Female Research and Publishing
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Le donne si sentono rappresentate dalla pornografia? Indagandone l’immaginario, le pratiche di consumo e le sensazioni a riguardo si è cercato di capire perché usufruiscano di pornografia, quanto sia importante per loro se sia necessario... more
Le donne si sentono rappresentate dalla pornografia? Indagandone l’immaginario, le pratiche di consumo e le sensazioni a riguardo si è cercato di capire perché usufruiscano di pornografia, quanto sia importante per loro se sia necessario un cambiamento di rotta e se la pornografia femminista sia essere una valida alternativa.
La ricerca è stata condotta a partire da dati statistici di sfondo, analizzando dunque la portata del fenomeno, che non è certo nuovo, ma che non presenta evidenze importanti nel panorama italiano. Il portale di riferimento è stato PornHub Insight grazie al quale è stato possibile osservare la crescita del fenomeno e soprattutto le scelte di consumo delle fruitrici dal 2014 ad oggi.
Si è poi proceduto a sondare le discussioni sul web attraverso le keywords “porno” e “pornografia” e infine le interviste dove il campione, nonostante le differenze di età e vissuti ha denotato alcuni punti cardine su cui sembrano concordare tutte, ovvero: che la donna non conosce se stessa, il proprio corpo e le dinamiche del proprio piacere, per motivi legati principalmente all’educazione e a un retaggio culturale di base, a causa del quale provano vergogna, approcciandosi alla pornografia e in molti casi anche alla propria sessualità in tarda età. Di conseguenza l’importanza dell’anonimato e la crescita esponenziale nella fruizione di pornografia da parte delle donne, con l’avanzare della tecnologia. La messa in discussione dello statuto di realtà della pornografia, nel quale tutte le donne intervistate non si rispecchiano ricorrendo a generi specifici per sfuggire alla non autenticità del prodotto pornografico, e a pratiche vere e proprie, come quella di vedere solo il pezzettino interessante evitando tutto il resto.
La ricerca è stata condotta a partire da dati statistici di sfondo, analizzando dunque la portata del fenomeno, che non è certo nuovo, ma che non presenta evidenze importanti nel panorama italiano. Il portale di riferimento è stato PornHub Insight grazie al quale è stato possibile osservare la crescita del fenomeno e soprattutto le scelte di consumo delle fruitrici dal 2014 ad oggi.
Si è poi proceduto a sondare le discussioni sul web attraverso le keywords “porno” e “pornografia” e infine le interviste dove il campione, nonostante le differenze di età e vissuti ha denotato alcuni punti cardine su cui sembrano concordare tutte, ovvero: che la donna non conosce se stessa, il proprio corpo e le dinamiche del proprio piacere, per motivi legati principalmente all’educazione e a un retaggio culturale di base, a causa del quale provano vergogna, approcciandosi alla pornografia e in molti casi anche alla propria sessualità in tarda età. Di conseguenza l’importanza dell’anonimato e la crescita esponenziale nella fruizione di pornografia da parte delle donne, con l’avanzare della tecnologia. La messa in discussione dello statuto di realtà della pornografia, nel quale tutte le donne intervistate non si rispecchiano ricorrendo a generi specifici per sfuggire alla non autenticità del prodotto pornografico, e a pratiche vere e proprie, come quella di vedere solo il pezzettino interessante evitando tutto il resto.
According to UNESCO Institute for Statistics (UIS) data (2019), <30% of researchers worldwide are women. Long-standing biases and gender stereotypes are discouraging girls and women away from science-related fields. In particular, STEM... more
According to UNESCO Institute for Statistics (UIS) data (2019), <30% of researchers worldwide are women. Long-standing biases and gender stereotypes are discouraging girls and women away from science-related fields. In particular, STEM (science, technology, engineering, and mathematics) research is traditionally male dominated and women remain underrepresented. As UNESCO has highlighted, both science and gender equality are, however, essential to ensuring sustainable development. To change traditional mindsets, gender equality must be promoted, stereotypes defeated, and girls and women should be encouraged to pursue careers in STEM. Throughout history, the contributions of female researchers to scientific progress have been extremely important. Yet, whereas the extraordinarily talented Nobel laureate Marie Skłodowska-Curie is often mentioned as a role model, it is nowadays well-established that countless women such as Lise Meitner have received less recognition and acknowledgment for their research findings than their male counterparts [so-called Matilda effect (Rossiter, 1993)]. Also, women traditionally publish less than men according to the European Commission She Figures, the ratio of women to men among authors of scientific publications in the EU being on the average one to two (European Union, 2019), and recent surveys are highlighting a further drop in academic submissions from female scientists since the start of the Covid-19 pandemic early 2020. Role models are definitely extremely important to show to younger generations the growing impact of female researchers to science. Therefore, continuing the spirit of the International Day of Women and Girls in Science, Frontiers in Materials is proud to offer this platform to promote the work of female scientists across the breadth of materials science and engineering. This inaugural "Women in Science: Materials" collection (Figure 1) aims to highlight the impact of women researchers working in materials science and engineering. It gathers a selection of original articles with the lead author and/or corresponding author being a woman. A total of 32 contributions (three reviews, one brief research report, and 28 original research articles) present advances in theory, experiment, and methodology with applications to compelling problems, across almost all sections of the journal. The Guest Editorial team hope that this collection of papers will be the foundation of an international network of women researchers working in materials science and engineering, and a starting point for future collaborations and discussions.