Recesso Del Contratto

L’esclusione pattizia dell’esercizio del recesso ad nutum da parte del cliente nell’ambito di un contratto d’opera intellettuale, a cui è stato apposto un termine di durata, si colloca in un contrasto giurisprudenziale risalente, imperniato sull’equilibrio tra l’esigenza di garantire al cliente la possibilità di liberarsi dal rapporto col professionista, e l’esigenza di garantire al professionista la fonte di reddito concordata. Potendosi preliminarmente considerare ormai consolidata l’opinione che ritiene derogabile la previsione legale di recesso, la giurisprudenza (ad oggi) è divisa: un orientamento ritiene che, in caso di termine di durata, sia implicita l’esclusione del diritto di recesso; un altro orientamento esige invece una previsione pattizia espressa, che impone al giudice del merito di indagare la volontà delle parti nel volere escludere il rimedio liberatorio. La sentenza in commento si pone in linea con quest’ultimo orientamento, e l’esplicito richiamo all’elemento fiduciario, che connota i contratti d’opera intellettuale, pone un punto fermo che potrebbe influenzare la futura decisione delle Sezioni Unite, che non difficilmente potranno essere chiamate a pronunciarsi.

Aprile 2022 L'applicazione della presunzione di cui all'art. 1352 c.c. all'atto di recesso che i contraenti abbiano concordato di esercitare in una determinata forma Innanzitutto, occorre effettuare una breve disamina del contenuto dell'art. 1352 c.c. 1. La norma prevede che le parti possano, con apposito accordo scritto, concordare di adottare una determinata forma per la conclusione di un contratto e che, in tal caso, tale forma debba presumersi voluta ad substantiam, ovvero ai fini della validità del futuro accordo 2. Dal dato letterale, si comprende come l'accordo sulla forma, perché quest'ultima possa essere presunta per la validità del contratto, debba essere redatto per iscritto 3. La forma scritta è così necessaria ad substantiam, sebbene la legge non preveda la nullità del patto in mancanza della stessa 4. Ad ogni modo, la presunzione deve ritenersi iuris tantum e viene meno in presenza di un qualsiasi fatto contrastante, sia esso precedente, 1 La disposizione recita: "Se le parti hanno convenuto per iscritto di adottare una determinata forma per la futura conclusione di un contratto, si presume [2728] che la forma sia stata voluta per la validità [1350, 1418, 1421] di questo" 2 A. Torrente, P., Schlesinger, Manuale di diritto privato, (a cura di) F. Anelli e C. Granelli,

Capitolo I. La vincolatività e l'efficacia del contratto. - Capitolo II. Il principio del consenso traslativo. - Capitolo III. I contratti di accertamento. - Capitolo IV: I contratti su contratti: risolutori, modificativi, normativi. - Capitolo V. I recessi unilaterali. - Capitolo VI. Le modificazioni unilaterali (ius variandi).

I. La nozione. - II. Le funzioni del recesso e la derogabilità della disciplina legale: il recesso determinativo e d'impugnazione. - III. La clausola di recesso (c.d. volontario). - IV. Il perfezionamento del recesso: l'oggetto. - V. La forma del recesso. - VI. L'esercizio del diritto di recesso. - VII. L'efficacia del recesso

Gli articoli pubblicati in questa rivista sono stati sottoposti a valutazione da parte di due revisori con il sistema del doppio cieco. GIOACCHINO LA ROCCA 1 Jus poenitendi e servizi di investimento (a margine di Cass. 3 aprile 2014 n. 7776) (*)