Una mia amica mi ha segnalato l'esistenza di questo "caviale" venduto nel reparto alimentari dell'IKEA e così, ho voluto assaggiarlo e me lo sono fatto comprare da mia sorella (non vado fino all'IKEA per questo!) visto che io non ho un'IKEA nella mia città mentre mia sorella si.
Si tratta di un alimento completamente vegano fatto con le alghe ma che, per consistenza e sapore, ricorda molto il caviale.
Preparazione: lavate e asciugate le foglie di salvia. Preparate una pastella non troppo liquida utilizzando uguale quantità di farina di grano tenero e di farina di ceci che miscelerete con la birra; aggiustate di sale e amalgamate bene eliminando tutti i grumi, deve risultare una pastella liscia e fluida; lasciate riposare la pastella affinché le farine si idratino (soprattutto quella di ceci). In una padella portate in temperatura l'olio, passate le foglie di salvia nella pastella e friggetele nell'olio bollente. Una volta cotte, ponete le foglie di salvia su una carta assorbente e servite.
Note: la salvia fritta è una preparazione semplicissima e sfiziosa che può essere utilizzata come antipasto o per accompagnare un aperitivo. In questo periodo la salvia del mio giardino ha foglie molto grandi che ben si prestano a questa preparazione.
10 gr. di lievito in polvere (meno di una bustina)
sale
semi di papavero (opzionali)
semi di sesamo tostati (opzionali)
Ingredienti (per il ripieno):
1 zucchina
2 patate piccole
1 cipollino
1 spicchio d'aglio
peperoncino
sale
olio evo
Tempo di preparazione: 50 minuti
Difficoltà: *
Preparazione: Cominciamo con la preparazione del ripieno. Lavate e bollite le patate, quando sono cotte, sbucciatele e tagliatele a dadini; lavate, cimate e tagliate a dadini la zucchina. Pulite il cipollino e affettatelo finemente. In una padella fate scaldate un po' d'olio evo con uno spicchio d'aglio pelato e tagliato a metà e il peperoncino a pezzetti. A questo punto aggiungete il cipollino, fatelo appassire e unite la zucchina e le patate. aggiustate di sale e ultimate la cottura. Mettete da parte. Passiamo alla preparazione della pasta. Mescolate tutti gli ingredienti (esclusi i semi) per formare un impasto sodo e liscio. stendete l'impasto con il mattarello in modo da ottenere una sfoglia tonda. Tagliate la sfoglia a spicchi e guarnite con il ripieno che posizionerete nella parte più larga del triangolo. Arrotolate i triangoli per formare i cornetti e rigirate le punte per dargli la forma classica; fate attenzione che il ripieno non esca dai bordi. Spennellate i cornetti con latte di soia. Guarnitene alcuni con i semi di sesamo tostati e altri con i semi di papavero e mandate in forno preriscaldato a 220° per circa 25 minuti.
Note: con queste dosi ho fatto 12 cornetti. Sono buoni tiepidi o anche freddi, fate comunque attenzione: appena sfornati sono molto caldi all'interno. La guarnizione con i semini è facoltativa ma, oltre ad avere un bell'effetto scenografico, ci stano davvero bene. Possono essere utilizzati come antipasto o per accompagnare un aperitivo. In una cena in piedi possono anche costituire una pietanza. Ugualmente, possono anche costituire un secondo piatto. Ho indicato il ripieno che ho utilizzato io in questo caso; la vostra fantasia saprà consigliarvi altri ripieni adatti. La prossima volta voglio provare a farli utilizzando come ripieno il formaggio vegan di Concita tagliato a dadini. Se provate a farli, ditemi con cosa li avete farciti.
Ecco i cornetti durante la preparazione, sono in forno a cuocere.
Preparazione: pulite l'avocado e tagliatelo a tocchetti, sbucciate e tagliate a pezzetti la cipollina. Mettete tutti gli ingredienti nel mortaio (tenendo da parte un po' di succo di lime) e pestateli insieme per amalgamarli fino a quando non avrete raggiunto una consistenza cremosa e l'avocado sia disfatto quasi completamente. Aggiungete il succo di lime restante e servite.
Note: le dosi sono per un antipasto per due persone (per accompagnare le tortilla chips). Questa salsa si può utilizzare in molti modi, il più classico è quello di pescarla dalla sua ciotola con le tortilla chips. Esistono moltissime ricette per il guacamole, la ricetta base non prevede la cipolla (io ne ho messa pochissima), alcune prevedono anche il pomodoro, l'aglio e altro ancora. Io ho cercato di fare una salsa saporita ma, al tempo stesso, semplice. Sarebbe meglio preparare questa salsa utilizzando il mortaio (come ho fatto io con il mortaio che vedete nella fotografia), infatti il metodo tradizionale di preparazione del guacamole comporta l’uso del molcajete (mortaio e pestello tipici messicani) per schiacciare e mischiare gli ingredienti. Se non avete il molcajete e neanche un altro mortaio utilizzate piuttosto la forchetta per schiacciare l'avocado che deve essere bello maturo (con quella consistenza un po' "burrosa"); il frullatore rischia di alterarne il sapore. Il lime serve per evitare che l'avocado si ossidi e si inscurisca; se non lo avete potete sostituirlo con del succo di limone. Io sono stato così veloce a finirlo che il problema dell'ossidazione non si è posto. Su Wikipedia ho trovato anche l'origine del nome: il termine guacamole deriva dallo spagnolo messicano via Nahuatl: AhuacamOlli, da Ahuacatl (="avocado") + molli (="salsa").
La ricetta che vi presento in questo post (rivisitata) appare anche nel film di Pedro Almodovar "Donne sull'orlo di una crisi di nervi" del 1988; il video che ho inserito è in lingua originale (con sottotitoli, ma non in italiano), non ho trovato quello in italiano comunque si capisce bene lo stesso anche senza sapere lo spagnolo. In questo spezzone, Pepa (la protagonista) elenca gli ingredienti per il gazpacho e afferma (quando ormai i poliziotti sono svenuti) che il segreto è tutto nelle dosi dei vari ingredienti. Io ho apportato alcune modifiche alla ricetta descritta nel film e, soprattutto, non ho messo i barbiturici!
Ingredienti:
300 gr. di salsa di pomodoro
1 peperone rosso
2 cetrioli piccoli (o 1 grande)
2 pomodori rossi e ben maturi
1/2 peperoncino rosso piccante fresco
1/2 cipolla
1/2 panino raffermo
1 spicchio d'aglio
2 cucchiai di olio evo
1 cucchiaio di aceto
sale
acqua (facoltativa)
Tempo di preparazione: 30 minuti
Difficoltà: *
Preparazione: sbucciate i pomodori e i cetrioli, pulite il peperone eliminando il picciolo, i semi e la parte bianca interna, eliminate quanto più possibile anche i semi dei pomodori; tagliate quindi a cubetti i cetrioli, i pomodori, il mezzo peperoncino, la cipolla e il peperone. Un pomodoro, un cetriolo e mezzo peperone, tagliati a cubetti, li metterete in tre ciotole e serviranno per accompagnare il gazpacho. Ammollate il pane raffermo in acqua, strizzatelo e mettetelo nel frullatore con tutti gli ingredienti (eccetto quelli che avete messo da parte per accompagnare il gazpacho); frullate tutto, aggiungete l'olio evo, l'aceto e frullate ancora. Se necessario, aggiungete acqua fino ad arrivare alla consistenza desiderata. Aggiustate di sale, amalgamate ancora e riponete la zuppa in frigorifero a raffreddare. Servite ben fredda (alcuni aggiungono anche cubetti di ghiaccio) insieme a crostini di pane e le tre ciotole con pomodoro, peperone e cetriolo preparate in precedenza. Questi ingredienti verranno aggiunti a piacere nella zuppa.
Note: le dosi sono per quattro persone. Del gazpacho esistono moltissime versioni, ognuno ha la sua ricetta. Questa che vi propongo è abbastanza densa e va bene per essere usata come zuppa, se si modificano le proporzioni tra gli ingredienti (magari anche eliminando il pane) o se si allunga con acqua fredda, diventa anche un aperitivo rinfrescante. Per questo motivo ho inserito molte etichette in questo post; non ho inserito quella relativa alla cucina crudista in quanto è previsto l'utilizzo del pane raffermo ammollato in acqua; se non si mette, diventa anche una ricetta crudista. Il gazpacho è uno dei piatti tipici della cucina spagnola, in particolare delle regioni calde, molto usata in Andalusia. Può essere accompagnata dagli ingredienti che ho descritto sopra (cetriolo, pomodoro e peperone a cubetti) e da crostini di pane ma anche accompagnata altri alimenti. La cosa importante è servirla fredda, una delle gaffe più comuni per chi non l'ha mai mangiata è lamentarsi perché la zuppa è fredda; infatti, anche in una puntata della sitcom Will & Grace, Grace Adler prepara un gazpacho per 'Rob e Hellen' e Hellen si lamenta perché la zuppa è "freddina". Oltre che nel film citato in precedenza, "Donne sull'orlo di una crisi di nervi", il gazpacho è apparso anche in una puntata de "I Simpson" dove Lisa, divenuta vegetariana, offre (con poco successo) "zuppa di pomodoro ghiacciata per tutti" durante un iperproteico barbecue statunitense. Molte di queste informazioni le ho tratte da Wikipedia.
Con questa ricetta partecipo alla raccolta e concorso a premi: ricette da film.
Un blog di ricette di cucina vegetariana provate direttamente dall'autore... con alcune considerazioni "a ruota libera" sul mondo vegetariano e... su altri argomenti.