Sono abbastanza certa che questo post avrà un successo piuttosto tiepido, per essere ottimisti. Dice: ma allora perché lo pubblichi lo stesso? Perché ci credo. Questo è il genere di pane che piace a me, con le farine buone, il lievito madre, tante fibre e altrettanto gusto. Non è particolarmente bello, particolarmente sviluppato, né particolarmente alveolato, insomma è un tipo tutto arrosto e niente fumo, che se ne frega delle mode. E io adoro i tipi così.
RIcetta
30 minuti <br>+ 24 ore lievitazione
1 ora
Ingredienti
350 g di farina integrale
150 g di farina di orzo integrale
130 g di li.co.li. attivo
360 g di acqua
un cucchiaino di sale
un cucchiaino di malto
Preparazione
- Versa le farine nella ciotola, unisci 300 g di acqua, impasta grossolanamente e lascia coperto per un’ora, in autolisi.
- Aggiungi il lievito e incorporalo lavorando bene.
- Sciogli il cucchiaino di malto nell’acqua restante, poi unsicila all’impasto insieme al sale.
- Impasta ancora fino a ottenere un composto omogeneo, poi versa sulla spianatoia e fai tre giri di pieghe a tre a distanza di almeno 20 minuti l’una dall’altra.
- Dopo l’ultima piega, dai forma tonda all’impasto e mettilo a lievitare in una ciotola ben coperta fino al raddoppio. Io l’ho messo in frigo per circa 20 ore, dopo averlo lasciato a temperatura ambiente per un’ora.
- Riprendi l’impasto e fallo acclimatare per un’ora a temperatura ambiente.
- Sgonfialo leggermente allargandolo in un rettangolo, che arrotolerai per formare un filoncino.
- Adagia il filoncino, con la chiusura all’insù, su un canovaccio infarinato, che metterai, a sua volta, dentro uno stampo da plumcake.
- Copri con pellicola e fai lievitare ancora fino al raddoppio o poco meno. Il mio pane ci ha impiegato due ore e mezza.
- Scalda il forno al massimo per mezz’ora con dentro un pentolino pieno d’acqua e la pietra refrattaria, se ce l’hai, altrimenti la leccarda.
- Ribalta il tuo pane su un tagliere infarinato, fai i tagli sulla superficie e fallo scivolare delicatamente sulla pietra refrattaria (o sulla leccarda).
- Cuoci per 10 minuti col forno al massimo, 10 minuti a 220°, 20 minuti a 200°, 10 minuti a 180° e altri 10 minuti a 180° senza pentolino d’acqua e con lo sportello del forno aperto a spiffero.
- Spegni il forno e fai intiepidire il pane al suo interno per una mezz’oretta, poi estrailo e lascialo raffreddare completamente su una griglia prima di tagliarlo.
Come vi dicevo, questo pane a noi è piaciuto davvero tanto, perfino la mia piccola tiranna, che di certo non è un amante dell’integrale, l’ha gradito moltissimo, preferendolo addirittura a quell’orrido pane industriale nei sacchetti che di solito le piace tanto (e che io, per inciso, aborro in toto). Personalmente ho amato molto la sua alveolatura fitta e regolare, la crosta croccante, la consistenza importante e il sapore ricco e intenso. Amo molto questo genere di pane, un vero alimento di per sé, che non ha bisogno di companatico per avere un senso.
Questo buon pane molto rustico, ancorché non proprio bellissimo, è anche la mia proposta per la seconda uscita di settembre della rubrica Il Granaio, che, ogni primo e terzo giovedì del mese, unisce sei blogger nella preparazione di ottimi lievitati, dolci e salati, torte salate e torte da credenza. Se cliccate sull’immagine qui sotto, sarete indirizzati direttamente alla pagina Facebook e, se volete, potete seguirci anche su Instagram (qui), mentre, di seguito, trovate l’elenco completo di tutte le delizie che abbiamo preparato oggi.
da Carla: pizza marinara
da Monica: Pane al cacao e frutta secca
da Natalia: Pane di semola a lievitazione naturale ai semi di sesamo
da Sabrina: Panbrioche variegato al cacao
da Simona: Muffin salati con farina di castagne, speck e zucca
Veramente, se posso dire la mia, il pane è molto bello ed invitante, la farina d’orzo si sa che non è di facile gestione e che si deve tagliare, sei stata molto brava e come sempre hai poca stima (ma mi sa che sei l’unica…) nei tuoi panificati che invece sono sempre genuini, originali ma non stravaganti (e improbabili come spesso si vede su altri blog) quindi per me 10 e lode!
Una fetta di questo pane a colazione con un velo di confettura e si arriva benissimo a ora di pranzo ^_^
Che bontà!
Io invece lo trovo proprio ben fatto il tuo pane. Non è sempre l’alveolatura aperta che fa un pane buono. A me spesso vengono così, con gli alevoli piccoli e fitti e, come ben saprai, il pane è buono, digeribile e si conserva per giorni e giorni.
Io penso che tua sia davvero brava con i lievitati, sai gestire farine difficili e lo fai con un lievito naturale, cosa non da poco. Ogni volta resto sempre a bocca aperta quando vedo le tue creazioni e da te prendo sempre spunto.
Di moda o non, questo pane a me sembra perfetto!
A parte la farina d’orzo che mi piace molto, ma anche l’aspetto sai promette proprio bene!!
Per me ok tutte ricette così!
Bravissima Zeudi, un pane molto invitante. Lo assaggerei molto volentieri, perché non ho un buonissimo rapporto con l’orzo e forse farei pace!!! Un bacione a presto
Ahahahahh!! Mi fai morire!! Invece sai qui da me il tuo pane ha un successo strepitoso…io sono un tipo da tanto arrosto e niente fumo!!!! E poi è uno spettacolo!!!
Un abbraccio grande
moni
Pure a me questo pane garba tantissimo e quelle fette le vedo bene con un velo di burro e della buona confettura fatta in casa per la colazione. Oppure con un velo di formaggio spalmabile e qualche fetta di prosciutto cotto affumicato. Insomma il tutto per dire che sì! Questo è quel pane che qui in famiglia adoriamo. Un bacio