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2007, Marco Gastini: Immagini, Forme e Natura delle Alpi
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Marco Gastini: Immagini, Forme e Natura delle Alpi, Electa, Milano. IBSN: 8837058425
118 species of Valle Camonica and Valle di Scalve are reported with ecological bioindication index and pictures.
in V. Cazzato, P. Cornaglia (eds.), Viaggio nei Giardini d’Europa, da Le Nôtre a Henry James, cat. mostra Reggia di Venaria (TO) 5 luglio - 20 ottobre 2019, Venaria Reale 2019, p. 319, 2019
Experiencing the Landscape in Antiquity 2, 2022
The upper Lagarina valley, as the southern sector of the Adige valley is best known, has always played a fundamental role within the Alpine communications system. Therefore, it is not a coincidence if archaeological data testify a human presence since prehistoric times; a presence which seems to have found a special pole of attraction in the area of the present-day city of Rovereto, likely heir to a Roman vicus established where Vallarsa and Adige valleys meet and, above all, to the Lombard civitas of Lagaris, by which the valley got its name. With this paper we therefore want to propose an integrated reading of the contemporary landscape, trying to detect the traces referable to its most ancient structuring and to understand its evolution over time. Starting from the landscape as we perceive it today, and through a diachronic reading of both anthropic and natural features that define its current appearance, we try to identify the different actions that over time, between Late Iron Age and Lombard period, were responsible for its definition. Particular attention is paid to the analysis of the current road network, the axes of which constitute the anthropic morphology that most strongly affects the landscape shaping.
Catalogue, 2020
Immagini di altalene in un mondo cangiante, in Veronica Montanino, RAMI, Musei di Villa Torlonia, Casino Nobile 14 ottobre 2020 – 28 marzo 2021, catalogo della mostra a cura di M.G. Tolomei -ROMA CAPITALE SOVRINTENDENZA CAPITOLINA AI BENI CULTURALI . Testi di Annapaola Agati, Maria Grazia Tolomeo, Anna Maria Panzera, Anna Simone, Emma Ercoli. Organizzazione Studio d’ Arte Campaiola, Roma Allestimento Sauro Radicchi, Roma
Nei primi anni del Duecento, la decorazione del portale centrale ( ) della cattedrale di Sens venne organizzata, nella zoccolatura, sulla base di un programma decorativo al quale è stata sempre riconosciuta una marcata originalità 1 . Consiste in quarantotto formelle, distribuite su due file di dodici per ogni lato della strombatura, secondo un andamento digradante. La singolarità dell'insieme però non è data tanto dalla soluzione architettonica, quanto dai contenuti delle singole formelle. Sulla destra, le dodici della fila superiore sviluppano il tema dei mesi, muovendo dall'interno verso l'esterno e individuandone ciascuno sulla base della tradizionale iconografia legata al lavoro e alle attività contadine imposte dal ritmo delle stagioni. Al di sotto si snodano dodici formelle i cui contenuti non sempre sono di facile identificazione, anche a causa del pesante degrado della superficie lapidea. In ogni caso, in termini generali, è possibile individuare due formelle iniziali dedicate al tema del mare, visto che rappresentano un ragazzo che cavalca un delfino e una sirena. A queste fanno seguito altre formelle in cui, accanto a scene nelle quali si possono forse riconoscere, anche se ambiguamente, dei riferimenti alle storie bibliche di Davide, si sviluppano temi di lotta e di giuoco, visti in termini di passatempo e di vita cavalleresca, accanto a una possibile immagine allegorica della terra 2 . Dall'insieme balza subito evidente che non vi sono corrispondenze dirette tra le singole formelle, nel senso che i soggetti rappresentati in quelle soprastanti si colleghino in qualche modo, volta per volta, alle tematiche sottostanti o viceversa e che dunque vi è soltanto un valore simbolico espresso, in opposizione tra loro, dalle intere sequenze. Nel caso specifico è abbastanza ovvio cogliere una contrapposizione tra l'ordinato e virtuoso mondo del lavoro, rappresentato dalla sequenza dei mesi, e la dispersiva inutilità delle azioni descritte nelle scene sottostanti, sintomatiche di una condizione umana che si sottrae alla dura legge dell'impegno quotidiano.
Narrare la tragedia. Nel centenario della nascita di P. Levi, 2021
È mala sorte: ti carbonizzino braci, tetro salame Ettore evitava le madame lavative e rotte O soci, troverò la causa, la sua: calore vorticoso Il livido sole, poeta ossesso, ateo, peloso di villi Erede, sodo sedere. Archivio privato Eugenio Gentili-Tedeschi, Milano Alberto Cavaglion 1. Piantabibini, Ettore e altre figure reversibili 1 Barbamiclín era un semplice; in Acqui veniva rispettato e protetto, perché i semplici sono figli di Dio e non dirai loro "raca". Però lo chiamavano Piantabibini, da quando un rashàn (empio) si era preso gioco di lui facendogli credere che i tacchini ("bibini") si seminano come i peschi, piantando le penne nei solchi, e crescono poi sui rami. Del resto il tacchino aveva un posto curiosamente importante in questo mondo famigliare arguto, mite ed assestato: forse perché, essendo presuntuoso, goffo e collerico, esprime le qualità opposte e si presta a divenire uno zimbello.
2019
Paul Guichonnet è un profondo conoscitore del mondo alpino e un punto di riferimento degli studi sulla montagna, la cui esperienza ha fornito le coordinate per orientare questo dialogo dedicato alla ricostruzione storica e geografica delle due civiltà: alpina e appenninica. Un dialogo sul tema «Le Alpi incontrano gli Appennini», reso possibile dalla disponibilità del geografo-storico Guichonnet, in grado di scavare nella formazione di un pensiero e delle relative politiche sulla montagna. Una politica territoriale che nel tempo non ha sempre dimostrato di sapere che parlare di Alpi e di Appennini significa confrontarsi con un ostacolo, una barriera che rende la penisola italiana un frammento nel Mar Mediterraneo, ma anche disporre di una naturale liaison e connessione di due versanti, Adriatico e Tirrenico.
La Lessinia - Ieri Oggi Domani. Quaderno culturale, 2020
Ciottoli e “fossili esotici” inclusi nei calcari del Giurassico e del Cretacico: un interessante problema paleogeografico e paleontologico.
INDICE 1 SINOSSI 5 2 FORME CAOTICHE 7 2.1 Il rapporto fra opera e caos 7 3.3.5 L'irreversibilità del tempo 38 3.4 La mappa logistica: il diagramma di biforcazione 39 3.4.1 Comportamenti dipendenti da λ 40 3.4.2 Comportamenti dipendenti da X 47 3.4.3 Le costanti di Faigenbaum 48 4 IL CAOS E IL COMPUTER: UN USO ARTISTICO 51 4.1 L'elaborazione di un programma grafico/musicale per capire il caos 53 4.2 L'equazione logistica con il software Pure Data 59 4.2.1 Alcuni casi particolari 62 5 CONCLUSIONI 69 BIBLIOGRAFIA 5
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In: Deutsch, R. and Lemaire, A. eds. Gabriel Tell this Man the Meaning of his Vision: Studies in Archaeology, Epigraphy, Iconography and the Biblical World in Honor of Gabriel Barkay, 2024
Jurnal Keamanan Nasional
Anuario Colombiano de Historia Social y de la Cultura, 2024
Cologne, University of Cologne, March 2019, 40 p. (FEUTURE Synthesis Paper), 2019
International Journal of Environmental Research and Public Health
Bridging Tourism Theory and Practice
Вестник МГУ. Серия 9. Филология. № 5., 2013
Putri Wandini, Fahrul Ulum Feriawan, Artika Hazra Harahap, 2024
International Journal of Reproductive Medicine, 2017
Anticancer research, 2013
Prosiding Seminar Hasil Penelitian dan Pengabdian Masyarakat, 2021
DOAJ (DOAJ: Directory of Open Access Journals), 2017
Journal of evolution of medical and dental sciences, 2016
Revista de Medicina de Laboratorio
Journal of Radioanalytical and Nuclear Chemistry, 2021
Journal of Computational and Applied Mathematics, 2014