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Dell'eguaglianza
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Dell'eguaglianza
E-book69 pagine49 minuti

Dell'eguaglianza

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Info su questo ebook

L’idea di fondo è che il principio di eguaglianza, alla base di ogni sistema democratico, definisce la posizione del cittadino al suo interno assegnando ad ognuno il medesimo valore. Il divieto di privilegi favorevoli od odiosi e di leggi personali costituisce lo zoccolo duro del principio caratterizzante la stessa forma di Stato. Accanto ad esso la giurisprudenza pone in luce il divieto di distinzioni o di equiparazioni irragionevoli, da cui essa trae un autonomo principio di ragionevolezza dalle disposizioni legislative e di razionalità dell’intero ordinamento.
Ma la ragionevolezza va coniugata, si chiarisce nel saggio, con i valori costituzionali espressi o impliciti nel sistema, alla stregua dei quali le distinzioni e le equiparazioni devono essere misurate. Tra questi valori il primo è il lavoro, che la costituzione italiana pone a fondamento della repubblica, l’altro è la pari dignità sociale che qualifica lo stesso principio di eguaglianza, il terzo è l’eguaglianza sostanziale, che impone al legislatore la rimozione degli ostacoli di fatto alla piena libertà ed eguaglianza dei cittadini, al fine della loro massima partecipazione alla organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
L’inserimento dell’Italia all’interno del processo d’integrazione politica europea e nella comunità internazionale solleva però problemi che superano lo stretto ambito del diritto costituzionale interno e suscitano in particolare l’esigenza di ricondurre le distinzioni poste dalla legislazione nazionale ad una ragionevolezza sopranazionale e globale. Di fonte ad essi lo studioso del diritto interno può solo auspicare la realizzazione di un’eguaglianza universale affidata a norme e ad istituzioni internazionali idonee a coordinare e a limitare in nome di essa la legislazione interna dei vari Stati.
LinguaItaliano
Data di uscita24 lug 2015
ISBN9788870006858
Dell'eguaglianza

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    Dell'eguaglianza - Federico Sorrentino

    Seminari Mutinensi

    PICCOLE CONFERENZE

    Collana diretta da Aljs Vignudelli

    16

    Federico Sorrentino

    DELL'EGUAGLIANZA

    Mucchi Editore

    © STEM Mucchi Editore s.r.l.

    Via Emilia Est, 1741 - 41122 Modena

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    Edizione digitale: luglio 2015

    Produzione digitale: Mucchi Editore

    ISBN: 9788870006858

    Indice sommario

    Collana

    Frontespizio

    Colophon

    0. Premessa

    1. Eguaglianza giuridica ed eguaglianza morale

    2. Eguaglianza e democrazia

    3. Eguaglianza e legalitò

    4. Profilo soggettivo e profilo oggettivo dell'eguaglianza

    5. Legittimità delle distinzioni legislative e discrezionalità del legislatore

    6. La struttura trilaterale del giudizio sull'eguaglianza

    7. Eguaglianza e giustizia

    8. Ambito soggettivo del principio di eguaglianza

    9. Ambito oggettivo del principio di eguaglianza: il lavoro, fondamento della Repubblica

    10. Lavoro e cittadinanza

    11. Segue: rapporto tra cittadinanza e lavoro

    12. La pari dignità sociale

    13. Eguaglianza formale ed eguaglianza sostanziale

    14. Eguaglianza e limiti alla revisione costituzionale

    15. Principio generale di eguaglianza e singoli divieti di distinzione

    16. Eguaglianza e ragionevolezza

    17. Ragionevolezza e certezza del diritto

    18. Eguaglianza nazionale ed eguaglianza sopranazionale

    19. Eguaglianza e cittadinanza

    20. Dimensione territoriale ed extraterritoriale dell'eguaglianza

    Bibliogrfafia

    0. Premessa

    Il principio di eguaglianza, che trova espressione nelle costituzioni dell’era moderna, in molteplici documenti e trattati internazionali ed ora nello stesso ordinamento dell’U.e., nel momento in cui attribuisce o riconosce ai soggetti che ne sono destinatari lo stesso valore, sia nel campo civile che in quello politico, innerva di sé l’ordinamento e rappresenta il fondamento stesso del carattere democratico dell’organizzazione in cui esso è inserito.

    Tale principio, ancorché espresso con formulazioni assai simili nei diversi ordinamenti sotto il profilo soggettivo (eguaglianza tra chi?) e sotto quello oggettivo (eguaglianza in che cosa?), produce nelle sue applicazioni risultati diversi, in quanto i suoi termini vengono, in sede nazionale, in sede europea e in sede internazionale, fatti oggetto, da parte del legislatore nella sua discrezionalità e da parte del giudice costituzionale nella sua prudenza, di diversi bilanciamenti con altri principi e valori costituzionali espressi o impliciti nel sistema. La stessa struttura complessa della considerazione giurisprudenziale del principio di eguaglianza produce risultati diversi nei vari ordinamenti e risulta altresì influenzata dalla rilevanza interna delle fonti di ordinamenti sopranazionali ed anche di ordinamenti stranieri.

    Sulla base di queste premesse il presente lavoro muoverà dalla ricostruzione storica del principio e dalla sua connessione con la nascita in Europa degli ordinamenti democratici, per poi evidenziare come all’interno dell’ordinamento italiano esso sia stato inteso ed applicato. Infine si cercherà di mostrare come il principio sia influenzato dall’ordinamento europeo e quali ne siano i possibili svolgimenti a livello internazionale e globale.

    1. Eguaglianza giuridica ed eguaglianza morale

    L’importanza del principio di eguaglianza, pur anticipato dai documenti costituzionali d’oltre oceano (quali la Costituzione della Virginia e la stessa Costituzione federale del 1787), si compendia nell’art. 1 della Déclaration des droits de l’homme e du citoyen del 26 agosto 1789 e nelle successive carte costituzionali rivoluzionarie.

    In quell’articolo è in nuce tutta la problematica attuale dell’eguaglianza (almeno di quella che sarà definita come eguaglianza formale), da un lato, in quanto essa è riferita specificamente ai diritti («Gli uomini nascono e rimangono liberi ed eguali nei diritti»), così differenziando l’eguaglianza giuridica da quella morale, dall’altro, in quanto pone subito la questione della legittimità delle distinzioni legislative e dei criteri per effettuarle, quando stabilisce che «le distinzioni sociali non possono essere fondate che sull’utilità comune».

    Il successivo art. 6 della Déclaration conferma quest’impressione, in quanto, stabilendo che la legge debba essere la stessa, sia che protegga, sia che punisca, per un verso, chiarisce che destinatario del precetto è il legislatore e, per altro verso, pone subito il divieto dei privilegi, favorevoli od odiosi, come nucleo forte del principio.

    Con le ricordate proclamazioni e con la loro traduzione in norme costituzionali si afferma dunque l’idea, efficacemente sviluppata da Carlo Esposito, secondo cui «la potestà della legge è uguale, identica per tutti, sicché non vi è più (…) principe o suddito sciolto dalle leggi e non vi sono più sottoposti a potestà legislative diverse da quella degli altri cittadini».

    Quanto precede dimostra un primo aspetto dell’eguaglianza giuridica, che si distingue dall’eguaglianza morale. Questa, infatti, muove da

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