Così è, se vi pare
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Anteprima del libro
Così è, se vi pare - LUGI PIRANDELLO
Oggi.
ATTO PRIMO
Salotto in casa del Consigliere Agazzi. Uscio comune in
fondo; usci laterali a destra e a sinistra.
SCENA PRIMA
La SIGNORA AMALIA, DINA, LAUDISI
Al levarsi della tela Lamberto Laudisi passeggerà irritato
per il salotto. Sui quarant'anni, svelto, elegante
senza ricercatezza, indosserà una giacca viola con risvolti
e alamari neri.
LAUDISI Ah, dunque è andato a ricorrere al Prefetto?
AMALIA (sui quarantacinque, capelli grigi; contegno
d'importanza ostentata, per il posto che il marito occupa
in società. Lascerà tuttavia intendere che, se stesse
in lei, rappresenterebbe la sua parte e si comporterebbe
in tante occasioni ben altrimenti). Oh Dio, Lamberto,
per un suo subalterno!
LAUDISI Subalterno, alla Prefettura; non a casa!
DINA (diciannove anni; una cert'aria di capir tutto meglio
della mamma e anche del babbo, ma attenuata,
quest'aria, da una vivace grazia giovanile) Ma è venuto
a allogarci la suocera qua accanto, sullo stesso pianerottolo!
LAUDISI E non era padrone? C'era un quartierino sfitto,
e l'ha affittato per la suocera. O ha forse l'obbligo
una suocera di venire a ossequiare in casa
caricato, facendola lunga, apposta
la moglie e la figliuola d'un superiore di suo genero?
AMALIA Chi dice obbligo? Siamo andate noi, mi pare,
io e Dina, per le prime da questa signora, e non siamo
state ricevute.
LAUDISI E che è andato a fare adesso tuo marito dal
Prefetto? A imporre d'autorità un atto di cortesia?
AMALIA Un atto di giusta riparazione, se mai! Perché
non si lasciano due signore, lì come due pioli, davanti
alla porta.
LAUDISI Soperchierie, soperchierie! Non sarà poi dunque
permesso alla gente di starsene per casa sua?
AMALIA Eh, se tu non vuoi tener conto che cortesi volevamo
esser noi, per le prime, verso una forestiera!
DINA Via, zietto, calmati, via! Saremo, se vuoi, sincere:
ecco, ammettiamo d'essere state così cortesi per curiosità.
Ma scusa, non ti sembra naturale?
LAUDISI Ah, naturale, sì: perché non avete nulla da
fare.
DINA Ma no, guarda, zietto. Tu te ne stai costì, senza
badare a ciò che fanno gli altri attorno a te. - Bene. -
Vengo io. E qua, proprio su questo tavolinetto che ti sta
davanti, ti colloco, imperturbabile - anzi no, con la faccia
di quel signore lì, patibolare - che so, poniamo, un
pajo di scarpe della cuoca.
LAUDISI (scattando) Come c'entrano le scarpe della
cuoca?
DINA (subito) Ecco, vedi? Te ne meravigli! Ti sembra
una stramberia, e me ne domandi subito il perché.
LAUDISI (restando con un sorriso freddo, ma presto
ripigliandosi) Carina! - Hai ingegno tu; ma parli con
me, sai? - Tu vieni a posarmi qui sul tavolino le scarpe
della cuoca appunto per stuzzicar la mia curiosità; e certo
- poiché l'hai fatto apposta - non puoi rimproverarmi
se ti domando: - "Ma perché, cara, le scarpe della cuoca
qui sopra?" - Dovresti ora dimostrarmi che questo signor
Ponza - villano e mascalzone, come lo chiama tuo
padre - sia venuto ad allogarci, ugualmente apposta, qua
accanto, la suocera!
DINA E sia! Non l'avrà fatto apposta. Ma non puoi negare
che questo signore vive in un modo talmente
strambo da suscitar la curiosità naturalissima di tutto il
paese. - Scusami. - Arriva. - Prende a pigione un quartierino
all'ultimo piano di quel casone tetro, là, all'uscita
del paese, su gli orti... - L'hai veduto? Dico, di dentro?
LAUDISI Sei forse andata a vederlo, tu?
DINA Sì zietto! Con la mamma. E mica noi sole, sai?
Tutti sono andati a vederlo. - C'è un cortile - così bujo! -
(pare un pozzo) - con una ringhierina di ferro in alto, in
alto, lungo il ballatojo dell'ultimo piano; da cui pendono
coi cordini tanti panieri.
LAUDISI E con questo?
DINA (con meraviglia e indignazione) Ha relegato la
moglie lassù!
AMALIA E la suocera qua, accanto a noi!
LAUDISI In un bel quartierino, la suocera, in mezzo
alla città!
AMALIA Grazie! E la costringe ad abitar divisa dalla
figlia?
LAUDISI Chi ve l'ha detto? O non può esser lei, invece,
la madre, per avere maggior libertà?
DINA No, no! che, zietto! Si sa che è lui!
AMALIA Ma scusa, si capisce che una figliuola, sposando,
lasci la casa della madre e vada a convivere col
marito; anche in un'altra città. Ma che una povera madre,
non sapendo resistere a viver lontana dalla figliuola,
la segua, e nella città dove anche lei è forestiera, sia costretta
a viverne divisa, via ammetterai che questo no,
non si capisce facilmente!
LAUDISI Già! Che fantasie da tartarughe! Ci vuol tanto
a immaginare che, o per colpa di lei, o per colpa di lui -
o pur senza colpa di nessuno - ci sia tale incompatibilità
di carattere, per cui, anche in queste condizioni...
DINA (interrompendo, meravigliata) Come, zietto? Tra
madre e figlia?
LAUDISI Perché tra madre e figlia?
AMALIA Ma perché tra loro due, no! non sono sempre
insieme, lui e lei!
DINA Suocera e genero! È ben questo lo stupore di tutti!
AMALIA Viene qua ogni sera, lui, a tener compagnia
alla suocera.
DINA Anche di giorno, viene: una o due volte.
LAUDISI Sospettate forse che facciano all'amore, suocera
e genero?
DINA No, che dici! Una povera vecchietta.
AMALIA