sei stato un anno ingrato, violento, avvelenato; sei stato un anno di carta vetrata e merda.
Ti sei portato via mio papà, l'adorato prof B., hai regalato un tumore a mia zia.
Non pago, ti sei preso pure la nonna del mio ragazzo, il suo cane, e i cari di molte altre persone vicino a me. Mi hai fatto sperimentare come mai prima d'ora il lutto, sia personalmente, che come spettatrice, e di questo non ti sono affatto riconoscente.
Da questi avvenimenti non trarrò una morale, non dirò che ciò che non uccide rendere più forti e che ora sono cresciuta e bla bla bla. Non c'è nulla che possa redimere e/o attenuare il soverchiante squallore di questi mesi.
Hai fatto cagare il cazzo, punto.
Ballerei sulla tua fine, su quel 31 Dicembre che ti seppellirà, ma non c'è nulla che mi assicuri che dall'1 Gennaio le cose prenderanno una piega migliore.
Perciò, senza affliggersi, si tira avanti... "Sem nasu par patì... e patèm!" (Siamo nati per soffrire... e soffriamo!)
Con un po' di dark humor lombardo, fanculo va'!