DON'T PANIC, PLEASE! DIO NON ESISTE! OK, PANIC! Alcune considerazioni su Douglas Adams e la prova dell'esistenza divina ontologicamente non dimostrata di Fabrizio Astrofilosofo Melodia «In molte delle civiltà meno formaliste dell'Orlo...
moreDON'T PANIC, PLEASE! DIO NON ESISTE! OK, PANIC! Alcune considerazioni su Douglas Adams e la prova dell'esistenza divina ontologicamente non dimostrata di Fabrizio Astrofilosofo Melodia «In molte delle civiltà meno formaliste dell'Orlo Esterno Est della Galassia, la Guida galattica per gli autostoppisti ha già soppiantato la grande Enciclopedia galattica, diventando la depositaria di tutto il sapere e di tutta la scienza, perché nonostante presenti alcune lacune e contenga molte notizie spurie, o se non altro alquanto imprecise, ha due importanti vantaggi rispetto alla più vecchia e più accademica Enciclopedia: Uno, costa un po' meno; Due, ha stampate in copertina, a grandi caratteri che ispirano fiducia, le parole "NON FATEVI PRENDERE DAL PANICO". [...] E, nel caso che ci fosse un'inesattezza tra quanto riportato nella Guida e la Vita, ricordate che in realtà è la vita ad essere inesatta"(Douglas Adams, in "Guida galattica per gli autostoppisti"). Conobbi Douglas Adams in maniera alquanto rocambolesca, se non a dirla tutta casuale, al tempo in cui frequentavo l'università Cà Foscari a Venezia e mia tappa preferenziale per studiare, soprattutto in tempo d'estate, era la dogana e la riva delle Zattere, nelle afose giornate veneziane, era una libreria specializzata in fantascienza, cosa che mi attirava puntualmente le risate e lo scherno di molti miei compagni di studio, che mi reputavano un originale, quando andava bene, e un matto senza basi di logica quando andava male. In una di quelle giornate in cui prendeva piede il secondo caso, partivo per le mie passeggiate filosofiche insieme a un mio vecchio compagno di studi che doveva farsi prete, quindi si discuteva dell'argomento principale della nostra facoltà, la prova ontologica, ottenuta dunque con il solo uso della Ragione e non per un mero atto di Fede, riguardo all'esistenza di Dio. Per la verità, essendo la facoltà di filosofia, che all'epoca risiedeva a San Sebastiano, presso l'imbarcadero di San Basilio, il problema s'incentrava tutto sullo scontro tra il Dio dei nostri padri, il Dio dei Matematici e l'Essere di Parmenide, quello più incrollabile, in quanto è e non può non essere, per definizione di pensiero, pena cadere nel baratro della contraddizione, una brutta subroutine paragonabile alla violazione, per un robot positronico, della Prima Legge della Robotica del buon Asimov, con conseguente frittura del cervello. Fatto sta che, come al solito, discutevo e argomentavo con questo mio compagno di sventura, le ombrose calli veneziane ospitavano le nostre peripatetiche (più patetiche che altro) passeggiate filosofiche, che puntualmente si risolvevano con una bella cicchettata (termine veneziano con cui si suole indicare un bacaro, osteria del luogo, in cui si pranzava con ottimi spuntini e si beveva dell'ottimo vino) e una visita alle librerie veneziane, con conseguente brontolio da parte sua per la mia quotidiana visita alla libreria "Solaris", luogo di perdizione fantastica dal sentiero augusto della logica filosofica. Mentre ero intento a perdermi tra fumetti e libri, cadde, non so come, sul mio zainetto, un libro dalla copertina colorata e dalle dimensioni contenute, di quelli che possono abitare le tasche degli abiti senza far trapelare nulla all'esterno. Rigirai quello strano oggetto tra le mani, il titolo era assolutamente risibile, "Guida galattica per autostoppisti", di un certo Douglas Noel Adams, scrittore britannico, come appresi dal risvolto di copertina, nato a Cambridge in data 11 marzo 1952 e che quel libro era l'adattamento dell'omonima trasmissione radiofonica in sette puntate più altre andata in onda la prima volta sulla BBC Radio nel 1978, dando così inizio alla fantascienza umoristica. Dal risvolto appresi inoltre che Douglas Adams aveva un curriculum di tutto rispetto e una mente decisamente aperta ad ogni avventura, a quel tempo non avevo ancora coniato il termine, come avrebbe detto il suo investigatore olistico Dirk Gently, ma è grazie alla profonda ammirazione che ho imparato a nutrire negli anni e nelle letture che fissai il termine "Astrofilosofo", cosa che immaginai avrebbe potuto piacergli parecchio, al posto di "autostoppista". Fu cosi che, nell'introduzione alla mia tesi di laurea in filosofia politica, scrissi nel titolo dell'introduzione:"Guida galattica per Astrofilosofi". Questa fu per lui, lo ammetto. Una persona davvero vulcanica ed esplosiva, aperta al futuro e ai nuovi mezzi di comunicazione,