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domenica 10 settembre 2023

Lavoro su di sé e presenza nel qui e ora

Prosegue dal precedente articolo Il mondo non va aggiustato.

«Grazie all’Attenzione entri in universi normalmente inaccessibili. Il mondo fuori, in fondo non ti riguarda. Più sei in Attenzione - in Presenza- più la realtà esterna ti soddisfa. Ma non devi avere desideri e giudizi, solo Attenzione, questo è il nostro patto.» (tratto dal mio profilo Twitter)

Ogni volta che pubblico un articolo dove parlo di utilizzo della volontà o dello sforzo teso verso il risveglio, nascono piccole polemiche da parte di chi ritiene che la realizzazione spirituale non possa essere indotta con lo sforzo, ma vada semplicemente lasciata accadere, in quanto ogni sforzo non può che appartenere all’ego, cioè alla personalità, che è proprio ciò di cui vogliamo liberarci. Per molti, il concetto stesso di “lavoro” non dovrebbe nemmeno esistere in ambito spirituale.

Ma allora, ci si deve sforzare oppure no?


È indubbio che milioni di persone intorno a noi non facciano alcuno sforzo verso la liberazione interiore... e infatti nessuno si libera. Non mi capita spesso di vedere casalinghe cui si apre il terzo occhio mentre trasferiscono la loro spesa dal carrello alla cassa!

Parimenti, è indubbio che sia controproducente insistere nel volere qualcosa che si ottiene unicamente quando non c’è più (o non c’è mai stato) colui che lo vuole. In altre parole, solo l’ego può voler eliminare l’ego.

Dal momento che faccio il divulgatore, vedo di semplificare la questione. Esistono tre fasi:

a)   Non mi importa di ottenere l’illuminazione e quando qualcuno mi parla di questi argomenti mi viene da ridere (maggioranza delle persone);

b)   Faccio uno sforzo per giungere al risveglio, perché ne ho capito l’importanza, ma questi sforzi vengono condotti a partire dal mio ego (stretta minoranza);

c)    Capisco che la soluzione risiede unicamente nell’abbandonarmi a ciò che è, nel qui e ora (minoranza della minoranza).

Riassumendo:

a)   Non faccio sforzi;

b)   Faccio sforzi;

c)    Non faccio sforzi.

La c) è l’ottava alta della a), poiché si smette di fare sforzi in maniera consapevole, non per ignoranza o mancanza di volontà. Chi non fa sforzi perché ha consapevolmente rinunciato a farli, come sacrificio lungo la via del risveglio, si trova in una situazione ben diversa rispetto a chi non li ha mai fatti in vita sua (il figliol prodigo torna a casa e incontra il fratello che non è mai uscito di casa).

La fase b) è quella fondamentale e più complessa, in quanto è una fase di passaggio: se vogliamo passare dalla fase b) alla fase c), quello che inizialmente è uno sforzo di personalità, deve diventare uno sforzo SENZA OGGETTO, ossia senza un obiettivo temporale. DOVETE SFORZARVI DI ESSERCI, NON DI FARE O DI RAGGIUNGERE OBIETTIVI, o almeno... non in ambito spirituale, perché ciò che vale per lo sport non può valere per la realizzazione dell’essere. Non si possono adottare nell’ambito dello spirito le modalità competitive che nascono nell’ambito della materia.

Quando lo sforzo diventa SENZA OGGETTO, si trasforma nello STARE QUI E ORA, cioè nella cosiddetta PRESENZA. Inizialmente, è richiesto uno sforzo, ma dopo resta solo un DIMORARE CONSAPEVOLE, segno che siamo entrati nella fase c), dove non c’è più sforzo, ma solo uno spontaneo scendere/cadere all’interno di stati sempre più profondi.

Ricordo.

Ricordo.

Ricordo.

 

Salvatore Brizzi

[Il mondo è bello, siamo noi ad esser ciechi]

 

 

 

 

RECLAMA IL TUO POTERE

il nuovo libro di Mastin Kipp  (argomento: lavoro su di sé)

(libro davvero importante per il Lavoro su di Sé)

http://www.salvatorebrizzi.com/2021/10/reclama-il-tuo-potere.html


 

 

 Ultima uscita

Salvatore Brizzi

SENZA IO E SENZA DIO

http://www.salvatorebrizzi.com/2022/08/senza-io-e-senza-dio.html

 


 

 

LIBRO TASCABILE

Salvatore Brizzi

L’ATTENZIONE

http://www.salvatorebrizzi.com/2022/05/lattenzione.html

 


 

 

 È USCITO L’AUDIO-LIBRO

IO SONO IL PADRONE DELLA MIA ANIMA

Letto da Salvatore Brizzi

http://www.salvatorebrizzi.com/2022/07/audio-libro-io-sono-il-padrone-della.html

 


 

 

 

Elenco di tutti gli AUDIOLIBRI di Salvatore Brizzi:

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Calendario dei Corsi di Risveglio anno 2023/2024:

https://www.corsidirisveglio.it/

 

 

 

Elenco di tutti i libri di Salvatore Brizzi: http://www.salvatorebrizzi.com/2023/06/elenco-di-tutti-i-libri-di-salvatore.html

 

 

 

 

Consulta il catalogo di Antipodi Edizioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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mercoledì 23 agosto 2023

Il mondo non va aggiustato

NON DEVI FARE NESSUNO SFORZO PER AGGIUSTARE IL MONDO CHE TI CIRCONDA.

Oggi ho deciso che con un solo articolo voglio risolvere tutti i vostri problemi, di qualunque natura essi siano. Direi che si tratta di un’affermazione piuttosto importante! 😉

«Come posso risolvere i miei problemi di relazione di coppia? e le mie difficoltà con il denaro? e il fatto di svolgere un lavoro che non mi soddisfa? e come la mettiamo col mancato riconoscimento da parte di mio padre? e con la disistima che ho di me stessa? E di tutta quell’aggressività repressa cosa ne facciamo? e quel dolore fisico come lo curo? e da questa dipendenza come mi libero?»

 


Come ho detto mille volte, nel lavoro su di sé lo scopo non è modificare quella parte di noi che stiamo osservando (diamo per scontato che ci stiamo già auto-osservando), perché in verità non c’è nessun problema da risolvere, né fuori né dentro. Lo scopo è far diventare sempre più forte e grande l’osservatore, la sensazione di esserci, cioè il »ricordo di sé« di cui trattava il baffone.

Lo sforzo è giusto che ci sia, ma è indirizzato verso l’interno: è intro-vertito.

Dobbiamo smettere di aspettarci qualcosa dall’esterno: gratitudine dai nostri figli, amore dal nostro partner, riconoscimento da nostro padre, e nemmeno denaro o gratificazioni sul posto di lavoro. Lavora all’interno di te. Niente deve più dipendere dal mondo esterno. Il mondo che si trova là fuori va privato del suo potere, è un re che va spodestato.

Il primo punto riguarda il reindirizzamento dell’attenzione: intro-vertita anziché estro-vertita. Dobbiamo incarnare l’idea che gli eventi del mondo facciano sempre esclusivamente riferimento a noi. Il secondo punto riguarda la modalità con cui questa attenzione va portata all’interno: nutrire l’essere, grazie al ricordo continuo del senso di esserci, cioè, lo stesso “io sono” di cui parla Nisargadatta Maharaj.

Ti do un unico consiglio per guarire tutto il pacchetto di disagi fisici, emotivi e mentali: ritorna più spesso che puoi al tuo senso di esserci. Se hai già letto il mio libretto L’Attenzione, leggiti anche Il ricordo di sé di Robert Burton e poi passa a Il potere di adesso di Eckhart Tolle. Imparali a memoria, portali sempre con te, tienili sotto il cuscino... usa tutti i mezzi a tua disposizione per risvegliarti alla realtà.

Tu mi chiedi come cambiare lavoro o come guarire da una malattia e io ti rispondo che devi ritornare a te stesso sempre più spesso, sempre più in profondità. Sembrano due cose scollegate una dall’altra, invece ti assicuro che non è così. La tua guarigione è sempre spirituale, prima ancora che psicologica e fisica, e si colloca fuori dal tempo, nell’eterno.

Continua in Come gestire le emozioni.

Salvatore Brizzi

[Il mondo è bello, siamo noi ad esser ciechi]

 

 

 

 

 

 

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sabato 9 gennaio 2021

La sensazione di esserci

 La prima cosa di cui vi accorgete quando entrate in un differente livello di coscienza è che non siete voi a pensare, ma sono i pensieri ad apparire nella vostra testa e ad attirare la vostra attenzione. Osservatevi bene, perché l’autentica auto-osservazione è la chiave per la liberazione. Quando sorgono i pensieri voi ci siete già, siete sullo sfondo, altrimenti A CHI apparirebbero i pensieri? Come fareste ad essere coscienti dei pensieri – come fareste ad accorgervi di essi – se voi non foste LO SCHERMO su cui essi appaiono? Quando DIVENTATE quello schermo... tutto diviene straordinariamente chiaro.


Il dilemma - ancora irrisolto - dei neuroscienziati e di tutti gli studiosi della coscienza è proprio questo: i pensieri, le azioni, le esperienze della vita in generale... potrebbero esserci anche senza qualcuno che ne è cosciente. Allora perché esiste la consapevolezza di esistere? Anche un robot può compiere azioni, fare calcoli e produrre frasi di senso compiuto, ma dentro non c’è nessuno che ne è cosciente. Un computer può anche giocare a scacchi e vincere... ma dentro non c’è nessuno a cui gliene importa qualcosa! Da dove deriva – e cosa è – questa strana sensazione di essere coscienti? Nei neuroni non l’hanno ancora trovata.

Ciò che non potrà mai esserci – per definizione – in un computer, per quanto sofisticato esso sia, è l’INTENZIONALITÀ: vinco la partita di scacchi perché VOGLIO vincerla, perché mi interessa, perché PER ME è gratificante, non solo perché ho una capacità di calcolo che mi permette di superare in maniera meccanica un essere umano.

Altro aspetto che non potrà mai esserci – per definizione – in un computer è il PUNTO DI VISTA. Questo è un altro problema che rende insonni i neuroscienziati e i filosofi della coscienza. Il software esegue calcoli, operazioni e, se si tratta di un robot, anche azioni nell’ambiente circostante (potrebbe arrivare a guidare una macchina nel traffico, fare sesso o dirigere un’azienda), ma non ha un punto di vista, ossia non c’è nessuno lì dentro che guarda il mondo da una prospettiva particolare. Non c’è un IO. L’io, ossia la sensazione di esistere, è il valore aggiunto dell’essere umano.

Avere un punto di vista non significa “pensare in un certo modo riguardo il mondo”, ma guardare il mondo a partire da una prospettiva che ha una sua collocazione topografica; in altre parole, non solo c’è un robot che compie azioni anche molto complesse e magari impartisce ordini a degli esseri umani che lavorano per lui, ma c’è QUALCUNO che guarda il mondo dall’interno di quello specifico robot, qualcuno che pensa: «Io esisto e sto impartendo ordini a un essere umano» e non lo pensa perché qualcun altro lo ha programmato per farlo, ma perché lo sente.

Torniamo a noi e al nostro lavoro su noi stessi. Il prossimo pensiero che apparirà sullo schermo della coscienza, lo avrete VOLUTO voi oppure, semplicemente, vi limiterete a prenderne atto? Esiste un soggetto che vuole il pensiero oppure esiste solo la COSCIENZA che testimonia l’attività autonoma e meccanica del pensiero? La liberazione è l’identificazione con questa SENSAZIONE DI ESSERCI, che fa da sfondo alle azioni e ai pensieri. Quando l’identificazione è completa, l’attività dei pensieri meccanici cessa.

Salvatore Brizzi

[Il mondo è bello, siamo noi ad esser ciechi]

 

 

IO SONO IL PADRONE DELLA MIA ANIMA

il nuovo libro di Salvatore Brizzi

http://www.salvatorebrizzi.com/2020/12/io-sono-il-padrone-della-mia-anima.html


 

DIARIO DELL’ALCHIMISTA

di Salvatore Brizzi

http://www.salvatorebrizzi.com/2020/10/diario-dellalchimista.html


 

 

 

 

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