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L'area archeologica di Ad-Novas, rinvenuta già nel 1969, si colloca ad Ovest della moderna città di Cesenatico a ca. 30 Km a Sud di Ravenna . Le indagini archeologiche iniziate nel 2006 hanno portato alla luce varie fasi di insediamento, la più antica attribuibile al I secolo a.C.. Successivamente si registra la costruzione di una strada glareata, di una mansio/statio, lo scavo del canale Fossatone (databile al I-II sec. d.C.) e il possibile sviluppo di un mercato nel III secolo (Sami 2011). Appartiene invece alla fine del IV-V secolo una fase di ristrutturazione degli edifici scoperti lungo la strada glareata, che vengono poi intenzionalmente demoliti agli inizi del V secolo per fare posto a un insediamento costituito di capanne. I materiali vitrei e ceramici sembrano estendere la vita di questo centro fino alla fine del VI secolo, forse anche fino agli inizi del VII anche se il dato non è coadiuvato da attestazioni monetali del periodo Ostrogoto e Bizantino.
Economia e Territorio. L’Adriatico centrale tra tarda Antichità e alto Medioevo, 2019
In April 2006, the University of Leicester (UK), in collaboration with the Museo della Marineria of Cesenatico and the Soprintendenza ai Beni Archeologici dell\u2019Emilia-Romagna carried out a pilot project, consisting in the opening of four test pits at the site of Ca\u2019 Bufalini, with the aim of establishing the role of Cesenatico in the Adriatic sea. In this paper will be presented the glass finds recovered during the campaign 2006 and from the Trench 20, excavated in 2011. The main forms identified are dating from the 4th to the 6th century AD and belong at few typologies of beakers (like types Isings 96, 106 and 109) and bowls (especially Isings 117 and some others typologies with rim refolded toward the outside). Few fragments are also identified like lamps Isings 134 and only one element can be associated at the wineglass form Foy 23 (6th \u2013 7th century AD). Some fragments are also identified like a few typologies of bowls, bottles and unguentaria from the Roman perio...
Annali Aretini XXIV (2016), 2017
IT. Nell'articolo l'autore affronta con approccio monografico il tema della moneta coniata dai Vescovi e dal Comune di Arezzo in epoca medievale.
Archeologia e antropologia in dialogo. Lo scavo nella Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo di Nosedo (Atti dell’incontro di studio, Milano, 17 dicembre 2014), a cura di F. MATTEONI, S. LUSUARDI SIENA, Milano 2017, pp. 49-54., 2017
RIVISTA ITALIANA DI NUMISMATICA E SCIENZE AFFINI , 2020
The coins that were found in the past during the archaeological researches and the restoration of the Verona's amphitheatre have been almost completely lost. Therefore, the discovery of 382 specimens in the archaeological survey of the years 2013-2014 was remarkable. Underneath two of the arcades of the Arena there were different archaeological contexts: the coins found in the first site confirm the dating of the construction of the building to the reign of Emperor Claudius. In the second site, the stray finds are all referable to a phase in which the building was at an advanced stage of dismantling of its decorative apparatus and of the outer ring. In this late context, most of the coins could be interpreted as a hoard, dating back to the first half of the 4th c., and the others as a sample of the circulation between the end of the 5th c. and the age of Theoderic, king of the Ostrogoths
in La storia della moneta, 21, in L’Arte della Moneta, 43, gennaio 2016, pp. 2-6
Uno degli aspetti più curiosi della religiosità fu certamente la venerazione per i Santi, cioè quei personaggi della storia della cristianità che, nel passato, avevano difeso la fede sacrificando la loro stessa vita, si erano posti come dei modelli viventi dei principi predicati da Gesù o avevano interceduto presso Dio per ottenere dei veri e propri miracoli. L'esasperazione di questa venerazione portò rapidamente a stravolgerne i valori e si diffuse l'usanza della commercializzazione delle reliquie dei santi, così come le guerre per il loro possesso; ovviamente la logica di fondo non poteva che essere quella del dio denaro, più che di quello ultraterreno, e dell'arricchimento che poteva derivare per le città con la gestione dei flussi di pellegrini.
published in: M.A. TURCHETTI – M.G. CELUZZA (edited by), Natione Italus. Valerio Clemente e il territorio di Campagnatico dalle origini al Medioevo, Grosseto, 2012. Catalogo della mostra.
Roman coins found during field surveys and archaeological excavations in different sites near Campagnatico (Grosseto), in the ager Rusellanus. The findings consist of a roman aes grave (Janus/Prow series), some imperial coins (1st and 2nd century) and a group of late roman bronze coins (4th century).
2011
The study of the hundreds of coins collected in the course of the excavations in the area of the Heraion at the mouth of the Sele river completes the information concerning the monetary circulation of Poseidonia/Paestum and contributes to the understanding of the architectural transformations of this extra-urban sanctuary, as highlighted by the archaeological evidence brought to light by Paola Zancani and Umberto Zanotti Bianco.
Colombia Internacional, 2024
Journal of Entrepreneurship, Management, and Innovation, 2022
DergiPark (Istanbul University), 2022
Zenodo (CERN European Organization for Nuclear Research), 2021
Theosophy Across Boundaries, edited by Hans Martin Kraemer and Julian Strube, 2020
Education Sciences, 2023
Annales de Zootechnie, 1993
Bulletin of the Karaganda University Chemistry Series, 2018
The AAPS journal, 2018
Journal of Ilam University of Medical Sciences, 2019