo, precipitando

    precipitando ai confini del mondo

    ai confini del mondo, nell’ego profondo

    Indice

    Il dissenso morale

    Le fondamenta del Nulla

    Il vizio nuovo

    Prologo – Là, dove il cuor mio ascolta

    L’atto politico

    Primo sangue

    Di formidabili ossa

    Lo stronzo Vil Male

    Vil Male, conosci te stesso

    L’atto di compresenza

    Il sospetto

    De l'esaltazione, pura

    Prima linea

    Manderlay

    L’infinito/ l’ultima frontiera

    La colonna dell’impero

    Estreme speranze di vita

    Alea iacta est

    L’umano disfacimento

    La stanza concettuale

    Mistica

    Adelante

    Il Libro de lo Vil Male

    La Spinta H

    Il ventunesimo prossimo venturo

    Io e lo Vil Male

    L’altro concetto di lavoro

    L’impero de lo Vil Male

    Nome e cognome: Silvio Berlusconi

    Il mondo come un divano

    Le dieci domande ne lo Vil Male

    Là, dove il cuor mio ascolta...

    I sensi de lo Vil Male

    L’oscuro fine de lo Vil Male

    In navigazione/ Ibn Battuta al vento

    Mariateresa Di Lascia

    Il malessere del contemporaneo

    Lettera a lo Vil Male

    La disuguaglianza

    Sognando

    La rotta

    Intime risorse inaudite

    Palpito di coscienza

    L'Apocalisse quotidiana

    Poesie e sciacalli

    Il ruffiano

    Di Alesia

    Il diavolo in minore

    Giulio de Le Nebbie

    Lotta per la vita

    Presentimenti

    Vuoto interplanetario

    Direttiva primaria

    La Convenzione di Sangarre

    Un sensuale atto di teologia

    I dannati denari

    Rimembranze

    Imperialismo

    La politica del pompino

    A Gola Profonda la perfezione

    L'elaborazione del lutto

    Lacrime, sudore e sangue

    Sursum corda

    I fiori de lo Vil Male

    Il Manifesto di spirituale avversità a lo Vil Male

    Il veleno che i morti rianima

    I cavalieri de l’Eclisse

    Io, dal mio eremo

    Il Medioevo moderno

    La Magia del Fare

    Lettera a succubi e sudditi de lo Vil Male

    La teoria della relatività universale

    Slogan

    Il caso, Dio, il destino

    Oltre il giardino

    Il diversivo del Male

    La condanna al Nulla

    Le coordinate de lo Vil Male

    Il complesso di Abramo

    L’apostolato

    L'amico platonico

    Metatossine

    La morte della televisione

    Manifesto pro discarica, il continuum Vil Male

    L’equazione

    Sonetto cantante

    L’isola deserta

    Ieratico sound

    Lettera alla Democrazia

    Radio Base – Popolare network

    Radio Capital

    Radio Sherwood

    Radio Bellla e Monella

    Radio Radicale

    Radio Montecarlo

    Complesso Radio RAI

    Radio Birikina

    Elogio del militante

    Elogio dello sbirro

    Elogio del Coglione

    Il virus dell’anima

    Professione

    Senza parole

    Sin city

    Io che scrivo tutto questo

    Le stronzate

    Baby-sitter

    La dialettica shakespeariana

    Il dormiglione

    La citazione

    Il senso della vita

    Astronomicamente parlando

    Elogio della solitudine

    Dignità e relatività nell'Osceno

    I quattro cavalieri dell'Apocalisse

    Onestamente

    Fondamentale di rotta

    Una splendida canaglia

    Il Party di If

    Felicità sociale

    E così sia

    Inferno e governo

    Il segreto de lo Vil Male

    La fregola

    Mode

    Là, dove il qualcosa accade

    Il morto vivente

    La poesia muscolare

    Il disagio contemporaneo

    Superfici

    Epigramma senza dibattito

    Ray

    La L.I.A.

    Crisi d’astinenza

    La Grande Menzogna

    Manifesto di Speranza Antiproibizionista

    Dubito, dunque sono

    La cella esistenziale

    Dio, Patria e Famiglia

    I benpensanti

    Spianati davvero

    Niente scuse

    Giornale di bordo

    Onnipresenza

    Tolleranze/ intolleranze

    I bruciacore

    Droga legale

    Indovina chi viene a cena?

    De le membra d'argilla

    Una pro eutanasia

    Le circostanze e la volontà di partecipazione

    Poi, è troppo tardi

    Degenerazione

    Al di qua del Bene e del Male

    Il dono dell’immaginazione

    Ebbri di noia

    Saggezza orientale

    La legge nei calzoni

    Audacia

    Sound

    Acqua alta

    La presa di coscienza

    D'Ei sa

    Mens rea

    I comitati di passione

    Stato d’allarme

    Contabile

    La bella donna

    L’erotico politico

    Il nostro Primo Reato

    Romanticismo

    Interior march

    Nimrod

    La linea Celentano

    Il raduno esistenziale

    La quisquilia quotidiana

    Poesie come pietre

    Noia

    Cooperpolitic

    Anche gli stronzi

    Movimento Keating

    James Stewart

    Liberté, Fraternité, Responsabilité

    A Judy Davis

    Elogio a Rimbaud

    Lettera ad Abissi e Cime

    M.P.I.

    De l'intenso scrivere

    Il perseverare è diabolico

    Notturno

    ExtraRomero

    Forma mentis

    Dopo le elezioni

    La poetica infernale

    La crisi del consenso

    Sociopatie e Medioevo moderno

    Il bosco di Robert Frost

    La grande muraglia

    Sotto il segno de lo Vil Male

    L’anziano di biblioteca

    Il sogno d’un sogno

    Dei topi e dei gatti

    I tutti nei tutti

    Jim Graham

    Non altri bastardi

    Dieci consigli di rotta ( per Sangarre)

    Presenze

    Nureyev-panzer

    Teso a l'indipendenza ( dell'autore)

    Brainstorming

    E per tetto un cielo di stelle

    Specchio, specchio, specchio

    Fantafilosofie

    Dieci possibili antidoti a lo Vil Male

    Crusoe metropolitano

    Eventualmente

    Impressioni su di un Punto Cortez

    Il peso del mondo

    La legge del più forte

    Libero autore libero

    Io, in nome mio

    Ultima analisi

    La compensazione

    Il mal di schiena filosofico

    I protagonisti

    Pubbliche relazioni

    Venezia senza pause

    Ran

    Il poema vive

    L’anelo epocale

    Senso e significato profondo

    Nano/ titano

    Epilogo – Là, dove la mano scrive

    Il lucchetto sul cuore

    Canti, ritratti e teoremi

    Il dissenso morale

    Si fanno il culo sull’esito

    dei sondaggi

    l’affanno loro tutto nell’apparire

    chi in chi come a dire

    e significare

    Successo, Soldi e Sesso

    e che altro?

    Certo, la ricerca spirituale.

    Certo, l’impegno, il dovere, per chi il voto.

    Ma come prendere il verso

    di chi bene predica e razzola come?

    Lo pretendono il tuo non cedere

    alla tentazione d’ogni sorta

    di droghe

    d’evasione, d’oblio o d’altra speranza

    che invece tutto si dispera?

    No droghe! no per droghe altre!

    Sì, te lo impongono e poi… come?

    In te, il disperato bisogno di vita

    di qualcosa in cui credere

    tu che non credi

    perché quello che senti e che vedi…

    Inconscio o consapevole

    disperato bisogno di alternative

    che si dicano vive!

    Le droghe?

    Non lo sono come non lo sono loro.

    Siamo sotto il segno de lo Vil Male.

    Le fondamenta del Nulla

    Un mondo di merda, il nobile dominante?

    Valori di merda! Una vita di merda!

    Possibilità certo, di merda! Le alternative…

    Pure di merda?

    Una Società fondata sul Nulla e destinata

    a tremare pericolosamente al primo respiro

    serio del vento dello scontento?

    Di verità, tale respiro e d’estro più forte

    tanto quanto più si dice

    di morte interiore, la pia ipocrisia?

    Una Società destinata a cadere tutta

    il giorno che sarà fatale

    perché… cos’è che la tiene in piedi?

    Una coalizione di convenzioni di bugie?

    Su cosa a poggiare le salde fondamenta?

    La gente sta male? Lo sa che tutto è merda?

    Le droghe, il relativo momentaneo e nullo

    conforto che estrania,

    distoglie, confonde e mai risolve?

    La gente che sta male ha necessità di verità.

    Per provare, ammettere e capire al fine

    di un altrimenti guarire e poi

    ripartire, da zero alle stelle?

    Qui invece, abbiamo stolidi effimeri

    nulla che sul Nulla discettano

    e come fasulli prosperano e vivono

    che tutti muoiono,

    dentro prima morendo di stenti

    veri e solitari e tremendi.

    Il vizio nuovo

    Oh voi, uomini di Fede che il Male

    tanto vorreste affrontare

    nel cuore ospitale dell’uomo

    e sgominare,

    sappiate (dovreste da tempo):

    il Male che era… no più non regna.

    Oggi, è tempo di Vil Male!

    Meno e molto più grave de l’antico.

    Ambiguo, sinuoso e sommo corruttore de le ore,

    arduo e come elusivo nel contrasto, il vizio nuovo?

    Che ovunque egli trova caldo letto e affetto,

    agio, libertà, complice il nostro lasciarsi andare?

    E’ tempo di democrazia ed è tutto normale,

    lo Vil Male tratta tutti nello stesso nodo, vero?

    Così, l’uomo indulge nel nuovo e vuoto suo assale.

    Siamo e viviamo ne l’impero de lo Vil Male.

    D’esso, anche Satana è stato sconfitto?

    A Dio sì pari, dal come più facile trafitto.

    E’ tempo di democrazia, il banale,

    in onda sulle sue onde,

    ci prende e l’anima ci stende e svende.

    Prologo – Là, dove il cuor mio ascolta

    Perché là dove il cuor mio ascolta...

    Ecco, cuore non conosce pace.

    Quale testimone del mio tempo,

    quale impuro atto di compresenza,

    qui lo rendo il mio non esiguo senso?

    Io vivendo questo tempo sì tremendo,

    vivendolo sotto il segno de lo Vil Male,

    il più letale e più vile?

    Voi, dite su, parlate! E' il mio tempo?

    L'uomo fa memoria? io che scrivo.

    La vita e la morte? io sempre scrivo?

    Il Male e lo Vil Male... io che scrivo ancora?

    Stati di indignazione o di più assuefazione?

    Lo Vil Male regna, s'ingegna e s’impegna pure,

    mille dosi e più malevite al giorno, certo.

    Dite, la religione la sua parte l’ha avuta?

    L'uomo alienato e non più senso, né Natura?

    Uomo ad imago dei, il mondo a sua misura?

    Momenti che mi prendono e... beh, scrivo.

    L'Apocalisse quotidiana procede e incede.

    Siamo alla fine di fine pure quotidiana?

    Lo scrivere è l’infelice ultimo colpo in canna?

    Non è più (e mai lo è stato) come sufficiente

    alla smarrita o più inquieta mia mente in assillo.

    Odissea persistente, ulisside esistenziale.

    Il gatto in corpo, il delitto nel cuore.

    Io che ogni verso a dirsi è quale atto politico,

    nel gesto tutto e nel pretesto ch’è mio...

    Danza disperata e leggera la mia sì giovane filosofia,

    l'universo stesso (io nel mio) danza e canta

    sia pure raccolto in forma pur nobile di poesia?

    Lo Vil Male, ecco.

    Ne l’impero de lo Vil Male, di mille angosce,

    l'uomo medio-mediocre che

    nel più facile democratico

    cresce, dicendosi!

    A lo Vil Male adeguandosi sempre

    a più forti dosi?

    Innumerevoli i conclamati chiari esempi?

    Io che ora... a l’ascolto miei lettori, miei cuori.

    Porgetemi i sensi, gli umori, i rumori intimi.

      Io che vorrei...

      Io che spero...

    Io che tento, io che m’invento! questo mio verso

    a lo Vil Male in alternativo.

    E da vivo dentro è che scrivo.

    Vivo più che mai nei miei assai.

    L’atto politico

    Dal profondo dell’abisso più remoto,

    la coscienza come fosse nel suo resistere,

    ecco: una trama risale, si scrolla e disvela e lotta,

    al consistere tesa, tra affanni da Vil Male giocati.

    Ne l’impero de lo Vil Male sopravvivendo? a stento.

    Una trama intrigante? E così sia! Se così è.

    Segnata da propri luoghi e propri tempi,

    la poesia si lacera e si sente, poi tutta si prende

    e si rianima e si tormenta e più si offende,

    mentre si addiviene e s’inquieta e si scrive.

    Il mondo è diventato piccolo piccolo così?

    Il mondo come fosse un divano!

    E la spinta H a soffiare forte, a l'agitare

    e far leva forte (sì robusta la leva)

    su quel che resta dell'animo mio, oggi?

    La condizione poetica e sua licenza, sia come sia,

    stimolata, riproduce la gonfia mia vena interiore.

    Filosofia, pensieri e concetti in definire

    di Dio, di Patria e di Famiglia? D’altre avventure.

    Certo, personalissima la chiave di lettura,

    ogni verso come fosse un chiaro atto politico.

    L’atto politico di filosofico e poetico senso.

    Contro lo Vil Male! Contro assai e tutto.

    Il mondo come il divano.

    La stanza come una cella diversa

    sporgente e danzante su l'esistenziale?

    Oh mio cuore! mio indocile verso!

    Altrove, prospera lo Vil Male nel suo sedurre

    chi continua a cercare (disperatamente)

    un senso, un brivido, un vero?

    In fottute cose che non potranno mai dare.

    Dove c'è verità... l’inganno possibile?

    Questo, anno dopo anno, il mio affanno.

      Io d’indicibile.

      Io che solo nei versi...

    Primo sangue

    Lo Vil Male?

    Questo diavolo in minore

    che mastica le nostre ore...

    Raramente si oppone resistenza

    a lo Vil Male?

    Le mani basse e le stagioni crasse?

    A filosofi e politici, l'incombenza?

    D’Invece, nei poeti l’urgenza si dice?

    O lettore/ ice!

    Poesia/ filosofia?/ la politica pure?

    Lo Vil Male! Noi di controtendenza?

    Di resistenza e pure di consistenza?

    A cozzare e fare duro scontro fare.

    A questo, io sempre meditabondo.

    E' da tempo memorabile e memore

    che il primo sangue fatto

    è stato versato nella mia anima.

    E sempre duole.

    Io che vorrei tendere all’ultimo sangue...

    Oh come lo vorrei!

    In una vita al limite, io tutto nel verso.

    Il limite interno che il corpo è perso.

    Di formidabili ossa

    Lo Vil Male, questo demonio più

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