giovedì 21 novembre 2024

Prossimo mercatino "Aspettando il Natale" a Carnate

Fervono i preparativi per il mercatino di domenica, a Carnate.

Si cuce, si taglia, si incolla...e si fanno prove di allestimento. 😊

Ci saranno tanti biglietti d'auguri di diversi tipi e le creazioni con la mia amata stampa botanica, ma non solo...

Ecco la locandina:



A presto!


lunedì 21 ottobre 2024

Come tingere i tessuti (naturali) con le foglie del nespolo

Non mi sarei mai immaginata che le foglie del nespolo tingessero di rosa!

L'ho scoperto grazie a questo reel. Che meraviglia!


Le foglie del nespolo tingono la stoffa di rosa
Tessuti tinti da me con le foglie e i rami del nespolo


Avendo a disposizione un bel nespolo alto e rigoglioso, dopo questa scoperta mi sono messa subito all'opera e ho mordenzato delle pezze di cotone bianco per poterle poi tingere e usarle per i miei prossimi progetti (la mordenzatura è il trattamento che permette alle fibre di trattenere in maniera praticamente permanente la tintura).

In questo post voglio parlarvi del procedimento di tintura che ho usato, indicando la quantità di materiale del quale mi sono servita, giusto come indicazione, perché si possono poi fare esperimenti variando i quantitativi per vedere come cambia il risultato finale.

- Ho raccolto circa 300 grammi di materiale tra foglie e rami.


Raccogliere le foglie del nespolo per preparare la tintura


- Poi ho staccato le foglie dai rami e tagliato grossolanamente sia le une che gli altri.

- Nel pentolone che uso per la stampa botanica (mi raccomando, la pentola e tutte le attrezzature usate per la tintura e la stampa botanica non possono più essere usate per cucinare!) ho unito foglie e rami con 10 litri di acqua.

- Infine ho messo il tutto a cuocere a fuoco medio per un'ora e mezza, coprendo col coperchio.

- Passato questo tempo ho spento il fuoco e lasciato raffreddare, per poi filtrare il liquido ottenuto.



Ed ora arriva la parte vera e propria di tintura della stoffa che, ricordo, deve essere composta da fibre naturali, perché le fibre sintetiche non trattengono i coloranti naturali.

- Nel pentolone ho riversato la tinta filtrata prima e l'ho rimesso sul fuoco, sempre a fiamma moderata, immergendo bene la stoffa, per farla impregnare completamente con l'acqua tintoria.

Le fibre del tessuto hanno bisogno del calore per aprirsi bene e assorbire meglio la tinta, quindi ho lasciato la stoffa a sobbollire per un'oretta.

E' importante mescolare il tessuto di tanto in tanto.



Alcune stoffe, invece, si tingeranno dopo pochi minuti di immersione e non avranno bisogno di un bagno prolungato.

E' quindi necessario provare e sperimentare, magari usando un piccolo campione del tessuto che si vuole tingere per capire la modalità migliore da usare per la tintura (cioè se basta immergere per pochi minuti oppure far cuocere per più tempo).

- A seconda dell'effetto che si vorrà ottenere si potrà estrarre la stoffa passato il tempo di "cottura", a bagno tintorio ancora caldo, oppure lasciarla a mollo fino a raffreddamento del liquido.

Bisogna però sapere che, lasciandola nella pentola a raffreddare, potrebbero formarsi degli aloni qua e là, perché alcune parti riceveranno più tinta di altre. E' quindi meglio continuare a mescolare, anche se questo non elimina del tutto l'effetto "variegato".

- Una volta estratta la stoffa bisognerà strizzarla delicatamente, senza torcerla (attenzione all'acqua, se bollente!) e poi stenderla.



Quando il tessuto si sarà asciugato, consiglio di fare un breve risciacquo in lavatrice e, a seguire, una centrifuga a 400 giri, per poi far riasciugare la stoffa, che sarà quindi pronta per realizzare dei bellissimi progetti.

Nella prima foto che ho pubblicato in questo post si possono vedere i risultati degli esperimenti di tintura di cui ho parlato prima.

Il colore ottenuto è più o meno scuro a seconda anche del numero di bagni effettuati (una volta asciutta la stoffa si può ripetere l'immersione con "cottura" per rendere più intenso e scuro il colore) e si possono ottenere varie tonalità di rosa.

Tutto dipende dai tessuti, da come sono stati mordenzati, ecc.

Le mie stoffe tinte col nespolo hanno preso tonalità di rosa antico ma anche rosa cipria, oltre ad altre che non saprei definire.

Sempre nella prima foto di questo post, il tessuto a destra è quello tinto con l'aggiunta del ferro, che ha fatto virare il colore verso una tinta più violacea/grigia.

Ho anche usato uno dei tessuti realizzati con questa tintura come base per la stampa botanica.

Questo è il risultato:



Il rosa si è trasformato in arancione, mentre il colore più scuro, grigio, è il risultato dell'aggiunta di ferro, che è necessario nella stampa botanica se si lavora con foglie povere di tannini, che quindi non lascerebbero impronte abbastanza visibili.

In questo post, invece, ci sono altri esempi di stampe botaniche che ho realizzato in precedenza.

Ci sono tante piante che voglio utilizzare per scoprire quali colori regaleranno alle mie stoffe, quindi non appena li avrò sperimentati con successo scriverò nuovi post per farveli conoscere.

Adesso, però, sono curiosa di sapere se, prima di leggere questo post, sapevate che il nespolo permette di tingere di rosa.

Scrivetelo pure nei commenti.


A presto!

Chiara

venerdì 6 settembre 2024

Intrecciare ghirlande con i rami delle piante del giardino

Dev'essere vero amore per le ghirlande se già nel 2017 (fanno fede queste tre foto - 1, 23 - sulla mia bacheca di Instagram) avevo realizzato un bell'intreccio decorativo con il finto gelsomino del giardino di mia mamma.


Ghirlanda decorativa per salotto

 
Mi ero quasi dimenticata di quell'esperimento ma, in questo ultimo periodo, mi sto ritrovando con la sala decorata da quasi una decina di ghirlande di varie dimensioni.

Qui ve ne mostro alcune.


Collage ghirlande intrecciate decorative



Alcune sono fatte coi rami di potatura del salice piangente, altre con il gelsomino, altre ancora con le due piante usate insieme.

Certo, quando si seccano perdono di volume, perché non hanno le caratteristiche del salice da intreccio, ma fanno la loro bella figura e...ho anche provato a dipingerne una con la vernice color grigio perla avanzata dal restyling dei mobili della sala.


Ghirlanda shabby chic

 

Credo proprio che per Natale ci sarà una "nidiata" di ghirlande bellissime, magari da portare ai mercatini. ❤️

Comunque, tornando agli ultimi scampoli d'estate, eccomi qui intenta ad intrecciar ghirlande sotto la magnifica ombra dell'albero di fichi (avevo anche appena fatto merenda con un frutto maturo appena colto. Cosa volere di più dalla vita?!).





Questa attività è alla portata di tutti.
Se poi si ha la fortuna di possedere un giardino con qualche pianta che dona rami lunghi e un po' elastici, il gioco è fatto.

È un passatempo rilassante che aiuta anche a rendere e mantenere agili le dita (per bambini e anziani e...persone creative, credo proprio che sia l'ideale!).

Ma ritornando al lato decorativo di queste creazioni, non stanno benissimo anche con qualche rosa (fresca o essiccata che sia)?
In questo caso l'effetto romantico/shabby-chic è assicurato.



Intrecciare ghirlande e decorarle con le rose



Se sono riuscita ad ispirarvi per realizzare la vostra ghirlanda, che ne dite di pubblicare la foto in un post o in una storia di Instagram usando il tag @ideekiare, così potrò ammirare la vostra originale versione?! 😊

A presto!
Chiara

mercoledì 21 agosto 2024

Auguri in scatola con i cubi salterini pop-up

Una delle cose divertenti dei compleanni (degli altri) è pensare a un biglietto d'auguri "effetto wow".

Questa volta, per i diciotto anni di mia nipote, ho voluto provare un biglietto che, in realtà, non è un biglietto!


Cubi pop-up "salterini" in versione biglietto d'auguri


Gli auguri, infatti, li ho scritti su dei cubi pop-up, detti anche salterini, perché grazie ad un elastico saltano fuori dalla scatola in cui sono riposti, creando anche un po' di scompiglio. 




Io li ho realizzati seguendo il tutorial di Tu Diva Creativa, che è in spagnolo (anche se comprensibilissimo), ma ho trovato anche il tutorial in italiano di Kljo De Sign che ha un procedimento leggermente diverso.

Prima o poi proverò anche quest'ultimo per decidere quale dei due trovo più comodo.

Per confezionare "biglietto" e regalo ho usato una bella scatola color carta da pacco, chiusa con un fiocco in maniera da essere certa che i cubi...non scappassero prima del dovuto.

Nella scatola inserito anche la busta contenente i soldi che abbiamo regalato alla festeggiata, posizionandola in mezzo ai vari cubi appiattiti, a formare un sandwich.

Così facendo la busta non è rimasta né sul fondo, né impigliata nel coperchio.



Per un effetto ancora più scenografico si potrebbero inserire le banconote sciolte alternate ai cubi appiattiti, ma personalmente lo preferisco se il regalo viene aperto in presenza delle sole persone che regalano il denaro che viene lanciato fuori dalla scatola.

E' un parere mio personale, ma trovo poco fine mostrare ad altri invitati l'entità del regalo in denaro.

Poi ognuno può scegliere se usare una busta oppure no.

Un'altra cosa bella di questa idea è la possibilità praticamente infinita di personalizzazione: colori, temi, fantasie.

Tutto può essere scelto a seconda dei gusti di chi riceverà questo pacchetto super-sorpresa!

E' un'idea bellissima, vero?

Chiara



lunedì 5 agosto 2024

Creativi si nasce o si diventa?

Il titolo del post sembra quasi il famoso quesito a cui non si trova risposta "E' nato prima l'uovo o la gallina?", perché viene spontaneo pensare che la creatività sia qualcosa di innato: o ce l'hai o non ce l'hai, e quindi non puoi impararla, o meglio acquisirla, perché creatività è quasi sinonimo di spontaneità.

Ma sarà vero? 

Se proprio parliamo di modi di dire, allora, me ne viene in mente un altro che forse si adatta ancora meglio: l'appetito vien mangiando!

E così vale anche per la creatività.

Più crei, più desideri creare.

Chi pensa di non essere creativo ha bisogno di uno "spunto appetitoso" per farsi venire la voglia di esprimere la propria "fantasia artistica o artigianale".

A volte, poi, si confonde la creatività con il saper padroneggiare una tecnica.

Certo, ci sono (poche) persone che nascono con talenti eccezionali e sono sia estrosi che capaci di dare forma alle proprie idee in maniera spontanea senza necessità di studiare e praticare per anni.

Ecco, sono sicura che tante persone, invece, si credono povere di creatività semplicemente perché non hanno avuto l'occasione di scoprire come esprimerla.

E non mi riferisco solo al disegno, alla pittura o alle altre arti.

Specialmente oggi che con i social possiamo trovare facilmente qualsiasi cosa; anche ciò che non pensavamo esistesse.

Per cui la creatività può essere allenata e potenziata, ma anche proprio scoperta grazie a dei corsi che sviluppano anche le abilità manuali, perché spesso chi dice di non essere creativo, magari semplicemente non è abituato ad utilizzare la propria manualità e quindi si sente incapace, arrendendosi al primo insuccesso, o nemmeno tentando, non sapendo da che parte cominciare.

Io, nell'ultimo anno, ho partecipato a tre corsi che possono piacere sia a chi si considera creativo sia a chi non ha proprio idea di quali possano essere i suoi talenti.

Ci tengo a precisare che si tratta di un post non sponsorizzato (#noadv), e semplicemente desidero far conoscere tre realtà che mi hanno regalato nuovi spunti e nuove conoscenze che spero di continuare a mettere in pratica e approfondire.

La scorsa estate, quindi esattamente un anno fa, ho scoperto l'affascinante tecnica della stampa botanica (anche detta ecoprint) attraverso gli insegnamenti di Michela di Loropetalum design.

Io ho seguito il corso online, ma Michela organizza anche corsi di persona, per cui per conoscere le date in programma è sufficiente consultare il suo profilo Instagram.

Da quando ho imparato la tecnica della stampa botanica guardo le piante con occhi diversi, e scoprire che le foglie e i fiori (e non solo) sono in grado di lasciare la loro impronta unica sulle stoffe è stato amore a prima vista.

Ne ho parlato anche in questo post, e questi sono alcuni dei risultati che ho ottenuto.

Sono partita da scampoli di cotone bianco.

Sorprendente, vero?




Lo scorso settembre, invece, ho partecipato al corso di effetti cromatici e invecchiamento del legno tenuto da Filippo, in arte ExRiga, nella sua bottega artigiana di Milano.

Se siete lontani da questa città non fatevi scoraggiare dalla distanza, perché ci sono diverse persone arrivate anche da fuori regione per essere studenti per un giorno di Filippo.

Tanto più che il laboratorio è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici.

Questo è il risultato dei colori scelti e applicati da me durante il corso.

Il manufatto ci era stato consegnato grezzo, cioè color legno, e al termine me lo sono portato a casa così.




L'ultimo corso a cui ho partecipato in ordine di tempo è stato quello con Giacomo di Cesteria facile, che propone sia corsi online che di persona.

Sono anni che sognavo di imparare come si realizza da zero un cestino intrecciato e, non appena ho scoperto che nella mia zona c'era in programma un corso base, mi sono iscritta con entusiasmo.

Tra l'altro i corsi di Cesteria facile si svolgono un po' in tutta Italia, a seconda delle richieste, e comunque ci si può facilmente aggregare ad un corso già in programma.

Ed ecco qui il mio primo cestino.

Non è perfetto, ma per essere il risultato del mio esordio direi di essere soddisfatta!




Io sono certa che anche chi si sente poco o per nulla creativo, tramite corsi come questi, potrà scoprire che la fantasia nasce anche dal fare e dalla padronanza della tecnica.

Certo, i primi tentativi potrebbero non essere semplici, specialmente se è necessaria una buona manualità, ma vuoi mettere la soddisfazione?

Poi, come dicevo prima, una volta imparata la tecnica, si potrà osare e metterci del proprio, e sarà il momento di liberare la fantasia, scoprendo che la creatività era solo nascosta e andava portata alla luce come si fa con un tesoro.

Adesso, però, sono curiosa di scoprire se ci sono altri bei corsi.

Chi vuole raccontare la propria esperienza nei commenti?

A presto

Chiara

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