Papers by andrea barbieri
Risorgimento. Storia e memoria: 1821-2021, Il Menotti. Quaderni del Risorgimento italiano, 2, 2021
Nel 1821, un anno per lui assai produttivo, Manzoni scrisse Marzo 1821 e Il cinque Maggio e avviò... more Nel 1821, un anno per lui assai produttivo, Manzoni scrisse Marzo 1821 e Il cinque Maggio e avviò la composizione dell'Adelchi e della prima stesura del romanzo, Fermo e Lucia. Mentre la prima ondata di moti rivoluzionari s'infrangeva contro il solido predominio austriaco in Italia, prendeva corpo il suo progetto: dare agli Italiani un romanzo, una storia, una coscienza nazionale.
Memorie scientifiche, giuridiche, letterarie dell'Accademia di scienze, lettere e arti di Modenai , 2022
Starting from an idea of Gianfranco Contini's as well as an essay by Werther Romani, the author e... more Starting from an idea of Gianfranco Contini's as well as an essay by Werther Romani, the author elaborates a model for Lodovico Castelvetro's translations between 1525 and 1545. On this basis some anonimi vulgarizations of works of the Reformers are to be attributed to him; among them, the Libretto volgare, the Opera divina della christiana vita (translation from De libertate christiana by Martin Luther) and the Dottrina vecchia et nuova (from the Nova doctrina by Urbanus Rhegius).
Bibliofilia Rivista Di Storia Del Libro E Di Bibliografia, 2000
Giornale Storico Della Letteratura Italiana, 2001
Una cena fra amici nella Roma di Clemente VII permette di conoscere personaggi interessanti di qu... more Una cena fra amici nella Roma di Clemente VII permette di conoscere personaggi interessanti di quella stagione.
Giornale Storico Della Letteratura Italiana, 2002
Bibliofilia Rivista Di Storia Del Libro E Di Bibliografia, 2004
Giornale Storico Della Letteratura Italiana, 2004
Bibliofilia Rivista Di Storia Del Libro E Di Bibliografia, 2002
Giornale Storico Della Letteratura Italiana, 1999
Giornale Storico Della Letteratura Italiana, 2009
Studi e problemi di critica testuale, n. 83, 2011
Testimone fra i più autorevoli della tradizione delle opere italiane di Petrarca (Rerum vulgarium... more Testimone fra i più autorevoli della tradizione delle opere italiane di Petrarca (Rerum vulgarium fragmenta, Triumphi, Rime disperse), il manoscritto n. 924 della Biblioteca Casanatense di Roma (C) è stato esemplato su pergamena nella seconda metà del Quattrocento a Padova da Bartolomeo Sanvito (1435-1511) e riscontrato dal medesimo copista con l'originale petrarchesco oggi Vaticano latino 3195.
Bibliologia 13, 2018
Andrea Barbieri Usus imaginum: le figure di Pellegrino Prisciani Nel proemio agli Spectacula, Pri... more Andrea Barbieri Usus imaginum: le figure di Pellegrino Prisciani Nel proemio agli Spectacula, Prisciani esamina le ragioni che spingono i filosofi a preferire l'ozio e la solitudine degli studi agli onori e alle ricchezze dello stato e degli affari, e le individua non solo in una «divina aliqua sapientia», ma anche in una «praecipua in posteros benivolentia quaedam».
Giornale storico della Letteratura italiana, vol. 183, fasc. 603, 2006
Indaga, attraverso i manoscritti, i debiti di Alberti nei confronti di Guarino da Verona e le rel... more Indaga, attraverso i manoscritti, i debiti di Alberti nei confronti di Guarino da Verona e le relazioni con Lapo da Castiglionchio il Giovane, copista della Philodoxeos fabula nel ms. Estense latino 52.
Atti e Memorie della Deputazione di Storia patria per le antiche provincie modenesi, serie XI, vol. XXIX, 2007
Il saggio descrive il lavoro di preparazione alla scheda del manoscritto estense e il contesto in... more Il saggio descrive il lavoro di preparazione alla scheda del manoscritto estense e il contesto in cui fu composta l'opera di Alberti.
Schifanoia, vol. 34-35, 2008
urante il governo del marchese Nicolò III (1393-1441) si fa sempre più stretta la contiguità tra ... more urante il governo del marchese Nicolò III (1393-1441) si fa sempre più stretta la contiguità tra politica estense e strategia pontificia, che punta a recuperare le prerogative del papa, a liberarlo dall'influenza dei sovrani europei, a ricostituire lo Stato della Chiesa, di cui Ferrara è parte. L'elezione di Martino V a Costanza, nel novembre 1417, fu salutata come la fine dello scisma d'Occidente, ma i contrasti interni alla gerarchia ecclesiale non erano affatto risolti. Il nuovo papa s'affrettò a chiudere il Concilio, senza peraltro convalidarne i decreti, annunciando la convocazione del successivo entro cinque anni a Pavia; avviò qualche accenno di riforma, riuscì a difendersi dalle pressioni francesi e fece ritorno a Roma, dedicandosi prontamente alla ricostruzione della città. Nel collegio cardinalizio accolse uomini di valore, come Nicolò Albergati, Domenico Capranica e Giuliano Cesarini. Grazie all'accordo con Braccio da Montone, cui concesse in feudo Perugia e Assisi, reintegrò Bologna e altri territori nello Stato della Chiesa. La sua pronta opposizione alle pretese di Alfonso d'Aragona impedì a quest'ultimo la conquista del regno di Napoli. Al successore Eugenio IV (1431-1447) lasciò in eredità la cosa che più lo preoccupava al mondo: l'impegno a convocare il Concilio.
Drafts by andrea barbieri
Camminiamo tutti sulle orme (o sulle spalle) di chi ci ha preceduto; i maestri indicano la via e... more Camminiamo tutti sulle orme (o sulle spalle) di chi ci ha preceduto; i maestri indicano la via e consentono a chi segue di percorrere sentieri già esplorati: tale era Ezio Raimondi.
Un nesso assai stretto lega il problema della lingua (latina e volgare) a quello religioso nella ... more Un nesso assai stretto lega il problema della lingua (latina e volgare) a quello religioso nella prima metà del Cinquecento. Lodovico Castelvetro ne è un esempio, fin dai suoi primi interventi critici, consegnati a postillati in margine ai suoi libri.
Una piccola correzione agli Appunti di Renzo Cremante sul Dolce e alcune osservazioni sul ruolo d... more Una piccola correzione agli Appunti di Renzo Cremante sul Dolce e alcune osservazioni sul ruolo di Lodovico Castelvetro nel dibattito sulla tragedia di metà Cinquecento.
Attraverso alcuni saggi di diversi autori si riscontra una sostanziale incapacità degli autori it... more Attraverso alcuni saggi di diversi autori si riscontra una sostanziale incapacità degli autori italiani del Cinquecento (e non solo) a produrre opere di soddisfacente esito tragico. Non sarà caratteristica comune del nostro popolo un difetto di senso tragico?
Un progetto che aveva come fine la formazione di uomini di governo e come strumento la cultura cl... more Un progetto che aveva come fine la formazione di uomini di governo e come strumento la cultura classica
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Drafts by andrea barbieri
Ma la dimora del linguaggio è solo un asilo, anzi un esilio: nello scrivere, come nel parlare, si fa esperienza del limite: tutto può essere esposto in maniera differente, tutto può essere frainteso o male interpretato. Il secolo della libertà di scrivere vede così anche la nascita della censura: sono i tribunali dell'Inquisizione, in cui il senso messo a verbale, inserito in altro contesto, è distorto.
La ricostruzione virtuale di un'importante biblioteca considerata dispersa è stata resa possibile dalla ingente quantità di rinvii intertestuali apposti dall'autore sui margini dei libri, che collegano un volume all'altro in un'ideale catena della conoscenza.