Cosa si può trovare in una terra di mezzo in cui confluiscono gli incastri ritmici del math-rock, l'attitudine cangiante del progressive-pop, gli spunti giocosi del chiptune e le forme melodiche dell'emo? Con un pizzico di attenzione, uno dei più squisiti prodotti della stagione indipendente 2024 coreana. A voler azzardare ancora di più, uno dei migliori progetti rock dell'anno appena conclusosi. L'artefice dietro a un simile lavoro? Da Chuncheon, poco fuori Seoul, Wapddi, partito come prolifico youtuber e content-creator per poi modellare tale attività verso un'eclettica carriera musicale, con la quale dare risalto anche al lavoro di tanti altri colleghi. Un fervido supporter insomma, e un brillante esponente della scena indie made in South Korea, che in “Like Our Friend Murphy” trova un viatico tra i più divertenti, sentiti, dinamici degli ultimi anni: giocando con le durate, i registri e i tempi, il musicista sepone la noia là dove le compete.
Fa presto Wapddi a calare gli assi, a dimostrarsi erede di quella straordinaria lezione prog-pop che i Crying avevano escogitato oramai diverso tempo addietro. Certo, a loro mancava la componente emo e la produzione emanava scintille ad ogni angolo, resta comunque il fatto che quell'amalgama, quella vitale teoria di spunti che animava la band newyorkese ispira in maniera simile il coreano, dalle bordate ritmiche che investono l'iniziale “Sheep Rain” alla vitalità febbricitante che interessa “Story”, con lo spettro dei Brave Little Abacus ad aleggiare attorno ai fraseggi chitarristici.
Un po' Tricot, un po' animata da un focoso istinto power-pop, la prima parte di “6v6” è una fuga strumentale tripartita, un gioco di annunci, interruzioni e riprese che denota uno spiccato gusto progressivo, concedendosi rallentamenti acustici, siparietti al chiaro di luna, ripartenze a mo' di marcetta, premendo sempre fortissimo sul pedale della melodia. Di converso la seconda metà mostra un minore interesse all'espansività, ma nei suoi sette minuti sprigiona un'analoga energia, dimostrandosi altrettanto capace di comunicare una dolce-amara premura senza alcun intervento vocale.
Tra più lineari approcci al formato canzone (“Blue LED”), creative variazioni chitarristiche (il modo in cui “Two Points” muta continuamente negli accenti e nella struttura portante), grintose aperture in fascia punk (diversi dei segmenti della lunga “I'm Still Trapped!”) Wapddi offre un campionario di scintillante potenza rock, porta a casa un importante traguardo espressivo, sfuggendo dalle forme “memiche” degli esordi a favore di una più solida ricerca sonora. Chissà il futuro cosa potrà aggiungere ad un simile bagaglio.
15/01/2025