Sull’inversione ipotetica in russo*
Federico Damonte (Università di Cambridge), Jacopo Garzonio (Università Ca’
Foscari di Venezia)
Citation: Damonte, Federico e Jacopo Garzonio (2012), “Sull’inversione ipotetica in
russo”,
mediAzioni
13,
http://mediazioni.sitlec.unibo.it,
ISSN
1974-4382.
1. Introduzione
In russo la protasi di un periodo ipotetico è introdotta dal complementatore esli,
e l’ordine delle parole è lo stesso di quello osservato nelle frasi dichiarative non
marcate, in cui il soggetto precede il verbo.
(1)
a.
esli Vanja vse rasskažet, ty pojmeš’.
se V. tutto raccontare.fut.3s tu capire.fut.3s
“Se Vanja racconterà tutto, capirai.”
b.
Vanja vse rasskažet.
“Vanja racconterà tutto.”
anche possibile però non usare il complementatore, e in questo caso il
soggetto può comparire anche in posizione postverbale:
(2)
a.
esli by ty znal, (to) ty otvetil by.
se by tu sapere.pass.m.s allora tu rispondere.pass.m.s by
“Se tu lo sapessi, risponderesti.”
b.
ty znal by, (to) ty otvetil by.
c.
znal by ty, (to) ty otvetil by.
*
Gli autori desiderano ringraziare il pubblico del 33° GLOW Colloquium e del III Incontro di
Linguistica Slava per l’utile discussione sul lavoro, e un anonimo reviewer per tutti i commenti e
le osservazioni. Anche se gli autori hanno elaborato e sviluppato il lavoro congiuntamente,
Federico Damonte si assume la responsabilità per le sezioni 1-3, Jacopo Garzonio per le
sezioni 4-6.
1
La costruzione senza complementatore e con un soggetto postverbale si trova
in molte altre lingue, ed è chiamata inversione ipotetica. La letteratura su questo
tipo di protasi (si vedano fra i tanti Embick & Iatridou 1993) ha trovato diverse
proprietà che la distinguono dalle protasi senza inversione, riguardo sia le
possibili interpretazioni di queste frasi che le loro caratteristiche sintattiche. In
questo lavoro analizzeremo le protasi senza complementatore in russo per
stabilire se rappresentano veramente casi di inversione ipotetica. Sulla base di
questa descrizione proporremo la tesi che il russo possiede l’inversione
ipotetica, ma anche che essa presenta delle differenze con la costruzione
analoga che si osserva in altre lingue, come ad esempio l’inglese. Come
vedremo, le differenze principali sono che in russo l’inversione ipotetica sembra
essere opzionale e la costruzione è compatibile con elementi focalizzati. In
questo lavoro vogliamo anche avanzare un’analisi sintattica dell’inversione
ipotetica che permetta di distinguerla chiaramente da altri tipi di protasi, e che
renda conto delle sue proprietà sintattiche e semantiche. In particolare,
vogliamo proporre la tesi che le protasi con inversione rappresentino un caso
particolare di un tipo di frase più generale, ossia le frasi [+irreali], che in russo
sono marcate con la particella by. Come vedremo, in russo l’inversione ipotetica
è possibile solo se è presente questa particella. La nostra ipotesi prevede che
l’inversione sia un caso di movimento del verbo, assieme alla particella by, da
una posizione interna alla frase vera e propria a un posizione strutturalmente
più alta, nella ‘periferia sinistra’ della frase. Questa analisi sintattica spiega
facilmente la posizione postverbale del soggetto ma anche altri fatti riguardanti
la distribuzione e l’ordine delle particelle discorsuali. Inoltre, la nostra ipotesi è
in grado di spiegare una importante caratteristica delle protasi con inversione,
ossia l’impossibilità di cancellarne la controfattualità. In altre parole, una
condizione fornita da una protasi con inversione in un periodo ipotetico
dell’irrealtà non può essere contraddetta. Questo lavoro è organizzato come
segue: nella sezione 2 riassumeremo brevemente le proprietà dell’inversione
ipotetica in altre lingue. Nella sezione 3 mostreremo che i dati dal russo non
sono del tutto compatibili con le generalizzazioni proposte sulla base di lingue
come l’inglese, e mostreremo come in russo l’inversione ipotetica sia possibile
solo in presenza di by. Nella sezione 4 proporremo la nostra analisi
dell’inversione ipotetica quale movimento del verbo, assieme a by. Nella
2
sezione 5 discutiamo l’ipotesi che l’inversione abbia la funzione di marcare il
focus, o più in generale una funzione discorsuale, e mostriamo che questo non
sembra essere vero in russo. Nella sezione 6, infine, menzioniamo brevemente
alcune conseguenze della nostra analisi, oltre a riassumere le nostre principali
conclusioni.
2. Sull’inversione ipotetica in altre lingue
Embick & Iatridou (1993) hanno comparato le proprietà dell’inversione ipotetica
in diverse lingue. Secondo la loro analisi, alcune proprietà di questa costruzione
sono presenti in tutte le lingue in cui la costruzione è possibile, mentre altre
proprietà variano da lingua a lingua. Questa variazione però non è casuale, ma
segue alcune regole di implicazione. Vediamo brevemente le conclusioni cui
sono giunti Embick e Iatridou. In primo luogo, una caratteristica universale è
che le frasi “aggiunto” (subordinate non selezionate) con verbo in prima
posizione ricevono sempre l’interpretazione di protasi di periodo ipotetico, e non
altre interpretazioni che pure sarebbero possibili, come per esempio
un’interpretazione temporale o causale; (3a) corrisponde a (3b) e non può
corrispondere a (3b’) o (3b’’).
(3)
a.
had John eaten the calamari, he might be better now.
“Avesse J. mangiato i calamari, starebbe meglio adesso.”
b.
if John had eaten the calamari...
“Se J. avesse mangiato I calamari…”
b'.
#since John had eaten the calamari...
“Poiché J. ha mangiato i calamari…”
b''.
#when John had eaten the calamari...
“Quando J. ha mangiato i calamari…”
Ciò mostra chiaramente che l’inversione è legata all’interpretazione ipotetica, e
quindi alla struttura sintattica e semantica delle protasi dei periodi ipotetici, e
non è semplicemente un fatto stilistico o discorsuale. Per quanto riguarda
invece le proprietà che non sono attestate in tutte le lingue, Iatridou ed Embick
propongono le due seguenti generalizzazioni: il gruppo di lingue in cui
3
l’inversione condizionale è ammessa nei periodi ipotetici indicativi (“della
realtà”) costituisce un sottogruppo di quelle in cui l’inversione condizionale è
ammessa nei periodi ipotetici controfattuali1. Il tedesco ammette entrambi i casi,
l’inglese no.
(4)
a.
kommt Hans, dann geht Susanne.
viene H. allora va S.
“Se viene H., allora S. va via.”
b.
wäre Hans gekommen, dann wäre Susanne abgefahren.
essere.cong H. venuto allora essere.cong S. partita
“Se H. fosse venuto, allora S. sarebbe partita.”
(5)
*has John eaten the calamari, there will be no food left for us.
ha J. mangiato i calamari ci essere.fut nessun cibo rimasto per noi
“Se J. ha mangiato i calamari, non ci sarà rimasto niente per noi.”
Inoltre, le lingue che ammettono l’ordine apodosi-protasi nei periodi ipotetici
indicativi con inversione ipotetica, come l’islandese, costituiscono un sottoinsieme di quelle che ammettono l’ordine apodosi-protasi nei periodi ipotetici
controfattuali con inversione ipotetica, come il tedesco.
(6)
(7)
a.
Susanne wäre abgefahren, wäre Hans gekommen.
b.
*Susanne geht, kommt Hans.
a.
hafi hann faridh, eg kom.
(Islandese)
avesse lui andato io vengo
“Se lui se ne è andato, io vengo”
b.
eg kom, hafi hann faridh.
Una discussione dettagliata di queste implicazioni è al di là degli scopi di questo
lavoro. Vogliamo però far notare che esse sembrano mostrare che il periodo
1
Ai fini di questo lavoro adottiamo la terminologia di Iatridou ed Embick, che operano una
suddivisione (basata prevalentemente sull’inglese) tra periodi ipotetici indicativi e controfattuali.
Suddivisioni più articolate (per esempio quella tra “periodo ipotetico della realtà” e “della
possibilità”, che individua tipi di condizioni non controfattuali con un vario grado di probabilità)
non ci sono sembrate rilevanti per la trattazione dei dati del russo.
4
ipotetico indicativo o “della realtà” è diverso dai periodi ipotetici irreali o
controfattuali (che, come si vedrà, sono da analizzare come irreali nel passato):
infatti l’inversione ipotetica non è possibile con periodi ipotetici della realtà in
molte lingue (5), e anche in alcune lingue in cui è possibile, non ammette
l’ordine apodosi-protasi (6b), come invece fanno i periodi ipotetici controfattuali
(6a). Questa diversità di comportamento sintattico corrisponde al fatto che il
periodo ipotetico indicativo ha una interpretazione ben diversa da quello
controfattuale. Inoltre, la distinzione usata da Iatridou ed Embick tra periodi
ipotetici indicativi e periodi ipotetici controfattuali non sembra sufficiente a
cogliere tutte le possibili interpretazioni delle protasi con inversione. In italiano,
per esempio, una interpretazione controfattuale è possibile anche con un
imperfetto congiuntivo, ma non è necessaria, ed è possibile anche interpretare
la frase come la protasi di un periodo ipotetico della possibilità, secondo la
classificazione tradizionale.
(8)
a.
venisse
anche
b.
se
b'.
se Gianni potesse venire alla festa, e potrebbe, ...
Gianni
Gianni
potesse
alla
venire
alla
festa,
festa,
sarebbe
ma
non
fantastico.
può,
…
Per i nostri scopi, possiamo dunque ipotizzare che il tratto semantico rilevante
perché l’inversione ipotetica sia possibile è quello [+irreale], e che
l’interpretazione controfattuale sia derivata da quella irreale, in particolare
attraverso l’uso del tempo passato, come vedremo in dettaglio nella sezione
5.2. Al contrario, i casi di inversione con periodi ipotetici della realtà sarebbero
un fenomeno diverso, che non dipende dal fatto di comparire nella protasi di un
periodo ipotetico.
3. L’inversione in russo
Il russo offre una conferma di questa interpretazione dei fatti discussi da
Iatridou ed Embick, in quanto le frasi ‘aggiunto’ con verbo in prima posizione
non ricevono obbligatoriamente un’interpretazione di protasi di periodo
ipotetico.
5
(9)
a.
pridet Vanja, ja ujdu.
venire.fut.3s V. io andare.fut.1s
b.
esli pridet Vanja...
“Se viene V., me ne vado.”
b’.
kogda pridet Vanja...
“Quando viene V…”
b’’.
? iz-za togo čto pridet Vanja...
“Poiché viene V…”
Tuttavia, se il verbo nella frase aggiunto è [+irreale], ovvero se è marcato dalla
particella-ausiliare by, la frase deve ricevere l’interpretazione ipotetica.
(10)
a.
skazal by Vanja pravdu, my ponjali by.
dire.pass.m.s by V. verità.acc noi capire.pass.p by
“Se V. avesse detto la verità, avremmo capito.”
b.
esli by Vanja skazal pravdu...
b’.
*kogda by Vanja skazal pravdu…
Questi fatti mostrano chiaramente che l’inversione ipotetica richiede una
interpretazione irreale: infatti solo nel caso in cui l’interpretazione irreale sia
marcata dalla particella by la frase con inversione è non ambigua, e riceve
l’interpretazione di protasi di un periodo ipotetico. Viceversa, i casi di inversione
con un verbo all’indicativo possono avere diverse interpretazioni, e sono da
spiegare in maniera diversa. Noi proponiamo che siano un caso di ellissi del
complementatore, seguendo l’opinione di Franks (1995, 308): “discourse
recoverable elements may be freely elided”. A conferma di questa analisi,
facciamo notare che in russo l’inversione ipotetica con un verbo all’indicativo
risulta impossibile in casi come il seguente, con un verbo transitivo e un ordine
verbo–soggetto–oggetto.
(11)
*dumaet on èto, on ne prav.
pensare.pres.3s lui questo lui NEG nel.giusto
“Se pensa questo, ha torto.”
Questa restrizione non si trova nel caso in cui il verbo sia accompagnato dalla
particella by, ossia nel caso in cui la frase sia marcata come [+irreale]. Questa
6
differenza si può spiegare solo ipotizzando che nei periodi ipotetici indicativi non
sia ammessa l’inversione ipotetica vera e propria. Allo stesso modo, se
prendiamo in considerazione i casi di ordine apodosi-protasi, si osserva che
solo protasi con il verbo [+irreale] sono ammesse alla fine del periodo ipotetico.
(12)
a.
my ponjali by, skazal by Vanja pravdu.
b.
*ja ujdu, pridet Vanja.
Possiamo dunque concludere che in russo l’inversione ipotetica è possibile solo
in presenza della particella by, e quindi del tratto semantico [+ irreale]. In questo
lavoro lasciamo aperta la domanda se il legame tra inversione ipotetica e
interpretazione irreale sia valido in generale per tutte le lingue che hanno
l’inversione nelle protasi, come ipotizzato nella sezione precedente. Facciamo
solo brevemente notare che il tratto [+irreale] sembra corrispondere a un
particolare tipo di modalità, una categoria semantica che, come sappiamo è
sistematicamente rappresentata nella sintassi delle lingue del mondo, e che
quindi può avere come realizzazione anche l’inversione dell’ordine soggetto –
verbo. Viceversa, la nozione di ‘realtà’, quale è usata nell’espressione di
“periodo ipotetico della realtà”, non sembra corrispondere a nessuna nozione
semantica specifica, bensì alla interpretazione di default di diversi tratti
semantici, quali il tempo e il modo. Non è dunque sorprendente che questa
nozione non sia marcata da un fenomeno sintattico quale l’inversione.
4. Analisi
Prima di approfondire ulteriormente la nostra analisi sul rapporto tra by e
l’inversione ipotetica occorre presentare alcuni altri fatti rilevanti e chiarire alcuni
aspetti dell’approccio teorico che intendiamo adottare nelle sezioni successive.
4.1 Inversione e movimento del verbo
L’inversione ipotetica viene spesso associata ad altri fenomeni sintattici,
collegati a specifici tipi frasali, in cui si osserva l’ordine verbo-soggetto. In
7
ambito italoromanzo, per esempio, Benincà (1989) e Munaro (2010) hanno
mostrato come l’enclisi del pronome soggetto2 in veneto e friulano compaia in
quattro tipi di frase: le frasi interrogative principali (comprese quelle usate come
esclamazioni o domande retoriche), le protasi dei periodi ipotetici non della
realtà (si tratta quindi di inversione ipotetica), le frasi ottative e le strutture
disgiuntive con valore concessivo (il tipo “che sia ricco o che sia povero…”). In
tutti questi casi, la comparsa del verbo a sinistra del soggetto, ovvero in una
posizione non canonica per una lingua SVO, è interpretabile come uno dei
meccanismi previsti dalla grammatica per codificare questi tipi frasali e
distinguerli così dalle corrispondenti frasi dichiarative. Nel quadro che
adottiamo, la derivazione dell’ordine marcato VS è un caso di movimento del
verbo attraverso la struttura frasale a una posizione gerarchicamente più alta.
Più precisamente, si assume che il verbo flesso occupi la stessa posizione che
in altri contesti viene occupata dal complementatore (se o che in italiano, if o
that in inglese, esli o čto in russo; cfr. Chomsky 1995 sull’analisi del movimento
“I-to-C” nel quadro della grammatica generativa attuale). Per esemplificare
l’opposizione tra interrogativa principale e dichiarativa selezionata in inglese si
può osservare il seguente esempio. Il verbo nel primo caso e il
complementatore nel secondo occupano, alla fine della derivazione, la stessa
posizione strutturale, qui indicata come C°.
(13)
a.
[C°is [John [is [at home]]]]?
è J. è a casa
“J. è a casa?”
b.
you say [C° that [John [is [at home]]].
tu dici che J. è a casa
“Dici che J. è a casa.”
Come vedremo, alcuni aspetti di questa analisi possono essere ulteriormente
affinati. Prima di sviluppare questo approccio, ci sono due precisazioni da fare.
Per prima cosa, il movimento del verbo alla periferia sinistra della frase è in
2
Rimandiamo a Munaro (2010) per una discussione più approfondita dell’enclisi dei pronomi
soggetto nei dialetti italiani settentrionali come fenomeno equivalente all’ordine lineare verbosoggetto lessicale.
8
parte diverso da altri tipi di movimento che si ipotizzano in sintassi, come il
movimento di wh o la topicalizzazione: questi ultimi, infatti, sono movimenti di
sintagma, mentre il verbo si muove come testa di sintagma (rimandiamo a
Roberts (2011) per tutti gli aspetti teorici del movimento di testa); in secondo
luogo, la necessità del movimento nella codifica dei tipi di frase viene in genere
formalizzata assumendo che vi siano dei tratti grammaticali collegati alla forza
frasale che devono essere attivati nella periferia sinistra di una frase perché
essa possa essere associata a un determinato tipo frasale. Il movimento del
verbo è uno dei mezzi a cui le lingue naturali possono ricorrere per attivare tali
tratti (un altro mezzo, per esempio, è l’inserimento di specifici elementi
funzionali, come le particelle frasali). Come discuteremo in seguito, limitandosi
agli strumenti di analisi appena delineati non è possibile rendere conto di alcuni
aspetti dell’inversione ipotetica, in particolare della sua opzionalità.
4.2 La struttura fine della periferia sinistra e by
Come abbiamo visto nella sezione 3., in russo l’inversione ipotetica è
strettamente collegata alla presenza della particella by, ovvero al tratto modale
[+irreale]. Analizzando la protasi dei periodi ipotetici con il tratto [+irreale] senza
inversione, si nota che la particella compare di norma immediatamente alla
destra del complementatore ipotetico esli.
(14)
esli by ja znal, ja otvetil by.
se by io sapere.pass.m.s io rispondere.pass.m.s by
“Se lo avessi saputo, avrei risposto” / “Se lo sapessi, risponderei.”
Tuttavia, il russo parlato ammette anche altre possibilità; by può comparire
dopo il soggetto o dopo il verbo e opzionalmente può essere raddoppiata: una
particella compare dopo esli, l’altra in una delle altre due posizioni.
(15)
a.
esli ja by znal…
b.
esli ja znal by…
c.
esli by ja by znal…
d.
esli by ja znal by…
9
Il raddoppiamento di by è una delle proprietà di questa particella che si può
osservare in molti tipi frasali (Franks & King 2000). In Damonte e Garzonio
(2010) abbiamo preso in esame i casi di raddoppiamento di by nelle semplici
dichiarative con il tratto [+irreale] (equivalenti alle dichiarative al condizionale in
italiano) e nelle ottative, oltre ai casi in cui compare by all’interno di una frase
introdotta dal complementatore modale čtoby (si noti che “irreale”, come mostra
questo caso, può corrispondere anche a “non ancora realizzato”; cfr. anche
Brecht 1977):
(16)
a.
ja by pošel by v teatr.
io by andare.pass.m.s by a teatro
“Andrei a teatro.”
b.
(mog by ja) pojti by v teatr!
potere.pass.m.s by io andare by a teatro
“Potessi andare a teatro!”
c.
nado čtoby ty pošel by v teatr.
bisogna che.by tu andare.pass.m.s by a teatro
“Bisogna che tu vada a teatro.”
Nell’analisi che abbiamo proposto in Damonte e Garzonio (2010) abbiamo
considerato questi casi di raddoppiamento come un’opzione ammessa nel
russo parlato di lessicalizzare il tratto [+irreale] in due livelli diversi della
struttura frasale, ovvero a livello della flessione verbale (la particella più a
destra) e a quello del sistema della periferia sinistra (la particella più a sinistra,
che arriva a incorporarsi sul complementatore nel caso delle subordinate
modali, dando čtoby). L’ipotesi può essere rappresentata con una semplice
formalizzazione, in cui indichiamo con C(omplementizer)P e I(nflection)P le due
proiezioni funzionali:
(17)
…[CP čtoby [IP ty pošel by [v teatr]]]
Si tratta di un caso di concordanza modale (“mood concord”) che si può trovare
nelle lingue naturali (Rivero 1988 ha analizzato in questi termini le subordinate
congiuntive del romeno).
10
Il fatto che vi sia una posizione per elementi che marcano il tratto [+irreale] nella
periferia sinistra della frase costituisce un potenziale problema per un modello
di sintassi formale che analizzi tale porzione della struttura frasale come
un’unica proiezione funzionale (con una sola posizione di testa e una di
specificatore). Infatti, prendendo l’esempio delle protasi non reali del russo,
sorge il problema della posizione delle due teste esli e by a sinistra della
posizione del soggetto. Inoltre, un simile modello della periferia sinistra non
spiega in maniera soddisfacente tutti i dati di quelle lingue in cui l’ordine dei
costituenti può variare con ampia libertà, come il russo, che infatti ammette
costituenti dislocati tra esli by e il soggetto o anche a sinistra di esli (cfr., tra
molti altri, Garzonio 2005 e Dyakonova 2009). Per un’analisi più congruente
adottiamo, dunque, il modello dello “split CP”, ovvero della periferia sinistra
come modulo della struttura frasale composto da più proiezioni funzionali,
proposto da Rizzi (1997) e sviluppato da altri studiosi. In questo modo si può
rendere
conto
del
fatto
che
i
vari
elementi
della
periferia
sinistra
(complementatori, particelle, sintagmi topicalizzati o focalizzati) occupano una
precisa posizione strutturale e compaiono in un ordine lineare fisso o comunque
variabile in modo predicibile. La particella by che si trova immediatamente a
destra di esli occupa la testa di una proiezione modale nella periferia sinistra,
associata in maniera univoca al tratto [+irreale].
(18)
[ esli [ModP [Mod° by]]]
Una volta stabilite queste basi teoriche, si può passare all’analisi dei casi di
inversione.
4.3 L’inversione come movimento di [V by]
Nella loro analisi dell’inversione ipotetica, Iatridou & Embick (1993) sono partiti
dall’idea che la protasi di un periodo ipotetico ha sempre la stessa forma logica
(la struttura che il sistema grammaticale utilizza per l’interpretazione del
significato). In altre parole, il complementatore ipotetico espresso (IF in 19a.) e
il verbo nei casi di inversione (19b.) occupano la stessa posizione e vengono
interpretati in entrambi i casi come un elemento unico (19c.).
11
(19)
a.
IF …V…
b.
Vi …Vi…
c.
Vi/IF …Vi…
Applicando quest’intuizione al russo, alla luce degli strumenti teorici adottati
nelle sezioni precedenti, ci si trova davanti a due possibili soluzioni nell’analisi
delle protasi con inversione. Il russo, a differenza delle lingue prese in esame
da Iatridou & Embick (1993), ovvero inglese e tedesco, ha la possibilità di
esprimere il tratto [+irreale] con la lessicalizzazione di un elemento in due
posizioni diverse nella struttura frasale (opzionalmente in entrambe), la
particella by. Questo vuol dire che nelle protasi con inversione, che di norma
non ammettono il raddoppiamento della particella, il by realizzato può essere
sia la lessicalizzazione della testa modale interna alla flessione (il by “basso”)
sia quella della testa modale nella periferia sinistra (il by “alto”). In questo
secondo caso, sarebbe il verbo da solo a muoversi dalla sua posizione
canonica alla periferia sinistra (dove, seguendo Iatridou & Embick (1993), si può
ipotizzare che vada a occupare la posizione del complementatore esli). Se
invece il by realizzato fosse quello della flessione, si deve assumere che verbo
e particella si muovono come un unico elemento dalla loro posizione all’interno
della frase alla periferia sinistra. I due casi possono essere rappresentati come
segue:
(20)
a.
Vi by …Vi…
b.
[V by]i …[V by]i…
Ci sono almeno due fatti che favoriscono la seconda possibilità. Per prima cosa,
nei casi di inversione verbo e particella non possono essere separati, mentre
nelle protasi senza inversione esli e by, come abbiamo già visto, non devono
necessariamente essere attigui: per esempio, il soggetto può comparire tra i
due elementi.3 L’inseparabilità è uno dei test standard per gli elementi che nel
corso della derivazione sintattica vengono mossi come un elemento unico.
3
In questo caso la spiegazione data dalla teoria dello “split CP” è migliore di quelle di una teoria
con CP unico, in quanto prevede, anche sulla base della comparazione linguistica, una
12
(21)
a.
esli ja by znal, ja otvetil by.
b.
znal by ja…
c.
*znal ja by…
Il secondo fattore che favorisce l’ipotesi che [V by] sia un elemento unico mosso
alla periferia sinistra riguarda l’ordine relativo delle particelle frasali. In
particolare, ci interessa l’ordine di by e della particella že (Padučeva 1987).
Anche se la cooccorrenza delle due particelle nella protasi di un periodo
ipotetico rende la frase marginale (probabilmente perché le funzioni discorsuali
di že non sono perfettamente compatibili con il tratto [+irreale] e, più in
generale, perché aggiungere a una condizione, posta dalla protasi, elementi del
livello discorsuale indebolisce in qualche misura l’espressione di tale
condizione), si osserva una chiara differenza tra le protasi con esli e quelle con
inversione. Infatti, le protasi con esli ammettono entrambi gli ordini delle
particelle, mentre quelle con inversione solo l’ordine by-že.
(22)
a.
? esli že by on znal (by) pravdu, on otvetil by.
se že by lui sapere.pass.m.s by verità.acc lui rispondere.pass.m.s by
“Se proprio sapesse la verità, risponderebbe.”
“Se proprio avesse saputo la verità, avrebbe risposto.”
b.
*? esli by že on znal (by) pravdu, on otvetil by.
c.
znal by že on pravdu, on otvetil by.
d.
*znal že by on pravdu, on otvetil by.
L’analisi della sintassi di že va oltre gli scopi di questo contributo; tuttavia, per il
nostro esame è necessario chiarire alcuni punti. Tale particella ha diverse
funzioni, tutte comunque collegate al piano discorsuale. Per esempio, può
marcare certi aspetti della valutazione del parlante riguardo al contesto
dell’enunciato, o, in modo più specifico, riguardo al costituente su cui si cliticizza
(un sintagma dislocato o anche un elemento wh). In ogni caso, si tratta di una
particella clitica della periferia sinistra e i consueti test sintattici (impossibilità di
occorrenza in isolamento, impossibilità di focalizzazione, etc.) indicano che si
posizione di topic per i costituenti dislocati, anche i soggetti, a sinistra degli elementi modali ma
a destra dei complementatori.
13
tratta della testa di una proiezione funzionale. Poiché l’ordine že-by è più
frequente nelle protasi con esli (17 occorrenze contro 5 nel Corpus nazionale
del russo (Национальный корпус русского языка)) assumiamo che la
proiezione di cui že è testa sia collocata più in alto di quella modale proiettata
da by. Nella seguente struttura abbiamo indicato tale proiezione come TopicP,
ma si tratta ovviamente di una semplificazione poiché è evidente che la
presenza di že non marca solo l’espressione di un topic ma anche quella di
ulteriori tratti interpretativi (probabilmente valutativi ed evidenziali).
(23)
[Conditional° esli [TopicP [Topic° že ][Modal° by ]]]
L’ordine opposto by-že, meno accettabile ma comunque grammaticale, è
derivabile da movimenti interni alla periferia sinistra. Tale ordine, però, è non
solo ammesso, ma è anche l’unico possibile nel caso di inversione ipotetica.
Questo, oltre a essere un chiaro indizio che tale costruzione è derivata
mediante un processo in sintassi, è anche una prova che verbo e particella by
sono in questo caso un elemento unico, mosso da una posizione più incassata
nella struttura della frase.
4.4 Interazione con i topic
Dopo aver chiarito che l’inversione ipotetica in russo va interpretata come
movimento dell’elemento complesso [V by] alla periferia sinistra della frase, è
possibile esaminare più in dettaglio alcuni indizi sulla sua posizione in tale
modulo. Munaro (2010) ha analizzato alcuni esempi in italiano che mostrano
come la dislocazione a sinistra sia impossibile in protasi con inversione.
Secondo la sua analisi (si veda anche Haegeman 2004; 2007) la
topicalizzazione (ovvero la dislocazione a sinistra) è bloccata dal movimento del
verbo alla posizione del complementatore nella periferia sinistra.
(24)
a.
non avesse (mia sorella) superato gli esami finali, (allora) avrebbe
potuto ritentarli.
b.
?? non li avesse, gli esami finali, (*mia sorella) superati, (allora)
avrebbe potuto ritentarli.
14
c.
*gli esami finali non li avesse (mia sorella) superati, (allora)
avrebbe potuto ritentarli.
Il russo, tuttavia, non presenta incompatibilità di questo tipo.
(25)
takie slova ne skazal by Vanja, nikto ne sporil by.
tali parole NEG dire.pass.m.s by V. nessuno discutere.pass.m.s by
“Se V. non avesse detto tali parole, nessuno discuterebbe.”
A un esame più attento, si nota comunque che [V by] deve seguire elementi
topicalizzati. Infatti, una frase con soggetto espresso e un costituente dislocato
tra di esso e [V by] risulta agrammaticale.4
(26)
*ne skazal by takie slova Vanja…
Anche in questo caso si osserva una sostanziale differenza rispetto alle protasi
con esli: infatti, se non c’è inversione, i topic seguono esli e solo marginalmente
lo possono precedere.
(27)
a.
esli by takie slova Vanja ne skazal (by)…
b.
?? takie slova esli by Vanja ne skazal (by)…
Alla luce di esempi come questi, si può ipotizzare che la posizione di [V by] sia
più in basso nella struttura frasale rispetto a quella del complementatore esli, e
che le due proiezioni funzionali che contengono questi elementi siano separate
da una o più proiezioni di topic. I casi in cui si osserva un topic più in alto di esli
potrebbero essere casi di topic sospesi (“hanging topics” o “nominativi
pendentes”), che, come hanno mostrato ripetute analisi comparative,
precedono sempre tutti gli altri costituenti frasali. Queste osservazioni possono
essere formalizzate nel modo seguente:
(28)
[HTopic [Conditional° esli [TopicP [ModalP [V by]…]
4
La frase può parzialmente migliorare se il soggetto è preceduto (e preferibilmente seguito) da
una pausa intonativa. Questo, però, pare indicare che si tratti di un caso di inserimento
parentetico del sintagma nominale soggetto, per cui si tratta probabilmente di un caso di
elisione di esli e non di inversione ipotetica, come si vedrà in seguito.
15
Utilizzare un quadro teorico con una periferia sinistra “scissa” ci ha permesso di
mostrare come in russo l’inversione ipotetica non comporti il movimento del
verbo alla posizione di esli, ma piuttosto il movimento del verbo più by
dall’interno della frase alla stessa posizione modale di by quando viene inserito
nella periferia sinistra. Si noti anche che nelle protasi con esli il
complementatore può essere separato dalla particella by da un topic o anche
da un sotto-costituente estratto da un topic:5
(29)
a.
? esli takie slova by Vanja ne skazal (by)…
b.
esli takie by slova Vanja ne skazal (by)…
Questa possibilità non è ammessa nelle protasi senza esli, il che è un’ulteriore
prova del fatto che verbo e particella costituiscono un elemento unico e si
devono muovere insieme.
(30)
a.
*takie slova by ne skazal Vanja…
b.
*takie by slova ne skazal Vanja…
L’interazione dell’inversione con gli elementi topicalizzati è utile anche per
spiegare i casi in cui esli è assente nella protasi, ma l’ordine standard SV(O)
viene mantenuto.
(31)
Ivan znal by pravdu, otvetil by.
I. sapere.pass.m.s by verità.acc rispondere.pass.m.s by
“Se I. avesse saputo la verità, avrebbe risposto.”
Questo tipo di costruzione è impossibile nel caso in cui il soggetto sia un
quantificatore parola (per esempio nikto ‘nessuno’).
stato mostrato (si veda
Rizzi 1997 per una discussione) che i topic non possono essere quantificatori
parola a meno che non ricevano interpretazione specifica. Questo suggerisce
che nei casi in cui manca esli e il soggetto precede il verbo quest’ultimo non sia
5
Non ci occuperemo qui in dettaglio delle differenze tra i casi in cui i topic compaiono dopo esli
by e quelli in cui si trovano tra complementatore e particella. Rizzi (1997) ha proposto
l’esistenza di due posizioni per i topic nella periferia sinistra, ma non si può escludere che
anche la particella modale si muova nel corso della derivazione.
16
nella sua posizione canonica (lo specificatore della flessione) ma sia un topic
(anche gli aspetti intonativi appoggiano questa soluzione).
(32)
a.
[Topic Ivan] znal by pravdu, otvetil by.
b.
*[Topic nikto] ne skazal by, my ne uznali by.
nessuno NEG dire.pass.m.s by noi NEG sapere.pass.p by
“Se nessuno l’avesse detto, noi non lo avremmo saputo.”
Quindi, anche in questi casi si è probabilmente di fronte a occorrenze di
inversione ipotetica, con la differenza, rispetto ai casi standard, che il verbo e by
si sono mossi alla periferia sinistra ma la posizione del soggetto non contiene
un elemento realizzato fonologicamente (utilizzando la terminologia generativa
del quadro ‘Government and Binding’ possiamo dire che contiene un pro,
ovvero un soggetto nullo, una possibilità parametricamente ammessa dal
russo).
(33)
Ivan, znal by pro pravdu…
5. Sulle funzioni dell’inversione ipotetica
Esaminando l’opzionalità dell’inversione ipotetica, Iatridou & Embick (1993)
formulano alcune ipotesi sulla funzione di questa costruzione. In particolare, si
concentrano sul rapporto tra inversione ipotetica e avverbi focalizzatori (come
solo, anche, perfino). Uno dei punti centrali della loro analisi è che in lingue
come l’inglese o il nederlandese le protasi con inversione, a differenza di quelle
con complementatore espresso, non ammettono la presenza di tali avverbi.
(34)
a.
only if Peter had come would Susan have left.
“Solo se P. fosse venuto, S. sarebbe partita.”
b.
*only had I thought that he was sick would I have called him.
“*solo avessi pensato che era malato, l’avrei chiamato.”
Sulla base di questi fatti i due autori ipotizzano che l’inversione abbia a che fare
con il focus e che il movimento del verbo sia da collegare a fattori di
17
prominenza enfatica. In altre parole, l’inversione non sarebbe in realtà
opzionale, ma avebbe funzioni di tipo discorsuale. Il russo, tuttavia, non
presenta particolari problemi di compatibilità tra avverbi focalizzatori e
inversione.
(35)
a.
tol’ko esli by ja znal, ja otvetil by.
solo se by io sapere.pass.m.s io rispondere.pass.m.s by
“Solo se l’avessi saputo, avrei risposto.”
“Solo se lo sapessi, risponderei.”
b.
esli by tol’ko ja znal…
c.
tol’ko znal by ja…
d.
znal by tol’ko ja…
Va sottolineato che (35a.-b.) non sono esattamente sinonime di (35c.-d.). Nelle
prime due l’avverbio modifica la restrizione del periodo ipotetico (solo se x,
allora y), nelle seconde due esso attiva un tipo di interpretazione valutativa (se
x (e vorrei x), allora y). Inoltre, questa interpretazione è opzionalmente possibile
anche per (35b). Rimane, comunque, il fatto che focus e inversione ipotetica
non si escludono a vicenda in russo. Inoltre, alla luce di esempi come il
seguente, si può ipotizzare che la posizione raggiunta da [V by] sia più in alto di
quella normalmente occupata dai focus all’interno della periferia sinistra (cfr.
Rizzi 1997). Questa interpretazione dei fatti prevede di considerare come focus
nel senso di Rizzi (1997) quei costituenti che vengono enfatizzati con
l’intonazione (qui indicata in maiuscolo) e anteposti al soggetto e al verbo nelle
cosiddette “emotive sentences” (Yokoyama 1986; King 1995).
(36)
skazal by PRAVDU Vanja, my ne sporili by.
“Se V. avesse detto la VERITÀ, noi non discuteremmo.”
5.1 [V by] come testa sintattica
Prima di avanzare la nostra proposta riguardo alla funzione grammaticale
dell’inversione ipotetica, è necessario chiarire la natura sintattica dell’elemento
complesso ‘verbo più particella’. Ci sono due possibili risposte. [V by] può
18
essere un costituente complesso, quindi una struttura massimale (XP), oppure
una testa complessa (formata mediante aggiunzione del verbo a sinistra della
particella). La prima possibilità è particolarmente problematica, poiché non è
chiaro come tale elemento possa muoversi alla periferia sinistra senza suscitare
effetti di minimalità con il soggetto. Seguiremo quindi la seconda possibilità,
cercando di esaminare la formazione della testa complessa [V by]. Nelle
correnti analisi sulla struttura interna della flessione in russo c’è un sostanziale
accordo sul fatto che il verbo non sale tanto. A differenza di lingue come
l’italiano, in cui il verbo raggiunge la proiezione di tempo (TP), ovvero la
posizione più alta nella flessione, si assume che in russo il verbo raggiunga una
proiezione di aspetto (AspP), strutturalmente più bassa (si veda Bailyn 1995;
per il quadro generale sulla struttura interna della flessione nell’ambito della
struttura frasale, rimandiamo a Cinque 1999). In particolare, Gribanova (2008),
usando test di ellissi del VP, ha proposto che i verbi siano localizzati in una
posizione aspettuale tra TP e vP, ovvero la proiezione più alta del campo
flessionale e il limite del campo argomentale/tematico.
(37)
[TP [AspP Vi [vP Vi ]]]
Adottando questa analisi, è possibile espanderla alle frasi che presentano la
particella by. La nostra proposta è che nelle frasi con il tratto [+irreale] la
particella by lessicalizzi la testa di una proiezione modale nella struttura della
flessione.
(38)
[CP [TP [ModP by [AspP [vP V ]…]
Nel corso della derivazione il verbo sale fino alla sua posizione standard e
successivamente si aggiunge alla sinistra di by. Quanto fino a qui delineato è
applicabile ai verbi al passato (più precisamente alle forme in –l), mentre
preferiamo non trattare le forme con accordo di tipo personale, che potrebbero
avere una derivazione diversa e comunque non sono qui rilevanti perché
incompatibili con la particella by.
(39)
[CP [TP [ModP Vi+by [AspP Vi [vP Vi ]…]
19
Questa analisi prevede che [V by] siano sempre una testa complessa e predice,
dunque, che si comportino come una testa anche nel corso di processi
successivi, come il movimento alla proiezione modale in periferia sinistra, che
produce a livello lineare l’inversione ipotetica.
5.2 Il rapporto con la controfattualità
In questa sezione mostreremo come l’analisi condotta fino a questo punto
possa
rendere
conto
anche
di
alcuni
aspetti
interpretativi
peculiari
dell’inversione ipotetica in russo, oltre a chiarirne le funzioni grammaticali. Un
fatto che consideriamo molto rilevante per la nostra analisi è l’impossibilità di
cancellare la controfattualità semantica nelle protasi con inversione nei periodi
ipotetici non indicativi (si veda per un’analisi all’interfaccia sintassi-semantica
Bhatt-Pančeva 2006).
(40)
# had he broken his leg in his childhood, which, in fact, he did, he
would have exactly this type of scar.
“Se si fosse rotto la gamba nell’infanzia, cosa che effettivamente
ha fatto, avrebbe esattamente questo tipo di cicatrice.”
In altre parole, una condizione fornita da una protasi [+irreale] con inversione
non può essere contraddetta, altrimenti la frase risulta non accettabile sul piano
della conoscenza contestuale degli interlocutori. Questo non accade nelle
protasi canoniche, con complementatore ipotetico espresso. Il russo conferma
queste generalizzazioni:
(41)
a.
a.
esli by on byl bol’nym, u nego byla by temperatura…i raz
ona u nego est’, on bol’noj.
b.
byl by on bol’nym, u nego byla by temperatura…# i raz ona
u nego est’, on bol’noj.
“Se fosse malato, avrebbe la febbre…e dato che ce l’ha, è
malato.”
20
Questi dati trovano una spiegazione adeguata nell’ipotesi che abbiamo
formulato. Infatti, poiché la controfattualità richiede tipicamente la collocazione
dell’evento nel passato (con la possibile eccezione degli stativi), si può supporre
che nel caso delle protasi con inversione il tratto temporale di passato sia attivo.
Questo va ricollegato al movimento di [V by] dalla proiezione aspettuale (più in
basso di quella temporale) alla proiezione modale in CP: la testa complessa si
muove ciclicamente e passa quindi anche attraverso la testa della proiezione
funzionale temporale, attivando il tratto [+passato]. Quest’analisi può essere
rappresentata nel modo seguente:
(42)
[TopicP [ModP [Vj by]i [TP [Vj by]i [ModP [Vj by]i [AspP Vj [vP Vj]…]
Prova ulteriore è data dal fatto che in un periodo ipotetico con inversione nella
protasi, l’apodosi non può normalmente essere una frase interrogativa, il che
può essere spiegato dalla controfattualità della condizione (per cui la domanda
risulta accettabile solo nel contesto in cui gli interlocutori sanno già che tale
condizione non si è verificata).
(43)
a.
esli by on skazal pravdu, ty poveril by?
se by lui dire.pass.m.s verità.acc tu credere.pass.m.s by
“Se dicesse la verità, ci crederesti?”
b.
#skazal by on pravdu, ty poveril by?
6. Conseguenze della proposta e conclusioni
I dati che abbiamo trattato per il russo mostrano che l’inversione (e forse il
movimento del verbo a CP in generale) è indipendente dal movimento del verbo
a T(ense). Nella nostra analisi questo è spiegato dall’idea che l’inversione
riguardi il tratto [+irreale] lessicalizzato dalla particella by. L’analisi predice che
nelle lingue flessive solo le forme verbali [+irreali] possano comparire in contesti
di inversione ipotetica. Un fenomeno a cui abbiamo accennato è che le
particelle del russo si possono agglutinare; più precisamente, sembra che le
particelle come by si agglutinino, almeno in alcuni casi, al verbo anche se non
sono morfemi legati. Questa ipotesi deve essere verificata con le altre particelle,
21
specialmente že, che può cooccorrere con by in contesti di inversione. La
concordanza modale, come proposto in origine da Rivero (1988) e più
recentemente per il russo da Damonte e Garzonio (2010), è indispensabile per
l’analisi presentata, dato che garantisce il corretto ordine lineare delle particelle
nelle frasi con inversione. Infine, la nostra ipotesi ha delle conseguenze per
l’analisi delle frasi al passato in russo, nel senso che assumiamo che nelle frasi
senza inversione il verbo non si muova a T. Questo, a sua volta, fa scaturire il
problema della codifica del tratto [+passato] nelle frasi senza inversione. Una
possibilità che andrà esplorata in futuro è che il tratto sia attivato da un ausiliare
nullo.
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