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Ambrose Bierce, nato nell'Ohio nel 1842, è morto probabilmente in Messico nel 1914, ove si era aggregato alle truppe di Pancho Villa. Giornalista, autore di numerosi e famosi racconti ispirati da un gusto per il macabro ma anche pervasi di crudo umorismo, è noto soprattutto per questo "Dizionario del Diavolo", cui egli lavorò fin dal 1865 e del quale la presente edizione offre un'ampia scelta.
Una breve e riassunta ricerca su questa tematica, presentata ad un laboratorio tematico.
Xsmall, 2012
Come il più bello e il più radioso degli angeli sia stato stato trasformato, nel Medioevo, in un orribile mostro verde, con ali di pipistrello, orecchie lunghe, naso rincagnato nell’apertura enorme della bocca zannuta, corpo di uomo con artigli, coda, piedi forcuti e corna caprine sulla testa pelosa. Un dissacrante dialogo imbevuto di citazioni, tra il diavolo e una donna da lui sedotta, dimostra attraverso un millenario excursus teologico, filosofico, letterario e iconografico, l’inconsistenza del potere di Satana. In questo divertente pamphlet, nel quale Lucifero dimostra l’infondatezza delle infamanti accuse che gli vengono rivolte da duemila anni, l’autore svela la falsità delle stesse, usando le medesime argomentazioni addotte a sostegno di queste. "A letto con il diavolo" riabilita la figura del Demonio, utilizzato dalla Chiesa cattolica come strumento di coercizione dei fedeli. Edizione originale con l'"Inno a Satana" di Giosuè Carducci
1951
Abbiamo in mille discorsi di propaganda detto che il programma socialista sta nell'abolire la proprietà privata dei mezzi di produzione, ed è giusto, con le glosse di Marx sul programma di Gotha e di Lenin su Marx. Proprietà, dicevamo, non economia privata. Privata era l'economia precapitalistica, ossia individuale. Proprietà è termine che non indica puro rapporto economico, ma di diritto, chiama in campo non più le sole forze di produzione ma i rapporti di produzione. Proprietà privata significa diritto privato quale è sancito dai codici borghesi: ci riporta allo Stato ed al potere, fatti di forza, di violenza, nelle mani di una classe. La nostra vecchia e sana formula nulla significa, se non contiene già la nozione che per superare l'economia capitalistica occorre superare l'impalcatura giuridica e statale che vi corrisponde. Dovrebbero bastare queste elementari nozioni a scongiurare l'insidia contenuta nella tesi: divenuta la proprietà individuale proprietà dello Stato, nazionalizzata la fabbrica, il programma sociale è attuato.
Percorrendo in automobile strade secondarie dell'entroterra siciliano, spesso, si incontrano flotte di ciclisti amatoriali che ingurgitano liquidi conservati gelosamente nelle bottigliette portate a seguito nei loro magistrali tragitti.
Contributo pubblicato su «Alba Pratalia», gen. 2015 IL DIAVOLO IN CARROZZA La visione della donna nell'immaginario di frate Roberto da Lecce. di Maria Chiara Provenzano Quantitas autem superbi ornamenti excedit corporis quantitatem, et per totum corpus se extendit, et maxime in ornatu mulierum...Item, de caudis quas domine trahunt post se plusquam per cubitum unum, in quibus mirabiliter peccant […] et super ipsas caudas dyabolum portant et quadrigant. 1 (Stefano di Borbone, De vanu ornatu) Il termine immaginario del sottotitolo è utilizzato nell'accezione, esplicitata da Le Goff, di dimensione storica che non deve essere confusa con la rappresentazione: "La storia dell'immaginario ha i suoi documenti privilegiati, e questi naturalmente sono i prodotti dell'immaginario: le opere letterarie ed artistiche. […] Le immagini che interessano allo storico sono immagini collettive rimescolate dalle vicissitudini della storia: esse si formano, cambiano, si trasformano. […] circolano nel mondo diacronico delle classi e delle società umane. […] L'immaginario nutre e fa agire l'uomo. […] Tutte le grandi «immagini» del Medioevo, […] tutte le rappresentazioni simboliche della gerarchia sociale, […] tutto questo grande corpus di immagini fa riapparire in segni esteriori le immagini profonde, più o meno sofisticate secondo la condizione sociale e il livello di cultura dell'universo mentale degli uomini e delle donne nell'Occidente medievale" (J. Le Goff, L'immaginario medievale ).
InBanc@ - House magazine on line della Banca d'Italia, 2009
La più imponente e meglio organizzata falsificazione di biglietti di banca della storia fu messa in piedi dal regime nazista durante la guerra e fu immaginata come un innovativo strumento bellico per fiaccare l'economia britannica minando la stabilità della sterlina. La vicenda è raccontata da uno dei suoi protagonisti, Adolf Burger, nel libro L'officina del diavolo. La più grande operazione di falsificazione della storia, uscito in italiano quest'anno presso la casa editrice romana Nutrimenti. Ebreo e cittadino slovacco, Burger passò tra il 1942 e il 1945 attraverso i campi di Auschwitz, Birkenau, Mauthausen e Sachsenhausen. Sufficientemente fortunato da continuare a lavorare a lungo nei vari Kommando di internati, riuscì con uno stratagemma a dimostrare di essere un mischlinge, vale a dire un ebreo di razza mista, ottenendo il diritto a un po' di cibo supplementare, sufficiente per sottrarlo alle famigerate periodiche "selezioni" che, al di sotto di un certo stato di salute, conducevano infallibilmente al gas e ai crematori con un semplice gesto del dito, riferisce Burger, del Dr. Mengele. L'attività di tipografo svolta dall'autore prima della cattura si rivelò a un certo punto della prigionia la sua carta vincente: una mattina fu convocato, tra cortesie mai prima sperimentate, per essere utilizzato in una segretissima operazione ideata dalle SS, l'"Operazione Bernhard": fabbricare sterline praticamente perfette in tagli da 5, 10, 20 e 50, in quantità enormi, con le quali il Reich intendeva pagare acquisti di ogni sorta di materiale, inondare il mercato europeo, provocare una distruttiva inflazione in Inghilterra e minare la fiducia nella sterlina. Il Kommando messo insieme dalle SS fu enorme, circa 150 persone, ebrei provenienti di ogni parte d'Europa e dotati delle più disparate professionalità (ingegneri, matematici, chimici, funzionari di banca, fotografi, linotipisti, litografi, stampatori, serigrafisti, ottici, sarti, tessitori, falegnami, elettricisti, meccanici, pittori, orologiai, ma solo un falsario di professione vero e proprio). L'attrezzatura tecnica fornita fu di prim'ordine. Il risultato perseguito non doveva essere una falsificazione, ma una vera e propria produzione supplementare, non autorizzata, di banconote inglesi, che avrebbe surclassato quella della memorabile truffa di Artur Alves Reis con le banconote portoghesi, false ma anche autentiche, del 1925. Completamente isolato in un'area riservatissima del campo di Sachsenhausen, il gruppo viveva in condizioni privilegiate e aveva anche il proprio medico e il proprio barbiere. Erano comunque tutte persone ben consapevoli che la suprema segretezza del loro incarico li condannava a morte certa una volta conseguito l'obiettivo. Il libro si sofferma su vari particolari tecnici, familiari nel milieu delle officine carte valori e delle banche centrali: la difficile fabbricazione della carta filigranata (alla fine scoperta essere
Archivio Teologico Torinese, 2018
2024
Il rapporto con il potere politico è inscindibile dall'architettura, basti pensare a quanto accadde nella Grecia del V sec.a.C. con la salita al potere di Pericle e la sostituzione di Callicrate con Ictino nella costruzione del Partenone. Il presente volume analizza in particolare le "relazioni pericolose" dei grandi Maestri del Novecento con i regimi dittatoriali e i loro leader: Le Corbusier con Hitler, Mussolini e Pétain; Alvar Aalto con Hitler e Speer; Philip Johnson con Hitler; Frank Lloyd Wright con Stalin. Non mancano le presenze di altri protagonisti come Mies van der Rohe e Gropius nonché degli Italiani, fra cui Terragni, Pagano e i BBPR. Tutto questo mentre sullo sfondo avanza, altrettanto minacciosa, la cancel culture a tentare di estirpare la memoria dei Maestri assieme a quella delle loro opere. Preziosa è la presentazione di Aldo Castellano.
Artibus et Historiae, 2016
La percezione del Giudizio fi nale di Michelangelo neppure oggi è immune dai turbamenti e dalle intemperanze che sorsero tra i primi osservatori dell'affresco. 1 Da qualche parte, infatti, abbiamo letto un'insinuazione greve. Secondo il suo responsabile, l'odio di Michelangelo nei confronti dei prelati romani lo spinse a mettere il papa di fronte alla schiena di un diavolo quando diceva messa nella Cappella Sistina! Uno storico non può che allarmarsi davanti al livello che testimonia la battuta 2 ; tuttavia, essa induce ad applicarsi con più buon senso alla zona sovrastante l'altare della Cappella, nell'eventualità che possa svolgere nell'economia dell'immagine un ruolo diverso da quello attribuitogli da certi interpreti avventurosi.
ISYDE 2024: Lifelong Digital Learning and Education: promoting flexibility, inclusion, critical thinking and international exchange, 2024
Eureka Media Aksara , 2024
Bulletin Of The Institute Of Oriental Studies (BIOS), 2023
Postdigital science and education, 2024
Rencontres Interdisciplinaires Franco-Helleniques 25-1-2024, 2024
Negotiation Journal, 1990
Juris Plenum Direito Administrativo, 2019
Chemical engineering transactions, 2015
Chemical and Pharmaceutical Bulletin, 2007
Current Directions in Biomedical Engineering, 2017
Sedimentary Geology, 2000
Bioscience Journal, 2022
Chemical, Biological, Radiological, Nuclear, and Explosives (CBRNE) Sensing XIV, 2013
Journal of Physiology and Pharmacology, 2011
Journal of Pure and Applied Algebra, 2004