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Per la salvezza del patrimonio marittimo italiano

2014, Navis 5. Atti del II convegno nazionale Cesenatico Museo della Marineria (13-14 aprile 2012)

Introduzione alla sezione degli atti del II Convegno nazionale di Archeologia, Storia, Etnologia Navale, dedicata al patrimonio marittimo italiano, con una riflessione sulla difficoltà di riconoscere, e dunque lavorare e salvaguardare questo patrimonio.

Rassegna di studi di archeologia, etnologia e storia navale 5 NAVIS Archeologia Storia Etnologia navale a cura di LOG IA E Alessandro Asta Giovanni Caniato Davide Gnola Stefano Medas Atti del II convegno nazionale Cesenatico Museo della Marineria (13-14 aprile 2012) NAVIS Rassegna di studi di archeologia, etnologia e storia navale 5 ARCHEOLOGIA STORIA ETNOLOGIA NAVALE Atti del II convegno nazionale Cesenatico – Museo della Marineria (13-14 aprile 2012) a cura di Alessandro Asta Giovanni Caniato Davide Gnola Stefano Medas Proprietà letteraria riservata © libreriauniversitaria.it edizioni Webster srl, Padova, Italy I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi. 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Per richieste di permessi contattare in forma scritta l’Editore al seguente indirizzo: [email protected] ISBN: 978-88-6292-422-1 Prima edizione: settembre 2014 Il nostro indirizzo internet è: www.libreriauniversitaria.it Per segnalazioni di errori o suggerimenti relativi a questo volume potete contattare: Webster srl Via Stefano Breda, 26 Tel.: +39 049 76651 Fax: +39 049 7665200 35010 - Limena PD [email protected] Programma del Convegno Venerdì 13 aprile Mattino Saluti delle Autorità e interventi istituzionali Roberto Buda (Sindaco di Cesenatico) Filippo Maria Gambari (Soprintendente per i Beni Archeologici dell’ Emilia Romagna) Angelo Varni (Presidente Istituto Beni Artistici Culturali Regione Emilia-Romagna) CC (CP) Massimo Mantarro (Guardia Costiera-Direzione Marittima Ravenna) Davide Gnola (Consigliere Direttivo Association of Mediterranean Maritime Museums) Giovanni Panella (Delegato Fédération du Patrimoine Maritime Méditerranéen) Stefano Medas (Presidente Istituto Italiano di Archeologia e Etnologia Navale) Archeologia navale Ida Koncani Uhač, Marko Uhač, Lo scafo preistorico di Zambratija/Zambrattia in Istria, prima campagna di esplorazione Massimo Capulli, Filipe Castro, Navi cucite di epoca romana: il caso del relitto Stella 1 Giulia Boetto, Paola Germoni, Alessandra Ghelli, Nuove scoperte di navi romane a Isola Sacra, Fiumicino Sebastiano Tusa, Francesco Tiboni, Giovanni Gallo, Il relitto romano di Marausa (TP) Marco Bonino, Ricostruzione della nave del relitto di Yassi Ada II (IV sec. d.C.) Roberto La Rocca, Sebastiano Tusa, Relitto Grillo (Valderice – Trapani) – relazione preliminare Mauro Bondioli, Massimo Capulli, Alessandro Pellegrini, Il relitto di Agropoli: scavo e prime considerazioni di carattere storico-archeologico Stefano Medas, I relitti del Bacàn alla bocca di porto di Lido, laguna di Venezia Maurizio Di Bartolo, Cristiano Alfonso, Rita Auriemma, Fernando Zongolo, Relitti di età medievale e moderna lungo le coste del Salento Carlo Beltrame, Claudio Fadda, L’ attrezzatura velica del relitto del Mercurio (1812) Antonia Sciancalepore, Egidio Severi, Il relitto dell’ Isola Martana (Lago di Bolsena) Barbara Davidde Petriaggi, Giulia Galotta, Sandra Ricci, Emanuela Romagnoli, Indagini e sperimentazioni per la conservazione in situ del relitto dell’ Isola Martana, lago di Bolsena Le imbarcazioni monossili in Italia Alessandro Asta, Stefano Medas, Le imbarcazioni monossili in Italia – Attualità e prospettive di ricerca Angela Allini, Alessandro Asta, Stefano Medas, Monica Miari, La piroga monossile di Monticelli d’ Ongina (PC), fiume Po Alessandro Asta, Davide Melini, Le imbarcazioni monossili del Veneto – Proposta per un S.I.T. Andrea Gobbi, Il restauro del monossile di Passignano Maria Antonietta Fugazzola, Nina Mauro, La seconda imbarcazione monossile del sito neolitico de “La Marmotta” (lago di Bracciano) Stefano Medas, La piroga monossile di Boretto (RE), fiume Po Pomeriggio Storia navale e storia della navigazione Nicole Hegener, Il rostro romano: Trionfo di un motivo navale antico Sebastiano Tusa, La battaglia delle Egadi. Un problema storico e topografico chiarito Furio Ciciliot, Navi medievali del Tirreno (secoli XI-XII) Sergio Perini, Fonti per la storia della marineria chioggiotta nel tardo Medioevo Simone Rauch, Notizie di naufragi a Venezia nel tardo Medioevo Mauro Bondioli, Vettor Fausto e la marina architectura del Rinascimento veneziano Reinhold C. Mueller, Salariato della nave Girarda nominata San Nicolò per il viazo di Sardegna (1594-95) Mariangela Nicolardi, Misure di navi. Un nuovo documento di costruzione navale veneziana (seconda metà XVI secolo) Raffaello Vergani, Contributi zoldani all’ industria navale veneziana Stefano Piasentini, Il naufragio doloso a Venezia alla fine del Cinquecento (1569-98) Gianfranco Munerotto, Trasformazione della gondola veneziana attraverso i secoli Gilberto Penzo, La ricostruzione in scala naturale della gondola del XVII secolo Biagio Passaro, Polacche, tartane e feluche. Navi e navigazione mercantile napoletana nel Settecento. Luciano Costa, Roberto Barresi, La cimba e il gozzo Carla Enrica Spantigati, Il gran teatro sull’ acqua: usi e cerimoniali delle imbarcazioni da parata a Torino e la peota dei Re di Sardegna Amalia Basso, La raccolta di imbarcazioni a Palazzo Reale di Venezia Sabato 14 aprile Franco Slomp, Rilievo con scanner laser per l’ archiviazione immediata ed utilizzi successivi dei dati Dario Di Donfrancesco, “Colorate in rosso e segnate di figure rudi”: l’ araldica velica e il cromatismo nautico come elementi narrativi e descrittivi nella letteratura dell’ Adriatico Luigi Divari, La pesca a pièlego Giovanni Caniato, Per grazia ricevuta. Ex voto marinari in Adriatico e nell’ entroterra Triveneto Michele Rosario Giacalone, Gli ex voto marinari della Madonna di Trapani Marco Tommasi, Barche da un altro mondo: i pescatori di Fondiougne (Senegal) Massimiliano Puddu, L’ ipotesi di un Registro Informatico sulla Flotta Tradizionale. L’ esempio del Nord Sardegna Davide Gnola, Il progetto di censimento delle imbarcazioni tradizionali del Mediterraneo (AMMM – Associazione dei Musei Marittimi del Mediterraneo) Mattino Per la salvezza del patrimonio marittimo italiano: musei, collezioni, esperienze di tutela e valorizzazione Davide Gnola, Musei marittimi e luoghi della memoria marittima in Italia Giovanni Panella, La memoria dei porti del Mediterraneo e di Europa: associazioni, iniziative, musei Valeria Patrizia Li Vigni, Patrimonio marittimo materiale e immateriale al Museo Pepoli di Trapani Giovanni Caniato, Musei della navigazione fluvio-lagunare nel nord-est italiano Gianalberto Zanoletti, La valutazione del livello di importanza storica delle imbarcazioni tradizionali Andrea Bonifacio, Il museo dell’ imbarcazione lagunare di Forte Marghera (VE) Laura Carlini, Il Progetto AdriaMuse e l’ Istituto per i Beni Artistici Culturali Naturali della Regione Emilia-Romagna Maria Lucia De Nicolò, Il Museo della marineria di Pesaro. Ricerca e metodologie didattiche Antonella De Nonnis, Tiziana Maffei, Gino Troli, Il Museo della civiltà marinara delle Marche di San Benedetto del Tronto Furio Ciciliot, Giovanni Panella, I “luoghi della memoria marittima” nelle coste dell’ alto Tirreno Guido Rosato, La Liguria non è un paese per leudi Stefano Medas, Maria Luisa Stoppioni, Archeologia, storia ed etnologia navale: l’ esperienza del Corso di Archeologia e Storia Navale, Cattolica (RN) 1995-2006 Massimo Maresca, I musei e le raccolte del basso Tirreno, fra costiera campana e isole Umberto Bonanni, Isa Raffellini, La “Festa della Marineria” di La Spezia Achille Rastelli, Il Museo Navale Gallerion di Cittanova in Istria Massimo Perinetti Casoni, “I Venturieri” di Chioggia Davide Gnola, Stefano Medas, La “Scuola di vela e navigazione storica” di Cesenatico: esperienza e prospettive Alfredo Zambon, Salvare e far navigare un vecchio trabaccolo: l’ esperienza del “Nuovo Trionfo” Discussione finale e conclusioni del convegno Poster Alessandro Asta, Marco Bortoletto, Stefano Medas, Ugo Pizzarello, Un sarcofago con rilievo a soggetto navale dalla collezione del Palazzo Van Axel a Venezia Archeotecnica, Impresa e archeologia navale. L’ attività di Archeotecnica 2010 Marco Bonino, Tipi navali tra i sec. XVII e XIX negli ex voto del santuario della Madonna dello Scarpello di Perasto (Cattaro) Gerolamo Fazzini, Le navi del Lazzaretto Novo Gerolamo Fazzini, Reperti che vengono dal mare Gerolamo Fazzini, Francesco Carrera, Luca Garbato, MeTArS 2012 – Corso di Metodologie e Tecniche per l’ Archeologia Subacquea. Isola del Lazzaretto Nuovo – Venezia Massimo Capulli, Luigi Fozzati, Il mare di Aquileia Massimo Capulli, Ancore bizantine dal mare di Caorle Massimo Capulli, La nave romana di Monfalcone: passato, presente e futuro Giuseppe Mercato, Galea Sensile Triremi secondo le “ragioni” di Nicola Palopano protomaestro nell’ Arsenale della Serenissima Repubblica di San Marco in Venezia (1436-1438) Stefano Medas, Beppe Morri, La Saviolina, lancione del 1928. Un gioiello della marineria tradizionale dell’ Adriatico ancora in piena attività Fosco Rocchetta, Il cacciatorpediniere Zeffiro della regia marina italiana Alberto Lezziero, Indagini geoarcheologiche nel sito sommerso del relitto del Bacàn in Laguna di Venezia Laura Peruzzi, Il giogo per buoi nel contesto delle navi di Pisa Alain Rosa, Cannone veneziano nel ferrarese Alain Rosa, Suono di fede e di comando Il museo del territorio di Valle Averto (Campagnalupia VE) Il museo del ferro e del chiodo di Forno di Zoldo Angelo Cossa, Contributo per un corpus dei graffiti del Salento: raffigurazioni di navi (XIII-XVII secolo) Ivana Inferrera, Giovanna Fazio, Helena Buscami, Il Museo Civico Torre di Ligny a Trapani Pomeriggio Il patrimonio marittimo tangibile e intangibile Ugo Pizzarello, Il patrimonio navale adriatico: status questionis e metodologie d’ intervento Luigi Fozzati, Gilberto Penzo, Il trabaccolo Marin Faliero Elisa Costa, Il trabaccolo Marin Faliero. Studio e restituzione grafica dello scafo 6 Presentazione del libro a cura di Luciano Boscolo Cucco, Le tolèle nella città di Chioggia Presentazione del libro di Massimo Maresca e Biagio Passaro, La marineria della Penisola Sorrentina Iniziative nell’ ambito del convegno Mostra di Roberto Lattini, Piroghe e zattere nella preistoria Presentazione del libro a cura di Valeria Patrizia Li Vigni, Il sapere del mare. Atlante della cantieristica navale siciliana Presentazione del libro di Nicole Hegener, Lars U. Scholl (hg.), Vom Anker zum Krähennest. From the Anchor to the Crow’s Nest 7 per Alvise Sommario Saluto del Sindaco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15 Nostro padre, Alvise Chiggiato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 Alvise Chiggiato, un amico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19 Prima Sezione Archeologia Navale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23 Presentazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25 Stefano Medas, Alessandro Asta La barca protostorica di Zambratija/Zambratia in Istria: risultati preliminari della prima campagna di scavo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29 Ida Koncani Uhač, Marco Uhač Navi cucite di epoca romana: il caso del relitto Stella 1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35 Massimo Capulli, Filipe Castro Isola Sacra (Fiumicino). Nuove scoperte di navi romane . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43 Giulia Boetto, Alessandra Ghelli, Paola Germoni Il relitto romano di Marausa (Trapani) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49 Sebastiano Tusa, Francesco Tiboni Ricostruzione della nave del relitto di Yassi Ada II (IV sec. d.C.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57 Marco Bonino Il relitto Grillo di Valderice (Trapani): relazione preliminare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65 Sebastiano Tusa, Roberto La Rocca Note storico-archeologiche sul relitto di Agropoli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 71 Mauro Bondioli, Massimo Capulli, Alessandro Pellegrini I relitti tardo-medievali del Bacàn alla bocca di porto di Lido (Laguna di Venezia) . . . . . . . . . . . 77 Stefano Medas Relitti medievali e post-medievali lungo le coste del Salento: lo stato delle ricerche . . . . . . . . . . . 85 Maurizio Di Bartolo, Cristiano Alfonso, Rita Auriemma, Fernando Zongolo Faventibus ventis. L’ attrezzatura velica del relitto del brick Mercurio (1812) . . . . . . . . . . . . . . . 93 Carlo Beltrame, Claudio Fadda Il relitto dell’ Isola Martana (Lago di Bolsena) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 101 Antonia Sciancalepore, Egidio Severi Indagini e sperimentazioni per la conservazione in situ del relitto dell’Isola Martana (Lago di Bolsena) . . . 109 Barbara Davidde Petriaggi, Giulia Galotta, Sandra Ricci, Manuela Romagnoli, Chiara Taglialatela Due piroghe rinvenute nel fiume Po presso Monticelli d’ Ongina (PC) e Spinadesco (CR). . . . . . . 117 Angela Allini, Alessandro Asta, Stefano Medas, Monica Miari Le imbarcazioni monossili del Veneto. Proposta per un S.I.T. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125 Alessandro Asta, Davide Melini Il restauro del monossile di Passignano sul Trasimeno (Perugia) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 129 Andrea Gobbi La seconda imbarcazione monossile del villaggio neolitico de La Marmotta . . . . . . . . . . . . . . 133 Maria Antonietta Fugazzola Delpino, Nina Mauro La piroga rivenuta nel fiume Po presso Boretto (Reggio Emilia) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 141 Stefano Medas Seconda Sezione Storia Navale e Storia della Navigazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 149 Presentazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 151 Giovanni Caniato Trionfo del rostro romano: eterna presenza di un motivo navale antico . . . . . . . . . . . . . . . . . 153 Nicole Hegener La battaglia delle Egadi: un problema storico e topografico chiarito . . . . . . . . . . . . . . . . . . 163 Sebastiano Tusa Notizie di naufragi circolanti a Venezia nel tardo Medioevo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 169 Simone Rauch Vettor Fausto e la marina architectura del Rinascimento veneziano: i falsi miti . . . . . . . . . . . . . 181 Mauro Bondioli Nota sul naufragio doloso a Venezia alla fine del Cinquecento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 187 Stefano Piasentini Rasón de una Gondola granda di pre’ Theodoro de Nicholò . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 193 Gianfranco Munerotto La ricostruzione in scala naturale della gondola degli inizi del XVII secolo . . . . . . . . . . . . . . . 201 Gilberto Penzo Senso della bellezza e gusto. Livree e accessori dei gondolieri della Real Casa a Venezia. Il vestiario di Galleria tra il 1880 e il 1916 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 207 Amalia Donatella Basso Contributi zoldani all’ industria navale veneziana (secoli XV-XIX) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 213 Raffaello Vergani Polacche, tartane e feluche. Navi e navigazione mercantile napoletane nel Settecento . . . . . . . . . 219 Biagio Passaro La cimba . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 227 Roberto Barresi, Luciano Costa 10 Il gran teatro sull’ acqua: usi e cerimoniali delle imbarcazioni da parata a Torino e la peota dei Re di Sardegna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 233 Carla Enrica Spantigati Misure de navilii. Un nuovo documento di costruzione navale veneziana della seconda metà del XVI secolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 239 Mariangela Nicolardi Terza Sezione Per la Salvezza del Patrimonio Marittimo Italiano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 245 Presentazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 247 Davide Gnola La memoria dei porti del Mediterraneo: associazioni, heritage harbour, porti storici e musei galleggianti . . 251 Giovanni Panella Il patrimonio marino immateriale al Museo Pepoli (Trapani) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 259 Valeria Li Vigni La Liguria non è un paese per leudi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 265 Guido Rosato Le barche storiche come i bonsai. Gli appassionati al timone di un sogno . . . . . . . . . . . . . . . 269 Gian Alberto Zanoletti Il Museo della Marineria Washington Patrignani di Pesaro. L’ identità marittima della città . . . . . . . 275 Maria Lucia De Nicolò L’ esperienza del Corso di Archeologia e Storia Navale, Cattolica (Rimini), 1995-2006 . . . . . . . . 281 Stefano Medas, Maria Luisa Stoppioni Venezia Mestre: Forte Marghera per la valorizzazione del patrimonio di imbarcazioni tradizionali in legno della laguna di Venezia e dell’ Alto Adriatico . . . . . . . . . . 289 Andrea Bonifacio Il trabaccolo Marin Faliero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 293 Luigi Fozzati, Gilberto Penzo Il trabaccolo Marin Faliero. Studio e restituzione grafica dello scafo . . . . . . . . . . . . . . . . . . 303 Elisa Costa L’ ipotesi di un Registro Informatico sulla Flotta Tradizionale. L’ esempio del Nord Sardegna . . . . . 311 Massimiliano Puddu Note sugli ex voto “per grazia ricevuta” in Adriatico e lungo i fiumi dell’entroterra padano . . . . . . . 317 Giovanni Caniato Gli ex voto della Madonna di Trapani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 327 Michele Rosario Giacalone Barche da un altro mondo: i pescatori di Foundiougne (Senegal) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 331 Marco Tommasi 11 Quarta Sezione Poster . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 337 Il sarcofago tardo-medievale con raffigurazione di una galea nella collezione archeologica di Palazzo van Axel a Venezia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 339 Alessandro Asta, Marco Bortoletto, Stefano Medas, Ugo Pizzarello Impresa e archeologia navale. L’ attività di Archeotecnica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 345 Archeotecnica P.s.c. a r.l. Tipi navali tra i secoli XVII e XIX negli ex voto del santuario della Madonna dello Scarpello di Perasto (Cattaro) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 349 Marco Bonino Le navi del Lazzareto Novo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 353 Gerolamo Fazzini Ancore “bizantine” dal mare di Caorle. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 357 Massimo Capulli La nave romana di Monfalcone: passato, presente e futuro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 361 Massimo Capulli Il cacciatorpediniere Zeffiro della Regia Marina Italiana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 367 Fosco Rocchetta Indagini geoarcheologiche nel sito sommerso del relitto del Bacàn nella Laguna di Venezia . . . . . . 373 Alberto Lezziero Un giogo dai contesti tardo-antichi del Cantiere delle Navi di Pisa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 377 Laura Peruzzi L’ ancora di Marina di Ravenna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 381 Alain Rosa Voce di fede e di comando: la campana di bordo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 385 Alain Rosa Il Museo della Navigazione Fluviale di Battaglia Terme (Padova) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 389 Eriberto Eulisse Contributo per un corpus dei graffiti del Salento: raffigurazioni di navi (XIII-XVII secolo) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 393 Angelo Cossa Il Museo Civico Torre di Ligny (Trapani) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 401 Ivana Inferrera HDS Italia – Museo Nazionale delle Attività Subacquee . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 405 Vincenzo Cardella Presentazione della mostra “Piroghe e zattere nella preistoria” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 409 Roberto Lattini Nota sugli Autori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 413 Referenze fotografiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 415 12 Presentazione Davide Gnola Il titolo di questa terza sezione del convegno riecheggia evidentemente quello dei tre volumi che nel 1967 raccolsero gli atti della Commissione d’ indagine per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, archeologico, artistico e del paesaggio (cosiddetta “Commissione Franceschini”)1, che a partire dal 1964 portò avanti una ricognizione sullo stato del patrimonio culturale e ambientale nazionale con conseguenze di grande rilievo, perché segnò l’ avvio di una presa di coscienza diventata poi comune a larghi strati della popolazione: si iniziò così ad apprezzare e considerare come parte della propria storia e fonte di bellezza anche oggetti d’ uso, edifici, paesaggi che sino ad allora si erano guardati distrattamente collocandoli su un piano differente dalle quello delle opere “titolate” quali i monumenti, i quadri, e gli oggetti normalmente presenti nei musei. Fu grazie a questo cambiamento del comune sentire, più che agli interventi diretti di tutela, che fu possibile preservare una parte importante e “quotidiana” del nostro patrimonio, e valorizzarlo con interventi diffusi sul territorio quali la salvaguardia e la pedonalizzazione dei centri storici, il restauro e il riuso di edifici di vario genere, la nascita di tanti musei, che altrimenti non avrebbero avuto alcuna possibilità contro i più concreti interessi economici immediati. Sul versante marittimo, un momento analogo si ebbe con il convegno dedicato a La marineria romagnola, l’ uomo e l’ ambiente che si tenne proprio a Cesenatico nel 19772. Anche in questa occasione l’ attenzione era focalizzata sulla relazione tra 1 Per la salvezza dei beni culturali in Italia, Roma, Casa Editrice Colombo, 1967. 2 La marineria romagnola, l’uomo e l’ambiente, Cesenatico, Azienda di Soggiorno, 1977. Tra i promotori e relatori figuravano alcuni pionieri della tutela e valorizzazione dei beni culturali italiani, come Andrea e Vittorio Emiliani e Lucio Gambi, il cui lavoro fu proseguito a livello locale da persone attente, testarde e lungimiranti, quali Bruno Ballerin, Giorgio Calisesi, Siro Ricca Rosellini, Antonio Nicoli. l’ uomo, il lavoro, la storia e l’ ambiente naturale, ma ciò che più conta rilevare è che quel convegno fu la prima occasione – e purtroppo l’ unica, almeno in quei termini – per affermare la presenza e il valore di una cultura materiale (termine che nasceva proprio in quegli anni con riferimento al mondo rurale) originata dal rapporto tra l’ uomo e il mare, che aveva come testimoni principali le barche tradizionali nella loro straordinaria varietà tipologica e nel loro essere aggregatrici di un grande patrimonio sia tangibile (oggetti, documenti, materiali) che intangibile (saperi, storie, tradizioni, ecc.). L’ altro importante frutto di quel convegno fu l’ avvio del lavoro che dopo alcuni anni condusse alla realizzazione del Museo della Marineria di Cesenatico, sulla base dell’ idea guida di “museo all’ aria aperta” prefigurato da Lucio Gambi, che anticipava e interpretava la moderna nozione di un “ecomuseo” strettamente connesso alla sua comunità. Concetti che ormai fanno parte del lavoro quotidiano sui beni culturali, ma che ancora sembrano non riguardare, sia nelle pratiche di tutela e di valorizzazione sia nella consapevolezza comune, il patrimonio culturale marittimo. Sarebbe lungo, e forse un po’ demoralizzante, fare un elenco delle tante dimostrazioni di questo disinteresse o mancata capacità di salvare e valorizzare le testimonianze di una antica, ricca e differenziata cultura marinara, che l’ Italia possiede disseminate nelle sue coste e mari, senza escludere peraltro i laghi e i fiumi. In Italia, per iniziare da quelli che dovrebbero essere i luoghi principali di conservazione e valorizzazione, i musei marittimi non sono molti, e manca soprattutto un museo marittimo nazionale, come ne esistono negli altri stati e come dovrebbe avere il paese che ebbe le Repubbliche Marinare e che si trova al centro di un mare così denso di storia come il Mediterraneo; a eccezione delle realtà maggiori, molti di questi musei vivono sulla buona volontà di fondatori e volontari, spesso con difficoltà di approccio metodologico, di relazioni, di riconoscimento istituzionale o delle Presentazione Ugualmente, per terminare, altro tema che sarebbe degno di una corretta e ben fondata impostazione di metodo è quello del censimento e della catalogazione delle barche di interesse storico ed etnografico: esistono infatti vari registri di imbarcazioni di classe, progettista, costruttore ecc., ma siamo privi di un vera catalogazione, che i principi del lavoro culturale indicano come lo strumento primario per definire un patrimonio nella sua estensione e caratteristiche e fondare quindi le necessarie priorità e azioni. Date queste premesse, è sembrato opportuno agli organizzatori di questo secondo Convegno di archeologia e storia navale dedicare una sezione che potesse servire a richiamare l’ attenzione sul tema del patrimonio marittimo, quasi ad auspicare anche per questo settore dei beni culturali un lavoro di ricognizione e di presa di coscienza analogo a quello che avvenne grazie alla “Commissione Franceschini” per la totalità dei beni italiani di interesse culturale e ambientale. Per fare questo, è stata messa a frutto una delle caratteristiche del Museo della Marineria di Cesenatico, che grazie alla sua storia ormai di oltre tre decenni è diventato un punto di riferimento e di incontro per tutti coloro che a vario titolo e da diversi punti di vista si occupano di marineria tradizionale, e più in generale dello studio, tutela e valorizzazione della storia e della cultura marittima. Una delle principali soddisfazioni riservate a chi lavora in un museo è quella di riuscire a sottrarlo al mero compito conservativo-illustrativo, per renderlo invece il nodo di una rete di relazioni con persone, enti, ricercatori, associazioni che costituiscono la vera trama del suo universo culturale di riferimento. E per un museo del mare, si tratta di un mondo interessante e variato che spazia dagli enti di tutela, gli altri musei, gli storici e archeologi, sino alle associazioni e ai proprietari di barche storiche e al mondo della vela e della nautica in generale. Grazie alle mille occasioni del lavoro quotidiano, alle mostre, ai convegni, alle visite, siamo riusciti così a entrare in contatto con molteplici realtà, dalle più piccole associazioni sino agli enti e istituzioni che agiscono a livello europeo e mediterraneo o anche su più vasta scala. La situazione generale e istituzionale sopra descritta, infatti, contrasta con la fioritura spontanea di varie realtà e iniziative che hanno come finalità e moti- loro comunità, che fanno da premessa alle inevitabili difficoltà economiche e condizionano dunque pesantemente la loro operatività e il ruolo che possono svolgere. Anche sul versante della protezione delle barche di interesse culturale, la situazione è quanto meno confusa: esiste un numero anche ampio, in fondo, di barche d’ epoca come di barche tradizionali di proprietà privata; l’ attuale crisi economica, però, sta gravemente mettendo in crisi la sopravvivenza proprio delle barche che rischiano di più, che non sono gli yacht che mantengono un loro valore di mercato, ma al contrario le barche “povere” tradizionali da lavoro. Del resto, come le barche, altre non meno importanti testimonianze della nostra cultura marittima – si pensi solo ad es. agli squeri, o alle botteghe artigiane dei maestri d’ ascia, le case dei pescatori, ecc. – scompaiono travolte dai cambiamenti economici e infrastrutturali nella quasi totale indifferenza. Anche il dibattito tra operatori su questo genere di beni culturali sembra segnare il passo: eppure, sarebbero tanti gli argomenti urgenti di discussione. Il primo è senz’ altro quello della concreta ed effettiva applicazione delle normative e delle pratiche di tutela alle barche tradizionali e storiche: lo strumento della “notifica” – peraltro applicato in modo disomogeneo e saltuario – non è infatti per nulla sufficiente a garantirne la sopravvivenza, come mostrano purtroppo alcuni esempi; del resto, si tratta di fatto di una pura enunciazione che paradossalmente viene sollecitata dagli stessi armatori quasi come una “certificazione di storicità” concessa alla barca, piuttosto che essere il risultato di un ricognizione e di una valutazione di interesse pubblico da parte degli enti di tutela. Il tema del restauro delle barche storiche è ugualmente di grande interesse e urgenza, soprattutto perché non sembra ancora essersi verificata quella salutare collaborazione e scambio di esperienze, ma soprattutto di metodi e di impostazione teorica, tra il mondo del restauro di altre categorie di beni culturali dove esiste una esperienza secolare, come edifici, monumenti e opere d’ arte, e quello dei cantieri, dove la parola “restauro” viene usata spesso con significato generico per ogni intervento mirato a consentire l’ uso e la navigazione della barca. 248 Davide Gnola altà uno spazio per presentarsi e condividere la loro attività, e favorire così una reciproca conoscenza e scambio di esperienze. Uno dei più gravi difetti e problemi di queste iniziative è infatti l’ isolamento, favorito dalla frammentazione amministrativa, dalle grandi differenze e dalla realtà “a macchia di leopardo” che ancora troviamo tra costa e costa e mare e mare, e dall’ approccio molto spesso volontario, cosa che forse ha anche provocato la non completa presenza in questo volume di tutti gli interventi tenuti al convegno che restano comunque documentati nel programma. Crediamo che avere fatto conoscere reciprocamente queste realtà e averle collocate dentro una sezione di questo convegno possa avere dato lo spunto anche a un miglioramento di qualità e un incoraggiamento alla tenacia soprattutto in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo. vazione la difesa di questo patrimonio: può essere il museo nato e cresciuto grazie a un privato o a una piccola associazione, e che magari ha avuto il merito di salvare barche, oggetti o documenti destinati all’ oblio e alla distruzione; il proprietario o il circolo di armatori di barche tradizionali; il Comune o l’ associazione che promuove il recupero di una festa o di un evento; il progetto o la tesi di laurea legata allo studio di barche o di aspetti culturali ed etnografici. Ciò testimonia il permanere – almeno in alcuni gruppi di persone – di una sensibilità e di una consapevolezza che può diventare il classico fuoco sotto la cenere, capace di risvegliare, in futuro, una capacità di azione più strutturata e più vasta. Ci è sembrato dunque opportuno e necessario, nel contesto del II Convegno nazionale di archeologia, storia ed etnologia navale, offrire a queste re- 249 Stampato da Logo srl Via Marco Polo, 8 – Borgoricco (PD) www.logosrl.com L’ obiettivo del Convegno Nazionale di Archeologia, Storia ed Etnologia Navale, che ha cadenza quadriennale, è quello di offrire una panoramica complessiva sullo stato delle scoperte, delle indagini e degli studi che si sviluppano in Italia nei diversi settori di ricerca afferenti alle tre principali tematiche in cui si suddividono i lavori: archeologia navale, storia navale ed etnologia navale. Come già nella precedente edizione, inoltre, viene ospitato un contributo di colleghi stranieri, destinato ad aprire una finestra su quanto accade al di fuori del nostro Paese. In occasione del Convegno del 2008 era stata la volta della Spagna, mentre nell’ edizione del 2012 è toccato alla Croazia. In questo volume sono contenuti articoli e poster, che spaziano sui più diversi argomenti: scoperte di nuovi relitti, studi e approfondimenti su relitti già noti, studi sull’attrezzatura navale, sull’iconografia, sulle fonti storiche, sulle tecniche costruttive, sulla storia della navigazione marittima e nelle acque interne, sulle tradizioni marinaresche, sulla conservazione del patrimonio archeologico ed etnologico, su quella della cultura materiale e immateriale legata al mondo della marineria, sui musei e sul restauro. Un nucleo specifico di lavori è dedicato alle imbarcazioni monossili. Dal punto di vista cronologico, i contributi spaziano dalla preistoria all’età greco-romana, dall’epoca tardo-antica al Medioevo, dall’età moderna a quella contemporanea, per giungere fino al secolo scorso e ai nostri giorni con i temi legati all’etnologia e alla museografia. Alessandro Asta – Funzionario archeologo della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, si occupa delle attività istituzionali di tutela in aree umide e sommerse. Giovanni Caniato – Archivista di Stato e segretario dell’ISTIAEN, si occupa di storia ed etnologia della laguna e dei bacini idrografici veneti, delle arti e corporazioni dell’edilizia, dell’ornato e della cantieristica navale di area veneta. Davide Gnola – Direttore del Museo della Marineria di Cesenatico e vicepresidente dell’Association of Mediterranean Maritime Museums (AMMM), è impegnato sul versante della valorizzazione delle barche tradizionali e della cultura del mare. Stefano Medas – Archeologo subacqueo e navale, presidente dell’ISTIAEN, già docente a contratto di Storia della navigazione antica presso l’Università di Bologna, Facoltà di Conservazione dei BBCC, Ravenna. isbn: 978-88-6292-422-1 22,00 €