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Per Mario Benedetti, a cura di A. Garlini, L. Sorrentino, G.M. Villalta, Milano-Udine, Mimesis, 2021, 129-131
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Italianistica Rivista Di Letteratura Italiana, 2011
A partire dai dati ricavati dall’autopoetica di Mario Benedetti è possibile individuare, attraverso alcuni strumenti offerti dalle Cognitive poetics, due modalità profonde di riconfigurazione dell’immagine del mondo (non prive di momenti di intersezione). Queste rappresentazioni alterate della realtà precipitano nei testi attraverso una serie di precise strategie stilistiche. Considering Mario Benedetti’s auto-poetics, my aim is to identify both of his alternative ways of shaping the picture of the world pointing out phenomena of intersection of the two. Through Cognitive poetics means, I’m going to notice several stylistic devices that make those unusual pictures possible.
Oblio 38/39, 2020
Grazie a Tutte le poesie del 2017, Umana gloria (2004) si è fissato come il punto di partenza di Mario Benedetti, producendo un significativo riallineamento della sua opera sulla stretta contemporaneità, ma anche la cancellazione della sua storia precedente. Mario Benedetti comincia a scrivere negli anni Settanta e pubblica il suo primo libro, Moriremo guardati, nel 1982. Umana gloria è preceduta da sette raccolte, restano per la maggior parte escluse dal volume del 2004. La prima, Moriremo guardati, completamente rimossa. Ripercorrere la stratificazione dell’opera anteriore a Umana gloria contente perciò di riscostruire una carriera letteraria molto complessa, in cui si mescolano prosa e poesia, fondamentale per comprendere che cosa succede nella poesia italiana fra anni Settanta e Novanta.
Promotori: L.V. Moscarini e M. Nuzzo. Redazione: F. Addis, G. Capaldo e V. Pescatore, 2008
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2016
Piccolo saggio sul cinema di Pietro Marcello con un focus particolare riguardo al film girato a Genova nel 2009 "La bocca del lupo". Capitolo estratto dalla tesi di laurea "Genova le facce della città - dal poliziesco alla bocca del lupo" anno accademico 2015/2016
IL CANTO DEGLI ITALIANI / Poesia di Goffredo Mameli / Musica Michele Novaro - Edizione critica a cura di Maurizio Benedetti, 2019
L’edizione critica de Il Canto degli Italiani vuole offrire ampia e approfondita documentazione sui vari aspetti che concorrono alla chiara e corretta comprensione del nostro inno nazionale: dalla storia della sua nascita alla descrizione delle fonti documentarie, dall’analisi musicale all’esegesi del testo. Un forte stimolo alla realizzazione di questa edizione è venuto dalla recente approvazione nel dicembre 2017 della legge n.181, che riconosce il testo di Mameli e lo “spartito musicale originale” di Novaro quale inno nazionale della Repubblica. Una legge giunta a sanare l’imbarazzante condizione di provvisorietà della funzione di inno nazionale, che Fratelli d’Italia assolveva da oltre settant’anni in base ad un provvedimento datato 12 ottobre 1946 del primo Governo repubblicano. La legge n.181 del 2017 si colloca in una continuità ideale con la precedente legge n. 222 del 2012, che, oltre a raccomandare l’insegnamento del nostro inno nelle scuole di ogni ordine e grado, intende promuovere, nell’ambito di una didattica diffusa, i valori di cittadinanza, fondamento di una positiva convivenza civile, nonché riaffermare e consolidare l’identità nazionale attraverso il ricordo e la memoria civica. A sostegno di questa didattica diffusa, vogliamo dare il nostro contributo con la presente pubblicazione, convinti che quei valori di coscienza civica richiamati dal legislatore saranno sempre rappresentati e custoditi dalla poesia e dalla musica de Il Canto degli Italiani di Goffredo Mameli e Michele Novaro. Maurizio Benedetti, docente di flauto presso il Conservatorio di Torino, ha iniziato ad occuparsi dell’inno di Mameli - Novaro nel 2000 quando, durante la Presidenza di Carlo Azeglio Ciampi, ricevette dal Quirinale l’incarico di curare una ricerca musicologica sul repertorio risorgimentale italiano, che ebbe come esito la pubblicazione per la Presidenza della Repubblica della revisione dell’autografo di Novaro custodito presso il Museo Nazionale del Risorgimento di Torino. In seguito si è dedicato alla divulgazione dell’opera di Novaro e della musica patriottica dell’Ottocento con concerti e edizioni discografiche. Nel 2011, anno delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, ha realizzato il cortometraggio Il Canto degli Italiani dove si narra la storia della nascita del nostro inno nazionale nella Torino del 1847 secondo la testimonianza diretta di Vittorio Bersezio.
This paper aims to investigate a series of formal and hermeneutical-epistemological principles found in Mario Benedetti’s Umana Gloria (2004). Starting from a reading of the theoretical writings contained in «Scarto minimo», the author reconstructs some motifs of Benedetti’s writing based on the recognition of a new centrality assigned to the subject’s experience in poetry. Benedetti proposes a re-functionalization of the lyrical character ego through the poetics of the gap and the limit and making a critical rethinking of the categories of space and time, in which the stylistic selection process of language coincides with a choice that can be defined in ethical terms. L’intervento si propone di indagare una serie di principi formali ed ermeneutico- epistemologici riscontrabili in Umana gloria (2004) di Mario Benedetti. A partire da una lettura degli scritti teorici contenuti in «Scarto minimo», l’autore ricostruisce alcuni motivi della scrittura benedettiana fondati sul riconoscimento di una rinnovata centralità assegnata all’esperienza del soggetto in poesia. Attraverso la poetica dello scarto e del limite e operando un ripensamento critico delle categorie di spazio e di tempo, Benedetti propone una rifunzionalizzazione dell’Io lirico-personaggio nella quale il processo di selezione stilistica del linguaggio coincide con una scelta definibile in termini etici.
M. Borio, R. Cescon, A. D’Agostino, T. Di Dio, F. Mancinelli, "Per Mario Benedetti", Fondazione pordenonelegge.it, 2018
All’inizio di "Umana gloria" il fare poetico di Benedetti poteva riconoscersi in un gesto di pietà che riafferma il legame tra vivi e morti tenendo in vita i luoghi a cui sono appartenuti. Lo spezzarsi di questo legame-radice coincide con la fine del mondo di "Umana gloria". Se confrontiamo lo spazio-tempo fondato all’inizio di questo libro, con quell’ultimo sussurro, seguito da un soffio, che chiude "Pitture nere" («Qui. / Oh») abbiamo le coordinate del territorio attraversato. Tra questi due libri è trascorsa una delle esperienze più interessanti della poesia italiana contemporanea. "Pitture nere" testimonia il coraggio dell’attraversamento di un territorio sporto oltre la vita fino ad accoglierne «bisbigli, fasce, dissolvenze», e percepire le voci dei morti, il loro invito a congiungersi: «vieni, insieme con noi, non spaventarti, se ti tocco. // […] siamo a darti la forza, noàtris». "Umana gloria" si inaugura invece con un atto di amore per la realtà in se stessa, con la scommessa in una possibilità di durata, di resistenza di un senso. Oltrepassando e disperdendo la propria individualità, Benedetti dona una forma di salvezza al microcosmo della propria biografia, portandolo a rinascere dentro «il qualunque viso, / le erbe, i mari, le città». In questa capacità di apertura e dono disinteressato di sé, riconosce l’identità poetica: «così sono stati i poeti». La loro presenza dispersa rende fertile e viva una terra, altrettanto quanto i morti che dormono sotto la sua superficie. Il loro coraggio sta nella forza del cuore che li porta a ricongiungersi ai morti, alle radici di un luogo, donando vita attraverso il gesto della parola e insieme attingendola dalle più profonde sorgenti.
Andrea Benedetti: Rivoluzione conservatrice e fascino ambiguo della tecnica. Ernst Jünger nella Germania weimariana: 1920 – 1932, Pendragon, Bologna, 2008
Informe Epidemiológico, 2024
What’s in a Divine Name? Religious Systems and Human Agency in the Ancient Mediterranean (open access), 2024
Expert Review of Ophthalmology, 2008
TOPIARIA ACADEMICA: Beiträge zu aktuellen Trends und Problemen in der Klassischen Archäologie, 2024
Dagblad De Limburger, rubriek Van Nul tot Nu, woensdag 10 maart 2021
Acta Mechanica et Automatica
British Food Journal
Colin Coulson-Thomas (2014) Listening Leadership, Effective Executive, Vol. XVII No. 3, September, pp 11-18 , 2014
European Journal of Cardio-Thoracic Surgery, 2011
Bulletin de la Société archéologique champenoise, 1980, n° 2, 1980
Spinal Cord, 2006
Proceedings of the 18th International Database Engineering & Applications Symposium on - IDEAS '14, 2014