38
DAL DOPOGUERRA ALL’IMPERIALE:
I COMMEMORATIVI
1921 – 1929
S
’è visto che l’emissione di carte-valori commemorative iniziò in Italia nel 1895 con una
cartolina postale; i primi francbolli si ebbero
nel 1910, e poi si ebbero altre emissioni sino al
1916.
Internazionalmente, permaneva però una certa
diffidenza verso i francobolli commemorativi, ritenuti scomodi per il controllo dell’esattezza dell’affrancatura, tanto che per molte destinazioni
non erano accettati.
All’interno, ci volle tempo perché il servizio fosse
modernamente concepito nei suoi scopi di larga
diffusione del motivo dell’emissione: al contrario,
i francobolli commemorativi erano visti come
una forma alternativa di finanziamento alle casse
statali o agli organizzatori di eventi collegati alle
commemorazioni. Infatti, le emissioni avvenivano su domanda di comitati (quelli ben introdotti
ad alto livello, che riuscivano a vedere esaudita la
richiesta) che si assumevano l’onere delle spese di
produzione. La serie veniva emessa, magari con
scarsa pubblicità, solo in alcune città ed in limitati periodi di tempo. Una larga parte della tiratura veniva accantonata e, cessato il termine di
validità, ceduta gratuitamente o a prezzo di favore ai comitati, che le rivendevano per collezione a
prezzi d’affezione. Le tirature erano di norma di
poche centinaia di migliaia di serie.
La stampa filatelica dell’epoca non mancava di
stigmatizzare anche pesantemente questi sistemi,
che a volte sfociarono in veri e propri scandali e
che ebbero vasta eco anche sulla stampa d’informazione, che però continuarono, sia pur attenuati, sino agli anni Quaranta.
La maggior parte di questi commemorativi venne
stampata presso stabilimenti tipografici romani:
Petiti (che in quel periodo stampava anche fran-
cobolli ordinari italiani) e Staderini. Ciò causò altre irregolarità, relative alle “varietà” (cioè ad errori o variazioni nella stampa, molto ricercati dai
collezionisti) che si verificarono in gran copia.
Gli artisti che disegnarono i francobolli furono diversi. Alcuni avevano già lavorato nel campo filatelico, come Giuseppe Cellini; altri lo avrebbero
fatto in futuro, come Vittorio Grassi. Altri ancora, invece, realizzarono un solo francobollo o poco più. Le incisioni tipografiche furono realizzate
da Alberto Repettati, capo incisore presso l’OCV,
o, in pochi casi, da altri.
Di queste emissioni (come delle successive) sono
conservati al museo postale italiano i bozzetti originali degli artisti che li realizzarono, a volte anche con soluzioni grafiche o soggetti non adottati;
poi diverse prove di conio, di stampa, di colori.
Queste ultime sono forse le più numerose e varie,
perché spesso i commemorativi erano bicolori, e
le prove comprendevano, oltre a diverse colori,
anche le loro combinazioni. Non è naturalmente
possibile presentarne un’ampia selezione, cosa
che esulerebbe dagli scopi di questo lavoro, che si
limita invece ad un caso, forse il più appariscente
e spettacolare.
LE EMISSIONI COMMEMORATIVE
Queste le emissioni commemorative sino al 1929,
con le loro principali caratteristiche.
Annessione della Venezia Giulia
5 giugno 1921. 15 c., 25 c., 40 c. Venduti solo a
367
4. 20 settembre 1922. Un francobollo della serie commemorativa di Giuseppe Mazzini sul verso di una cartolina con lo stesso soggetto, seguendo una tipologia
(cartoline maximum) che andrà in auge più avanti nel
tempo.
5. 30 giugno 1923. Raccomandata con il francobollo da 1 L.
della serie per il III centenario di
Propaganda Fide.
6. 9 gennaio 1924. Francobolli
del centenario manzoniano su
B.L.P. (busta lettera postale):
buste-lettere con pubblicità,
affrancate con francobolli dedicati.
Trieste. Tiratura 300.000. Validi per le corrispondenze interne sino al 31 dicembre 1921.
Stampati dallo Stabilimento Petiti di Roma 1.
75.000 serie furono in distribuzione agli sportelli
postali, 225.000 furono cedute al Comune di
Trieste che, pare, li vendette in modo irregolare.
VI
“Pensiero e Azione”, che aveva sede a Bologna.
Non fu adeguatamente pubblicizzata, e colse
quasi di sprovvista i filatelisti, che non mancarono
di lagnarsene: «noi non riusciamo a comprendere
perché la nostra Amministrazione ... tiene così segreta ... ogni notizia riguardante nuove emissioni di
francobolli», scrisse la più autorevole rivista filatelica italiana. Furono vendute agli sportelli
95.000 serie, le altre cedute al comitato, che per
aumentare il lucro le sovrastampò anche B.L.P.
(vedi capitolo 40) e cercò senza riuscirvi di farle
sovrastampare per le colonie.
centenario della morte di Dante Alighieri
28 settembre 1921. 15 c., 25 c., 40 c. Tiratura
400.000. Validi sino al 31 dicembre 1921. Il 15
c. venne stampato, ma non emesso, anche in grigio
anziché in lilla bruno. Stampati dallo Stabilimento Petiti di Roma 2.
L’emissione avvenne su domanda della Società
Dante Alighieri, a proprie spese, che poi ne ricevette un forte quantitativo in omaggio.
III
centenario della congregazione
di Propaganda Fide
III
11 giugno 1923. 20 c., 30 c., 50 c., 1 L. Venduti
solo a Rma dall’11 al 13 giugno. Tiratura
200.000. Validi sino al 30 giugno 1923. Stampati dallo Stabilimento Petiti di Roma 5.
L’emissione avvenne su domanda del “Patronato
romano Itala Gens” per la tutela degli interessi
degli italiani emigrati in oriente, a proprie spese;
poi ne ricevette 150.000. All’epoca la stampa ironizzò: un’emissione clericale come contrappreso
della precedente mazziniana, d’ispirazione massonica.
anniversario della Vittoria
1° novembre 1921. 5 c., 10 c., 15 c., 25 c. Validi
sino al 31 dicembre 1922, ma accettati anche
successivamente.
I francobolli erano stati preparati già nel 1919, e in
quell’epoca non erano stati emessi perché il momento non era parso favorevole per lo spirito nazionale. Furono largamente distribuiti ed adoperati; ciò nonostante ne rimasero giacenze, tanto
che tra gennaio e febbraio 1924 i quattro valori
vennero rimessi in circolazione con la sovrastampa LIRE 1. Tiratura 90.000. Validi sino al 31 dicembre 1924.
IX
Marcia su Roma
24 ottobre 1923. 10 c., 30 c., 50 c., 1 L., 2 L., 5
L. Vedi capitolo 66.
congresso filatelico italiano
Pro Cassa di previdenza Camicie Nere
4 giugno 1922. 10 c., 15 c., 25 c., 40 c. Venduti
dal 4 al 10 giugno solo a Trieste Centro. Tiratura
15.000. Validi sino al 30 settembre 1922 3.
L’emissione avvenne su domanda del comitato
esecutivo del congresso. A ciascun congressista
furono vendute al valore facciale dieci serie; per
le altre poche in vendita vi furono forti assembramenti agli sportelli delle poste. Per questa emissione vi furono all’epoca forti polemiche sulla
stampa filatelica nazionale ed internazionale; per
anni il più importante catalogo francese, uno dei
più autorevoli al mondo, non la volle catalogare.
29 ottobre 1923. 30+30 c., 50+50 c., 1+1 L.
Vedi capitolo 66.
Cinquantenario della morte
di Alessandro Manzoni
29 dicembre 1923. 10 c., 15 c., 30 c., 50 c., 1
L., 5 L. Venduti solo a Roma e Milano. Tirature
da 50.000 a 300.000. Validi sino al 28 gennaio
1924. Stampati dallo Stabilimento Petiti di Roma 6.
L’emissione avvenne su domanda del comitato
per le onoranze popolari ad Alessandro Manzoni,
a proprie spese. La vendita al pubblico avvenne
in quantitativi giornalieri contingentati, e vi furono anche tentativi «da parte degli impiegati di
sottrarre alla vendita parte della dotazione», cui
«il pubblico si è ribellato e la direzione superiore ha
provveduto a far cessare l’illecito traffico». La
vendita contingentata, la tiratura ridotta, il cortissimo periodo di validità causarono lunghissime
Cinquantenario della morte
di Giuseppe Mazzini
20 settembre 1922. 25 c., 40 c., 80 c. Venduti
solo a Roma, Genova, Bologna. Tiratura
300.000. Validi sino al 31 ottobre 1922. Stampati dallo Stabilimento Petiti di Roma 4.
L’emissione avvenne su domanda della Società
369
7. 7 maggio 1924. Cartolina da bordo
della nave Italia in crociera verso
l’America latina, affrancata con i
francobolli della crociera venduti solo
a bordo.
8. 28 gennaio 1925. Francobolli dell’Anno Santo su
cartolina raccomandata espresso per l’Ungheria.
9. 16 gennaio 1926. Cartolina con l’effigie del re Vittorio Emanuele
ed i valori dedicati al 25° del suo regno.
370
10. 14 dicembre 1926. L’alto
valore con sovrapprezzo della
serie dedicata a san Francesco
su lettera raccomandata.
11. 26 luglio 1927. Un valore della serie dedicata ad Alessandro Volta, bollato dall’ufficio speciale dell’esposizione voltiana a Como.
13. 21 giugno 1929. Il francobollo dedicato al cinquantenario della morte di Vittorio
Emanuele II: il primo francobollo emesso in stampa rotocalcografica, che aprì un nuovo ciclo filatelico in Italia.
371
12. Prove di
colore e di accoppiamenti di
un francobollo della serie
per Emanuele
Filiberto.
code agli sportelli postali di Roma e Milano, traffici, accaparramenti, vive rimostranze sulla
stampa specializzata italiana ed estera, nonché su
quella nazionale.
Il nuovo valore nel gennaio 1926 fu reso necessario da una variazione tariffaria. I francobolli esistono in diverse dentellature; furono largamente
stampati e distribuiti, ed in quel periodo sostituirono quasi gli ordinari.
Crociera italiana nell’America latina
VII
16 febbraio 1924. 10 c., 30 c., 50 c., 60 c., 85 c.,
1
L., 5 L. Venduti solo a bordo della nave Italia in
crociera nell’America latina. Tirature da 25.000
a 100.000. Validi sino al 16 settembre 1924 7.
L’emissione avvenne su domanda del Comitato
esecutivo della crociera, dopo che il ministro Colonna di Cesarò, che nel frattempo era stato sostituito da Ciano, aveva promesso una deliberazione del consiglio dei ministri per non autorizzare
altre emissioni a privato beneficio di enti. Alla fine del 1924 il quantitativo rimasto venne rilevato,
pare, da alcuni commercianti, ed i francobolli
nuovi vennero offerti ad alto prezzo.
centenario della morte di san Francesco
30 gennaio 1926. 20 c., 30 c., 40 c., 60 c., 1,25
L., 5+2,50 L. Validi sino al 31 dicembre 1927 10.
Alcuni valori furno stampati dall’OCV; gli altri dal
nuovo Stabilimento Poligrafico per l’Amministrazione dello Stato, SPAS (vedi capitolo 37): 20
c., 40 c., 60 c. Tirature da 500.000 in su, sino a
diversi milioni.
L’emissione avvenne su domanda del “Comitato
pro concorso artistico internazionale per un
omaggio della pittura italiana al Santo d’Assisi” e
della Provincia minoritica romana di San Francesco a Ripa, a proprie spese, con sovrapprezzo a
proprio favore e con una convenzione.
La serie francescana fu la prima che venne largamente distribuita in quasi tutti gli uffici postali
d’Italia sin dai primi giorni dell’emissione. Vi erano ancora i vincoli con gli enti concessionari dell’emissione, che però lasciarono facoltà al ministero di distribuire tutti i valori, meno il 5 lire;
tant’è che di tutti gli altri valori venne preparata
una seconda, consistente, tiratura.
Alcuni valori sono noti in dentellature diverse;
sono note molte varietà.
Anno santo
24 dicembre 1924. 20+10 c., 30+15 c., 50+25
c., 60+30 c., 1 L.+c., 5+2,50 L. Validi sino al 31
dicembre 1925, poi sino a 31 dicembre 1926.
Stampati dallo Stabilimento Staderini di Roma 8.
L’emissione avvenne su domanda del Comitato
per l’anno santo e l’esposizione missionaria vaticana, a proprie spese e con sovrapprezzo a proprio favore. La vendita venne effettuata da tutti
gli uffici romani; nelle altre città, solo alla posta
centrale dei capoluoghi di provincia. Come scrisse
la stampa dell’epoca, la vendita andava «molto a
rilento e per l’antipatia che ha il pubblico per i
sopraprezzi e per una specie di ostruzionismo
esercitato dagli impiegati postali» che avrebbero
dovuto tenere contabilità doppia.
Anche per questa serie scoppiò lo scandalo, perché si ritrovarono ben presto diverse varietà: centro capovolto, stampa recto-verso, non dentellati,
che si scoprì provenivano da tirature abusive. La
Staderini dichiarò che vi era l’impossibilità tecnica di ottenere i centri capovolti se non volutamente, perché i fogli nei due colori erano stampati in sequenza, senza porre i fogli in macchina
due volte. Si trattava, quindi, di corruzione di
qualche operaio. La Federazione fra le Società
Filateliche Italiane riuscì ad ottenere la distruzione di grosse partite di queste varietà abusive.
Pro Milizia volontaria sicurezza nazionale
26 ottobre 1926. 40+20 c., 60+30 c., 1,25
L.+60 c., 5+2,50 L. Vedi capitolo 66.
Centenario della morte di Alessandro Volta
1927. 20 c. (marzo), 50 c. (settembre), 60 c.
(marzo), 1,25 L (aprile). Validi sino al 31 marzo
1928. Stampati dallo SPAS 11.
L’emissione avvenne su domanda del Comitato
per le onoranze a Volta, con cui venne stipulata
una convenzione. I francobolli vennero stampati
in litografia, anziché in tipografia o calcografia,
come d’uso in quegli anni. Anche questi valori
ebbero larga diffusione, sostituendo o quasi gli
ordinari per alcuni periodi, specialmente il 60 c. e
poi il 50 c., cioè i due valori destinati all’affrancatura delle lettere.
Nell’ambito delle onoranze ad Alessandro Volta,
il 1° settembre 1926 era uscita una cartolina
pstale con l’effigie Leoni da 10 c., con intestazione ONORANZE A VOLTA, realizzata e venduta (a 20
c.) durante le manifestazioni di Como dall’IGNI,
Giubileo del re
Giugno 1925. 60 c., 1 L. Gennaio 1926. 1,25 L.
Validi sino al 31 dicembre 1927 9.
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Istituto gare nazionali ed internazionali di telegrafia pratica ed avviamento postale.
7.
8.
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14.
15.
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17.
18.
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20.
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26.
27.
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30.
Pro Milizia II emissione
1° marzo 1928. 30+10 c., 50+20 c., 1,25 L.+50
c., 5+2 L. Vedi capitolo 66.
IV centenario della nascita di Emanuele
Filiberto e X anniversario della Vittoria
Luglio-settembre 1928. 20 c., 25 c., 30 c., 50
c., 75 c., 1,25 L, 1,75 L, 5 L, 10 L, 20 L. Validi
sino al 31 dicembre 1929.
L’emissione avvenne senza domande di comitati.
Fu una delle ultime produzioni tipografiche,
quando già l’OCV si era dotata delle nuove macchine rotocalcografiche, tanto che è noto un saggio
per questa emissione stampato in rotocalcografia.
Sono note diverse dentellature e molte varietà,
tra cui la spettacolare “centro capovolto” del 30
c., di cui sono noti pochissimi esemplari nuovi,
qualche usato ed uno solo su cartolina. Vennero
ritrovati casualmente a Bologna.
La scelta delle tinte fu laboriosa e avvenne dopo
molte prove. Per l’immagine del condottiero a
piedi furono provate ben trenta combinazioni diverse, riunite nel cartoncino di presentazione che
proponeva queste combinazioni cromatiche (secondo le denominazioni ufficiali) 12:
1. verde americano
granata
2. verde oliva scuro
granata
3. bleu nero
bleu Italia
4. violetto magenta
bleu Italia
bleu Italia
5. sanguigno P.H. 2
6. giallo arancio
bleu Italia
sanguigno P.H. 2
violetto magenta
bruno siciliano
verde americano
verde americano
bruno siciliano
rosso scarlatto
verde americano
bruno siciliano
rosso scarlatto
bruno siciliano
verde americano
bleu nero chiaro
bleu nero scuro
rosso scarlatto
rosso scarlatto
sanguigno P.H. 2
sanguigno P.H. 2
bruno siciliano
giallo arancio
bleu Italia
verde americano
violetto magenta
violetto magenta
rosso scarlatto
rosso scarlatto
rosso scarlatto
rosso scarlatto
bruno siciliano
lacca viola garanza
lacca viola garanza
lacca viola garanza
rosso remington
sanguigno P.H. 2
sanguigno P.H. 2
sanguigno P.H. 2
sanguigno P.H. 2
sanguigno P.H. 2
verde americano
bruno siciliano
verde americano
bruno siciliano
verde americano
verde americano
bruno siciliano
bruno siciliano
bruno siciliano
verde americano
50° anniversario della morte
di Vittorio Emanuele II
4 gennaio 1929. 50+10 c.
Sovrapprezzo destinato al comitato per le onoranze. Valido sino al 31 dicembre 1929 13.
Chiuse questo periodo ed aprì il successivo: fu il
primo valore emesso (ma non il primo stampato)
con le nuove macchine per la stampa in rotocalcografia, appena giunte al Poligrafico (vedi capitolo 55).
374
39
PUBBLICITÀ IN POSTA:
UNA GAMMA DI OFFERTE
1877 – 1946
L
a pubblicità è un particolare modello comunicazionale predisposto per far conoscere al pubblico l’esistenza e l’attività di
professionisti, aziende, enti; suggerire idee ed
opinioni; offrire beni in vendita, incrementare il
proprio giro d’affari ed allargare la propria clientela. Se messaggi pubblicitari sono conosciuti sin
dall’antichità preclassica, le prime inserzioni
pubblicitarie in senso moderno cominciarono ad
apparire già nel XVII secolo, e raggiunsero una
grande diffusione all’alba del XIX, quando vennero fondate le prime agenzie di pubblicità. Nella
seconda metà del secolo la pubblicità, soprattutto
informativa ed ancora priva di quell’impatto
emozionale che più tardi le sarà proprio, era già
parte integrante dell’attività commerciale delle
aziende; si svilupperà pienamente dagli inizi del
Novecento. L’Italia non fu estranea allo sviluppo
della pubblicità, anche se in forme minori ed in
tempi più tardi rispetto alle più avanzate realtà
europee, a causa del ritardo nello sviluppo industriale e terziario, ed al permanere di un’economia soprattutto agricola, cui non serviva pubblicità.
La centralità sociale della posta dalla seconda
metà dell’Ottocento fece sì che nel mondo occidentale i luoghi e gli oggetti postali, assieme alla
stampa periodica, fossero fra i più interessanti
veicoli di diffusione di messaggi pubblicitari. Alla
fine dell’Ottocento furono stipulate convenzioni
(di cui non ci si occupa qui) per l’inserimento
d’inserzioni nelle cassette e negli uffici postali; attiva fu anche, e sarà l’oggetto di questo capitolo, la
pubblicità sugli oggetti di corrispondenza.
Già, a scopo pubblicitario, le intestazioni delle
carte da lettera, delle buste e poi delle cartoline
delle ditte commerciali, grazie anche all’opulento
gusto decorativo dell’epoca, divennero molto ricche, con gran copia di fregi ed indicazioni varie,
di scarsa leggibilità ma apprezzate.
Ma, al di là di questi primi utilizzi personali, ben
presto gli oggetti postali da corrispondenza divennero mezzi per la diffusione di inserzioni pubblicitarie di terzi, realizzate ed offerte soprattutto
da privati con sistemi diversi. Si diffusero in diversi Stati e, a partire dall’ultimo trentennio dell’Ottocento, giunsero anche in Italia, dove se ne
ebbero alcuni esempi.
L’UTILIZZO PRIVATO DI BUSTE
E CARTE-VALORI PER PUBBLICITÀ
Le prime iniziative del genere in Italia vennero
realizzate da privati: consistevano nell’inserimento a pagamento di spazi pubblicitari su buste
o cartoline (che diminuivano notevolmente lo
spazio utile per la redazione del testo) poi vendute al pubblico già affrancate tramite rivenditori
secondari (cioè non dagli uffici postali) ad un
prezzo inferiore al nominale. Per impedire che il
pubblico utilizzasse il francobollo sostituendo il
supporto con le inserzioni, vanificando così la distribuzione dei messaggi pubblicitari, vennero
messi in atto diversi accorgimenti.
Queste pionieristiche iniziative, mutuate su altre
d’oltralpe, si svilupparono a partire dai tardi anni
Settanta dell’Ottocento, ma non incontrarono il
favore del pubblico, o gli ideatori non furono capaci di dar loro ampia diffusione, per cui questi
oggetti postali furono tutti poco diffusi, ed oggi
sono rari.
375
1. 20 aprile 1877. Prima data nota
della «busta parlante», venduta
già affrancata a soli 15 c. con inserzioni pubblicitarie. Come d’uso,
per impedirne il riutilizzo il francobollo venne colpito da rasoiate.
2. 22 agosto 1891. Perforazione F&R,
iniziali della ditta commerciale mittente, Fischer & Rechsteiner, su cartolina postale. L’uso di questo tipo di
perforazione privata, per controllo
delle proprie carte-valori e per ragioni
di propaganda, cominciò a diffondersi
proprio in questi anni sui francobolli.
Sulle cartoline postali è affatto inusuale.
3. 28 marzo 1887. «Francalettere», ovvero lettera con
inserzioni pubblicitarie venduta a prezzo ridotto, affrancata con un francobollo
perforato con il nuovo valore
per impedirne il riutilizzo. In
questo caso la perforazione
fu C 18, e questa è l’unica
lettera nota con la varietà di
perforazione della mancanza della C.
376
dalle poste, sino a che la legge postale di fine secolo
non ne permise l’uso in modo permanente.
La distribuzione di questi «francalettere» iniziò
nel 1887 e durò qualche anno; furono prodotti
con francobolli da 2 c., 5 c., 10 c. e 20 c., e venduti
rispettivamente a 1 c., 4 c., 8 c., 18 c. Le perforazioni apposte erano: C 1, C 4, C 18 3 e 8-8. Quest’ultimo valore era impresso utilizzando il punzone per il C 18 sul francobollo piegato in due.
Anche delle francalettere furono stampate alcune
serie di mille esemplari.
Le buste parlanti
Si tratta della prima iniziativa italiana, del 1877,
ad opera della ditta Gasparri e c., con sedi a Napoli, Roma e Milano, che stampò e brevettò buste
tappezzate d’inserzioni pubblicitarie sul fronte e
sul retro. Erano chiamate «buste parlanti», probabilmente per il leggero sibilo per la fuoriuscita
d’aria che emettevano quando venivano bollate o
premute. Si rammenti che fu proprio in questi
anni che si affermò l’uso della busta, ancora inusuale; prima la lettera veniva semplicemente ed
accortamente piegata ad incastro, e spedita senza
ulteriori protezioni.
Queste buste venivano vendute complete di francobolli da 5 c. o da 20 c., per le lettere per il distretto o per l’interno, ad un prezzo inferiore al
nominale: 2 c. e 15 c. L’utile della ditta Gasparri
consisteva negli introiti pubblicitari. Per evitare
l’utilizzo su altri supporti dei francobolli, questi
venivano colpiti da rasoiate.
Oltre che in italiano, le inserzioni pubblicitarie
erano scritte anche in inglese, francese e tedesco,
ed infatti le buste vennero ritenute valide dalle
poste anche per l’invio all’estero, se pur limitato
ad alcuni Stati. Le buste erano identificate da un
numero di serie, riportato a stampa; ciascuna serie
conteneva inserzioni diverse; di ciascuna la tiratura fu di un migliaio di copie; sono note quarantacinque serie.
La prima data nota è il 20 aprile 1877 1; poi sono
conosciute, raramente, solo nel primo paio d’anni
o poco più. Si conoscono con i francobolli tipo De
La Rue da 5 c., 20 c. azzurro ed, eccezionalmente
ed in un solo esemplare, da 20 c. ocra. L’iniziativa
non ebbe grande successo.
Le cartoline di pubblicità
L’iniziativa venne ripresa, senza miglior fortuna,
dalla ditta romana Forzano & c. nel 1889, che
chiesero ed ottennero l’autorizzazione per produrre una cartolina doppia ripiegata sul lato superiore, anch’essa con avvisi pubblicitari.
Venne ammessa a tariffa lettera, cioè 20 c.; le
«cartoline di pubblicità» furono vendute a 18 c.
affrancate con un francobollo da 20 c., perforato
CC («cartolina commerciale») 4.
Di queste cartoline, che durarono anch’esse poco
tempo, sono note diciassette serie.
I biglietti postali di Emilio Corsi
Emilio Corsi, funzionario del ministero delle finanze, riprese l’idea nel 1890, questa volta utilizzando come supporto i biglietti postali da 5 c. appena usciti, noti da marzo, con l’indicazione
stampata GRATIS.
Fra il dicembre 1894 e l’inizio del 1895, poi anche oltre, distribuì biglietti postali, sempre con
inserzioni, da 5 c. con l’indicazione PER CENTESIMI
2 o 3 o 4, e da 20 c. con PER CENTESIMI 15 5. Questi biglietti contenevano all’interno fogli doppi di
carta bianca, anch’essi tappezzati d’inserzioni.
I francalettere
Un’iniziativa simile venne ripresa dieci anni dopo
da una ditta livornese, “La Francalettere”, che
offriva fogli ripiegati a mo’ di biglietto postale
(che in Italia doveva ancora uscire) con inserzioni
pubblicitarie all’interno ed all’esterno.
Per impedire il riutilizzo dei francobolli, la ditta
chiese alle poste, che l’accordarono, l’autorizzazione ad impiegare un sistema da poco diffuso in
altri paesi: e cioè la perforazione con aghi «in guisa di rappresentare lettere o numeri».
Oggi in letteratura questo sistema è universalmente noto come «perfin», crasi dell’espressione
inglese perforated in; veniva utilizzato anche da
ditte commerciali che volevano così marcare la
propria scorta di carte-valori per difenderla da
sottrazioni 2; all’epoca in Italia questa perforazione doveva venire autorizzata di volta in volta
Le cartoline postali
Il filone, esauritosi o quasi con le buste, continuava con le cartoline postali. Nel 1889 ne vennero
distribuite due diverse, da 10 c., entrambe vendute a 5 c., a cura di due ditte forse collegate fra loro: Girardi & Tarra di Milano, e Vicoli & Garzanelli di Chieti 6. Qui i tasselli erano più piccoli ed
in minor numero, perché occorreva lasciare un
minimo di spazio per il testo epistolare.
Del 1890, sono note (solo due) cartoline da 10 c.
per l’estero con intestazioni e testi della Gazzetta
dei Prestiti di Milano che, come stampato su di
esse, presso la sede della rivista venivano vendute
ad 8 c.
Nel 1898 la casa svizzera Suchard, produttrice di
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3. 31 ottobre 1980. «Cartolina di pubblicità», tappezzata di annunci e venduta a prezzo ridotto.
5. Il verso della cartolina postale prodotta da Vicoli & Garzanelli di Chieti,
con otto tasselli pubblicitari e venduta a 5 c. anziché 10 c.
378
3. 25 febbraio 1902. Biglietto postale da
20 c. con inserzioni prodotto dal rag.
Emilio Corsi, venduto a 15 c. Era tappezzato d’inserzioni all’esterno, all’interno, ed anche sul foglio bianco che era
allegato (riprodotto al 50%) per permettere di scrivere.
6. I1° gennaio 1901. Una delle cartoline neutre (cioè con il solo francobollo
impresso, senz’altra indicazione) di
produzione privata in tirature minime
per i più vari avvenimenti, sfruttando
la voga collezionistica del tempo e, in
questo caso, il cambio di secolo.
7. 1917. L’unico biglietto postale pubblicitario conosciuto, fornito gratis dalla ditta
Excelsior Sopramontana; in questo caso con
affrancatura aggiunta di francobolli di
Libia.
cioccolato, sovrastampò con vignette pubblicitarie la cartolina postale da 10 c., che allegava in
omaggio ad i propri cataloghi.
Nel 1903 venne distribuita la cartolina umbertina da 7 1/2 + 7 1/2 c. ovale con tasselli pubblicitari, sul modello di quelle del 1889. L’iniziativa fu
questa volta della ditta milanese A. Griffo, che
produsse diverse serie di mille cartoline ciascuna,
vendute a 10 c. Sinora ne è noto un solo esemplare, di recente ritrovamento.
Le cartoline neutre pubblicitarie
Delle cartoline di commissione privata s’è detto
nel capitolo 14, dove si è visto che, anche dopo
l’abrogazione del servizio nel 1895, i quantitativi
380
di cartoline neutre (cioè con il solo francobollo
impresso, senz’altra indicazione) ancora in mano
ai privati permisero altre produzioni negli anni
seguenti. Sino al 1901 si ebbero varie emissioni
di cartoline commerciali, pubblicitarie o commemorative, anche in tirature minime, a scopo soprattutto collezionistico 7.
e con la propria pubblicità impressa al retro 10.
L’iniziativa della Solari ebbe subito un buon successo: preparò i propri gettoni con francobolli da 5
c., 10 c., 25 c. e 50 c. per una ventina di inserzionisti diversi ed anche per il mercato francese.
LA PUBBLICITÀ IN CONCESSIONE
Le ultime iniziative
Agli inizi del Novecento iniziative di questo genere vennero quasi del tutto abbandonate, sia perché, evidentemente, il guadagno reale non era così cospicuo, sia perché nel giugno 1904 venne
vietato anche ai rivenditori secondari di vendere
le carte-valori postali a prezzi diversi dal nominale, e quindi cadeva l’incentivo per l’acquisto da
parte del pubblico.
Sono note poche altre iniziative private: una «busta postale italiana con scontrino di consegna»
del 1911, venduta a 3 c.; un «biglietto réclame»,
sul modello del biglietto postale, venduto a 2,5 c.
con francobolli da 5 c. o 15 c. perforati RDM (regio decreto ministeriale), noti in pochissimi
esemplari, del 1914; un biglietto postale della
ditta Excelsior Sopramontana, noto in un unico
esemplare 8 nel 1917, in cui la sovrastampa parla di fornitura GRATIS.
La concessione alla Croce Rossa
Nel periodo bellico l’attività della Croce Rossa,
naturalmente, aumentò notevolissimamente, con
gran bisogno di denaro, che anche le poste contribuirono ad ottenere, grazie all’emissione dei francobolli con sovrapprezzo (vedi capitolo 23). Nel
1917 una legge stabilì di devolvere alla Croce
Rossa i proventi della pubblicità in atto o da istituirsi nelle varie amministrazioni governative.
L’iniziativa ebbe come risultato principale la
pubblicazione d’inserzioni pubblicitarie su cartoline e biglietti postali (vedi capitolo 40).
Le buste-lettera postali
Nell’immediato dopoguerra venne assegnata
un’unica altra concessione, alla Federazione nazionale dei comitati d’assistenza ai militari ciechi,
storpi e mutilati, poi Opera nazionale per la protezione e l’assistenza agl’invalidi di guerra. Dal
1° dicembre 1920, la federazione fu autorizzata a
I francobolli su supporto pubblicitario
Si tratta di un’iniziativa diversa, realizzata anch’essa sul modello d’analoghe d’oltralpe, che ebbe luogo nei primi due decenni del Novecento, a
partire dal 1907: francobolli nuovi venivano venduti a prezzo ridotto, già incollati su supporti
gommati, poco più grandi di loro, con inserzioni
pubblicitarie 9. Anche quest’iniziativa non ebbe
larghissima diffusione.
vendere direttamente od a mezzo dei rivenditori autorizzati ... speciali buste-lettera postali di circa cm. 12
per 16, contenenti avvisi di pubblicità, francate con
francobolli comuni al prezzo di cent. 5 in meno (per
ogni porto) del valore nominale dei francobolli applicativi.
[...] I ripetuti francobolli ... saranno ... sovrastampati
con le cifre B.L.P. la cui grandezza ed impressione dovranno essere tali ... da non pregiudicare l’esame della
legittimità dei francobolli stessi. La sovrastampa indicata esclude la facoltà di operare la traforatura dei
francobolli.
I francobolli ... saranno ritenuti validi soltanto per la
francatura delle corrispondenze incluse nelle speciali
buste-lettere della Federazione indicata.
I gettoni di francobolli-moneta
Si tratta di un’iniziativa affatto particolare e causata da necessità contingenti. Nell’immediato
primo dopoguerra la repentina inflazione, la carenza di alcune materie prime e le difficoltà di
produzione portarono alla mancanza di moneta
spicciola circolante, necessarissima per le transazioni minute.
Per ovviarvi, nel 1919 la ditta Solari di Milano,
rappresentante di liquori, riprese una vecchia iniziativa già utilizzata nel 1862 negli Stati Uniti
per motivi analoghi, già riadottata in altri paesi, e
cioè l’utilizzo dei francobolli come spiccioli, incapsulati (per non deteriorarli) in dischetti di alluminio, con una protezione in cellulosa sul davanti
Venne quindi attuata, con l’avallo ufficiale delle
poste, un’iniziativa molto simile a quelle dell’ultimo Ottocento, identificando questa volta i francobolli con sovrastampe, anziché con perforazione.
L’affrancatura poteva essere integrata anche con
francobolli non sovrastampati (e sono infatti note
381
8. 20 agosto 1915. Il francobollo da 15 c. venne venduto a prezzo ridotto già
incollato su un supporto
pubblicitario adesivo.
9. Recto e verso di gettoni con francobolli, distribuiti dalla ditta Solari nel
1919 per far fronte alla carenza di
spiccioli. Al verso vi sono inserzioni
pubblicitarie.
10. Nel gennaio 1921 iniziò la distribuzione delle B.L.P., bustelettere postali, ovvero speciali buste con inserzioni pubblicitarie
vendute a prezzo ridotto. Per affrancarle, francobolli ordinari
vennero sovrastampati B.L.P. La stessa sovrastampa venne impressa anche su pochi francobolli commemorativi, come questi,
poi non regolarmente emessi.
382
11. 17 luglio 1924. «Ricevuta di ritorno» allegata alla busta-lettera
postale, che il destinatario poteva
spedire a tariffa stampe al mittente
per accusare ricevuta della lettera.
L’uso di queste cartoline fu molto
ridotto.
12. 19 maggio 1924. Targhetta
meccanica pubblicitaria, con una
vignetta per l’epoca conturbante.
13. 29 aprile 1921. In questo periodo le poste introdussero il sistema
del “quartiere postale”, cioè una divisione delle grandi città, identificate da numeri, per favorire il recapito: il progenitore dell’attuale codice di avviamento postale. Venne
pubblicizzato in vari modi: qui sulla targhetta pubblicitaria meccanica e sulla cartolina postale.
383
alcune buste-lettere postali con francobolli sovrastampati e non); dall’aprile 1921 poterono essere
spedite anche all’estero.
La concessione alla federazione decadde ufficialmente nel 1929, ma di fatto l’iniziativa ebbe termine nel 1923.
Le targhette pubblicitarie
Dal 1901 erano in funzione in Italia (vedi capitolo 50) macchine bollatrici meccaniche, che permettevano di timbrare grandi quantità di corrispondenza in poco tempo, con un bollo datario ed
una serie di linee ondulate a destra o a sinistra di
questo. Al posto di queste linee ondulate potevano
essere inseriti tasselli con messaggi promozionali,
istituzionali, postali o commerciali.
Se le prime targhette di queste genere, del 1901,
salutavano il nuovo re Vittorio Emanuele III,
quelle successive (le prime sono del 1906) si limitarono a pubblicità quasi istituzionale, ricordando fiere campionarie ed esposizioni nazionali o
internazionali che si tennero in diverse città d’Italia in quegli anni, il prestito nazionale dal
1918, informazioni postali dal 1919, il congresso
filatelico svoltosi a Trieste nel 1922.
Nel 1923, dopo la decisione delle poste di gestire in
proprio la pubblicità, si pensò di utilizzare anche
questo spazio, e venne preparata una targhetta
con l’indicazione SPAZIO RISERVATO ALLA PUBBLICITÀ. La prima ditta che ne usufruì, già nel 1923,
fu una catena di negozi d’abbigliamento, che
commissionò una targhetta con una figura maschile ed il messaggio VESTITEVI AL DUOMO VENEZIA - MILANO - TRIESTE.
Dal 1924 ne seguirono non moltissime altre 15;
poi le targhette divennero un mezzo normale
d’informazione, non tanto per la pubblicità commerciale quanto per quella istituzionale 14; nel
maggio 1925, infatti (vedi capitolo 40), venne
vietata ogni forma di pubblicità commerciale sulle cose delle poste, ponendo termine ad un’avventura durata pochi anni.
I francobolli.
I francobolli sovrastampati B.L.P. furono preparati dalla federazione presso una tipografia romana; per molti valori esistono tipi diversi per foggia
della sovrastampa e per colore. Si ebbero emissioni a partire dal gennaio 1921, seguite da altre
nel 1922 e nel 1923. I francobolli sovrastampati
(dei tipi Leoni, Michetti, Floreale) furono: 10 c.,
15 c. Leoni, 20 c. arancio, 25 c., 30 c., 40 c., 50 c.,
60 c. carminio, 85 c., 1 L.
Sono noti anche diversi francobolli con anomalie di
sovrastampa: spostata, capovolta, parziale, doppia, al retro.
Furono sovrastampati anche piccole quantità di
francobolli commemorativi di Dante Alighieri
(1921, 50 serie) 11 della Vittoria (1921, 80 serie)
e di Giuseppe Mazzini (1922, 50 serie). Non vennero regolarmente emessi, ma ne sono noti alcuni
utilizzati su lettera.
Le buste.
La Federazione realizzò più di un centinaio di
buste differenti, raggruppate in serie «nazionali»
oppure «regionali», preparate in cartoncino a forma di biglietto postale. Il cartoncino ripiegato (su
cui non si poteva scrivere, perché pieno d’inserzioni anche all’interno) conteneva, incollato all’interno, un foglio di carta bianco, anch’esso con
tasselli pubblicitari, per il testo. Le buste contenevano anche una «cartolina di riscontro», anch’essa con inserzioni, che il destinatario poteva
spedire al mittente a tariffa stampe, per accusare
ricevuta della lettera (l’uso fu molto scarso) 12.
Un prodotto misterioso
Nell’ambito della pubblicità, va infine segnalato
un prodotto postale di cui non si ha riscontro dall’evidenza, perché sinora non ne è stato reperito
neppure un esemplare. Si tratta di un servizio introdotto in sordina nel settembre 1923 che non
durò che un paio d’anni: le «cartoline postali per
annunci economici». L’interessato avrebbe potuto scrivere il suo annuncio (del tipo degli ‘annunci economici’ della stampa) su una cartolina postale, ed inviarla all’ufficio postale prescelto, dove
sarebbe stata esposta in una bacheca. La tassa richiesta per il servizio (oltre a quella postale di
spedizione della cartolina) da pagarsi in francobolli sulla cartolina, era di 2 L. per i primi due
giorni, e di 1 L. per ogni giorno in più.
L’alto costo e la scarsa pubblicità data al servizio lo
resero scarsissimamente diffuso.
LA PUBBLICITÀ POSTALE DIRETTA
Interessate ai possibili introiti, che parevano essere importanti, nel 1923 le poste decisero di avocare a sé l’intera gestione della pubblicità sulle
proprie cose.
Oltre le iniziative di pubblicità nei propri ambienti e sui moduli, le iniziative di maggior risonanza furono la pubblicità sulle carte-valori postali (cartoline, biglietti, francobolli) di cui si discuterà nel capitolo 40, e quella sulle targhette
delle macchine bollatrici.
384
40
PUBBLICITÀ IN POSTA: LE CARTE-VALORI
1919 – 27 AGOSTO 1925
O
ltre alle forme promozionali e pubblicitarie viste nel capitolo 39, realizzate nei luoghi postali o con oggetti di corrispondenza, nel primo dopoguerra le poste realizzarono
anche carte-valori postali (cartoline postali, biglietti postali e francobolli) pubblicitarie.
Nell’ambito delle diverse misure a favore della
Croce rossa, nel 1917, s’è visto (capitolo 39) la
legge aveva previsto di destinarle i proventi della
pubblicità nei locali delle amministrazioni governative. A seguito della legge, nell’ambito delle
carte-valori postali si decise di proporre l’inserimento di tasselli pubblicitari lungo il lato sinistro
del recto delle cartoline postali, e al verso dei biglietti postali, affidandone la gestione alla Croce
rossa, per la durata di nove anni a partire dal 1° luglio 1918. I tasselli pubblicitari erano stampati
contemporaneamente alla carta-valore, in quantitativi stabiliti con l’inserzionista. Quando l’amministrazione postale decise l’assunzione in proprio della gestione pubblicitaria, alla fine del
1922 la concessione alla Croce rossa venne revocata, e le poste gestirono questa pubblicità sino
alla prima metà del 1925.
presenza o meno della dicitura, in caratteri minuti: CONCESSIONE DI PUBBLICITÀ ALLA CROCE ROSSA, o
simili. Per gli utenti non vi fu, naturalmente, nessuna differenza. Si ebbero queste emissioni.
10 c. Mill. 18. Pubblicità diretta delle poste (GLI
ASSEGNI (CHECHS) POSTALI...): prima data conosciuta 28 maggio 1919. Pubblicità commerciale
in concessione: prima data 24 marzo 1919, su
cartolina PNEUMATICI MICHELIN 1; cinque tipi diversi. Una sola cartolina da 10 c., quella PNEUMATICI MICHELIN, venne anche sovrastampata, nel
giugno 1919, per la Dalmazia occupata.
15 c. testo bilingue, mill. 19. Pubblicità in concessione, prima data 8 settembre 1919. Ventuno
tipi diversi.
15 c. testo italiano. Pubblicità diretta delle poste
(COMUNICATE AI CORRISPONDENTI IL VOSTRO...),
mill. 20, prima data 13 marzo 1921. Pubblicità
in concessione: mill. 19 prima data 15 marzo
1920, mill. 20 prima data 21 settembre 1920.
Centoquaranta tipi diversi 2.
25 c. Pubblicità in concessione: mill. 20 (esiste
solo con pubblicità), 21 e 22, prime date rispettivamente 7 ottobre, 11 ottobre 1921, 1° ottobre
1922. Sessantadue tipi diversi 3.
30 c. Pubblicità in concessione: mill. 23, prima
data 20 marzo 1923, tre tipi. Gestione diretta
delle poste: mill. 23 e senza mill., prime date 15
luglio 1923 e 2 aprile 1924. Ventotto tipi diversi 4.
Di un’altra particolare cartolina postale pubblicitaria del 1926 si dirà nel capitolo 66.
Le cartoline postali
I biglietti postali
Si ebbero quindi due tipi di pubblicità: quella data in concessione alla Croce rossa, e quella diretta
delle poste. Graficamente l’unica differenza è la
Tasselli pubblicitari, di formato maggiore, vennero inseriti anche al retro di biglietti postali, nell’ambito della concessione alla Croce rossa.
LE CARTOLINE
ED I BIGLIETTI POSTALI
385
1. 24 marzo 1919. Prima data conosciuta di una cartolina postale
con supporto pubblicitario.
2. Cartolina da 15 c. (tipo con
scritte solo in italiano) nuova con
pubblicità THAL’S, particolarmente
rara su cartolina nuova.
3. 24 aprile 1922. Cartolina da 25
c. con la pubblicità D’ALI & BORDONARO, la più rara di questo gruppo.
386
4. 7 marzo 1924. Cartolina da 30 c.
con la pubblicità DITTA DELFINO FRANCESCO, la più rara di questo gruppo.
5. 12 marzo 1921. Biglietto postale da 10 c.
con pubblicità Talmone, l’unica realizzata
su questo tipo.
6. Biglietto postale nuovo da 15 c.
con tassello pubblicitario GRAMOFONI
COLUMBIA al retro.
7. 7 luglio 1920. Biglietto postale da 15 c.
con pubblicità DADI SALUS.
8. Il cartoncino con un francobollo pubblicitario di saggio usato dall’Ufficio gestione della pubblicità nella sua campagna informativa e di vendita del nuovo
supporto pubblicitario.
9. Prova di stampa in nero del tassello
pubblicitario COLUMBIA, che si ritroverà
su quasi tutti i francobolli.
388
La lettera inviata dall’Ufficio di gestione della pubblicità sui francobolli ai possibili inserzionisti, con un francobollo
allegato a mo’ di campione.
389
10. 4 dicembre
1924. Tre francobolli pubblicitari di cui due
diversi, da 25 c.
e da 50 c.
11. 30 gennaio 1925. Il francobollo pubblicitario da 30 c. COLUMBIA, l’unico di questo taglio, ad integrazione di una cartolina postale
anch’essa da 30 c.
12. 18 gennaio 1925. Biglietto postale
raccomandato per città con un francobollo pubblicitario 50 c. REINACH.
390
13. 11 dicembre 1924. Il
francobollo pubblicitario
da 1 L., l’unico di questo
taglio.
14. 22 dicembre 1924. Cartolina postale per l’estero con quattro francobolli con appendice pubblicitaria, che
secondo le norme venne strappata.
15. 27 novembre 1924. Lettera per l’estero affrancata
anche con un francobollo
pubblicitario che, contrariamente alla norma, venne
lasciato completo della vignetta. I due francobolli furono anche perforati dal
mittente.
391
10 c. con tassello TALMONE 5, prima data 16 maggio 1919.
15 c. Prima data nota 26 maggio 1920. Dieci tipi
diversi 6 7.
MONTEL, PIPERNO, REINACH
12,
SIERO CASALI, SIN-
GER, TAGLIACOZZO, TANTAL.
1 L. Floreale con vignetta COLUMBIA 13.
La norma che prevedeva la separazione della vignetta pubblicitaria dal francobollo venne disattesa, perché non vi era perforazione, per impedire
il facile distacco della vignetta.
Secondo le norme dell’UPU, questi francobolli sarebbero stati validi per l’estero solo previa eliminazione della vignetta pubblicitaria 14; norma
non sempre seguita, né molto pubblicizzata 15.
I FRANCOBOLLI
Nel 1923 si decise di inserire la pubblicità anche
negli oggetti postali di corrispondenza per eccellenza, cioè i francobolli:
Le polemiche e la fine del servizio
Sin dal primo loro apparire, i francobolli pubblicitari suscitarono le più vive proteste. I commercianti milanesi, che non gradivano di dover affrancare le proprie lettere con francobolli pubblicitari di ditte concorrenti, furono i primi, sin dal
novembre 1924, protestando per «gl’inconvenienti di natura tecnica e commerciale», ponendo
anche una questione di «decoro nazionale».
Il disagio venne ripreso dalla stampa nazionale,
che parlò di «vergogna e ridicolo», «gusto deplorevole», francobollo «simbolo della Nazione che
non può e non deve essere prostituito ad uso di
cartello réclame». Raffinate alcune argomentazioni del più autorevole quotidiano dell’epoca, il
Corriere della sera:
la pubblicità commerciale, industriale e professionale
con i francobolli ad uso della corrispondenza è fatta su
spazi bianchi di carta filigranata uguale ad essi; spazi
bianchi di carta che sono aggiunti ai medesimi nella
parte inferiore mediante perforazione.
In pratica, i francobolli d’uso corrente avrebbero
avuto un’appendice inferiore (restando così fuori
dal raggio d’azione delle macchine bollatrici) delle stesse dimensioni del francobollo, con l’inserzione pubblicitaria.
La gestione di questo servizio, su cui si aveva
buona fiducia, venne assegnata con una gara
d’appalto, vinta a novembre da due soci romani,
che costituirono l’«Ufficio di gestione» ed iniziarono ad offrire alle ditte il nuovo servizio con una
serie di circolari, cui era allegato un cartoncino
con un francobollo di saggio 8. L’efficacia pubblicitaria di questo mezzo era descritta così:
c’è un’estetica della sopracarta che sarà una cosa modesta ma alla quale si ha il diritto di tenere. Dal modo
come si presenta una lettera si arguisce la buona educazione di chi la scrive ma anche la pulizia dell’amministrazione postale che la recapita [...] Se c’è un’inviolabilità per il contenuto della lettera, ce ne dovrebbe
essere una anche per la forma.
Dato l’enorme consumo di francobolli e la grandissima
diffusione di essi a mezzo delle corrispondenze e delle
stampe, la particolare organizzazione dell’Amministrazione postale che coi suoi undicimila uffici sparsi
in tutto il Regno, permette una così larga distribuzione
dei vari tipi di francobolli con la pubblicità, riteniamo
non sfuggirà a codesta on. ditta l’enorme forza di penetrazione di questo nuovo efficace mezzo di propaganda che permette di lanciare un prodotto invadendo, nel senso più largo della parola, tutto il Paese
Le proteste arrivarono anche alla stampa filatelica, che propose analisi più tecniche: l’introito annuale delle poste avrebbe raggiunto al massimo
la somma di 300.000 lire, infima rispetto al caso
suscitato.
Infine, il ministro Ciano ricevette anche interrogazioni parlamentari sulla faccenda che posero la
questione dell’accostamento dell’effigie reale alla
pubblicità commerciale, e nel febbraio 1925 dovette abbandonare l’iniziativa bloccando l’attività dei concessionari e gli ultimi francobolli prodotti, che infatti non vennero emessi: 20 c. arancio
COLUMBIA e 60 c. espresso BACI PERUGINA.
I francobolli vennero posti fuori corso il 27 agosto
1925, e la vicenda si concluse con il divieto totale
di pubblicità «negli stabilimenti e sugli stampati,
moduli, pubblicazioni, carte valori e su ogni cosa
in genere dell’Amministrazione».
L’emissione
L’emissione avvenne fra il novembre 1924 (prima data nota 3 novembre) ed il gennaio 1925.
15c. Leoni con vignette BITTER CAMPARI, COLUMBIA
9, CORDIAL CAMPARI.
25 c. Michetti con vignette ABRADOR, COEN 10, PIPERNO, REINACH, TAGLIACOZZO.
30 c. Michetti con vignetta COLUMBIA 11.
50 c. Michetti con vignette COEN, COLUMBIA, DE
392
41
LA REPUBBLICA DI SAN MARINO
1607 – 1946
spondenza veniva quindi impostata a Rimini; il
servizio si svolse in modo soddisfacente con questo
postiglione per un paio di secoli. La posta in arrivo era assogettata alla tassa interna di 1 bajocco,
da cui nessuno era esentato.
Filii, relinquo vos liberos utroque homine
attribuito a Marino di Arbe
S
econdo la tradizione, una comunità religiosa
venne fondata da Marino, scalpellino proveniente dall’isola di Arbe nel golfo del Carnaro, nel 301, al tempo della persecuzione di Diocleziano. La città sulla rocca divenne poi libero
Comune, ebbe alterne vicende e fu riconosciuta
sovrana dal papato nel XVI secolo. Rifiutò le offerte napoleoniche, e la sua integrità e sovranità
venne riconosciuta dal congresso di Vienna nel
1815. Il neonato regno d’Italia ne riconobbe l’indipendenza nel 1862, con un trattato d’amicizia.
La repubblica di San Marino è uno Stato indipendente, nato e sviluppatosi in territorio geograficamente italiano, abitato da genti di stirpe e lingua italiane, che ha sempre intrattenuto stretti
rapporti con l’Italia, anche postali: una panoramica sulla sua filatelia nel periodo del regno d’Italia è quindi necessaria.
La costituzione dell’ufficio postale
Il 7 dicembre 1826 il Consiglio deliberò la costituzione di un ufficio postale, che avvenne nel
1833; l’ufficio corrispondeva con quello di Rimini.
Nell’ufficio sammarinese non erano in uso bolli
indicatori della località; a Rimini veniva applicato il bollo con il nome della città, e quindi le provenienze dal Titano si possono riconoscere solo
dalla data topica, quando presente nel testo. La
posta affrancata in partenza veniva segnalata con
la semplice scritta AFFRANCATA, o simili; tra il
1838 ed il 1851 la scritta venne saltuariamente
sostituita dall’applicazione di un bollo con questa
dicitura 1. Serviva a segnalare all’ufficio di Rimini che la somma necessaria a rendere franca la
lettera era stata riscossa dal postiglione sammarinese, e sarebbe stata versata all’ufficio.
Quando, nel 1852, a Rimini entrarono in uso i
francobolli pontifici, questi vennero applicati anche sulle lettere franche da San Marino (vedi fotografia 1.10), e così avvenne per tutto il periodo
preunitario.
PRIMA DELL’UNITÀ ITALIANA
Agli inizi del Seicento si aprì per San Marino un
momento di tranquillità e serenità che favorì l’espandersi dei commerci e quindi la necessità di
comunicazioni regolari. La stazione di posta più
vicina era la pontificia Rimini, e nella seduta del 7
ottobre 1607 il Consiglio Principe e Sovrano stabilì
«di elleggere un Postiglione che vadi a pigliare et
porti le lettere alla posta di Rimino». La corri-
L’UNITÀ ITALIANA
Anche con l’Unità italiana la prassi non cambiò,
naturalmente con l’uso dei francobolli e della
393
1. 6 maggio 1851. Lettera da
San Marino, come indicato all’interno, affidata alla posta
pontificia di Rimini. Dalla
Repubblica la posta poteva essere pagata in partenza, e ciò
era segnalato dall’indicazione
manoscritta «franca» o simili;
saltuariamente, in questi anni
a San Marino veniva apposto
un bollo AFFRANCATA in corsivo,
diverso da quello in uso a Rimini. Su questa lettera si trovano la scritta ed i due bolli.
2. 19 febbraio 1864.Lettera affrancata a San
Marino con un francobollo italiano bollato con il
bollo locale S. MARINO, e ribollata dall’ufficio italiano di Rimini in cui fu messa in posta.
3. 5 aprile 1868. Lettera affrancata
a San Marino con un francobollo
italiano, bollata con il bollo datario
in azzurro, come d’uso, e l’annullo a
punti S.M .
NO
394
moneta italiani. La tassa interna per il recapito
passò a 5 c., ed a 6 c. dal maggio 1862 al marzo
1865; venne abolita dal 1° agosto 1877.
Il 12 ottobre 1862 (si è potuto stabilire la data
esatta) entrò in uso un bollo in cartella (cioè riquadrato da un rettangolo) S. MARINO, che era stato commissionato a Torino dal politico Pietro
Tonnini, quando si era recato nella capitale sabauda per negoziare il trattato di buon vicinato
con il nuovo regno. Tonnini aveva pensato anche
ad una serie di francobolli sammarinesi, ma l’iniziativa non andò in porto. Il bollo venne utilizzato per annullare i francobolli (italiani) che chi voleva poteva applicare sulle lettere per renderle
franche, dopo esserseli procurati in Italia. Giunte
a Rimini, le lettere ricevevano anche il datario di
quell’ufficio.
La convenzione postale con l’Italia
Il 1° maggio 1865 entrò in vigore una convenzione postale con l’Italia, che stabiliva che fra le due
amministrazioni postali ci sarebbe stato «un
cambio regolare e quotidiano di corrispondenza
in pieghi chiusi per mezzo dell’uffizio di San Marino e quello di Rimini». Le tasse postali sarebbero state quelle italiane per l’interno; le condizioni
per l’invio all’estero di posta da parte sammarinesi sarebbero state le stesse italiane; San Marino
avrebbe usato francobolli italiani, con una provvigione del 20%; la corrispondenza ufficiale da e
per i Capitani reggenti (cioè i due capi di Stato)
ed altre autorità pubbliche sammarinesi sarebbe
stata esente da tassa.
Il bollo datario
I francobolli italiani a San Marino
Con la convenzione l’ufficio sammarinese venne
dotato, a cura dell’amministrazione italiana, di
un bollo postale della foggia consueta all’epoca,
con la legenda REPUBBLICA DI S. MARINO. La sua
prima data conosciuta è il 5 maggio 1865; l’ufficio
lo usava come annullatore e lo imprimeva in azzurro 3. Il 1° gennaio 1880 entrò in uso un nuovo
bollo datario.
Vi è una particolarità: sino alla metà del 1893 i
bolli datari di San Marino non riportavano il
giorno d’impressione, ma quello successivo, ovvero della consegna all’ufficio di Rimini.
Nel maggio 1866 venne introdotto il bollo a punti, come in Italia, contenente all’interno non un
numero, perché l’ufficio di San Marino non era
numerato come quelli italiani, ma la sigla S.M .
Questo bollo veniva impresso in nero, mentre il
datario continuava ad essere impresso in azzurro.
Nel 1885 ne apparve un secondo tipo.
Il 1° gennaio 1863 entrò in vigore in Italia la nuova legge postale che differenziava la tariffa delle
lettere franche e non franche (assogettate queste
ultime ad una tassa più elevata) e il direttore dell’ufficio sammarinese abbandonò perciò il sistema di lasciar affrancare le lettere a Rimini. Da
quello stesso giorno, a San Marino vennero messi
in vendita (provvisoriamente) i francobolli italiani, in modo che chi desiderava affrancare le proprie
corrispondenze potesse farlo comodamente.
Come già faceva, l’ufficio sammarinese continuò
ad annullare i francobolli italiani con il bollo in
cartella S. MARINO che possedeva 2.
Cambio di funzione del bollo in cartella
NO
Nell’aprile 1864 il direttore dell’ufficio postale di
Rimini (che considerava San Marino come una
propria collettoria) deve aver comunicato all’ufficio di San Marino la nuova normativa italiana
sulle collettorie, che imponeva di apporre il bollo
del luogo d’origine sulla sovrascritta e non come
annullatore. Mal gré bon gré, il bollo, simbolo di
sovranità, non venne più apposto sui francobolli
ma, diversamente dalla prassi richiesta in Italia,
al verso delle lettere: forse per non essere scambiati per una collettoria italiana, è stato ipotizzato. Sino all’11 aprile 1864 le lettere in partenza
dal Titano riportano il bollo lineare come annullatore; non ne sono conosciute per il giorni 12 e
13, e dal 14 il bollo si ritrova al verso.
L’apposizione del bollo al verso continuò sino a
metà dicembre 1864, poi scomparve del tutto, e
sino al 30 aprile 1865 si ritrova sulle lettere, o
sulle buste, solo il bollo di Rimini, senza segni postali che attestino la provenienza da San Marino.
La nuova convenzione con l’Italia
e le emissioni sammarinesi
Il 1° agosto 1877 entrò in vigore una nuova convenzione postale con l’Italia, che stabiliva che le
due amministrazioni postali trattenessero «ciascuna per sé e per intero le tasse riscosse dai loro rispettivi uffici». In virtù di questa convenzione, la
repubblica emise francobolli propri, con la cifra
dell’importo (per il 2 c.) o lo
stemma sammarinese con le
tre cime; la prima emissione
venne seguita pochi anni dopo
da un’integrazione. 1° agosto
1877. 2 c., 10 c., 20 c., 30 c.
4, 40 c. 1° aprile 1890. 5 c., 25 c. Valori utili per
soddisfare le tariffe per l’estero.
395
4. 6 giugno 1892. Due valori della prima emissione di
San Marino. Il nuovo bollo
aveva sostituito il precedente, qui in una delle sue ultime date in azzurro; poi venne impresso in nero. Otto
Bickel, il mittente, fu un
grande promotore della filatelia sammarinese nel
mondo.
5. 1° luglio 1882. Primo giorno d’emissione della prima cartolina postale. Considerata però l’abitudine sammarinese di apporre il bollo con la
data del giorno dopo, è probabile che
questa cartolina sia stata imbucata il
giorno precedente.
6. 12 gennaio 1890. Bollettino di spedizione pacchi da San Marino, di fornitura italiana ed affrancati con francobolli italiani,
sino a che non vennero introdotti i bollettini pacchi della Repubblica, nel marzo
1890.
Con l’occasione venne anche abolita la tassa di 5 c.
sulla corrispondenza in entrata, ed introdotta la
tariffa di 5 c. per le corrispondenze interne.
Nella prima metà del 1879 venne introdotta la
diligenza postale fra San Marino e Rimini, e cessò
quindi il servizio del postiglione a piedi.
Tra giugno e settembre 1892 i francobolli sammarinesi vennero sovrastampati con nuovi valori:
5 c./10 c., 5 c./30 c., 10 c./20 c., per carenza di
quei tagli.
La serie venne poi riemessa, il
10 luglio 1892 ed il 2 aprile
1894, in colori cambiati: 2 c.,
5 c., 10 c., 15 c., 30 c., 40 c.,
45 c., 65 c., 1 L., 2 L, 5 L. Il 2
c., 5 c. e 10 c. vennero riemessi ancora in nuovi colori il 30 dicembre 1894 ed
e il 15 giugno 1899. Nelle stesse due date uscirono anche nuovi francobolli da 20 c. e 25 c.
questi bollettini venivano infatti completamente
riaffrancati a Rimini con francobolli italiani, e ciò
sino al 1° gennaio 1897, quando entrò in vigore
una nuova convenzione con l’Italia per lo scambio dei pacchi. In quell’occasione i bollettini editi
nel 1890 divennero vere carte-valori; nell’ottobre 1897 si aggiunse il bollettino da 60 c.
Diverse altre emissioni di bollettini per pacchi,
sempre di foggia simile a quella italiana, si ebbero dal 1923. Il 22 novembre 1928 iniziò anche
l’emissione di francobolli doppi per pacchi, sul
modello italiano, con una serie di 15 valori, seguita da un’altra serie di 15 il 29 marzo 1945.
I biglietti postali
Questi nuovi oggetti postali erano stati introdotti in
Italia nel 1889; a San Marino vennero adottati
nel marzo 1890, quando venne emesso il 20 c.
Nel settembre 1905 venne sovrastampato: 15
c./20 c., e due anni dopo, nel 1907, uscì il nuovo
15 c. Dopo di che non uscirono più biglietti postali sino al 1977.
Le cartoline postali
Dal 1874, quando erano entrate in uso le cartoline postali in Italia, queste erano state usate anche
a San Marino sino alla convenzione entrata in vigore il 1° agosto 1877, che vietava sulla Rocca
l’uso di carte-valori postali italiane. Qualche uso
di cartoline italiane venne tassato, sino a che, il
1° luglio 1882, la repubblica emise cartoline postali proprie: 10 c. e 15+R, modellate sulla grafica
di quelle italiane coeve, cioè quelle umbertine. Al
posto dell’effigie di re Umberto vi era quella della
Libertas sammarinese 5.
Nell’aprile 1894 seguì una nuova emissione con
il colore cambiato: invece che in azzurro su celeste, le due cartoline vennero riproposte in verde
oliva su avorio o su grigio.
Il servizio dei vaglia
Con la convenzione del 1865 ebbe inizio a San
Marino il servizio vaglia, che utilizzò moduli italiani. Quando l’Italia introdusse, nel 1890, le cartoline-vaglia per l’invio di piccole somme, San
Marino fece altrettanto il 1° settembre 1892, con
nove cartoline, cui seguì, parallelamente alle
emissioni italiane, quella a taglio unico nell’aprile 1897, il vaglia-cartolina in sei tagli il 1° aprile
1903 e poi i moduli vaglia, in vari modelli, dal
1911.
Il 1° maggio 1924 vennero introdotti in Italia
speciali segnatasse per il servizio dei vaglia postali, che dovevano essere applicati sui moduli per
vaglia. Il sistema venne adottato, per ragioni di
omogeneità, anche da San Marino, che non produsse propri segnatasse-vaglia, ma semplicemente fece sovrastampare REP. DI S. MARINO quelli italiani.
Il servizio dei pacchi postali
Il 1° ottobre 1881 era stato introdotto in Italia il
servizio dei pacchi postali; San Marino lo introdusse al proprio interno nel 1882, e nei rapporti
con l’Italia dal 1° ottobre 1883, con modelli forniti dall’amministrazione italiana, senza affrancare i bollettini usati per la spedizione 6. Quando
l’Italia introdusse bollettini pacchi con valore,
questi non potevano essere usati a San Marino,
perché la convenzione del 1877 vietava sulla
Rocca l’uso di carte-valori postali italiane: vennero quindi utilizzati i vecchi moduli e, dal marzo
1890, bollettini sammarinesi con impronta di valore di nuova emissione, da 25 c., 50 c., 75 c.,
1,25 L., 1,75 L., 2,70 L., di foggia simile a quella italiana.
Il loro utilizzo, però, avvenne solo pro forma:
Il nuovo palazzo del Consiglio
Nel 1894 venne inaugurato il nuovo «palazzo del
consiglio principe e sovrano», cioè il palazzo del
governo. Fu un grande evento (Giosué Carducci
tenne il discorso commemorativo) che venne celebrato degnamente anche dal punto di vista filatelico, con diverse emissioni il 30 settembre
1894, e cioè una serie di tre francobolli commemorativi bicolori – 25 c., 50 c., 1 L. – che anticiparono di molto i primi commemorativi italiani e
397
7. 30 settembre 1894. Giorno di
emissione della prima serie commemorativa sammarinese per l’inaugurazione del nuovo palazzo del
Consiglio di tre francobolli in tre colori (qui quello da 25 c.) e di una
cartolina postale numerata.
8. La busta postale emessa nella stessa occasione.
398
furono tra i primi in Europa; 100.000 esemplari
di una cartolina postale numerata, realizzata in
sei colori 7, e una busta postale da 5 lire. Anche
quest’ultima fu un’impegnativa realizzazione:
l’impronta del francobollo (non dalla stessa parte
dell’indirizzo, contrariamente alle disposizioni
internazionali) fu, ed è tuttora, la più grande del
mondo; venne stampata in otto colori tra cui l’oro
8. Era stata preparata per la spedizione raccomandata dei francobolli e delle cartoline commemorative, e veniva offerta gratuitamente a chi effettuava ordini superiori alle 500 lire. Stampata
in 2.000 esemplari, ne furono utilizzati solo 200.
L’intero ricavato di queste emissioni venne devoluto «a un’opera di beneficenza».
I nuovi francobolli ordinari
Il 1° aprile 1903 uscì una nuova serie, destinata a
durare a lungo, con una veduta di San Marino.
La prima emissione comprendeva i
valori da 2 c., 5 c., 10 c., 20 c., 25
c., 30 c., 40 c., 45 c., 65 c., 1 L., 2
L., 5 L. Il 1° settembre 1905 uscì il
15 c./20 c. Vennero riediti in colori
diversi tra l’ottobre 1921 ed il
maggio 1923 nei valori da 2 c., 5
c., 10 c., 15 c., 20 c., 25 c., 30 c., 40 c., 50 c., 80
c., 90 c., 1 L., 2 L. Poi ancora in colori diversi,
tra l’aprile ed il novembre 1925, i valori da 5
c., 10 c., 15 c., 20 c., 25 c., 30 c., 40 c., 50 c., 60
c., 1 L., 2 L., 5 L., e sovrastampati il 1° luglio
1926: 75 c./80 c., 1,20 L./90 c., 1,25 L./90 c.,
2,50 L./80 c., nonché, il 25 novembre 1926,
1,25 L./60 c. espresso, e il 15 settembre 1927,
1,75 L./60 c./25 c. espresso. Le ultime sovrastampe su questi valori si ebbero tra marzo e
settembre 1941: 10 c./15 c., 10 c./30 c.
Il 1° maggio 1907 uscirono anche due valori con
lo stemma sammarinese: 1 c., 15 c., ristampati
nel 1910 9. Il 15 c. fu sovrastampato 20 c. il 15
marzo 1918.
Le marche da bollo ed i segnatasse
Nel 1897 venne adottata una riforma delle tasse
di registro e dei tribunali per cui fu necessario
stampare marche da bollo. Queste vennero stampate, dal 1° aprile 1897, con lo stesso cartiglio
dei francobolli e con la dizione SEGNATASSE, in
modo che poterono essere usate sia come marche
da bollo, che era il loro uso proprio, sia come segnatasse postali, che fu un uso molto limitato.
Si ebbero poi altre emissioni di segnatasse nel
1919, nel 1924, nel 1925, nel 1927, nel 1928,
nel 1931, dal 1936 al 1940, nel 1945.
Riedizioni di cartoline postali
Fra il 1906 ed il 1918 vi furono riedizioni delle
cartoline postali del 1894 in formato più grande, in
cartoncini pesanti o leggeri e di color bianco o camoscio. Tra l’aprile 1921 ed il febbraio 1924 le
cartoline postali vennero sovrastampate con diversi valori per adeguarle alle nuove tariffe: 25
c./10 c., 30 c./10 c., 50+R c./15+R c., 30 c. sulle
parti DOMANDA e RISPOSTA della 15+R c.
Il servizio postale per l’interno
Erano attivi nel territorio della repubblica uffici
postali in Città e a Borgo, ed una collettoria a
Serravalle. La posta veniva scambiata fra questi
stabilimenti e ritirata in ufficio dai destinatari alla tassa uniforme di 5 c.
Dal 5 febbraio 1899 iniziò anche il servizio postale interno, con
l’introduzione del servizio di recapito a domicilio della corrispondenza in arrivo, e per l’occasione vennero emessi due «fran cobolli per l’interno»: 2 c., 5 c.
Le tariffe e le regole erano diverse da quelle italiane: prevedevano 5 c. per le lettere franche sino
a 15 grammi e 7 c. per le non franche; gli stessi
importi per i manoscritti sino a 50 gr., il doppio
sino a 500 gr. e poi 10 c. in più ogni 500 gr.; 2 c.
per le cartoline e le stampe ogni 50 gr. (4 c. le non
franche). La sovrattassa di raccomandazione era di
2 c. per stampe campioni e di 3 c. per gli altri oggetti. La tariffa dei pacchi era 15 c. o 25 c. per
pesi sino a 3 o 5 chili. Nuove emissioni di francobolli simili si ebbero fra febbraio ed agosto
1922: 2 c., 5 c., 10 c., 20 c., 25 c., 45 c.
I francobolli per espresso
Il 25 aprile 1907 uscì il primo francobollo per
espresso, da 25 c. Seguì, il 30 maggio 1923, la
sovrastampa sul valore ordinario da 60 c., e il 26
luglio 1923 su quello espresso, seguite da altre
due nel 1926 e nel 1927 10. Il 29 agosto 1929
uscirono due nuovi valori ordinari: 1,25 L., 2,50
L., sostituiti da altri due di pari importo nel settembre 1943. Fra il febbraio 1945 e l’agosto
1946 uscirono nuovi tipi con vedute, da 2,50 L., 5
L., 10 L.
La prima guerra mondiale
San Marino rimase neutrale nel conflitto, ma partecipò con un ospedale da campo e con emissioni di
francobolli pro combattenti, dapprima con so399
9. 16 dicembre
1914. Raccoman data da Serravalle
affrancata con valori ordinari delle
emissioni del 1903 e
del 1910.
10. 2 febbraio 1942. Il primo espresso sammarinese e
la sovrastampa del 1927
su una raccomandata per
la Germania nel periodo
bellico.
11. 11 giugno
1931. Primo
giorno d’emissione della prima serie di posta aerea di San
Marino: qui tre
valori sui dieci
di cui era composta la serie.
vrastampe su due francobolli veduta: 25 c./2 c.,
50 c./2 L., emessi il 15 dicembre 1917; poi con una serie dedicata di nove valori con sovrapprezzo di 5 c. ciascuno,
usciti il 1° giugno 1918. Il 12
dicembre 1918 sei di questi
vennero emessi con la sovrastampa 3 NOVEMBRE 1918, per
celebrare la vittoria, e il 9 ottobre 1924 quattro vennero sovrastampati con un
nuovo valore.
c., 75 c., 1 L., 1,25 L., 1,75 L., 2
L., 2,50 L., 3 L., 5 L., 10 L., 15
L., 20 L., integrata il 14 aprile
1935 dal 3,70 L.
I francobolli di posta aerea
L’11 giugno 1931 uscì la prima serie ordinaria di
posta aerea: 50 c., 80 c., 1 L., 2 L., 2,60 L., 3 L.,
5
L., 7,70 L., 9 L., 10 L 11. Furono poi sovrastampati con nuovi valori il 14 aprile 1936: 75
c./50 c., 75 c./80 c., e il 12 gennaio 1942: 10
L./2,60 L., 10 L./3 L.
Nel 1933 si svolse in Italia una grande crociera
del dirigibile Graf Zeppelin, e per l’occasione sia
l’Italia sia San Marino emisero una serie di francobolli dedicati alla crociera, che avrebbe dovuto
affrancare gli aerogrammi imbarcatii sull’aeronave, ottenuti sovrastampando i precedenti. 28
aprile 1933. 3 L./50 c., 5 L./80 c., 10 L./1 L.,
12 L./2 L., 15 L./2,60 L., 20 L./3 L.
I commemorativi
Il 6 agosto 1923 uscì il primo francobollo commemorativo dopo la serie del 1894: era dedicato
alla consegna della bandiera di Arbe, l’isola dalmata da cui proveniva lo scalpellino Marino, a
San Marino.
Seguirono poi altri francobolli
commemorativi o celebrativi.
Nel 1923 un valore pro Società
Dante Alighieri, otto pro Croce
Rossa e uno pro volontari o caduti in guerra. Nel 1924 cinque
valori per Garibaldi. Nel 1926
sei per il centenario del padre
della patria Antonio Onofri, che
salvò lo Stato rifiutando le offerte
napoleoniche (tre vennero sovrastampati nel 1927, due nel 1936).
Nel 1927 tre per l’ara dei volontari. Nel 1928 quattro per San
Francesco (due vennero sovrastampati nel 1936).
Ancora commemorativi
Continuò l’emissione di francobolli commemorativi. Nel 1932 cinque valori per l’inaugurazione
del palazzetto della posta (due vennero sovrastampati con nuovo valore nel 1934), quattro per
l’inaugurazione della ferrovia Rimini-San Marino, otto per il cinquantenario garibaldino. Nel
1933 quattro per il convegno filatelico sammarinese. Nel 1934 quattro per la partecipazione alla
Fiera di Milano. Nel 1935 sette per la fondazione
del fascio sammarinese e dodici per il centenario
di Melchiorre Delfico 12 (uno venne sovrastampato nel 1942). Nel 1937 uno per l’indipendenza.
Nel 1938 due per il busto di Abramo Lincoln. Nel
1942 quindici per la riconsegna della bandiera
ad Arbe, che era stata annessa all’Italia (uno venne poi sovrastampato) e uno per la Giornata filatelica Rimini-San Marino, con un altro nel 1943.
Nel 1943 dieci di propaganda per la stampa.
Le nuove cartoline postali
Il 23 aprile 1925 vennero emesse nuove cartoline postali nel nuovo tipo: cioè in formato grande,
con l’impronta del francobollo con valore, con la
sola metà destra del recto riservata all’indirizzo.
Si trattava dei valori da 40 c. e 40+40 c. cui seguirono, con la riduzione della tariffa, i valori da
30 c. e 30+30 c. emessi il 15 settembre 1927 e
riemessi nel formato più grande nel 1932. Nel
1945 queste due cartoline (la 30+30 c. a parti separate) vennero sovrastampate 1,20 L.
I foglietti
Nell’agosto 1937 venne emesso, anche questa
volta in anticipo sull’Italia, il primo foglietto, cioè
un foglio con un solo francobollo ed ampi margini con diciture. Venne detto «dell’indipendenza»:
conteneva il francobollo dell’indipendenza emesso
contemporaneamente. Altri due foglietti vennero
emessi nel 1938 con i due francobolli per l’inaugurazione del busto ad Abramo Lincoln 13. Nel
1944 due pro case popolari. Nel 1945 uno con tre
francobolli per il cinquantenario del palazzo del
I nuovi ordinari
Il 29 marzo 1929, cioè poco prima della nuova
serie italiana Imperiale, uscì una nuova serie organica, bicolore, sempre con vedute del centro di
San Marino. 5 c., 10 c., 15 c., 20 c., 25 c., 30 c., 50
401
governo e nel 1946 uno per
l’UNRRA.
La caduta del fascismo
25 luglio italiano. Vennero sovrastampati 28 LUGLIO 1943 - 1642 D.F.R. 14, e poco dopo ulteriormente sovrastampati, in diciassette valori, GOVERNO PROVVISORIO.
Il regime fascista si era imposto anche a San Marino. Nel
1943 venne preparata una serie di ventuno francobolli ordinari e aerei per ricordarne il ventennale, ma non
venne emessa perché nel frattempo il regime era
caduto, come conseguenza anche sul Titano del
Gli ultimi francobolli
Nel 1944 uscirono due valori pro case popolari.
Nel 1945 due per il cinquantenario del palazzo
del governo. Nel 1946 un valore per l’UNRRA 15
e, fra l’agosto 1945 ed il novembre 1946, una
nuova serie organica di 17 francobolli con gli
stemmi della repubblica.
12. 27 agosto 1935. Raccomandata affrancata con un valore della serie commemorativa
di dodici dedicata allo storico
Melchiorre Delfico.
14. 24 febbraio
1944. La serie per
ricordare i fasci
sammarinesi non
venne emessa perché il 28 luglio
1943 il fascismo
cadde anche a
San Marino, dopo
gli
avvenimenti
del 25 luglio in
Italia; venne sovrastampa 28 LUGLIO 1943 per salutare il nuovo regime politico.
402
13. 7 aprile 1938. Foglietto da 5 L. dedicato all’inaugurazione di un busto ad Abramo
Lincoln: era la seconda emissione sammarinese di foglietti.
403
15. 17 aprile 1946. Raccomandata via aerea affrancata con l’alto valore commemorativo dell’UNRRA,
l’agenzia delle Nazioni Unite per la ricostruzione postbellica.
404
REFERENZE FOTOGRAFICHE
I documenti che illustrano i capitoli, e che sono esposti in mostra, appartengono ai prestatori, elencati
insieme a pag. XII, e qui nel dettaglio.
0. Prologo
1: collezione privata. 2: Filippo Bizzarri.
7. La terza guerra d’indipendenza
1, 5-8, 10-15: Lorenzo Carra. 2: Fabio Sottoriva. 3, 4:
Gianni Carraro. 9: Mario Ferrazzi. 16: Paolo Fabrizio.
1. Prima dell’Unità
1: Riccardo Garelli. 2: Maurice Boule. 3: archivio Zanaria. 4: Alberto Barcella. 5: Paolo Vaccari. 6, 7: Pietro
Lazzerini. 8: Luigi Impallomeni. 9: Filippo Bizzarri. 10:
Maurizio Caimmi. 11: Mario Merone. 12: Mario Seminara. 13: Michele Amorosi. 14, 15: Elio Balossini.
8. Roma capitale
1, 4: Christian Marsanoux. 2, 6, 9, 10: Gianni Carraro.
3: Filippo Bizzarri. 5: Jean Pierre Magne. 7, 8: collezione Daniele Zanaria. 11: collezione privata. 12: Giorgio
Zaini.
2. La formazione del regno d’Italia
1: Elio Balossini. 2: Angelo Maj. 3: Giorgio Zaini. 4:
Sergio Leali. 5, 7: Archivio storico Bolaffi. 6: Alberto
Barcella. 8, 10: Paolo Vaccari. 9, 12, 13: Mario Valiante.
11: Giorgio Khouzam. 14, 15: Emanuele Gabbini.
9. La posta per l’estero prima del 1875
1: Lorenzo Carra. 2, 4, 7, 8, 14: collezione privata. 3:
Paolo Vaccari. 5, 6: archivio Zanaria. 9, 10, 15: Nello
Bagni. 11-13: Carlo Sopracordevole.
10. La Valigia delle Indie attraverso l’Italia
1, 2: Nello Bagni. 2-7: Giovanni Boschetti. 8-11, 13:
Luigi Impallomeni. 14, 15: archivio storico Bolaffi.
3. I primi anni del nuovo regno: il 1861 ed il 1862
1: Elio Balossini. 2, 6, 10, 11: collezione privata. 3, 4, 7,
15, (20): archivio Zanaria. 5, 8, 9, (18), (19): Renzo
Aldighieri. 12, 14: Raffaele Diena. 13, 16: Giorgio Colla. 17: Vito Mancini.
11. Gli ultimi anni di Vittorio Emanuele II
1, 2: archivio Zanaria. 3, 5, 6: Nello Bagni. 7: Lorenzo
Carra. 8-10, 14: Paolo Vaccari. 11: Claudio Dutto. 12:
Piero Macrelli. 13: Bruno Crevato-Selvaggi. 15: Lino
Lensi.
4. I primi anni del nuovo regno: il 1863
1, 3, 4, 8, 9, 14, 15: collezione privata. 2, 5, 11: archivio
Zanaria. 6: Sandro Cavallini. 7: Stefano Alessio. 10:
Lorenzo Carra. 13: Nello Bagni.
12. Umberto I, il nuovo re
1, 6, 11, 12: Piero Corsi. 2, 3, 5, 7, 10, 13, 14: collezione privata. 4: Luigi Impallomeni. 8, 9: Francesco Serrao. 15: Museo storico delle poste e telecomunicazioni.
5. La prima serie italiana
1, 2: Valerio Rossi. 3, 7: Museo storico delle poste e telecomunicazioni. 4, 5, 10, 11: collezione privata. 6: Marcello Manelli. 8, 9: Lorenzo Carra.
13. I francobolli di Umberto
1: Museo storico delle poste e telecomunicazioni.
6. L’Italia fuori dai confini
1-6: Lorenzo Carra. 7: Fabio Sottoriva. 8, 9: Pierpaolo
Rupena. 10-15: Thomas Mathà.
14. Le cartoline postali di Umberto
1: Carlo Sopracordevole.
405
15. Gli uffici postali italiani all’estero
1: coll. privata. 2: Piero Corsi. 3-5, 9, 10, 12: Piero
Macrelli. 6: Giorgio Khouzam. 7, 8: archivio Zanaria.
11: Aldo Cecchi. 13, 14: Giorgio Magnani. 15: Renato
Giacomoantonio.
30. Il telegrafo e le telecomunicazioni
1-10: Valter Astolfi.
31. La prima guerra mondiale:
dal 24 maggio a Caporetto
1, 3-9: Aldo Cecchi. 2: Alex Turso. 10, 14: Renato Capuano. 11, 13: Giorgio Pavan. 12: Fabio Sottoriva. 15,
16: collezione privata.
16. L’Eritrea, la prima colonia
1, 10, 12: coll. priv. 2-9, 11, 13-15: Beniamino Cadioli.
17. Il ruolo internazionale dell’Italia
1: Franco Filanci. 2: Aldo Cecchi. 3-7, 9-12, 14, 15: V.
Astolfi. 8: Piero Macrelli. 13: Giampiero Guarducci.
32. La prima guerra mondiale:
da Caporetto a Vittorio Veneto
1-3, 5: Giorgio Pavan. 4, 6, 7, 10-12: Aldo Cecchi. 8:
Mauro Francaviglia. 9: Renato Capuano. 13: Piero Santangelo. 14: Giampiero Guarducci. 15: Luca Lavagnino.
18. Vittorio Emanuele III, il nuovo re
1, 2, 4, 5, 11, 13, 15: Emilio Zucchi. 3, 6: Francesco
Serrao. 7-9: Carlo Sopracordevole. 10: Piero Corsi. 12:
collezione privata. 14: Sandro Cavallini.
33. Il compimento dell’Unità
1, 8: Fiorenzo Longhi. 2, 3, 5: Fabio Sottoriva. 4, 12,
15: Valter Astolfi. 6, 7: Sergio Nones. 9: Corrado Carli.
10: collezione privata. 11: Bruno Crevato-Selvaggi. 13,
14: Carlo C. Cipriani.
19. I francobolli ordinari
1-4: Museo storico delle poste e telecomunicazioni. 5-7,
12, 13: Andrea Santostefano. 8, 9, 14, 15: Giorgio Brusa. 10: collezione privata. 11: Carlo Sopracordevole.
34. Fiume
1: Bruno Crevato-Selvaggi. 2, 8: Valter Astolfi. 3:
Giampiero Guarducci. 4: Mauro Francaviglia. 5: collezione privata. 6, 13, 14: Carlo Sopracordevole. 7, 9, 10,
12, 15: Dario Peretti.11: Aldo Cecchi.
20. Gli uffici nel Levante
1-10, 12-15: Piero Macrelli. 11: Aldo Cecchi.
21. La Somalia
1, 2, 4: Paolo Bianchi. 3, 5-7, 9-15: Toni Caldiron. 8:
Carlo Sopracordevole.
35. Strascichi di guerra: i vinti
1-6, 8, 10-12, 14, 15: Valter Astolfi. 7: Nello Bagni. 9,
13: Piero Macrelli.
22. Disastri naturali e la posta
1, 2, 4: Emanuele Gabbini. 5: Massimo Mazzella. 6-8:
Beniamino Cadioli. 9: Aldo Cecchi. 10: Bruno CrevatoSelvaggi. 11: Franco Filanci. 12: Vincenza Trentinella.
13: Valter Astolfi. 14: collezione privata.
36. Strascichi di guerra:
le occupazioni e le missioni
1, 3: Aldo Cecchi. 2, 4, 5, 10-14: Valter Astolfi. 6-9:
Piero Macrelli. 15: Piero Santangelo.
23. I primi commemorativi
1, 4, 6, 7: collezione privata. 2, 3, 5, 9-12: Carlo Sopracordevole. 8, 13: Nello Bagni.
37. Dal dopoguerra all’Imperiale:
le carte-valori ordinarie
1, 8, 9: Carlo Sopracordevole. 2, 6, 7, 10: Emilio Zucchi. 3: Andrea Santostefano. 4: Nello Bagni. 5, 12: collezione privata. 11, 14: Emanuele Gabbini. 13: Aldo
Cecchi. 15: Mario Merone.
24. Il cinquantenario del regno
1-5: Dipartimento del tesoro del ministero dell’economia e delle finanze.
38. Dal dopoguerra all’Imperiale: i commemorativi
1, 11, 13: Nello Bagni. 2: Gianni Deppieri. 3: Benito
Carobene. 4: Cesare Rialdi. 5: Francesco D’Alessandro.
6: Sandro Cavallini. 7: coll. privata. 8, 10: Ezio Gorretta. 9: Gianfranco Poggi. 12: Museo storico delle poste e telecomunicazioni.
25. I primi voli con la posta
1, 3-13, 15: collezione privata. 2, 14: Fiorenzo Longhi.
26. La guerra di Libia
1, 2, 4, 7, 10, 13-15: Beniamino Cadioli. 3, 5, 6, 8, 9,
11, 12: Piero Macrelli.
39. Pubblicità in posta: una gamma di offerte
1, 3, 4, 13, 14: Mario Mangano. 2: Ambretta Mondolfo.
5-9, 11, 15: Carlo Sopracordevole. 10: Andrea Santostefano. 12: Gianni Deppieri.
27. L’inizio della colonizzazione della Libia
1-9, 11, 13-15: Piero Macrelli. 10, 12: Beniamino Cadioli.
28. La conquista dell’Egeo
1-15: Mario Carloni. 16: Franco Filanci.
40. Pubblicità in posta: le carte-valori
1-7, 11, 12, 14: Carlo Sopracordevole. 8, 9: Mario Mangano. 10, 15: Enrico Bertazzoli. 13: Eugenio B. Bolleri.
29. Il trasporto della posta
1-3: Enrico Carsetti. 4: Luigi R. Cataldi. 5, 6, 8, 17:
Emanuele Gabbini. 7: Aldo Cecchi. 9: Beniamino
Cadioli. 10: Claudio Dutto. 11: Valter Astolfi. 12, 13:
collezione privata. 14: Raffaele Diena. 15: Franco Rigo.
16: Franco Ferretti.
41. Un altro Stato all’interno del regno: San Marino
1, 2, 4, 7, 8: Nicolino Parlapiano. 3: Ambretta Mondolfo. 5: Carlo Sopracordevole. 6: Nello Bagni. 9, 15: collezione privata. 10-14: Franco Filanci.
406
CONTENTS
TRANSLATED BY MICHELE CASO
F
rom the 9th to the 16th of February an exhibition of history of mails and of philately has been held
in Rome, in the House of Parliament, and named «The kingdom of Italy in the mails and in philately». It dealt with the historical, postal and philatelic aspects of Italy from unity (1861) to the end
of monarchy (1946), including also the colonial facts.
The exhibition was developed on 84 frames which, as a whole, formed an organic and consistent discourse on the theme. Each frame contained a historical-philatelic descriptive text and stamps and postal
documents illustrating it.
This book is the catalogue of the exhibition: it is divided in 84 chapters, one for each frame of the exhibit. The illustrations and their captions are the same as in the exhibition; the text is an expansion and deepening of the one in the frame.
So the book is not only the catalogue of the exhibition, but it stands on its own, with a lasting value, telling in a discursive but rigorous way the history of the mails and of the philately of the kingdom of Italy.
The book is divided in two volumes: the first contains chapters 0-41, the second chapters 42-83.
France. It conquered Lombardy; Tuscany, Parma,
Modena, the Romagne (a papal territory) also uprose
and joined the kingdom of Sardinia. In 1860 Garibaldi conquered the kingdom of two Sicilies and Italy was
unified. During the period of provisional governments
there were many issues of stamps and postal changes.
0. Prologue
The Italian States introduced the postage stamps since
1850. But before that date, postage stamps had been
occasionally used in Italian territory. The first known
cases are shown: a letter sent by a British tourist in
1842, franked with the stamps he had carried with
him; the letters sent by members of the French Expeditionary Corps in Latium in 1849, franked with French
stamps.
3. The initial years of the new kingdom:
1861 and 1862
The 17th of March 1861 was the initial day of the kingdom of Italy, with Vittorio Emanuele II being the king.
During the first two years there were different postal
rules in the various territories. Everywhere the formerly Sardinian stamps were used, also perforated,
except than in the South, where the “Neapolitan Provinces” stamps were used.
1. Before unity
Summary description of the states in which Italy was
divided by the Congress of Vienna in 1815 and of their
issues of stamps. Not all issued stamps as the dukedoms of Massa and of Lucca were dissolved in 1829
and 1847 while the principality of Monaco went under
French protectorate in 1860.
4. The initial years of the new kingdom: 1863
In 1863 the new unitarian postal law was introduced
and the regional differences disappeared. A stamp for
the new rate was issued, the first bearing the word
2. The formation of the kingdom of Italy
In 1859 the kingdom of Sardinia started the second
independence war against Austria, with the help of
407
“italiano”. In December the new definitives were issued.
sual as the sheets were cut into 2 or 4 panes immediately after printing. Only two are known.
5. The first Italian set
The first Italian definitives were prepared in London
by the De La Rue firm. The new «Officina carte-valori» was set up in Italy.
14. The postal cards of Umberto
Another exceptional piece: the only known uncut sheet
of postal cards, which were always cut before the distribution.
6. Italy outside the borders
Some parts of Italian territory were still outside the
political borders: Austria ruled Veneto, where the
Lombardy-Venetia stamps were in use, and Trento,
Venezia Giulia and Dalmatia, where Austrian stamps
were used. The Papal States, with their own mails, still
existed.
15. Italian post offices abroad
As other western powers, also Italy in the 19th century
opened post offices abroad, which used either Italian
postage stamps or the same overprinted “estero”
(abroad). They were Tunis, La Goulette and Susa in
Tunisia, Alexandria in Egypt in 1863, Tripoli in Libya
in 1869, Montevideo and Buenos Aires in South America in the 1870s.
7. The third independence war
The third independence war in 1866 allowed the annexation of Veneto: military mails were set up and
between July and October there was the change of sovereignty and of mails.
16. Eritrea, the first colony
In 1869 Italian settlements started on the African coast of Red Sea; the colony of Eritrea was instituted in
1890. The first post offices were opened in 1879, the
first issue of postage stamps for the colony was in
1893.
8. Rome capital
France, which protected the Papal States, could not
intervene in 1870, being in war with Prussia, and Italy
could free the Papal States. Rome was taken on the
20th of September 1870.
17. The international role of Italy
Italy had a role in the international scenario of the 19th
century. In Morocco run an own postal service; participated to the international expeditions in Crete in 1897
and in China in 1900. In those countries it opened own
post offices, which used their own postage stamps.
9. Foreign mails before 1875
Before the institution of the Universal Postal Union,
the foreign mails had different rules and rates according to the destination, which offer a variety of cases.
18. Vittorio Emanuele III, the new king
Vittorio Emanuele III become king in 1900 and in
1901 a new set of stamps aws issued with his effigy, in
Liberty style, called in Italy “floreale” (floral).
10. The Indian Mail across Italy
In 1869 the Indian Mail started the route across Italy,
via Brindisi, connecting Great Britain and Europe to
India and the Est. Until the 1910s a great flow of
goods, passengers and mail went through Italy.
19. The definitive stamps
Between 1905 and 1918 many definitive stamps were
issued, with various subjects which can be placed in a
precise plan, so are called the scheme set.
11. The last years of Vittorio Emanuele II
Vittorio Emanuele II, the first king of Italy, died in
1878. In the late years of his reign other stamps were issued, including those for the Official service and the
first postal stationery cards, both simple and with paid
reply.
20. The Levant offices
At the beginning of the 20th century Italy opened new
post offices in the Ottoman Empire, which used their
own stamps: Benghazi, Constantinople, Durazzo, Janina, Jerusalem, Salonika, Scutari, Smyrna and Valona.
12. Umberto I, the new king
The new king was Umberto I, the first items with his
portrait, postal cards first then stamps, appeared in
1879. During his reign the first letter cards were issued. Various stamps were issued until 1900, when he
died.
21. Somalia
At the end of the 19th century Italy started to colonize
Somalia. The first postage stamps were issued in
1903, which underwent many vicissitudes due to
changes in currency.
13. The stamps of Umberto
An exceptional piece is shown: a full sheet of 400 postage stamps of the period of king Umberto, very unu-
22. Disasters and mails
Some natural disasters had postal consequences, like
the earthquake in Messina in 1908 and the one in
408
Avezzano in 1915, with the concession of exemption
from postal taxes. Then there were railway and aircraft accidents with loss or eventful recovery of carried
mails.
and operated by Italian companies. Radiotelegraphy
and the systems developed using the technology of
Guglielmo Marconi are also dealt with.
31. The first world war:
from the 24th of May to Caporetto
Italy entered the first world war on the 24th of May
1915. During the initial time of war a military mail
service was started, postal censorship was introduced,
postage-free cards for the military were adopted,
subject to rules which were changed over the time; civilian post offices were opened in the Austrian occupied territories, inhabited by Italians.
23. The first commemoratives
The first attempts to issue commemorative stamps date to 1893; in that year and in the following ones some
essays were produced but the first issue was in 1910.
In 1895 the first commemorative post card had been
issued.
24. The 50th anniversary of the kingdom
In 1911 the kingdom jubilee was celebrated with a national exhibition. The Officina Carte-valori attended
to it, showing a special printing of its production,
bound in an elegant album.
32. The first world war:
from Caporetto to Vittorio Veneto
In October 1917 an Austrian offensive, said «of Caporetto», broke through the Italian lines and occupied
for one year most of the Italian Veneto. Austrian occupation stamps and postal stationery were introduced. In
Italy the military mail service was changed. On the 3rd
of November 1918 Italy won the war and an armistice
went into effect the following day.
25. The first mail carrying flights
In pioneer period of aviation, the first private marking
was applied to a postal document in 1898; the first postmark in 1909; the first mail carrying flight in 1911;
the first air mail stamp, first in the world, was in
1917. Until 1925 there were many mail carrying flights, but all were exceptional, none regular.
33. The completion of Unity
At the end of hostilities Italy occupied the territories
which had been assigned to it in the 1915 London
Pact: the Trentino, Venezia Giulia and Dalmatia. In
those territories overprinted postage stamps and postal stationery were initially introduced, then Italian
ones. The were various vicissitues and the end Italy
annexed only Trentino, Venezia Giulia and the town of
Zara in Dalmatia.
26. War in Libya
In 1911 Italy decided to conquer Libya and Cyrenaica, then under Turkish rule, the only North-African
territory not yet colonized by European powers. During the war a military mail service was organized.
27. The beginning of the colonization of Libya
After the conquest, Libya started to be colonized, also
through post offices and the issue of stamps. In the
early years there were few settlers and during WWI most of the land was left abandoned for the need of troops were on the European front.
34. Fiume
The Pact of London had assigned Fiume to Croatia
but the city wanted to be Italian. From November
1918 it was occupied by the Allies, on the 12th of September 1919 it was occupied by the poet d’Annunzio
with his legionaries; in January 1921 become a Free
State and in February 1924 it become Italian. The various occupiers also cared of postage stamps and of
postal stationery and there were many issues.
28. The conquest of Aegean Islands
During the war against Turkey, Italy occupied the Dodecanese Islands, under Turkish rule, to force the surrender of the enemy; maintaining the possession of the
islands afterwards.
35. Sequels of war: the defeated
At the end of the war Italy occupied or sent military
missions, for a number of reasons, in former enemies’
territories, in Austria, Germany and Turkey, these occupations had their own postal services.
29. Carrying the mails
During the kingdom period mails were carried in
many ways. Here are described traveling post offices
on trains, boats, postal ships, navy ships and some
particular and special ways, like the ballon montés arrived in Italy.
36. Sequels of war:
the occupations and the missions
Italy occupied or sent military missions also in other
territories: in various parts of Russia, with rare postal
witnesses; in Albania, where Italian post offices continued to operate. In 1923 the Greek island of Corfu
30. Telegraph and telecommunications
The old Italian states had already started to use the telegraph, which was later developed both with on land
networks and with transatlantic undersea cables, laid
409
was occupied for a short period, following an international incident; postage stamps and post cards were issued for that occupation.
cial, for introducing advertisements in the postal values. Many products were made available: envelops,
post cards and letter cards with advertisements; private perforations (perfins), advertising supports and
many more.
37. From the after-war to the Imperiale:
the definitives
Between 1919 and 1929 many stamps, post cards and
letter cards were issued in various subjects, values and
colors, without an organic design, due to the many
changes in postal rates caused by the great post-war
inflation.
40. Advertising in the mails:
the stamps and stationery
Between 1919 and 1923 there was the issue of many
post cards and letter cards with advertisements and, in
1924 and 1925 also stamps with an advertising appendix appeared.
38 - From the after-war to the Imperiale:
the commemoratives
The Italian commemorative stamps issued between
1921 and 1929. Many issues had a surcharge and an
irregular distribution, causing many polemics.
41. Another state within the kingdom:
San Marino
The republic of San Marino has been independent since ever. For its postal needs it initially found support
in the Papal States, then in Italy. After having used
Italian stamps and services, from 1877 it issued own
postage stamps.
39. Advertising in the mails: a variety of offers
From the 1870s there many initiatives, private or offi-
410
INDICE DEL PRIMO TOMO
Presentazione Pierferdinando Casini
Presentazione Mario Landolfi
V
VII
Gruppo parlamentari amici della filatelia e
Federazione fra le società filateliche italiane VIII
Presentazione Vittorio Mincato
Piano della mostra
Presentazione Marisa Giannini
Prestatori
IX
X
XI
XII
Presentazione Carlo Giovanardi
XIII
Presentazione Piero Macrelli
XV
3
1. Prima dell’Unità
5
163
19. Le carte-valori ordinarie
171
20. Gli uffici nel Levante
183
21. La Somalia
195
22. I disastri naturali e la posta
205
23. I primi commemorativi
213
24. Il cinquantenario del regno
223
25. I primi voli con la posta
231
26. La guerra di Libia
239
27. L’inizio della colonizzazione della Libia 249
La mostra e il catalogo Bruno Crevato-Selvaggi XVII
0. Prologo
18. Vittorio Emanuele III, il nuovo re
28. La conquista dell’Egeo
257
29. Il trasporto della posta
267
30. Il telegrafo e le telecomunicazioni
281
31. La prima guerra mondiale:
dal 24 maggio a Caporetto
291
2. La formazione del regno d’Italia
11
3. I primi anni del nuovo Regno:
il 1861 ed il 1862
27
4. I primi anni del nuovo Regno: il 1863
37
32. La prima guerra mondiale:
da Caporetto a Vittorio Veneto
305
5. La prima serie italiana
45
33. Il compimento dell’Unità
315
6. L’Italia fuori dai confini
57
34. Fiume
325
7. La terza guerra d’indipendenza
e la liberazione del Veneto
35. Strascichi di guerra: i vinti
335
65
8. Roma capitale
75
36. Strascichi di guerra:
le occupazioni e le missioni
345
9. Gli ultimi anni di Vittorio Emanuele II
83
10. La posta per l’estero prima del 1875
93
37. Dal dopoguerra all’Imperiale:
le carte-valori ordinarie
353
38. Dal dopoguerra all’Imperiale:
i commemorativi
367
11. La Valigia delle Indie attraverso l’Italia 101
12. Umberto I, il nuovo re
111
13. I francobolli di Umberto I
125
14. Le cartoline postali di Umberto I
127
15. Gli uffici postali italiani all’estero
39. Pubblicità in posta: una gamma di offerte375
40. Pubblicità in posta: le carte-valori
385
129
41. Un altro Stato all’interno del regno:
San Marino
393
16. L’Eritrea, la prima colonia
143
Referenze fotografiche
405
17. Il ruolo internazionale dell’Italia
153
Contents
407
411
finito di stampare nel gennaio 2006
Servizi editoriali Pantheon, Roma
SEP,