Storia della Diocesi di Molfetta Ruvo Giovinazzo Terlizzi

Settimo volume della collana Studi Rubastini dedicato all’Ottavario del Corpus Domini a Ruvo di Puglia.

La Pro Loco di Ruvo di Puglia ritorna così ad approfondire le tradizioni e la storia locale con un volume, in gran parte illustrato, che cerca di far luce sulla principale festa cittadina. Nella pubblicazione si passano in rassegna tutti gli aspetti della festività: da quelli prettamente liturgici a quelli civili e profani. Non si dimenticano, a esempio, le tradizionali processioni e i corposi apparati luminosi che fino a qualche decennio fa illuminavano l’intera città. L’opera, stilata dal giovane studioso locale Francesco Lauciello, è un compendio delle ricerche effettuate insieme a Cleto Bucci, console regionale per la Puglia del Touring Club Italiano. Scandagliando le poche fonti disponibili come i quotidiani d’epoca, i due studiosi hanno cercato di approfondire il rapporto tra la città e la festa. Ne emerge un costante e stretto intreccio che ha coinvolto, negli anni, anche la politica e l’economia cittadina. Nella prefazione, curata dalla prof.ssa Antonietta Notarangelo dell’Archivio Diocesano di Modena Nonantola, si sottolinea l’intento degli autori e della Pro Loco di sgomberare la memoria da subdoli inquinamenti per riappropriarsi della limpidezza di una importante pagina della storia cittadina.

Nella ricerca di memorie relative ai riti pasquali in Giovinazzo vengono  accomunate sia fonti documentarie, sia stralci di articoli comparsi su periodici locali nel secolo scorso, a corredo della galleria di n. 47 foto d’epoca, che testimoniano i vari mutamenti subiti dalla processione del Venerdì santo di Giovinazzo nell’arco di due lustri.

La Venerabile Confraternita del SS. Rosario (1639) è il più antico Sodalizio esistente nella città di Terlizzi; sin dalla sua istituzione ha profuso particolare zelo per il culto della Regina del SS. Rosario che la stessa Città, con solenne voto pubblico, ha proclamato in perpetuum propria «Signora, Patrona, Avvocata, Protettrice e Mediatrice». In quest’anno che ricorre il 380° anniversario di fondazione, la Confraternita del SS. Rosario ha sentito la necessità di ripercorrere la propria storia con un’iniziativa editoriale che testimoniasse il profondo amore verso la Regina delle Vittorie; ha voluto realizzare uno strumento che fosse la sintesi dei percorsi seguiti in tanti secoli con il Rosario e per il Rosario. Gli aspetti religiosi, sociali, economici, artistici che hanno interessato nel tempo il Sodalizio trovano in questo libro la loro precisa connotazione, anche grazie al supporto di inedita documentazione archivistica e fotografica.

Edizione di due inediti privilegi degli inizi del Cinquecento nei quali si fa menzione di debiti contratti da cittadini dei due centri pugliesi, con ebrei convertiti. Per quella di Giovinazzo in particolare, contenendo il privilegio i nomi, l’autore cerca di ricostruire le vicende.

Con la lettera pastorale del 25 gennaio 2005 Mons. Luigi Martella annunciava alla Chiesa di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi la ricorrenza del IX centenario della nascita di S. Corrado, Patrono della diocesi e della città di Molfetta. L'annuncio si accompagnava ad un'accorata e intensa meditazione sul tema della santità, per un'occasione giudicata straordinaria «perché cara -scrive il Vescovo -ci è l'esperienza di questo giovane santo, così lontano nel tempo, ma così vicino per l'attualità del suo messaggio» 1 .

Storia e vicende di due chiese di Ruvo di Puglia, scomparse nel corso del XX secolo. Pubblicato dal Centro Studi Cultura et Memoria.

History and facts about two churches of Ruvo di Puglia - Italy - demolished during the 20th Century. Published by Centro Studi Cultura et Memoria.

Il lavoro colma una lacuna della storiografia rubastina nella quale mancava ad oggi di un contributo monografico incentrato sul periodo medievale più prettamente civile, politico e sociale di questo centro della Terra di Bari. Sono stati trattati cinque secoli di storia dall’avvento dei Normanni sino agli albori del XVI secolo quando Ruvo divenne feudo della famiglia napoletana dei Carafa; è un periodo piuttosto lungo durante il quale la città subisce notevoli mutamenti, soprattutto ben 3 assedi. Già nel titolo si sottolinea il quadro di una realtà “dicotomica” tra la città di pietra e di uomini da un lato e quella dei feudatari nella dimora castellare dall’altra.  Realtà tra loro non separate, ma fortemente interagenti. Ampio spazio è stato attribuito ai diversi feudatari che nel corso del tempo si sono avvicendati, ma soprattutto sono state trattate tematiche più “quotidiane” dando voce ai tanti personaggi anonimi e senza volto sovente umili e analfabeti, perché, come scriveva lo storico francese Marc Bloch, «l'oggetto della storia è, per natura, l'uomo. O meglio: gli uomini». Scrivere della storia medievale di Ruvo non è stato facile a causa della mancanza di fonti in loco, contrariamente ad altri centri vicini come Molfetta, Terlizzi o Corato; è stato necessario allora reperirle altrove presso altri archivi, riuscendo molto spesso a trovare notizie e curiosità inedite o comunque non note alla storiografia rubastina. Una fonte particolarmente ricca di notizie storiche nell’ambito della storia sociale ed economica è stata la Matricula maioris ecclesie Rubensis alla quale è dedicato un intero capitolo, il più corposo della ricerca. Si tratta di un obituario nel quale erano registrale le donazioni a favore del Capitolo della Cattedrale di Ruvo, sebbene si tratti di una fonte edita non era stato analizzata approfonditamente. L’Autore ha cercato sempre, nella trattazione delle vicende di Ruvo in epoca medievale, di contestualizzarle e innestarle nell’ambito della storia del Mezzogiorno italiano in generale e in quella della Puglia in particolare allo scopo di conferire alla trattazione un respiro più ampio e non solo locale. «Comunque, a dispetto della scarsità delle fonti medievali, grazie alla Matricula e al lavoro di ricerca di Vito Ricci la città di Ruvo ormai ha una storia medievale. Inoltre, questa storia si inserisce perfettamente in quella della regione, addirittura nella storia generale. Perciò si può raccomandare la lettura del libro di Vito Ricci non soltanto agli abitanti di Ruvo, ma più generalmente a tutti quelli che si interessano alla storia medievale» conclude il professor Jean-Marie Martin, storico francese e profondo conoscitore del Mezzogiorno medievale italiano, nella prefazione del libro.

Introduzione Introduzione SIGLE E ABBREVIATURE ACM ARCHIVIO COMUNALE MOLFETTA ADM ARCHIVIO DIOCESANO MOLFETTA AOP ARCHIVIO OPERA PIA MOLFETTA ASB ARCHIVIO DI STATO DI BARI ASOM ARCHIVIO STORICO OSPEDALE DI MOLFETTA ASV ARCHIVIO SEGRETO VATICANO Atlante Atlante degli Ordini, delle Congregazioni religiose e degli Istituti secolari in Puglia», a cura di A. CIAULA -F. SPORTELLI, Modugno 1999 BCM BIBLIOTECA COMUNALE MOLFETTA BPB BIBLIOTECA PROVINCIALE DE GEMMIS -SANTA TERESA DEI MASCHI DI BARI BS Bibliotheca Sanctorum, 13 vol. Roma 1961-1969 CC Capitolo Cattedrale CGO Consiglio Generale degli Ospizi CV Curia Vescovile DBI Dizionario Biografico degli Italiani, 82 vol., Roma 1925-2015 DEOM Prier et Combattre. Dictionnaire européen des ordes militaires au Moyen Âge, Paris 2009 DIP Dizionario degli Istituti di Perfezione, a cura di G. GC Genio Civile GU Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana LChI Lexicon der christlichen Ikonographie, 8 vol., Rom-Freiburg-Basel-Wien 1968-1976 LVD Luce e Vita Documentazione NDI Nuovissimo Digesto Italiano, 13 vol., Torino 1937-1940 OM Ospedale di Molfetta SAST SEZIONE ARCHIVIO DI STATO TRANI «DEDICATEVI ALLA PREGHIERA… CONSERVATE TRA VOI UNA GRANDE CARITÀ… PRATICATE L'OSPITALITÀ» (1Pt 1,7-9)

Rivista di Scienze Religiose», XXIII (2009), p. 235-244. Ringrazio sentitamente gli amici che mi hanno permesso di portare a termine questa indagine: mons. Mario Sensi, nei riguardi del quale sono debitore per i generosi insegnamenti, il prof. Marco Ignazio de Santis, Corrado Pappagallo e Corrado Pisani, prodighi di suggerimenti, nonché don Girolamo Samarelli e Pasquale Modugno per il corredo fotografico. 2 Un volume analogo a quello pugliese è la Storia delle Chiese di Sicilia, a cura di G. ZITO, Città del Vaticano 2009. Risponde a un piano organico la Storia religiosa della Lombardia, promossa dalla Fondazione Ambrosiana Paolo VI di Gazzada, di cui sono stati pubblicati i volumi: Diocesi di Mantova,

L'iniziativa intrapresa dall'Associazione Italiana dei Professori di Storia della Chiesa di pubblicare un Dizionario delle diocesi italiane -avviatasi nel 2004 e tuttora in fieri 1 -è stata salutata dal suo presidente Luigi Mezzadri come un ulteriore elemento di crescita del prestigio acquisito in oltre trent'anni di attività del sodalizio. Essa -continuava Mezzadri -costituisce una felice occasione per far compiere un salto di qualità al lavoro «un po' passivo di soci recettivi, interessati all'aggiornamento, in quello più attivo di soci costruttori» 2 , ed inoltre, rappresenta il concreto apporto dell'Associazione al Progetto culturale in cui è impegnata da alcuni anni la Chiesa italiana. Tuttavia, il presidente lasciava intendere l'auspicio che nuovi ed ulteriori contributi, dal medesimo tenore scientifico, giungano ad integrare, sviluppare ed arricchire il progetto dell'Associazione.

Collana di studi su beni comuni e identità culturale  CLIO Collana di studi su beni comuni e identità culturale IV È vietata la riproduzione, anche parziale o ad uso interno o didattico, con qualsiasi mezzo effettuata, in ogni Paese, non autorizzata dagli autori. ISBN 978-88-97715-91-7 Catalogo disponibile in ISBN Global Register of Publications Le arti per lo spazio sacro nell'Italia meridionale tra Ottocento e Novecento ATTI DEL CONVEGNO DI STUDI Vallelonga 8 -9 ottobre 2015 a cura di Introduzione 12 Mario Panarello, Università Mediterranea di Reggio Calabria Giovanna Capitelli, 15 Decorazioni pittoriche e scultoree nei santuari calabresi tra l'Unità d'Italia e la prima guerra mondiale: il caso del Santuario cappuccino del Beato Angelo di Acri. Luisa Martorelli, Il cantiere artistico della cattedrale di Altamura. 34 Giampaolo Chillé, 48 "Petunt et accipiunt". Documenti e disegni inediti relativi alla cattedrale di Messina. Renato Ruotolo, 62 Appunti sull'arte dello stucco a Napoli e nel suo impiego nella decorazione di edifici sacri nel secondo Ottocento. Nicola Cleopazzo, 83 La decorazione pittorica della chiesa di Sant'Antonio di Fulgenzio di Lecce: tra estetica purista, esercizi in stile e mistici languori alla moda. Mario Panarello, 94 Su alcuni modelli per la rappresentazione sacra in Calabria tra Neoclassicismo e Verismo: dall'incisione alla fotografia. Maria Saveria Ruga, 117 Ispirazioni politiche e sentimento religioso nei soggetti sacri di Andrea Cefaly.

Viene analizzato il caso di Giovinazzo in rapporto alla normativa che regolava queste confraternite in epoca post-tridentina, normativa non del tutto osservata a Giovinazzo a fine Ottocento.
In appendice inediti documenti relativi alla istituzione delle Confraternite del Rosario in Giovinazzo in epoca post-tridentina e post soppressioni del secolo XIX.

post. Legge 662/96, art. 2, comma 20/c -Fil. di Bari Abbonamento annuale: Euro 28,00 Settimanale -Euro 45,00 Settimanale + Documentazione Vescovo: DOMENICO CORNACCHIA Responsabile della documentazione: LUIGI MICHELE DE PALMA -Redattori: ONOFRIO GRIECO -FABIO TANGARI Responsabile del settimanale: LUIGI SPARAPANO Stampa: LA NUOVA MEZZINA -MOLFETTA

Lo studio s’incentra sull’attribuzione al prete Pompeo Limpio Bresciano di Bari di una descrizione cinquecentesca di Giovinazzo, una copia della quale è stata pubblicata alla fine del XIX secolo e fino ad oggi considerata di autore ignoto. Il sacerdote era già autore del disegno di una veduta della stessa città. Lo studio fornisce dati relativi alla produzione biografica e letteraria dell’autore, inclusi nel contesto culturale della fine del XVI secolo. Particolare attenzione viene data alla
tendenza di collezionare descrizioni delle città e delle loro immagini per creare atlanti geografici dell’Italia. Dal confronto tra il testo edito e il manoscritto autografo inedito emergono alcune differenze, la più importante delle quali è la presenza nel manoscritto della lettera di dedica, così come i disegni di due reperti litici all’epoca presenti a Giovinazzo: secondo Pompeo Limpio Bresciano questi attesterebbero l’antichità della città.

post. Legge 662/96, art. 2, comma 20/c -Fil. di Bari Abbonamento annuale: Euro 25,00 Settimanale -Euro 40,00 Settimanale + Documentazione Vescovo: LUIGI MARTELLA Responsabile della documentazione: LUIGI MICHELE dE PALMA -Redattori: TOMMASO AMATO -FABIO TANGARI Responsabile del settimanale: dOMENICO AMATO Stampa: LA NUOVA MEZZINA -MOLFETTA

Dopo un confronto introduttivo di carattere comparato tra i lavori di area tedesca e quella italiana relativi alla storia sociale del clero delle chiese cattedrali, il presente saggio mira ad analizzare l’origine familiare e l’estrazione sociale dei componenti del Capitolo Cattedrale di Molfetta, attraverso la consultazione di documentazione a tutt’oggi inedita, al fine di ricostruire le relazioni che il collegio canonicale tessé con il ceto laico dirigente della città dal 1386 sino alla fine del XV secolo (1495). Il lavoro è, infine, corredato da un’appendice con l’elenco dei componenti del Capitolo, la cronotassi delle “dignità” e quattro grafici esplicativi.

Tra le commende pugliesi dell'Ordine dell'Ospedale di S. Giovanni di Gerusalemme (Ordine di Malta), quella di Molfetta, dipendente dalla Casa Priorale di Barletta, era unita come Grancia alla Commenda di S. Maria di Sovereto in Terlizzi 1 . Essa prendeva nome da una chiesetta della città, sulla riva del mare, appartenuta dal 1204 all'Ordine dei Templari, quando fu donata da due coniugi di Molfetta al Precettore della casa templare presente nella cittadina adriatica 2 . Alla chiesa era unito in quel tempo anche un cimitero, confinante dalla parte del mare con alcune case che furono acquistate nel 1205 dalla «precettoria di S. Nicola», com'è denominata, nel 1216, la casa templare di Molfetta 3 .

Il nostro lavoro riguarda una realtà storica, sociale e politica in gran parte differente da quella di Firenze. Molfetta è stato un centro urbano geograficamente collocato nel Regno di Napoli con tutte le peculiarità e le caratteristiche che ne derivano.
Lungi dal voler condurre ad un approdo retorico di stampo neocoloniale nei confronti del Meridione d’Italia, sarà necessario precisare che, usando le parole di Ernesto de Martino, “il termine “sud” non ritiene il valore di una designazione meramente geografica, ma politica e sociale. I comuni e le signorie del nord e del centro, lo Stato della Chiesa, il regno di Napoli presentano nella loro storia culturale differenziazioni, colorazioni e sfumature della loro vita religiosa che sono in connessione con le rispettive storie sociali e politiche […], una formazione, quella del regno di Napoli, delimitata fra l’acqua benedetta e l’acqua salata, fra lo Stato della Chiesa e il mare […] che anche in senso religioso comporta determinate specificazioni”  [corsivo mio]. Resta fondamentale, di conseguenza, quando si parla della storia religiosa de Las Indias de por acà, adottare un approccio etnografico relativista, il quale più che condannare moralmente alcune forme di sincretismo religioso pagano-cattolico, ne interroghi l’origine e la sua specifica funzione sociale.

Sono numerosi e approfonditi gli studi iconografici e figurativi sulle immagini scolpite della Cattedrale di Ruvo di Puglia. I portali, i capitelli, le mensole e tutte le immagini sacre sono state descritte con dovizia di parti-colari, rendendo il monumento ruvese importante testimo-nianza di credenze e devozioni medievali. È, però passato in secondo piano, un elemento graffiato grossolanamente sulla seconda colonna destra della navata centrale.

La visita apostolica di Giovanni Lottini 365 storici nell'acquisizione di maggiori conoscenze e competenze in riferimento alla storia delle Chiese locali per procedere -soprattutto per le epoche più lontane -almeno sul piano della comparazione 7 . E secondo questa prospettiva d'indagine non si può fare a meno di conoscere meglio la letteratura storiografica di ciascuna delle antiche diocesi e proseguire nella ricerca e nell'esame delle fonti.

Edizione commentata del manoscritto seicentesco conservato presso la Biblioteca Apostolica Vaticana, inviato da Giovinazzo all'abate Ferdinando Ughelli per la composizione della sua opera Italia Sacra. La ricerca, che si apre con una breve premessa, è abbondantemente arricchita di note per correggere o segnalare, grazie a studi editi nell’arco di più di trecento anni, vari errori o imprecisioni relative ai dati riportati nel manoscritto e poi editi nel vol. VII dell'Italia Sacra sotto la voce Iuvenacenses Episcopi.

Un codice di fattura trecentesca, utilizzato ancora fino alla metà del '600, è la Matricula maioris ecclesie Rubensis 1 . Il manoscritto, accanto al Quaternus della confraternita dell'episcopio di Giovinazzo (XIV sec.), studiato e trascritto dal Garufi nel 1911 2 , costituisce forse il secondo esempio di obituario prodotto da una silloge canonicale in ambito pugliese nel '300. Si tratta di un codice pergamenaceo integralmente restaurato che non presenta alcuna segnatura, né fa parte attualmente * FRANCESCO FICCO, Dottore in Lettere classiche, Molfetta.

Biografia dell’artista Carlo Cinzio Altieri (Altamura 1669 - Giovinazzo 1729) figlio del ben più noto Filippo e padre di Antonio, ed analisi delle sue opere in raffronto con quelle del padre Filippo alla cui bottega si formò e del figlio Antonio attivo fino alla metà del 700.
Particolare attenzione è dedicata alle statue dei Misteri di Giovinazzo

Semestrale-Ufficiale per gli atti di Curia per la Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi Supplemento Redazionale-Spedizione in abb. post. Legge 662/96, art. 2, comma 20/c-Fil. di Bari Abbonamento annuale: Euro 28,00 Settimanale-Euro 45,00 Settimanale + Documentazione

Notizie inedite su culti molto sentiti nel passato e sulle famiglie fondatrici delle cappelle della Madonna di Costantinopoli e della Madonna degli Angeli che custodiva il noto dipinto di Gaspar Hovic del 1598. Una pagina inedita della storia religiosa di Ruvo di Puglia e della storia di alcune tra le più note famiglie rubastine, protagoniste di intrecci di devozione, interessi economici e committenza artistica.

«Sentinella, quanto resta della notte?». Questa domanda, mutuata dal profeta Isaia, identifica l'anelito alla speranza che ha attraversato la vita e la testimonianza evangelica di don Tonino. Egli, infatti, come il profeta era certo della risposta: «resta poco della notte». Questa certezza egli la riponeva proprio nei giovani, cui affidava questo compito profetico di essere «sentinelle del mattino». Don Tonino, però, non era un ottimista a buon mercato, egli aveva chiara la situazione in cui i giovani si trovano a vivere.

post. Legge 662/96, art. 2, comma 20/c -Fil. di Bari Abbonamento annuale: Euro 23,00 Settimanale -Euro 35,00 Settimanale + Documentazione Vescovo: LUIGI MARTELLA Responsabile della documentazione: LUIGI MICHELE dE PALMA -Redattori: TOMMASO AMATO -FABIO TANGARI Responsabile del settimanale: dOMENICO AMATO Stampa: LA NUOVA MEZZINA -MOLFETTA

LUIGI MICHELE DE PALMA 428 dotte, specialmente in Italia, sono state contrassegnate dai limiti locali congiunti alle visite effettuate, o ai casi ad esse correlate, e sono rimaste sempre condizionate dalla reperibilità della documentazione nota.

La chiesa di San Pietro, il monastero femminile e la confraternita di Maria Santissima del Carmine, strettamente congiunti, costituiscono un segmento particolarmente interessante della storia della città di Molfetta, nonché della medesima diocesi. L’indagine storica, per la prima volta, affronta le vicende concernenti la chiesa di San Pietro, forse già aperta al culto prima del 1176 dal momento che è testimoniato un episcopium intorno al quale stava avvenendo la tessitura della città stessa. La storia del luogo si interseca con quella del monastero cistercense femminile presente a Molfetta e che trovò in questa struttura la nuova sede. La soppressione del monastero si verifica nel 1815 a causa dell’inagibilità della struttura e il conseguente trasferimento nel convento dei Domenicani. Seguì l’insediamento nella chiesa di San Pietro della Confraternita di Maria S.ma del Carmelo, costituita nel 1816. La nascita di questo sodalizio, avulso da legami con l’Ordine Carmelitano, risale al 1813 e la tradizione locale lo riconduce ad un evento straordinario verificatosi nell’estate del 1812, allorquando un gruppo di marinai udì una voce soave che diceva  “Io sono la Stella del Mare” e lo invitava a perpetuare la speciale devozione mariana.

Partendo dalla  recensione alla miscellanea edita nel 2018 in memoria dello storico Terlizzese, ed attingendo ad uno dei saggi, l'autore si sofferma a descrivere lo stato della cripta del duomo di Giovinazzo attraverso relazioni "ufficiali" stilate tra la fine dell'800 e gli inizi del '900 per una Visita Apostolica e per dei lavori da eseguirsi che hanno portato l'immobile allo stato attuale

Edizione della corrispondenza dell'architetto Ettore Bernich, ispettore dell'allora l’Ufficio per la Conservazione dei Monumenti delle Province Meridionali, relativa al rinvenimento dei resti dell'antica chiesa di Giovinazzo intitolata al Salvatore.

Attraverso l'analisi di un documento del tribunale della Sacra Regia Udienza di Trani, è possibile conoscere quale fosse il primitivo progetto della monumentale chiesa conventuale presente in Giovinazzo, che avrebbe inglobato l'antica chiesetta (oggi distrutta) trasformandola in sagrestia.