Early American music

1 -alle pene eterne o alla comunione della sua gloria, senza chiedere, né dare, né offrire nulla, un gesto di assoluta libertà, una sorta di atto puro, di arbitrio sovrano, orrido abisso di imperscrutabile tenebrosità". 6 III. Redenzione limitata: La redenzione umana, operata dal sacrificio di Cristo sulla croce, è resa possibile solamente per gli eletti di Dio; gli altri uomini sono dannati in ogni caso. Abbiamo qui un vero e proprio ribaltamento non solo della dottrina cattolica della salvezza (che prevede la possibilità di ognuno di ottenere il riscatto dal peccato originale tramite il sacrificio di Cristo, la fede e le buone opere), ma specialmente della teologia della croce di Lutero. Secondo il Riformatore di Wittemberg infatti, ogni uomo è redento grazie alla crocifissione di Cristo, e ogni uomo può salvarsi per fede grazie alla lettura della Bibbia. Ci troviamo di fronte a due concezioni di divinità nettamente opposte: da una parte abbiamo il Dio di Calvino, molto più vicino al Jehova dell'Antico Testamento che al Dio misericordioso dei Vangeli; dall'altra, abbiamo un Dio "moderno" e agostiniano, che permette a tutti la salvezza. Nella concezione calvinista di Dio è però fondamentale un concetto che sarà poi alla base delle colonie americane, ossia la libertà. È solo Dio, che con assoluta libertà, salva o condanna, elegge o distrugge. IV. Grazia irresistibile: non è possibile per l'eletto resistere alla Grazia divina. La Grazia attira a sé il santo, e lo rende consapevole della sua elezione: egli non potrà resistervi, ossia non potrà scegliere di seguire il bene invece che il male. Per Lutero invece, l'uomo, benché chiamato da Dio, può scegliere di seguire la via delle tenebre, condannandosi solo per sua propria scelta. 6 G. TOURN, Introduzione all'edizione italiana dell'Istituzione della Religione Cristiana, Torino 2009.

This article explores Stephen Foster’s understanding and use of copyright. It examines what his copyright strategy can reveal about his professionalism as a songwriter and about his worldview as an important influencer of early American popular culture. It adapts the anthropological theory of ritual economy to theorize how Foster’s economic decision making, as revealed in copyright and related business records, can offer material evidence of his worldview. Foster’s failure to secure copyrights for his early work, to establish himself as the author of his most popular songs to the music buying public, and to capitalize upon favorable songwriting contracts are considered. These sources may also illuminate how the precedent Foster set has shaped the discourse on professionalism in American popular music.

One hundred and fifty years before the hit musical Hamilton! New Englanders of African, European and Native American descent embodied their ancestors, among the founders of the nation, in costume and song, in what would come to be a source of inspiration for a particularly American take on utopian futurism.

As a young girl Sarah Brown Herreshoff (1773-1846) of Providence, RI developed a taste for British comic opera; later as a married mother of five she bequeathed her passion to her eldest daughter, Anna Francis. This paper tells the story of a collection of manuscript music that Sarah and Anna Francis created together from 1801 to 1829. Over the course of many years, the two women diligently copied music by hand into this handsome bound volume. Their efforts reveal a tender engagement with printed sheet music, which they transformed into a talisman of mutual affection. This paper treats their collection as a kind of diary and narrates the events in two women’s lives as interpreted through the music they copied for each other. Amateur music making has been long considered trivial or inaccessible to music historians. Yet the commitment and skill displayed in personal volumes such as Sarah and Anna Francis’s shows that this private realm has much to teach us about the consumption of printed music, feminine accomplishment, and musical taste in the long eighteenth century.