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Bioglobe: Un mondo perfetto
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Bioglobe: Un mondo perfetto
E-book46 pagine36 minuti

Bioglobe: Un mondo perfetto

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Info su questo ebook

BIOGLOBE - Un mondo perfetto - è un testo teatrale scritto da un sessantenne che ha scelto finalmente di raccontare le storie che gli sarebbe piaciuto leggere. Il PLOT tratta della ricerca dell’amore da parte di un uomo e della difficoltà del tenerlo vivo una volta trovato. Se avesse avuto un altro titolo si sarebbe potuto chiamare: Amore e musica. Il tema è universale e profondo ma viene trattato con un tono leggero e divertito e anche se, a prima vista, la storia sembrerebbe non avere un lieto fine, a pensarci bene, forse non è proprio così. 
LinguaItaliano
Data di uscita13 nov 2019
ISBN9788855390309
Bioglobe: Un mondo perfetto

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    Anteprima del libro

    Bioglobe - Salvatore G. Buccellato

    Buccellato

    BIOGLOBE – un mondo perfetto

    Commedia in tre atti

    Edizioni Tripla E

    Salvatore G. Buccellato, Bioglobe – Un mondo perfetto

    © Edizioni Tripla E, 2019

    ISBN: 9788855390309

    Collana Fuoridallequinte, n. 11

    EEE – Edizioni Tripla E

    di Piera Rossotti

    www.edizionitriplae.it

    Tutti i diritti riservati, per tutti i Paesi.

    Attori:

    Un’attrice (nel doppio ruolo di Catia e della cameriera).

    Luigi: il protagonista.

    Carlo: il suo amato.

    Amedeo: un collega, amico, di Carlo.

    Edmondo: un superiore dei due, nonché amante di Amedeo.

    N.B. In corsivo e neretto grosso sono evidenziate le indicazioni di scena.

    ATTO I

    Buio sul palco. Partono le note di il Valzer di Musetta da Bohème di Puccini. Si accende un primo riflettore che illumina Luigi, il protagonista di questa storia. È vestito casual, con scarpe sportive e un golf. Il protagonista indica qualcosa, come fosse l’aria, si capisce che intende la musica. È rivolto al pubblico e comincia a parlare appena il brano termina.

    Luigi: Spiegare un’opera d’arte è come ripetere una barzelletta cercando di farla capire; non si dovrebbe fare. Credo inoltre che, tra tutte le forme di arte, la musica sia l’unica che non richieda spiegazioni perché sa già come arrivare a ogni uomo, o meglio, a ogni forma di vita.

    Questa storia non può prescindere dalla musica perché ne è stata un po’ il fil rouge. In particolare è grazie alla musica lirica che io conobbi Carlo. Si accende un riflettore che illumina, rivelandolo agli spettatori, Carlo. Rimane acceso 10 secondi poi si spegne e Carlo scompare. Mi fu presentato all’uscita di un pomeriggio musicale al Teatro Luciano Pavarotti di Modena. Cantava il fratello di un mio amico; un tenore leggero, o di grazia, molto bravo nel repertorio del ’600 e ’700. Non fatevi idee sbagliate, non sono il classico secchione melomane che durante l’estate migra dall’Arena di Verona a Torre del Lago Puccini. La mia è una cultura indotta dovuta alla frequentazione di carissimi amici, patiti di Melodramma.

    Fa una pausa, si guarda attorno come se aspettasse qualcosa o dovesse rivelare un segreto.

    A proposito, io mi chiamo Luigi… pausa. Dicevamo di Carlo. Dopo quel pomeriggio e la cena che ne seguì, rimanemmo in contatto grazie a Facebook. Mi piacque subito, sembrava un bel tipo, interessante, anche quando giocava a fare il riservato. Sorvolò sulla sua occupazione, riuscii solamente a sapere che non era sposato, non aveva figli né, per il momento, legami. Questo mi bastava, senza contare che, col passare del tempo, ci rendemmo conto di aver trovato uno spazio uno nella vita dell’altro ed era chiaro che stavamo flirtando a distanza. Non dichiaratamente, non alludendo mai ad alcunché di legato al sesso, giocando di fioretto; sempre togliendo anziché caricare di significato le cose. Non avevamo fretta.

    Fu così che un giorno Carlo ruppe gli indugi in modo del tutto inaspettato. Per dimostrarmi che le mie accuse di voler giocare a fare il misterioso erano del tutto immotivate, mi mandò una email con alcune foto allegate che aprii subito. Erano sue foto fatte in un bellissimo giardino dove

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