Fuoridallequinte
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Titoli di questa serie (13)
- L'esteta dell'albero dei limoni - Nebbia: Due drammi in tre atti venuti alla luce
2
L’esteta dell’albero dei limoni Vittorio Scuchi è un anziano collezionista di opere d’arte; in gioventù, ha acquistato per pochi soldi opere di autori allora sconosciuti, ma divenuti poi molto famosi: Renoir, Gauguin, Matisse, Courbet, Picasso… Ora, Scuchi vive in una masseria molto isolata, in compagnia di questi capolavori e di una bellissima, misteriosa ragazza. Nel cortile del rustico, cresce rigoglioso in ogni stagione un albero di limoni, che rappresenta la capacità di godere della Bellezza, un piacere che non si rivela a tutti, men che meno a chi le attribuisce un valore puramente materiale. Scuchi è il simbolo dell’uomo che, rifiutando ogni compromesso, è alla ricerca del piacere puro. Ma la Bellezza sfugge all’uomo, è sovrumana e irreale; forse, è soltanto un sogno torturante o un’illusione. Nebbia è un dramma che affronta il tema della sincerità e della verità. I protagonisti sono Alberto e Astolfo, un’anziana coppia gay che vive da trent’anni in una casa circondata dalla nebbia. Ora, dopo trent’anni, compare anche una figlia, frutto di una relazione adulterina della moglie di Alberto. La nebbia, vero personaggio del dramma, rappresenta l’isolamento e la solitudine, ma anche l’elemento che prepara la tragedia, perché è il teatro stesso della finzione: fuori dalla nebbia, Alberto ha dovuto fingersi uomo e negare la propria omosessualità, anche a costo di coinvolgere e di far soffrire una giovane donna; dentro la nebbia, ha invece finto per anni di essere felice e non ha mai rivelato al compagno di essere stato sposato. I drammi di Renato Gattuso propongono allo spettatore un “teatro di idee” filosofico ma non ideologico, capace di intrigarlo con situazioni e personaggi che non sono soltanto umani: infatti, nell’Esteta dell’albero dei limoni i quadri sono veri personaggi, così come lo è la nebbia nel dramma omonimo, ma le soluzioni non vengono offerte, non ci sono tesi da dimostrare già fornite in partenza, bensì suggestioni e stimoli di riflessione che il pubblico è invitato a cogliere in modo attivo. Un teatro da vedere, che si esprime attraverso il linguaggio scenico, il movimento, l’ambientazione, i costumi, gli oggetti, ma anche, volendo, un teatro da leggere come un racconto costruito sulla parola e sulle idee.
- Cinque commedie in cerca d'attori
1
Cinque commedie in cerca di attori è una raccolta di cinque pièces teatrali, differenti nei contenuti, ma accomunate dalla precisa scelta del genere comico-grottesco e animate da un indiscutibile intento etico-didascalico, sfruttato dall’autore per riflettere su tematiche comportamentali e sociali quali, ad esempio, il tema del perdono, i preconcetti piccolo-borghesi che bollano come un’onta il restare zitella, la meschinità dei ciarlatani che si beffano dei sogni altrui, l’ipocrisia dei matrimoni d’interesse, la bieca amoralità… È un teatro che affonda le sue radici nei dettami della Commedia dei caratteri, in cui viene rappresentata la vita quotidiana, l’autenticità dell’uomo comune con cui, facilmente, il lettore/spettatore può identificarsi. La penna dell’autore è fresca, chiara e spontanea. Pur amando forme ed espressioni popolari, l’autore riesce sapientemente ad intercalare intonazioni farsesche dettate da situazioni concitate e vivaci, a toccanti passaggi di sapore lirico.
- Ocho cortado: ovvero un movimento appena iniziato e bruscamente interrotto
3
Ocho Cortado di Maria Gabriella Olivi si è classificato al primo posto nel concorso “Un bagaglio di idee”, indetto dalla Exit-Fed.It.Art. nel 2014, con la motivazione: Per l'attualità dei temi espressi in un intreccio sapientemente calibrato e coinvolgente e l'utilizzo attento e non casuale dei pochi ma significanti oggetti di scena, prerogativa essenziale del concorso "Un bagaglio di idee". La pièce è stata rappresentata il 1° dicembre 2014 al Teatro dell’Orologio di Roma, serata della premiazione. Il dialogo, leggero e brillante, rende il testo anche molto piacevole alla lettura e interessante dal punto di vista linguistico.
- La casa
5
Impossibile non pensare a Beckett, leggendo questo atto unico. In una casa vuota e inospitale, persa in una campagna buia e senza punti di riferimento, tre personaggi dialogano tra loro, girando intorno a una misteriosa valigia, unica suppellettile presente nell’ambiente. All’assurdo si aggiunge anche una puntina di horror, quel tanto che basta per speziare un dialogo scarno e ambiguo. È lo spettatore che, assistendo alla scena, costruisce ipotesi di possibili storie e con la sua immaginazione crea il mondo esterno e l’ambiente interno, ambedue densi di incognite e poco rassicuranti, metafore di un mondo inospitale e della difficoltà dei rapporti umani e della comunicazione interpersonale. La casa è il testo vincitore dell’edizione 2015 del concorso “Un bagaglio di idee”, indetto dalla Fed. It. Art.
- Uomini nudi
6
Questo testo teatrale affronta un tema che presenta facce diverse per la nostra società occidentale: l’Omosessualità. C’è una vera ostilità morale, religiosa ed etica che spesso ci fa dimenticare della dimensione privata ed intima di tale condizione. Per iniziare a cambiare questa mentalità sarebbe sufficiente ricorrere al buon senso; applicare la pietas; comprensione e rispetto per le altre persone; applicare la costituzione che ci proclama tutti uguali nei diritti e metterci -per una volta- nei panni degli “altri”! Vi faccio una domanda che richiede una risposta onesta e una riflessione: Voi quando avete scelto di essere eterosessuali? Dite mai? Che siete così per natura? Infatti nessuno sceglie. E allora perché un comportamento è “giusto” mentre l’altro è SBAGLIATO? Le sette “confessioni” che compongono questo testo teatrale sono tutte storie vere, ma questo non vuol dire che tutto quello che narro lo sia. È vero lo spirito che le ha animate e la richiesta che voi ci riflettiate.
- Profondo Sud: Storie dal profondo Sud americano per capire la lotta dei neri per la conquista dei diritti civili - Teatro documentario
4
Due opere teatrali ambientate nel profondo Sud americano che raccontano, attraverso testimonianze di personaggi veri, la schiavitù, la segregazione, e la dura lotta dei neri per la conquista dei diritti civili. La Musica del Diavolo lo fa attraverso la storia del blues, la musica testimone di proteste e violenze razziali. Un ritmo nato nei campi di cotone che ha rivoluzionato il panorama musicale americano e non solo. The Magic City è invece la storia di Birmingham, la città dell’Alabama che Martin Luther King ha chiamato «la più segregata d’America». Qui negli anni Sessanta sono iniziate le manifestazioni pacifiche dei neri che hanno costretto l’America ad approvare leggi che bandiscono ogni tipo di discriminazione. Nelle sue opere, ispirate al teatro documentario, Francesca Mereu porta il lettore e lo spettatore a scoprire, attraverso le emozioni dei protagonisti, la bellezza e le infinite contraddizioni di questa parte d’America.
- Giuseppe e Maria
7
L’opera teatrale Giuseppe e Maria è nata due anni fa dalla collaborazione di un gruppo di adolescenti con l’Autrice, loro catechista. A partire dall’interesse dei ragazzi per la figura di Maria, è stata ideata questa pièce teatrale. I protagonisti sono due ragazzi che frequentano il liceo, non dissimili dai ragazzi che si incontrano tutti i giorni negli istituti scolastici, sugli autobus, nei luoghi di ritrovo dei giovani. Il messaggio di fede che i ragazzi hanno voluto esprimere è chiaro e dà il senso all’opera e alla sua ambientazione e costituisce la base da cui ha preso vita il testo.
- Il gatto di Majorana
9
Il "caso Majorana" e la presunta scomparsa volontaria dello scienziato rappresenta il punto di partenza di quest'opera teatrale che, attraverso una riflessione sul mondo, sulla storia e sulla vita, affronta il tema della libertà e della responsabilità. Il gatto è, a buon diritto, un personaggio centrale della pièce. Siano rassicurati gli animalisti: il micio non sarà assolutamente avvelenato ma, arzillo più che mai, sarà pronto per innumerevoli, successive rappresentazioni.
- Materiali di scena
8
Materiali di scena riunisce tre pièce teatrali caratterizzate da dialoghi vivaci e scene ben costruite a rappresentare, da angolazioni diverse, le fragilità e i delicati equilibri del rapporto di coppia e delle relazioni umane in generale nel mondo contemporaneo. Con la prima pièce, Sul piatto d’argento, Armando Vertorano ha vinto il concorso “Un bagaglio di idee” organizzato da ExitTeatro, edizione 2016.
- Colazione a Tiberiade
10
Un’opera teatrale da rappresentare, sicuramente capace di coinvolgere gli spettatori ma, soprattutto, un “teatrodaleggere”. Non senza un sorriso, Colazione a Tiberiade propone una versione un po' (?) provocatoria, ma non per questo meno convinta, di un aldilà molto terreno, conflitti di genere compresi.
- Bioglobe: Un mondo perfetto
11
BIOGLOBE - Un mondo perfetto - è un testo teatrale scritto da un sessantenne che ha scelto finalmente di raccontare le storie che gli sarebbe piaciuto leggere. Il PLOT tratta della ricerca dell’amore da parte di un uomo e della difficoltà del tenerlo vivo una volta trovato. Se avesse avuto un altro titolo si sarebbe potuto chiamare: Amore e musica. Il tema è universale e profondo ma viene trattato con un tono leggero e divertito e anche se, a prima vista, la storia sembrerebbe non avere un lieto fine, a pensarci bene, forse non è proprio così.
- Centro di prima accoglienza
12
Ironici e graffianti, questi due testi teatrali di Salvatore Romano rappresentano temi che restano molto attuali, ma che non sono certo solamente del mondo di oggi. Il primo tema, nella pièce “Centro di prima accoglienza” è per l’appunto l’accoglienza degli immigrati, dei “diversi da noi”, con tutta l’ipocrisia e la brutalità della società presso la quale un popolo di disperati cerca un aiuto per sopravvivere: giornalisti, uomini di Chiesa, politici, gente comune… nessuno si salva. Con una conclusione originale, e un richiamo storico tragicamente noto. Il secondo tema, nella pièce “L’idiota innamorato”, è quello del femminicidio, della brutalità e della violenza maschile nei confronti della donna: ma anche qui, nessuno è veramente innocente, perché ci vengono proposti due diversi finali dove, anche se il protagonista maschile è e rimane un idiota, nemmeno la donna è del tutto vittima innocente.
- Cryptic Link
13
Sei persone che non si conoscono tra loro ricevono nella casella di posta una mail che li invita a partecipare al gioco social noto come “Cryptic link”. Un algoritmo genera in automatico e in modo random un link, che mette in connessione persone che condividono qualcosa, ma nessuno di loro conosce l’elemento che li accomuna agli altri cinque. Devono scoprirlo nelle due ore di conversazione via chat. I sei affrontano l’appuntamento in videochat con motivazioni diverse e iniziano a conoscersi. Sembrano non avere nulla in comune, finché non scopriranno che l’informazione tracciata da Cryptic link che li unisce è il fatto di essersi trovati tutti nello stesso momento nelle vicinanze di un luogo in cui si è consumato un delitto rimasto irrisolto. Mettendo insieme quello che sanno, inizieranno a ragionare sul mistero e, forse, riusciranno ad addivenire alla soluzione del caso. Finale a sorpresa.
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