DE DOMO DAVID
LA CONFRATERNITA DI SAN GIUSEPPE PATRIARCA
E LA SUA CHIESA A NARDÒ. STUDI E RICERCHE
A QUATTRO SECOLI DALLA FONDAZIONE (1619-2019)
DIOCESI DI NARDÒ- GALLIPOLI
FONDAZIONE TERRA D’OTRANTO
CONFRATERNITA SAN GIUSEPPE PATRIARCA - NARDÒ
DE DOMO DAVID
LA CONFRATERNITA DI SAN GIUSEPPE PATRIARCA
E LA SUA CHIESA A NARDÒ. STUDI E RICERCHE
A QUATTRO SECOLI DALLA FONDAZIONE (1619-2019)
a cura di
Marcello Gaballo e Stefania Colafranceschi
FONDAZIONE TERRA D’OTRANTO
2019
In copertina:
Nardò (Lecce), chiesa di San Giuseppe,
altare maggiore, La Sacra Famiglia in viaggio,
particolare dell’altorilievo lapideo (foto Lino Rosponi)
Quarta di copertina: Nardò (Lecce),
chiesa di san Giuseppe, altare maggiore,
Antonio Donato D’Orlando (attr.), San Giuseppe con il
Bambino Gesù (olio su tela, primi decenni sec. XVII) (foto
Lino Rosponi)
All’interno:
p. 8, Genova, Museo di S. Agostino,
Gregorio de Ferrari, Riposo nella Fuga in Egitto
(1676 ca.)
p. 12, Genova, San Siro, Gregorio de Ferrari,
Riposo durante la Fuga in Egitto (metà sec XVII)
(per gentile concessione della Diocesi di Genova)
p. 16, Siena, chiesa dei SS. Quirico e Giulitta,
Francesco Vanni, Ritorno della Sacra Famiglia
dall’Egitto (inizi sec. XVII)
p. 21, Ignoto autore, Sacra Famiglia
(olio su tela, sec. XVII) (collezione privata)
ISBN: 9788894229790
DE DOMO DAVID
La Confraternita di San Giuseppe
Patriarca e la sua chiesa a Nardò.
Studi e ricerche a quattro secoli
dalla fondazione (1619-2019)
Diocesi di Nardò -Gallipoli
Fondazione Terra d’Otranto
Confraternita
San Giuseppe Patriarca – Nardò
In collaborazione con
Biblioteca Casanatense di Roma
Museo Pitrè di Palermo
Cura del volume
Stefania Colafranceschi
Marcello Gaballo
Albo d’onore
dei prestatori delle immagini
Diocesi di Altamura
Diocesi di Aosta
Diocesi di Asti
Diocesi di Avellino
Diocesi di Faenza-Modigiana
Diocesi di Forlì-Bertinoro
Diocesi di Fossano, Cuneo
Diocesi di Genova
Diocesi di Ivrea
Diocesi di Lucca
Diocesi di Massa Marittima
Diocesi di Milano
Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno
Diocesi di Novara
Diocesi di Orvieto
Diocesi di Perugia
Diocesi di Piacenza
Diocesi di Ravenna-Cervia
Monastero
delle Benedettine, Montefiascone
Museo Civico di Como
Museo del Sacro Convento, Assisi
Monastero Santa Chiara, Nardò
Ufficio Beni Culturali
della Diocesi di Castellaneta
Ufficio Beni Culturali
della Diocesi di Carpi
Ufficio Beni Culturali
della Diocesi di Cuneo
Ufficio Beni Culturali
della Diocesi di Lecce
Ufficio Beni Culturali
della Diocesi di Nardò-Gallipoli
Ufficio Beni Culturali
della Diocesi di Otranto
Ufficio Beni Culturali
della Diocesi di Taranto
Ufficio Beni Culturali
della Diocesi di Ugento
Accademia Ligustica di Belle Arti, Genova
Archivio dei Girolamini, Napoli
Archivio di Stato, Perugia
Archivio Editore Longobardi
ASP Casa di Riposo San Giuseppe,
Isola Dovarese (Cremona)
Associazione dei Falegnami,
Chiusa Sclafani (Palermo)
Associazione Culturale InAgroCalventiano,
Vizzolo Predabissi (Milano)
Biblioteca “Luigi Poletti”, Modena
Biblioteca Centrale di Imola
Biblioteca Reale, Torino
Biblioteca Statale, Cremona
Centro Studi Itenerarte Ricerca Didattica
Eventi, Venezia
Complesso Monumentale
della Pilotta – MIBAC
Comune di Oppido Lucano
Comune di Sanremo
Comune di Varallo
Confraternita
del Carmine e dell’Annunziata di Nardò
Confraternita del SS. Sacramento di Nardò
Confraternita
di San Giuseppe dei Falegnami, Todi
Congregazione
della Misericordia Maggiore, Bergamo
F.E.C. Palermo
Fondantico di Tiziana Sassoli, Bologna
Fondazione Cassa di Risparmio,
Alessandria
Fondazione Cassa di Risparmio, Fano
Fondazione Cassa di Risparmio, Udine
Fondazione dei Monti Uniti, Foggia
Fondazione Giorgio Cini,
Galleria di Palazzo Cini, Venezia
Gallerie Estensi. Biblioteca
Universitaria Estense, Modena
Fototeca ABAP, Bari
Fototeca SABAP, Napoli
Fototeca SABAP, Salerno-Avellino
Musei Civici, Novara
Museo Archeologico Nazionale, Taranto
Museo Biblioteca Archivio,
Bassano del Grappa
Museo Civico Medievale, Bologna
Museo Diocesano
“Mons. Aldo Garzia” di Nardò
Pinacoteca Civica
“Bruno Molajoli”, Fabriano
Pinacoteca Comunale, Faenza
Pinacoteca di Brera, Milano
Pinacoteca Rambaldi, Sanremo
Regione Autonoma Val d’Aosta
Soprintendenza
per i Beni Culturali, Palermo
Autori
Giuseppe Aguzzi
Valentina Antonucci
Manuela Bertola
Maria Lucia Bondì
Giovanni Boraccesi
Eliana Calandra
Marino Caringella
Marco Carratta
Roberto Castenetto
Nicola Cleopazzo
Stefania Colafranceschi
Stefano Cortese
Giovanni Curatola
Michele Fortunato Damato
Ugo Di Furia
Francesco Di Palo
Annarosa Dordoni
Ruggiero Doronzo
Giuseppe Fai
Antonio Faita
Nicola Fasano
Marcello Gaballo
Biagio Gamba
Domenico L. Giacovelli
Gianluca Lo Cicero
Franca Minazzoli
Vincenza Musardo Talò
Barbara Mussetto
Filippo Orsini
Domenico Salamino
Serena Simoni
Antonio Solmona
P. Tarcisio Stramare
Fabrizio Suppressa
Stefano Tanisi
Sonia Tassini
Federico Valle
Stefano Zecchino
Per la disponibilità delle immagini
ed esecuzione fotografica si ringrazia
Gianfranco Aquaro
Ennio Belotti
Domenico Ble
Pierluigi Bolognini
Giancarlo Breccola
Enzo Bruno
Eugenio Bucherato
Giuseppe Busetti
Giuseppe Camassa
Paola Campeglia
Alessandro Colombo
Gianluca Coppola
P.Vincenzo D’Antico
Sandro da Re
Martina De Giorgi
Christian De Letteris
Dario di Vincenzo
Fabrizio Fabbri
Valeria Fergola
Carlo Finocchietti
Vito Fumarola
G. Gallarate
Alessandro Giannini
Paolo Giuri
Francesco Guadalupi
Laura Guaianuzzi
Marco Gubitosa
Rolando Paolo Guerzoni
Riccardo Ippolito
Maria Latorraca
Salvatore Leopizzi
Francesco Liuzzi
Graziana Loitine
Ennio Longo
Giuseppe Lombardi
Giancarlo Magri
Max Foto, Ciriè, Torino
Sebastiano Micheli, Associazione Ponte,
Capannori (Lucca)
Alessandro Olivetto
Michele Onorato
Michele Parracino
Saverio Paternoster
Luciano Pedicini
Domenico Pinto
Germano Pistolesi
Alessandro Potenza
Guglielmo Quaranta
Giuseppe Roppo
Lino Rosponi
Roberto Sasso
Franco Semeraro
Pinuccio Semeraro
Mario Setter
Leonardo Spinelli
Fabrizio Suppressa
Egidio Valcaccia
Franco Valente
Riccardo Viola
Lorenzo Zunino
Si ringraziano tutti coloro che hanno
reso possibile la realizzazione
di questo progetto, e in particolare
Don Sante Ambrosi
Laura Andreani
Don Santino Bove Balestra
Giuseppe Busetti
Giuseppe Carrino
Adele Cavallo
Don Roberto Collarini
Don Angelo Corvo
Antonietta De Felice
Claudio De Vecchi
Giorgio Detogni
Antonietta Fidanza
Salvatore Fischetti
Don Natale Gentile
Don Antonio Marino
Alessio Palumbo
Don Riccardo Personè
Marina Pieroni
Don Antonio Pinto
Germano Pistolesi
Armando Polito
Giorgio Prada
Simona Ricci
Ettore Ronzino
Tiziana Sassoli
Filippo Sedda
Don Franco Semeraro
Giulio Sommariva
Don Felice Terreni
Chiara Tonet
Matteo Vanzan
Don Giuseppe Venneri
Un particolare ringraziamento al
personale della Biblioteca Casanatense
Impaginazione e grafica
Tipografia Carrino - Nardò; Mino Presicce
Stampa
PressUp - Roma
SOMMARIO
Joseph il giusto nei mosaici dell’arco di
Santa Maria Maggiore a Roma
Domenico Salamino
La Fuga in Egitto. Suo importante significato teologico
Tarcisio Stramare
23
43
Dal Sogno al Transito: iconografie nella chiesa confraternale
di San Giuseppe a Nardò
Stefania Colafranceschi
51
San Giuseppe e la Sacra Famiglia nel fondo antico
della Biblioteca Casanatense di Roma
Barbara Mussetto
83
La pala marmorea dei Mantegazza nella chiesa di
Santa Maria Assunta in Campomorto di Siziano (Pavia)
Manuela Bertola
161
Iconografie di San Giuseppe negli affreschi
delle confraternite dei Battuti in diocesi di Concordia - Pordenone
Roberto Castenetto
171
La basilica di Santa Maria Maggiore di Bergamo e i suoi arazzi
Giovanni Curatola
179
Hierónimo Gracián e il suo Sommario (1597)
Annarosa Dordoni
187
Le confraternite dei falegnami in Romagna
Serena Simoni
193
La confraternita del SS. Crocifisso e San Giuseppe
nella chiesa di San Giuseppe in Cagli (PU)
Giuseppe Aguzzi
209
La confraternita di San Giuseppe dei Falegnami di Todi
e la chiesa di San Giuseppe
Filippo Orsini
217
San Giuseppe in due dipinti astigiani di età moderna
Stefano Zecchino
221
La confraternita di San Giuseppe a Borgomanero
Franca Minazzoli
225
Il culto di San Giuseppe nella città di Napoli
e un piccolo esempio di devozione: il quadro di Giovanni Sarnelli
nell’Arciconfraternita di San Giuseppe dei Nudi
Ugo Di Furia
231
Ite ad Joseph. San Giuseppe nella statuaria lignea
tra Otto e Novecento: alcuni esempi
Francesco Di Palo
241
L’oratorio di San Giuseppe di Isola Dovarese.
Una pregevole testimonianza settecentesca
Sonia Tassini
253
Testimonianze giuseppine
nella chiesa di San Vincenzo Martire in Nole (Torino)
Federico Valle
263
L’oratorio di San Giuseppe di Cortemaggiore (Piacenza)
Annarosa Dordoni
269
San Giuseppe a Chiusa Sclafani (Palermo) tra arte e devozione
Maria Lucia Bondì
279
San Giuseppe nell’arte. Sculture lignee di Francesco e Giuseppe
Verzella tra Sette e Ottocento in ambito pugliese e campano
Antonio Faita
283
Memento mori: il Transito di San Giuseppe
Biagio Gamba
293
Storia e tecnica delle immagini devozionali a stampa
Michele Fortunato Damato
297
Dal XVI al XIX secolo, quattro secoli di pizzo su carta
Gianluca Lo Cicero
315
Stampe popolari giuseppine nel museo di Pitrè di Palermo
Eliana Calandra
333
Le confraternite di San Giuseppe in Puglia tra storia
e religiosità popolare
Vincenza Musardo Talò
351
Le Regole della confraternita di San Giuseppe Patriarca di Nardò,
un esempio «moderno» del fenomeno confraternale
Marco Carratta
373
Arte e devozione ad Altamura.
La cappella di San Giuseppe in cattedrale
Ruggiero Doronzo
387
Alcuni esempi di iconografia giuseppina a Taranto
Nicola Fasano
In margine all’iconografia di San Giuseppe:
il ciclo pittorico di Girolamo Cenatempo nella cappella
del Transito di San Giuseppe a Barletta
Ruggiero Doronzo
Sponsus et custos. Iconografia, culto e devozione per San Giuseppe
nell’arco jonico occidentale. Exempla selecta
Domenico L. Giacovelli
La raffigurazione di San Giuseppe negli argenti pugliesi
Giovanni Boraccesi
Esempi di iconografia giuseppina tra Puglia e Campania.
Proposte per Gian Domenico Catalano, Giovan Bernardo Azzolino,
Giovanni Antonio D’Amato, Giovan Vincenzo Forlì
Marino Caringella
Postille iconografiche su Cesare Fracanzano.
Alcuni esempi della devozione giuseppina
Ruggiero Doronzo
I Teatini e il culto di San Giuseppe a Bitonto
Ruggiero Doronzo
393
401
421
435
447
461
473
Esempi di antiche pitture parietali giuseppine nel leccese
Stefano Cortese
475
La figura di San Giuseppe nella pittura post tridentina
in diocesi di Lecce
Valentina Antonucci
493
San Giuseppe nella pittura d’età moderna
nelle diocesi di Otranto e Ugento
Stefano Tanisi
505
Da comparsa a protagonista. Giuseppe in alcune opere pittoriche
e in cartapesta della diocesi di Nardò-Gallipoli
Nicola Cleopazzo
529
La devozione a San Giuseppe in Parabita (Lecce).
Il culto e le raffigurazioni del santo
Giuseppe Fai
557
Integrazioni documentarie e nuove fonti archivistiche per la storia
della chiesa e della confraternita di San Giuseppe a Nardò
Marcello Gaballo
567
Esemplificazioni iconografiche giuseppine a Galatone (Lecce)
Antonio Solmona
581
L’altare maggiore della chiesa di San Giuseppe a Nardò
Stefania Colafranceschi
589
Vedute di Nardò nella tela dell’altare maggiore
in San Giuseppe a Nardò
Marcello Gaballo
595
Comparazioni strutturali e integrazioni architettoniche
settecentesche nella chiesa di San Giuseppe a Nardò
Fabrizio Suppressa
601
L’altorilievo neritino de La Sacra Famiglia in Viaggio
nella chiesa di San Giuseppe
Stefania Colafranceschi
621
Arte e devozione ad Altamura.
La cappella di San Giuseppe in cattedrale
RUGGIERO DORONZO
San Giuseppe è nella rosa dei santi patroni della
città di Altamura, proclamato il 27 febbraio 1638,
cui si aggiunsero altri cinque santi protettori nel
1677 e ulteriori dodici fra il 1702 e il 17411, fra cui
sant’Irene, invocata contro le calamità naturali
provocate dai fulmini2. Sino a pochi anni orsono,
il 5 maggio la statua di sant’Irene, scolpita da un
ignoto napoletano verso il 1728 e pubblicata per
la prima volta da Francesco De Nicolo, veniva
portata in processione con quella di san Giuseppe,
intagliata da Francesco Citarelli (1790-1871)3 e
tradizionalmente collocata nella nicchia sinistra
della cappella di San Giuseppe in cattedrale4.
Il culto per il padre putativo di Gesù affonda le
origini in pieno Seicento, confermando, dunque,
anche per la città di Altamura, i dati storici messi
in evidenza dalla critica sulla diffusione della
devozione in epoca moderna5. Per l’occasione,
sul lato sinistro della cattedrale dedicata a Santa
Maria Assunta, fu edificata al posto di un precedente altare cinquecentesco una cappella6, la
più grande e con copertura a cupoletta autonoma (fig. 1)7, rientrando fra i lavori seicenteschi
che riguardarono tutta la chiesa e che portarono,
inoltre, al rifacimento nel 1662 del soffitto “tutto
in oro e in azzurro, e ripartito con quattro grandi
quadri in tela con sue cornici dorate”8, e la costruzione della cappella di Santa Rosalia attorno
al 1664. L’attuale altare di san Giuseppe, invece,
fu costruito nel 1763, mentre l’intera cappella fu
sottoposta a nuovi lavori nel 1758 quando fu decorata con tarsie marmoree da Crescenzio Trinchese9.
L’altare di san Giuseppe è costituito da mensa
sorretta da paliotto, sviluppato su fondo piano,
e decorato con tarsie marmoree in cui si susseguono elementi fitomorfi, mentre al centro
prende forma una croce gemmata. Di là della
mensa, si ergono due gradini: quello superiore
è arricchito da cornici aggettanti, alle cui estremità si sviluppano voluminose volute; al centro
si colloca il ciborio in marmo bianco con portellina argentea. Quest’ultima, di recente fattura, è
in lamina d’argento dorato, sormontata da due
teste di putti a tutto tondo fra cui si interpone la
colomba, simbolo dello Spirito Santo. Dai gradini si eleva l’alzata costituita da due lesene sormontate da altrettanti capitelli compositi;
concluso da una cimasa digradante in un rapporto di parti concave e parti convesse, al di
sopra è posta una cornice marmorea di forma
oblunga entro la quale è collocata una piccola
tela con l’effigie di sant’Irene.
All’interno di una nicchia ricavata sull’altare barocco (fig. 2) fu inserita la statua di san Giuseppe
che tiene per mano Gesù Bambino, eseguita nel
1654, come attesta l’iscrizione incisa sulla base,
grazie agli introiti provenienti dalle elemosine
dei fedeli10. A seguito di quanto scritto, va da sé
che il gruppo scultoreo fu risistemato nel corso
del Settecento nell’attuale cappella, a seguito
della ricca stagione di ammodernamento cui fu
sottoposta tutta la cattedrale, in un momento di
grandi imprese decorative. San Giuseppe indossa una tunica stretta in vita da una cintola
che crea un gioco armonico di pieghe; il padre
putativo di Gesù è tutto assorto nel prendere il
polso del figlio, mentre l’altro braccio piegato,
con la mano leggermente poggiata al fianco, un
tempo serviva da espediente per reggere la
verga fiorita, scomparsa in epoca imprecisata e
di cui resta solo un frammento bloccato fra l’indice e il pollice della mano sinistra. La figura
presenta una fisionomia realistica, improntata
all’espressività e non all’idealizzazione formale,
con una concentrazione alla lettura dell’emotività interiore; all’area mesta e concentrata di
Giuseppe si contrappone quella spensierata di
Gesù, ritratto con la testa leggermente chinata
all’indietro, per meglio guardare Giuseppe, e
con bocca semiaperta e sorridente. Il volto paffuto è incorniciato da un caschetto di boccoli che
gli copre la nuca; indossa una tunica lunga poco
oltre le ginocchia, leggermente mossa dal turbinio dell’aria, mentre una fusciacca gli scende
dalla spalla sinistra, trattenuta dal braccio piegato in avanti. Con ogni evidenza l’iconografia
adottata è quella di uno schema compositivo
diffuso anche in pittura, come si evince dalla tela
di Bartolomé Esteban Murillo (1617-1682) raffigurante san Giuseppe che conduce per mano Gesù
(fig. 3), conservata presso l’Hermitage di San
Pietroburgo e realizzata fra il 1670 e il 167511.
Secondo la tradizione, la scultura altamurana fu
scolpita da un allievo di Gian Lorenzo Bernini
(1598-1680), Giacomo de Micci, di cui non si
trova riscontro nei documenti di archivio; a mio
parere, l’esecuzione si deve alla mano di un valente scultore della prima metà del Seicento, verosimilmente formatosi fra Napoli e Roma,
388
389
A pag. precedente: Altamura, cattedrale di Santa
Maria Assunta, cappella di San Giuseppe (foto Ruggiero Doronzo)
Altamura, cattedrale di Santa Maria Assunta, cappella
di San Giuseppe, Ignoto scultore, San Giuseppe che
tiene per mano Gesù Bambino (marmo, 1654) (foto Ruggiero Doronzo)
NOTE
1
sensibile a un modus operandi che coniuga il modello classico allo studio della figura in movimento. Il gruppo scultoreo, infatti, reso con
sensibilità pittoricistica, possiede il tipico elemento beniniano di apparire in movimento, soluzione che contribuisce a caricare il san Giuseppe
che conduce per mano Gesù d’intensità emotiva.
Per quanto concerne la committenza, invece, si
è già scritto che per la raccolta di denaro furono
interessati molti fedeli, ma non si esclude che a
farsi portavoce dell’impresa fu la confraternita
omonima, retta dall’arciprete e costituita fondamentalmente da “sartori”12, le cui prime notizie
risalgono al 164213, dunque un decennio prima
rispetto all’esecuzione dell’opera.
J.M. SALLMANN, Santi barocchi. Modelli di santità, pratiche devozionali e comportamenti religiosi nel Regno di
Napoli dal 1540 al 1750, Argo, Lecce 1996, pp. 104-106.
2
F. DE NICOLO, Il culto e la statua di Santa Irene di Altamura (Bari), in Santi vescovi in Terra di Bari e Brindisi.
Le statue lignee dei Santi Patroni, in Santi Patroni in Puglia e in Italia meridionale in età moderna. Modelli in
legno, tecniche e pratiche cultuali. Studi in ricordo di Vincenzo Pugliese, a cura di I. Di Liddo, M. Pasculli Ferrara, Schena, Fasano 2017, pp. 459-472, p. 462.
3
F. DE NICOLO, Il culto e la statua di Santa Irene di Altamura cit., p. 462.
4
V. CHIERICO, Alcune illustrazioni sul duomo di Altamura, Tipografia Fratelli Portoghesi, Altamura 1894,
riedito in ‘Altamura’, a. 36, 1994-95, pp. 27-35, p. 33,
ricorda soltanto che la statua di san Giuseppe sia
‘dell’epoca del Bernini’.
5
E. MÂLE, Le nuove devozioni, in L’arte religiosa nel ‘600.
Italia, Francia, Spagna, Fiandra, Paris 1951, Jaca Book,
ed. Milano 1984, pp. 282-283, p. 281.
6
In epoca imprecisata le cappelle furono costruite arretrando le pareti di tamponamento delle navate laterali, mentre dalla carte conservate presso l’Archivio
Capitolare si evince che agli inizi del Cinquecento un
altare intitolato a san Giuseppe era già presente, verosimilmente in pietra come tutti gli altri: cfr. C. BOZZONI, Il duomo di Altamura: Vicende e restauri, in
‘Palladio’, III s., 1979-80, riedito in ‘Altamura’, a. 36,
1994-95, pp. 107-140, p. 116, n. 22. T. BERLOCO, Altari
lignei e marmorei nelle chiese di Altamura, in Studi di Storia Pugliese in onore di Giuseppe Chiarelli, IV, Congedo,
Galatina 1976, pp. 159-208. La sagrestia sorgeva sino
al 1534 là dove ora è collocato l’altare del Presepe, il
primo a sinistra dell’ingresso ed edificato nel 1587.
Dopo il 1534 la cappella fu dedicata dapprima alla
Madonna di Costantinopoli e, per l’appunto, soltanto
dal 1587 al Presepe: cfr. O. SANTORO, La cattedrale di
Altamura e le sue opere d’arte, Pecoraro, Altamura 1959,
riedito in ‘Altamura’, a. 36, 1994-95, pp. 68-88, p. 81.
7
Cfr. P. MAGRI, Relazione della Città e Chiesa di Altamura, ms. dell’Archivio Capitolare (vol. X, Misc.
Acta Ecclesia Altamura), in ‘Altamura’, nn. 3-4 gennaio-luglio 1955, p. 78; C. BOZZONI, Il duomo di Altamura, cit., p. 118.
8
C. BOZZONI, Il duomo di Altamura, cit., p. 118.
9
In cattedrale una cappella intitolata a san Giuseppe
vi era sin dal XV secolo: cfr. T. BERLOCO, Associazionismo laicale nella prelatura di Altamura, in Le confraternite
390
391
A pag. precedente: San Pietroburgo, Hermitage, Bartolomé Esteban Murillo, San Giuseppe che tiene per
mano Gesù Bambino (olio su tela, 1670-1675) (foto Valeria Fergola)
pugliesi in età moderna, Atti del Seminario internazionale di Studi (Bari, 28-30 aprile 1988), a cura di L. Bertoldi Lenoci, Schena, Fasano 1988, pp. 333-354, p. 336,
n. 15; O. SANTORO, La cattedrale di Altamura cit., p. 83.
Crescenzo Trinchese nel 1752 eseguì l’altare maggiore della chiesa di San Michele prospiciente la cattedrale altamurana e quello per la cappella del
Rosario nella chiesa di San Domenico; al 1767 risale
l’altare del Ss. Sacramento nella cattedrale di Giovinazzo, per la cui cappella il disegno della balaustra
fu fornito nel 1768 da Gennaro Sanmartino, fratello
di Giuseppe: cfr. M. PASCULLI FERRARA, Arte napoletana in Puglia dal XVI al XVIII secolo (dai Documenti
dell’Archivio Storico del Banco di Napoli di E. NAPPI),
Schena, Fasano 1983, pp. 127-134, 171-172; EAD., Le
Cappelle del SS. Sacramento di committenza confraternale
(secc. XVII-XVIII), in Le confraternite pugliesi in età moderna, cit., pp. 495-525; EAD., Importazioni in Abruzzo
di altari marmorei napoletani: S. Maria del Ponte a Lanciano e S. Maria di Collemaggio a L’Aquila, in M. PASCULLI FERRARA, L’arte dei marmorari in Italia
meridionale. Tipologie e tecniche in età barocca, De Luca
editore, Roma 2013, pp. 234-249, pp. 240-241; pp. 522523.
10
JOSEPHO DEIPARAE VIRGINI SPONSO, CHRISTI R(EDEMPTO)RI /OMNIUM DIVORUM FACILE
POTENTISS(IM)O SUO DOMINO PATRONO / CIVITAS ALTAMURE IGITUR DICAT. 1654. Il gruppo
scultoreo di San Giuseppe col Bambino viene ricordato
da O. SERENA, La chiesa di Altamura, in ‘Altamura’, a.
36, 1994-95, pp. 41-65, p. 55; O. SANTORO, La cattedrale
di Altamura cit., p. 83.
11
P. G.a PONCE DE LEÓN, Bartolomé Esteban Murillo. El
pintor de la devoción, Libsa, Alcobendas (Madrid) 2018,
con bibliografia precedente.
12
T. BERLOCO, Associazionismo laicale nella prelatura di
Altamura, cit., p. 342, n. 43.
13
ARCHIVIO CAPITOLARE D’ALTAMURA (=ACA), Confratres, T. III, già in T. BERLOCO, Associazionismo laicale
nella prelatura di Altamura, cit., p. 336, n. 15.
A pag. successiva: Montefiascone (VT), chiesa di San
Pietro delle Benedettine del SS. Sacramento, seguace
di Sebastiano Conca, San Giuseppe con il Bambino tra
Santa Teresa e San Biagio (olio su tela, metà sec. XVIII)