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R. Doronzo, Arte e devozione ad Altamura

2019, De Domo David. La Confraternita di San Giuseppe Patriarca e la sua chiesa a Nardò. Studi e ricerche a quattro secoli dalla fondazione (1619-2019), a cura di M. Gaballo, S. Colafranceschi, Fondazione Terra d’Otranto, Roma 2019, pp. 387-391 (ISBN 978-88-94229-79-0).

Il saggio si incentra sullo studio della cappella dedicata a San Giuseppe nella cattedrale di Altamura intitolata a Santa Maria Assunta. All'interno della cappella è conservata una statua marmorea di San Giuseppe col Bambino, eseguita nel 1654 come attesta l'iscrizione incisa sulla base e fu realizzata grazie agli introiti provenienti dalle elemosine dei fedeli. Lo studio si propone di indagare le circostanze che portarono alla sua realizzazione, da attribuire a un valente scultore della prima metà del Seicento, verosimilmente formatosi fra Napoli e Roma.

DE DOMO DAVID LA CONFRATERNITA DI SAN GIUSEPPE PATRIARCA E LA SUA CHIESA A NARDÒ. STUDI E RICERCHE A QUATTRO SECOLI DALLA FONDAZIONE (1619-2019) DIOCESI DI NARDÒ- GALLIPOLI FONDAZIONE TERRA D’OTRANTO CONFRATERNITA SAN GIUSEPPE PATRIARCA - NARDÒ DE DOMO DAVID LA CONFRATERNITA DI SAN GIUSEPPE PATRIARCA E LA SUA CHIESA A NARDÒ. STUDI E RICERCHE A QUATTRO SECOLI DALLA FONDAZIONE (1619-2019) a cura di Marcello Gaballo e Stefania Colafranceschi FONDAZIONE TERRA D’OTRANTO 2019 In copertina: Nardò (Lecce), chiesa di San Giuseppe, altare maggiore, La Sacra Famiglia in viaggio, particolare dell’altorilievo lapideo (foto Lino Rosponi) Quarta di copertina: Nardò (Lecce), chiesa di san Giuseppe, altare maggiore, Antonio Donato D’Orlando (attr.), San Giuseppe con il Bambino Gesù (olio su tela, primi decenni sec. XVII) (foto Lino Rosponi) All’interno: p. 8, Genova, Museo di S. Agostino, Gregorio de Ferrari, Riposo nella Fuga in Egitto (1676 ca.) p. 12, Genova, San Siro, Gregorio de Ferrari, Riposo durante la Fuga in Egitto (metà sec XVII) (per gentile concessione della Diocesi di Genova) p. 16, Siena, chiesa dei SS. Quirico e Giulitta, Francesco Vanni, Ritorno della Sacra Famiglia dall’Egitto (inizi sec. XVII) p. 21, Ignoto autore, Sacra Famiglia (olio su tela, sec. XVII) (collezione privata) ISBN: 9788894229790 DE DOMO DAVID La Confraternita di San Giuseppe Patriarca e la sua chiesa a Nardò. Studi e ricerche a quattro secoli dalla fondazione (1619-2019) Diocesi di Nardò -Gallipoli Fondazione Terra d’Otranto Confraternita San Giuseppe Patriarca – Nardò In collaborazione con Biblioteca Casanatense di Roma Museo Pitrè di Palermo Cura del volume Stefania Colafranceschi Marcello Gaballo Albo d’onore dei prestatori delle immagini Diocesi di Altamura Diocesi di Aosta Diocesi di Asti Diocesi di Avellino Diocesi di Faenza-Modigiana Diocesi di Forlì-Bertinoro Diocesi di Fossano, Cuneo Diocesi di Genova Diocesi di Ivrea Diocesi di Lucca Diocesi di Massa Marittima Diocesi di Milano Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno Diocesi di Novara Diocesi di Orvieto Diocesi di Perugia Diocesi di Piacenza Diocesi di Ravenna-Cervia Monastero delle Benedettine, Montefiascone Museo Civico di Como Museo del Sacro Convento, Assisi Monastero Santa Chiara, Nardò Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Castellaneta Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Carpi Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Cuneo Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Lecce Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Nardò-Gallipoli Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Otranto Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Taranto Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Ugento Accademia Ligustica di Belle Arti, Genova Archivio dei Girolamini, Napoli Archivio di Stato, Perugia Archivio Editore Longobardi ASP Casa di Riposo San Giuseppe, Isola Dovarese (Cremona) Associazione dei Falegnami, Chiusa Sclafani (Palermo) Associazione Culturale InAgroCalventiano, Vizzolo Predabissi (Milano) Biblioteca “Luigi Poletti”, Modena Biblioteca Centrale di Imola Biblioteca Reale, Torino Biblioteca Statale, Cremona Centro Studi Itenerarte Ricerca Didattica Eventi, Venezia Complesso Monumentale della Pilotta – MIBAC Comune di Oppido Lucano Comune di Sanremo Comune di Varallo Confraternita del Carmine e dell’Annunziata di Nardò Confraternita del SS. Sacramento di Nardò Confraternita di San Giuseppe dei Falegnami, Todi Congregazione della Misericordia Maggiore, Bergamo F.E.C. Palermo Fondantico di Tiziana Sassoli, Bologna Fondazione Cassa di Risparmio, Alessandria Fondazione Cassa di Risparmio, Fano Fondazione Cassa di Risparmio, Udine Fondazione dei Monti Uniti, Foggia Fondazione Giorgio Cini, Galleria di Palazzo Cini, Venezia Gallerie Estensi. Biblioteca Universitaria Estense, Modena Fototeca ABAP, Bari Fototeca SABAP, Napoli Fototeca SABAP, Salerno-Avellino Musei Civici, Novara Museo Archeologico Nazionale, Taranto Museo Biblioteca Archivio, Bassano del Grappa Museo Civico Medievale, Bologna Museo Diocesano “Mons. Aldo Garzia” di Nardò Pinacoteca Civica “Bruno Molajoli”, Fabriano Pinacoteca Comunale, Faenza Pinacoteca di Brera, Milano Pinacoteca Rambaldi, Sanremo Regione Autonoma Val d’Aosta Soprintendenza per i Beni Culturali, Palermo Autori Giuseppe Aguzzi Valentina Antonucci Manuela Bertola Maria Lucia Bondì Giovanni Boraccesi Eliana Calandra Marino Caringella Marco Carratta Roberto Castenetto Nicola Cleopazzo Stefania Colafranceschi Stefano Cortese Giovanni Curatola Michele Fortunato Damato Ugo Di Furia Francesco Di Palo Annarosa Dordoni Ruggiero Doronzo Giuseppe Fai Antonio Faita Nicola Fasano Marcello Gaballo Biagio Gamba Domenico L. Giacovelli Gianluca Lo Cicero Franca Minazzoli Vincenza Musardo Talò Barbara Mussetto Filippo Orsini Domenico Salamino Serena Simoni Antonio Solmona P. Tarcisio Stramare Fabrizio Suppressa Stefano Tanisi Sonia Tassini Federico Valle Stefano Zecchino Per la disponibilità delle immagini ed esecuzione fotografica si ringrazia Gianfranco Aquaro Ennio Belotti Domenico Ble Pierluigi Bolognini Giancarlo Breccola Enzo Bruno Eugenio Bucherato Giuseppe Busetti Giuseppe Camassa Paola Campeglia Alessandro Colombo Gianluca Coppola P.Vincenzo D’Antico Sandro da Re Martina De Giorgi Christian De Letteris Dario di Vincenzo Fabrizio Fabbri Valeria Fergola Carlo Finocchietti Vito Fumarola G. Gallarate Alessandro Giannini Paolo Giuri Francesco Guadalupi Laura Guaianuzzi Marco Gubitosa Rolando Paolo Guerzoni Riccardo Ippolito Maria Latorraca Salvatore Leopizzi Francesco Liuzzi Graziana Loitine Ennio Longo Giuseppe Lombardi Giancarlo Magri Max Foto, Ciriè, Torino Sebastiano Micheli, Associazione Ponte, Capannori (Lucca) Alessandro Olivetto Michele Onorato Michele Parracino Saverio Paternoster Luciano Pedicini Domenico Pinto Germano Pistolesi Alessandro Potenza Guglielmo Quaranta Giuseppe Roppo Lino Rosponi Roberto Sasso Franco Semeraro Pinuccio Semeraro Mario Setter Leonardo Spinelli Fabrizio Suppressa Egidio Valcaccia Franco Valente Riccardo Viola Lorenzo Zunino Si ringraziano tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questo progetto, e in particolare Don Sante Ambrosi Laura Andreani Don Santino Bove Balestra Giuseppe Busetti Giuseppe Carrino Adele Cavallo Don Roberto Collarini Don Angelo Corvo Antonietta De Felice Claudio De Vecchi Giorgio Detogni Antonietta Fidanza Salvatore Fischetti Don Natale Gentile Don Antonio Marino Alessio Palumbo Don Riccardo Personè Marina Pieroni Don Antonio Pinto Germano Pistolesi Armando Polito Giorgio Prada Simona Ricci Ettore Ronzino Tiziana Sassoli Filippo Sedda Don Franco Semeraro Giulio Sommariva Don Felice Terreni Chiara Tonet Matteo Vanzan Don Giuseppe Venneri Un particolare ringraziamento al personale della Biblioteca Casanatense Impaginazione e grafica Tipografia Carrino - Nardò; Mino Presicce Stampa PressUp - Roma SOMMARIO Joseph il giusto nei mosaici dell’arco di Santa Maria Maggiore a Roma Domenico Salamino La Fuga in Egitto. Suo importante significato teologico Tarcisio Stramare 23 43 Dal Sogno al Transito: iconografie nella chiesa confraternale di San Giuseppe a Nardò Stefania Colafranceschi 51 San Giuseppe e la Sacra Famiglia nel fondo antico della Biblioteca Casanatense di Roma Barbara Mussetto 83 La pala marmorea dei Mantegazza nella chiesa di Santa Maria Assunta in Campomorto di Siziano (Pavia) Manuela Bertola 161 Iconografie di San Giuseppe negli affreschi delle confraternite dei Battuti in diocesi di Concordia - Pordenone Roberto Castenetto 171 La basilica di Santa Maria Maggiore di Bergamo e i suoi arazzi Giovanni Curatola 179 Hierónimo Gracián e il suo Sommario (1597) Annarosa Dordoni 187 Le confraternite dei falegnami in Romagna Serena Simoni 193 La confraternita del SS. Crocifisso e San Giuseppe nella chiesa di San Giuseppe in Cagli (PU) Giuseppe Aguzzi 209 La confraternita di San Giuseppe dei Falegnami di Todi e la chiesa di San Giuseppe Filippo Orsini 217 San Giuseppe in due dipinti astigiani di età moderna Stefano Zecchino 221 La confraternita di San Giuseppe a Borgomanero Franca Minazzoli 225 Il culto di San Giuseppe nella città di Napoli e un piccolo esempio di devozione: il quadro di Giovanni Sarnelli nell’Arciconfraternita di San Giuseppe dei Nudi Ugo Di Furia 231 Ite ad Joseph. San Giuseppe nella statuaria lignea tra Otto e Novecento: alcuni esempi Francesco Di Palo 241 L’oratorio di San Giuseppe di Isola Dovarese. Una pregevole testimonianza settecentesca Sonia Tassini 253 Testimonianze giuseppine nella chiesa di San Vincenzo Martire in Nole (Torino) Federico Valle 263 L’oratorio di San Giuseppe di Cortemaggiore (Piacenza) Annarosa Dordoni 269 San Giuseppe a Chiusa Sclafani (Palermo) tra arte e devozione Maria Lucia Bondì 279 San Giuseppe nell’arte. Sculture lignee di Francesco e Giuseppe Verzella tra Sette e Ottocento in ambito pugliese e campano Antonio Faita 283 Memento mori: il Transito di San Giuseppe Biagio Gamba 293 Storia e tecnica delle immagini devozionali a stampa Michele Fortunato Damato 297 Dal XVI al XIX secolo, quattro secoli di pizzo su carta Gianluca Lo Cicero 315 Stampe popolari giuseppine nel museo di Pitrè di Palermo Eliana Calandra 333 Le confraternite di San Giuseppe in Puglia tra storia e religiosità popolare Vincenza Musardo Talò 351 Le Regole della confraternita di San Giuseppe Patriarca di Nardò, un esempio «moderno» del fenomeno confraternale Marco Carratta 373 Arte e devozione ad Altamura. La cappella di San Giuseppe in cattedrale Ruggiero Doronzo 387 Alcuni esempi di iconografia giuseppina a Taranto Nicola Fasano In margine all’iconografia di San Giuseppe: il ciclo pittorico di Girolamo Cenatempo nella cappella del Transito di San Giuseppe a Barletta Ruggiero Doronzo Sponsus et custos. Iconografia, culto e devozione per San Giuseppe nell’arco jonico occidentale. Exempla selecta Domenico L. Giacovelli La raffigurazione di San Giuseppe negli argenti pugliesi Giovanni Boraccesi Esempi di iconografia giuseppina tra Puglia e Campania. Proposte per Gian Domenico Catalano, Giovan Bernardo Azzolino, Giovanni Antonio D’Amato, Giovan Vincenzo Forlì Marino Caringella Postille iconografiche su Cesare Fracanzano. Alcuni esempi della devozione giuseppina Ruggiero Doronzo I Teatini e il culto di San Giuseppe a Bitonto Ruggiero Doronzo 393 401 421 435 447 461 473 Esempi di antiche pitture parietali giuseppine nel leccese Stefano Cortese 475 La figura di San Giuseppe nella pittura post tridentina in diocesi di Lecce Valentina Antonucci 493 San Giuseppe nella pittura d’età moderna nelle diocesi di Otranto e Ugento Stefano Tanisi 505 Da comparsa a protagonista. Giuseppe in alcune opere pittoriche e in cartapesta della diocesi di Nardò-Gallipoli Nicola Cleopazzo 529 La devozione a San Giuseppe in Parabita (Lecce). Il culto e le raffigurazioni del santo Giuseppe Fai 557 Integrazioni documentarie e nuove fonti archivistiche per la storia della chiesa e della confraternita di San Giuseppe a Nardò Marcello Gaballo 567 Esemplificazioni iconografiche giuseppine a Galatone (Lecce) Antonio Solmona 581 L’altare maggiore della chiesa di San Giuseppe a Nardò Stefania Colafranceschi 589 Vedute di Nardò nella tela dell’altare maggiore in San Giuseppe a Nardò Marcello Gaballo 595 Comparazioni strutturali e integrazioni architettoniche settecentesche nella chiesa di San Giuseppe a Nardò Fabrizio Suppressa 601 L’altorilievo neritino de La Sacra Famiglia in Viaggio nella chiesa di San Giuseppe Stefania Colafranceschi 621 Arte e devozione ad Altamura. La cappella di San Giuseppe in cattedrale RUGGIERO DORONZO San Giuseppe è nella rosa dei santi patroni della città di Altamura, proclamato il 27 febbraio 1638, cui si aggiunsero altri cinque santi protettori nel 1677 e ulteriori dodici fra il 1702 e il 17411, fra cui sant’Irene, invocata contro le calamità naturali provocate dai fulmini2. Sino a pochi anni orsono, il 5 maggio la statua di sant’Irene, scolpita da un ignoto napoletano verso il 1728 e pubblicata per la prima volta da Francesco De Nicolo, veniva portata in processione con quella di san Giuseppe, intagliata da Francesco Citarelli (1790-1871)3 e tradizionalmente collocata nella nicchia sinistra della cappella di San Giuseppe in cattedrale4. Il culto per il padre putativo di Gesù affonda le origini in pieno Seicento, confermando, dunque, anche per la città di Altamura, i dati storici messi in evidenza dalla critica sulla diffusione della devozione in epoca moderna5. Per l’occasione, sul lato sinistro della cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta, fu edificata al posto di un precedente altare cinquecentesco una cappella6, la più grande e con copertura a cupoletta autonoma (fig. 1)7, rientrando fra i lavori seicenteschi che riguardarono tutta la chiesa e che portarono, inoltre, al rifacimento nel 1662 del soffitto “tutto in oro e in azzurro, e ripartito con quattro grandi quadri in tela con sue cornici dorate”8, e la costruzione della cappella di Santa Rosalia attorno al 1664. L’attuale altare di san Giuseppe, invece, fu costruito nel 1763, mentre l’intera cappella fu sottoposta a nuovi lavori nel 1758 quando fu decorata con tarsie marmoree da Crescenzio Trinchese9. L’altare di san Giuseppe è costituito da mensa sorretta da paliotto, sviluppato su fondo piano, e decorato con tarsie marmoree in cui si susseguono elementi fitomorfi, mentre al centro prende forma una croce gemmata. Di là della mensa, si ergono due gradini: quello superiore è arricchito da cornici aggettanti, alle cui estremità si sviluppano voluminose volute; al centro si colloca il ciborio in marmo bianco con portellina argentea. Quest’ultima, di recente fattura, è in lamina d’argento dorato, sormontata da due teste di putti a tutto tondo fra cui si interpone la colomba, simbolo dello Spirito Santo. Dai gradini si eleva l’alzata costituita da due lesene sormontate da altrettanti capitelli compositi; concluso da una cimasa digradante in un rapporto di parti concave e parti convesse, al di sopra è posta una cornice marmorea di forma oblunga entro la quale è collocata una piccola tela con l’effigie di sant’Irene. All’interno di una nicchia ricavata sull’altare barocco (fig. 2) fu inserita la statua di san Giuseppe che tiene per mano Gesù Bambino, eseguita nel 1654, come attesta l’iscrizione incisa sulla base, grazie agli introiti provenienti dalle elemosine dei fedeli10. A seguito di quanto scritto, va da sé che il gruppo scultoreo fu risistemato nel corso del Settecento nell’attuale cappella, a seguito della ricca stagione di ammodernamento cui fu sottoposta tutta la cattedrale, in un momento di grandi imprese decorative. San Giuseppe indossa una tunica stretta in vita da una cintola che crea un gioco armonico di pieghe; il padre putativo di Gesù è tutto assorto nel prendere il polso del figlio, mentre l’altro braccio piegato, con la mano leggermente poggiata al fianco, un tempo serviva da espediente per reggere la verga fiorita, scomparsa in epoca imprecisata e di cui resta solo un frammento bloccato fra l’indice e il pollice della mano sinistra. La figura presenta una fisionomia realistica, improntata all’espressività e non all’idealizzazione formale, con una concentrazione alla lettura dell’emotività interiore; all’area mesta e concentrata di Giuseppe si contrappone quella spensierata di Gesù, ritratto con la testa leggermente chinata all’indietro, per meglio guardare Giuseppe, e con bocca semiaperta e sorridente. Il volto paffuto è incorniciato da un caschetto di boccoli che gli copre la nuca; indossa una tunica lunga poco oltre le ginocchia, leggermente mossa dal turbinio dell’aria, mentre una fusciacca gli scende dalla spalla sinistra, trattenuta dal braccio piegato in avanti. Con ogni evidenza l’iconografia adottata è quella di uno schema compositivo diffuso anche in pittura, come si evince dalla tela di Bartolomé Esteban Murillo (1617-1682) raffigurante san Giuseppe che conduce per mano Gesù (fig. 3), conservata presso l’Hermitage di San Pietroburgo e realizzata fra il 1670 e il 167511. Secondo la tradizione, la scultura altamurana fu scolpita da un allievo di Gian Lorenzo Bernini (1598-1680), Giacomo de Micci, di cui non si trova riscontro nei documenti di archivio; a mio parere, l’esecuzione si deve alla mano di un valente scultore della prima metà del Seicento, verosimilmente formatosi fra Napoli e Roma, 388 389 A pag. precedente: Altamura, cattedrale di Santa Maria Assunta, cappella di San Giuseppe (foto Ruggiero Doronzo) Altamura, cattedrale di Santa Maria Assunta, cappella di San Giuseppe, Ignoto scultore, San Giuseppe che tiene per mano Gesù Bambino (marmo, 1654) (foto Ruggiero Doronzo) NOTE 1 sensibile a un modus operandi che coniuga il modello classico allo studio della figura in movimento. Il gruppo scultoreo, infatti, reso con sensibilità pittoricistica, possiede il tipico elemento beniniano di apparire in movimento, soluzione che contribuisce a caricare il san Giuseppe che conduce per mano Gesù d’intensità emotiva. Per quanto concerne la committenza, invece, si è già scritto che per la raccolta di denaro furono interessati molti fedeli, ma non si esclude che a farsi portavoce dell’impresa fu la confraternita omonima, retta dall’arciprete e costituita fondamentalmente da “sartori”12, le cui prime notizie risalgono al 164213, dunque un decennio prima rispetto all’esecuzione dell’opera. J.M. SALLMANN, Santi barocchi. Modelli di santità, pratiche devozionali e comportamenti religiosi nel Regno di Napoli dal 1540 al 1750, Argo, Lecce 1996, pp. 104-106. 2 F. DE NICOLO, Il culto e la statua di Santa Irene di Altamura (Bari), in Santi vescovi in Terra di Bari e Brindisi. Le statue lignee dei Santi Patroni, in Santi Patroni in Puglia e in Italia meridionale in età moderna. Modelli in legno, tecniche e pratiche cultuali. Studi in ricordo di Vincenzo Pugliese, a cura di I. Di Liddo, M. Pasculli Ferrara, Schena, Fasano 2017, pp. 459-472, p. 462. 3 F. DE NICOLO, Il culto e la statua di Santa Irene di Altamura cit., p. 462. 4 V. CHIERICO, Alcune illustrazioni sul duomo di Altamura, Tipografia Fratelli Portoghesi, Altamura 1894, riedito in ‘Altamura’, a. 36, 1994-95, pp. 27-35, p. 33, ricorda soltanto che la statua di san Giuseppe sia ‘dell’epoca del Bernini’. 5 E. MÂLE, Le nuove devozioni, in L’arte religiosa nel ‘600. Italia, Francia, Spagna, Fiandra, Paris 1951, Jaca Book, ed. Milano 1984, pp. 282-283, p. 281. 6 In epoca imprecisata le cappelle furono costruite arretrando le pareti di tamponamento delle navate laterali, mentre dalla carte conservate presso l’Archivio Capitolare si evince che agli inizi del Cinquecento un altare intitolato a san Giuseppe era già presente, verosimilmente in pietra come tutti gli altri: cfr. C. BOZZONI, Il duomo di Altamura: Vicende e restauri, in ‘Palladio’, III s., 1979-80, riedito in ‘Altamura’, a. 36, 1994-95, pp. 107-140, p. 116, n. 22. T. BERLOCO, Altari lignei e marmorei nelle chiese di Altamura, in Studi di Storia Pugliese in onore di Giuseppe Chiarelli, IV, Congedo, Galatina 1976, pp. 159-208. La sagrestia sorgeva sino al 1534 là dove ora è collocato l’altare del Presepe, il primo a sinistra dell’ingresso ed edificato nel 1587. Dopo il 1534 la cappella fu dedicata dapprima alla Madonna di Costantinopoli e, per l’appunto, soltanto dal 1587 al Presepe: cfr. O. SANTORO, La cattedrale di Altamura e le sue opere d’arte, Pecoraro, Altamura 1959, riedito in ‘Altamura’, a. 36, 1994-95, pp. 68-88, p. 81. 7 Cfr. P. MAGRI, Relazione della Città e Chiesa di Altamura, ms. dell’Archivio Capitolare (vol. X, Misc. Acta Ecclesia Altamura), in ‘Altamura’, nn. 3-4 gennaio-luglio 1955, p. 78; C. BOZZONI, Il duomo di Altamura, cit., p. 118. 8 C. BOZZONI, Il duomo di Altamura, cit., p. 118. 9 In cattedrale una cappella intitolata a san Giuseppe vi era sin dal XV secolo: cfr. T. BERLOCO, Associazionismo laicale nella prelatura di Altamura, in Le confraternite 390 391 A pag. precedente: San Pietroburgo, Hermitage, Bartolomé Esteban Murillo, San Giuseppe che tiene per mano Gesù Bambino (olio su tela, 1670-1675) (foto Valeria Fergola) pugliesi in età moderna, Atti del Seminario internazionale di Studi (Bari, 28-30 aprile 1988), a cura di L. Bertoldi Lenoci, Schena, Fasano 1988, pp. 333-354, p. 336, n. 15; O. SANTORO, La cattedrale di Altamura cit., p. 83. Crescenzo Trinchese nel 1752 eseguì l’altare maggiore della chiesa di San Michele prospiciente la cattedrale altamurana e quello per la cappella del Rosario nella chiesa di San Domenico; al 1767 risale l’altare del Ss. Sacramento nella cattedrale di Giovinazzo, per la cui cappella il disegno della balaustra fu fornito nel 1768 da Gennaro Sanmartino, fratello di Giuseppe: cfr. M. PASCULLI FERRARA, Arte napoletana in Puglia dal XVI al XVIII secolo (dai Documenti dell’Archivio Storico del Banco di Napoli di E. NAPPI), Schena, Fasano 1983, pp. 127-134, 171-172; EAD., Le Cappelle del SS. Sacramento di committenza confraternale (secc. XVII-XVIII), in Le confraternite pugliesi in età moderna, cit., pp. 495-525; EAD., Importazioni in Abruzzo di altari marmorei napoletani: S. Maria del Ponte a Lanciano e S. Maria di Collemaggio a L’Aquila, in M. PASCULLI FERRARA, L’arte dei marmorari in Italia meridionale. Tipologie e tecniche in età barocca, De Luca editore, Roma 2013, pp. 234-249, pp. 240-241; pp. 522523. 10 JOSEPHO DEIPARAE VIRGINI SPONSO, CHRISTI R(EDEMPTO)RI /OMNIUM DIVORUM FACILE POTENTISS(IM)O SUO DOMINO PATRONO / CIVITAS ALTAMURE IGITUR DICAT. 1654. Il gruppo scultoreo di San Giuseppe col Bambino viene ricordato da O. SERENA, La chiesa di Altamura, in ‘Altamura’, a. 36, 1994-95, pp. 41-65, p. 55; O. SANTORO, La cattedrale di Altamura cit., p. 83. 11 P. G.a PONCE DE LEÓN, Bartolomé Esteban Murillo. El pintor de la devoción, Libsa, Alcobendas (Madrid) 2018, con bibliografia precedente. 12 T. BERLOCO, Associazionismo laicale nella prelatura di Altamura, cit., p. 342, n. 43. 13 ARCHIVIO CAPITOLARE D’ALTAMURA (=ACA), Confratres, T. III, già in T. BERLOCO, Associazionismo laicale nella prelatura di Altamura, cit., p. 336, n. 15. A pag. successiva: Montefiascone (VT), chiesa di San Pietro delle Benedettine del SS. Sacramento, seguace di Sebastiano Conca, San Giuseppe con il Bambino tra Santa Teresa e San Biagio (olio su tela, metà sec. XVIII)