“Rivoluzionario professionista” convertito all’Islam, Carlos ha dedicato la sua vita combattendo “per la liberazione del mondo dallo sfruttamento imperialista e della Palestina dall’occupazione sionista”. Le armi gli “sono state imposte...
more“Rivoluzionario professionista” convertito all’Islam, Carlos ha dedicato la sua vita combattendo “per la liberazione del mondo dallo sfruttamento imperialista e della Palestina dall’occupazione sionista”. Le armi gli “sono state imposte dalle circostanze, determinate dalla violenza stessa del nemico”, e il “terrorismo” è una fatalità imposta “dal rapporto di forze cui nessun resistente, musulmano o meno, può sfuggire, poiché è di fronte a un nemico potentissimo, senza freni né limiti in arroganza e ambizione di conquista”. Il terrorismo “è l’arma dei poveri”, “un’arma di prima scelta per ristabilire una parvenza di equilibrio contro la sproporzione dei mezzi di informazione, il cui monopolio assoluto è del nemico”, ovvero degli americani. In questo libro autobiografico commentato da Marco Marsili, Ilič Ramírez Sánchez ricostruisce le tappe della carriera che ne ha fatto il terrorista più famoso e ricercato nel mondo, dai primi attentati degli anni ‘70, all’amicizia con Osama Bin Laden, Saddam Hussein e Mùammar Gheddafi, fino all’arresto avvenuto in Sudan nel ’94. Carlos svela la verità sugli attentati dell’11 settembre, e spiega, con una lucida analisi, la strategia statunitense della “guerra preventiva”, motivata dalla necessità di mantenere il controllo sul prezzo del petrolio, scambiato sui mercati internazionali in dollari. Una feroce critica ai media occidentali, al capitalismo, al consumismo, all’Onu, e alla sinistra occidentale, accusata di essersi adagiata “sugli allori della borghesia convertendosi al liberalismo californiano”.